04.06.2013 Views

Scarica il catalogo della mostra (pdf 3.006,32Kb) - Regione Lazio

Scarica il catalogo della mostra (pdf 3.006,32Kb) - Regione Lazio

Scarica il catalogo della mostra (pdf 3.006,32Kb) - Regione Lazio

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

settimana successiva. Non sappiamo se<br />

alle tombe senza numero corrispondano<br />

le sepolture segnalate con una croce nello<br />

schizzo, che sono sei in tutto, contro le<br />

cinque senza numero dell’elenco. Altri<br />

due pozzetti sarebbero stati scavati tra <strong>il</strong><br />

17 e <strong>il</strong> 25 maggio. In tutto 19 sepolture<br />

più forse 5 o 6 non documentate.<br />

Nel corso <strong>della</strong> campagna di settembre,<br />

stando alle deduzioni del Gierow, sarebbero<br />

state scavate altre 13 tombe: due a<br />

fossa, una a pozzetto e le altre probab<strong>il</strong>mente<br />

a cappuccina. Di queste sepolture,<br />

almeno una, la tomba a pozzetto n. 14, fu<br />

certamente rinvenuta nell’area del giardino,<br />

nei pressi del luogo di ritrovamento<br />

dei primi pozzetti, ma è probab<strong>il</strong>e che anche<br />

altre sepolture provengano da questa<br />

zona, che era certamente quella più interessante<br />

e, oltretutto, prossima alla sistemazione<br />

definitiva, in tempo per l’inaugurazione<br />

<strong>della</strong> stazione cablografica. È<br />

probab<strong>il</strong>e che parte delle altre sepolture furono<br />

invece rinvenute nel terreno limitrofo,<br />

di proprietà <strong>della</strong> S.A.N.A., ma<br />

mancano elementi definitivi al riguardo.<br />

Ora, dunque, anche grazie ai materiali<br />

d’archivio consultati, si sono indubbiamente<br />

reperiti ulteriori e preziosi dati, sicuramente<br />

ut<strong>il</strong>i per chiarire l’ubicazione<br />

delle sepolture più rappresentative e lo<br />

sv<strong>il</strong>uppo del sepolcreto, pur rimanendo i<br />

corredi in gran parte ancora non distinguib<strong>il</strong>i.<br />

È augurab<strong>il</strong>e, comunque, che sia<br />

possib<strong>il</strong>e affrontare nuovamente lo studio<br />

dei materiali con maggiori cognizioni anche<br />

in base a queste nuove informazioni<br />

e attraverso la r<strong>il</strong>ettura dei documenti dell’Antonielli<br />

studiati dal Gierow.<br />

Sarebbe altrettanto interessante riuscire a<br />

cogliere l’eventuale relazione di contiguità<br />

o di autonomia tra la necropoli dell’Italcable<br />

e gli altri due nuclei di sepolture<br />

protostoriche noti da Anzio, quello di viale<br />

Severiano (De Meis 1984) e quello di via<br />

Derna, per <strong>il</strong> quale al momento si conosce<br />

solo un’olla – cinerario (Jaia 2007).<br />

3.<br />

Antiche residenze<br />

e nuovi v<strong>il</strong>lini tra l’Italcable<br />

e <strong>il</strong> Semaforo.<br />

Anzio e Nerone.<br />

Tesori dal British Museum e dai Musei Capitolini<br />

Nel 1925 giunsero alla Soprintendenza<br />

diverse segnalazioni in cui si riferiva di lavori<br />

di sterro, che interessavano strutture<br />

di età romana, eseguiti nell’area compresa<br />

tra la postazione semaforica presso l’Arco<br />

Muto, <strong>il</strong> mare e <strong>il</strong> costruendo edificio dell’Italcable,<br />

dove in quello stesso anno Ugo<br />

Antonielli rinvenne le più antiche testimonianze<br />

<strong>della</strong> necropoli protostorica di<br />

Anzio.<br />

In particolare <strong>il</strong> Sig. Ugo Ferraguti <strong>il</strong> 13<br />

apr<strong>il</strong>e 1925 comunicava che in “scavi per<br />

fondazioni ad Anzio di fianco al vecchio semaforo<br />

sono venuti in luce avanzi di terme<br />

molto bene conservate. Chi ha comprato <strong>il</strong><br />

fondo sembra che stia ricostruendo sulle<br />

stesse basi delle terme romane e così ha già<br />

ricostruito un tepidarium, ed ora sta costruendo<br />

sulle basi di un magnifico calidarium<br />

elittico”.<br />

L’uso di riprendere gli allineamenti delle<br />

strutture antiche per tirare su quelle moderne<br />

era stato inaugurato ad Anzio, pochi<br />

anni prima, dall’avvocato Spigarelli,<br />

amministratore <strong>della</strong> S.A.N.A., e tutt’oggi<br />

l’omonima v<strong>il</strong>la è un singolare esempio di<br />

commistione tra pavimenti a mosaico di<br />

età romana e architettura liberty.<br />

Le indagini effettuate dalla Soprintendenza<br />

rivelarono che in località Fontan<strong>il</strong>e,<br />

presso l’antico Semaforo, si stava effettivamente<br />

costruendo un v<strong>il</strong>lino tra i<br />

resti di una v<strong>il</strong>la romana con “piccola piscina<br />

di forma ellittica ben conservata”. L’8<br />

gennaio 1925 Edoardo Gatti aveva eseguito<br />

un sopralluogo nella vasta area a<br />

nord del Semaforo, dove era prevista la<br />

costruzione di alcuni v<strong>il</strong>lini, effettuando<br />

anche <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ievo dei resti rinvenuti. Nella<br />

relazione <strong>il</strong> Gatti scrive “Nella località<br />

Fontan<strong>il</strong>e, a nord del Semaforo, <strong>il</strong> comm.<br />

Sportello, dimorante a Roma in via Viminale<br />

58, ha acquistato una vasta superficie<br />

di terreno per costruire v<strong>il</strong>lini. Ha già recinto<br />

l’area con un muro ed ha iniziato la<br />

costruzione di un v<strong>il</strong>lino. I lavori di sterro<br />

hanno messo allo scoperto parecchi avanzi<br />

di antiche costruzioni in laterizio, compresa<br />

una grande vasca da bagno. Ho eseguito<br />

<strong>il</strong> r<strong>il</strong>ievo di questi avanzi e, interrogato<br />

l’assistente a quei lavori Sig. Anda, se<br />

aveva la autorizzazione a costruire sopra gli

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!