Io non so se sono un bugiardo di successo, se lo ... - Rocco Alonzi

Presentazione della famiglia: nonna Annita, colonna portante, zio Nando, Elsa, papa’, Enzo
e per finire Tonino e nonno Rocco Alonzi, commerciante doc. Gia’ negli anni ’50, con il
furgoncino, faceva la vendita porta a porta, uno che aveva anticipato la new economy,
tanto e’ vero che i suoi fratelli Aldo e Antonio, con il suo stesso sistema, hanno fatto un bel
po’ di soldi, belle case… ed i figli hanno accumulato sempre di piu’, vedi Andrea, Pasquale,
Armando e Gianni.
Poveretto mio nonno! E’ morto a 33 anni e come mi disse Roccopiccolo: “Forse, nonno i
soldi non se li sarebbe mai fatti, visto che aveva il vizio delle carte!”.
Quindi genio e sregolatezza che forse, tra tutti i nipoti ha trasmesso solo a me.
Queste due chiacchiere sulla mia famiglia mi stanno facendo ripensare a quello che mi ha
detto Big Fish a casa di Valentina a Milano, il giorno che gli feci leggere il mio libro:
“Roccorocco… ma lo devi chiudere, gli devi dare una storia, non decolla mai!”
MA CHE PALLE!!!!!
Non ho mai letto un libro in vita mia, non so da dove partire! A scuola non sono mai stato
un genio, non ricordo nessun 7 al di fuori che in condotta.
A proposito di scuola, vi voglio raccontare una storia a me molto cara.
1° ragioneria, via xx settembre, proprio di fronte alla polizia, ero un ragazzo vivace e di
tendenza, volevo fare l’istituto d’ arte, ma mio padre preferì mandarmi in classe con mia
sorella gemella e di continuare la stessa storia delle elementari e medie. Tra qualche
compito copiato e qualche comodino riparato a qualche professore, si andava avanti, mai
come quella pietra che lanciai dalla mia classe e andò a sbattere contro la testa di un
poliziotto che scriveva a macchina.
Con questa storia Limusino ha girato un film “Chi e’ senza peccato scagli la prima pietra”.
Iniziava da una ricreazione scolastica di due ragazzi, uno di città come merenda un Mars, e
uno di campagna come merenda pane e verdura. In una scommessa lanciata dal
ragazzino di città di prendere una lattina di Coca Cola, di colpirla senza farla cadere e di
cedergli la merenda. Dopo il calcio e la scommessa persa, un ragazzo del terzo un pò
secchione vide tutto mentre rientrava in classe.
Quando arrivarono l’ ispettore e 10 poliziotti armati con scudi, non esitai nemmeno un
secondo a dire che ero stato io. Manette e di corsa al commissariato con 15 giorni di
sospensione e sette in condotta, primo e secondo trimestre.