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MONTAGNA NOSTRA - 2012 N°3 (completa) - Torrio

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ontagna<br />

Nostra<br />

Notiziario Aveto - Nure N. 3 /<strong>2012</strong><br />

Poste Italiane Spa -Spediz. in A.P. D.L. 353/2003 ( Conv.in L. 27.02.2004,n.46) Art1, comma 1 - DCB Piacenza<br />

Le “torere” di oggi posano in piazza per la festa delle fragole


ontagna<br />

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2 3


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Martedì Giorno di Chiusura - Domenica Mattina Aperto<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Direttore responsabile:<br />

Paolo Labati paolo.labati@tin.it<br />

Responsabile amministrativo:<br />

Don Giuseppe Calamari (0523 922234)<br />

Autorizzazione Tribunale Piacenza:<br />

n. 39 del 24 marzo 1975<br />

Poste Italiane Spa -Spediz. in A.P.<br />

D.L. 353/2003 ( Conv.in L. 27.02.2004,n.46)<br />

Art1, comma 1 - DCB Piacenza<br />

Stampatore:<br />

Ediprima - Piacenza<br />

Tassa riscossa Dir. Amm. Poste Piacenza<br />

SOMMARIO<br />

RIcoRDI Del PASSATo ...................................................................................<br />

chIeSA e monDo ..................................................................................................<br />

feRRIeRe .............................................................................................................................<br />

cAnADello .....................................................................................................................<br />

ceRReTo RoSSI.........................................................................................................<br />

cASAlDonATo ...........................................................................................................<br />

gAmbARo.........................................................................................................................<br />

gRonDone .....................................................................................................................<br />

SolARo ................................................................................................................................<br />

cIRegnA ..............................................................................................................................<br />

meTTeglIA........................................................................................................................<br />

cenTenARo ....................................................................................................................<br />

RoccA.....................................................................................................................................<br />

bRugneTo-cuRleTTI-cASTelcAnAfuRone ..................<br />

VAl lARDAnA .............................................................................................................<br />

SAlSomInoRe ............................................................................................................<br />

ToRRIo..................................................................................................................................<br />

ReToRTo-SelVA-RomPeggIo-PeRTuSo ............................<br />

In copertina: Un gruppo di “torere”,<br />

volontarie per la festa delle<br />

fragole e per l’animazione dell’estate<br />

ferrierese.<br />

Editoriale<br />

L’amore verso il prossimo<br />

“Io vi do un comandamento nuovo:<br />

Amatevi gli uni gli altri”. (S. Giov.<br />

XIII,34).<br />

L’insegnamento morale di Gesù si<br />

riassume in una sola parola: amore.<br />

Il cristianesimo è la religione dell’amore.<br />

“Da ciò tutti conosceranno che voi<br />

siete miei discepoli, se vi amerete gli<br />

uni gli altri”. (S. Giov.XIII,35).<br />

Voi sapete che è stato detto: occhio<br />

per occhio, dente per dente, ebbene<br />

d’ora in poi nessuno condanni<br />

il proprio prossimo per non essere<br />

egli stesso condannato; d’ora in poi<br />

la vostra preghiera sia così:<br />

“Padre Nostro…., perdona a noi i<br />

nostri peccati come noi perdoniamo<br />

a quelli che ci hanno offeso”.<br />

Il vostro amore sia generoso:<br />

“Se qualcuno, vuol obbligarti a fare<br />

mille passi, fanne con lui duemila”.<br />

(S.Mt. V,41)<br />

Il vostro amore sia disinteressato:<br />

“Amate i vostri nemici, fate del bene<br />

a coloro che vi odiano, e pregate per<br />

quelli che vi maltrattano e vi perseguitano,<br />

giacché se voi amate quelli<br />

che vi amano quale ricompensa meritate”.<br />

(S.Mt. V, 44-46).<br />

Due sono le colonne della religione<br />

cristiana: l’amore di Dio e l’amore<br />

del prossimo, colonne strettamente<br />

unite.<br />

“Ama il Signore Dio tuo con tutto il<br />

tuo cuore, con tutta l’anima tua, con<br />

tutta la tua mente. Questo è il primo<br />

comandamento. Il secondo poi è simile<br />

a questo: Ama il prossimo tuo<br />

come te stesso”. (S. Mt. 22, 37-38).<br />

I vostri Parroci<br />

5


ontagna<br />

Nostra<br />

ricordi del passato<br />

Dai Bollettini parrocchiali del tempo.<br />

1952<br />

Sapete perchè nelle funzioni sacre<br />

si usano i paramenti di colore diverso?<br />

Diciamo subito che i colori liturgici oggi<br />

usati ( 1952) sono sei, e precisamente: il<br />

bianco, il rosso, il verde, il viola, il rosa<br />

e il nero.<br />

E sono diversi perché devono simboleggiare<br />

cose diverse.<br />

Il bianco significa candore, gaudio, gloria.<br />

Si usa nelle feste del Signore (come<br />

Natale, Epifania, Pasqua), nelle feste della<br />

Madonna, degli Angeli e di quei Santi<br />

che non sono Martiri.<br />

Il rosso significa fuoco e sangue. Si usa<br />

nelle feste dello Spirito Santo disceso,<br />

a Pentecoste, sotto l’apparenza del fuoco<br />

e nelle feste di quei Santi che hanno<br />

dato il loro sangue per amore di Gesù,<br />

cioè i Martiri.<br />

Il verde significa vita e speranza. Si usa<br />

nell’ottava di Epifania fino alla Settuagesima,<br />

e dall’ottava di Pentecoste fino<br />

all’Avvento.<br />

Il viola, colore niente affatto sgargiante,<br />

anzi, molto dimesso e quasi mortificato,<br />

significa mortificazione e penitenza. Si<br />

usa nei tempi penitenziali di Avvento e<br />

di Quaresima, nelle Vigilie e nelle Tempora.<br />

Il rosa, che è viola un po’ corretto e<br />

attenuato, si usa solo due volte all’anno,<br />

cioè nella terza domenica di Avvento e<br />

nella quarta di Quaresima, perché in tali<br />

giorni è mitigata un po’ la severità dei<br />

due tempi penitenziali, come risulta anche<br />

dal fatto che è permesso di suonare<br />

a cura di Paolo Labati<br />

l’organo e di adornare di fiori l’altare.<br />

Finalmente il nero significa lutto. Si usa<br />

il Venerdì Santo e nelle ufficiature funebri.<br />

1972<br />

San Lorenzo a Centenaro<br />

Il primo trofeo San Lorenzo a Centenaro,<br />

è stato vinto da Enzo Boiardi. Sulle<br />

rampe del durissimo circuito si sono impegnati<br />

tutti con generosità, ma già dal<br />

primo giro in vista di Codegazzi si distaccavano<br />

Boiardi e Fagnoni. Non molto<br />

dopo restava solo al comando Boiardi<br />

che conduceva fino alla vittoria.<br />

Novità di stagione<br />

Novità assoluta di stagione, la neve caduta<br />

il 15 settembre e poi il 26: nessuno,<br />

compreso Bernacca, avrebbe potuto farci<br />

un pronostico più nero.<br />

Funghi e cotechini<br />

Annata eccezionale di funghi<br />

Nessuno è rimasto a mani vuote. Da anni<br />

non si vedeva tanta abbondanza e anche<br />

gli inesperti hanno fatto buone raccolte.<br />

Preoccupazione per l’allestimento della<br />

prima festa della polenta e cotechino nel<br />

capoluogo. La piena riuscita della manifestazione<br />

ha ripagato il lavoro di tanti<br />

giovani, che si sono impegnati con un<br />

affiatamento ammirevole. Al tramonto i<br />

chioschi hanno esaurito le riserve, mentre<br />

la fisarmonica colorava le prime ombre<br />

della sera…..<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

6 7<br />

1982<br />

Cassimoreno<br />

Cassimoreno. Il 16 maggio, come di consueto,<br />

siamo andati in pellegrinaggio a<br />

Pione, e precisamente alla Cappella che<br />

è stata costruita nei pressi di Pione, dove<br />

tanti anni fa è apparsa la Madonna.<br />

Alcune persone, le più volenterose si<br />

sono recate a piedi, mentre altre sono<br />

andate in macchina. E’ sempre bello rinnovare<br />

ogni anno questo pellegrinaggio.<br />

Il coro Harmony<br />

E’ sorto un piccolo, ma robusto coro anche<br />

a Casaldonato, grazie ai nostri cari<br />

giovani Paolo, Serafina, Rita, Letizia e<br />

tanti altri che hanno donato parte del<br />

loro tempo per preparare canti e canzoni<br />

per le nostre feste..<br />

Cerreto Rossi – Solaro<br />

La visita pastorale del vescovo mons.<br />

Manfredini ebbe luogo nel 1974. Per<br />

l’occasione al parroco fu inviato un questionario<br />

nelle cui risposte è fotografata<br />

la situazione generale di Cerreto e di<br />

Solaro.<br />

Nella prima vivono 47 famiglie con 146<br />

persone, nella seconda 24 famiglie con<br />

79 persone. Rilevante è stato il movimento<br />

migratorio dell’ultimo dopoguer-<br />

ra, con scelta prevalente delle regioni<br />

emiliana, lombarda e ligure.<br />

Quelli rimasti al paese continuano ad<br />

esercitare attività agricola, che lascia<br />

praticamente nullo il tempo libero e costringe<br />

a determinate fatiche anche nei<br />

giorni festivi. Gli emigrati invece hanno<br />

scelto mestieri diversi. Medio è il livello<br />

culturale della comunità. La frequenza<br />

alla Messa domenicale è del 35% circa.<br />

La percentuale potrebbe aumentare se<br />

vi fosse una maggiore sensibilità religiosa,<br />

se si evitassero lavori non urgenti, se<br />

molti non avessero l’impedimento dell’avanzata<br />

età e l’ostacolo della distanza.<br />

Nelle grandi solennità la partecipazione<br />

alle funzioni sacre può dirsi totale. L’istruzione<br />

catechistica dei bambini viene<br />

settimanalmente impartita dalla Direttrice<br />

Didattica o dal parroco. Quella dei<br />

giovani ha luogo mensilmente da ottobre<br />

a giugno.<br />

Settembre<br />

Il Sindaco di Nogent, on. Roland Nungesser,<br />

con la gentile consorte ha visitato<br />

il territorio accompagnato da un folto<br />

gruppo di emigrati ferrieresi. Si è parlato<br />

di un eventuale gemellaggio tra l’Alta<br />

Valnure e la cittadina francese.<br />

Un grazie a chi ha rinnovato l’abbonamento al Bollettino<br />

Ricordiamo, per chi desidera, gli estremi del conto intestato alla Parrocchia<br />

di San Giovanni Battista di Ferriere.<br />

Numero Conto corrente postale: 6212788<br />

Per bonifico codice IBAN: IT-56-M-07601-12600-000006212788<br />

Codice BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX<br />

Annuo - Italia: € 20,00 - Estero € 30,00


ontagna<br />

Nostra<br />

chiesa e Mondo<br />

Il 50° anniversario di sacerdozio di Don Alfonso<br />

Don Alfonso è conosciuto<br />

da tutti come il sacerdote<br />

missionario in Brasile. Tutti<br />

sono a conoscenza della sua<br />

opera pastorale !!<br />

Invece noi lo conosciamo per<br />

i suoi modi schivi, di colui che<br />

temendo di disturbare, si tiene<br />

sempre un po’ in disparte. Ma<br />

quando ti stringe tremendamente<br />

forte le mani e ti guarda negli<br />

occhi, ti trasmette profonda sicurezza<br />

e immensa tranquillità.<br />

Noi lo conosciamo per i suoi<br />

modi semplici, per quella parlata,<br />

spesso intervallata da termini<br />

dialettali che, solo se sei<br />

di Cattaragna, puoi capire. Lo fa<br />

sempre, anche quando recita la<br />

predica.<br />

Noi lo conosciamo come colui<br />

che non tiene mai niente per<br />

sé: regala tutto quello che gli<br />

viene regalato.<br />

Lui che non si ferma mai, neanche<br />

a mangiare: un secondo seduto,<br />

ma dopo, il piatto lo tiene<br />

già in mano, immediatamente<br />

pronto a ripartire per quel vagare<br />

perpetuo che è la sua vita.<br />

Don Alfonso è uno di Cattaragna, un<br />

montanaro come noi, ma ha preso le nostre<br />

parti migliori e le ha portate in giro<br />

per il mondo.<br />

E’ tornato a Cattaragna per ricordare con<br />

noi il suo 50° anno di sacerdozio. Ha celebrato<br />

con alcuni suoi amici sacerdoti<br />

una bella funzione che ci ha riempito il<br />

cuore di emozioni.<br />

Poi lo abbiamo festeggiato con un rinfresco<br />

nel nostro circolo presso l’Asilo:<br />

noi mangiavamo e bevevamo ma lui era<br />

già andato via, ripartito per chissà quale<br />

meta, portando con se, come sempre,<br />

solo sandali e mantello.<br />

Vai piano Don Alfonso !!!<br />

I tuoi amici di Cattaragna<br />

Anno della fede<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

L’Anno della fede è un anno di meditazione indetto dalla Chiesa cattolica dall’11 ottobre<br />

<strong>2012</strong> al 24 novembre 2013, dedicato ad intensificare «la riflessione sulla fede per aiutare tutti<br />

i credenti in Cristo a rendere più consapevole ed a rinvigorire la loro adesione al Vangelo,<br />

soprattutto in un momento di profondo cambiamento come quello che l’umanità sta vivendo».<br />

Un altro Anno della fede era stato indetto nel 1967 da papa Paolo VI, nel XIX centenario del<br />

martirio dei santi Pietro e Paolo.<br />

L'indizione<br />

Papa Benedetto XVI ha indetto l'Anno della fede con la lettera apostolica motu proprio data<br />

Porta fidei che reca la data dell'11 ottobre 2011. L’iniziativa è stata resa nota dal Santo Padre<br />

nell’omelia del 16 ottobre e la lettera apostolica di indizione è stata resa pubblica il 17 ottobre.<br />

Gli scopi dell'Anno della fede<br />

“Desideriamo che questo Anno susciti in ogni credente l'aspirazione a confessare la fede in<br />

pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza. Sarà un'occasione propizia<br />

anche per intensificare la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell'Eucaristia,<br />

che è "il culmine verso cui tende l'azione della Chiesa e insieme la fonte da cui promana tutta<br />

la sua energia". Nel contempo, auspichiamo che la testimonianza di vita dei credenti cresca<br />

nella sua credibilità. Riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata, e<br />

riflettere sullo stesso atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente deve fare proprio,<br />

soprattutto in questo Anno”. (Papa Benedetto XVI, Porta fidei, 9)<br />

In questo anno verrà dato risalto all'importanza della catechesi, per «riscoprire i contenuti della<br />

fede professata, celebrata, vissuta e pregata».<br />

Un altro tema importante dell'Anno della fede è la "nuova evangelizzazione", cioè l'annuncio<br />

del Vangelo ai popoli di antica cristianità, che hanno smarrito la fede o che vivono in una<br />

società secolarizzata, in cui è difficile testimoniare i valori cristiani.<br />

L’apertura<br />

L'Anno della fede avrà inizio l’11 ottobre <strong>2012</strong>, cinquantesimo anniversario dell’apertura del<br />

Concilio Vaticano II e ventesimo anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa<br />

Cattolica. Entrambe le ricorrenze sono significative. Il Concilio Vaticano II, è «una grande forza<br />

per il sempre necessario rinnovamento della Chiesa». Il Catechismo della Chiesa Cattolica, «uno<br />

dei frutti più importanti del Concilio Vaticano II» è uno strumento prezioso per approfondire<br />

la conoscenza sistematica dei contenuti della fede cattolica.<br />

L’apertura dell'Anno della fede coinciderà con l’Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi<br />

che si svolgerà nello stesso mese e avrà come tema "La nuova evangelizzazione per la trasmissione<br />

della fede cristiana".<br />

La chiusura<br />

L'anno della fede terminerà nella solennità di Cristo Re il 24 novembre 2013. Infatti tutto l’anno<br />

«è un invito ad un'autentica e rinnovata conversione al Signore» e l’invocazione di Cristo Re,<br />

oltre a chiudere l’anno liturgico, è il traguardo finale del cammino di fede.<br />

8 9


ontagna<br />

Nostra<br />

Ferriere, anni sessanta<br />

Ferriere, 2 settembre <strong>2012</strong><br />

Si ritrovano dopo 50 anni<br />

per ricordare la loro “prima Media”<br />

In tanti hanno risposto all’invito per ritrovarci nel capoluogo<br />

dopo 50 anni: era il 1° ottobre 1961 e oltre 80 ragazzi del<br />

territorio (fra cui il sottoscritto) avevano potuto continuare gli<br />

studi grazie all’istituzione della nuova Scuola Media nel capoluogo.<br />

Domenica 2 settembre, dopo la Messa di ringraziamento a coloro<br />

che allora erano stati i fautori di questa innovazione sociale<br />

e culturale (fra tutti l’allora parroco-preside don Emilio<br />

Silva e l’allora Sindaco Agostino Labati), dopo l’incontro - confronto<br />

con gli insegnanti<br />

presenti Noemi Provolo,<br />

Fabrizio Achilli e Renato<br />

Bonvicini, dopo la foto di gruppo sopra pubblicata,<br />

si sono trascorse alcune ore in amicizia<br />

scambiandoci esperienze di vita e gustando le<br />

specialità gastronomiche preparate dal Bar Barbara.<br />

Fra i presenti Nerio Cassola di Castelcanafurone,<br />

uno degli 80, accompagnato dal figlio<br />

don Massimo, che ha celebrato la Messa. Paolo<br />

“Non Temete<br />

Coraggio, sono io, non temete!<br />

Più volte in questi ultimi tempi si è<br />

ritornati alla frase rivolta da Gesù ai<br />

discepoli impauriti per la tempesta sul<br />

lago di Tiberiade. Del resto “non temete”<br />

è una delle esortazioni più presenti<br />

nei racconti evangelici, fino al messaggio<br />

dell'angelo alle donne nel mattino<br />

della risurrezione.<br />

E, sulla scia di questo messaggio evangelico,<br />

come dimenticare l'esortazione<br />

che aprì il pontificato di Giovanni Paolo<br />

II: “Non abbiate paura! Spalancate le<br />

porte a Cristo!”<br />

Noi ci troviamo in tempi di crisi, in cui ci<br />

sembra che le ragioni di paura, di sconforto,<br />

di delusione angosciata debbano<br />

prendere il sopravvento: la situazione<br />

sociale deteriorata nei nostri paesi che<br />

pensavamo destinati a un benessere<br />

diffuso e irreversibile, l’avvitarsi di conflitti<br />

e violenze in medioriente come in<br />

Africa, il moltiplicarsi di ingiustizie e di<br />

sopraffazioni a tutte le latitudini sembrano<br />

colorare di tinte sempre più fosche<br />

il nostro presente e il futuro delle generazioni<br />

che si affacciano sulla soglia<br />

della storia. E, in mezzo a tutto questo,<br />

le turbolenze in seno alla chiesa, il moltiplicarsi<br />

di eventi che la fanno apparire<br />

sempre più affine alle logiche mondane,<br />

la sua perdita di credibilità presso i più<br />

semplici.<br />

C’è ancora posto per la speranza cristiana?<br />

E noi possiamo ancora avere una parola<br />

che ispiri fiducia agli uomini e alle donne<br />

del nostro tempo? Sappiamo ancora<br />

suscitare il desiderio della fede, quell’anelito<br />

a riporre la fiducia nel Signore<br />

della vita, nel Dio di misericordia di cui<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Gesù è stato la narrazione con tutta la<br />

sua vita e con la sua morte per amore?<br />

Ilario di Poitiers, nel suo Commento ai<br />

Salmi (118,15,7), riporta la domanda di<br />

molti che gridano ai cristiani: “Dov’è, cristiani,<br />

la vostra speranza?”<br />

Il cristiano sa che per lui la speranza è<br />

una responsabilità: di essa egli è chiamato<br />

a rispondere a chiunque gliene chieda<br />

conto. Responsabilità oggi quanto mai<br />

drammatica e decisiva per la chiesa: è<br />

ancora in grado di aprire orizzonti di<br />

senso? Sa vivere della speranza del Regno<br />

dischiusale dal Cristo? E sa donare<br />

speranza a vite concrete, aprire il futuro<br />

a esistenze personali, mostrare che vai<br />

la pena di vivere e di morire per Cristo?<br />

Sa chiamare alla vita bella e felice, buona<br />

e piena della speranza deve essere visibile,<br />

vissuta, trovare un dove, un luogo:<br />

altrimenti è illusione e retorica!<br />

Un bel testo di Agostino dice che “è solo<br />

la speranza che ci fa propriamente cristiani”.<br />

Il cristiano trova in Cristo la propria speranza,<br />

non vive cose e realtà nuove, ma<br />

arricchisce e alimenta di un senso nuovo<br />

tutte le realtà e le relazioni. In questo<br />

senso, la speranza cristiana è risorsa di<br />

energie spirituali, è elemento dinamizzante<br />

che si fonda sulla fede nel Cristo<br />

morto e risorto: la vittoria di Cristo sulla<br />

morte diviene la speranza del credente<br />

che il male e la morte, in tutte le forme<br />

in cui si possono presentare, non hanno<br />

l’ultima parola.<br />

Coraggio, non temiamo! perché il Signore<br />

è con noi, è con la sua chiesa, è con<br />

l’umanità intera che tanto ha amato.<br />

10 11


ontagna<br />

Nostra<br />

Da Boli a Bettola lungo il Nure<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Lo spirito avventuriero di certo non manca<br />

a due veri escursionisti che, sulla falsa<br />

La nostra discesa è stata certamente facilitata<br />

dalla poca acqua presente sul percorso, an-<br />

rocca del Lupo è lì che superbamente<br />

ci controlla e ci regala uno<br />

riga dei “Nurenauti” hanno voluto, controche se in più occasioni ci siamo visti costretti<br />

splendido spettacolo della natura,<br />

tendenza ma anche perché la discesa è me- ad attraversare il Nure da una riva all’altra,<br />

scorgiamo, infatti, un ungulato che<br />

glio della salita, percorrere diversi chilome- come si faceva una volta quando la strada<br />

si abbevera, ma non riusciamo<br />

tri seguendo il percorso del nostro torrente provinciale non esisteva.<br />

nemmeno a fotografarlo perché<br />

Nure da Boli fino a Bettola.<br />

Siamo arrivati, con qualche difficoltà, a Sassi<br />

fugge via impaurito dalla nostra<br />

Di certo sarebbe stato impensabile ripercor- Maddalena oltrepassando dei mastodontici<br />

presenza.<br />

rere tutto il tragitto fluviale da sorgente a massi e facendo lo slalom qua e là per evita-<br />

