MONTAGNA NOSTRA - 2012 N°3 (completa) - Torrio

ontagna
Nostra
Dune a tutto gas
La forte determinazione dei “giovani
di oggi” con il supporto dei commercianti,
dell’amministrazione comunale,
delle associazioni locali, ha colpito
in modo positivo: le escursioni guidate,
le feste nel capoluogo, le animazioni e
altre iniziative sono state il fulcro per
un rilancio turistico del territorio.
La strada seguita è certamente produttiva
e la speranza e l’augurio è che i
piccoli inconvenienti di ogni giorno
non ostacolino il percorso medesimo.
Fulcro e simbolo di questo “nuovo percorso”
è stata certamente la rinata Festa
delle Fragole, non certo per la
degustazione del prelibato frutto del
sottobosco, quanto per lo spirito di servizio
dimostrato da tutti.
In foto, dall’alto, Roberta e Paola all’ufficio
turistico nel capoluogo. A fianco,
Renza, Carla e le gemelline Beatrice e
Sofia. In basso, Ornella Bergonzi, ritorna
da torera con la figlia. A destra,
Ornella, giovane torera in una edizione
di ....qualche anno fa della festa delle
fragole, seminascosta dall’allora presidente
Pro Loco Tino Gardella.
ontagna
Nostra
“Pruverbi d’ cà nossa”, un mosaico di cultura popolare
Presentato a Ferriere il libro di Dina Bergamini e Paolo Labati
“In alta Val Nure in determinati
giorni del mese, i bambini
venivano a scuola con i
capelli ben tosati”. Era questo
un effetto della credibilità
conquistata nei secoli dai
proverbi. Nel caso specifico
il comportamento era dettato
da “Gobba a levante, luna calante,
gobba a ponente luna
crescente”, uno dei rari proverbi in lingua
italiana entrato nell’uso comune che
erano fonte di preziose informazioni
sui lavori stagionali della campagna e
anche per il taglio dei capelli: opportuno
se fatto in fase di luna calante.
Questo uno dei passaggi dell’affollata
presentazione a Casa Montagna Val Nure
del libro “Pruverbi d’cà nossa”, nuova
opera di Dina Bergamini e Paolo Labati,
edita in collaborazione con la Pro Loco
di Ferriere.
I proverbi, ha osservato il prof. Luigi Paraboschi,
non hanno solo un valore culturale
perché espressione di un sapere
condiviso nel passato da molte comunità,
ma anche letterario e sono a rischio di
essere assorbiti dalla cosiddetta
cultura globale, sempre
più invadente, dominante
e omologante. Il lavoro
di Dina e Paolo è un omaggio
doppiamente prezioso
al territorio perché, oltre al
valore culturale intrinseco
della ricerca, impedisce che
l’oblio avvolga questi segni
del passato; li inserisce nelle situazioni
sociali che li hanno generati con il
risultato di far emergere gli stili di vita
e i valori universali indispensabili alla
convivenza di una comunità. Nell’intento
di interpretare la filosofia di questi
detti e sentenze, le pagine del libro riportano
frasi dialettali e dialoghi che
danno risalto alle situazioni, esprimono
la psicologia dei protagonisti, scelte
e stili di comportamento e mettono
in relazione il contenuto dei proverbi
con dialoghi che comunicano pensieri,
giudizi, emozioni, fede e speranza.
I diversi capitoli del libro sono solo
apparentemente divisori, in realtà si
richiamano e si completano: tasselli di
un mosaico indispensabile
per la bellezza, l’armonia
e la comprensione
del quadro rappresentato;
ed è così per la bella
serie di cartoline d’epoca
dei comuni Bettola, Farini
e Ferriere che completano
l’opera.
Il libro è stato stampato con
il contributo della Banca di
Piacenza.
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