Miranduolo 2010 - Aree 1 e 14. Post di Facebook - Portale di ...

Mirko Peripimeno 

Oggi 23 agosto ha preso il via la decima campagna di scavo sul sito di Miranduolo 

(Chiusdino, SI). Lo scavo si protrarrà per 10 settimane fino a venerdì 29 ottobre 

impiegando 25/30 archeologi sul campo. Sarà possibile seguire gli aggiornamenti 

quotidiani sul sito internet dedicato (http://archeologiamedievale.unisi.it/miranduolo), sul 

gruppo di facebook o iscrivendosi a twitter. 

23 agosto 2010 alle ore 19.59 

Stefano Bertoldi 

Pianta generale dello scavo: in evidenza le aree interessate dalla campagna 2010 


Carlo Tronti 


Carlo Tronti 

Area 1/14, 26 agosto 2010 

Apertura del nuovo settore di scavo 


Carlo Tronti 

Miranduolo. Area 1/14, 26 agosto 2010

Apertura del nuovo settore di scavo e identificazione dei livelli di campagna precedenti 

all'accumulo di pietre e terra creato dalla ruspa nel 2003. 


Vittorio Fronza 

Area 1, quadrato A2. Giornata di scavo 27 agosto 2010 

Area 1 Photostory 27-8-2010 



Area 1 Photostory 30-8-2010. Filmato giornata di scavo 

Area 1 Photostory 30-8-2010 | Castello di Miranduolo 


Carlo Tronti 

Prosegue la rimozione dello strato di livellamento US 1388. 

31 agosto 2010, ore 12.00. Area 1, Quadrato A2. | Castello di Miranduolo 


Carlo Tronti 

Particolare dello strato di livellamento US 1388. 

31 agosto 2010, ore 12. Area 1, quadrato A2. | Castello di Miranduolo 

Vittorio Fronza 31 agosto 2010 alle ore 12.50 

Luca Isabella 

Area 1, settore A, quadrato A2. Martedì 31 agosto 2010 ore 16.15 

Scavo del castello di Miranduolo. 31 agosto ore 16.15 

Area 1, settore A, quadrato A2. Rimozione del livellamento di pietrine e pietre di piccole 

dimensioni miste a terra che prosegue su tutto il pendio nella parte settentrionale 

dell'area



Area 1, settore A, quadrato A2. Martedì 31 agosto 2010, giornata di scavo 

A1 fotostory 31-8-2010 


Carlo Tronti 

Area 1, quadrato A2. Martedì 31 agosto 2010, giornata di scavo 

Castello di Miranduolo. 31 agosto 2010, ore 12 

Area 1, quadrato A2. La giornata di oggi è stata interamente dedicata alla rimozione di un 

esteso strato di livellamento di XII-XIII secolo (US 1388), costituito da pietrisco e terra 

friabile, che ha obliterato probabilmente un precedente terrazzo altomedievale. 

1 settembre 2010 alle ore 0.06 


Mercoledì 1 settembre, ore 9:45. Area 1, quadrato A2. 

Con oggi speriamo di completare la rimozione dello strato di livellamento US 1388. Uno 

dei primi obiettivi sarà quello di capire se il fossato prosegue anche nel nuovo settore di 

scavo fino ad immettersi nel dirupo (impressione più volte avuta in questi giorni), oppure 

se in corrispondenza del suo sbocco ci sono altri terrazzi. 



Area 1, settore A, quadrato A2. Mercoledì 1 settembre 2010. 

Avendo terminato la rimozione del livellamento di pietrine (probabilmente riferibile alla fase 

gherardesca del castello) abbiamo iniziato una ripulitura complessiva del settore. 

Comincia a delinearsi la morfologia altomedievale di questa porzione del sito. Anche se

non si possono ancora avanzare ipotesi definitive, pare evidente la presenza di un 

terrazzo nella porzione orientale (vedi foto); il suo allineamento con il limite est del fossato 

e con le evidenze individuate nel 2006 (muro in terra e allineamento di buche di palo 

orientati nord-sud) rafforza l'ipotesi di una chiusura dell'area esterna alla palizzata già 

avanzata all'epoca. La porzione centrale, corrispondente allo sbocco del fossato, presenta 

una forte pendenza e sembra finire direttamente nel dirupo nord; meno chiara per ora 

invece la porzione occidentale e il collegamento con i contesti scavati durante la scorsa 

campagna in Area 14. 



Giovedì. 2 settembre, ore 11:55. Area 1, quadrato A2. 

Comincia a chiarirsi la situazione nella porzione occidentale del settore, rimasta meno 

chiara fino a ieri; si delinea la presenza di un terrazzo, il cui piano è formato dall'US 89 

individuata lo scorso anno in Area 14. Attualmente il contesto è coperto dallo strato scuro 

di terra e pietrine individuato ieri. La presenza di tre buche di palo allineate lungo il taglio a 

monte (vedi foto), due individuate lo scorso anno e una oggi, rafforza l'ipotesi del terrazzo 

e può anche far pensare alla presenza di una struttura in materiale deperibile; per ora è 

solo un'idea, nei prossimi giorni dovremmo chiarire meglio. 


Valenti Marco Come sempre c'è voluto tempo per te. Non so bene se sei convinto per 

davvero (sull'utilità-obbligo riflessione immediata e confezione per l'esterno, esposizione 

al pubblico ludibrio e giudizio) ma inizi a postare nella filosofia che vorrei veder condivisa 

da quelli con i quali lavoro da un'eternità. La mia delusione di questi giorni è proprio in 

tale direzione; spero di ricredermi 

Vittorio Fronza Semplicemente inizio ad avere strati e non scarichi della ruspa. 

Valenti Marco balle 


Area 1, settore A, quadrato A2. Mercoledì 1 settembre 2010, giornata di scavo. 

N.B.: la fotostory è quella di ieri; va su fb solo ora in quanto ci sono stati dei problemi di 

caricamento su youtube.

A1 fotostory 01 09 


Carlo Tronti 

Giovedì 2 settembre 2010. Area 1, quadrato A2. Durante il pomeriggio si è chiarita la 

situazione stratigrafica nella parte orientale dell'area di scavo. Ripulendo la sezione della 

campagna 2006 sono stati posti nuovamente in evidenza gli strati già individuati o scavati 

e sono stati messi in relazione con quelli venuti fuori dopo le operazioni di rimozione degli 

scarichi della ruspa. 

La stratigrafia si può così suddividere in tre gruppi cronologici: il più recente costituito da 

due strati sovrapposti di livellamento (US 128, US 1388) del periodo Cantoni (XIII secolo); 

quello intermedio formato da uno strato piuttosto spesso di colore marrone-grigiastro (US 

1100), già ampiamente scavato tra 2005 e 2006 e da un secondo strato nella parte bassa 

dei terrazzi messo in luce oggi (US 1394), entrambi carichi di reperti di diverso tipo 

(ceramica, metalli, ossa animali) e interpretabili come gli scarichi del castello dei 

Gherardeschi al di fuori della cinta muraria nord; quello più antico è costituito dalla 

stratigrafia altomedievale in questo punto dello scavo è collegata al magazzino C12 nelle 

sue due fasi di frequentazione e alle fosse granarie che molto probabilmente continuano 

anche sul nuovo terrazzo più basso. 

Prima di andare avanti nello scavo degli strati di XI-XII secolo oggi messi in luce, dalla 

settimana prossima apriremo il settore verso est rimuovendo la vecchia sezione di scavo e 

arrivando in tutta l'area alla stessa fase di frequentazione. 



Area 2, quadrato A2. Giovedì 2 settembre 2010, giornata di scavo. 

A1 fotostory 02-09 

3 settembre 2010 alle ore 1.15


Venerdì 3 settembre 2010, ore 10. Area 1, quadrato A2. 

Dopo la ripulitura del settore, si è messa interamente in evidenza la fossa già parzialmente 

individuata nei giorni scorsi lungo il taglio del terrazzo est, allineato con il taglio del fossato 

più a monte (vedi foto); riguardandola stamattina viene una suggestione: potrebbe trattarsi 

della fondazione di un muro in terra che prosegue la chiusura dell'area dei magazzini già 

individuata nel 2006? In questo caso sarebbe spostata di qualche metro verso est rispetto 

all'altra (collocata più verso il centro del fossato), ma possiamo eventualmente immaginare 

che potesse girare; il tutto potrebbe avere un senso visto anche la collocazione della fossa 

attuale proprio lungo il limite del taglio del terrazzo. Nei prossimi giorni provo a verificare il 

tutto con le piante; poi lo scavo del terrazzo che avverrà più avanti ci potrà dire qualcosa in 

più. 


Valenti Marco Potrebbe ma vedi se c'è il disfacimento degli elevati (qui o nello scavo 

scorso) 

Luca Isabella 

Venerdi' 3 settembre, ore 16:50. Area 2, quadrato A2. 

Terminata la rimozione dei livellamenti inizia lo scavo del terrazzo centro-occidentale. Per 

ora compare uno strato scuro e compatto. 


Riccardo Guercini buon lavoro,Morris è con voi! 


Area 2, quadrato A2. Venerdì 3 settembre 2010, giornata di scavo. 

A1 photostory 03-09-2010 


Valenti Marco 

Aree 14 e 1: ma i matrix dove sono? 


Valenti Marco si perde di vista l'archeologia?

Valenti Marco dico i matrix degli anni passati 

Luca Isabella 

Venerdì 3 settembre 2010, ore 16.30, 

Area 1, quadrato A2. Operazioni di documentazione del settore. Documentazione 

grafica degli strati, compilazione schede US, misurazione della 

stratigrafia tramite livello ottico 

Castello di Miranduolo. 3 settembre 2010, ore 16.30 

Area 1, 14. Operazioni di documentazione del settore. Documentazione grafica degli 

strati, compilazione schede US, misurazione della stratigrafia tramite livello ottico 



Area 1, quadrato A2, terrazzo orientale in corso di scavo. 

Durante il fine settimana, come avevo anticipato in un precedente post, Stefano Bertoldi 

ha scansionato, digitalizzato e georeferenziato la fossa individuata nei giorni scorsi sul 

terrazzo orientale (in giallo chiaro nell'immagine). 

Ne esce rafforzata l'idea che possa costituire la fondazione di un muro in terra da 

interpretare come proseguimento della chiusura dei magazzini già individuata nel 2006 

(struttura F08). Le buche di palo che all'epoca erano state assegnate alla chiusura sono 

ben allineate e di fatto uniscono i due muri in terra (restano fuori tre buche collocate più a 

est, che sono quindi con ogni probabilità riferibili alla tettoia dei magazzini e non alla 

chiusura F08). 

È vero che manca il disfacimento per entrambi i resti dei muri in terra, ma la disposizione 

planimetrica sembra abbastanza netta; non è escluso che con lo scavo del terrazzo 

orientale si possano individuare altre evidenze a favore o contro questa prima ipotesi 

interpretativa. 


Luca Isabella http://archeologiamedievale.unisi.it/miranduolo/lo-scavo/interpretazioni/ 

strutture/f08 


Lunedì 6 settembre, ore 10:25. Area 14, settore A 

Dopo aver ripulito la situazione sul terrazzo occidentale del quadrato A2 di Area 1, 

abbiamo iniziato la rimozione della terra smossa lasciata in posto dopo l'intervento del 

mezzo meccanico presso la sezione ovest di Area 14. L'operazione comporterà anche la 

ripulitura della cinta muraria, interrata per motivi logistici durante i lavori della ruspa.



Area 1/14. Lunedì 6 settembre 2010, giornata di scavo. 

A1 Fotostory 06-09-2010 



Martedì 7 settembre, ore 9:30. Area 14, sezione di scavo ovest. 

Prosegue la rimozione della terra smossa rimasta in posto dopo l'intervento della ruspa. Mi 

sa che ne avremo per buona parte della giornata. 



Martedì 7 settembre 2010, ore 15:55. Area 14, sezione di scavo ovest 

Ripulitura della cinta in corrispondenza del tratto interrato durante l'intervento del mezzo 

meccanico. 



Area 1. Lunedì 7 settembre 2010, giornata di scavo. 



Luca Isabella 

Area 14, sezione di scavo ovest. Ripulitura della cinta in corrispondenza del tratto interrato 

durante l'intervento del mezzo meccanico 


Area 14, sezione di scavo ovest Ripulitura della cinta in corrispondenza del tratto 

interrato durante l'intervento del mezzo meccanico 



Mercoledì 8 settembre 2010. ore 9:10. Area 1, quadrato A2 

Iniziato l'allargamento dell'area verso est; lo scopo è quello di mettere interamente in luce 

il terrazzo orientale definitosi nei giorni scorsi. 



Area 1, quadrato A2. Mercoledì 8 settembre 2010, giornata di scavo. 




Giovedì 9 settembre 2010, ore 8:55. Area 1, quadrato A2 

Prosegue l'ampliamento del settore di scavo verso est. 



Area 1 quadrato A2 ore 15:30. Continua l'allargamento dell'area di scavo. 



Venerdì 10 settembre, ore 9:05. Area 1, quadrato A2 

Riprende l'ampliamento del settore di scavo verso est. Pur essendo coperto dal livello di 

butto relativo al castello, il piano del terrazzo che stiamo mettendo in luce sembra 

proseguire oltre l'attuale limite di area. A fine giornata valuteremo se continuare ad 

allargarci oppure iniziare lo scavo dei terrazzi. 







Area 1, quadrato A2. Venerdì 10 settembre 2010, giornata di scavo. 




Lunedì 13 settembre, ore 10:05. Area 1, quadrato A2. 

Prosegue l'apertura del terrazzo orientale; dopo una regolarizzazione della sezione di 

scavo sospenderemo l'ampliamento e inizieremo una ripulitura dello strato di butto messo 

in luce. 


Cosimo Francesco Aldo Giachetti grande gennarino...ora il caffè te lo fanno fare a te... 


Lunedì 13 settembre 2010, ore 10:25. Area 1, quadrato A2 

Rinvenuta una placca da pellegrino con le effigi dei SS. Pietro e Paolo. Il reperto proviene 

dal livello di butto US 1100 che stiamo mettendo in luce durante l'ampliamento del settore 

di scavo verso est. 


Valenti Marco A prima vista questa placchetta è particolare. Degli esemplari che io 

conosco - provenienti da Poggibonsi (XIII secolo; datazione stratigrafica), Ferrara scavo 

via Vaspargolo-corso Reno (metà XI-metà XII secolo; datazione stratigrafica), San Pietro 

in Carpignano-Quiliano (SV - Xi-XII secolo; datazione C14 dell'inumato) - le placchette 

sono molto più raffinate nella realizzazione delle figure e nella loro caratterizzazione. 

La tradizione del pellegrinaggio ad limina Apostolorum ha inizio sin dal III-IV secolo. 

quando le basiliche romane furono raggiunte da flussi ininterrotti di pellegrini che si 

intensificarono alla metà del VII secolo (con la caduta di Gerusalemme). Per tutto l'alto 

medio evo tale tradizione continuò e si accrebbe in età carolingia sino a tutto l'XI-XII 

secolo. Si vedano al riguardo Bardy G., 1949, Pélerinages à Rome vers la fin du IV sièclee, 

Analecta Bollandiana, 67, Mélanges Paul Peters I, pp.224-235; Josi E. 1969, La

venerazione degli Apostoli Pietro e Paolo nel mondo cristiano antico, in Saecularia Petri et 

Pauli, Città del Vaticano, pp.151-157; Labande E.R., 1958, Recherches sur les pèlerins 

dans l'Europe des XI et XII siècle, Cahiers de civilisation médièvale, april-juin, pp. 

159-169; juillet-septembre, pp.339-347. 