Quando il campanile di Maiolo<br />

foce, poiché non volevamo investire oltre un re di disturbare pescatori intenti a portare a<br />

suona dodici rintocchi e rimane<br />

giorno per questa esperienza.<br />

casa qualche “striccio”.<br />

alla nostre spalle, il nostro nuovo<br />

I colori dell’acqua in certi punti sono mera- In quel punto, speravo di incontrare l’avo<br />

faro è la Pieve di Revigozzo che<br />

vigliosi, il profumo lacustre nei punti dove il “Pedrèn Gallini” che con il basùl riuscisse ad<br />

Una volta giunti nei pressi della casa protet- dalle verdi colline bettolesi ci guida e ci apre<br />

Nure s’è fermato, mi riporta alla mente quan- aprici un varco spostando i grandi massi delta,<br />

dopo una curva del torrente sulla sinistra, la strada verso l’arrivo.<br />

do da bambino accompagnavo mio nonno la Maddalena, ma ahimè quella è leggenda,<br />

capiamo che la giusta scelta è oltrepassare a Scorgiamo laggiù in fondo “Torre Farnese”<br />

a pescare. Si scoprono angoli che passan- anzi pura fantasia di quando ero bambino.<br />

piedi l’abitato di Farini passeggiando sul bel e alla nostra destra la “Caminata” e per un<br />

do normalmente lungo la provinciale, non Oltrepassando il cosiddetto “casino di Mad-<br />

lungo fiume davvero ben sistemato dall’am- istante ci sentiamo controllati da queste po-<br />

si potranno mai vedere, o perlomeno si riedalena”, si arriva all’omonima borgata, proministrazione<br />

comunale per poi riprendere stazioni come se fossimo dei contrabbandiesce<br />

ad avere una visuale insolita di paesaggi, prio dove è nato mio padre, incontrando<br />

il cammino fluviale nei pressi della chiesa ri sotto l’occhio vigile di qualche “Capitano<br />

piccoli borghi, colline verdeggianti che da spesso pezzi di rotaie che negli anni in cui<br />

di San Giuseppe. Il paesaggio si fa ora più del divieto” dell’epoca medievale e questa<br />

laggiù hanno un fascino particolare, come “Tugnèn da Cantunera” lavorava alla costru-<br />

selvaggio, l’alveo nel Nure si allarga, la stra- cosa, ci esalta dandoci l’energia necessaria<br />

vedere una cosa bella per la prima volta. zione del ponte, servivano per portare diretda<br />

provinciale insieme ai rumori delle auto per arrivare a Bettola. Il Nure, dopo una bru-<br />

L’idea di questa bizzarra escursione, ci stava tamente in acqua sassi e cemento per costru-<br />

si allontanano, si ha l’impressione di essere sca curva a sinistra ci dona la vista del pon-<br />

da qualche tempo frullando per la testa e un ire le campate.<br />

abbandonati alla volontà del fiume.<br />

te che è la nostra meta. Un’esperienza che<br />

bel sabato di fine luglio abbiamo deciso di L’impeto del Nure ha strappato in più occa-<br />

Sulla destra, s’innalza una roccia imponente, rimarrà per sempre dentro di noi e che ci<br />

partire da Coletta a piedi, e una volta arrivati sioni quei binari dal lavoro e tuttora riman-<br />

levigata ad arte dal flusso dell’acqua nei se- ha lasciato la voglia di ripeterla nuovamente,<br />

a Boli di buon’ora al mattino, siamo scesi nel gono lì, tra Cantoniera e Maddalena, a ricorcoli<br />

che ci protegge dal sole, mentre davanti magari l’anno prossimo, cercando di risalire<br />

punto esatto in cui il rio Lavaiana si tuffa nel do di quelle fatiche, sono la rievocazione di<br />

a noi inaspettatamente si presente un lago fino alla sorgiva del nostro Nure che tante<br />

Nure, dove una volta la signora “Marianna” quelle mani e dell’ impegno dell’uomo che<br />

profondo confermato dal tonfo di un sasso. emozioni ci ha regalato.<br />

aveva l’osteria dinanzi al fiume. Un agevole ha contribuito alla crescita della montagna,<br />

Arrendersi alla natura sarebbe stato un fal- Claudio Gallini & Stefania Calleris<br />

corrimano di legno ci ha accompagnato dritti grazie anche alla costruzione di una strada<br />

limento e così, decidiamo da incoscienti di claudio.gallini@gmail.com<br />

tra i sassi del Nure e in poco tempo ci siamo o di un ponte.<br />

scalare la roccia friabile, sfruttando il passag-<br />

trovati sotto il ponte di Cantoniera, tangendo Si arriva, poco dopo tra sassi e erbusti, a cogio<br />

creato da una piccola incrinatura con il<br />

il frantoio di Bonvicini alla nostra sinistra. steggiare Crocelobbia da dove scattiamo di-<br />

rischio di scivolare nelle acque sottostanti.<br />

Da quel punto anche la piccola Bolgheri apverse foto, alcune anche artistiche cercando<br />

La Provvidenza ci assiste, ma se prima<br />

pare molto più imponente, la Casa Canto- di inquadrare l’oratorio del paese.<br />

eravamo entusiasti dal paesaggio verdegniera<br />

è <strong>completa</strong>mente coperta dagli alberi, Nonostante i piedi inzuppati ci infastidigiante,<br />

ora l’immenso grigiore delle pietre<br />

mentre non passano inosservati i segni lascano il cammino, la volontà di affrontare<br />

e delle rocce un po’ ci sconsola; mollare<br />

sciati sulle campate del ponte, quei supporti quest’avventura è davvero tanta cosicché,<br />

oltre che impensabile è impossibile poi-<br />

dei fasci littori piazzati ad arte durante la se- presi dall’entusiasmo, iniziamo a studiare<br />

ché la strada rimane lassù e tutto sembra<br />

12<br />

conda guerra mondiale, e poi fatti rimuovere<br />

al termine del conflitto.<br />

come e se oltrepassare il lago dei Sassi Neri<br />

con la sua spiaggia.<br />

inarrivabile e lontanissimo ma inaspettatamente<br />

scorgiamo Olmo sulla sinistra. La<br />

13


ontagna<br />

Nostra<br />

Dune a tutto gas<br />

La forte determinazione dei “giovani<br />

di oggi” con il supporto dei commercianti,<br />

dell’amministrazione comunale,<br />

delle associazioni locali, ha colpito<br />

in modo positivo: le escursioni guidate,<br />

le feste nel capoluogo, le animazioni e<br />

altre iniziative sono state il fulcro per<br />

un rilancio turistico del territorio.<br />

La strada seguita è certamente produttiva<br />

e la speranza e l’augurio è che i<br />

piccoli inconvenienti di ogni giorno<br />

non ostacolino il percorso medesimo.<br />

Fulcro e simbolo di questo “nuovo percorso”<br />

è stata certamente la rinata Festa<br />

delle Fragole, non certo per la<br />

degustazione del prelibato frutto del<br />

sottobosco, quanto per lo spirito di servizio<br />

dimostrato da tutti.<br />

In foto, dall’alto, Roberta e Paola all’ufficio<br />

turistico nel capoluogo. A fianco,<br />

Renza, Carla e le gemelline Beatrice e<br />

Sofia. In basso, Ornella Bergonzi, ritorna<br />

da torera con la figlia. A destra,<br />

Ornella, giovane torera in una edizione<br />

di ....qualche anno fa della festa delle<br />

fragole, seminascosta dall’allora presidente<br />

Pro Loco Tino Gardella.<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

“Pruverbi d’ cà nossa”, un mosaico di cultura popolare<br />

Presentato a Ferriere il libro di Dina Bergamini e Paolo Labati<br />

“In alta Val Nure in determinati<br />

giorni del mese, i bambini<br />

venivano a scuola con i<br />

capelli ben tosati”. Era questo<br />

un effetto della credibilità<br />

conquistata nei secoli dai<br />

proverbi. Nel caso specifico<br />

il comportamento era dettato<br />

da “Gobba a levante, luna calante,<br />

gobba a ponente luna<br />

crescente”, uno dei rari proverbi in lingua<br />

italiana entrato nell’uso comune che<br />

erano fonte di preziose informazioni<br />

sui lavori stagionali della campagna e<br />

anche per il taglio dei capelli: opportuno<br />

se fatto in fase di luna calante.<br />

Questo uno dei passaggi dell’affollata<br />

presentazione a Casa Montagna Val Nure<br />

del libro “Pruverbi d’cà nossa”, nuova<br />

opera di Dina Bergamini e Paolo Labati,<br />

edita in collaborazione con la Pro Loco<br />

di Ferriere.<br />

I proverbi, ha osservato il prof. Luigi Paraboschi,<br />

non hanno solo un valore culturale<br />

perché espressione di un sapere<br />

condiviso nel passato da molte comunità,<br />

ma anche letterario e sono a rischio di<br />

essere assorbiti dalla cosiddetta<br />

cultura globale, sempre<br />

più invadente, dominante<br />

e omologante. Il lavoro<br />

di Dina e Paolo è un omaggio<br />

doppiamente prezioso<br />

al territorio perché, oltre al<br />

valore culturale intrinseco<br />

della ricerca, impedisce che<br />

l’oblio avvolga questi segni<br />

del passato; li inserisce nelle situazioni<br />

sociali che li hanno generati con il<br />

risultato di far emergere gli stili di vita<br />

e i valori universali indispensabili alla<br />

convivenza di una comunità. Nell’intento<br />

di interpretare la filosofia di questi<br />

detti e sentenze, le pagine del libro riportano<br />

frasi dialettali e dialoghi che<br />

danno risalto alle situazioni, esprimono<br />

la psicologia dei protagonisti, scelte<br />

e stili di comportamento e mettono<br />

in relazione il contenuto dei proverbi<br />

con dialoghi che comunicano pensieri,<br />

giudizi, emozioni, fede e speranza.<br />

I diversi capitoli del libro sono solo<br />

apparentemente divisori, in realtà si<br />

richiamano e si <strong>completa</strong>no: tasselli di<br />

un mosaico indispensabile<br />

per la bellezza, l’armonia<br />

e la comprensione<br />

del quadro rappresentato;<br />

ed è così per la bella<br />

serie di cartoline d’epoca<br />

dei comuni Bettola, Farini<br />

e Ferriere che <strong>completa</strong>no<br />

l’opera.<br />

Il libro è stato stampato con<br />

il contributo della Banca di<br />

Piacenza.<br />

14 Renato Passerini 15


ontagna<br />

Nostra<br />

Hanno raggiunto importanti tappe di vita<br />

Draghi Samuele<br />

Liceo Scientifico Respighi-<br />

Piacenza<br />

Ruperti Michela<br />

Liceo Scientifico Respighi-<br />

Piacenza<br />

Labati Jessica<br />

Liceo Scienze Sociali - Biomedico<br />

Piacenza<br />

Labati Lucia<br />

ha conseguito lo scorso 27<br />

luglio la laurea magistrale<br />

a pieni voti in Architettura<br />

Sostenibile di Grandi<br />

Opere presso Politecnico<br />

di Milano, sede di Piacenza,<br />

con la tesi “The dependent<br />

variable: project for<br />

a New York City Theater”.<br />

In foto Lucia con i genitori<br />

Paolo e Margherita.<br />

Incontri quotidiani sulle nostre strade<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

16<br />

Bergonzi Francesco -<br />

Chicco<br />

Istituto Romagnosi -<br />

Progetto Sirio - Ragioneria<br />

Piacenza<br />

17


ontagna<br />

Nostra<br />

Grazie Croce Azzurra<br />

Un grazie a tutti i militi della Croce<br />

Azurra che con sacrificio e grande<br />

spirito di servizio costituiscono per il<br />

territorio un presidio per le emergenze.<br />

Anche quest’anno, durante il primo fine<br />

settimana di agosto, si sono ritrovati nel<br />

capoluogo per fare festa, per far conoscere<br />

il ruolo dell’Associazione, per<br />

evidenziare le difficoltà di operare in<br />

montagna e per raccogliere fondi, devoluti<br />

poi in parte alle zone terremotate<br />

dell’Emilia.<br />

In foto alcuni militi al termine della celebrazione<br />

religiosa: tra loro il nuovo presidente<br />

Stefano Boeri.<br />

Momento di ritrovo<br />

e di festa per i<br />

trentenni, riuniti<br />

nel capoluogo.<br />

Rinnovata l’amicizia con Nogent sur Marne<br />

In forma ufficiale l’Amministrazione<br />

comunale ha rinnovato anche<br />

quest’anno l’amicizia con Nogent sur<br />

Marne, il comune francese, che da tanti<br />

anni costituisce la seconda casa di molti<br />

nostri emigrati e che dal 6 febbraio 1983<br />

è gemellato con i nostri comuni dell’alta<br />

Valnure.<br />

Ricevuto dalla folta rappresentanza amministrativa<br />

locale, il Sindaco francese<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Jacques Martin ha partecipato alla sfilata<br />

per le vie del capoluogo, ha deposto una<br />

corona di alloro al Monumento ai Caduti<br />

unitamente ai Sindaci della Valle,<br />

ha partecipato alla Messa festiva, ha ammirato<br />

l’esibizione dei giovani stranieri<br />

ospiti di Casa Montagna ed ha partecipato<br />

al taglio del nastro inaugurale del<br />

nuovo campo giochi realizzato sull’area<br />

adiacente il campo sportivo.<br />

18 19


ontagna<br />

Nostra<br />

Malchiodi Maria ved. Roffi<br />

La partecipazione di gente<br />

al funerale è la dimostrazione<br />

di quanto la vita di<br />

Maria sia stata significativa<br />

per la comunità di Farini e<br />

di tutta l’alta Valnure. Nata<br />

e cresciuta in una numerosa<br />

famiglia di Brugneto,<br />

Maria seppe far tesoro degli<br />

esempi di vita appresi<br />

dai genitori. A Farini era<br />

arrivata dopo un periodo<br />

di emigrazione in Francia,<br />

per gestire con i fratelli un<br />

bar nel capoluogo. Qui incontrò Mario<br />

Roffi: i due formarono una famiglia e<br />

attraverso il lavoro nel negozio di alimentari<br />

e rivendita giornali, Maria, con<br />

l’aiuto del marito (scomparso da qualche<br />

anno), fu un interprete della crescita<br />

sociale ed economica di Farini.<br />

Ecco come la ricordano alcune ragazze<br />

del paese:<br />

Cara nonna,<br />

Sì, nonna. Nonna perché per tutte noi<br />

che hai visto crescere avevi quel ruolo<br />

tanto importante. Per noi a cui hai<br />

dato sempre tanti sorrisi, per noi di cui<br />

ti interessava sempre sapere come stavamo.<br />

Per questo paese eri e sarai sempre una<br />

figura importante. Cosa sarà Farini<br />

senza la Maria? La Maria tanto famosa,<br />

che tutti conoscevano e che tutti<br />

amavano.<br />

Nonna di questo piccolo paesino di<br />

montagna, tanto sperduto quanto unito<br />

in questo momento che ci accomuna<br />

tutti, grandi e piccoli. Per ricordare<br />

questa fantastica donna, che è sem-<br />

pre riuscita ad aiutarci<br />

e a strapparci un sorriso<br />

di pura gioia. Noi tutti<br />

avremmo voluto dirti “grazie<br />

per tutto”. Ti vogliamo<br />

bene. Ma purtroppo non<br />

ci siamo riusciti e stiamo<br />

cercando di fartelo capire<br />

con questa lettera, scritta<br />

con il cuore. Noi in questo<br />

giorno siamo uniti come<br />

non siamo mai stati prima,<br />

solo per dirti “ciao”<br />

si, ciao, non addio, perché<br />

addio è una parola forte, troppo forte<br />

e troppo dolorosa da dire. Grazie per<br />

tutto quello che hai fatto per noi e per<br />

tutto quello che ci hai dato.<br />

La morte non è niente. E’ solamente<br />

passata dall’altra parte, è come se fosse<br />

nascosta nella stanza accanto. Lei è<br />

sempre lei, noi siamo sempre noi. Quello<br />

che eravamo prima l’un per l’altra<br />

lo siamo ancora. Chiamiamola con il<br />

nome che le abbiamo sempre dato, che<br />

ci è famigliare. Non assumiamo un’aria<br />

solenne o triste. Preghiamo, sorridiamo,<br />

pensiamo a lei. Perché dovrebbe<br />

essere fuori dalla nostra mente solo<br />

perché è fuori dalla nostra vita? Non è<br />

lontana, solo dall’altra parte, proprio<br />

dietro l’angolo.<br />

Asciughiamo le nostre lacrime e non<br />

piangiamo, il nostro sorriso, secondo<br />

noi, è la sua pace.<br />

Ciao Maria…. Le tue ragazze: Martina,<br />

Chiara, Elena, Chiara, Clelia, Annalisa,<br />

Maria Carla, Ilaria.<br />

Scaramuzza Margherita Scognamiglio<br />

A Piacenza, dove viveva, è<br />

scomparsa la vigilia di ferragosto,<br />

Margherita Scaramuzza<br />

Scognamiglio.<br />

A Ferriere Margerita aveva<br />

insegnato, quale maestra<br />

elementare, a Centenaro, incontrando<br />

nella nostra frazione,<br />

il futuro marito Gianfranco<br />

Scognamiglio. Ed è<br />

stata proprio questa unione<br />

familiare ad avvicinare<br />

maggiormente Margherita<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

all’alta Valnure. Ricordandola<br />

cogliamo l’occasione<br />

per ringraziare il marito<br />

Gianfranco ed il fratello<br />

Giacomo per i tanti anni di<br />

servizio giornalistico svolti<br />

sempre con elevata professionalità<br />

per la promozione sociale,<br />

turistica ed economica<br />

del territorio di montagna.<br />

Ai famigliari le condoglianze<br />

della comunità ferrierese.<br />

Paolo<br />

Ha destato interesse e partecipazione anche quest’anno la giornata di pesca<br />

