Maggio - Giugno - Associazione Polesani nel Mondo
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<strong>Maggio</strong>-<strong>Giugno</strong><br />
2009<br />
2009<br />
Cultura<br />
Titolo<br />
16<br />
Durante tutto il periodo estivo<br />
e autunnale sulla stampa locale<br />
si alternarono altre lettere di<br />
questo tenore e tutte denunciavano<br />
la speculazione che si<br />
stava consumando sulla testa<br />
degli emigranti italiani. Ma<br />
dove erano diretti i coloni che<br />
partivano dal Basso Polesine e<br />
da Porto Tolle in particolare?<br />
Una di queste mete fu la colonia<br />
rurale di Nova Venezia, <strong>nel</strong>lo<br />
stato di Santa Caterina, destinazione<br />
da ritenersi emblematica<br />
per la sorte riservata a tutti gli<br />
altri polesani che avevano condiviso<br />
quella scelta.<br />
La colonia rurale di Nova<br />
Venezia <strong>nel</strong>lo stato di Santa<br />
Caterina<br />
I viaggi della popolazione<br />
basso polesana si concentrarono<br />
in tre particolari momenti. Il<br />
primo esodo, come detto avvenne<br />
<strong>nel</strong> 1888, anno <strong>nel</strong> quale partirono<br />
dal distretto di Ariano<br />
Polesine 876 persone. La seconda<br />
ondata avvenne <strong>nel</strong> 1891,<br />
quando presero la via del mare<br />
altre 707 persone, ed infine la<br />
terza ondata che si sviluppò tra<br />
gli anni 1894-1896, periodo<br />
durante il quale se ne andarono<br />
dai comuni del distretto polesano,<br />
oltre mille e 639 persone,<br />
delle quali 762 erano di Porto<br />
Tolle. La dinamica emigratoria<br />
negli altri periodi risultò quasi<br />
assente o con valori molto limitati.<br />
Analizzando i periodi menzionati<br />
si può sostenere che l’esodo<br />
del 1888 fu sicuramente<br />
influenzato anche dalla grave<br />
crisi economica che gravava sul<br />
Polesine, in conseguenza ai disastri<br />
ambientali causati dall’alluvione<br />
del 1882. L’esodo avvenuto<br />
tra il 1891-1896, invece, fu<br />
conseguenza di quanto ebbe a<br />
pubblicare il giornale brasiliano“Repubblica<br />
di Rio”, in<br />
data 12 febbraio 1891. Quel<br />
<strong>Polesani</strong> <strong>nel</strong> <strong>nel</strong> mondo: gli gli emigranti<br />
in in Brasile 1887-1901<br />
giorno, una nota sulla prima<br />
pagina del quotidiano, riportava<br />
che da quel momento si poteva<br />
dar corso all’insediamento di<br />
400 famiglie <strong>nel</strong>la colonia rurale<br />
di Nova Venezia, territorio situato<br />
<strong>nel</strong>lo stato di Santa Caterina.<br />
La storia di questa colonia<br />
rurale prendeva inizio il 21<br />
novembre del 1876, allorché il<br />
ministro dell’Agricoltura, Commercio<br />
e dei LL.PP. dell’impero<br />
brasiliano, Conselheiro Tomàs<br />
Colho de Almeida, designava<br />
una commissione, affinché delimitasse<br />
il territorio dello stato<br />
<strong>nel</strong>la regione di Santa Caterina.<br />
La prima colonizzazione di questa<br />
terra iniziava l’anno seguente,<br />
quando il 16 aprile si insedia-<br />
rono i primi 291 coloni italiani,<br />
in località Arambuja, ai quali <strong>nel</strong><br />
1878 si aggiunsero altre 76<br />
famiglie che si stabilirono a<br />
Urussanga. Questi emigranti<br />
poterono collocarsi <strong>nel</strong>le diverse<br />
colonie, dopo che Gaetano<br />
Pinto, a nome del governo brasiliano,<br />
aveva siglato un contratto<br />
con le varie compagnie che<br />
reclutavano gli emigranti italiani<br />
nei loro paesi natali. Nel contratto<br />
sottoscritto era previsto<br />
fossero introdotti in quello stato<br />
<strong>nel</strong>l’arco di dieci anni, 100 mila<br />
europei “sadios, laborioses e<br />
moralizados”. L’emigrazione<br />
<strong>nel</strong>la colonia di Nova Venezia fu<br />
resa possibile dopo che il ministro<br />
dell’Agricoltura, Francesco<br />
Glicerio, emise un decreto<br />
governativo datato 28 giugno<br />
1890 n. 528, con il quale autorizzava<br />
la compagnia nord-americana,<br />
Angelo Fiorita e Cia, ad<br />
introdurre nei diversi stati brasiliani<br />
un migliaio di coloni italiani.<br />
La medesima compagnia, per<br />
adempiere allo scopo assegnato,<br />
dava incarico ad un siciliano di<br />
Palermo, Miguel Napoli, residente<br />
a Santa Caterina da diversi<br />
anni, di organizzare l’insediamento<br />
di circa 500 famiglie, da<br />
suddividere in tre nuclei coloniali.<br />
Agli inizi del 1891, Miguel<br />
Napoli, faceva pubblicare sulla<br />
stampa brasiliana le attività previste<br />
<strong>nel</strong>la colonia e che da quel<br />
momento risultavano approntate<br />
le strutture di ricovero per poter<br />
ospitare 400 famiglie di coloni.<br />
Contemporaneamente alle iniziative<br />
intraprese oltre oceano,<br />
in Veneto e in Polesine gli agenti<br />
d’emigrazione, ai quali era<br />
stato affidato il compito di<br />
ingaggiare i contadini da insediare<br />
<strong>nel</strong>la medesima colonia,<br />
divennero operativi.<br />
Claudio Mancin<br />
(segue <strong>nel</strong> prossimo numero)