In definitiva, sulla base dell'iconografia e delle notizie che vi ho riportato, ho il serio 

sospetto di una placchetta di origine alto medievale. Ci sarà da lavorare fortemente sul 

motivo stilistico cercando confronti non tanto su placchette (che mi pare ce ne siano 

poche) ma soprattutto, ripeto, sui caratteri della realizzazione iconografica. Chiedo a 

Vittorio lumi sulla cronologia dello strato e agli amici Riccardo Belcari e Philippe Pergola 

una consulenza specialistica. 

Valenti Marco vorrei che la Mariottini vedesse prima possibile la ceramica dello strato 

Vittorio Fronza Lo strato dal quale proviene la placca (US 1100) è la prosecuzione di un 

livello già individuato e scavato nella soprastante area dei magazzini (campagne 

2005-2006); è interpretato come area di butto/scarico del castello dei Gherardeschi, con 

una possibile continuità d'utilizzo nel periodo successivo alle distruzioni operate dal 

vescovo di Volterra; quindi dovrebbe essere in uso dalla seconda metà dell'XI secolo fino 

ai primi decenni del XII secolo, con una probabile appendice fino alla prima metà del XIII 

secolo. È coperto dai livellamenti operati dalla famiglia dei Cantoni (seconda metà XIII 

secolo) e copre diversi livelli probabilmente riferibili all'ultima fase del centro curtense 

(tardo IX-terzo quarto X secolo). 

A prima vista il reperto sembra molto simile a quelli di Poggio Imperiale a Poggibonsi; per 

la datazione mi associo alle richieste di intervento degli amici specialisti fatte da Marco. 

Per la ceramica, questa sera facciamo avere un pò di foto alla Mariottini e aspettiamo 

anche suoi lumi. 

Veronica Mariottini se volete posso venire a prendere la ceramica o a vederla domani 

Valenti Marco Ti contraddico: totalmente diversa da quelle di Poggibonsi. Essendo nel 

mio studio ho visto subito tutti i confronti italiani (alcuni li ho citati) e le foto delle 

placchette poggibonsrsi. Ripeto: completamente diverse. Questa puzza di alto medio evo 

come cronologia. Io farei controllo incrociato con la ceramica dello strato. Hai visto mai 

che a forza di dare milioni di us non si tratti in realtà di in livello diverso dal butto? 

Meditare laicamente e intervento Mariottini. Ho gia scritto a Pergola e Belcari per in 

Veronica Mariottini visto che la cosa è urgente magari posso passare anche stasera 

magari dopocena sono da voi 

Carlo Tronti Anche io essendo a casa oggi ho controllato il confronto con quella di 

Poggibonsi e confermo che sono molto diverse. In effetti il tipo di raffigurazione potrebbe 

essere altomedievale. Per quanto riguarda la datazione dello strato US 1100 invece, l'ho 

scavato io nel 2005-2006 ed è stato definito un livello di butto perchè all'interno si trova 

ceramica di tutti i tipi e di tutte le cronologie (soprattutto XI-XIII secolo, ma mi sembra di 

ricordare anche reperti altomedievali). Ciò non è così strano perchè si tratta di un livello 

creatosi direttamente sopra gli strati di abbandono altomedievali (nell'area del magazzino 

C12). 

Mi sembra invece molto interessante che un insegna da pellegrino si trovi a Miranduolo, 

in teoria piuttosto lontano dal tracciato di pellegrinaggio della Francigena. Mi sembra che 

il ritrovamento abbia un significato totalmente diverso rispetto a quelli di Poggibonsi, 

dove certamente ci potevamo aspettare di trovare insegne da pellegrino. E' un ulteriore 

conferma che il castello o il villaggio altomedievale (vediamo la datazione) era al centro di 

traffici economici e di vie di comunicazione importanti. 

Valenti Marco E guarda caso viene dall'area sommiate....... 

Vittorio Fronza Finalmente sono riuscito a connettermi. Provocazioni a parte, mi pare ci 

siano pochi dubbi, la placca è molto diversa da quelle di Poggibonsi e la mia era 

solamente una primissima impressione da scavo senza avere documentazione 

sottomano; aspettiamo i confronti, se fosse veramente altomedievale sarebbe un gran bel 

dato (e concordo con Carlo che in ogni caso è la sua stessa presenza a Miranduolo a dare 

al rinvenimento un significato diverso, confermando molte ipotesi sulla centralità del sito)

Valenti Marco La provocazione ha una sua logica. Ed io sono un provocatore quando ho 

le carte in mano per farlo e raggiungere l'obiettivo. Si veda anche ultimo post di Mirko 

nella discussione e in risposta a Natalino. 

Riccardo Belcari L'insegna di pellegrinaggio, come viene definita in letteratura, nota 

anche come "quadrangula", è particolarmente diffusa tra secoli centrali e bassomedioevo. 

Anche e soprattutto con la coppia Pietro-Paolo, le cui figure, specie negli esempi più 

tardi, sono accompagnate da iscrizioni. Ha una durata "di lungo periodo"; mentre posso 

affermare che ne esistono esempi anche nel XV secolo, non so quando viene "codificata" 

proprio nella forma quadrangolare, in piombo, dotata dei quattro anelli per essere cucita/ 

fissata a indumenti e copricapo (rispondo all'impronta, senza la possibilità di ulteriori 

riscontri bibliografici, che dovranno essere fatti). Posso confermare la differenza con gli 

esempi citati, nonché ribadire la mancanza di iscrizione con i nomi dei santi e ricordare 

che alcune "placchette di pellegrinaggio" sono state rinvenute, ancora nell'ambito della 

Tuscia, a Poggio Moscona e presso l'abbazia di San Rabano. Più che una differenza 

iconografica (le figure di Pietro e Paolo sono del tipo ricorrente), probabilmente Marco ha 

colto una differenza per così dire "stilistica" nella modalità con cui sono rappresentate in 

particolare le vesti. 

Valenti Marco Grazie Riccardo. 

Oltre la differenza stilistica" nella modalità con cui sono rappresentate in particolare le 

vesti, mi colpisce un po' anche la realizazione dei volti. Non "troppo canonica" secondo 

me. 

A parte questo, mi interessa datarla per tutta una serie di ragioni e non solo pertinenti 

alla cronologia dello strato tout cour. I materiali in associazione (vedi i post della 

Mariottini) convergerebbero tra IX e X secolo. Le quadrangulae di questo periodo sono 

infatti pressochè ignote tranne alcuni esemplari datati tra XI e XII provenienti dalle già 

citate indagini a Ferrara e San Pietro in Carpignano-Quiliano. 


Lunedì 13 settembre 2010, 0re 11:50. Area 1, quadrato A2 

Sospeso l'ampliamento dell'area verso est (ad ora si sono aperti ca. 4-5 m) e iniziata la 

ripulitura dello strato di butto US 1100, dal quale provengono numerosi reperti ceramici e 

metallici. 

Dopo la documentazione dello strato procederemo al suo scavo; ciò dovrebbe permetterci 

di mettere in luce i primi livelli altomedievali e capire la conformazione del terrazzo 

orientale, consentendoci di valutare l'opportunità di un ulteriore allargamento del settore di 

scavo. 


Valenti Marco 


Valenti Marco 

In aggiunta alla bibliografia di prima, per i più scettici..., cito anche:Archeologia dei 

pellegrinaggi in Liguria, a cura di F. Bulgarelli , A.Gardini, P. Melli, Marco Sabatelli Editore, 

Savona 2001; il catalogo Romei e Giubilei: il pellegrinaggio medievale a San Pietro (350 - 

1350), Palazzo Venezia,Roma, 29 ottobre 1999 - 26 febraio 2000Infine tra i tanti, l'articolo 

di C. Guarnieri, su Archeologia Medievale 1998, XXV, pp.265-270 

Valenti Marco 

A riprova delle affermazioni mie e di Carlo sulla non assoluta somiglianza della placchetta 

con quelle Poggibonsesi (e nemmeno con molti altri esemplari editi per l'Italia, ma non ho 

voglia di scansionarli e postarli) ho da poco postato due foto tra le tante in mio possesso. 

Una terza che farò ulteriormente seguire è un sigillo di Onorio III nel quale, l'enorme 

distanza stilistica dei motivi e della ritrattistica, costituisce altra evidentissima prova. Qui 

non si frigge con l'acqua.... 


Pierpaolo Pocaterra 

Immagine scattata con obiettivo "macro" (canon 50 mm 1:25 ) della placchetta da 

pellegrino rinvenuta nello strato di butto/scarico US 1100 di Area 1, quadrato A2. (altezza 3 

cm) 


Valenti Marco più la vedo, e più sono convinto di quanto ho sostenuto con veemenza 

sinora. 


Martedì 14 settembre 2010, ore 9:30. Area 1, quadrato A2. 

Ripresa la ripulitura dello strato di butto US 1100, in vista della sua documentazione e 

successiva rimozione.


Valenti Marco Io farei attenzione bene all'US 1100. Vi spiego le mie impressioni. Ho la 

sensazione che ci sia nella parte finale del livello 1110 uno strato non identificato. Lo 

dico per due ordini di ragioni. La prima è il commento di ieri di Carlo Tronti in un post 

che riporto a seguire in virgolettato. 

"Per quanto riguarda la datazione dello strato US 1100 invece, l'ho scavato io nel 

2005-2006 ed è stato definito un livello di butto perchè all'interno si trova ceramica di 

tutti i tipi e di tutte le cronologie (soprattutto XI-XIII secolo, ma mi sembra di ricordare 

anche reperti altomedievali). Ciò non è così strano perchè si tratta di un livello creatosi 

direttamente sopra gli strati di abbandono altomedievali (nell'area del magazzino C12)". 

La seconda ragione è la composizione dei materiali ceramici presenti in questo punto più 

a contatto con gli abbandoni già riconosciuti. La Mariottini, che riposterà le sue 

considerazioni in un italiano migliore fra breve, ha osservato presenza quasi esclusiva di 

ceramica alto medievale. Se un frammento sembra datare all'VIII secolo, altri indicatori 

(ceramica a colature rosse; contenitori da conserva; olle) paiono indicare una cronologia 

di maturo IX secolo e X secolo. 

Questo a mio parere significa che potrebbe trattarsi di un òivello pertinente all'ultima 

frequentazione dell'area esterna alle mura castellane in pietra. 

Io rifletterei e ricontrollerei bene i rapporti; i materiali indirizzano verso questa ipotesi 

interpretativa. Per quanto riguarda la famigerata placchetta, in attesa di trovare confronti 

precisi, soprattutto dal punto di vista stilistico, aggiungo alcune sensazioni "a pelle": 

ricorda molto alcuni motivi tratti dalla scultura presente in bassorilievi, arredi e elementi 

strutturali di chiese di origine altomedievale. Inoltre non è un'iconografia (per i volti dei 

santi dico) molto lontana (come somiglianza) dalle raffigurazioni di alcuni anelli sigillo 

(ordito del volto, barbetta ecc.). Chiaro che dobbiamo lavorarci bene sopra. 

Tutto qui. 

Veronica Mariottini 

A seguito del rinvenimento in Area 1, di una placchetta da pellegrino, si è proceduto a 

visionare il materiale ceramico al fine di poter meglio inquadrare cronologicamente lo 

strato di rinvenimento. L'US 1100, già indagata nelle precedenti campagne (2005-2006), fu 

interpretata come livello di butto o di scarico, vista la presenza di materiale ceramico con 

una cronologia variabile dal IX secolo fino al XIII secolo. La 

presenza di materiale residuo di IX-X secolo, è imputabile probabilmente al rapporto di 

contatto diretto con strati di abbandono altomedievali. 

Se si effettua un rapido confronto tra i vecchi materiali e quelli appena emersi si delinea, al 

momento, una discrepanza sia di forme che di classi attestate e soprattutto di omogeneità 

cronologica. 

(Continua) 



(Continua dal post precedente) 

Se il vecchio materiale aveva manufatti sia altomedievali che bassomedievali, per il 

momento i nuovi reperti possono essere ascrivibili tra IX e X secolo. 

Tra i nuovi reperti ceramici emergono due frammenti di olla inquadrabili rispettivamente tra 

VIII-IX secolo e IX-X secolo. Assieme, sono strati rinvenuti: frammenti di depurata

associabili per l'impasto a probabili forme chiuse da conserva come gli anforacei e un 

frammento di colature di rosso, attestata a partire dal VII-VIII secolo (limitatamente ad 

alcuni casi urbani), con il suo pieno sviluppo tra IX e X secolo. Tra le classi ceramiche 

anche un frammento di ingobbiata di rosso, probabile elemento residuale, in quanto tale 

classe in Toscana si attesta a partire dal V secolo fino alla fine del VII secolo. 




Carlo Tronti 

Martedì 14 settembre 2010. Area 1, settore A2. 

Durante la giornata odierna è stata terminata la ripulitura dello strato US 1100, indagato 

nelle scorse campagne di scavo e all'interno del quale è stata rinvenuta ieri un'insegna di 

pellegrino con le figure dei SS. Pietro e Paolo. Tale ripulitura, insieme all'evidenziazione 

della sezione ovest del deposito, ha permesso di chiarire la sequenza stratigrafica 

dell'area, che è risultata più complessa di quanto si immaginava nei giorni passati. 

Infatti, lo strato US 1100, quasi certamente contemporaneo al castello dei Gherardeschi 

(XI-XII secolo), non occupa tutto lo spazio compreso tra il settore A2 e la fine della collina 

verso nord, ma termina orientativamente alla fine del penultimo terrazzo altomedievale, già 

individuato nel 2006. (continua) 


Carlo Tronti 

Al di sotto di questo strato compare un secondo livello, che presenta caratteristiche simili 

ma differente nella pendenza e nel colore e che sembra riempire la parte superiore del 

terrazzo sopra menzionato; per questo motivo potrebbe essere interpretato, solo in via 

preliminare, come uno strato di abbandono della frequentazione altomedievale dell'area. 

Il rinvenimento dell'insegna di pellegrino è avvenuta durante la rimozione a piccone degli 

strati successivi (livellamenti duecenteschi), operazione che ha comportato anche 

l'asportazione della parte più superficiale dello strato US 1100. Il ritrovamento dell'oggetto 

è stato localizzato proprio nella parte terminale dello strato US 1100 verso nord, nel punto 

in cui è a diretto contatto con il livello sottostante, forse di origine altomedievale. A questo 

punto la sequenza stratigrafica non escluderebbe la possibile datazione altomedievale 

dell'insegna. (continua2) 


Natalino Pierpaoli Dunque, se ho ben capito, la placca si trovava nell'interfaccia più 

antica della US 1100? 

Carlo Tronti La placca è stata trovata nella US 1100, ma in un punto di contatto con la 

sottostante stratigrafia, forse altomedievale. Questo è un dato un pò diverso rispetto a 

quello che si pensava all'inizio, cioè che venisse dalla parte superficiale dello strato, 

lontano fisicamente (lontano per modo di dire, si tratta solo di pochi cm) dai depositi 

altomedievali. Quindi il fatto che sia così a diretto contatto con le fasi precedente rafforza 

l'ipotesi che l'insegna sia di origine altomedievale. Nonostante tutto fa parte dello strato 

codiddetto di scarico US 1100 (XI-XII secolo).

Carlo Tronti 

Al di sotto di entrambi questi livelli è comparso verso nord (a pochi cm dal dirupo) un altro 

strato di colore marrone grigiastro (anche questo ancora da numerare), che non presenta 

alcuna pendenza, anzi ha un andamento quasi orizzontale. Ciò può far pensare ad un 

piano di calpestio utilizzato durante la frequentazionedell'ultimo terrazzo altomedievale, 

che risulta ancora tutto da indagare. 

Il proseguimento della ripulitura, insieme alla documentazione e all'asportazione dello 

strato US 1100 chiariranno definitivamente il deposito sottostante e la cronologia dei nuovi 

strati individuati. 