alla trota nel laghetto dello Chalet e riservata ai bambini.<br />

20 21


ontagna<br />

Nostra<br />

DUNE <strong>2012</strong> – Naturalmente, Ferriere<br />

Il progetto DUNE è un’iniziativa di<br />

marketing territoriale ideata, realizzata<br />

e finanziata da una quarantina di attività<br />

commerciali, artigianali e di imprese,<br />

in collaborazione con la Proloco e con<br />

il sostegno economico dell’Amministrazione<br />

comunale. Ci siamo seduti intorno<br />

ad un tavolo e ci siamo posti le domande:<br />

c’è qualcosa che possiamo fare per<br />

attrarre più interesse sul territorio nel<br />

quale viviamo e lavoriamo? Su che cosa<br />

dobbiamo puntare? In che modo?<br />

Consapevoli dell’enorme patrimonio naturalistico<br />

che il territorio mette a disposizione<br />

abbiamo così proposto un nuovo<br />

modo di vivere la montagna: l’escursione<br />

tematica/didattica, ossia un’escursione<br />

culturale che ha come sfondo l’ambiente,<br />

le tradizioni e la storia. L’escursione<br />

non è fine a se stessa, ma è legata ad<br />

un coinvolgimento emotivo, di scoperta<br />

e di proiezione indietro nel tempo. L’accompagnatore<br />

non è una guida, ma è un<br />

“cantastorie”, esperto del tema in esame.<br />

Abbiamo coniato un nuovo termine, uno<br />

slogan, che sintetizza l’idea: “il DUNE”,<br />

inteso al singolare e maschile, abbreviativo<br />

di Domeniche Utili a Nuove Esplorazioni.<br />

Abbiamo organizzato “un DUNE” tutte le<br />

domeniche, da maggio a ottobre. Ogni<br />

DUNE è dedicato ad un tema di volta in<br />

volta diverso e partecipare “al DUNE” è<br />

gratuito.<br />

Nei DUNE, ad esempio, abbiamo riscoperto<br />

le vecchie miniere di ferro che<br />

hanno dato il nome al nostro paese, abbiamo<br />

seguito la vita di una trota, abbiamo<br />

partecipato alla preparazione della<br />

storica farinata con visita ad un vecchio<br />

mulino recentemente restaurato, siamo<br />

tornati indietro nel tempo di 100 anni<br />

visitando un'antica abitazione contadina,<br />

abbiamo appreso le fasi per la produzione<br />

del miele e abbiamo impastato e<br />

infornato il pane come i nostri vecchi ci<br />

hanno insegnato. Ci siamo poi appropriati<br />

della montagna più elegante del<br />

nostro crinale, il Monte Nero e abbiamo<br />

ripercorso la sua storia glaciale, osservando<br />

il Lago Nero, il Pino Mugo. Abbiamo<br />

ammirato il lago Bino, raggiungendolo<br />

sia a piedi sia in mountain bike.<br />

Abbiamo visitato il castello medioevale<br />

dei Malaspina a Gambaro e abbiamo imparato<br />

a godere della notte, osservando<br />

le costellazioni.<br />

Il clima propositivo dei nostri incontri<br />

ha però messo a punto anche un altro<br />

progetto. Abbiamo trasformato il paese,<br />

grazie al sostegno economico dell’amministrazione<br />

comunale, in un vero e<br />

proprio Villaggio Turistico. Animatori<br />

professionisti si sono così occupati del<br />

nostro tempo e di quello dei nostri ospiti,<br />

per il mese di agosto, dal mattino alla<br />

sera. E’ stata una grande soddisfazione<br />

vedere Ferriere così animato e la gente<br />

così entusiasta dell’iniziativa. Le frasi<br />

che abbiamo sentito - “mi sono divertita<br />

come non mai, e poi quante amicizie,<br />

ora ci salutiamo tutti”, “Grazie davvero<br />

e complimenti! Grazie anche a Ferriere<br />

per la brillantissima idea. Da ripetere, mi<br />

raccomando” e tante altre - ci rendono<br />

soddisfatti.<br />

Il bilancio di questa fase è estremamente<br />

positivo: Ferriere è vivo e ha voglia di<br />

crescere, semplicemente perché le persone<br />

che ci lavorano ci credono. E’ questo<br />

il segreto dell’iniziativa e l’unione su<br />

un obiettivo comune è la nostra forza.<br />

Ora, non possiamo fare altro se non impegnarci,<br />

ripeterci e migliorarci. A que-<br />

sto scopo chiediamo il sostegno di tutti.<br />

Ogni attività che abbiamo organizzato<br />

è stata infatti sempre gratuita grazie<br />

all’autotassazione che ci siamo imposti<br />

e su questa strada vogliamo continuare.<br />

Se credete nelle potenzialità di Ferriere,<br />

venite a darci una mano! In autunno ci<br />

risiederemo attorno al tavolo per delineare<br />

il piano per il prossimo anno e per<br />

raccogliere i nuovi fondi: misureremo<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

così la nostra forza, dalla quale dipenderà<br />

l’importanza e la buona riuscita delle<br />

attività future.<br />

Cogliamo ancora l’occasione per ringraziare<br />

tutte le persone che hanno collaborato<br />

a questo progetto, mettendo a<br />

disposizione le loro competenze, le loro<br />

idee, i loro consigli, la loro determinazione<br />

e soprattutto il loro impegno.<br />

Grazie di cuore<br />

Il gruppo DUNE<br />

Per info sul calendario completo delle iniziative:<br />

www.prolocoferriere.com - facebook / DUNE <strong>2012</strong> - Ferriere Naturalmente<br />

22 23


ontagna<br />

Nostra<br />

Ferriere<br />

Un nuovo dipinto arricchisce la chiesa del capoluogo<br />

La Resurrezione: la Vita continua dopo la morte<br />

Si è realizzata, ad opera del prof. Joseph Karpati (ungherese, ospite per diversi<br />

anni con alcuni suoi allievi di Casa Montagna) una vera opera d’arte, un affresco<br />

raffigurante la Resurrezione. I soldati presenti interpretano, nei loro diversi atteggiamenti,<br />

come la gente di oggi reagirebbe di fronte a un avvenimento così straordinario:<br />

c’è il soldato indifferente, il soldato meravigliato, chi accoglie il Risorto in preghiera,<br />

chi fugge per la paura, chi dorme. Tutto il dipinto è stato concepito dandogli<br />

un significato attuale che rende la rappreentazione ben inserita nei nostri tempi negli<br />

atteggiamenti degli uomini nei confronti del Trascendente.<br />

Dal punto di vista pittorico nella “Resurrezione” è dominante il colore giallo / ocra<br />

che occupa tutto il cielo a significare la luce divina del Paradiso. Anche le due lunette<br />

lateriali si inseriscono nello stesso linguaggio del dipinto “Resurrezione”. In particolare<br />

nella “Pentecoste” gli apostoli interpretano i nostri sacerdoti che arricchiti dello<br />

Spirito Santo sono pronti ad andare nel mondo ad annunciare la salvezza. Alcuni<br />

hanno la bisaccia, altri il bastone da viaggio, altri il rotolo delle Sacre Scritture. Per la<br />

sequenza del trittico dei dipinti si parte da San Giovanni Battista (patrono di Ferriere)<br />

che annuncia che è arrivato Gesù, il figlio di Dio, poi la Resurrezione con il Dio<br />

fatto uomo, morto in croce, che ritorna al Padre e infine la Pentecoste con lo Spirito<br />

Santo, mandato da Dio, che da forza all’uomo per arrivare alla salvezza.<br />

Costo totale (dipinto + ponteggio) € 17.300,00<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Il pittore a Ferriere su invito di Carlo Devoti<br />

L<br />

’incontro con il Maestro Jozsef Karpati avvenne nell’aprile 2001 durante una<br />

visita alla Scuola d’arte di Martonvasar, un villaggio agricolo a pochi chilometri<br />

da Budapest.<br />

Di lui mi colpì subito il modo di interloquire. Nel corso dell’incontro, nella sua Scuola,<br />

infatti, traspariva in lui un carattere allegro e simpatico ma allo stesso tempo<br />

puntiglioso, preciso quando si trattava di accordarci sul loro viaggio e programma in<br />

Italia dove noi li avevamo invitati.<br />

Amici comuni ci avevano messo in contatto e questo non era cosa da poco.<br />

Intuii così e da subito una prospettiva di amicizia che si realizzò con la loro prima<br />

partecipazione della Scuola nella nostra sede di Bedonia. Si trattava di un gruppo<br />

misto di pittori e di musicisti, cantanti e ballerini di grande talento accompagnati,<br />

anche, dai maestri Rosita e Levente.<br />

Fu un grande successo la cui testimonianza, per i pittori , è ancora dipinta sui muri<br />

della Sala riunioni dell’Istituto San Marco .<br />

Trasferitici a Ferriere nel 2002 la nostra<br />

amicizia non si interruppe e sino<br />

ad oggi loro partecipano ogni anno al<br />

nostro Festival lasciandoci in dono la<br />

loro ricchezza artistica da noi sempre<br />

apprezzata e riconosciuta anche in occasione<br />

dei miei abituali viaggi nell’Est<br />

Europa. In uno di questi incontri, una<br />

mattina, accompagnati dall’interprete<br />

David, Jozsef mi porta prima a visitare<br />

la Scuola d’arte, dove mi presenta tutte<br />

le attività che vanno dalla ceramica,<br />

alla pittura, alla scultura, ecc. e che<br />

desidera presentare in Italia.<br />

24 25


ontagna<br />

Nostra<br />

Estate piena di vita<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Il sole ed il caldo estivo che il Buon<br />

Dio ci ha donato, hanno fatto sì che<br />

venienti da varie parti del mondo che<br />

pure intrattenevano con meravigliosi<br />

IL ROSPETTO<br />

(alla mia adorata Giulia) di Franco Leoni<br />

Ferriere vedesse nei scorsi mesi estivi, spettacoli, presentati dall’instancabile<br />

Caro rospetto che vivi a Ferriere<br />

il pieno di presenze: bambini, giovani e maestro dello sport Carlo Devoti;<br />

Solo da me ti vuoi far vedere<br />

adulti arrivati da ogni parte e luogo della - La Chiesa con le Messe delle 8, 11 e<br />

Tutte le sere mi vieni a trovare<br />

terra. Difficile perfino circolare in centro. 18 dove il buon Dio accoglieva a braccia<br />

Forse desideri un poco parlare<br />

Il mese di agosto è volato via con una aperte i suoi figli di ogni razza, cultura,<br />

Tutti mi dicon ‘che brutta bestiaccia’<br />

velocità incredibile. Bar, negozi e luoghi religione ed i sacerdoti Padre Raffaele<br />

Ma forse non guardan in specchio lor faccia<br />

di ristoro ben frequentati.<br />

della Tanzania, Padre Amerio Ferrari, ora<br />

Mi guardi pensoso con occhietto vivace<br />

Quattro i punti cardinali:<br />

residente in Belgio, Don Pierino Campo-<br />

Infondi in mio cuore una tenera pace,<br />

- Escursioni sui monti, con la costante<br />

assistenza della Guida esperta del Cai<br />

minosi, residente a Roma, Don Giancarlo<br />

Conte, Parroco di San Giuseppe Operaio<br />

Non sono fanciulla, non ti posso baciare,<br />

Per questo bel principe non puoi diventare,<br />

Francesco Bergonzi con la figlia<br />

Sergio Ravoni;<br />

di Piacenza ed il parroco don Giuseppe<br />

Però ti assicuro guardandoti attento<br />

- Il progetto dei giovani locali Dune Calamari si alternavano per illustrarci la<br />

Che non devi avere alcuno tormento<br />

(Domeniche utili nuove esplorazioni) ed parola di Dio.<br />

Lo stato di uomo non è premio ambito:<br />

i bravissimi giovani animatori che sono Partendo ognuno per la propria attivi-<br />

Tu puoi stare nudo senza neanche un vestito<br />

riusciti a coinvolgere bambini e famiglie tà quotidiana, porterà nel cuore volti di<br />

Orari non devi giammai rispettare<br />

durante il giorno e creando alla sera un amici, spettacoli da ricordare, montagne<br />

La notte pel giorno puoi tranquillo scambiare.<br />

vero clima di famiglia;<br />

da ammirare e preghiere da donare.<br />

Vagare pei campi in riva ai ruscelli<br />

- I giovani di Casa Montagna pro-<br />

don Giuseppe<br />

Sfiorare gli steli dei fiori più belli;<br />

Nessuno puo’ dirti di star sugli attenti<br />

Come taluni che son pure contenti.<br />

E quando una rospa dolcemente ti guarda<br />

Tu vai saltellando fino all’ora ch’è tarda<br />

Dario Malchiodi in tour a Ferriere con<br />

Sui sassi lisciati dall’acqua corrente<br />

In mezzo alle spume di piccol torrente<br />

il cugino Matteo.<br />

La notte le stelle fanno bella coperta<br />

Anche quest'anno abbiamo avuto la for-<br />

Mentre tu sogni e sei all’aria aperta<br />

tuna di trascorrere le vacanze su questi<br />

A me sembra dolce tua voce sgraziata<br />

meravigliosi monti tanto cari alla nostra<br />

Mi pare che canti gentil serenata<br />

adorata nonna Angela Mulazzi che qui<br />

La tua pelle rugosa io sto carezzando<br />

vi è nata ed ha trascorso la sua giovinez-<br />

E sotto mia mano stai piano tremando<br />

za. I giorni trascorsi alla “Casa Rossa”<br />

Ma non devi avere per niente paura<br />

sono stati splendidi ed indimenticabili,<br />

Di non farti male io pongo gran cura<br />

per questo ringraziamo il Sig. Carlo De-<br />

Ci guardiamo contenti ormai siamo amici<br />

voti che con tanta passione e bravura<br />

Pur se non capisco tutto quel che mi dici<br />

porta avanti questa iniziativa.<br />

L’aria si è fatta più fresca, è già sera<br />

Un ringraziamento di cuore a Don Giu-<br />

Mi porgi una zampa di fango un po’ nera;<br />

seppe, senza di lui questi monti non<br />

Or devi andare mi sembra capire<br />

avrebbero la stessa luce.<br />

Congratulazioni a Daniela Bertelli e alla figlia Chiara che stanno portando a termi-<br />

Anche se molto avrei ancora da dire<br />

La sua è un missione unica e speciale.....<br />

26<br />

ne il lavoro di ristrutturazione - ammodernamento del loro “gioiello di famiglia” :<br />

Albergo Grondana.<br />

Sei già lontano con qualche saltello<br />

Ti aspetto domani mio rospo sì bello.<br />

come lui. Un bacio Nicola e Riccardo<br />

27


ontagna<br />

Nostra<br />

San Giovanni Battista, patrono di Ferriere<br />

La parrocchia e l’intero territorio<br />

hanno onorato e festeggiato<br />

San Giovanni Battista,<br />

patrono di Ferriere. Banda<br />

musicale, Messa solenne, fiera,<br />

divertimenti e tanta partecipazione.<br />

Il nostro Patrono non si stanca<br />

di gridare:<br />

“preparate la strada<br />

del Signore”.<br />

Anche quest’anno Sergio<br />

Peretti ha fatto omaggio al<br />

paese allestendo nei locali<br />

dell’antica calzoleria “Quagliaroli”<br />

di una stupenda<br />

mostra di opere d’arte intagliate<br />

dallo stesso nel legno<br />

ed un meraviglioso leggio<br />

che i villeggianti hanno voluto<br />

donare alla Chiesa del<br />

capoluogo.<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Vive<br />

congratulazioni<br />

a Claudio Pasi e Alessandra<br />

Ferrari, sposi a Fontanellato<br />

lo scorso 7 luglio.<br />

28 29


ontagna<br />

Nostra<br />

A Ferriere la “Via dei Concerti”<br />

La Via dei Concerti è un festival musicale, giovanile, itinerante, interculturale.<br />

Durante il suo svolgimento, nel periodo Festival Internazionale dei Giovani di Ferrie-<br />

estivo, vengono riuniti giovani strure, diretto da Carlo Devoti.<br />

mentisti di più paesi, europei ed extraeuro- Fondamentale scopo dell’iniziativa è realizpei,<br />

provenienti da realtà socio-economiche zare di volta in volta, attraverso l’esperienza<br />

e culturali molto diverse, in una compagine di quell'organismo compiuto e regolato che<br />

orchestrale unica e per un’attività che si arti- è l’orchestra, un piccolo modello di società<br />

cola in due fasi: un primo periodo di convi- integrata e mostrare quale sia la forza di travenza<br />

e studio comune, ospitato dal Festival sformazione che un modello d'integrazione<br />

Internazionale dei giovani a Ferriere, e un socio-culturale può sprigionare, nella con-<br />

secondo periodo di produzione concertistisapevolezza che la vera solidarietà non può<br />

ca nella forma del festival musicale itineran- consistere in un semplice apporto materiate,<br />

in Italia e all’estero.<br />

le nei riguardi di soggetti sociali bisognosi<br />

Il Festival è organizzato dall’Associazione o delle aree più svantaggiate nella mappa<br />

di promozione sociale trentina Le Vie, sotto della distribuzione della ricchezza mondiale,<br />

la direzione artistica di Julián Lombana, dal ma si realizza pienamente nella dimensione<br />

Conservatorio di Musica "F. A. Bonporti" di<br />

Trento, diretto da Simonetta Bungaro, e dal<br />

del rispetto della cultura altrui.<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Annalisa Lombardi<br />

Un lutto ha ammutolito Ferriere, una stella ci seguirà dal cielo.<br />

Tutti abbiamo vissuto il dramma della<br />

morte di Annalisa, uccisa lo scorso 24<br />

luglio dall’amica Monica Montagna.<br />

Due giovani che abbiamo conosciuto,<br />

amato come fossero figlie o sorelle;<br />

ragazze che ci hanno lasciato dentro<br />

qualcosa di tanto grande e di tanto bello,<br />

da non riuscire a prevedere e capire<br />

il dramma che come un fulmine a ciel<br />

sereno si è abbattuto su tutti.<br />

Perchè è accaduto? Perchè proprio a<br />

loro, amiche inseparabili, come sorelle.<br />

Cosa è scattato nel cervello: difficile dirsi.<br />

Ai tanti perchè degli avvenimenti che la vita ci riserva<br />

non sappiamo dare una risposta. Ora ci rimane<br />

solo di pregare il buon Dio, perchè Annalisa<br />

ci protegga da Cielo e Monica abbia la forza per<br />

affrontare la vita.<br />

A fianco, agosto 1991: Monica (a sinistra) partecipa,<br />

come ogni anno, alla fiaccolata della pace sul<br />

Gratra. Con lei l’inseparabile amica Silvia.<br />

Il silenzio di Dio<br />

Anche Dio era in silenzio al di sopra di quella immensa folla che riempiva il sagrato<br />

della chiesa di Ferriere. Sembrava suggerire alla gente che la verità è un’altra.<br />

Negli occhi l’interrogativo di come possono succedere questi fatti, nel cuore la<br />

disperazione, ma la verità è un’altra, la conosce la mamma di Monica e ora la<br />

conosce Annalisa.<br />

Due mazzi di palloncini aspettano l’uscita della bara chiara, come un mazzo di<br />

fiori bianchi sono volati i giovani anni di Annalisa, lontano chissà dove portati<br />

dal vento che in questa calda estate ha soffiato insistente. Lontano dagli occhi ma<br />

non lontano dal cuore. Il secondo mazzo di palloncini si è impigliato fra i rami di<br />

un tiglio come la vita di Monica, impigliata in un groviglio di sentimenti. Poi una<br />

folata di vento più forte l’ha fatto volare via incontro al suo destino.<br />

Molti a Ferriere vi conoscevano come brave ragazze, ma oggi tutti vi vogliono<br />

bene perché siete entrate in ogni casa con i giornali e la televisione. Vorremmo<br />

stringervi, abbracciarvi, trattenervi per evitare quel tragico fatto. Ma non ci resta<br />

che stringerci alle vostre famiglie, per dimostrare con queste povere parole il nostro<br />

affetto, la condivisione del loro dolore nella speranza della Resurrezione di Cristo.<br />

30 31<br />

L’esibizione dell’orchestra in piazza a Ferriere.


ontagna<br />

Nostra<br />

Ricordiamoli<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Draghi Adelina ved. Ramponi di anni 97.<br />

dolori più duri.<br />

di voce resa più fioca dal filo del telefo-<br />

Grazie Delina perchè, con la tua capacità no e dall’emozione di parlarci, se pur<br />

Sono tanti i ricordi che mi por-<br />

di una bambina di pochi<br />

di ascoltarmi e di capire, mi hai aiutata, fra luoghi lontani, ti interessavi della<br />

tano col pensiero e col cuore<br />

giorni rimasta orfana.<br />

in tante situazioni, al alzare gli occhi dal- mia salute fisica, del mio stato d’ani-<br />

alla Delina.<br />

Erano giorni di dolore nella<br />

la terra al Cielo, mi hai donato la certezza mo. Leggi nel mio cuore perché le mie<br />

Più che ricordi sono “segni”<br />

nostra famiglia per la per-<br />

che “nessuno è mai solo se qualcuno, vi- parole non riusciranno mai a dirti il<br />

che lei ha lasciato, come tasdita<br />

di una giovane mamcino<br />

o lontano, ci pensa e ci vuol bene” E GRAZIE che meriti.<br />

selli importanti, nel mosaico<br />

ma e di smarrimento per<br />

noi abbiamo conservato questo amore an- Nell’affetto profondo che porto a Gra-<br />

nella mia vita con l’impronta<br />

quella bimba, di soli quatche<br />

quando le vicende della vita ci hanno ziella e Riccarda continua questo tuo<br />

della parentela che ci univa,<br />

tro giorni, rimasta senza il<br />

tenuto lontano, anche quando con un filo dono d’amore. Dina<br />

ma soprattutto della sua ca-<br />

latte materno e senza l’epacità<br />

di condividere gioie e<br />

sperienza del contatto fisico<br />

dolori. Ha vissuto con lo stile<br />

d’amore col seno della sua<br />

della cristiana convinta che<br />

mamma. A riportare un<br />

Bergonzi Alessandro, “Sandrino”.<br />

sapeva sempre gioire e pian-<br />

raggio di luce e di speranza<br />

n. 25.02.1925 - m. 21.07.<strong>2012</strong><br />

gere donando un sorriso, su-<br />

è arrivata la Delina, mam-<br />

“Piccolo, grande uomo!”. Così si potrebbe defiperando<br />

la tentazione umana<br />

ma anche lei da pochi mesi.<br />

nire Sandrino, uomo buono, disponibile, onesto,<br />

di formulare giudizi sulle per-<br />

Teneva in braccio la sua<br />

capace professionalmente, che eravamo abituati<br />

sone e sulle cause delle varie esperienze per bambina e col braccio libero ha “preso in<br />

ad incontrare fino a pochi anni fa per le strade<br />

assicurarci che, nella Misericordia e nell’A- spalla”, con lo stesso affetto, la piccola che<br />

del capoluogo.<br />

more del Signore, c’era posto per tutti. aveva perso la sua mamma e le ha por-<br />

