Numero Aprile 2009 del 06.04.2009 - Provincia di San Michele ...

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32 Vita di famiglia soluzioni. Grazie alla sua carità, intuiva e “leggeva” i bisogni del prossimo. P. Venanzio risolse i problemi di tre ragazze filippine che oltre a vivere il disagio della povertà erano in continuo pericolo di vita a causa della loro fede cristiana in dell’ambiente in un ambiente di fanatici musulmani per di più con un padre musulmano. La carità che lo animava gli diede il coraggio per andare a far visita a questa famiglia in una zona abitata da soli musulmani e certamente nel quartiere più povero di Gerusalemme. Venuto a conoscenza della grande povertà, tornò i convento per coinvolgere i frati nella Carità verso questa famiglia che non fu solo gioiosa condivisione di beni necessari alla sussistenza ma soprattutto capacità di risolvere i problemi. Nel caso delle tre ragazze, p. Venanzio si impegnò a preservarne il candore e a farle emigrare negli Stati Uniti dove poi si sposarono con giovani cristiani. Le parole di P. Mario sono state così ricche, calorose, benedette e “vive” che hanno senz’altro suscitato nel cuore di chi non ha avuto la gioia di conoscere P. Venanzio il desiderio di imitarne la carità, l’amabilità, la gioia, la fede, il coraggio, la speranza, la mitezza. Per me è stato come rivederlo, da una parte, con le borse “gonfie” di beni, in attesa di essere accompagnato presso le famiglie e le suore più indigenti di Bari e, dall’altra, nel confessionale dove instancabilmente fino a qualche giorno prima dell’incontro con “sorella morte” ha donato la gioia del perdono. Prima della benedizione finale, con gli stessi sentimenti di gratitudine, il Signore ha concesso a me, indegna portavoce di tutti i figli spirituali in terra di Bari, di fare memoria di questo degno figlio di San Francesco la cui vita ha brillato di carità anche qui. Chiunque l’abbia conosciuto può testimoniare che, da uomo di Dio, era lui ad avvicinarsi e a rivelare la sua identità di frate minore di Terra Santa perché era tanto grato al Signore per il ministero del sacerdozio reso umilmente nella Terra di Gesù. Di grande rigore morale, P. Venanzio era un puro di cuore, innamorato della purezza verginale di Maria e della castità di San Giuseppe. Amava la sua famiglia francescana e per questo osservava con fedeltà, perseveranza e responsabilità la regola dell’Ordine dei Frati Minori. Infatti, per il suo intenso apostolato di carità, a volte saltava un appuntamento della liturgia delle ore che però recuperava sempre in giornata. Ho recitato spesso i vespri con lui perché amava pregare almeno con un’altra persona e posso testimoniare di averlo sorpreso recitare le lodi la sera. Facendo tesoro dell’ammonizione di San Francesco a non gloriarci a parole della vita dei santi ma a coglierne responsabilmente l’invito ad imitarne le virtù, ho voluto ricordare che P. Venanzio è stato un padre spirituale francescano esemplare che ha lasciato a me e a tutti i suoi figli spirituali la grande eredità di vivere da innamorati di Gesù povero e crocifisso, sotto la guida della Beata Vergine Maria, nella gioia e nel dolore, praticando la via dell’infanzia spirituale di Santa Teresa di Lisieux e compiendo tutte le opere di Misericordia spirituale e materiale per far conoscere a tutti, in un modo concreto e semplice, l’infinito amore di Dio per ogni sua creatura. Una eredità che mi ha interpellato, in memoria di P. Venanzio, ad invocare, al termine della mia breve testimonianza, la pace per la Terra Santa, elevando un’Ave Maria con tutta la numerosa assemblea dei fedeli. In questo anno di grazia delle origini in cui celebriamo gli ottocento anni di fondazione dell’Ordine dei Frati Minori, il Te Deum elevato diventa restituzione nella testimonianza di carità ma anche responsabilità di far riconoscere dalla Chiesa l’esercizio delle virtù cristiane eroicamente vissute da P. Venanzio perchè questo luminoso esempio di vita cristiana sacerdotale, appartenente alla Famiglia Francescana, possa essere di aiuto morale e spirituale a tutti nel cammino spesso difficile della vita. Pertanto, chiunque volesse far pervenire una testimonianza o qualsiasi altro scritto che riguardi P. Venanzio Lasorsa è pregato di inviarlo a: • Fr. Mario Tangorra, Commissariato di Terra Santa, Convento S. Maria della Vetrana, 70013 Castellana Grotte, tel.080- 4965071, fax 080-4965189; pmarioterrasanta@gmail.com, ppio.freemail@supereva.it • Anna Maria Di Giovanni, Via Carulli 46 70121 Bari tel. 3405237041 a.digiovanni@innova.puglia.it