Mi dispiace non poter allegare una foto, ma la luce a fine giornata era talmente brutta che 

non si vedevano gli strati di cui ho parlato. Domani mattina, appena arrivati sul cantiere 

verrà realizzata una documentazione fotografica appropriata e certamente più esplicativa. 


Area 1, quadrato A2. 

A corredo dei post di Carlo aggiungo un'immagine. Come ricordato, la qualità non è ottima 

per via della luce, ma intanto almeno qualcosa si vede. 



Mercoledì 15 settembre 2010, ore 10:55. Area 1, quadrato A2, terrazzo ovest. 

Ripresa la ripulitura del terrazzo. Si conferma l'impressione avuta ieri che lo strato di 

abbandono copra quello di pietre; quest'ultimo dovrebbe quindi essere precedente al 

castello interamente in pietra. A questo punto, pur entrando nel campo delle ipotesi visto 

che stiamo ancora ripulendo, mi pare che possa veramente trattarsi di un basamento in 

pietra con il relativo crollo, attribuibile al castello in materiali misti a cavallo fra X e XI 

secolo. L'impressione è rafforzata 

dall'allineamento delle pietre alla base del taglio del terrazzo (vedi 

foto). 


Valenti Marco Vittorio, potrebbe trattarsi della chiusura dell'area di trasformazionemagazzini 

legata al castello in materiali misti? Per posizione e alla fin fine grande 

contiguità alla chiusura del periodo precedente, ci potrebbe stare?! O no? 

Vittorio Fronza In effetti al momento è questa la mia ipotesi principale, pur con tutte le 

cautele di uno scavo ampiamente in corso. L'idea mi pare che regga soprattutto in virtù

del fatto che le ridotte dimensioni del terrazzo potrebbero essere adatte ad ospitare al 

massimo una piccola struttura in legno ma non una struttura su basamento in muratura 

(peraltro mancherebbero comunque gli altri perimetrali); inoltre torna molto bene la 

posizione, in corrispondenza dello sbocco del fossato. 

Carlo Tronti 

Mercoledì 15 settembre 2010, ore 16.30. Area 1, quadrato A2, terrazzi orientali. 

La ripulitura della sezione di scavo ovest ha messo in evidenza la morfologia del sito in 

questa porzione dell'area di scavo. Sono stati individuati due stretti terrazzi sovrapposti, 

scavati nella roccia e probabilmente frequentati durante l'altomedioevo. La stratigrafia 

visibile nella sezione evidenzia la presenza di consistenti strati di abbandono, soprattutto 

per quel che riguarda il terrazzo superiore. La rimozione dell'US 1100 dovrebbe ancor di 

più far capire l'andamento della stratigrafia precedente. 


Carlo Tronti 

Mercoledì 15 settembre 2010. Area 1, quadrato A2, terrazzi orientali. Diario di scavo 

Durante la giornata è stata completata la ripulitura di questa porzione di area ed è stata 

realizzata la documentazione grafica dello strato US 1100; quest'ultimo mostra una forte 

pendenza verso nord e un progressivo assottigliamento, diversamente da quanto è stato 

rilevato negli anni passati nella parte sud, dove invece si presentava di forte spessore. Ciò 

è probabilmente dovuto al fatto che, se nella parte immediatamente esterna al circuito 

murario bassomedievale lo strato è stato utilizzato anche come piano di calpestio (viabilità 

esterna al muro di cinta?), nella parte più a nord era formato invece solo da un livello di 

scarico che scendeva verso il dirupo settentrionale della collina. 

Al di sotto dello strato US 1100 compare nella parte sud un livello di argilla di colore giallorossastro 

(US 1287), già individuato nel 2006, e nella parte nord uno strato di terra (US 

1408), di colore marrone e di consistenza abbastanza friabile, che occupa buona parte 

dello spazio del terrazzo inferiore. Dopo la rimozione dell'US 1100 si chiarirà certamente 

meglio l'andamento della stratigrafia precedente, forse di origine altomedievale. 

La ripulitura e l'analisi della sezione di scavo ovest ha messo in evidenza quella che 

dovrebbe essere la morfologia del sito in questo settore dell'area di scavo. Sono stati 

individuati due stretti terrazzi sovrapposti, scavati nella roccia e in parte nell'argilla 

probabilmente durante il periodo altomedievale (IX secolo?). Dalle ridotte dimensioni in 

larghezza dei due terrazzi, soprattutto di quello superiore, si evince che dovevano essere 

stati utilizzati non per la costruzione di strutture abitative ma probabilmente per 

l'installazione di nuove fosse granarie, una delle quali è già stata identificata e scavata 

nella campagna 2006. 

La ripulitura del terrazzo più basso ha inoltre messo in evidenza come questo termini a 

nord con un sperone di roccia, che dovrebbe costituire il definitivo limite settentrionale 

della collina, visto che dopo di esso inizia il vero e proprio dirupo. 

E' certamente da sottolineare come questa porzione dell'area di scavo si differenzi 

notevolmente da quella occidentale, sia per l'andamento dei terrazzi sia per il tipo di 

strutture che vi sono state costruite. Infatti, se nella parte est si trovano quasi 

esclusivamente strutture per lo stoccaggio delle derrate alimentari, la parte ovest sembra

essere occupata sostanzialmente da capanne abitative. Ciò può far pensare alla presenza 

di un possibile divisorio che separi nettamente l'area di accumulo da quella più 

propriamente residenziale. 



Area 1, quadrato A2. Lunedì 13 settembre 2010, giornata di scavo. 




Area 1, quadrato A2. Martedì 14 settembre 2010, giornata di scavo. 




Area 1, quadrato A2. Mercoledì 15 settembre 2010, giornata di scavo. 




Giovedì 16 settembre 2010, ore 9:40. Area 1, quadrato A2, terrazzi orientali. 

Iniziata la rimozione del livello di scarico/butto US 1100; al di sotto compaiono gli strati di 

abbandono dell'area dei magazzini altomedievali.







Bordo di orciolo rinvenuto nell'US 1403 (livello di abbandono) di Area 1 quadrato A2. 


Veronica Mariottini Si tratta di un orciolo (una forma destinata alla dispensa) con orlo 

estroflesso, bordo appiattito confluente all'esterno, internamente insellato. Per la 

morfologia del pezzo si offre una datazione di IX-X secolo. 

Dario Ceppatelli 

Area 1, US 1405 

Punta di freccia da arco 

Scheda metalli 1541 | Castello di Miranduolo 

Vittorio Fronza Punta di freccia da arco del "tipo 9". Proviene da un crollo di basamento in 

muratura databile tra la fine del X e l'inizio del XI secolo. La datazione della tipologia di 

punta è coerente con la datazione dell'unità stratigrafica di provenienza. 



Disegni dei due frammenti di orciolo rinvenuti nell'US 1043 di Area 1. 


Veronica Mariottini n°1- MARASCO L., Il castello di Scarlino tra VII e XIII secolo, tesi di 

Laurea in lettere moderne, Università degli Studi di Siena, 2002-2003, Tav XCV, II.6.3a, II. 

6.3b, datato IX-X secolo 

n°2- Grassi F., La ceramica tra VIII e X secolo nell...a Toscana meridionale: le tipologie, le 

funzioni, l'alimentazione, in IV Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, 

Scriptorium dell'Abbazia, Abbazia di S.Galgano (Chiusdino-Siena) 26-30 settembre, 

2006, Firenze, Pag.464, Fig. 4, n°6, datato IX-X secolo 


Venerdì 17 settembre, ore 11:00. Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale. 

Mentre prosegue lo scavo del livello di abbandono che copre il basamento in muratura, 

alla luce dei post di ieri sera e di stamattina sui materiali (soprattutto gli orcioli e la punta di 

freccia), vale la pena fare alcune brevi considerazioni: 

1- a questo punto mi pare si confermi abbondantemente la cronologia già ipotizzata, per 

cui il basamento in muratura e l'intero contesto possono essere collocati nel tardo X - inizi 

Xi secolo (quindi in fase con il primo insediamento incastellato, caratterizzato dall'utilizzo 

di materiali da costruzione misti: pietra, legno, terra) 

2- la presenza di almeno una buca di palo nel basamento, di numerosi resti carboniosi e di 

alcuni frammenti di intonaco di capanna in argilla (vedi riquadro foto) fanno ipotizzare un 

elevato in ramaglia intrecciata su uno scheletro in armatura di pali e con un rivestimento in 

argilla concotta. 

3- a livello di morfologia del sito e di deposito stratigrafico è sempre più evidente lo stacco 

fra il terrazzo occidentale e quello orientale; su quest'ultimo sembrano proseguire i 

magazzini dell'area sommitale già individuati più a monte e riferibili al villaggio/azienda 

(non vi sono per ora tracce della frequentazione di tardo X - inizi XI secolo); invece, il 

terrazzo occidentale (collocato in corrispondenza dello sbocco del fossato) segna una 

chiusura degli stessi per il periodo del castello in materiali misti e separa l'area sommitale 

dai versanti insediati che proseguono verso ovest. 



Area 1, quadrato A2. Venerdì 17 settembre 2010, giornata di scavo.




Bordo di olla rinvenuto nell'US 1341 di Area 1 quadrato A2. 

ll frammento è analogo a quello rinvenuto nell'US 1100 sempre in Area 1, si tratterebbe di 

un olla con orlo poco estroflesso, bordo superiormente appiattito, collo breve.Confronti 

con:-VARALDO C., La ceramica altomedievale in Liguria (VIII-IX secolo), in (a cura di) 

Patucci Uggeri S., La 

ceramica altomedievale in Italia, Atti del V Congresso di 

Archeologia Medievale (Roma, CNR, 26-27 Novembre 2001), Firenze, 2004, Fig.5, A7, 3. 

- Grassi F., La ceramica tra VIII e X secolo nella Toscana meridionale: le tipologie, le 

funzioni, l'alimentazione, in IV Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, Scriptorium 

dell'Abbazia, Abbazia di S.Galgano (Chiusdino-Siena) 26-30 settembre, 2006, Firenze, 

Pag.462, Fig. 2, n°4, datato IX secolo 


Veronica Mariottini Si veda il post del 14 settembre: 

http://www.facebook.com/photoselect.php?oid=136449023512#!/photo.php? 

pid=31242671&o=all&op=1&view=all&subj=136449023512&id=1063641385 


Lunedì 20 settembre 2010, ore 10:35. Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale. 

Iniziata la rimozione del crollo rinvenuto nei giorni scorsi allo scopo di mettere in evidenza 

il basamento in muratura sottostante. Il contesto è con ogni probabilità interpretabile come 

chiusura dell'area dei magazzini sul versante nord della sommità durante il periodo del 

primo castello in materiali misti (ultimo quarto X - primo quarto XI secolo). 


Valenti Marco Ottimo. Si perfezionano le ipotesi già tracciate 

Carlo Tronti 

Lunedì 20 settembre 2010, ore 11. Area 1, quadrato A2, terrazzo orientale. 

Messa in evidenza e rilevata l'US 1287, durante la giornata procederemo alla rimozione 

dello strato. Le sue caratteristiche materiali (colore giallo-rossastro e consistenza

abbastanza compatta) e la sua collocazione fisica e stratigrafica (copre i livelli 

altomedievali ed è coperto da quelli di XI-XII secolo) portano ad interpretarlo come l'ultimo 

livello di abbandono dell'area, probabilmente riferibile al disfacimento dell'elevato in terra 

della prima cinta muraria in materiali misti del castello di fine X-inizi XI secolo. Un'altra 

porzione del disfacimento del primo muro di cinta (US 1119) era stato già scavato nel 

2006, a poca distanza da quello rinvenuti quest'anno. 


Valenti Marco Ottimo; fra un po' ancora magazzini e fosse granarie? 


Antracoresti rinvenuti all'interno del crollo US 1405, riconducibili a pali per il sostegno 

dell'elevato 


Ruben Giaquinta Da una prima analisi autoptica gli antracoresti appaiono riconducibili a 

frammenti di Quercus sp. Il dato appare chiaramente coerente con la destinazione 

edilizia. 

Carlo Tronti 

Giovedì 20 settembre 2010, ore 12. Area 1, quadrato A2, terrazzo orientale. 

Particolare dello scavo dello strato US 1287, disfacimento dell'elevato in terra del muro di 

cinta di X-XI secolo. 

US 1287 


Valenti Marco Trong? Troppo avanti a tutti!! Di tre giorni addirittura!!!!!!! 


Martedì 21 settembre 2010, ore 10:30. Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale. 

Iniziata la rimozione dello strato di abbandono esteso su buona patte del terrazzo a 

coprire il livello di incendio individuato ieri. 

L'intero contesto è in ottimo stato di conservazione e sta restituendo dati interessanti. Data 

per acquisita ormai l'interpretazione più generale come chiusura dell'area dei magazzini 

durante la fase del castello in materiali misti a cavallo fra X e XI secolo, restano da fare

alcune osservazioni rilevanti sul dettaglio della tecnica costruttiva: 

1- il basamento in muratura è costituito da pietre di medio grandi dimensioni, 

sommariamente sbozzate o non lavorate (particolarmente visibili sul filo interno, lungo il 

taglio del terrazzo); al centro si dispone una sorta di sacco formato da pietre di mediopiccole 

dimensioni, mentre manca quasi del tutto il filo esterno probabilmente crollato; 

2- in almeno tre punti del basamento si è identificata la presenza di un legante costituito 

da argilla grigia estremamente depurata e disposta a formare un piano orizzontale (vedi 

riquadro in alto nella foto); 

3- il basamento è tagliato da almeno quattro buche di palo di medie dimensioni (non è 

escluso che oggi ne vengano individuato altre); 

4- i numerosi macroresti antracologici provenienti dal crollo e l'esteso strato di carboni 

collocato alla base dello zoccolo in muratura confermano la presenza di pali di quercia e 

testimoniano una distruzione per incendio della struttura (vedi post di ieri sera e riquadro in 

basso nella foto); 

5- dal crollo del basamento provengono almeno 6-7 frammenti di intonaco di capanna in 

argilla concotta (due di grandi dimensioni che testimoniano uno spessore di ca. 6-7 cm, 

uno con il lato liscio a vista, due con chiare tracce negative di incannicciato); 

6- la presenza nel crollo di almeno 3 chiodi ne testimonia l'utilizzo, forse per fissare gli 

elevati in ramaglia intrecciata. 

Nel complesso si tratta quindi di una struttura ben costruita, con uno zoccolo legato da 

argilla, elevati irrobustiti da un'armatura di pali alla quale si ancorano gli elevati in ramaglie 

intrecciate e ricoperte da uno spesso strato di intonaco d'argilla concotta. 


Valenti Marco Vittorio ho come la sensazione che tu troverai non solo una valanga di 

materiali ceramici e archeobotanici ma anche una sequenza articolata di magazzini e 

forse silos databili tra periodo Curtis e periodo castello a materiali misti. C'è da fare un 

lavoro analitico, fase per fase e una volta individuate le strutture, come quello fatto per il 

magazzino di X-XI con raccolta per griglia. Grandi opportunità in prospettiva! Inoltre c'è 

da capire come ci si proteggeva dal dirupo sugli ultimi terrazzi a precipizio. Se esisteva o 

meno una forma di protezione ma anche una viabilità. Io nella mia mente bacata e 

visionaria mi sto prefigurando un quadro preciso. Vedremo..... E speriamo 

Vittorio Fronza Sono convinto anch'io che il contesto sia molto articolato e difatti oggi 

abbiamo rallentato un po' i ritmi per procedere con maggiore cautela. I magazzini e silos 

dovrebbe stare su quelli che ormai chiamiamo per comodità i terrazzi orientali, alla base 

dell'area sommitale, dove sta scavando Carlo e già si comincia a capire e intravedere 

qualcosa. Sul "terrazzo occidentale", di dimensioni molto modeste e collocato proprio in 

corrispondenza del fossato, per ora c'è questa bella situazione ottimamente conservata. Il 

basamento, che chiude chiaramente la parte dei magazzini del castello in materiali misti, 

potrebbe secondo me essere allo stesso tempo anche una chiusura rispetto al dirupo, 

peraltro proprio in corrispondenza dello sbocco del fossato. La questione viabilità è 

altrettanto interessante; vado molto cauto visto che per ora è tutto da scavare, ma nel 

terrazzo immediatamente sotto a quello del basamento (l'ultimo prima del dirupo?) si 

comincia ad intravedere un taglio lineare nella roccia largo ca. 1 m e per ora riempito di

pietre e individuato solo per un breve tratto. È ancora troppo presto per dire se possa 

trattarsi di una viabilità; certo non sarebbe male, staremo a vedere. 