Una vita di fatica, costruita e vissuta secondo le<br />

Per me è stata un modello di vita, difficile tate insieme a casa sua. Ancora adesso<br />

direttive dei genitori “Tugninèn” e Maria, persone<br />

da imitare, ma tanto importante per non ricordando la Delina con le due bambine<br />

che hanno lasciato un segno indelebile nella vita<br />

sentirmi sola nei momenti duri che la vita in braccio rivedo “l’immagine della Ma-<br />

della nostra comunità. Sandrino ha poi trovato e<br />

non risparmia.<br />

donna, l’immagine della bontà” .<br />

condiviso con Mariuccia di Roncoli la parte affet-<br />

Anche il diminutivo del suo nome, da Ade- Le ha cresciute insieme donando non solo<br />

tiva della propria vita.<br />

le a Delina, rispecchiava l’umiltà di una il suo latte, ma anche le stesse carezze, gli<br />

A dimostrazione della sua “rettitudine” di vita, ri-<br />

donna che non voleva apparire e la gene- stessi baci con lo stesso amore di mamma.<br />

cordo il momento in cui gli affidammo la costrurosità<br />

di una sposa, mamma, amica che Tanti dolori hanno attraversato la vita<br />

zione della nostra casa di abitazione: il contratto<br />

sapeva solo donare senza chiedere nulla in della Delina che, come la Madonna, ha<br />

si ridusse in una stretta di mano: questo è sempre<br />

cambio.<br />

saputo dire il suo Si nell’accettare le situa-<br />

stato il suo stile di vita. Paolo<br />

Quando la figlia Graziella mi ha comuzioni difficili della croce e restare accanto<br />

Anche Giovanni Cavanna di Pertuso ricorda l’anicato<br />

che la sua mamma era volata in alle persone per confortarle col suo grande<br />

mico Sandrino rievocando le manifestazioni sportive legate alla festa di San Te-<br />

Cielo, subito ho pensato a un angelo volato amore e la sua grande comprensione per<br />

renziano a Rompeggio. “Per anni”, ricorda Cavanna, “il Comitato promotore della<br />

lassù ad arricchire l’elenco dei Santi delle tutti.<br />

festa, di cui ne facevo parte, aveva organizzato una corsa podistica sul tragitto<br />

nostre famiglie e della nostra montagna. A La Delina sapeva condividere le lacrime<br />

Rompeggio, Pertuso, Selva, Retorto, Farinotti con arrivo alla storica osteria di Ceri-<br />

quell’immagine si è sovrapposta quella di che bruciavano gli occhi e appesantivano<br />

co. La ventina di concorrenti, tutti giovani della zona, avevano sempre un unico<br />

un “quadro” in cui la Delina è stata testi- il cuore e, nello stesso tempo, sapeva do-<br />

e indiscusso vincitore: il mitico Sandrino, che staccava il secondo di almeno venti<br />

mone di grande generosità materna assunare conforto, quella sensazione di pace<br />

- trenta minuti. Un amico, conosciuto in quelle occasioni e con il quale ho intratte-<br />

32<br />

mendosi il compito di diventare “mamma” che getta sprazzi di luce anche nel buio dei<br />

nuto ottimi rapporti per tutta la vita. Con affetto lo saluto”. G. Cavanna<br />

33


ontagna<br />

Nostra<br />

Olivieri Lucia ved. Trepiccione<br />

Lucia, donna mite, silenziosa,<br />

umile e con tanta fede<br />

dentro, era arrivata a Ferriere<br />

tanti anni fa seguendo la<br />

figlia Anna, sposa nel capoluogo.<br />

Rimasta vedova del<br />

marito che riposa nel nostro<br />

cimitero, aveva continuato<br />

ad essere utile seguendo le<br />

esigenze della famiglia. Così<br />

la ricorda la figlia Anna.<br />

Cara mamma,<br />

ti ho sempre ammirato per il tuo carattere<br />

forte e riservato, da autentica siciliana<br />

antica, ma sempre disponibile<br />

verso tutti coloro che avevano bisogno.<br />

Fin da bambina ho sempre invidiato il<br />

tuo fisico robusto che nella nostra bottega<br />

di Lentini, oltre a vendere il pane ti<br />

permetteva di maneggiare agevolmente<br />

i grossi sacchi di farina e di aiutare<br />

così tutti gli operai, che ti adoravano e<br />

che fino ad oggi si sono sempre ricordati<br />

di te.<br />

Il tuo senso della famiglia è sempre stato<br />

così grande che, senza esitazione, mi<br />

hai seguito fino a Ferriere<br />

più di 35 anni fa e, dopo la<br />

morte di papà, mi hai aiutato<br />

instancabile ogni giorno a<br />

crescere le tue adorate nipoti<br />

Sonia e Miriam. L’affetto che<br />

hai loro sempre donato fa sì<br />

che oggi ti portino nel cuore<br />

come una seconda mamma.<br />

Sei stata attenta anche verso<br />

tuo genero quasi in modo<br />

"invisibile" ma sempre presente.<br />

Hai avuto la rara fortuna di<br />

vedere nascere anche i tuoi pronipoti<br />

Francesca e Stefano che sono stati fino<br />

agli ultimi istanti sempre nei tuoi pensieri.<br />

Abbiamo affrontato insieme anche<br />

due grandi dolori che hanno segnato<br />

duramente la tua vita: la morte precoce<br />

del tuo terzo figlio Michele che ci<br />

aveva seguito a Ferriere e del tuo primo<br />

nipote Antonino.<br />

Lo scorso anno, nonostante la tua salute<br />

non fosse più quella di una volta,<br />

quando tua nipote Sonia ha chiesto<br />

aiuto, non hai esitato a venire<br />

con me fino a Como e lì ti<br />

sei spenta, sempre circondata<br />

dall’affetto di tutti i tuoi cari.<br />

Ora riposi accanto a tuo marito<br />

nel silenzio del cimitero<br />

di Ferriere, che avevi esplicitamente<br />

eletto a tua dimora sentendoti,<br />

giustamente, "una di<br />

Ferriere".<br />

canadello<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Finalmente ci siamo anche noi !!!<br />

In foto Lucia con il genero<br />

La grande novità di quest’anno è la costituzione dell’Associazione socio-culturale<br />

denominata “Canadello in festa”.<br />

Nel perseguire la strategia dei piccoli passi, finalmente a Canadello, dopo l’individuazione<br />

del luogo (Bruso’) e la realizzazione del campo sportivo, è nata un’Associazione<br />

voluta fortemente dal Comitato organizzativo e da tanti simpatizzanti, che<br />

si sono occupati negli anni passati di eventi e manifestazioni in occasione della festa<br />

patronale di S. Bernardo. E’ ben chiaro ai soci fondatori che lo scopo fondamentale<br />

dell’Associazione è quello di perseguire alcuni obiettivi fra cui quello di favorire e<br />

valorizzare l’aggregazione sociale e le relazioni interpersonali, nonchè sviluppare iniziative<br />

ludico-culturali volte a recuperare e a far rivivere le tradizioni locali.<br />

A questo punto è molto importante mantenere l’entusiasmo e l’armonia che da sempre<br />

hanno accompagnato e sostenuto gli organizzatori. Bisogna fare attenzione a non<br />

lasciarsi trascinare da ambizioni velleitarie che ci allontanerebbero dal nostro sogno<br />

“Canadello in festa”. Passando alla cronaca dei festeggiamenti dell’edizione <strong>2012</strong>,<br />

possiamo dire che quest’anno non c’è stata l’incognita del maltempo.<br />

Tutto è stato preparato con la solita cura e impegno da parte degli organizzatori, seguendo<br />

il programma con la partecipazione di un pubblico numeroso ed entusiasta<br />

delle edizioni precedenti. Il torneo di briscola ha visto una partecipazione inferiore<br />

alle attese, forse a causa delle numerose e svariate manifestazioni.<br />

Per la cronaca la coppia vincitrice è quella formata dal padre Walter e dal figlio Fabio<br />

Pareti. Come ormai da consolidata tradizione, la festa del Santo Patrono è stata<br />

preceduta dalla serata “magica” del rogo della strega, preceduto da alcuni straordinari<br />

balletti, coordinati dalle esperte coreografe Maura, Elisa e Corinne mirabilmente eseguito<br />

dal corpo di ballo “Canadello in festa”, formato da ballerine di sicuro avvenire.<br />

Mentre le fiamme avvolgevano l’avvente Strega, molti dei presenti si sono augurati un<br />

Francesco Cassola e i proni-<br />

futuro ricco di soddisfazioni e soprattutto c’è stata la richiesta di allontare la malasorte<br />

34<br />

poti.<br />

che in questa estate torrida sembra accanirsi sulla nostra comunità; ne sanno qualcosa<br />

gli infortunati, tutti al piede sinistro, Alessandro, Sebastian e Robert. Quando ormai le<br />

35


ontagna<br />

Nostra<br />

ultime fiammele si stavano spegnendo<br />

sono partiti i fuochi d’artificio,<br />

diretti dall’esperto Alain e<br />

dal suo giovane aiutante Livio.<br />

Lo spettacolo pirotecnico ha illuminato<br />

la vallata, lasciando tutti<br />

con la bocca aperta. Qualcuno<br />

ha notato sfreccire nel cielo una<br />

stella cadente: speriamo che sia<br />

di buon augurio per tutti, ne abbiamo<br />

veramente bisogno in un<br />

periodo piuttosto difficile.Il d.J.<br />

Claude con le sue melodie studiate per l’occasione ha contribuito a creare un’atmosfera<br />

suggetiva e coinvolgente.<br />

Quest’anno gli organizzatori hanno voluto dare più spazio al torneo di calcio riservato<br />

ai più grandi, che si è svolto il sabato e la domenica. C’è stata una grande affluenza<br />

di pubblico che ha seguito con entisiasmo i vari incontri fino alla finale di domenica,<br />

che è stata incerta fino alla fine. Con fatica e merito si è aggiuducato l’ambito trofeo<br />

“Vincent Tupin” 9° edizione la squadra sponsorizzata dall’Antica osteria dei mercanti<br />

di Ferriere.<br />

Il giorno della festa si è aperto con la cerimonia religiosa, officiata dal parroco don<br />

Giuseppe, affiancato da don Conte e dall’affezionato padre Amerio; la processione<br />

del Santo ha raggiunto il Centro sportivo per l’allegro rinfresco e per ammirare il<br />

grazioso chalet realizzato dal capocantiere Francesco, coadiuvato da Gianni, Paolo,<br />

Simone e Silvano. Poco prima sul sagrato si sono esibiti alcuni ballerini-acrobati provenienti<br />

dall’Ucraina, accompagnati dal grande Carlo Devoti; in particolare ha emozionto<br />

molto il balletto romantico di due splendide coppie di ballerini. Nel pomeriggio,<br />

sotto un sole implacabile, si sono svolti i consueti giochi popolari, riservati ai più<br />

piccoli, con alcune piacevoli novità, come il tiro con l’arco. A conclusione dei giochi<br />

è stata disputata la finalissima del torneo<br />

calcio, vinto dalla squadra capitanata<br />

da Lorenzo Nebulosi. A chiudere<br />

in bellezza i festeggiamenti ci hanno<br />

pensato le instancabili e simpatiche<br />

Angeline, Lucia,Tina e Giovanna, che<br />

hanno rallegrato la serata con balli e<br />

con l’estrazione della ricca lotteria. E’<br />

stato un magnifico finale, che ha visto<br />

la partecipazione di un pubblico<br />

numeroso ed entusiasta. Quando ormai<br />

le ultime note della fisarmonica<br />

del bravo Michele si erano spente, un<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

piccolo gruppo di canterini si è esibito lungo le vie del paese, rallegrando gli animi<br />

esausti di chi si apprestava al giusto riposo.<br />

Per il prossimo anno ci attendono nuovi traguardi e soprattutto il piacere di ritrovarci<br />

ancora tutti insieme per rivivere nuove emozioni. Antonio<br />

Elisa, Ilaria e Valentina, da Canadello<br />

a Ferriere, volontarie negli stand della<br />

Festa delle Fragole.<br />

Francesco Barbieri, felice<br />

tra le braccia di nonno Roberto<br />

Quagliaroli.<br />

36 37


ontagna<br />

Nostra<br />

Il 19 Agosto durante i giorni dei festeggiamenti<br />

di San Bernardo si è svolto<br />

a Canadello il battesimo del piccolo<br />

Sacha Vincent Normand Tupin.<br />

La mamma Anaïs Tupin<br />

e il papà Sebastien Normand<br />

con il piccolo Sacha.<br />

cerreto rossi<br />

A Sarèi tutti cu capell<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

L<br />

’estate riempie di vita, di emozioni, di ricordi tutti i paesini di questa bella vallata.<br />

Anche Cerreto dominato dal suo bel campanile e dove lo sguardo si perde nel<br />

verde delle montagne, l’estate ha qualche cosa di magico: le case si rivestono del<br />

rosso dei gerani, le porte si aprono per il saluto ai vecchi e nuovi amici che arrivano<br />

nella bella stagione a dar vita a questo silenzioso paesino.<br />

E tutti si ritrovano ogni domenica per la S. Messa che in questi piccoli borghi segna<br />

ancora un momento forte e significativo. Diversi sono stati i sacerdoti che si sono<br />

avvicendati nelle varie celebrazioni, ai quali dobbiamo dire il nostro grazie per non<br />

averci lasciati soli e per aver dato un grande aiuto a don Giuseppe. La chiesa, per la<br />

liturgia domenicale, era sempre gremita e molti dei presenti hanno dato la propria<br />

disponibilità per le “letture”, per le offerte, per i canti. Don Gian Carlo ci salutava<br />

dicendo: “Portate la messa nelle vostre case, perchè la Messa non è finita qui”. Era un<br />

messaggio coinvolgente che ci faceva riflettere sulle nostre responsabilità di cristiani.<br />

Sul sagrato della chiesa: i saluti, qualche chiacchiera, qualche ricordo, un caffè sorseggiato<br />

insieme ma nulla è inutile quando c'è una comunità che si ritrova.<br />

I Cerretini, da ormai quattro anni si incontrano anche per una delle solite feste di paese,<br />

ma con una particolarità: tutti devono presentarsi rigorosamente in cappello. “A<br />

Sarèi cù capel” era scritto sulla locandina esposta nei paesi limitrofi per invitare tutti<br />

a partecipare a questo momento conviviale.<br />

La serata ha avuto inizio alle 18 con la S: Messa, poi un piccolo rinfresco con la collaborazione<br />

di alcune famiglie del paese. I partecipanti sono serviti al tavolo preparato<br />

con tovaglia e candela e poi la sfilata di coloro che indossano fantasiosi cappelli. La<br />

giuria si è trovata in difficoltà a dare un giudizio. Tutti però siamo stati vincitori perchè<br />

tutti abbiamo partecipato con entusiasmo, siamo stati bene insieme e abbiamo raggiunto<br />

l’obiettivo che ci siamo posti. Con il ricavato delle libere offerte abbiamo dato<br />

un contributo a don Giuseppe per le spese che ogni anno deve sostenere per i lavori<br />

38<br />

Sull'altare il padrino Gian Luca Scotti e la madrina Laura Normand, Don Giuseppe,<br />

padre Amerio, la mamma Anaïs Tupin con il piccolo Sacha.<br />

di manutenzione della chiesa: cornicione della facciata e pittura della facciata stessa. Il<br />

39<br />

nostro don, ringrazia tutti, cerretini e villeggianti per la generosità e la collaborazione.


ontagna<br />

Nostra<br />

Ferrari Paola ved. Samaden<br />

1914 - <strong>2012</strong><br />

Nata a Cassimorenga, ha vissuto<br />

nella frazione tutti gli<br />

anni della gioventù con i suoi<br />

sette fratelli e i genitori.<br />

Trasferitasi a Piacenza, ha conosciuto<br />

e sposato Giuseppe<br />

Samaden.<br />

Ricordiamoli<br />

In foto il nostro Luigi Bertelli di Carloni<br />

durante i suoi quotidiani lavori<br />

agricoli.<br />

Ogni estate tornava sempre<br />

nella sua terra di origine, fino<br />

all’età di 94 anni, quando la<br />

salute l’ha costretta al ricovero<br />

nella Casa Protetta di Farini,<br />

dove ha trascorso gli ultimi<br />

anni.<br />

Ora riposa nel “suo cimitero”<br />

di Cerreto Rossi.<br />

Marzi Gina ved. Palmieri<br />

1923 - <strong>2012</strong><br />

Cara mamma, per noi figli<br />

sei stata una guida intransigente,<br />

ma mai opprimente,<br />

sempre presente nonostante<br />

la tua vita operosa dedicata<br />

al lavoro. Facevi i salti mortali<br />

per far sì che tutto funzionasse<br />

al meglio. Ci hai<br />

insegnato che non bisognava<br />

perdere tempo, lo studio<br />

e il lavoro dovevano essere<br />

i nostri obietivi sempre percorrendo<br />

una vita retta.<br />

Eri molto orgogliosa dei tuoi ragazzi<br />

(figli, nipoti e pronipoti), dei loro successi<br />

e ci hai sempre spronati nei momenti<br />

difficili. Quello che tu e papà ci<br />

avete sempre costantemente inculcato,<br />

era di andare per la nostra strada, di<br />

lavorare sodo e affrontare i problemi<br />

con determinazione.<br />

Tu e il babbo vi siete amati e rispettati<br />

fino all’ultimo, gli anni in cui il papà<br />

Copponi Nella in Faggioli<br />

1936 - <strong>2012</strong><br />

Il 31 agosto è mancata a Piacenza<br />

la cara Nella, legata alla sua terra<br />

di Cassimorenga dove tornava ogni<br />

estate.<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

era costretto a letto dalla<br />

malattia non l’hai mai<br />

abbandonato per un solo<br />

istante. Ecco queste sono<br />

state le tue lezioni di vita,<br />

non amavi parlare molto,<br />

preferivi essere operosa e<br />

dare il buon esempio.<br />

Negli ultimi anni la malattia<br />

aveva preso il sopravvento,<br />

ma la preghiera e<br />

la vicinanza dei tuoi cari ti<br />

hanno aiutata. Ti sei affidata ai tuoi<br />

figli e ti sei messa nelle mani di Dio e<br />

della Madonna che pregavi ogni giorno.<br />

Grazie mamma per averci donato<br />

il tuo bene prezioso, il tuo amore, la<br />

tua fierezza e di aver plasmato la nostra<br />

vita all’insegna dei valori veri, del<br />

rigore, del rispetto verso noi e verso<br />

gli altri.<br />

Con tanto amore, Caterina, Rosa Pia<br />

e Piero<br />

Ferrari Maria<br />

di anni 86<br />

Il 13 agosto <strong>2012</strong> è venuta a mancare all’affetto della famiglia<br />

la cara Maria. La ricordano le figlie nella certezza<br />

che in Cielo sarà serena.<br />

40 41


ontagna<br />

Nostra<br />

Settima marcia sul Carevolo<br />

Domenica 5 agosto si è svolta la settima<br />

marcia monte Carevolo - Casaldonato:<br />

un’iniziativa che valorizza le<br />

nostre bellezze ambientali.<br />

Per la prima volta la marcia viene organizzata<br />

di domenica, ed è subito un<br />

successo, rispetto agli altri anni passando<br />

da 160 partecipanti a 370 marciatori<br />

di tutte le età. Gli organizzatori sono<br />

rimasti pienamente soddisfatti anche in<br />

considerazione del fatto che tra i presenti<br />

c’erano molti bambini. Entusiasmo<br />

per tutti i percorsi proposti, degli 6, 10<br />

e 18 chilometri. Bellissimi e stupendi i<br />

panorami offerti dalla natura.<br />

Per i ristori sia al Pian del Fornello con<br />

polenta e ciccioli abbrustolita, sia al Pian<br />

del Traversino, e quello dell’arrivo con<br />

polenta e coppa arrosto.<br />

Il direttivo della “G.M. Alta Valnure” per<br />

questo successo ringrazia, il Comune di<br />

casaldonato<br />

Ferriere, la Croce Azzurra, la ditta Boeri<br />

Stefano, il parroco don Giuseppe Calamari,<br />

la comunità di Casaldonato, la<br />

famiglia Preli sempre disponibile, Elisa<br />

Prinizivalli che ci ha allietato con la sua<br />

bella voce. Un grazie particolare al vice<br />

sindaco Giovanni Malchiodi, a tutti i collaborati<br />

del gruppo, alle nostre bravissime<br />

cuoche e al gruppo dei ragazzi di<br />

Milano per il loro grande aiuto e la loro<br />

allegria.<br />

G.M. Altavalnure.<br />

- E' nata una bella amicizia, a Casaldonato, tra<br />

Gina Maria (dagli Stati Uniti) e Fabiano (dalla<br />

Val d'Aosta); le lingue diverse non sono state<br />

un problema e non hanno impedito la condivisione<br />

di tante giornate di gioco, corse, risate,<br />

merende!<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

- Gino Bernieri ha tagliato il traguardo dei 90<br />

anni e ha festeggiato in ottima forma, circondato<br />

da figli e nipoti. Attraverso "Montagna Nostra"<br />

saluta amici e parenti vicini e lontani.<br />

42<br />

- Il panorama di<br />

cui si può godere<br />

dal piazzale<br />

antistante alla<br />

nostra chiesa è<br />

davvero spettacolare,soprattutto<br />

in giornate<br />

limpide come<br />

quelle che ci<br />

ha regalato<br />

quest'estate!<br />

43


ontagna<br />

Nostra<br />

Un blu, dipinto di blu...<br />

Un cielo lassù... e<br />

tante montagne<br />

quaggiù e sotto Gambaro<br />

con le sue case,<br />

la Chiesa, i campi, il<br />

Castello e soprattutto<br />

la gente arrivata a<br />

portare gioia e voglia<br />

di vivere.<br />

Molto animate le due<br />

sere organizzate dal<br />

Circolo Anspi con la<br />

cena ed il ballo, manifestazioni<br />

che fanno<br />

rivivere veramente il<br />

clima campagnolo paesano,<br />

quando i paesi<br />

erano ancora popolati<br />

e ci si ritrovava tutti<br />

per trebbiare o con le<br />

mucche da riportare a<br />

casa, o dopo la Messa<br />

sul piazzale a fare<br />

quattro chiacchiere<br />

ed una cantata.<br />

Momenti dei bei tempi<br />

passati e che ora<br />

riviviamo solo per<br />

qualche giorno.<br />

Pazienza meglio poco<br />

che niente e a tutti un<br />

arrivederci al prossimo<br />

anno, ma non dimentichiamo<br />

la festa della<br />

gaMbaro<br />

Madonna del Buon Consiglio, la 4° domenica di settembre,<br />

giorno 23 con Messa alle ore 15,30<br />

Processione, Banda e rinfresco per tutti.<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Francesco Barbieri di Massimiliano<br />

