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L'OSPITALITA DI ROMA

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Per colmo di sfortuna i due ragazzi vengono educati insieme, e<br />

insieme affidati al cardo Passerini che se li porta a Firenze e li presenta<br />

come futuri reggitori della città. Fra i due s'insinua una precoce<br />

e torbida rivalità, che non tarda a mutarsi in odio. Il miraggio del<br />

potere li ossessiona, ma, per il momento almeno, predomina Ippolito:<br />

ha un anno di più, sa trattare con le persone, ispira simpatia.<br />

I cieli all'improvviso s'abbuiano: la stolida politica di papa Cle-<br />

mente attira sull'Italia lo sdegno di Carlo V e dalle mal vietate Alpi<br />

irrompono nella nostra povera patria i lanzi del Frundsberg. Di lì a<br />

poco Roma subisce l'onta e lo sfacelo del Sacco. Firenze insorge e<br />

caccia via i Medici, ma il pontefice, appena si riconcilia con l'impe-<br />

ratore, ottiene milizie sufficienti per stringere in duro assedio la città<br />

del fiore per ridurla ai suoi voleri.<br />

Intanto un avvenimento imprevisto è venuto a sconvolgere la vita<br />

d'Ippolito.<br />

Nel 1529 il papa, rimessosi dai travagli subiti, tornato appena a<br />

Roma, è caduto malato e in modo cosÌ grave che si teme la catastrofe.<br />

Allora in fretta e furia, vincendo le opposizioni del Sacro Collegio, il<br />

papa chiama al suo capezzale Ippolito e lo crea cardinale.<br />

Ippolito ha poco più di 18 anni: ama la poesia, le donne, le armi,<br />

il potere, non sente inclinazione per la carriera ecclesiastica: si ripete<br />

in lui, sia pure in tono minore, lo stato d'animo di Cesare Borgia<br />

quando il padre gli posò sulle spalle la porpora romana.<br />

Deve rassegnarsi. Il peggio è quanto avviene di lì a poco, perché<br />

appena ottenuta la resa di Firenze, Ippolito ha la netta percezione che<br />

il papa è sulle mosse di affidarne il governo all'aborrito Alessandro.<br />

Con uno di quei colpi di testa che sono in lui irrefrenabili, Ippolito da<br />

Perugia, dove è governatore interno, corre a Firenze lusingandosi di<br />

risvegliare con la sua presenza le antiche benevolenze. Ma il tentativo<br />

è senza risultato, anzi appare quasi puerile.<br />

Deluso, viene a Roma e mentre Alessandro s'insedia a Firenze,<br />

subito facendo uso ed abuso della autorità conferitagli, Ippolito per<br />

distrarsi, per cercare conforto, per coprire il suo intimo sentimento, si<br />

compiace d'un lusso fantastico, tiene corte bandita nel suo palazzo, si<br />

circonda di servi, di gentiluomini, di amici, di letterati, di artisti, quali<br />

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