Carlo Tronti 



Area 1 quadrato A2. Frammenti di intonaco di capanna, provenienti dal crollo US 1405 del 

basamento databile al castello in materiali misti tra X e XI secolo. Nel frammento sulla 

sinistra è chiaramente visibile la traccia in negativo di incannicciato, mentre in quello a 

destra si può osservare il lato liscio a vista che testimonia lo spessore di circa 6 cm 

dell'intonaco. 



In merito al post di Carlo Tronti: 

Olla con orlo estroflesso confluente all'interno, bordo arrotondato, collobreve e corpo 

globulare. 

Confronti: Sbarra F., La ceramica di un villaggio di X secolo nell'areaPadana: produzione e 

circolazione, in (a cura di) CURINA R., NEGRELLI C., 1°incontro di studio sulle ceramiche 

tardoantiche e altomedievali, attidel convegno di Manerba, Manerba 16 ottobre 1998, 

Mantova, 2002, Pag.104, Tav. 3, olla tipo 3, datazione IX-X secolo. 


Valenti Marco Ottimo 

Carlo Tronti Brava Bruna 


Mercoledì 22 settembre, ore 11:35. Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale. 

Prosegue la rimozione dei residui di crollo al fine di mettere interamente in evidenza il 

basamento. Continuano a comparire buche di palo, sia direttamente impostate sullo

zoccolo in muratura, sia tagliate sulla roccia immediatamente a monte del basamento 

stesso (si veda la foto, anche se purtroppo la luce attuale non rende bene la situazione). 

Queste ultime sono ormai quattro, di medio-grandi dimensioni e perfettamente allineate sul 

limite del terrazzo (che almeno in parte le taglia). Potrebbero essere state realizzate in 

fase con il basamento e quindi fare parte della chiusura di fine X - inizi XI secolo che 

stiamo scavando sul terrazzo sottostante (una sorta di allineamento di pali a rinforzo del 

lato interno dell'elevato impostato sullo zoccolo); ma in realtà la loro collocazione fa 

pensare più ad una situazione precedente, forse riferibile al periodo del villaggio/azienda 

di età franca. Speriamo che il proseguo dello scavo ci fornisca elementi utili ad 

un'interpretazione più definita del contesto. 



Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale. 

Inserito matrix aggiornato con tutte le US individuate da inizio campagna ad oggi. 

Matrix di Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale | Castello di Miranduolo 

Vittorio Fronza 23 settembre 2010 alle ore 0.34 


Giovedì 23 settembre 2010, ore 11:00. Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale. 

Dopo aver terminato la rimozione del livello di abbandono e del crollo, inizia lo scavo delle 

buche di palo tagliate direttamente sul basamento in muratura. Ormai la situazione sembra 

definita. Nel pomeriggio contiamo di documentare graficamente l'intero contesto in modo 

da poter procedere all'asportazione dello zoccolo in muratura nella giornata di domani. 


Valenti Marco Obbliga gli aquilonisti a volare....... Soffino con tutti i loro pertugi se vento 

non c'è 

Sauro Martori 

Giovedì 23 settembre 2010, ore 11:40. Area 1, quadrato A2, terrazzo orientale. 

Nella parte meridionale prosegue la messa in luce del limite nord del terrazzo. Nella 

porzione settentrionale è iniziata la rimozione del livello US 1341, strato che dovrebbe 

coprire i livelli di frequentazione alto medievale.


Luca Isabella 


Area 1, settore A, quadrato A2. Operazioni di documentazione grafica e quotatura del 

basamento in pietra e del contesto rinvenuto nei giorni scorsi sul terrazzo occidentale 



Bordo di boccale rinvenuto nell'US 1412 di area 1, interpretata come livello di 

distruzione per incendio del contesto databile al castello in materiali 

misti (ultimo quarto X - primo quarto XI secolo) 


Valenti Marco E' solo lustra l'immagine o l'ansa ha delle tracce di vetrina sparsa? 

Stefano Bertoldi è lucida l'immagine per il flash della foto, non è vetrina sparsa 


Area 1. In merito al post di Stefano: Si trattadi un boccale con orlo estroflesso, bordo 

arrotondato, ansacomplanare a nastro.Trova confronti con: Grassi F., La ceramica tra VIII 

e X secolonella Toscana meridionale: le tipologie, le funzioni, l'alimentazione, in IV 

Congresso Nazionale di Archeologia Medievale,Scriptorium dell'Abbazia, Abbazia di 

S.Galgano (Chiusdino-Siena)26-30 settembre, 2006, Firenze, Pag.464, Fig. 4, n°17, 

datato IXsecolo


Valenti Marco 

Post di servizio: Vittorio e Carlo, visto che avete molta ceramica, perchè non la fate avere 

alla Mariottini in breve tempo? Sarebbe ottimale. 

Altra cosa: Vittorio ti ho inoltrato una mail ieri e una oggi. 


Mirko Peripimeno La ceramica viene regolarmente lavata e inventariata. Si era 

programmato a suo tempo di portare ogni sabato la ceramica in dipartimento a Siena in 

modo da permetterne lo studio diretto. Lo ricordo ulteriormente. 

Vittorio Fronza Sono già d'accordo con Veronica che stasera porta tutto il nostro 

materiale in dipartimento, con una lista delle US divise per periodo sulla base della 

sequenza stratigrafica; per la Mariottini: sarebbe buono se tu riuscissi a vedere le US che 

dovrebbero essere riferbili al castello in materiali misti (ultimo quarto X - primo quarto XI 

secolo); visto che il boccale di ieri era di IX secolo e gli orcioli di qualche girno fa stavano 

fra IX e X, vorrei capire come si può datare tutto il contesto. 

Vittorio Fronza Parlando ora col Putti e con Mirko ho scoperto che al LIAAM c'è una cassa 

di ceramica intoccata da sabato scorso e un'altra arriva stasera. 

Veronica Mariottini Si Veronica mi ha già detto tutto, la ceramica verrà esaminata nella 

prossima settimana, ho atteso solo perchè venissero chiuse le US, una semplice 

questione di attacchi e di visione d'insieme del materiale onde evitare che lo riprendessi 

in mano più volte. Come già detto il contesto è databile con il materiale più recente che 

per ora è IX-X secolo, se guardi bene dalla US 1100 c'è materiale anche di VIII-IX secolo 

(come forma decontestualizzata). La ceramica deve essere comunque rivista e 

riconfrontata, non è questo il lavoro definitivo 


Venerdì 24 settembre 2010, ore 11:00. Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale. 

Dopo aver svolto documentazione fotografica zenitale attraverso l'uso dell'asta, è ora in 

corso la scansione 3D del contesto con il basamento in muratura riferibile al castello in 

materiali misti messo in luce nei giorni scorsi. Terminate queste operazioni procederemo 

alla rimozione del basamento e allo scavo del livello di incendio appartenente alla stessa 

fase. 


Carlo Tronti 

Venerdì 24 settembre 2020, ore 11:00. Area 1, quadrato A2, terrazzo orientale. 

La ripulitura dello strato US 1341 ha messo in evidenza nella parte sud un allineamento di 

tre buche di palo che si dispone parallelo alla struttura di capanna/magazzino scavata nel 

2005. Si tratta di tagli di piccole dimensioni, poco profondi, con pietre poste a zeppa sulle 

pareti interne; nel riempimento delle buche sono stati rinvenuti frammenti di carbone, 

ceramica e ossa animali. Il contesto potrà essere meglio interpretato mettendolo a 

confronto con le stratigrafie già indagata; certamente si può affermare che ci trova di fronte 

ad una frequentazione altomedievale (IX-X secolo?), come sembrano indicare i frammenti 

di ceramica già rinvenuti e la collocazione nel diagramma stratigrafico. 



Venerdì 24 settembre 2010, ore 14.30. Area 1, quadrato A2, terrazzo orientale. 

Sulla parte superficiale dello strato US 1341 è stato rinvenuto un frammento di bordo di 

olla molto simile a quello identificato pochi giorni fa nell'US 1287. 

24 settembre 2010 alle ore 14.47 

Valenti Marco Visto che il contradaiolo del montone mi scancella i post di commento 

(...!!!...) riposto ancora. 

Dicevo prima che quest'area sta dando una gran qualità di materiali ceramici 

altomedievali. Restituzione eccezionale. Di conseguenza, per migliorare la resa della 

documentazione-confronti-c 

ronologia, pregherei la Signorina Rottermyer (al secolo Veronica) di disegnare alla sera. 

So che ne hai già parlato con Mirko. E se fai come Sauro Martoni, ti prendi un account FB, 

e ti faccio amministratrice così che posti poi i disegni. Altra cosa, lunedì poi vorrei parlarti 

al riguardo per svuiluppi futuri. 

Valenti Marco Montonaiolo, se mi cancelli questo applico la minaccia che ho fatto ieri 

sera a Isterix..... 


Lunedì 27 settembre 2010, ore 10:30. Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale. 

La rimozione dell'ultima porzione di basamento in muratura (allineamento di pietre lungo il 

taglio del terrazzo, riquadro in basso nella foto) ha permesso di appurare che il livello di 

incendio vi si appoggiava (come si vede chiaramente in foto) ed è quindi da interpretare 

come distruzione dello stesso. 

Considerando che la porzione di basamento rimossa venerdì copriva il livello di incendio, 

si possono avanzare due ipotesi: 

1- l'allineamento di pietre rimosso venerdì era in realtà ancora parte del crollo già rimosso 

nei giorni scorsi. 

2- vi sono due fasi dello zoccolo in muratura, una prima distrutta da incendio 

(corrispondente all'allineamento rimosso oggi), sulla quale si imposta un rifacimento 

(corrispondente alla porzione scavata venerdì).

Propendo per quest'ultima ipotesi, soprattutto in considerazione dell'allineamento 

abbastanza netto delle pietre appartenenti alla seconda fase (difficilmente interpretabili 

come crollo), sulle quali peraltro sono state tagliate alcune buche di palo. 

È quindi molto probabile che ad un primo basamento andato distrutto per incendio segua 

immediatamente un rifacimento della struttura; in entrambi i casi gli elevati dovevano 

essere di ramaglia intrecciata attorno ad un'armatura di pali e ricoperti da uno spesso 

strato di intonaco di capanna. Tendenzialmente credo che entrambe le fasi siano da 

ricondurre al periodo del primo castello in materiali misti (tardo X - inizi XI secolo); i dati sui 

reperti ceramici attualmente in corso di studio potranno confermare o smentire l'ipotesi. 


Valenti Marco Vittorio, ti vorrei dire di riflettere "laicamente" su questa situazione; sei 

sicuro che non siano livelli pertinenti a crollo da incendio e non una ricostruzione? 

Insomma, dalla descrizione che dai e dalle foto (fb e diario) sinceramente mi fa strana la 

ricostruzione. 

Altra cosa: tratta e evidenzia anche con immagini (su fb) le buche tagliate e la viabilità 

che pare ti stia comparendo!!!! Mi raccomando. 

Vittorio Fronza Vedevo una ricostruzione del basamento subito dopo la sua distruzione 

per incendio (magari rimasto poi in uso per un breve periodo alla fine della fase in 

materiali misti) solamente perché le pietre levate venerdì che coprivano il livello di 

bruciato erano effettivamente molto allineate e tagliate da tre buche di palo piuttosto 

nette; comunque il dubbio rimane anche a me e perciò ho riportato le due ipotesi nel 

post. In ogni caso (ricostruzione o crollo) non cambia la sostanza: in corrispondenza 

dello sbocco del fossato c'è una chiusura dei magazzini del primo castello collocata alla 

base del taglio del terrazzo; lo stesso taglio è con ogni probabilità regolarizzato in questa 

fase e oblitera un allineamento di buche precedenti immediatamente a monte, finora non 

scavate (ora cerco una foto e metto un post). 

Della viabilità collocata a valle dello stesso terrazzo, invece, non ho più parlato in quanto 

avevo temporaneamente sospeso lo scavo in quello spazio per finire il contesto col 

basamento; penso già da domani o dopodomani di riprendere, con ogni probabilità 

allargando leggermente l'area verso il dirupo per caqpire interamente la situazione. 

Comunque oggi ho fatto qualche foto; ora guardo come sono venute, ne caratterizzo una 

e posto anche quella. 


Lunedì 27 settembre 2010. Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale. 

Nella foto, scattata venerdì scorso, è stato caratterizzato l'allineamento (in giallo) di buche 

di palo (in rosso) dislocato immediatamente a monte del basamento in muratura. Le buche 

sono tagliate dal terrazzo, probabilmente regolarizzato durante la costruzione del 

basamento; si tratta pertanto di un contesto precedente, probabilmente riferibile al 

villaggio/azienda di IX-X secolo. Domani verranno scavate, sperando di riconoscere 

elementi utili per una loro interpretazione (ulteriore chiusura dei magazzini in questa fase, 

armatura di pali per una tettoia sul pendio a protezione delle fosse granarie o altro 

ancora?).



Lunedì 27 settembre 2010. Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale. 

Avendo praticamente terminato lo scavo del contesto con il basamento (manca la 

rimozione del livello di incendio), porteremo ora in fase tutta la porzione occidentale. 

A tale scopo domani riprenderemo anche l'indagine nello spazio immediatamente 

sottostante il terrazzo (vedi riquadro rosso in foto), dove nelle scorse settimane era stato 

individuato, immediatamente al di sotto dei livellamenti di XIII secolo, un taglio lineare nella 

roccia riempito da pietre di medie e grandi dimensioni (tratteggiato in giallo nella foto). È 

chiaro che allo stato attuale è molto difficile proporre interpretazioni; fin dal suo 

rinvenimento però il contesto ha dato l'impressione di poter essere riconducibile ad una 

viabilità in fase con l'uso dei terrazzi; tratteremo questa idea come un'ipotesi di lavoro in 

progress, pronti a confermarla o smentirla a seconda delle evidenze che si presenteranno. 



Martedì 28 settembre 2010, ore 11:15. Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale. 

Prosegue la rimozione del livello di incendio (riquadro in basso nella foto) interpretabile 

come distruzione del basamento in muratura rimosso durante la giornata di ieri. Dallo 

strato provengono numerosi macroresti antracologici di notevoli dimensioni in buono stato 

di conservazione. 


Carlo Tronti 

Martedì 28 settembre 2010, ore 12. Area 1, quadrato A2, terrazzo orientale. Al di sotto 

dello strato US 1341 è stata rinvenuta nella parte alta del settore una buca di palo di 

grandi dimensioni, tagliata in parte nella roccia e in parte in uno strato di argilla. Lo scavo 

dello strato sta mettendo in luce una notevole quantità di materiale ceramico sia in acroma 

grezza che depurata (olle, ciotole, testi, boccali). 

28 settembre 2010 alle ore 14.19 

Valenti Marco Il misurino?! 


Mercoledì 29 settembre 2010, ore 10:30. Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale. 