ed Elena, nato il 6 marzo<br />

<strong>2012</strong> e battezzato nella Chiesa<br />

di Gambaro il 1° luglio. Madrina:<br />

Maura Barbieri e padrino: Fausto<br />

Cerri.<br />

Benedetta Laneri di Fabio e<br />

Annalisa di Molinello, ha ricevuto<br />

la Prima Comunione lo scorso 13<br />

maggio nella chiesa di Settima.<br />

44 45


ontagna<br />

Nostra<br />

Angelo Barbieri presenta una bietola<br />

di 6 Kg.<br />

Complimenti!<br />

I giovani di Casa Montagna hanno<br />

rallegrato le nostre feste di San Pietro<br />

e di San Rocco.<br />

Ricordiamo<br />

Armando Maloberti<br />

Nato a Edifizi il 3 aprile 1933 e deceduto lo<br />

scorso 11 giugno in Australia dove viveva.<br />

“Non piangete la mia assenza, sentitemi vicino<br />

e parlatemi ancora”. Lo piangono la moglie<br />

Rita e le figlie Anna, Peter con Lorene, Sonia<br />

con Ross e Tiahna con Milan. Ricordiamo che<br />

Armando era il fratello di Giuseppe - “Pinotto”,<br />

scomparso qualche anno fa.<br />

grondone<br />

Grondone: sentirsi un poco a casa.<br />

Grondone, come altre piccole<br />

frazioni di queste<br />

montagne piacentine che da<br />

tempo hanno visto la propria<br />

gente migrare altrove per necessità,<br />

si rianima nel periodo<br />

estivo grazie a chi per motivi<br />

anagrafici, di parentela o anche<br />

solo per villeggiatura sente<br />

la nostalgia di questi luoghi<br />

e di questa gente. Una delle<br />

caratteristiche che ci colpiscono sempre<br />

e che scopriamo con stupore, per noi<br />

che ormai da ventidue anni frequentiamo<br />

da villeggianti Grondone sentendoci<br />

con un po’ di presunzione ormai di<br />

qui, è la bellezza.<br />

Questa dimensione della vita, che è anche<br />

una delle caratteristiche che la nostra<br />

fede ci insegna, la ritroviamo nei<br />

colori del cielo così cangianti nelle varie<br />

ore della giornata o nel passaggio<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

delle stagioni; nei paesaggi<br />

sempre dolci e che nulla<br />

hanno da invidiare a ben<br />

altre mete ben più “altolocate”;<br />

nel clima e nel silenzio<br />

che soprattutto nella<br />

calura estiva donano ristoro<br />

e sollievo sia al corpo<br />

che allo spirito; infine nella<br />

gente caparbiamente attaccata<br />

alla propria terra, alle proprie radici<br />

contadine anche se ormai più per diletto<br />

e memoria che per vitale necessità.<br />

Grondone e la sua gente ci sono entrati<br />

nel cuore e nell’anima ed è con gratitudine<br />

che a questa terra e a questa gente<br />

dedico una mia poesia (pag.50), certo<br />

di esprimere anche i pensieri degli altri<br />

amici ritratti nella foto e che, come noi,<br />

trascorrono le loro vacanze a Grondone<br />

Sotto. Angelo Bertolotti.<br />

46 47


S ono<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

i giovani che possono ancora gettare raggi di speranza sul futuro dei<br />

piccoli paesi di montagna che, ormai poveri presenze umane, sono destinati<br />

diventare “terra di lupi”. I giovani, i pochi rimasti a vivere in montagna con la<br />

famiglia contando sulle risorse della terra ereditata dai padri, e quelli emigrati<br />

con l’amore alle radici del proprio paese trasmesse dai padri che restano “ grondanini”,<br />

anche quando sono costretti a trasferirsi in terre lontane, possono portare<br />

quella “rivoluzione culturale” necessaria per il riscatto dall’abbandono della<br />

montagna. Il successo scolastico di Leonardo e di Marco: uno con il diploma<br />

di maturità conseguito presso il liceo artistico di Piacenza, l’altro con la laurea<br />

conseguita il Politecnico di Piacenza è motivo di orgoglio per la loro famiglia, per<br />

Grondone ed anche per me che sono stata maestra dei loro papà. Un orgoglio<br />

che diventa speranza nella loro capacità di portare in montagna quella “rivoluzione<br />

culturale” che, valorizzando le risorse della loro terra, attiri l’attenzione<br />

politica, sociale e religiosa che renda possibile viverci con dignità.<br />

Leonardo Calamari ha conosciuto per cinque anni il sacrificio di alzarsi<br />

alle cinque del mattino per raggiungere a Piacenza l’Istituto<br />

d’Arte Cassinari frequentato in orario scolastico<br />

dopo due ore abbondanti di viaggio in pullman. Stesso<br />

percorso nel ritorno a casa, stesso impegno di tempo e di<br />

denaro di un familiare che ogni giorno, mattino e pomeriggio,<br />

lo portava a Ferriere, luogo della partenza e<br />

dell’arrivo della corriera.<br />

Un documento di maturità che certifica insieme ai successi<br />

scolastici anche l’impegno di tanta volontà motivata<br />

dal desiderio di arricchire la cultura montanara,<br />

ricca di saggezza, di coraggio, di determinazione con<br />

quella più ufficiale della scuola, necessaria per vivere con responsabilità il presente<br />

e per progettare il futuro.<br />

Auguri Leonardo da tutti noi di Grondone affinchè i sacrifici affrontati per conseguire<br />

la maturità artistica siano la premessa per realizzare tutti tuoi progetti,<br />

per alimentare tanti sogni.<br />

Marco Lanfranchi<br />

Giovani che si fanno onore<br />

Arrivare alla laurea, quando l’ambiente familiare offre soltanto la testimonianza<br />

di una fatica condivisa in attività che non possono contare su ricche biblioteche<br />

ereditate dai “padri” o i dispendiosi viaggi all’estero, non è facile. Un percorso<br />

senz’altro più impegnativo perché tutto costruito sull’impegno personale, sulla<br />

capacità di considerare lo studio con responsabilità, con la coscienza di un “lavoro”<br />

inserito con pari importanza accanto a quello dei genitori oggi orgogliosi<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

del traguardo raggiunto.<br />

Una meta raggiunta altamente<br />

gratificante perché realizza il sogno<br />

di genitori che su questa tappa<br />

hanno investito fatica, disponibilità,<br />

attesa, partecipazione, e<br />

rende a Marco la soddisfazione di<br />

aver portato a termine gli studi in<br />

linea con quella cultura familiare<br />

ereditata dai nonni e dai genitori<br />

che gli hanno insegnato a credere<br />

nelle proprie forze, a non arrendersi, a puntare in alto.<br />

Tanti auguri Marco per il tuo futuro nel quale saprai portare i “segni” culturali<br />

raggiunti con la laurea, ma anche quelli della tua formazione che non può non<br />

risentire delle radici contadine dei tuoi nonni espressione una vita di “galan-<br />

48<br />

Ricordando Mariuccia Calamari<br />

Cara Mariuccia, tu ed io sappiamo che il nostro rapporto di maestra-alunna, di madrinafiglioccia,<br />

non si è interrotto in quel lontano giorno di febbraio 1962 in cui, con molto dolore,<br />

ti ho salutato come un angelo che saliva in Cielo. Da quel giorno sei diventata la mediatrice fra<br />

la mia vita e i progetti che il Signore ha da sempre su di me . Tu sai che ti parlo spesso delle mie<br />

gioie, dei miei dolori, delle mie speranze, delle mie delusioni. Pacchetti di vita che consegno a<br />

te nel ricordo di quell’alunna che, vestita da Santa Lucia, ha portato i doni ai suoi compagni<br />

facendo esplodere in quell’aula, un po’ annerita dal fumo, la luce dell’entusiasmo, della curiosità,<br />

dell’interesse per un mondo di sogni dei quali ogni bambino ha diritto.<br />

Tu sei ancora per me il dono di allora, l’alunna e la figlioccia che non mi porta i cioccolatini,<br />

ma ascolta le mie confidenze più intime e le presenta alla Madonna che insieme abbiamo imparato<br />

ad amare e ad invocare nel mese di maggio davanti all’altarino che inondava l’aula<br />

col profumo dei fiori campestri, colti da voi alunni, ancora umidi di rugiada.<br />

E’ per questo nostro rapporto che tu per me non sei “morta”, come se quattro zolle di terra, ti<br />

avessero portata via per sempre dal mio cuore e forse proprio per questo non ti ho inserita<br />

nel numero dei familiari che hanno accolto in Cielo tuo fratello Costantino ricordato nell’ultimo<br />

bollettino di Montagna Nostra. Una dimenticanza notata, giustamente da molti, che ha<br />

procurato dispiacere anche a me, pur non facendomi sentire in colpa, perché per me resti la<br />

Mariuccina con la quale parlo spesso per chiederti di pregare per me, per Grondone, per tutti i<br />

tuoi compagni grondanini quelli rimasti sulla nostra montagna e quelli che, per necessità, sono<br />

andati lontani. Oggi ti chiedo un altro regalo: raduna in Cielo tutti gli scolari di Grondone che<br />

insieme a te formano il coro degli Angeli. Purtroppo sono tanti e non posso chiamarli per nome,<br />

anche se li ricordo ad uno ad uno. Insieme cantate l’inno della nostra scuola e chiedete alla<br />

Madonna di essere sempre presente nella nostra vita col suo amore di mamma, perché anche<br />

noi qui sulla terra vi ricordiamo. Ciao Mariuccina. La tua maestra e madrina Dina.<br />

49


ontagna<br />

Nostra<br />

Ricordiamolo<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Grondone anche quest’anno, come<br />

A ormai è consuetudine, all’inizio di<br />

Antonio Lanfranchi<br />

Vescovo di<br />

Mozzi Tiziano<br />

La notizia che Tiziano era<br />

a Cristina dividendosi fra<br />

Agosto si è svolta la serata dedicata alla Modena, a raccon-<br />

volato in Cielo in modo<br />

il suo lavoro, le abitudini<br />

Madonnina dell’amicizia voluta e orgatare con parole<br />

silenzioso ed inaspettato,<br />

del suo paese: Marsaglia<br />

nizzata dalla Dina. La fiaccolata con gli semplici il senso<br />

come era nel suo stile di<br />

e la cura della casa e dei<br />

amici, partita dall’oratorio di Grondone reale e profondo<br />

vita, ha procurato nei tan-<br />

campi di Grondone. Una<br />

sotto, recitando il rosario ha raggiunto e di comunione visti<br />

amici e nelle numerose<br />

grande attenzione alla sua<br />

risalito il sentiero che porta alla chiesa suto da quella che<br />

persone che lo sconosce-<br />

famiglia, una grande fi-<br />

di Grondone Sopra e al sacello dedi- ora è la sua gente,<br />

vano e lo stimavano, tangura<br />

di padre per il figlio<br />

cato alla Madonna. Qui, dopo la bene- nelle zone colpite<br />

to dolore, tante domande<br />

Andrea che, dalla mamma<br />

dizione, bene ha fatto il “compaesano” dal terremoto. Mai come nei momenti<br />

che non trovano risposta<br />

e dal papà, ha ricevuto<br />

di difficoltà e disperazione l’amicizia è<br />

nella logica umana, ma<br />

l’educazione all’unione,<br />

forza per ricominciare, speranza per il<br />

solo nei disegni che il Si-<br />

alla collaborazione, a quel<br />

futuro e anche per il presente che semgnore<br />

ha su ciascuno di<br />

dono d’amore che, anche<br />

bra mancare. Ciascuno con le proprie<br />

noi. Tutti abbiamo conosciuto la sua nel dolore, ci rende ricchi di un passa-<br />

riflessioni ed emozioni ha concluso la<br />

discrezione, la sua capacità di donare to che nessuno può toglierci.<br />

serata alla vecchia osteria per un rinfre-<br />

e ricevere amicizia, la sua onestà e la E’ difficile trovare parole di conforsco<br />

allietato dal suono di piffero e armo-<br />

competenza professionale vissuta con to quando il dolore, troppo recente,<br />

nica, al quale, in molti si sono uniti in<br />

grande impegno senza farne sfoggio. appanna la speranza e fa emergere<br />

coro cantando.<br />

Per queste sue doti lo abbiamo stimato la paura, la solitudine, il desiderio di<br />

Grondone<br />

ed amato ed ora resta nel nostro cuore<br />

con la ricchezza di averlo conosciuto,<br />

chiudersi nel guscio della propria sofferenza,<br />

quasi per allenarci a vivere<br />

Di poco lontano lo vedi<br />

mentre fuori dall’uscio la neve colora<br />

accompagnata dal grande dolore per una situazione difficile da accettare e<br />

con le sparute case, abbracciate,<br />

del suo bianco l’inverno.<br />

la sua mancanza fisica in mezzo a noi. da gestire.<br />

quasi a tenersi per paura di cadere.<br />

Nella primavera che rende di smeraldo i colli,<br />

Sono stata la maestra di sua moglie Conosco questi d’animo e proprio per<br />

Gl’irti sentieri non lastricati<br />

quando sboccia qual giovinetta coi capelli sciolti<br />

Cristina e proprio per quell’affetto che questo vorrei dire a Cristina e ad An-<br />

trafitti da sassi e frasche tutt’attorno<br />

a inebriarsi nel primo tiepido sole.<br />

porto nel cuore per tutti i miei alundrea di non aver paura, perché Tizia-<br />

che fan da contorno.<br />

E infin negli accesi colori e profumi della calda estate<br />

ni, vorrei salutare Tiziano ricordando no, per l’amore, donato e ricevuto nel-<br />

I fazzoletti di terra<br />

con le voci dei fanciulli che si rincorrono,<br />

la sua grande sensibilità di sposo e di la vostra famiglia, non vi abbandonerà<br />

caparbiamente arati, un tempo unico pane le feste di paese coi balli e un bicchiere di vino buono,<br />

padre.<br />

mai. Resterà per sempre nel vostro<br />

or quasi solo necessario diletto.<br />

nelle pievi dov’anche se sol per poco<br />

Lo ricordo quando ha sostenuto Cristi- cuore e vi guiderà con quelle ispirazio-<br />

Il suo campo santo sempre più fiorito<br />

tutte le panche faranno il loro dovere.<br />

na nei momenti dei grandi lutti offrenni inattese che arrivano nei momenti<br />

specchio di troppe case con le persiane chiuse. E come è passato ancor comincia un nuovo anno:<br />

dogli, insieme alla sua comprensione difficili.<br />

Solo l’inceder del tempo, sapiente<br />

è il vento teso che scompiglia fronde e gonne,<br />

ed al suo conforto, anche la consola- Da lassù, Tiziano vuole solo il vostro<br />

e noncurante dei nostri patinati calendari son nubi basse e grigie che scendono a lambire i tetti,<br />

zione di non abbandonare la casa e i impegno perché a vicenda continuia-<br />

qui scandisce il suo passaggio.<br />

è il tramonto di fuoco sempre più compagno dell’Ave Maria,<br />

campi di Grondone. Quando le case te a sorridervi e insieme a guardare<br />

Saggezza antica e contadina lo riconosce son teneri abbracci che affettuosa lacrima accompagna,<br />

si svuotano è importante coltivare le al futuro con fiducia e speranza. Lui<br />

nel frenetico garrir di rondine<br />

è il saluto a figli e amici che a partir<br />

tradizioni, continuare un passato, ricco chiederà al Signore di colmare la sua<br />

che nel freddo vento di fine settembre,<br />

s’accingono come migranti<br />

di ricordi, che rende meno dolorosa assenza e vi aiuterà.<br />

annuncia il bruno autunno.<br />

col loro ultimo sguardo a questo cielo, a questi monti<br />

l’assenza delle persone care. Tiziano Dina, una maestra paesana e amica<br />

50<br />

Nelle vecchie stufe, consunte<br />

che crepitano come fornaci ardenti,<br />

dove tutto sembra sospeso.<br />

ha saputo offrire questa sua attenzione<br />

che vi vuol bene<br />

51


ontagna<br />

Nostra<br />

Estate <strong>2012</strong><br />

Eccoci alla fine di un’estate meravogliosa,<br />

quella del <strong>2012</strong>.<br />

In quest’estate il sole non ci hai mai lasciato<br />

e non c’è stato un giorno che non<br />

fosse di festa. Il paese era pieno di bimbi,<br />

di ragazzi, insomma di tutti noi e tutti<br />

insieme abbiamo passato dei giorni meravigliosi.<br />

In Agosto, un giorno dopo l’altro il pasese<br />

si riempie: com’è bello vedere le case<br />

aprirsi, rivedere e riabbracciare tutti.<br />

Quest’estate non mancava nessuno, So-<br />

Emma, Giada, Deborah, Beatrice: una saluto da Solaro.<br />

solaro<br />

laro per qualche giorno è stato al completo.<br />

Se sei a Solaro ti dimentichi di<br />

tutto, vivi tra i monti e ti dimentichi di<br />

quanto è lontana la città, ti incontri per<br />

un caffè, per far merenda, per far serata,<br />

per raccontare barzellette e le giornate<br />

volano via.<br />

E’ una ricchezza avere nel cuore un paese<br />

come Solaro dove poter tornare ed<br />

avere amici speciali che rendono un’estate<br />

meravigliosa.<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

I giorni di ferie volano e in un attimo si arriva in Albareto, dove i bimbi possono<br />

giocare e divertirsi respirando l’aria più sana che ci sia. Un grazie speciale ai nostri<br />

bersagli (Samuele e Giorgia), senza di voi il gioco dei gavettoni non si potrebbe fare.<br />

52 53


ontagna<br />

Nostra<br />

Ed eccoci al Torneo di Pallavolo<br />

di Solaro <strong>2012</strong>; è stata un’edizione<br />

allegrissima, senza contestazioni<br />

e con tanto buon umore.<br />

Ci sono state delle belle partite,<br />

giocate sotto il sole cuocente.<br />

Di seguito le squadre che sono<br />

arrivate sul podio.<br />

Torneo di pallavolo: 1 classificati<br />

CSKA Caserarso<br />

Torneo di pallavolo: terzi<br />

classificati Smile.<br />

Ragazzi siete grandiosi,<br />

vi aspettiamo ogni anno<br />

Torneo di pallavolo: 2° classificati<br />

Grondone.<br />

Il cartello è dedicato ad uno<br />

dei giocatori che si è fatto<br />

male tra il sabato e la domenica.<br />

Tommy speriamo che tu stia<br />

bene<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Maria e Cristoforo Canepari: 50 anni di vita assieme<br />

