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Tools e ambienti per lo sviluppo di ontologie per il ... - CHERSI/libri

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<strong>Tools</strong> e <strong>ambienti</strong> <strong>per</strong> <strong>lo</strong> <strong>sv<strong>il</strong>uppo</strong> <strong>di</strong> onto<strong>lo</strong>gie <strong>per</strong> <strong>il</strong> web semantico<br />

non<strong>di</strong>meno, l’es<strong>per</strong>ienza non è legata ad aspetti tecnici, né al co<strong>di</strong>ce e alle applicazioni che<br />

costituiscono un sito o un portale. L’altro aspetto, quel<strong>lo</strong> delle parole chiave, è invece<br />

strettamente collegato alla costruzione <strong>di</strong> applicazioni e servizi.<br />

La capacità espressiva <strong>di</strong> un link i<strong>per</strong>testuale <strong>di</strong>pende dalla applicazione che <strong>lo</strong> gestisce.<br />

Nelle ricerche e nelle attività tipiche del web, si è sempre esposti a un rischio <strong>di</strong> ambiguità.<br />

Da una query effettuata attraverso un motore <strong>di</strong> ricerca, si ottengono risultati che possono<br />

coprire vari ambiti; si pensi alla parola “albero”. La ricerca presenterà collegamenti<br />

relativi all’informatica, alla botanica, alla nautica e non al<strong>lo</strong> specifico settore <strong>di</strong> interesse.<br />

Ciò che si vuole evidenziare è semplicemente <strong>il</strong> fatto che i collegamenti <strong>di</strong> Internet che<br />

legano fra <strong>lo</strong>ro i documenti, sono deboli, nel senso che essi sono troppo generici e vaghi. I<br />

collegamenti a cui si fa riferimento non sono quelli sintattici, cioè quelli relativi al<br />

funzionamento del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> programmazione delle applicazioni, ma quelli legati alla<br />

capacità <strong>di</strong> esprimerne <strong>il</strong> significato, la semantica. Sarebbe auspicab<strong>il</strong>e l’esistenza <strong>di</strong> link<br />

che oltre a condurre al documento collegato, siano in grado anche <strong>di</strong> descriverne <strong>il</strong><br />

contenuto. Questo si intende <strong>per</strong> capacità semantica.<br />

La sfida è dunque quella <strong>di</strong> scrivere co<strong>di</strong>ce in grado <strong>di</strong> compiere o<strong>per</strong>azioni semantiche.<br />

Ma come? Nella costruzione <strong>di</strong> un sito web è possib<strong>il</strong>e definire una certa struttura delle<br />

informazioni, ad esempio inserirle in un database relazionale, in modo da rendere più<br />

semplice <strong>per</strong> l’utente la ricerca delle stesse con l’aiuto <strong>di</strong> vincoli. Si è stab<strong>il</strong>ito <strong>di</strong> ut<strong>il</strong>izzare<br />

uno schema preciso <strong>per</strong> archiviare quei dati. Lo schema è un insieme <strong>di</strong> regole che<br />

stab<strong>il</strong>iscono come i dati debbano essere organizzati. Poiché uno schema definisce anche le<br />

relazioni fra i dati, è anche in grado <strong>di</strong> esprimere vincoli che legano o oppongono due<br />

classi <strong>di</strong> dati. L’idea del web semantico nasce dunque estendendo l’idea <strong>di</strong> ut<strong>il</strong>izzare<br />

schemi <strong>per</strong> descrivere domini <strong>di</strong> conoscenza. Un dominio deve essere descritto da un<br />

particolare schema: devono trovar posto metadati (dati <strong>per</strong> descrivere dati) <strong>per</strong> mappare le<br />

informazioni rispetto a classi o concetti <strong>di</strong> questo schema <strong>di</strong> dominio.<br />

Quando si parla <strong>di</strong> web semantico si intende un web che possieda delle strutture <strong>di</strong><br />

collegamenti più espressive <strong>di</strong> quelle attuali. Il termine semantic web è stato proposto <strong>per</strong><br />

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