di Maria Lobosco Ministra Ofs Canosa Erano cinque anni che mancavo da Lourdes e cominciavo a sentirne la nostalgia. Nel frattempo avevo visitato altri Santuari mariani, Medjugorjie, Fatima, che mi avevano regalato delle emozioni, ma nessuno di essi mi aveva procurato la gioia e la serenità che avevo provato a Lourdes, per cui sentivo un grande desiderio di ritornarvi. Pensavo che il 2008 sarebbe stato l’anno giusto perché, nel 150° anniversario delle apparizioni, avrei potuto godere deiu privilegi del giubileo, e così decisi di organizzare un viaggio in pullman, anche per permettere alle mie sorelle terziarie francescane di conoscere quell’angolo di paradiso. La cosa mi spaventava un pò, ma, come sempre, non mi sono scoraggiata e i primi miracoli si sono rivelati: tante persone mi hanno aiutata, dalle Suore Francescane Alcantarine al nostro frate Assistente, Padre Modesto; dalla Sig. ra Angela Gaudino che si è interessata della nostra sistemazione in alberghi e ristoranti, all’autista Felice Capurso che ci ha fatto viaggiare in un pullman che sembrava un aereo; i pellegrini sono arrivati in massa. Durante il viaggio abbiamo formato una famiglia, abbiamo pregato, cantato, scherzato, dormito, condiviso la stessa ansia di raggiungere quanto prima la meta desiderata; il tempo è stato splendido, peina estate; il programma stabilito lo abbiamo realizzato in tutta la sua completezza, dalla messa concelebrata davant alla grotta alle 7.30 del mattino, alla messa prenotata per OFS Lfonte inesauribile di miracoli ourdes... noi nella Cappella di San Patrizio, dala Via Crucis alla Messa Intenazionale nella Basilica di S. Pio X, dal Rosario recitato la sera, a tarda ora, in un angolino che cercavamo disperatamente per pregare in raccolgimento, alla corsa alle piscine dove ci si metteva in lista d’attesa dalle 5.00 del mattino, scegliendo di saltare anche il pranzo pur di provare l’emozione di bagnarsi nell’acqua miracolosa. E che dire del grande miracolo del fiume di gente che ogni giorni e ad ogni ora riempiva il recinto, un fiume in piena proveninete da tutto il mondo, gente in preghiera, ammalati sulle barelle, in carrozzella, volontari che prestavano il loro servizio testimoniando amore fraterno, fiammelle accese che s’innalzavano la sera alle 21.00, al soave ritornello dell’Ave maria! Tutti davanti a quella grotta carica di mistero dove l’umanità si rivolge ad una statua, raccontando pene, sofferenze, ansie, desideri, mentre le lacrime solcano i volti e un forte nodo stringe la gola e soffoca la voce di chi da quella statua si apetta tante cose e non perde la speranza. Non è fanatismo, non è suggestione, non è curiosità, non può esserlo. Il grande miracolo di Lourdes non è solo quello fisico che permette a qualcuno di alzarsi da una carrozzella e di mettere i piedi a terra dopo anni di immobilità. Il grande iracolo di Lourdes è la pace interiore che s’impadronisce dell’anima, è la serenità che riempie il cuore sulla strada del ritorno a casa; è la nostalgia di quei giorni trascorsi in compagnia della mamma celeste, è il desiderio di ritornarci da qui a qualche anno, semmai con tutta la famiglia. Vergine Santa di Lourdes, noi ti vogliamo bene; rivolgi il tuo sguardo amorevole su ognuno di noi, prendici tra le tue braccia e portaci a Gesù. Ringraziamento alla Madonna di Lourdes di Ivana Questo viaggio sta finendo, Madre mia, sono stanca ed affaticata ma tu penetrando il mio cuore hai reso questo viaggio gioioso. in questi giorni ognuno di noi ha vissuto le sue esperienze intime con Te. io, personalmente, ho pianto per le mie sofferenze; ho gioito non solo per i doni che ho ricevuto ma anche per il solo fatto di essere a Lourdes; ho pregato tanto e con gioia, Te e il Signore, perché possiate continuare a illuminare il cammino a chi l’ha iniziato e convertire chi è lontano da Dio; ho parlato tanto con Te di me anche se in fondo, Madre mia, Tu sai già come sono fatta e cosa il Signore mi donerà. madre mia io torno serena al mio paese ma prima voglio rinonvare, con gioia, l’offerta del mio cuore a Te e a Gesù e fa che io testimoni con la mia vita ciò che ho sentito nel mio cuore a Lourdes. Grazie per tutto. 33
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