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Le attività a rischio di incidente rilevante in Italia - Associazione Pr.o ...

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Il DM 16 maggio 2001, n. 293 sui porti <strong>in</strong>dustriali e petroliferi<br />

Il DM 16 maggio 2001 n. 293 è stato emanato <strong>in</strong> attuazione dell’art. 4, comma 3, del D.Lvo 334/99,<br />

che prevedeva l’adozione <strong>di</strong> un regolamento <strong>in</strong>term<strong>in</strong>isteriale che garantisse, per i porti <strong>in</strong>dustriali e<br />

petroliferi, livelli <strong>di</strong> sicurezza equivalenti a quelli stabiliti per gli stabilimenti soggetti al D.Lvo<br />

334/99.<br />

Il decreto riporta la def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> porto <strong>in</strong>dustriale e petrolifero, da <strong>in</strong>tendersi come le aree<br />

demaniali marittime a terra e le altre <strong>in</strong>frastrutture portuali, <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate nel piano regolatore portuale<br />

o delimitate con provve<strong>di</strong>mento dell’autorità competente, nelle quali si effettuano <strong>attività</strong> <strong>di</strong> carico,<br />

scarico, trasbordo e deposito <strong>di</strong> sostanze pericolose (<strong>in</strong> quantità uguali o maggiori a quelle della<br />

colonna 2 dell’Allegato I al D.Lvo 334/99), dest<strong>in</strong>ate a stabilimenti <strong>in</strong>dustriali, impianti produttivi o<br />

depositi, ovvero dagli stessi <strong>in</strong>viate al porto per l’imbarco.<br />

L’autorità competente è l’autorità portuale nei porti <strong>in</strong> cui essa è istituita e l’autorità marittima negli<br />

altri porti.<br />

Per ogni porto <strong>in</strong>dustriale e petrolifero (e anche commerciale, a seguito dell’emendamento<br />

apportato dal D.Lvo 238/2005) deve essere redatto il Rapporto Integrato <strong>di</strong> Sicurezza Portuale<br />

(RISP). A tal f<strong>in</strong>e l’autorità competente richiede le <strong>in</strong>formazioni a:<br />

- gestori degli stabilimenti soggetti al D.Lvo 334/99, ubicati nei porti<br />

- imprese autorizzate ad effettuare operazioni <strong>di</strong> carico, scarico, trasbordo, deposito e<br />

movimentazione <strong>di</strong> sostanze pericolose<br />

- le amm<strong>in</strong>istrazioni e i gestori dei servizi pubblici e privati rilevanti per la sicurezza delle<br />

<strong>attività</strong> portuali.<br />

Il RISP deve analizzare:<br />

- i pericoli e i rischi d’<strong><strong>in</strong>cidente</strong> <strong>rilevante</strong> derivanti dalle <strong>attività</strong> svolte nell’area portuale<br />

- gli scenari <strong>in</strong>cidentali per ciascuna sequenza <strong>in</strong>cidentale <strong>in</strong><strong>di</strong>viduata<br />

- le procedure e le condotte operative f<strong>in</strong>alizzate a ridurre i rischi <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidenti rilevanti<br />

- le eventuali misure tecniche atte a garantire la sicurezza dell’area considerata.<br />

In allegato al decreto sono riportate le <strong>in</strong>formazioni che il RISP deve contenere.<br />

L'autorità competente, sentito il prefetto, deve pre<strong>di</strong>sporre il piano <strong>di</strong> emergenza portuale al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong><br />

limitare gli effetti dannosi derivanti da <strong>in</strong>cidenti rilevanti nei porti <strong>in</strong>dustriali e petroliferi e deve<br />

coor<strong>di</strong>nare l'attuazione del piano stesso.<br />

Il DPCM 25 febbraio 2005: l<strong>in</strong>ee guida per la pre<strong>di</strong>spostone del Piano <strong>di</strong> Emergenza Esterna<br />

Con questo DPCM, emanato <strong>in</strong> applicazione dell’art. 20, comma 4, del D.Lvo 334/99, sono state<br />

fornite le l<strong>in</strong>ee guida per la redazione dei piani <strong>di</strong> emergenza esterna (PEE) degli stabilimenti a<br />

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