Terminata la rimozione del livello di incendio, stiamo ripulendo il sottostante piano di 

calpestio conservato praticamente sull'intero terrazzo (anche se in diversi punti è molto 

sottile e a tratti affiora la roccia); in strato compaiono alcuni reperti, fra i quali un 

frammento vitreo (vedi riquadro a destra in foto). Contemporaneamente abbiamo iniziato 

lo scavo delle buche di palo allineate immediatamente a monte del terrazzo (un esempio 

scavato in sezione si vede nel riquadro sinistro della foto). 

Appena terminate queste operazioni riprenderemo lo scavo nella porzione a valle del 

terrazzo, per verificare l'ipotesi di lavoro sull'eventuale presenza di una viabilità. Allo scopo 

sarà necessario allargare l'area verso il dirupo. 



Mercoledì 29 settembre 2010. Area 1, Quadrato A2, terrazzo occidentale. 

Nella prima parte della mattinata è terminata la rimozione del livello di incendio ed è stato 

ripulito il sottostante piano di calpestio, già individuato nella giornata scorsa. Sono state 

inoltre scavate le buche di palo immediatamente a monte del terrazzamento. Queste 

buche risultano essere a loro volta tagliate dai lavori per la realizzazione del terrazzo e 

quindi pertinenti ad una struttura precendente al castello in materiali misti, probabilmente 

in fase Curtis (Seconda metà IX - Ultimo quarto X secolo d.C.). 

Nella seconda parte della mattinata e per tutto il pomeriggio è iniziato l'allargamento 

dell'area di scavo in direzione nord, a valle del terrazzo, per indagare integralmente la 

probabile viabilità che sembra delinearsi.


Carlo Tronti 

Giovedì 30 settembre 2010, ore 10. Area 1, quadrato A2, terrazzo orientale. 

Con la giornata di oggi verrà completato lo scavo dello strato US 1341, che si è rivelato più 

consistente di quanto ipotizzato. Tale strato mostra infatti un notevole spessore che tende 

progressivamente ad aumentare verso nord, in corrispondenza del terrazzo intermedio; 

copre un livello di terra argillosa, marrone chiara, sulla quale sono state per ora identificate 

due tagli di medio-grandi dimensioni. Il forte spessore dell'US 1341 e il rinvenimento al suo 

interno di una grande quantità di ceramica da fuoco e da dispensa, già evidenziata nei due 

giorni passati, fanno pensare ad un livello creato per livellare questa parte della collina, 

probabilmente con lo scopo di realizzare lo spazio destinato al magazzino C12 (in vita tra 

metà IX e inizi XI secolo). 

Le ridotte dimensioni in larghezza dei due terrazzi inferiori (i cui tagli si iniziano ad 

intravedere) ci fanno invece pensare che siano stati utilizzati per l'installazione di fosse 

granarie o altre infrastrutture relative alla zona di conservazione dei prodotti alimentari. 


Luca Isabella 

Giovedì 30 settembre 2010, ore 15.15. Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale. 

Prosegue l'ampliamento del settore verso il dirupo nord al fine di mettere in luce la 

situazione con l'ipotetica viabilità descritta nei post precedenti 



Venerdì 1 ottobre 2010, ore 11:55. Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale. 

Terminata l'apertura verso il dirupo, comincia lo scavo del nuovo settore; immediatamente 

sotto l'humus compare la prosecuzione dello strato di pietrine già scavato più a monte e 

interpretabile come regolarizzazione/livellamento Duecentesco.

1 ottobre 2010 alle ore 12.18 

Sauro Martori aumento delle messa in sicurezza dell'area iniziato, purtroppo la pioggia 

ha interrotto l'opera che verrà ripresa lunedì. Cerchiamo di creare una piccola staccionata 

che delimiti l'area in direzione del dirupo 

Carlo Tronti 

Venerdì 1 ottobre 2010, ore 12. Area 1, quadrato A2, terrazzo orientale. 

Al di sotto dello strato di livellamento altomedievale US 1341 è comparso uno strato di 

argilla molto compatto (US 1444), di colore marrone chiaro-arancio, con carboni in 

superficie, sul quale sono state finora identificate tre buche di forma circolare (US 1445, 

US 1448, US 1450); due di queste, interpretabili dalle dimensioni come buche di palo, 

sono allineate con i tagli dei due terrazzi sovrapposti. La terza, già individuata nei giorni 

scorsi nella parte alta a sud, potrebbe invece essere interpretata come una fossa granaria, 

viste il maggiore diametro e la posizione accanto alle altre fosse scavate nel 2006. 

Lo strato US 1444 potrebbe quindi essere visto come il piano di frequentazione della 

prima fase curtense, quando l'area veniva utilizzata come zona di conservazione delle 

derrate tramite fosse scavate nella roccia. 

Sopra questo strato è stato identificato questa mattina un ulteriore livello, costituito da 

terra argillosa di colore marrone chiaro-grigiastro mista a pietrisco, che oblitera la 

frequentazione precedente; probabilmente si tratta di un primo strato di livellamento per 

l'installazione della struttura di magazzino C12 (Periodo VI, Fase 2). 



Lunedì 4 ottobre 2010, ore 10:15. Area 1, quadrato A2, terrazzi occidentali. 

Ripresa l'opera di messa in sicurezza dell'area verso il dirupo; in corrispondenza degli 

ampliamenti effettuati la settimana scorsa stiamo realizzando una barriera verso il fosso 

attraverso la costruzione di una staccionata. 

Per quanto riguarda lo scavo della nuova porzione (riquadro in foto) prosegue la rimozione 

dei livellamenti di seconda metà XIII secolo, allo scopo di mettere in luce il contesto sul 

terrazzo basso con la possibile viabilità tagliata nella roccia.


Carlo Tronti 

Lunedì 4 ottobre 2010, ore 12. Area 1, quadrato A2, terrazzo orientale. 

Lo scavo si è concentrato nella ripulitura del terrazzo inferiore, nel punto di contatto tra i 

terrazzamenti orientali e quello occidentale, per cercare di portare alla stessa fase i due 

settori di scavo. 

La rimozione dello strato US 1394 sta mettendo in evidenza uno livello sottostante, di 

colore marrone chiaro con carboni, che presenta in superficie materiale ceramico (boccale 

in depurata), pietre e lastre di piccole dimensioni. Ad un'analisi preliminare sembra quindi 

che stia comparendo uno strato di abbandono di una struttura in materiali misti (forse 

riferibile al periodo V, X-inizi XI secolo). 


Valenti Marco Mi ricorda molto da vicino il bellissimo EDM04: si veda http:// 

archeologiamedievale.unisi.it/miranduolo/lo-scavo/interpretazioni/strutture/edm04 

Carlo Tronti 

Lunedì 4 ottobre 2010. Area 1, quadrato A2, terrazzo orientale. 

Il lavoro sulla parte ovest del terrazzo inferiore ha comportato nel pomeriggio lo scavo 

dello strato US 1396, costituito da pietre e pietrisco di varie dimensioni misto a terra 

argillosa di colore arancio, finora interpretato come basamento di un muro divisorio 

dell'area databile ad età altomedievale. La sua rimozione ha posto dei dubbi sulla sua 

interpretazione e ha messo in luce una situazione stratigrafica che si pone in continuità 

con quella rinvenuta nel terrazzo occidentale nei giorni scorsi. Al di sotto delle pietre è 

stato messo in luce il proseguimento verso est del taglio nella roccia fin qui ipotizzato 

come un tratto di viabilità altomedievale (che in questa parte dell'area risulta scavato nei 

livelli di argilla). 

Più ad est invece è stato individuato un contesto stratigrafico riferibile per ora al 

disfacimento di una struttura in materiali misti, che continuerà ad essere indagato domani 

e nei prossimi giorni. Contemporaneamente proseguirà lo scavo del terrazzo superiore, 

dove sono state finora identificate buche di palo e un taglio interpretato come fossa 

granaria.


Valenti Marco 

Avevo messo un post di servizio per Vittorio e Carlo ma qualcuno (?) l'ha cancellato... 

Riposto. 

Vitto se lo scavo come sembra è molto avanti, potresti riprendere area 14 (che è 

importante) e Carlo si estende a scavare gli attuali spazi intermedi fra voi due. Avremo 

così un quadro definitivo di una zona centrale per l'interpretazione dello scavo. 

Provateci. 


Vittorio Fronza La nostra idea era esattamente questa; finiamo di portare tutto in fase 

(2-3 giorni massimo) e poi riprendo la capanna di area 14. Se non ci saranno grossi 

intoppi dovremmo riuscire a scavare tutto entro fine campagna. 


Martedì 5 ottobre 2010, ore 9:50. Area 1/14 

Foto scattata durante un sopralluogo sullo scavo. 



Martedì 5 ottobre 2010. Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentali. 

La pioggia di questa notte ha ripulito il banco roccioso del terrazzo inferiore, evidenziando 

il taglio lineare possibilmente interpretabile come viabilità. 

Posto una foto scattata durante il sopralluogo effettuato stamattina in quanto il contesto 

non era mai stato così ben leggibile dopo l'ampliamento dell'area verso il dirupo; il taglio 

nella roccia è visibile per tutta l'estensione finora messa in luce e si nota chiaramente 

come prosegua in entrambe le direzioni (verso il terrazzo inferiore orientale e verso area 

14). 

Ne esce rafforzata l'impressione che si tratti di un percorso viario ben strutturato, a questo 

punto forse esteso lungo buona parte del versante settentrionale.


Natalino Pierpaoli Beh...benedetta pioggia!! 

Natalino Pierpaoli Molto spesso un buon acquazzone rende maggiormente visibili 

contesti stratigrafici e soprattutto le differenze cromatiche dei vari tipi i terreno che li 

compongono. Fungendo da contrasto in terreni più o meno organici ed evidenzianto le 

differenze cromatiche in quelli a prevalente componente litca evidenziandone in entrambi 

la natura dello scheletro e naturalmente la componente archeolgica. (precisazione 

scontata per gli archeologi ma forse non del tutto ad altre persone). 


Area1, US 1341. Boccale con orlo estroflesso, indistinto, bordo arrotondato, collo 

sviluppato, probabilmente bocca trilobata a corpo ovoidale. 

Trova confronti in: 

-MENCHELLI S., Vasellame privo di 

rivestimento per usi vari. Forme chiuse, in Bruni 1993, (a cura di), 

Pisa. Piazza Dante: uno spaccato della storia pisana, p. 488, n°9, 

datato fine X-XII secolo. 

-GRASSI F., La ceramica tra VIII e X 

secolo nella Toscana meridionale: le tipologie, le funzioni, 

l'alimentazione, in IV Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, 

Scriptorium dell'Abbazia, Abbazia di S.Galgano (Chiusdino-Siena) 

26-30 settembre, 2006, Firenze, Pag.464, Fig. 4, n°19, datato X-XI 

secolo. 

-CIAMPOLTRINI G., MAESTRINI F., 

Frammenti di storia: archeologia di superficie del Medio Valdarno 

Inferiore, Santa Croce sull'Arno, 1983,pag.39, n°12, datato XI-XIII 

secolo. 

VANNI DESIDERI A., Archeologia nel 

territorio di Fucecchio, Fucecchio, 1987, pag.123, fig.10, n° 15, 

datato XI-XII secolo. 

-CIAMPOLTRINI G., MANFREDINI R., 

SPATARO C., Villaggi e castelli, vie e porti. Aspetti del paesaggio 

medievale nel territori di Santa Maria a Monte, Bientina, 2007, pag. 

30, fig.15, datato XI-XII secolo. 

Disegno 5012 | Castello di Miranduolo 

Vittorio Fronza Boccale con orlo estroflesso, indistinto, bordo arrotondato, collo 

sviluppato, probabilmente bocca trilobata a corpo ovoidale.



Area1, US 1341. Boccale con orlo poco estroflesso, bordo arrotondato, esternamente 

sagomato sul collo, internamente insellato e leggermente ingrossato. 

Trova confronti in: 

- CANTINI F., Archeologia urbana a 

Siena, l'area dell'Ospedale di Santa Maria della Scala, prima 

dell'Ospedale, Firenze, 2007, pag.96, Tav. 8, 4.17, datato X-XII 

secolo. 

- VARALDO C., La ceramica altomedievale 

in Liguria (VIII-X secolo), in (a cura di) PATUCCI UGGERI S., La 

ceramica altomedievale in Italia, Atti del V Congresso di Archeologia 

Medievale (Roma, CNR, 26-27 Novembre 2001), Firenze, 2004, pag. 132, 

fig.10, n°1(B2), datato X secolo. Questo trova confronti con il tipo 

1346 di Fiesole, datato al X secolo (FRANCOVICH, VANNINI 1989, pp. 

56-59). 

Disegno 5013 | Castello di Miranduolo 

Vittorio Fronza Boccale con orlo poco estroflesso, bordo arrotondato, esternamente 

sagomato sul collo, internamente insellato e leggermente ingrossato. 


Natalino Pierpaoli ‎...e il "casseruolo"? 

Veronica Mariottini il "casseruolo" in realtà è una ciotola coperchio in grezza, i confronti 

se ne trovano e spaziano molto cronologicamente, un po' come per i testi, non varia 

molto la morfologia nel corso dei secoli, comunque procederò a trovare confronti 

puntuali. 


Mercoledì 6 ottobre 2010, ore 10:35. Area 1, quadrato A2. 

Dopo la pioggia di ieri è ora in corso una ripulitura generale dei contesti in corso di scavo 

sui terrazzi orientali e su quelli occidentali; l'operazione è resa più difficoltosa dal terreno 

ancora molto fangoso. 

Nella foto gli scavatori sono al lavoro sul terrazzo inferiore occidentale, dove stiamo 

mettendo in luce il taglio lineare preliminarmente letto come viabilità. 


Valenti Marco grande Arturo: un pittore francese che osserva lo scavo.... 

Valenti Marco 

Ma oggi le aree di Vitto, Carlo e Frank non hanno alcunchè da mettere? Mi fa strano.... 


Natalino Pierpaoli ‎...moscia oggi!! Perché?...

Valenti Marco Molto moscia... Ma? 

Vittorio Fronza Da me e Carlo non ci sono state grosse novità. Se la pioggia in quantità 

fa bene alla roccia, questo vale meno per gli strati, rimasti fangosi per buona parte della 

giornata. 

Comunque verso il tardo pomeriggio si è cominciato a capire qualcosa in più, soprattutto 

sul riempimento della probabile viabilità: sul fondo c'è un livello di pietre (con Carlo si è 

pensato che possano provenire dal soprastante basamento o dalla cinta in materiali 

misti), coperto da uno strato scuro dal quale proviene un denaro lucchese (a causa della 

lunga circolazione per ora Dario non ci ha dato una datazione precisa; deve vederlo 

meglio e posta stasera); la parte superiore è riempita direttamente dal solito livellamento 

duecentesco. In ogni caso, il taglio viene probabilmente obliterato dopo la costruzione 

della cinta in muratura verso la metà dell'XI secolo. 

Restano invece più incerti i limiti del taglio stesso, che si coglievano meglio ieri a roccia 

pulita; all'ultimo abbiamo anche individuato quella che per ora pare una cavità nella 

roccia lungo il limite a valle del taglio, evidenza che resta tutta da capire. Penso che 

domani e dopodomani possano essere giornate chiarificatrici per capire meglio il 

contesto. 

Valenti Marco e queste non erano informazioni da postare? 

Valenti Marco Invece che estorcerle con post di servizio a provocare? Non facciamo i 

gamberi! 

Vittorio Fronza o gli struzzi? non fa per me. è vero potevamo mettere un post a fine 

giornata (prima non c'era materiale, ripeto), ma aspettavo una datazione più precisa della 

moneta per fare un post un po' più completo stasera dopo cena. 

Valenti Marco Io andrei cauto nel dare cronologie sulla base di 1 moneta.... 