Il tempo ha scandito la vostra vita: sacrifici,<br />

lavoro ed eventi che vi hanno segnato sono a<br />

riprova che quello che avete vissuto è stato un<br />

percorso lungo e tortuoso che vi ha portato ad<br />

una invidiabile vecchiaia. Quello che però non<br />

ha scalfito e reso sempre forte il vostro matrimonio<br />

è il sentimento di amore che rende la vostra<br />

unione un esempio di vita vissuta<br />

insieme condita da sani principi e<br />

da soddisfazioni che speriamo vi<br />

rendano orgogliosi di tutto quello<br />

che avete fatto. Con ammirazione<br />

ed affetto vi facciamo i nostri più<br />

CARI AUGURI!<br />

Ivo, Lara, Giulia, Giorgia<br />

Famigliare incontro in<br />

piazza a Ferriere tra il<br />

noto medico otorinolaringoiatra<br />

a Parigi<br />

Renzo Manfredi e<br />

la nostra collaboratrice<br />

Paola Bonetti:<br />

entrambi, su piani<br />

diversi impegnati per<br />

rendere grande il loro<br />

paese.<br />

54 55


ontagna<br />

Nostra<br />

ciregna - Metteglia<br />

Ciregna l’estate è stata vivace,<br />

A e il paese ha visto il ritorno di<br />

tantissimi, così le sue stradine si<br />

sono riempite di voci e di volti, e<br />

le sue casette si sono rianimate. In<br />

agosto abbiamo celebrato la sagra<br />

della Madonna delle Grazie con<br />

molta partecipazione, e abbiamo<br />

avuto ospite per una settimana un<br />

gruppo scout, proveniente da Cognento,<br />

in provincia di Modena. Era<br />

la prima volta, e quindi bisognava<br />

far esperienza e prender le misure,<br />

ma il risultato è stato più che positivo: i ragazzi sono stati molto bravi e la gente del<br />

paese è rimasta molto soddisfatta, tanto che con Giancarlo e con gli altri uomini del<br />

paese si sta già pensando<br />

all’anno prossimo.<br />

Verso la fine di agosto<br />

poi il paese si è trovato<br />

a tavola tutto insieme<br />

in piazza, attorno a una<br />

porchetta offerta dal signor<br />

Origgi, proprietario<br />

dei cavalli presenti sui<br />

pascoli del paese.<br />

I due giovani tedeschi Swen e Nick, che con<br />

il loro asinello Thomas sono partiti a piedi<br />

da Francoforte per raggiungere Chiavari,<br />

e di cui ha parlato anche il quotidiano<br />

Libertà nell'edizione del 18 agosto scorso,<br />

sono passati a Ciregna domenica 19 agosto,<br />

dove si sono fermati a pernottare. In<br />

viaggio da oltre un mese, e avendo percorso<br />

ormai più di mille chilometri, eccoli in<br />

partenza insieme ad alcuni paesani che li<br />

hanno accolti e rifocillati: buon viaggio!<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Il grande Campo Scout di Zona…<br />

A Metteglia l’estate <strong>2012</strong> rimarrà indubbiamente negli annali per la vivacità e per gli<br />

avvenimenti che la hanno caratterizzata. Innanzitutto il grande Campo scout di Zona<br />

dell’AGESCI di Piacenza che ha visto la partecipazione di oltre 500 ragazzi. Un evento<br />

unico per la dimensione, che non accadeva da oltre 24 anni e che conta solo 2<br />

precedenti, di cui solamente uno in provincia di Piacenza(a Coli nel ’78, mentre nell’<br />

’88 fu a Bedonia nel parmense). Si è trattato di una grande sfida per tutti i problemi<br />

logistici e organizzativi facilmente immaginabili, date le dimensioni. La preparazione<br />

è stata lunga e impegnativa, ma alla fine la riuscita è stata davvero piena.<br />

Tutti abbiamo potuto osservare l’ordine, la disciplina e la pulizia che hanno regnato<br />

nel campo, mentre l’armonia e l’amicizia tra i ragazzi è stata palpabile, e ha coinvolto<br />

anche molti di noi, tanto che alla fine nessuno avrebbe voluto che finisse.<br />

La domenica 5 agosto nel pomeriggio anche il vescovo mons. Gianni Ambrosio è<br />

salito a Castelvetto per salutare i ragazzi, e per celebrare una messa partecipata sia<br />

dagli scout che dalla gente dei paesi circostanti.<br />

Insieme a tanti bei ricordi, rimangono di questo avvenimento due testimonianze: una<br />

targa in argento, ora esposta in chiesa, donata dagli scout alla gente della parrocchia<br />

per ringraziare dell’ospitalità ricevuta, e una lettera del vescovo, che a sua volta si<br />

congratula con i parrocchiani per quanto hanno fatto in favore dei ragazzi.<br />

La parrocchia a sua volta vuole esprimere la sua gratitudine a tutti coloro che si sono<br />

prestati in favore di questa iniziativa<br />

con il loro lavoro e con il dono di materiale<br />

e di altre cose utili a che tutto<br />

venisse predisposto nel modo migliore.<br />

L’elenco è lungo, ora non abbiamo<br />

sufficiente spazio, e per questo<br />

lo rimandiamo al prossimo numero,<br />

insieme a tante altre notizie legate a<br />

questo grande campo scout.<br />

56 57


ontagna<br />

Nostra<br />

…e gli altri campi scout circostanti<br />

Durante l’estate però non abbiamo avuto ospiti soltanto i 520 piacentini, ma anche<br />

altri gruppi che, con la loro vivacità e simpatia, hanno reso più bella ed allegra<br />

la nostra estate. Hanno soggiornato sui nostri monti un gruppo CNGEI di Bologna a<br />

Fontana Marenga, un gruppo AGESCI di Valeggio sul Mincio (Vr), un gruppo AGESCI<br />

proveniente da Massa Carrara e Avenza (Ms), e poi un gruppo CASD di Torre Pellice<br />

(To), per un totale di quasi 200 ragazzi.<br />

In particolare è stato molto bello l’incontro con quest’ultimo gruppo di ragazzi piemontesi,<br />

perché si trattava di ‘valdesi’, cioè di cristiani non cattolici, facenti parte della<br />

minoranza protestante più antica (la loro origine risale al XIII secolo) e più diffusa in<br />

Italia. Così domenica 22 luglio abbiamo avuto<br />

ospite in parrocchia anche Joylin Galapon,<br />

pastora riformata della Chiesa Valdo-Metodista<br />

di Piacenza, e in luogo della S.Messa (cui<br />

i valdesi non avrebbero potuto partecipare),<br />

abbiamo celebrato un momento di preghiera<br />

ecumenico. Ne è uscito un pomeriggio di<br />

festa e di gioia che difficilmente verrà dimenticato.<br />

Dopo la preghiera, attorno ad un ottimo<br />

ed abbondante rinfresco preparato dalle<br />

donne del paese, abbiamo potuto chiedere<br />

tante informazioni sulla storia e sulla natura<br />

della chiesa valdese, venendo a conoscere<br />

la vicenda tribolata di questi fratelli cristiani,<br />

costretti a una dura vita di montagna a causa<br />

della loro fede.<br />

e poi la festa di Fontana Marenga…<br />

Poco prima di Ferragosto ci<br />

siamo trovati nella pineta di<br />

Fontana Marenga per la bella festa<br />

che insieme a noi raduna la<br />

gente delle frazioni circostanti,<br />

da Ciregna fino a Rosso e Barche.<br />

Un momento davvero ‘bucolico’<br />

caratterizzato dalla Messa<br />

della mattina nella quale, alla<br />

presenza di molti amministratori<br />

locali, un segno sottolinea<br />

sempre il gemellaggio tra i due<br />

comuni di Ferriere e Marsaglia.<br />

…e quella di San Rocco<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Ormai ha ripreso piede a pieno ritmo e con grande successo anche la sagra di San<br />

Rocco, festa patronale della parrocchia, che da alcuni anni va ritrovando i fasti<br />

di un tempo. Quest’anno si è inaugurato il nuovo gazebo, che si è dimostrato pienamente<br />

adatto per queste iniziative. Molte le persone che hanno partecipato e molto<br />

interessanti anche i due eventi collegati, e cioè la presentazione del libro di Tersilia<br />

Viani e la mostra fotografica di Giancarlo Milani. Ma anche di questo parleremo nel<br />

prossimo numero!<br />

58 59<br />

Gruppo Scout Valdesi La mostra fotografica di Giancarlo Milani


ontagna<br />

Nostra<br />

La festa<br />

sul grande prato verde<br />

Impossibile quantificare il numero dei<br />

presenti alle tre sere. Dobbiamo veramente<br />

ringraziare il buon Dio per il<br />

sole meraviglioso che ha accompagnato<br />

l’estate e poi i bravi organizzatori della<br />

Pro Loco con tutti i collaboratori.<br />

I centenaresi, in queste occasioni, si fanno<br />

veramente onore, per lo spirito che<br />

manifestano nella partecipazione.<br />

In Chiesa, ai piedi di San Lorenzo, anche<br />

don Alfonso e don Gianrico, hanno<br />

voluto ringraziare il buon Dio per i 50<br />

anni di sacerdozio.<br />

Due belli esempi di preti che su questi<br />

monti sanno trasmettere con la vita, la<br />

testimonianza dell’amore al Signore verso<br />

la gente. Speriamo che il Signore ce li<br />

conservi ancora per molto tempo.<br />

centenaro<br />

Utile per ravvivare la nostra fede e l’amore<br />

ai poveri la testimonianza della<br />

missionaria laica del Pime Paola Maiocchi,<br />

originaria di Cassano, ma che da<br />

anni opera in Cambogia. Altrettanto prezioso<br />

è stato l’arrivo dei missionari scalabriniani<br />

padre Aldo Montanari e padre<br />

Amerio Ferrari per il servizio religioso<br />

nelle varie ville e parrocchie.<br />

Per la festa di San Lorenzo, il responsabile<br />

del Circolo “La Centena” Guido ha<br />

voluto offrire il pranzo ai sacerdoti e ai<br />

collaboratori e di questo ne siamo grati<br />

e riconoscenti.<br />

Ora il verde dei monti cede il posto al<br />

giallo e così quasi tutti hanno fatto ritorno<br />

al lavoro quotidiano, ma la preghiera<br />

e l’amore alla nostra terra ci unirà anche<br />

se lontani.<br />

Ricordi di un tempo<br />

Si dice che l’affetto donato e ricevuto<br />

costituisca un “segno” indelebile che<br />

si porta nel cuore per sempre, qualcosa<br />

che, anche se resta in ibernazione per<br />

lungo tempo, quando trova l’occasione<br />

per rivivere nella realtà diventa un dono<br />

di emozioni, di gratificazione, di grande<br />

commozione.<br />

Ho ritrovato quest’anno a Centenaro alcuni<br />

”ragazzi” incontrati 60 anni fa alla<br />

colonia Piaggio a Chiavari. Io giovane<br />

assistente, appena diplomata, che cercava<br />

le occasioni per misurarsi nell’attività<br />

di maestra poi svolta. Loro ragazzini belli,<br />

intelligenti e timidi, come tutti i pastorelli<br />

di montagna, che per la prima volta<br />

lasciavano la sicurezza del piccolo paese<br />

per affrontare l’impatto con persone<br />

nuove, con un ambiente molto diverso<br />

da quello di provenienza. Entrambi abituati<br />

a fermare lo sguardo sulla sommità<br />

dei monti con la curiosità di scoprire<br />

le novità immaginate oltre i confini sui<br />

quali si fermava la vista, ci sentivamo un<br />

po’ estranei davanti alla distesa del mare<br />

azzurro che vedevamo per la prima volta.<br />

La frase di Gianni “Non si vedono i monti”,<br />

ha manifestato, fin dai primi giorni la<br />

nostalgia del suo paese ed ha insegnato<br />

a me, futura insegnante, la necessità<br />

di capire e di rispettare i disagi di quei<br />

bambini (ed adulti) che, cambiando<br />

contesti di vita, sperimentano le grandi<br />

difficoltà del confronto con culture e<br />

ambienti diversi.<br />

Ho sempre conservato una fotografia<br />

scattata sulla spiaggia della colonia Piaggio<br />

in cui tutti e sei: Gianni, Remo, Antonio,<br />

Sergio, Luciano e Salvatore mostrano<br />

lo sguardo intelligente e curioso di<br />

ragazzini che, diventati uomini, hanno<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

saputo, con la determinazione dei montanari<br />

e il coraggio di affrontare situazioni<br />

nuove e difficili, affermarsi nella<br />

professione, onorare il loro paese mai<br />

dimenticato anche se le scelte di vita li<br />

hanno portati lontano.<br />

Per iniziativa di Gianni, orefice profondamente<br />

ancorato nella sua terra tanto<br />

da farne rivivere antiche tradizioni e da<br />

custodire tante testimonianze del passato,<br />

quest’anno a Centenaro ho riabbracciato<br />

Remo e Antonio: i “ragazzini” di<br />

tanti anni fa.<br />

Indescrivibile l’emozione provata, accompagnata<br />

dalla gioia di sentirmi presente<br />

nel loro affetto e nel loro ricordo<br />

e dall’orgoglio di ritrovarli ciascuno con<br />

una storia personale che racconta di fatiche<br />

affrontate, ma anche di importanti<br />

traguardi raggiunti nelle diverse attività<br />

svolte.<br />

Il tempo delle ferie è ormai terminato e<br />

loro sono tornati nelle terre di adozione<br />

per seguire le loro attività di imprenditori.<br />

Resta fra noi la promessa di ritrovarci<br />

la prossima estate per coltivare il<br />

rapporto affettivo che ci unisce e per<br />

ricordare Luciano e Salvatore che pur,<br />

volati in Cielo ad arricchire l’elenco dei<br />

Santi della nostra montagna, restano nei<br />

nostri cuori, anche loro testimoni di una<br />

storia iniziata alla colonna Piaggio 60<br />

anni fa.<br />

60 61


ontagna<br />

Nostra<br />

Esperienze uniche che dimostrano<br />

la ricchezza dei sentimenti e degli<br />

affetti, doni che neanche il tempo<br />

può cancellare e fanno vibrare il<br />

cuore quando dal finestrino di una<br />

macchina, che rallenta, arriva da<br />

uno di quegli uomini, rimasti per<br />

me “ragazzini”, un belllissimo saluto<br />

in dialetto di Centenaro “T voiu<br />

bein”. Dina<br />

Situazione canali tetto chiesa<br />

Nel mese di luglio il lattoniere Giuseppe Bracchi, con il camion piattaforma (alta<br />

42 m.) di noleggio ditta Carrà di San Nicolò e l’impresa Andrea Calamari, ha<br />

sostituito tutte le vecchie canali con quelle in rame ed alcuni travetti del tetto<br />

ormai consumati. Il costo complessivo, affrontato dalla Parrocchia, è stato di<br />

€28.250,00. Un grazie alla Pro Loco che ha erogato un buon contributo.<br />

Ricordiamola<br />

Rezoagli Ezia ved. Marchese<br />

03.09.1940 - 10.02.<strong>2012</strong><br />

Lascia nel dolore il figlio Luca, la nuora Patrizia, il<br />

fratello Sandro e tutti i nipoti. A tutti noi una grande<br />

mancanza di affetto.<br />

Il tuo ricordo rimarrà per sempre nei nostri cuori.<br />

Come ai vecchi tempi<br />

Mercoledì 8 agosto, a Villa, si compiva<br />

la trebbiatura del frumento, secondo<br />

vecchi stili, con un’antica trebbiatrice<br />

così piccola e così rispettosa di una<br />

vecchia storia da riportare a tempi lontani<br />

in cui la trebbiatura del frumento<br />

era una festa per tutto il paese.<br />

L’idea di questa inziativa, per far rivivere<br />

esperienze lontane nel senso della<br />

gratitudine verso antenati che hanno<br />

preparato il nostro presente è di Gianni<br />

Villa.<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

62 63


ontagna<br />

Nostra<br />

Sentita e partecipata la celebrazione religiosa a Codegazzi.<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

64 65<br />

Villa: sosta vietata ai girovaghi<br />

rocca<br />

Cari Qemigrati e residenti<br />

uest’anno vi abbiamo visti in tanti e anche per un periodo abbastanza lungo.<br />

Con gioia e meraviglia sono sorte due nuove case, segno che a Rocca si ritorna<br />

sempre e<br />

volentieri e anche<br />

la nostra chiesa,<br />

che per un lungo<br />

periodo invernale<br />

era rimasta chiusa,<br />

ci ha accolti<br />

tutti, segno del<br />

nostro amore al<br />

Signore, alla Sua<br />

parola di vita ed<br />

ai buoni esempi<br />

dei nostri cari che<br />

ci hanno preceduti.<br />

Momento di riposo per Cesare Balderacchi, che a Rocca si gode il nipotino.<br />

La festa del Patrono: San Cristoforo<br />

La celebrazione, presieduta da Padre Raffaele della Tanzania, ha ravvivato in noi<br />

quella fede che diventa testimonianza di vita nella famiglia, nel luogo di lavoro, nelle<br />

prove che la vita riserva.<br />

Gli amici francesi hanno voluto che la processione<br />

del Santo, portato dalle loro spalle<br />

fino al cimitero, testimoniasse l’amore da<br />

vivere con la gente che s’incontra per le vie<br />

Dalla Francia in tanti sono arrivati<br />

sino ... in casa con la propria macchina.<br />

11 agosto: Padre Amerio Ferrari ha unito in matrimonio Julien Bocciarelli<br />

e Marie Therese Magali. Grande festa per tutti gli emigrati!


ontagna<br />

Nostra<br />

brUgneto-cUrletti<br />

castelcanaFUrone<br />

Quella che si è appena conclusa è stata indubbiamente un’estate piena di avvenimenti,<br />

di feste e di incontri.<br />

Iniziamo<br />

da<br />

Brugneto<br />

Complimenti ai ragazzi del Circolo ANSPI ‘U Mercadello’! Sono stati bravissimi!<br />

Hanno animato l’estate con inventiva, capacità organizzativa e sono riusciti, per<br />

parecchie sere, a far divertire la popolazione di Brugneto e dintorni accorsa numerosa<br />

ad assistere ai vari spettacoli.<br />

Sotto le ‘verdi, fresche frasche’ della balera si è fatto di tutto. Si è mangiato, cantato,<br />

ballato e perfino recitato. Ogni sera c’era un nuovo intrattenimento. Si sono festeggiati<br />

i bellissimi diciottenni, qualche cinquantenne e il clou del divertimento è stato<br />

raggiunto la sera del 17 agosto quando, sulla falsariga della ‘Corrida’ si sono esibiti i<br />

nostri dilettanti allo sbaraglio di età compresa tra i tredici e gli ottanta e passa anni.<br />

Sono stati tutti eccezionali, ma quelle che hanno riscosso maggior successo sono state<br />

Letizia e Teresa di Casale che, nei panni di due novelli sposini, hanno recitato con<br />

grande umorismo e cantato canzoni popolari come due vere artiste. Che dire poi di<br />

Antonio Bertotti di Curletti? Di lui conoscevamo già le capacità innate di autodidatta,<br />

ma, una volta in più, è riuscito a conquistare il folto pubblico con arrangiamenti alla<br />

fisarmonica da consumato professionista. Avremmo voluto ascoltare anche le sue capacità<br />

canore, ma va bene così!<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Bravissimo Samuele! Con l’auto della bella Francesca che gli ha fatto da spalla, ha presentato<br />

le varie serate senza l’aiuto di alcun copione, ma improvvisando con vera maestria.<br />

Grazie ancora a tutti i nominati, ma grazie anche a coloro che ‘dietro le quinte’<br />

hanno lavorato con impegno e abnegazione. Finite le feste e le vacanze, giunga a tutti<br />

l’augurio di un buon anno scolastico e lavorativo colmo di soddisfazioni. Se il buon<br />

Dio lo vorrà speriamo<br />

di ritrovarci ancora l’estate<br />

prossima, sotto<br />

le ‘verdi frasche’ della<br />

balera di Brugneto.<br />

Enni Scaglia<br />

Immagini dalla simpatica festa di Colla,<br />

organizzata da Patrizia e da un gruppo di<br />

amici, e che ha rallegrato un bel pomeriggio<br />

estivo di luglio. Grazie Patrizia, grazie<br />

ai suonatori (i gruppi 'Noterfolk' e 'Gatt a<br />

spuss') e grazie a tutti coloro che hanno<br />

contribuito ad animare la giornata!<br />

66 67


Felicitazioni<br />

a Morena e<br />

Giuseppe Torelli<br />

per il loro<br />

piccolo Filippo,<br />

battezzato<br />

nella chiesa<br />

di Brugneto<br />

l'8 dicembre<br />

scorso, e qui<br />

circondato dai<br />

suoi familiari.<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Incontro paesano a Costa<br />

Fiocco azzurro in casa Ferrari, è arrivato<br />

Joshua, figlio di Jonathan e Isabella, nipote<br />

di Gianni e Mara di Noce<br />

Triplice occasione di festa<br />

in casa Ponticelli<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Il 29 luglio, nella chiesa di Villanova di Bettola ha<br />

ricevuto il Battesimo Filippo Ponticelli di Ivano<br />

e Stefania.<br />

Lo scorso mese di Maggio ha ricevuto la Prima<br />

Comunione a Podenzano Simone Ponticelli di<br />

Mauro e Giovanna.<br />

Infine hanno festeggiato i 50 anni di matrimonio<br />

Francesco Ponticelli e Maria Scaglia.<br />

Il 1° maggio ha ricevuto la Prima<br />

Comunione anche Andrea<br />

Mognoni. In foto Andrea con i<br />

nonni Giorgio Ponticelli e Scaglia<br />

Rita.<br />

68 69


ontagna<br />

Nostra<br />

Domenica 5 agosto: tutti in pista per la festa di Curletti<br />

e il 15 agosto tutti a Castelcanafurone.<br />

Pomeriggio di preghiera<br />

e di giochi<br />

anche al Gratra.<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

70 71


ontagna<br />

Nostra<br />

Ricordiamoli<br />

All’inizio dell’estate ci ha lasciato Maddalena Malchiodi, che tutti ricordiamo<br />

con affetto e simpatia, perché fin da giovane è stata una delle figure storiche di<br />

Brugneto, e perché appena poteva saliva in paese da Parabiago, nel milanese,<br />

dove risiedeva da tempo, per rimanere il più a lungo possibile al suo paese natale.<br />

