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racconti vincitori - Horror Channel

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di incastrarmi per l’eternità, vero? Sei un povero illuso, Marco! Io non ti lascerò manovrare<br />

la mia esistenza come un burattinaio coi suoi pupazzi. Cosa pensavi? Sono stata ingenua: lo<br />

«Pensavi<br />

ammetto. Avevo notato che gli slip erano più bagnati del solito, ma non avevo sospettato che<br />

tu mi venissi dentro con l’inganno per legarmi a te. Qualche spruzzatina nei giorni centrali del mese ed è fatta.<br />

E invece no, bastardo!»<br />

Marco mi fissava impassibile; solo un impercettibile sorriso campeggiava sul suo viso arrogante e per nulla tur-<br />

bato dalle mie parole. Decisi di rincarare la dose per smuoverlo. Ero furibonda e cercavo lo scontro per sfogarmi.<br />

«Io non lascerò mio marito per te! Non voglio più vederti, hai capito?! Hai fallito, miserabile patetico coglione. Io<br />

non terrò questo bambino. Io mi libererò di lui come ora mi sto liberando di te.»<br />

«Staremo a vedere.»<br />

Questa fu la sua risposta. Poi si alzò dalla sedia con calma e, prima di sparire fuori dalla stanza del “nostro” mo-<br />

tel, mi salutò educatamente, senza voltarsi. La sua era una voce da vincente, non da amante abbandonato. La<br />

cosa mi turbò e mi affrettai a uscire da quel luogo, che mi aveva dato tanto piacere in passato e ora era teatro<br />

del mio dolore più profondo.<br />

A casa tentai di comportarmi come se nulla fosse. Mio marito Paolo scherzava con Giacomo e Sebastiano, i nostri<br />

figli, e io sorridevo, ma pensavo all’indomani, quando sarei stata sotto i ferri... mi sentivo colpevole, perduta, sporca.<br />

«Lula, tutto bene?»<br />

Paolo era sempre premuroso. Non si meritava i miei tradimenti, ma la virilità aggressiva di Marco non mi aveva<br />

lasciato scampo: ero stata io, dopo averlo conosciuto di sfuggita a un convegno, ad andarlo a cercare, acce-<br />

cata dal desiderio e lui aveva superato le mie fantasie. Paolo era un vincente, un vero signore, un professioni-<br />

sta stimato, un padre affettuoso, un marito appassionato, Marco invece era solo un maschio, il maschio che<br />

mi era mancato per tutta la vita. Sembrava l’incarnazione di un satiro: alto, possente, coi capelli lunghi fino<br />

alle spalle, gli occhi piccoli e allungati, il naso prepotente, la bocca cattiva contornata da un pizzetto incolto, la<br />

pelle rovinata, le mani enormi. Così erano passati tre anni di inganni, bugie, sotterfugi, amore folle, eccitazione<br />

estrema. Ed ora mi ritrovavo nei guai... Purtroppo il bambino non poteva essere di Paolo: mio marito era sem-<br />

pre attentissimo ad usare il profilattico da quando gli avevo comunicato che non volevo altri figli. Andai a letto<br />

presto per scacciare le ansie e mi addormentai subito.<br />

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