Vittorio Fronza concordo, semmai solo ipotesi di lavoro in attesa di scavare tutto il 

contesto, compresa la porzione orientale verso i magazzini dove il taglio sembra 

proseguire. 


Giovedì 7 ottobre 2010, ore 10:10. Area 1, quadrato A2, terrazzi occidentali. 

Dopo la pioggia dei giorni scorsi, stamattina abbiamo intrapreso una ripulitura del terrazzo 

superiore (sul quel ieri avevamo sospeso lo scavo). Ciò ha permesso di individuare finora 

4 buche di palo, due in corrispondenza dello spazio precedentemente occupato dal 

basamento in muratura (che quindi le copriva) e due tagliate sul piano di calpestio esteso 

su buona parte del terrazzo; tre delle buche sono anche allineate (sebbene l'andamento 

sia abbastanza irregolare). 

Si configura quindi una frequentazione precedente al contesto con il basamento in 

muratura, per ora tutta da chiarire nella sua natura e cronologia. Non è peraltro da 

escludere che le buche di palo tagliate nel piano di calpestio siano in fase con il 

basamento (o comunque riusate anche in quella fase), magari a formare una tettoia 

esterna; ciò spiegherebbe la presenza delle numerose lastre di argilloscisto da copertura 

rinvenute nel crollo scavato le scorse settimane. 

Sul terrazzo inferiore prosegue la delimitazione del taglio lineare che forma la possibile 

viabilità lungo il limite settentrionale della collina. 

7 ottobre 2010 alle ore 10.36


Area1, US 1403. Analisi dei reperti ceramici. 

Analisi quantitativa ceramica - Area 1, US 1403 | Castello di Miranduolo 

Vittorio Fronza Dall'US 1043 provengono un totale di 54 frammenti ceramici ricondotti a 

38 forme minime. Tra queste la più attestata è l'olla caratterizzata da l'orlo estoflesso e 

da insellatura interna (N.D. 2870, N.D.2871, N.D. 2872). Solamente un frammento è 

attribuibile a un testo (N.D. 2869) mentre due sono da... 


Vittorio Fronza Lo strato corrisponde all'abbandono della situazione con il basamento in 

muratura scavato nelle scorse settimane sul terrazzo occidentale e copre il crollo di pietre 

riferibile allo stesso basamento. 

Ricordo che per sequenza stratigrafica e tecnica costruttiva avevamo interpretato il 

contesto come chiusura dell'area dei magazzini durante la fase del castello in materiali 

misti (a cavallo fra X e XI secolo). In attesa dei dati completi (manca soprattutto il 

materiale proveniente dal crollo), per ora lo studio della ceramica conferma in pieno 

l'ipotesi. 

Carlo Tronti 

Giovedì 7 ottobre 2010, ore 12:30. Area 1, quadrato A2, terrazzo orientale. 

Nel terrazzo inferiore prosegue l'identificazione del taglio US 1452 verso est; in questo 

punto il taglio è scavato direttamente nell'argilla e sembra piegare leggermente verso 

nord-est. Soprai riempimenti del taglio si trova uno strato abbastanza compatto che 

sembra un piano di calpestio con presenza di carboni e ceramica (per ora difficile da 

inquadrare cronologicamente). 


Carlo Tronti Mi scuso per la foto ma ho avuto problemi tecnici con l'iphone nello 

scaricamento della foto fatta questa mattina con l'ombra 

Carlo Tronti 

Venerdì 8 ottobre 2010, ore 11.00. Area 1, quadrato A2, terrazzo orientale. 

Finita la documentazione grafica, inizia lo scavo dell'US 1456, strato di terra compatta di 

colore marrone chiaro, interpretato come un piano di calpestio di forma allungata collocato 

nel terrazzo inferiore (all'esterno dell'area dei magazzini) e databile orientativamente al X- 

XI secolo (solo per una questione di rapporti stratigrafici per ora). Lo strato copre l'ultimo 

riempimento del grande taglio US 1452, che si estende su tutto il quadrato A2 e che 

unisce i terrazzi inferiori occidentale e orientale. Dopo la rimozione dello strato 

cominceremo lo scavo dei riempimenti del taglio, per ora pensato come viabilità esterna al 

villaggio altomedievale; in realtà la forma, la posizione e l'estensione del taglio lasciano 

aperte varie altre ipotesi (fortificazione? filone minerario? canalizzazione?). 

Verso est continua la ripulitura del terrazzo inferiore per verificare la reale estensione del 

taglio US 1452.


Vittorio Fronza Concordo in pieno con Carlo sull'elenco delle possibili interpretazioni, 

anche se per ora resto convinto si tratti di una viabilità; lo scavo del riempimento (ormai 

si andrà a lunedì) dovrebbe permetterci di dare una lettura definitiva. Soprattutto sono 

curioso di capire se quella che sembra una cavità nella parte occidentale ha un senso 

(minerario?) o si dissolverà restando una semplice suggestione avuta durante lo scavo. 


Venerdì 8 ottobre 2010, ore 12:00. Area 1, quadrato A2, terrazzi occidentali. 

Nella porzione nord-ovest del terrazzo inferiore prosegue l'identificazione del taglio lineare 

per ora interpretato come viabilità, dove il limite settentrionale non è ancora del tutto 

definito (manca solamente un tratto di ca. 80 cm); contemporaneamente si è intrapresa 

una ripulitura dello spazio esterno al taglio, verso il dirupo, per mettere in evidenza 

l'eventuale presenza di stratigrafia prima dello strapiombo. 



Lunedì 11 ottobre 2010, ore 9:45. Area 14, Settore A. 

Con oggi riprendiamo lo scavo del contesto altomedievale di Area 14 rimasto in sospeso 

alla fine della scorsa campagna di scavo. In particolare, intendiamo completare l'indagine 

della struttura in materiali deperibili alloggiata sul terrazzo superiore e attribuita al periodo 

del villaggio/azienda di età franca (IX-terzo quarto X secolo). L'anno scorso avevamo 

individuato un allineamento di buche di palo alla base del taglio a monte (lato sud), una 

chiusura sul lato settentrionale parzialmente erosa/dilavata, una pavimentazione in terra 

battuta ancora in posto e un focolare lungo il perimetrale ovest. 

Al momento è in corso una ripulitura generale dell'area (si veda la foto). Da ora in poi lo 

scavo dell'Area 14 e dei terrazzi occidentali e orientali del quadrato A2 di Area 1 

procederanno parallelamente, cercando di mantenere i contesti in fase. 


Carlo Tronti 

Lunedì 11 ottobre 2010, ore 11. Area 1, quadrato A2, terrazzo orientale. 

Prosegue l'identificazione del taglio US 1452, esteso su tutti i terrazzi inferiori dell'area; 

nella parte est deve essere ancora messo in luce il taglio esterno, scavato nello strato 

argilloso posto alla fine della collina verso nord. 

Una volta stabilita l'estensione totale del taglio, inizieremo a scavare l'ultimo riempimento 

(US 1453), costituito da terra scura e friabile con una notevole quantità di reperti ceramici. 


Sauro Martori 

Martedì 12 Ottobre, ore 11,10. Area 1- A2, terrazzo est. 

Nella porzione più orientale si è completato la rimozione del piano di calpestio, di limitate 

estensione, posto a ridosso del limite di scavo. Al di sotto di esso appare la prosecuzione 

del taglio per la viabilità parzialmente coperto da un livello di terra scura probabile 

riempimento del taglio. Dopo un'ultima ripulitura inzierà la rimozione del suddetto 

riempimento per verificare la precisa estensione del taglio. 



Martedì 12 ottobre, ore 10:35. Area 14. 

Nell'area ripresa ieri prosegue la ripulitura generale, giunta ormai presso il limite di scavo. 

Nella parte bassa stiamo mettendo nuovamente in luce un livello marrone scuro piuttosto 

friabile, molto eroso/dilavato (forma un leggero pendio), già interpretato come 

regolarizzazione con terra di riporto su cui si impianta la capanna in armatura di pali 

individuata sul terrazzo superiore. Resta un dubbio sul suo rapporto con il livello 

pavimentale della capanna, che per ora sembra effettivamente coprirlo; in giornata 

dovremmo chiarire definitivamente la questione che assume una certa rilevanza per la 

comprensione del deposito nella parte settentrionale dell'area (verso il dirupo). 

Terminata la ripulitura procederemo a spiombare le sezioni di scavo; quindi si riprenderà lo 

scavo a partire dal battuto pavimentale della capanna. 


Luca Isabella 

Area 14. Martedì 12 ottobre 2010, ore 12.30. Ripulitura generale dell'area in vista dello 

scavo del contesto altomedievale rimasto in sospeso alla fine della scorsa campagna di 

scavo (2009) 

Castello di Miranduolo. 12 ottobre 2010, ore 12.30 

Area 14. Ripulitura generale dell'area in vista dello scavo del contesto altomedievale 

rimasto in sospeso alla fine della scorsa campagna di scavo (2009) 


Carlo Tronti 

Giovedì 14 ottobre 2010, ore 11. Area 1, quadrato A2. 

Terminato lo scavo dei livelli di frequentazione del terrazzo inferiore orientale, 

probabilmente relativi al castello dei Gherardeschi (come sembrano indicare le due 

monete individuate lunedì scorso e databili tra la prima metà dell'XI e il XII secolo), è 

iniziato il rilievo dell'ultimo strato di riempimento del taglio US 1452. 

Lo scavo dei riempimenti dovrebbe chiarire l'inquadramento cronologico del lungo taglio 

(realizzazione e abbandono della struttura) e molto probabilmente la sua funzione. 

Rimane ancora valida l'ipotesi di una viabilità scavata nella roccia e nell'argilla che sale 

verso l'area sommitale dalle pendici nord della collina. Altrettanto valida può essere 

considerazta l'ipotesi di una fossa utilizzata come elemento di fortificazione, forse in 

associazione con una palizzata, ancora tutta da rinvenire; l'attuale posizione, forma ed 

estensione del taglio potrebbe confermare la presenza di una fortificazione di incerta 

cronologia proprio sul limite nord della collina, che include praticamente tutte le strutture 

abitative di Area 14 e quelle per la conservazione delle derrate alimentari di Area 1. 

Inoltre, si può preliminarmente avanzare anche che la viabilità oppure la fortificazione, a 

seconda delle ipotesi, abbia riutilizzato un precedente taglio nella roccia, individuato nel 

terrazzo inferiore occidentale, che presenta una forma vagamente circolare e che, per la 

profondità finora rilevata, potrebbe essere collegato allo scavo di un canale/pozzo con 

funzioni minerarie. 

Per quanto riguarda invece le successive frequentazioni gherardesche possiamo 

avanzare l'ipotesi che i piani di calpestio di forma allungata identificati nel terrazzo inferiore 

est siano riferibili a una stretta viabilità di collegamento tra la parte bassa della collina e 

l'area della cisterna, probabilmente utilizzata durante la fase di cantiere del castello di XI 

secolo. 


Sauro Martori 

Giovedì 14 ottobre 2010, ore 15. Area 1, quadrato A2. 

Inizia lo scavo dello strato di riempimento del taglio US 1452, cosituito da terra di colore 

marrone scuro, friabile, con presenza di pietre e lastre di piccole dimensioni, di carboni, di 

ceramica e ossa animali. Entro domani dovremmo riuscire ad arrivare allo strato di 

riempimento sottostante (US 1454), formato da pietre di grandi dimensioni, non lavorate. 



Area1, US 1341. Analisi dei reperti ceramici. 

Analisi quantitativa ceramica - Area 1, US 1341 | Castello di Miranduolo 

Vittorio Fronza Dall'US 1341 provengono un totale di 43 frammenti ceramici ricondotti a 

28 forme minime. Tra questi frammenti sono stati riconosciuti, sia per la differenza di 

impasto che di produzione, a mano, 20 frammenti, ricondotti a 12 forme, come residuali 

probabilmente protostorici (Fig.1). 


Carlo Tronti 

Venerdì 15 ottobre 2010, ore 11. Area 1, quadrato A2. 

Continua lo scavo dello strato di riempimento US 1453, formato da terra marrone scura 

friabile; al di sotto compare un precedente livello di riempimento US 1454, costituito da 

pietre di grandi dimensioni. In quest'ultimo strato è stato messo in luce un tegame/testo in 

acroma grezza quasi intero. 



Venerdì 15 ottobre 2010, ore 12:25. Area 1, quadrato A2. 

Iniziata presso il limite occidentale la rimozione dello strato di pietre che riempie il taglio 

lineare, probabile viabilità o fortificazione. L'operazione dovrebbe permetterci di 

raggiungere il fondo del taglio, fornendo indicazioni utili alla sua interpretazione. Inoltre, 

siamo in corrispondenza della cavità per la quale nei giorni scorsi abbiamo avanzato

l'ipotesi di lavoro dello sfruttamento minerario; fra oggi e lunedì ci aspettiamo perciò anche 

qualche indizio di conferma o smentita in tal senso. 



Lunedì 18 ottobre 2010, ore 11:50. Area 1, quadrato A2. 

Iniziato lo svuotamento della cavità individuata nei giorni scorsi lungo la parete nord del 

taglio lineare est-ovest, nella porzione occidentale dell'area. In questo tratto abbiamo già 

scavato il riempimento di pietre esteso per tutto il taglio. 

Al di sotto compare uno strato di colore marrone rossiccio a matrice argillosa che sembra 

coprire direttamente altre pietre poste a riempire la cavità. L'asportazione di alcune di 

queste pietre ha evidenziato la prosecuzione del cunicolo con un andamento obliquo in 

direzione del dirupo nord. Allo stato attuale prende sempre più corpo l'ipotesi che possa 

trattarsi di un pozzo minerario. 


Carlo Tronti 

Lunedì 18 ottobre 2010, ore 12.00. Area 1, quadrato A2. 

Continua lo scavo dei riempimenti del grande taglio US 1452, che attraversa tutti i terrazzi 

inferiori del settore. I riempimenti stanno restituendo una buona quantità di materiale 

ceramico e parecchi frammenti vitrei, che potrebbero essere riferibili alle stesse forme. La 

completa rimozione degli strati di terra metterà in luce il riempimento di grandi pietre che 

già si intravedeva nei giorni scorsi. I reperti finora rinvenuti sembrano datare l'ultimo livello 

di riempimento al IX-X secolo. 


Valenti Marco 


Valenti Marco 

Post di servizio a completare. Per Vitto e Carlo. Io ho pochi dubbi che vi troviate davanti 

ad una miniera alterata dal taglio dei terrazzi; in altre parole noi stiamo vedendo "in 

sezione orizzontale una parte della miniera (il pozzo di risalita del minerale) e un cunicolo 

interno alla miniera (il canalone). Come poi diceva Sandra ieri, anch'io credo che si 

entrasse nella miniera dall'attuale dirupo. Insomma si tratta di una situazione identica alla 

miniera trovata da Sandra stessa in ricognizione. E con un feed back, se datiamo bene la 

miniera del vostro settore (che sta sicuramente pre IX secolo: vedi livelli che la coprono; e 

secondo me nel VII secolo se penso alla presenza della grande area di lavorazione dei 

metalli sui versanti....!!!!), datiamo anche la miniera della ricognizione permettendoci così 

una ricostruzione del "paesaggio minerario" di Miranduolo nell'alto medioevo 

STRAORDINARIA!!!! 


Valenti Marco Nel menù foto trovate la mia ipotesi resa graficamente (alla foto 1) che 

purtroppo questo canchero di FB non fa vedere in bacheca. 

Valenti Marco La foto era la 1 al momento di postare; ora scalerà di posto e numero; ma 

è individuabile con facilità; si tratta della ricostruzione della miniera di Rocca San 

Silvestro (LI) caratterizzata con le nostre "evidenze". 