Amica di tutti, era sempre disponibile per chi avesse bisogno ed era capace di mille<br />

lavori e mille fatiche; quando è stato necessario ha curato il suo Gino fino alla<br />

fine, rimanendo colpita dalla medesima malattia che la ha tenuta prigioniera per<br />

anni, fino alla sua scomparsa. La ricorderemo solare e sorridente come è sempre<br />

stata.<br />

Durante l’estate si è spento anche il nostro Pino<br />

Scaglia: Non solo era la persona più anziana residente<br />

in parrocchia, essendo della classe 1915, ma<br />

era anche molto conosciuto, essendo stato per anni<br />

consigliere ed assessore comunale, ai tempi del sindaco<br />

Caldini. Appassionato della sua terra e dei suoi<br />

monti, per i quali ha speso ogni sua energia, tutti<br />

lo abbiamo nel cuore con la sua borsa sottobraccio,<br />

mentre si preoccupa per una pensione, una strada da<br />

aggiustare, o un’altra delle tante situazioni di bisogno<br />

del nostro territorio. Grazie Pino per il tuo impegno,<br />

e per esserti preso cura della cosa pubblica per tanti<br />

anni!<br />

Fino all’ultimo Gregorio Scaglia è stato presente<br />

alla Messa, così come non mancava mai nelle cose<br />

della parrocchia e di Colla, frazione dove era nato, ma<br />

alla fine la malattia lo ha strappato ai familiari e a tutti<br />

noi, lasciando un gran vuoto nel cuore di ciascuno,<br />

proprio perché Gregorio di tutti era amico, con la sua<br />

giovialità, la sua ironia, la sua bonomia e la sua saggezza.<br />

Ecco perché davvero mancherà a tutti, e anche<br />

Colla, senza di lui non sarà più la stessa…<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Improvvisamente si è spento il carissimo Santino<br />

Carini di Casella, una tra le figure più<br />

care e popolari di Casella, avendo sempre risieduto<br />

in paese fino ad esserne uno dei pochi<br />

abitanti rimasti. Anche per questo la sua casa è<br />

diventata sempre di più il punto di riferimento<br />

di tanti amici non solo della frazione ma anche<br />

dei paesi circostanti, che adesso perdono un<br />

amico e un . In quest’ultimo periodo è stato<br />

assistito con ogni cura ed attenzione dai suoi<br />

familiari, in particolare dalle sorelle Mariuccia<br />

e Rina.<br />

Ricorre in settembre il primo anniversario di Silvia Scaglia (detta Gina) scomparsa<br />

a Tornarezza all’età di 89 anni. Gina ha fatto la storia di questo paese. L’ha<br />

fatta dandovi alla luce i suoi figli, aiutando altre donne a partorire, lavorando i<br />

campi, affrontando le sofferenze della vita sempre con ottimismo e spirito combattivo.<br />

Un mondo il suo che oggi non esiste più, la montagna sta perdendo popolazione,<br />

ma anche tradizioni, attaccamento al lavoro, culture. Per questo diventa<br />

importante ricordare le persone scomparse sperando possano restare non solo<br />

nel cuore dei familiari ma anche nella memoria dei luoghi. Renzo, Tiziana e Ivana<br />

ricordano<br />

con tanto amore<br />

la loro mamma<br />

e faranno<br />

sempre tesoro<br />

dei suoi insegnamenti.<br />

Gina è l’ultima<br />

a destra. Con<br />

lei le sorelle e<br />

il fratello.<br />

72 73


ontagna<br />

Nostra<br />

Anche quest’anno le nostre celebrazioni<br />

e feste sono puntualmente<br />

avvenute e riuscite, cominciando dalla<br />

festa della Madonna delle Grazie, preceduta<br />

come sempre dall’asta delle torte,<br />

sostenuta dalla generosità dei pochi ma<br />

buoni partecipanti.<br />

Alfredo e Amerigo Moia non hanno<br />

mancato il loro appuntamento ed il 10<br />

agosto tutti abbiamo condiviso il pranzo<br />

nel loro giardino con il piacere di<br />

sempre.<br />

La Messa dell’Assunta è sempre ben<br />

partecipata a San Gregorio ed anche<br />

quest’anno la nostra chiesa era molto<br />

bella con la statua della Madonna esposta<br />

nel suo trono luccicante.<br />

Il 14 agosto abbiamo partecipato numerosissimi<br />

e festosi alla “Polenta sotto il<br />

campanile” ed alla estrazione della lotteria,<br />

animata da Maurizio e dai bambini<br />

che hanno “pescato” i numerosi biglietti.<br />

La Polenta è stata preceduta dai giochi<br />

per i bimbi, che erano veramente molti<br />

ed hanno gareggiato con entusiasmo,<br />

attratti anche dalla conquista dei premi<br />

preparati da Silvia, Susy, Federica e relativi<br />

consorti, compagni ed amici.<br />

La serata è ben riuscita, grazie anche<br />

alla bella stellata ed al clima tiepido.<br />

Si sa che senza la buona volontà non si<br />

Val lardana<br />

Da San Gregorio..... ringraziamenti per tutti! famiglia Monti; alla famiglia Pinuccio Balde-<br />

fa nulla, purtroppo però gli anni passano<br />

per tutti ed anche per gli organizzatori<br />

di questa festa che vede una partecipazione<br />

di pubblico sempre più numerosa.<br />

Così è necessario che i giovani si facciano<br />

avanti e da queste pagine invitiamo<br />

coloro che trascorrono qui le vacanze a<br />

mettere nel programma del loro soggiorno<br />

anche la previsione di partecipare<br />

allo svolgimento della festa, per dare<br />

manforte a quelli che da molti anni se<br />

ne occupano, ma che per l’età vedono<br />

diminuire le forze.<br />

Per quest’anno dobbiamo ringraziare<br />

molte persone che ci hanno permesso di<br />

avere ancora successo e di poter contribuire<br />

sostanziosamente alle spese invernali<br />

della nostra chiesa e quindi, grazie :<br />

agli sponsor che ci hanno permesso di<br />

trasformare in …liquidi…le loro donazioni:<br />

Caterina Dallavalle - Cassimoreno, Panetteria<br />

Cavanna - Ferriere, Macelleria Lanfranchi<br />

– Ferriere, Alimentari Carla Toscani –<br />

Ferriere, Alimentari Alberto Freschi – Farini,<br />

Fioriste Adriana e Fiorella Freschi – Farini,<br />

Farmacia Dr. Reggi - Farini, Andrea Bellico<br />

di Fontanarosa, Floricoltura La Margherita -<br />

racchi, new entry alla griglia ed al servizio;<br />

ad Andrea Battaglia di Fontanarosa che oltre<br />

ad averci offerto tanta ottima birra di sua<br />

produzione, partecipa con alacre discrezione<br />

all’esecuzione di ogni tipo di lavoro. Ancora<br />

grazie a Silvia, Susy, Federica & Co. per la<br />

gestione dei giochi, della cassa, della polenta,<br />

ecc, a tutte le gentili signore, soprattutto le più<br />

“grandi” che hanno confezionato le torte per<br />

l’asta e mandiamo un caro abbraccio alle le<br />

donne di Proverasso con la Tina in testa, a<br />

Dorina dei Tomé, ad Annita di San Gregorio<br />

per le loro inimitabili torte di patate sempre<br />

molto richieste ed infine alla nonna Mariuc-<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

cia di Monza, instancabile produttrice di<br />

squisite crostate; a tutto lo “staff” che di nuovo<br />

invita le giovani leve a rilevarlo in questo<br />

“volontariato” estivo che sarà meno oneroso<br />

se sostenuto dalla partecipazione di molti.<br />

Montereggio: Sagra della Madonna del Carmine<br />

“Compra una torta e sostieni il restauro<br />

e la manutenzione della chiesa”<br />

Un invito preso al volo, come da consolidata<br />

tradizione, dalle donne del paese<br />

e da tanti clienti che abitano o soggiornano<br />

a Montereggio.<br />

Da parecchi anni infatti si è presa l’abitudine<br />

di festeggiare la “Madonna del<br />

Carmine”, patrona della parrocchia,<br />

offrendo sul sagrato torte dolci e salate,<br />

cucinate dalle donne del posto ed<br />

offerte per sostenere finanziariamente il<br />

restauro e la conservazione della chiesa,<br />

in meno di due ore sono state offerte<br />

circa settanta torte raccogliendo 1.500€,<br />

una somma che, nonostante la crisi, è<br />

risultata superiore addirittura agli anni<br />

precedenti. In mattinata alle ore 11 si è<br />

svolta la funzione officiata da don Luciano,<br />

seguita dalla tradizionale processione<br />

con la statua della Madonna del<br />

Carmine, tanti i bambini che sostenevano<br />

il lungo velo stellato di tulle, tanti<br />

anche gli adulti residenti e villeggianti.<br />

Potevano mancare le campane a festa? Sicuramente<br />

no e il nostro Pino si è arrampicato<br />

sul campanile appena restaurato<br />

per suonarle e far contenti tutti i bambini<br />

presenti. Non resta che ringraziare chi ha<br />

collaborato con passione per la buona riuscita<br />

della festa, il gruppo degli alpini e<br />

i tanti clienti che hanno contribuito con<br />

generose offerte, Don Luciano per la solennità<br />

della celebrazione.<br />

Podenzano, ad Alberto Monti ed amici per il<br />

74 75<br />

servizio al banco; agli amici piacentini della


ontagna<br />

Nostra<br />

Cassimoreno: anche il silenzio parla<br />

Ovverro visitando un cimitero restaurato.<br />

noi oggi i componenti attivi.<br />

Il grido che da senso al silenzio del cosmo sicuramente<br />

appartiene ai vivi con i loro problemi,<br />

il loro drammi, il loro “perché” senza<br />

risposte, il loro bisogno di verità, di giustizia,<br />

di amore. Ma anche per i nostri morti sono<br />

state queste le ansie e le preoccupazioni lungo<br />

il loro cammino terreno. E oggi dalle loro<br />

tombe lanciano un messaggio, un “grido” rivolto<br />

a noi ancora immersi negli affanni e<br />

nelle incertezze per rassicurarci che un senso<br />

esiste e che non bisogna mai cedere alla<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

tentazione di rassegnarsi alla disperazione e<br />

alla sconfitta.<br />

Il loro grido è proprio questo: c’è una “realtà”<br />

più grande, infinitamente più grande, capace<br />

di avvolgere di senso tutta questa nostra<br />

vita che spesso sembra non averne.<br />

Credo infine vada espresso un plauso e un<br />

pensiero grato a chi ha caldeggiato, promosso<br />

e realizzato lo svolgimento di questo prezioso<br />

restauro che esalta e fa palese l’idea che le nostre<br />

“radici” sono importanti e vanne tenute<br />

nella debita considerazione.<br />

chi gli chiedeva “Chi è Dio?”… il grande<br />

A scrittore e romanziere portoghese pre-<br />

cantuccio del nostro spirito.<br />

Anche entrando in un cimitero ci si trova<br />

mio Nobel per la letteratura José Saramago, avvolti in un silenzio misterioso e profondo<br />

Sempre caratteristica<br />

rispondeva: “Dio è il silenzio del cosmo e che però assume anche l’aspetto di un “gri-<br />

e partecipata la Pro-<br />

l’essere umano il grido che dà senso a questo do” urlato da una umanità che è passata atcessione<br />

di San Ber-<br />

silenzio”.<br />

traverso il crogiolo della vita. Sui volti delle<br />

nardo a Cassimoreno<br />

Questa straordinaria intuizione si presta per persone effigiate sulle tombe non sempre sono<br />

in mezzo al secolare<br />

introdurre la mia riflessione che ha per og- espressi chiaramente tutti i sentimenti e tutti<br />

castagneto.<br />

getto il cimitero e più precisamente il pic- i drammi che la vita ha loro riservato. Ma è<br />

colo cimitero di Cassimoreno che con l’i- ben noto, perché l’esperienza lo sta a dimonizio<br />

dell’estate ha visto <strong>completa</strong>ta la sua<br />

ristrutturazione. Grazie all’aiuto finanziario<br />

dell’Amministrazione comunale di Ferriere<br />

prima e a quello della Parrocchia dopo,<br />

le mura perimetrali e la facciata si presentastrare,<br />

che ogni tomba nasconde un cumulo<br />

enorme di esperienze e di drammi ai quali è<br />

stato impossibile sottrarsi.<br />

In ogni cimitero è racchiusa la storia gioiosa<br />

e dolorosa del paese…; è come una biblioteca<br />

un piccolo angolo di Valnure può regalarti grandi emozioni<br />

Quando incontrai mio marito per la l’altra parte del mondo, non banalmente<br />

prima volta lui mi raccontò che tra le come oggi accade in maniera semplicissima<br />

sue passioni più grandi coltivava quella del con l’utilizzo della piattaforma internet ma<br />

no ora in una veste nuova in grado di atti- silenziosa che a leggerla con la pazienza…<br />

radioamatore e io stupidamente e con l’in- bensì attraverso onde radio.<br />

rare l’attenzione compiaciuta dei visitatori. quante cose si verrebbero a conoscere e riugenuità<br />

di una ragazza poco più che ven- All’inizio per me vedere una persona attac-<br />

La citazione ricordata prima mi serve per descirebbero ad arricchire di senso il nostro vitenne<br />

lo assecondai dicendogli che anche a cata a quegli strumenti pieni di pulsanti e di<br />

scrivere la sensazione che si prova quando,<br />

entrati in un luogo sacro (chiesa, moschea,<br />

sinagoga), almeno così è per me, ci si trova<br />

avvolti da un’aura di mistero, di silenzio, di<br />

qualcosa che va oltre la realtà umana.<br />

Lasciato alle spalle il frastuono della vita<br />

quotidiana si è immersi in un silenzio avvere<br />

quotidiano di chiamati a portare avanti<br />

l’opera da loro iniziata. Le pietre vive della<br />

facciata, sapientemente fatte emergere dai restauratori,<br />

bene esprimono in una immagine<br />

eloquente i personaggi i cui resti riposano nel<br />

piccolo cimitero e che nel passato con la loro<br />

vita, con il loro operare, con il loro duro lavo-<br />

me piaceva ascoltare la radio soprattutto in<br />

macchina…non pensavo minimamente a<br />

ciò che significasse quella parola e a quale<br />

mondo si nascondesse dietro.<br />

Il radioamatore non è dunque come dice<br />

la parola, un amatore della radio in senso<br />

generale, ma un vero e proprio esperto di<br />

frequenze, collegamenti, nonché un appas-<br />

scritte luminose con cifre a me incomprensibili<br />

e ascoltare quei chiamiamoli “discorsi”<br />

tra radioamatori articolati su termini e sigle<br />

tipiche sembrava una cosa senza senso,<br />

priva di significato. Col tempo ho imparato<br />

e capito quanto sia affascinante e allo stesso<br />

tempo, tutto da scoprire questo mondo,<br />

sono riuscita ad apprezzare e a rispettare il<br />

volgente che fa bene alla nostra parte intero, con la loro fede semplice, con il loro vivere<br />

sionato di telecomunicazioni e di elettronica lavoro e la passione che caratterizza i ra-<br />

76<br />

riore più profonda portandola a sviluppare<br />

pensieri che di solito si lasciano sopiti in un<br />

i valori che contano sono stati il fondamento<br />

per la costruzione della società di cui siamo<br />

che attraverso diversi strumenti più o meno<br />

potenti è in grado di mettersi in contatto con<br />

dioamatori, a partire dalle origini cioè dal<br />

momento in cui si studia assiduamente per<br />

77


ontagna<br />

Nostra<br />

cattaragna<br />

Un’estate da ricordare<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

passare gli esami di radiotecnica e di telegrafia,<br />

al punto di ottenere la licenza per<br />

installare la radio fino ad arrivare ai più<br />

entusiasmanti e ben riusciti collegamenti.<br />

Dalle montagne della vallata non esiste<br />

“inquinamento elettromagnetico” e si<br />

gode di una pace per così dire elettrica<br />

che ogni appassionato di radio sognerebbe,<br />

non ci sono le apparecchiature domestiche<br />

che nelle città disturbano il segnale<br />

e collegarsi con un radioamatore del Sud<br />

America sembra come parlare con il vicino<br />

della finestra di fronte.<br />

A volte la voce lascia spazio ai segnali spalancano il cuore, il verde della natura e<br />

telegrafici e le comunicazioni si svolgono l’azzurro del cielo durante il giorno insieme<br />

tramite un apparecchio che emana suoni al bianco di qualche nuvola che fa capolino<br />

lunghi o brevi che alle orecchie dei più pos- ogni tanto ti regalano spunti bellissimi per<br />

sono sembrare incomprensibili mentre rac- scattare delle vere e proprio foto d’arte.<br />

chiudono messaggi che paiono in codice, un Anche la notte impreziosisce le emozioni<br />

affascinante modo di scambiarsi frasi sen- dando una visione tutta diversa ma altretza<br />

essere capiti dagli altri ma solo dai tuoi tanto magnifica del paesaggio. Infatti l’az-<br />

“amici di radio”.<br />

Abbiamo visto il ruolo importantissimo che<br />

aveva l’utilizzo del telegrafo da parte degli<br />

zurro del cielo lascia spazio al blu notte della<br />

volta celeste che proprio sopra alla nostra<br />

testa ci sorprende con una miriade di stelle<br />

Il tempo corre così velocemente che<br />

quasi sorprende ritrovarsi a scrivere il<br />

Un momento della festa di S. Anna<br />

ufficiali del memorabile Titanic sia quando<br />

lanciarono l’SOS sia quando comunicarono<br />

la posizione della nave al momento<br />

dell’impatto con l’iceberg. Sembra una realtà<br />

lontanissima da noi che ora viaggiamo<br />

con “Smartphone” di ultima generazione<br />

e gps all’avanguardia ma sentire oggi delle<br />

comunicazioni telegrafiche mi fa venire la<br />

pelle d’oca e mi fa ripensare a quella trage-<br />

che come piccoli diamanti luccicano su di<br />

un manto scuro. Tutto diventa misterioso<br />

e quelli che prima erano di giorno i punti<br />

di riferimento come un albero o la cima di<br />

un monte oppure una staccionata diventano<br />

nemici di notte, sembrano volerti spiare<br />

mentre le stelle e la Luna delineano l’orientamento<br />

e ti danno la sicurezza che ovunque<br />

andrai troverai sempre la strada di casa.<br />

bilancio di un’estate che si avvia alle sue<br />

ultime settimane, verso i colori accesi<br />

dell’autunno in Val d’Aveto. Ma è anche<br />

motivo di grande soddisfazione, sia per<br />

il Consiglio Direttivo del circolo “Amici<br />

di Cattaragna” che per tutte le persone<br />

che hanno reso possibili gli eventi in calendario,<br />

poter raccontare di proposte<br />

anche da noi, ai nostri orti e ai nostri<br />

boschi, dall’altra è stata uno dei motivi<br />

di questo successo, in forma di quel cielo<br />

stellato che ha fatto da corollario alle<br />

nostre iniziative serali, arricchendo di fascino<br />

e suggestione il tempo trascorso al<br />

nostro circolo o sul piazzale della chiesa,<br />

dia del mare.<br />

E’ bello sapere che anche un piccolo angolo<br />

che, anno dopo anno, raccolgono sem- una terrazza affacciata proprio sul cielo<br />