Vittorio Fronza L'idea mi convince del tutto per la cavità che abbiamo iniziato a svuotare 

oggi e che sembra a tutti gli effetti un cunicolo (e mi convince altrettanto l'idea di Sandra 

che sbuchi sul dirupo); di conseguenza, mi torna il pozzo verticale individuato proprio in 

corrispondenza dello sbocco del cunicolo/galleria, come testimonia l'interruzione del 

cunicolo stesso e la presenza di un incavo rettangolare sul lato a monte del lungo taglio 

lineare. 

Ma soprattutto da oggi, vedendo la sequenza dei riempimenti, comincia a convincermi 

molto anche l'interpretazione del taglione lineare come ulteriore cunicolo; se prima, fra le 

quattro ipotesi avanzate (viabilità, fortificazione, sfruttamento minerario, deflusso delle 

acque), propendevo nettamente per l'interpretazione come viabilità in fase con il 

villaggio/azienda di IX-X secolo, ora la situazione mi sembra più complessa; 

probabilmente la messa in opera dei terrazzi durante la fase del villaggio/azienda ha 

intercettato un taglio precedente che, a questo punto, poteva benissimo essere del tutto 

sotterraneo e corrispondere alla galleria di una miniera. È anche possibile che, dopo 

averlo "scoperchiato" e in buona parte rasato, il cunicolo (rimasto in "sezione orizzontale" 

come dice Marco), sia stato riusato per altri fini. Quest'ultima è un'ipotesi tutta da 

verificare e definire nei suoi aspetti funzionali (viabilità?, alloggio per una fortificazione? o 

altro ancora?), ma trova conforto nelle evidenze finora disponibili; al momento attuale è 

basata soprattutto sulla presenza di livelli di riempimento che sembrano "foderare" e, 

almeno in alcuni punti restringere, il taglio lineare (osservazioni fatte oggi sullo scavo 

assieme a Carlo). 

Tornando allo sfruttamento minerario, se sono corrette le letture che stiamo facendo, e 

mi pare ci siano tutte le premesse stratigrafiche perché così sia, questo va collocato in un

momento precedente al IX secolo e lo scavo potrà dare conferme definitive (per ora lo è 

sicuramente la cavità che va verso il dirupo, sempre sulla base della sequenza 

stratigrafica). A questo punto la datazione al VII secolo dell'intero contesto, anche se non 

corroborata in modo diretto dalla presenza di materiali datanti (e sperando che magari 

nel frattempo qualcosa dai vari riempimenti esca…), pare ampiamente la più logica e 

plausibile vista la presenza sul versante opposto del poggio di un'area artigianale di 

lavorazione dei metalli molto articolata e ben datata. Concordo con Marco che, 

proseguendo sempre per logica induttiva e affinità delle evidenze, anche la miniera della 

ricognizione di Sandra verrebbe a collocarsi nello stesso periodo. Comincerebbe davvero 

a prendere corpo un bel quadro socio-economico-istituzionale delle prime fasi 

dell'insediamento, a partire dal particolare per arrivare ad una visione d'insieme. 

Ovviamente, ma questo va da sé, la parola definitiva la darà lo scavo e, al momento 

attuale, non possiamo ancora escludere del tutto nessuna delle quattro ipotesi ricordate 

sopra; altrettanto vero è che, con l'avanzare delle indagini nel settore, alcune di queste 

ipotesi diventano sempre meno probabili mentre altre acquistano più consistenza. 

Vittorio Fronza Mi ero scordato un'ultimissima nota sullo spunto di Marco circa la 

presenza di argani; non so se si possa proprio parlare di macchine complesse come gli 

argani, ma sulla parete verticale dell'incavo rettangolare posto di fronte alla cavità che va 

verso il dirupo c'è una sorta di "mensola" scavata nella roccia che avevo preliminarmente 

interpretato come ipotetico alloggio per i travi di sostegno del cunicolo; l'evidenza 

potrebbe in realtà anche essere ricondotta a un qualche sistema per la risalita del 

minerale e/o delle persone. 

Valenti Marco 


Valenti Marco 

Nelle tre immagini postate in precedenza volevo suggerire iconograficamente 

l'interpretazione dei riempimenti di pietre nel "canalone" (immagine 1 e 3) e vedere se si 

riconoscono tracce od alloggi per interpretare la presenza di argani per la risalita del 

minerale (immagine 2). 



Martedì 19 ottobre 2010, ore 11:50. Area 1, quadrato A2, terrazzo occidentale. 

Abbiamo iniziato lo scavo del taglio quadrangolare individuato nei giorni scorsi sul limite 

del piano del terrazzo, in corrispondenza della sottostante cavità trasversale nel lungo 

taglio lineare. 

Il taglio, in corso di scavo, si sta rivelando poco profondo e agli angoli sud-est e sud-ovest 

sono comparse due buche di palo. Per collocazione e forma l'evidenza è da mettere in 

relazione con il taglio trasversale probabilmente interpretabile come miniera (cavità/ 

cunicolo e pozzo verticale); l'ipotesi è del tutto preliminare, ma potrebbe trattarsi 

dell'incasso per una struttura funzionale alla risalita del minerale e/o delle persone 

attraverso il pozzo verticale (una sorta di argano?).

Purtroppo, causa l'attuale luce, la foto rende poco; ho provato comunque a caratterizzarla 

per facilitare la comprensione. 



Martedì 20 ottobre 2010, ore 10:15. Area 14, Settore A. 

Dopo la ripulitura della scorsa settimana con oggi ricomincia l'indagine della capanna 

individuata (e parzialmente scavata) durante la campagna 2009 nella porzione orientale 

del settore, alla base del taglio del terrazzo superiore. 

Al momento attuale stiamo scavando il livello di vita della struttura, scarsamente 

conservato e impostato su uno strato di livellamento/preparazione esteso su buona parte 

dell'area. 


Sauro Martori 

Martedì 20 ottobre 2010, ore 10:50. Area 1, quadrato A2. 

Dopo lo scavo degli strati di terra che riempivano superficialmente il lungo taglio, che 

percorre tutti i terrazzi inferiori,è iniziata la rimozione del livello di pietre di medio-grandi 

dimensioni. Tale livello sembra costituire il principale riempimento del taglio, al termine 

della sua rimozione dovremmo essere in grado di individuarne anche la profondità e 

potremmo realizzare un'ipotesi interpretativa fondata su maggiori evidenze, sebbene al 

momento quella mineraria sembra la più probabile finalità del taglio. 


Ruben Giaquinta 

Martedì 20 Ottobre 2010, ore 14:36. Area 1, quadrato A2. 

Rinvenuto trave carbonizzato all'interno del riempimento del lungo taglio che percorre tutti 

i terrazzi inferiori. Dalla sezione orizzontale/trasversale, in evidenza nella foto, 

l'antracoresto è facilmente riconducibile al genere Quercus sp. (quercia).

20 ottobre 2010 alle ore 14.38 

Valenti Marco Stasera posto riflessioni sulla presenza di questo trave. Ci sentiamo 

meglio dopo le 21. 

Valenti Marco Si veda post di commento a Vittorio al riguardo. 


Martedì 21 ottobre 2010. Area 1, quadrato A2. 

La rimozione del riempimento di pietre all'interno del taglio lineare che attraversa in senso 

est-ovest l'intera parte bassa del settore aperto quest'anno e il rinvenimento del trave 

carbonizzato (post di Ruben Giaquinta di oggi pomeriggio) aprono in maniera netta alcune 

prospettive interpretative che già si cominciavano a delineare nei giorni scorsi. Data ormai 

per assodata l'interpretazione del lungo taglio come galleria mineraria "scoperchiata", la 

sequenza e la natura dei riempimenti lascia alcuni dubbi su un possibile riuso del taglio. 

Per come la vedo io possiamo avanzare due diverse ipotesi di lavoro. 

Ipotesi A: la galleria mineraria, dopo essere stata intercettata dal taglio dei terrazzi durante 

il IX secolo, viene riusata per scopi che allo stato attuale non sono del tutto definibili 

(viabilità?, fortificazione? altro? per una disamina più dettagliata rimando ai post miei e di 

carlo dei giorni scorsi). Le evidenze a favore di questa ipotesi sono: 

1) la presenza delle pietre nel riempimento, che in questo caso sarebbero riconducibili alla 

cinta in materiali misti (forse alcune potrebbero essere scarti della prima cinta in 

muratura); 

2) la presenza di un livello di terra gialla molto pressata che in un primo momento 

sembrava essere coperto dalle pietre, mentre lo scavo di oggi ha dimostrato il contrario; 

per composizione e associazione con le pietre lo strato potrebbe essere interpretato come 

disfacimento molto mal ridotto degli elevati in terra della cinta in materiali misti (si veda la 

foto); 

3) la presenza di un livello più argilloso individuato su una parte del limite meridionale del 

taglio, coperto dal livello di terra gialla pressata e dalle pietre, sembra essere stato messo 

in posto per regolarizzare e restringere il taglio in funzione di un suo riuso; 

4) la presenza del trave carbonizzato (e di altre 5-6 evidenze simili, sebbene meno 

conservate) potrebbe essere riferito allo scheletro di pali del muro in terra impostato sul 

basamento della cinta. 

5) dai riempimenti finora scavati provengono materiali che abbiamo preliminarmente 

datato al IX-X secolo. 

Secondo l'ipotesi fin qui tracciata, l'obliterazione del taglio riusato coinciderebbe in questo 

caso con la dismissione della cinta in materiali misti e la costruzione del primo circuito in 

muratura durante il secondo quarto XI secolo (evento ben datato dalle analisi 

radiocarboniche effettuate sui resti organici rinvenuti sul lato meridionale della sommità). 

Portando ancora oltre questa lettura possiamo immaginare che sul fondo del taglio riusato 

sia stata impiantata una fortificazione in legno, quella palizzata che doveva cingere tutto il 

poggio e che è stata chiaramente identificata l'anno scorso in area 11 (ma qui entriamo nel 

campo delle ipotesi pure, suffragate per ora da scarsi se non nulli dati materiali). 

Ipotesi B: la galleria mineraria, dopo essere stata intercettata non viene riusata e sul 

riempimento in posto si stende un calpestio a formare un terrazzo (forse una viabilità) da 

collegare all'area dei magazzini.

In questo caso: 

1) il livello scuro che formava la parte più alta del riempimento potrebbe essere visto come 

i resti di un piano di calpestio del terrazzo di IX-X secolo 

2) i reperti preliminarmente datati a questo periodo (e in buona parte provenienti proprio 

dallo strato descritto al punto 1) sarebbero da riferire alla frequentazione dell'area durante 

la vita del villaggio/azienda e del castello in materiali misti; 

3) le pietre potrebbero essere scarti della roccia incassante il minerale (come suggerito 

dalle immagini del De Re Metallica postate ieri da Marco), lasciata in sito dopo 

l'abbandono della galleria; 

4) i resti antracologici potrebbero essere riferiti a travature di sostegno della galleria, 

evidenze che si attanaglierebbe perfettamente al tipo di contesto che stiamo scavando; 

5) lo strato di terra che si vede in foto, come il livello più argilloso e le pietre, potrebbero 

essere collegati al riempimento della galleria dopo l'abbandono del suo sfruttamento come 

giacimento minerario ma prima della sua intercettazione per il taglio del terrazzo. 

Allo stato attuale non saprei dire con ragionevole "certezza" (posto che un termine del 

genere esista in archeologia) quale delle due ipotesi possa essere quella corretta. Perciò 

mi sono limitato ad elencare le evidenze e discuterne l'interpretazione a seconda dell'una 

o dell'altra lettura, fermo restando che l'attuale sequenza stratigrafica si presta ad 

entrambe. Ancora una volta sarà solamente lo scavo a poterci fornire indicazioni utili. 


Vittorio Fronza Scordavo... a favore dell'ipotesi B c'è un altro punto da aggiungere ai 

precedenti: 

6) alcune fra le pietre che formavano il riempimento presentavano tipiche tracce di 

mineralizzazione, simile alle evidenze riscontrate nei "canaloni" di area 12; si tratta per la 

verità di pochi casi, ma la loro presenza non può essere ignorata per avere un quadro 

completo della situazione. 

Natalino Pierpaoli Bravissimo Vittorio, devo dire che mi è molto piaciuta la tua 

esposizione dei dati e la conseguente, puntuale e razionale, formulazione/i 

interpretativa/ricostruttiva. 

Valenti Marco Vittorio ha riassunto splendidamente le sue osservazioni di scavo e la 

discussione telefonica che abbiamo avuto nel tardo pomeriggio. I miei dubbi sull'ipotesi 

A, pur fascinante e speriamo comprovabile, sono pero' non pochi. Viabilita'? Secondo me 

ipotesi definitivamente da scartare! Fortificazione? Non vedo ancora gli elementi con 

chiarezza! Colmatura della fossa con parte dello smontaggio del muro di cinta a materiali 

misti con la fondazione del muro interamente in pietra? Ancor meno, perche' riempire 

proprio una lunga escavazione con quei resti quando si destina l'area a butto; e poi i 

tratti del muro a materiali misti vengono sempre o quasi riusati nel muro di cinta 

successivo. 

In buona sostanza, perché' riusare una galleria mineraria sezionata dall'alto (scoperchiata 

quindi) che peraltro sembra proseguire sotto e oltre la sezione di area 16? 

Vedo il riempimento come necessita' di colmare un improvviso "problema" rivelatosi 

realizzando i terrazzamenti nel IX secolo, con lo scopo di allocarvi magazzini e fosse 

granarie. Al momento non abbiamo prove per materializzare quindi l'ipotesi A. Un trave 

combusto non prova più di tanto, mentre lo vedo più funzionale a strutture di servizio 

alla miniera o di sostegno per essa. Riprendo quindi il post dove Ruben illustra il trave 

dicendo io che si necessita una buona ed asettica campionatura di quest'ultimo per

inviarlo subito in Olanda - Utrec - a far fare C14. La cronologia ci dara' non solo lumi 

sulle due ipotesi ma anche fisserà' un terminus ante quem definitivo per la formazione 

del riempimento (o nel migliore dei casi il terminus post quem della miniera). Saro' più 

preciso domani quando sul cantiere mi do già' appuntamento sin da ora intorno alle 10 

con Carlo e Vitto (con partecipazione da outsider di Martoni) per discutere insieme di 

fronte agli strati e riconsiderando cronologie di materiali. 

A RUBEN infine dico: anelli, mi pare, in numero sufficiente per la dendrocronologia. Datti 

da fare (e non solo su questo): che ti ho spedito a fare nei laboratori polacchi se no? 

Ciccio, non scherzo! 


Giovedì 21 ottobre 2010, ore 15:55. Area 1, quadrato A2. 

Un sopralluogo sul dirupo nord ha permesso di individuare l'imbocco del cunicolo nord-sud 

in corso di scavo; si trova su una parete pressoché verticale, ad una quota di ca. 2-3 m più 

bassa e in linea con l'evidenza intercettata dallo scavo del terrazzo. 

La sua posizione, di difficile accesso, non ci ha permesso di ripulire il contesto, che 

comunque risulta ben visibile anche nelle condizioni attuali. 



Giovedì 21 Ottobre 2010. Area 1, Quadrato A2. Pietra con tracce di mineralizzazione 

rinvenuta nel riempimento del taglio lineare, interpretato come galleria mineraria 

scoperchiata. 


Valenti Marco Stefano, quasi tutto il riempimento e' fatto con pietre che recano 

Mineralizzazioni!!!! 

Carlo Tronti 

Giovedì 21 ottobre 2010. Area 1, quadrato A2. 

La quasi definitiva rimozione del riempimento del lungo taglio US 1452, che percorre in 

senso est-ovest i terrazzi inferiori del settore ha messo in luce alcune nuove evidenze che 

permettono un'interpretazione più precisa. 


Carlo Tronti Innanzitutto lo scavo della cavità a nord-ovest sta sempre più confermando 

che si tratta di un pozzo minerario molto profondo, scavato nel banco roccioso (finora 

siamo a quasi 2 m di profondità, ma il riempimento di terra arrossata e pietre di grandi 

dimensioni continua in senso verticale). Se nella parte inferiore la cavità sembra essere di

limitate dimensioni in larghezza, in quella superiore invece sembra allargarsi a formare 

una sorta di spazio di manovra, una vera e propria camera dalla quale probabilmente 

partiva più di una galleria. Nella parte superficiale della roccia sono stati individuati già 

ieri gli incassi di probabili strutture relative al sollevamento del materiale dalla parte più 

profonda del pozzo verso la superficie (gli argani che si vedono nelle iconografie postate 

nei giorni passati?). All'interno della cavità invece si possono vedere le tracce dello scavo 

nel banco roccioso effettuato verso sud e verso nord alla ricerca dei filoni metalliferi. Lo 

scavo dei prossimi giorni si concentrerà sull'individuazione di eventuali tracce di piccone 

rimaste sulla roccia in posto. Una ricognizione sul dirupo nord della collina ha permesso 

di individuare un taglio nella roccia ad una quota di circa 2-3 m più bassa rispetto alla 

cavità, con la quale però potrebbe essere collegato, visti la corrispondenza con la 

posizione e con il tipo di riempimento rilevato. La sua posizione, di difficile accesso su 

una parete quasi verticale, non ci permesso finora di ripulire il contesto. 

Da questa cavità sembrano partire per ora almeno due gallerie, una verso ovest che si 

interrompe immediatamente sotto la sezione di scavo dell'area 14, l'altra invece che 

prosegue per un tratto di circa 15-20 metri, scavata in parte nella roccia e in parte 

nell'argilla. Il taglio US 1452 rappresenta proprio la parte inferiore della galleria est, 

intercettata e smezzata dalla creazione dei terrazzi relativi alla fase di frequentazione 

dell'azienda curtense di IX-X secolo. L'ipotesi di riuso della galleria con fini diversi 

(viabilità o fortificazione) in quest'ultima fase insediativa sta perdendo progressivamente 

validità per più di un motivo. Per prima cosa l'esame analitico delle pietre che formavano 

il riempimento del taglio (US 1454) ha mostrato varie tracce di mineralizzazione, riferibili 

sia agli scarti della roccia incassante il minerale sia al materiale roccioso cavato e pronto 

per essere frantumato con l'intento di recuperarne il minerale e poi lasciato in sito dopo 

l'abbandono della galleria. Nel momento in cui la galleria fu intercettata dai lavori di 

ristrutturazione del poggio di IX-X secolo, le pietre di risulta vennero utilizzate come 

riempimento del vuoto venutosi a formare (ipotesi B del posti di Vittorio di ieri); i 

materiali finora datanti rinvenuti negli strati di crollo sembrerebbero quindi confermare 

questa azione di obliterazione della parte bassa della galleria. 

Gli stessi resti antracologici rinvenuti in buona quantità nei riempimenti potrebbero 

essere riferiti, più che ad una palizzata, a travature di sostegno della galleria. La presenza 

di due tagli nella roccia messi in luce nella giornata di oggi (una buca di palo e un incasso 

nella roccia), posti alle due estremità della galleria ad una distanza di circa 1 m tra loro, 

in corrispondenza della larghezza del taglio, sia per la posizione che per le dimensioni 

possono essere interpretati come gli alloggi dei pali che sostenevano la parte superiore 

della galleria mineraria. Per ora non sembrano comparire grandi buche al centro del 

taglio riferibili all'ipotesi di fortificazione in legno avanzata nei giorni scorsi da me e dal 

post di Vittorio di ieri (ipotesi A). 

Nella parte bassa del taglio US 1452 stiamo individuando uno strato sottile di argilla 

giallastra/arancione che sembra formare una sorta di piano di calpestio originario della 

galleria; la rimozione dello stesso potrà fornire ulteriori informazioni sulla frequentazione 

della struttura e sulla sua eventuale cronologia. Ciò che è certo finora è che lo scavo della 

galleria alla ricerca di filoni minerari può essere riferito ad un periodo anteriore al IX 

secolo, molto probabilmente al VII secolo, visto anche il rinvenimento di un'area 

produttiva di consistenti dimensioni databile allo stesso periodo sui versanti meridionali 

della collina. 

cercheremo di capire la reale estensione soprattutto in altezza della galleria prima della 

sua intercettazione nel IX-X secolo. 

Carlo Tronti Lo scavo si concentrerà nella giornata di domani nella ripulitura delle pareti 

di e del fondo della miniera alla ricerca di tracce rimaste in sito di escavazione della 

roccia; allo stesso tempo cercheremo di capire la reale estensione soprattutto in altezza 

della galleria prima della sua intercettazione nel IX-X secolo. 

Vittorio Fronza Concordo pienamente con l'esaustiva esposizione di Carlo, frutto 

peraltro di una divertente giornata di lavoro di gruppo con Marco e Vasco La Salvia. 

Aggiungo, un po' alla rinfusa, altri elementi che mi vengono in mente:

1. Dal pozzo verticale (o piccola camera), oltre alla lunga galleria est-ovest e al cunicolo 

che sbocca sul dirupo nord, potrebbe partire anche un'ulteriore cunicolo che prosegue 

verso sud, vista la presenza in sezione (ad una quota più bassa rispetto agli altri tagli) di 

un riempimento molto simile a quello in corso di scavo. 

2. Sul soprastante terrazzo ovest (dove nelle settimane scorse si è scavato il contesto con 

un basamento in muratura a chiusura dell'area dei magazzini durante il periodo del 

castello in materiali misti a cavallo fra X e XI secolo) potrebbe esserci stata un'area di 

prima lavorazione del minerale (selezione, frantumazione, primo arrostimento?) che 

tipicamente avviene sul luogo dell'estrazione. Pur non avendo riscontrato tracce materiali 

(il piano viene interamente rasato con la definizione dei terrazzi di IX-X secolo e 

possiamo stimare che la quota originale fosse di almeno 60-70 cm più alta), l'idea si basa 

su alcune supposizioni deduttive, soprattutto la sua posizione in corrispondenza del 

pozzo verticale dove si incrociano le gallerie e dove c'è il taglio funzionale all'alloggio di 

un sistema per la risalita del minerale. 

3. Le evidenze che stiamo mettendo in luce, unitamente all'area di lavorazione scavata nel 

2008 sul versante opposto del poggio, ci consentono (per traslazione) di ricondurre ad 

un contesto insediativo di VII secolo anche la miniera ritrovata durante le ricognizioni 

(come già ipotizzato da Marco nei giorni scorsi) e forse anche lo sfruttamento a cielo 

aperto dei filoni superficiali rinvenuti sul pianoro oltre il fossato est (area 12: http:// 

archeologiamedievale.unisi.it/miranduolo/lo-scavo/le-aree-di-scavo/area-12). Le 

evidenze di scavo collocano lo sfruttamento minerario dei "canaloni" in un periodo 

genericamente anteriore al pieno X secolo, per cui avevamo inizialmente ipotizzato una 

datazione alla fase del villaggio/azienda di età franca sulla base della presenza di una 

bottega di fabbro collocata sull'area sommitale, immediatamente a ridosso del fossato 

est. Ma il nuovo contesto di quest'anno, come detto, ci porta a ipotizzare con una certa 

affidabilità la possibile retrodatazione al VII secolo delle attività estrattive di area 12 

Per ora non mi viene in mente altro. Certo è che si sta delineando un quadro eccezionale 

per quantità, consistenza e qualità delle tracce materiali riconducibili allo sfruttamento 

minerario durante le primissime fasi insediative del sito. Nuovi squarci di luce che ci 

consentiranno di caratterizzare in maniera sempre più definita la modellizzazione 

storiografica già impostata. 

Carlo Tronti 


Carlo Tronti 

Venerdì 22 ottobre 2010, ore 17. Area 1, quadrato A2. 

Lo scavo del riempimento occidentale del taglio US 1452, interpretato come galleria 

mineraria, sta mettendo in evidenza una serie di incavi e buche posti a coppie sulle 

estremità della galleria, a una distanza di circa 1 m l'uno dall'altro (purtroppo poco visibili 

nella foto, ma molto evidenti dal vivo); potrebbero essere letti come gli alloggi dei sostegni 

lignei della parte superiore del cunicolo minerario. 

Nella parte orientale della galleria si sta evidenziando un punto in cui il taglio sembra

allargarsi sia a nord che a sud quasi a formare un secondo spazio di manovra, simile a 

quello identificato in corrispondenza del pozzo minerario a ovest. Sopra alla cavità sono 

stati scavati alcuni tagli/fessure nel banco roccioso che possono avere origine naturale o 

antropica; il proseguo della ripulitura permetterà di verificare quale delle due ipotesi sia più 

attendibile. 





Venerdì 22 ottobre 2010. Area 1, quadrato A2 

Trovati confronti per le evidenze dello sfruttamento minerario da Cvilínek, un sito minerario 

di XIII secolo collocato sugli altipiani boemo-moravi. L'immagine a sinistra del post 

precedente assomiglia molto al nostro pozzo/cunicolo, anche se gli scavatori cechi l'hanno 

interpretato come un saggio di ricerca del filone per verificare le condizioni geologiche del 

deposito di minerale vero e proprio collocato a 80-100 m di distanza. Quella al centro 

ricorda da vicino l'evidenza superficiale attuale dello sfruttamento delle vene minerarie a 

cielo aperto scavate nel 2008 in Area 12. 

(prosegue come commento) 


Vittorio Fronza La terza immagine (a destra nel post precedente) riporta una tipologia 

delle rocce con tracce di mineralizzazione, alcune delle quali assomigliano nuovamente 

alle restituzioni del nostro sito. 

Mi rendo conto che il contesto ceco è lontano sia da un punto di vista spaziale, sia per 

cronologia. Ma non essendovi in Italia evidenze simili, temo che dovremo cercare 

confronti a 360°; spero nei prossimi giorni di trovare qualcosa che si avvicini di più 

almeno nella datazione e sollecito tutti i membri del gruppo a postare eventuali confronti 

di cui sono a conoscenza. 

Le immagini sono tratte dal sito web: 

http://www.archaiabrno.org/home_en/?acc=cvilinek_en

Sauro Martori 

Martedì 26 Ottobre 2010, ore 11:15. Area 1, quadrato A2. 

Si è avviato la scansione tramite laser scanner 3d di cunicolo e pozzo minerario posti 

lungo i terrazzi inferiori del lato settentrionale della collina. Il rilievo, parte integrante della 

documentazione di scavo, servirà anche a provare a ricostruire le dimensioni del cunicolo 

prima dello scoperchiamento avvenuto presumibilmente durante le operazioni di 

terrazzamento della collina. 



Martedì 26 ottobre 2010, ore 11:50. Area 14, settore A. 

Prosegue lo scavo del livellamento sul quale si imposta la capanna abitativa di IX-X secolo 

scavata nei giorni scorsi. All'interno dello strato, a diretto contatto con il sottostante livello 

di terra argillosa che stiamo mettendo in luce, si è rinvenuto un trave in ottimo stato di 

conservazione, anche se purtroppo parzialmente danneggiato dalle operazioni di scavo. 

Attorno al trave sta comparendo un pezzo di intonaco di capanna in argilla, evidentemente 

conservato in posto (visibile nella foto in alto a sinistra, accanto allo strumento usato per 

ripulire il contesto). 


Sauro Martori 

Martedì 26 Ottobre, ore 23,05. Area 1 - Quadrato A2. 

Grazie alla ripulitura della sezione est dell'area di scavo è stato messo in evidenza un 

piccolo sperone roccioso che potrebbe essere ricondotto alla volta originale del canale 

minerario indagato nei giorni scorsi. Tale evidenza, associata alla scansione tramite laser 

scanner 3d effettuata oggi ed alle ricostruzioni sull'andamento originale della collina prima 

della realizzazione dei terrazzamenti, potrà aiutarci nel ricostruire l'esatta dimensione ed 

andamento della grotta mineraria. 



Mercoledì 27 ottobre 2010, ore 15:10. Area 14, settore B. 

Al di sotto del livellamento sul quale si imposta la capanna di IX-X secolo, in mattinata è 

stato riconosciuto un taglio lineare (larghezza ca. 1 m); l'evidenza parte dall'angolo nordest 

dell'area (esattamente in corrispondenza del pozzo verticale e del cunicolo di Area 1, 

collocati a ca. 1 m di distanza) e prosegue verso sud-ovest almeno fino al taglio del 

terrazzo superiore. 

La sua forma, l'ubicazione e la posizione nella sequenza stratigrafica lasciano ipotizzare 

che possa trattarsi di un'altra galleria mineraria "scoperchiata" durante i terrazzamenti. 

L'ipotesi sarà verificata durante la prossima campagna di scavo. 



Mercoledì 27 ottobre 2010 ore 20:55, Area 14. 

La rimozione del livellamento di età curtense, iniziata nella parte centrale dell'area di 

scavo nella giornata di ieri, ha permesso di mettere in luce un taglio nella roccia, con tutta 

probabilità interpretabile come terrazzamento, uno strato di colore giallastro che in parte 

copre direttamente la roccia e che è tagliato a sua volta da un taglio lineare est-ovest, 

riempito da uno strato di colore marrone molto scuro. 

Al termine della giornata si è deciso di sospendere le indagini, lasciando all'anno 

prossimo, con l'allargamento in direzione nord dell'area di scavo, l'indagine stratigrafica 

del contesto pre-curtense messo in luce in questi giorni nella parte centro-orientale 

dell'area oltre al terrazzo inferiore che si sta delineando ed al grande taglio lineare nella 

roccia nella parte orientale dell'area, forse una nuova galleria mineraria da mettere in 

connessione con quella già individuata nella contigua area 1. 


Carlo Tronti 

Mercoledì 27 ottobre 2010. Area 1, quadrato A2 (diario di oggi). 

Con la giornata di oggi è stato completato lo scavo del taglio nella roccia costruito per 

l'installazione di una galleria mineraria. E' stato rimosso l'ultimo strato di riempimento 

rimasto, costituito da argilla giallastra compatta (US 3009), posto sul fondo del cunicolo, il 

cui scavo però non ha dato ulteriori informazioni. E' stata rinvenuta una nuova buca 

all'interno del taglio, probabilmente sempre riferibile ai supporti lignei che servivano al 

rinforzo delle pareti del cunicolo. Un'altra buca è stata invece identificata e svuotata 

all'esteno del taglio, sul bordo del dirupo, scavata nella roccia e con una ciambella di 

argilla di rinforzo; per ora però rimane difficile proporre un'interpretazione vista la sua 

posizione isolata rispetto agli altri tagli individuati. 


Carlo Tronti All'interno della cavità è continuato lo scavo del riempimento, che ha 

raggiunto oramai quasi i 2,50 di profondità. Lo scavo è stato interrotto anche per motivi 

di sicurezza, viste le strette dimensioni venutesi a creare e la possibilità di distacco di 

roccia dalle pareti. Verso sud-ovest sembra comparire una seconda galleria scavata nella

occia e riempita da terra argillosa mista pietrisco; potrebbe trattarsi di un canale 

minerario, ancora tutto da scavare, posto ad un'altezza leggermente più alta rispetto a 

quello scavato a est. 

Lo scavo del terrazzo superiore est intrapreso nelle settimane passate è stato 

definitivamente interrotto e rimandato alla prossima campagna di scavo. 


Giovedì 28 ottobre 2010, ore 19:05. Area 14. 

Nella giornata, prima della sospensione dell'indagine archeologica, è stata realizzata la 

documentazione grafica e fotografica di fine scavo.

Miranduolo 2010 - Aree 1 e 14. Post di Facebook - Portale di ...

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