Un altro hobby strettamente legato alla bel- di Valnure possa regalarti emozioni uniche<br />

pre maggiori consensi e contribuiscono e sulla nostra valle.<br />

lezza dei luoghi e dei paesaggi della vallata<br />

è quello della fotografia che insieme alla passione<br />

per la radio e all’astronomia sono i tre<br />

migliori modi per evadere dallo stress cittadino,<br />

con il suo smog, il traffico e la frenesia<br />

della vita quotidiana.<br />

Coltivare e vivere queste cose in Valnure ha<br />

un sapore e un fascino diverso, prendere<br />

la propria macchina fotografica e perdersi<br />

e farti vivere intensamente tutto l’arco della<br />

giornata e della notte senza mai stancarti,<br />

senza mai cogliere lo stesso particolare due<br />

volte, riuscendo anche contemporaneamente,<br />

o quasi, a ricevere un collegamento da un<br />

radioamatore d’oltreoceano proprio mentre<br />

ti accingevi a scattare dalla finestrella aperta<br />

sul tetto una bellissima immagine del campanile<br />

incorniciata dalle stelle del grande<br />

a rendere sempre più nutrito il gruppo<br />

degli amici che vengono a trovarci, per<br />

trascorrere una serata in compagnia, per<br />

conoscerci o per rivederci, magari dopo<br />

tanti mesi trascorsi lontano dai nostri<br />

monti. E consolidano l’immagine di Cattaragna,<br />

l’immagine di un paese ospitale<br />

e accogliente.<br />

La festa patronale di Sant’Anna è da<br />

sempre un momento importante per la<br />

nostra comunità, e quest’anno davvero<br />

la serata di sabato 28 luglio ci ha fatto<br />

rivivere il senso delle feste di tanti<br />

anni fa, quando persone da ogni paese<br />

della vallata raggiungevano Cattaragna,<br />

con difficoltà ben maggiori di oggi, tra-<br />

78<br />

nei campi di frumento o erba medica immortalando<br />

scorci e paesaggi da cartolina ti<br />

carro.<br />

Stefania Calleris<br />

Se da una parte la carenza di piogge ha<br />

causato (e sta causando) tanti problemi<br />

sformando un giorno di devozione e di<br />

preghiera in un’occasione di festa e di<br />

79


ontagna<br />

Nostra<br />

incontro: un modo per riunire famiglie,<br />

rinsaldare amicizie, raccontare il tempo<br />

trascorso lontano, ridere dei ricordi di<br />

una vita, mangiare e bere insieme, bal-<br />

lare e divertirsi. Mai come quest’anno la<br />

partecipazione dei paesi vicini è stata<br />

tanto numerosa, ci ha fatto assaporare<br />

il modo di intendere la sagra come era<br />

per i nostri genitori<br />

e i nostri nonni, e al<br />

tempo stesso è stato<br />

motivo di grande<br />

conforto. Ci ha detto<br />

che possiamo essere<br />

molto più di comunità<br />

separate e distinte,<br />

gruppi di case arroccati<br />

su questi monti,<br />

da guardare con la<br />

coda dell’occhio passando<br />

in macchina<br />

sulla statale, prose-<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

80<br />

guendo oltre: possia-<br />

Il paese in festa il 13<br />

agosto.<br />

81<br />

mo essere comunità<br />

che si incontrano, che si<br />

conoscono, che condividono<br />

momenti, tempo<br />

buono. Anche gli altri ingredienti<br />

della festa c’erano<br />

tutti, e amalgamati alla<br />

perfezione come sempre:<br />

spiedini e carne, formaggio<br />

alla griglia, patatine,<br />

birra a caduta e ogni altra<br />

delizia. E la colonna sonora<br />

della serata, orchestrata<br />

da due fisarmoniche<br />

d’eccezione: quelle di<br />

Kalle e Marco, che hanno<br />

accompagnato le danze, protratte fino a<br />

notte fonda, dei tanti amici che hanno<br />

voluto premiarci con la loro presenza.<br />

La domenica è stata il giorno della nostra<br />

patrona, ma anche dei bambini, che<br />

hanno aiutato noi adulti ad animare la S.<br />

Messa, portando all’altare i simboli della<br />

Comunione e regalando, dopo la processione,<br />

i biscotti di Sant’Anna, ancora più<br />

buoni perché resi più dolci dai loro sorrisi<br />

timidi e dall’imbarazzo. Il loro impegno<br />

e generosità sono stati premiati con<br />

i giochi organizzati<br />

proprio per loro nel<br />

pomeriggio. Vedere<br />

tanti bambini divertirsi<br />

nel campo giochi o<br />

correre per le strade<br />

di Cattaragna è un altro<br />

segno meraviglioso<br />

che il nostro paese<br />

è vivo e si rinnova,<br />

con nuove generazioni cui stiamo insegnando,<br />

forse inconsapevolmente, ad<br />

amare la terra dei nostri padri, in una<br />

continuità davvero preziosa.<br />

Il tempo di un paio di settimane e ci<br />

siamo ritrovati di nuovo, per trascorrere<br />

i momenti che hanno cadenzato la settimana<br />

di ferragosto e che ormai fanno<br />

parte della tradizione del nostro circolo:<br />

sabato 11 agosto la gara di briscola, con<br />

gli ambiti e gustosi premi; martedì 14 la<br />

gara di bocce con squadre “miste”, in cui


ontagna<br />

Nostra<br />

ai “professionisti” si sono affiancate<br />

le rappresentanti del gentil sesso,<br />

mostrando insospettabili doti naturali;<br />

mercoledì 15 la gara di bocce<br />

per eccellenza; il 18 la tradizionale<br />

partita scapoli-ammogliati, dal risultato<br />

quanto mai incerto quest’anno,<br />

vinta dagli scapoli ai calci di rigore,<br />

seguita da una pizzata serale condita<br />

con successo dalla musica del<br />

karaoke e dalle successive (e, visto<br />

il successo, possiamo dire inevitabili<br />

anche per gli anni a venire) danze<br />

sfrenate, grazie all’aiuto di Massimiliano<br />

e Stefano.<br />

Merita un cenno particolare la serata<br />

del 13 agosto, in cui il circolo ha offerto<br />

ai suoi amici qualcosa di diverso dagli<br />

anni passati: accanto alle proposte gastronomiche<br />

sempre azzeccate e rinnovate,<br />

alla birra chiara e scura a caduta,<br />

grazie al DJ Francesco Vaccari, che si è<br />

destreggiato con maestria in consolle,<br />

abbiamo ascoltato e ballato disco revival<br />

‘70-’80-’90 fino a tarda notte, con grande<br />

divertimento e partecipazione di tutti, e<br />

un successo davvero oltre ogni aspettativa.<br />

Nel calendario delle attività del circolo<br />

per il <strong>2012</strong> restano, come ogni anno, la<br />

Festa della “Madonna del Rosario” sabato<br />

6 ottobre, con l’amico Michele, e l’altrettanto<br />

tradizionale cenone del 31 dicembre.<br />

Due ottimi motivi per incontrarci<br />

ancora, vedere ancora la luce accesa alle<br />

finestre delle nostre case, magari i fari<br />

di qualche macchina in più che arriva<br />

in paese dallo stradone, almeno per una<br />

sera anche in autunno<br />

e in inverno: un piccolo<br />

omaggio di luce<br />

a quelle stelle che ci<br />

hanno accompagnato<br />

benevole, in queste<br />

notti di un’estate che<br />

non dimenticheremo.<br />

Maurizio Caldini<br />

Ricordando un amico<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

"La farfalla non conta gli anni ma gli istanti: per questo il suo breve tempo le basta" (Tagore)….<br />

Ortuani Giuseppe (1944-2011)<br />

Ci ha lasciato lo scorso<br />

13 Novembre 2011 all’età<br />

di 67 anni, si è dovuto arrendere<br />

ad un’inesorabile<br />

malattia che molto rapidamente<br />

gli ha impedito di<br />

vivere a pieno i suoi passatempi,<br />

le sue amicizie<br />

e i suoi affetti. Giuseppe<br />

Ortuani, frequentatore ormai<br />

abituale del paese di<br />

Cattaragna, dove la moglie<br />

Erminia Calamari è nata<br />

e da cui era partita giovanissima per<br />

cercare lavoro in pianura. E proprio<br />

in pianura, a Milano, aveva conosciuto<br />

Giuseppe, per tutti Pino, e con lui<br />

ha condiviso una vita di sacrifici ma<br />

anche di soddisfazioni e successi. Insieme<br />

hanno aperto la loro attività a<br />

Milano, lui fornaio per<br />

passione, partito a 13<br />

anni da un paese del<br />

lodigiano per cercare<br />

fortuna e sfuggire alla<br />

fame e agli stenti, era<br />

instancabile e meticoloso<br />

in tutto ciò che faceva.<br />

Il lavoro non era<br />

però la sua unica passione:<br />

amava ballare e<br />

non perdeva occasione<br />

per aprire le danze in<br />

occasione delle feste estive a Cattaragna.<br />

Aveva bruciato le tappe, il Pino, giovane<br />

lavoratore, giovane imprenditore,<br />

giovane padre; la sua vita è stata un’<br />

intensa corsa ad ostacoli. Ha tagliato<br />

il traguardo, stanco, ma certo di aver<br />

sempre fatto il suo dovere. A<br />

noi figli resta la malinconica<br />

consapevolezza di aver avuto<br />

un esempio di coerenza, sensibilità,<br />

dedizione e passione<br />

da trasmettere ai nostri, suoi<br />

adorati nipoti, di cui andava<br />

molto fiero. la figlia Elena<br />

Cattaragna - Pino con l’ amico<br />

Battista, in un momento sereno<br />

di qualche anno fa.<br />

82<br />

Scapoli - Ammogliati:<br />

vittoria degli Scapoli<br />

ai calci di rigore.<br />

83


ontagna<br />

Nostra<br />

Festa di due comunità:<br />

torrio<br />

Selva - <strong>Torrio</strong> gemellati<br />

“Fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero”.<br />

In una vera comunità cristiana, nella condivisione delle debolezze, delle povertà di<br />

ciascuno, ci si aiuta, ci si sostiene, si riconosce il bisogno che uno ha dell’altro e si<br />

riconoscono con gratitudine i doni, il servizio, l’esperienza di fede di ognuno che è<br />

ricchezza per tutti”<br />

Si è rinnovata la festa di condivisione “gemellaggio” tra Selva e <strong>Torrio</strong>. Il programma<br />

di sabato 2 giugno alle ore 16.30 prevedeva la S. Messa al passo del Crociglia e a<br />

seguire una grigliata in convivialità tra le due comunità. La giornata, caratterizzata da<br />

una fitta nebbia, ha solo permesso la S. Messa celebrata da Don Ferdinando Cherubin<br />

sul passo del Monte Crociglia mentre la grigliata conviviale si è svolta al coperto nel<br />

Centro sportivo e ricreativo di <strong>Torrio</strong>. Nella celebrazione eucaristica in cui Cristo si<br />

fa pane spezzato e condiviso Don Ferdinando ha evocato il racconto della Trinità,<br />

dove il mistero è immenso eppure vicino, dove la trascendenza di Dio non è lontana,<br />

non è fredda, non incute timore, dove i nomi sono Padre, Figlio, Spirito. «Dio» scrive<br />

una teologa, «è Padre accogliente, ma anche Madre che nutre; è sposa da amare, ma<br />

anche Sapienza che invita al banchetto, che chiama alla libertà. Dio è anche casa,<br />

patria, seno, utero, abisso... così come ci dicono i mistici e le mistiche di tutti i tempi”<br />

(Adriana Valeria). E dunque - pensate la bellezza - a noi è dato di sperimentare Dio, la<br />

Trinità dentro e non fuori, dentro questi nomi e altri, che ora abbiamo evocato. Dentro<br />

diversità che non siano autonomie impazzite, dentro comunioni di vita che non<br />

siano soffocamento dell’altro, dentro relazioni che siano abbraccio e riconoscimento<br />

dell’altro. Quando<br />

tracciamo su di noi<br />

il segno: “nel nome<br />

del Padre, del Figlio<br />

e dello Spirito Santo”,<br />

ricordiamo che<br />

la Trinità è un mistero,<br />

un mistero che<br />

ci abbraccia, da adorare<br />

e da vivere, da<br />

vivere facendo crescere<br />

buone relazioni,<br />

che rendano noi,<br />

la nostra realtà “immagine<br />

e somiglianza<br />

di Dio”. GP<br />

1maggio 1932 - 1maggio <strong>2012</strong><br />

80 anni di<br />

GAEP<br />

Rifugio Vincenzo Stoto<br />

ex dogana passo M.Crociglia<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

I Torriesi augurano un felice compleanno al GAEP<br />

auspicano una lunga e fattiva presenza<br />

su queste nostre montagne<br />

onsorzio rurale<br />

<strong>Torrio</strong> Val d‘Aveto 2003<br />

Il <strong>Torrio</strong> e il Selva finaliste del 9° Memorial Alberto Cavanna <strong>2012</strong> sul campo<br />

di <strong>Torrio</strong>.<br />

84 85


ontagna<br />

Nostra<br />

Il sole caldo di questo 8 agosto <strong>2012</strong> sta lentamente calando<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Si tiene in questo giorno la tradizionale festa-incontro di due comunità valligiane alla Cappelletta<br />

fra Ascona e <strong>Torrio</strong>.<br />

Ascona è un paesino dell’ Alta Val d’ Aveto sito in provincia di Genova. In inverno conta poche<br />

anime ma in estate, quando le famiglie degli emigrati tornano per le vacanze, magicamente si<br />

ripopola e diventa straordinariamente attivo.<br />

E’ il tramonto quando partiamo da <strong>Torrio</strong> per la Cappelletta. Camminiamo insieme per il bosco,<br />

fra le montagne, clandestini senza biglietto verso un tempo passato, contrabbandieri di vita.<br />

L’opaca negazione del Cristo a cui la mano sleale del vivere affannato di oggi ci ha condotti, a<br />

un tratto svanisce e tutto ci appare terribilmente chiaro: cerchiamo qualcosa di importante che<br />

i beni materiali spesso ci nascondono; il nostro non è un viaggio nello spazio, ma un viaggio<br />

verso i sentimenti più veri che albergano nel profondo della nostra anima.<br />

Arriviamo alla Cappelletta. Don Cherubin parroco delle due comunità e di Santo Stefano d’<br />

Aveto officia la messa; sullo sfondo al di là di alcune fronde, come in un quadro disegnato da<br />

un Pittore Superiore si vede lo “Scorpione”, nome che qualche sguardo più attento di altri ha<br />

dato a <strong>Torrio</strong>. Si ripropone il passato, il silenzio è rotto solo dalla musica dell’acqua che cade<br />

nella fontana dietro alla Cappelletta. Una nuvola amica smorza la luce come al cinematografo<br />

quando inizia a girare la pellicola. Le parole del sacerdote sono semplici e ci fanno ricordare<br />

che, tanti anni fa, persone che ora non ci sono più, salivano sin qui, come oggi facciamo noi<br />

e proprio come oggi noi si fermavano a pregare in un modo, forse più sgrammaticato, ma<br />

sicuramente non meno vero e profondo<br />

del nostro.<br />

La messa è finita, le due comunità nelle<br />

persona dei rispettivi intraprendenti<br />

rappresentanti che si occupano di organizzare<br />

gli sforzi per animare l’ estate<br />

Giancarlo Peroni per <strong>Torrio</strong> e Carpanese<br />

Luciano per Ascona, si scambiano i regali<br />

ricordo.<br />

Si chiacchiera fitto e si dà il via alle libagioni:<br />

c’ è di tutto e anche di più.<br />

Siamo sereni quando, alle prime ombre<br />

della sera, ognuno di noi prende la strada<br />

verso casa.<br />

Ancora una volta la festa della Cappelletta<br />

di Ascona ha colto nel segno; anche se<br />

purtroppo spesso fatico a credere, mentre<br />

scrivo mi chiedo: come mai questa festa<br />

rende così sereni?....<br />

Per la festa all’Angelo sul Crocilia, <strong>Torrio</strong> premia Alpini, Cai e Gaep.<br />

86<br />

Luciano La Placa<br />

Centro Sportivo di <strong>Torrio</strong> - momento della premiazione del <strong>Torrio</strong> vincitrice del memorial.<br />

A destra un momento del Cantatorrio <strong>2012</strong>.<br />

87


ontagna<br />

Nostra<br />

COMPLEANNI TORRIESI<br />

Sabato 7 luglio <strong>2012</strong> a <strong>Torrio</strong> Val d’Aveto, la stagione estiva è stata animata con<br />

una festa di compleanno. Sono stati Festeggiati i 30 anni di Michela Rezzoagli,<br />

Elisa Rezzoagli (in felice attesa), Flavio Peroni e Alessandro di Claudina. I 40 anni<br />

di Massimo Vallebella, Riccardo Traversone, Nicola Guglielmetti e di Monica Rainieri.<br />

i 50 anni di Marino Masera. I 60 anni di Bartolomeo Masera, Maria Angela Rezzoagli,<br />

Rosella Rezzoagli, Ivana Celli, Anna Rezzoagli e Maria Grazia Cattivelli con la<br />

partecipazione del 60enne fratel Elio Osler dei religiosi Pavoniani. I 70 anni di Paolo<br />

Rezzoagli (vicepresidente circolo ACLI), gli 80 anni di Teresina Masera con la partecipazione<br />

dell’80enne fratel Pietro Guizzetti anche lui religioso Pavoniano. La S. Messa<br />

pomeridiana di ringraziamento è stata officiata dal nostro parroco Don Ferdinando.<br />

Al termine della cerimonia Don Ferdinando ha dedicato ai festeggiati una bella e<br />

toccante preghiera sul cammino nelle età della vita. I festeggiati hanno offerto poi la<br />

serata con la cena a buffet al Centro Sportivo e ricreativo del paese nonché la serata<br />

musicale a più di 200 intervenuti. Un grazie particolare ai nostri volontari che hanno<br />

messo tutti a “sedere”, alle nostre volontarie che hanno preparato la cena e gli addobbi.<br />

MAi festeggiati gli auguri dei soci del circolo ACLI “la scuola”.<br />

ontagna Nostra porge gli auspici perché tutti i festeggiati continuino il felice legame<br />

con il nostro territorio. X-oni<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

VIVE CONGRATULAZIONI al “Torriese” Claudio Campobasso e a Marzia<br />

Martino che si sono uniti in matrimonio a Rocca Brivio in S.Giuliano Milanese<br />

il 31 maggio <strong>2012</strong>.<br />

“Il Signore faccia di te uno strumento<br />

di Pace e di Amore”<br />

Gregory Razzetti – di Claudio e Sandra<br />

Cardinali ha ricevuto la prima comunione<br />

il 3 Giugno <strong>2012</strong> al Santuario N. S. di<br />

Guadalupe di Santo Stefano d’Aveto. Per lui<br />

sono arrivati dalla Francia i parenti “Torriesi”<br />

a festeggiare questo giorno bello ed<br />

importante.<br />

88<br />

Ecco Michele Masera l’ultimo nato<br />

della comunità Torriese.<br />

Mamma Stefania lo ha dato alla luce prematuro<br />

a Piacenza il 31 marzo <strong>2012</strong>. Accudito<br />

all’ospedale di Parma è da maggio<br />

accolto in salute in casa anche da papà<br />

Andrea. A Michele ai genitori e ai nonni<br />

paterni Gabriella e Carlo con i nonni materni<br />

Silvana e Mario Rubbio gli auguri<br />

dei Torriesi e di Montagna Nostra.<br />

89


ontagna<br />

Nostra<br />

retorto-selVa<br />

roMpeggio-pertUso<br />

Lezione biblica dal caldo torrido<br />

Tutti ricorderemo l’estate che volge al termine per le giornate di caldo torrido;<br />

una condanna e una tortura, ma forse anche un’esperienza che ci può aiutare a<br />

trovare una lezione di vita in tante pagine bibliche, a cominciare dai Salmi.<br />

La natura bruciata dal sole, le tante piante seccate ci hanno ricordato il Salmo 1 che<br />

proclama beato l’uomo che non si allontana da Dio per essere “come un albero<br />

piantato lungo corsi d’acqua che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno<br />

mai…” (Salmo 1, v. 3)<br />

Anche la “fuga sui monti per il gran caldo” a cui abbiamo assistito, potrebbe ricordarci<br />

il bisogno che abbiamo di affidarci maggiormente al Signore e alla sua protezione:<br />

“Nel Signore mi sono rifugiato; come potete dirmi: Fuggi come un passero verso<br />

il monte?” (Salmo 10, v.1) per ottenere quel ristoro e quella pace che ci sembrano<br />

utopie, ma che forse val la pena chiedere a Dio: “Custodiscimi come pupilla dei tuoi<br />

occhi, proteggimi all’ombra delle tue ali” (Salmo 16, v. 8)<br />

E tornando al bisogno che abbiamo di trovare ristoro sui monti non possiamo ignorare<br />

il Salmo 22: “Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce.”<br />

(Salmo 22, v. 2)<br />

Infine il caldo ci può dare anche una lezione più generale.<br />

Se ci è capitato di entrare in qualche chiesa (magari proprio per trovare un po’ di<br />

fresco) avremo potuto ammirare il volto del Cristo crocifisso, apparentemente avvolto<br />

dal gelo della morte, ma in realtà carico di calore.<br />

Così si esprime la poetessa Alda Merini:<br />

La fiamma e i ghiacciai<br />

Il suo volto era perfetto ma non sdolcinato: come ebreo aveva un<br />

volto severo e pensava solo alle cose di Dio, ma pensava anche al<br />

gelo che gli uomini avevano nel cuore, il suo amore fu come una<br />

fiamma che sciolse tutti i ghiacciai dell’universo.<br />

Il pensiero corre a quel sospiro di Gesù: “Sono venuto a portare<br />

il fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso!” (Luca<br />

12,49). Nel mondo c’è un gelo spirituale che dilaga: è fatto di<br />

indifferenza e di cattiveria, di odio e di sguaiatezza. Nelle famiglie<br />

la fiamma del focolare è spenta, anche se le case sono ora<br />

accoglienti ed eleganti. Nella società la freddezza si trasforma in indifferenza per gli<br />

ultimi e i miseri. Nelle nazioni affiora talora la guerra che è gelo di morte. Quel volto<br />

ci ricorda che il fuoco e il calore dell’amore ci sono necessari.<br />

Un’estate di feste<br />

Naturalmente la festa principale dell’estate<br />

è quella della Patrona di Retorto:<br />

Maria Assunta in cielo! E giorno di festa<br />

è stato anche grazie all’impegno del<br />

neonato Gruppo attività costituitosi per<br />

animare il paese.<br />

Come sempre il momento principale è<br />

stato quello della messa solenizzata dai<br />

canti del Coro parrocchiale guidato da<br />

Roberto in una chiesa messa a nuovo dai<br />

fiori della Daniela. Alla messa è seguita<br />

la processione e al pomeriggio quelle piccole<br />

iniziative di ritrovo che, pur senza<br />

pretese, rallegrano la festa.<br />

Inutile ricordare che il tempo è stato buono!<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

90 91


ontagna<br />

Nostra<br />

Abbiamo proseguito nella celebrazione<br />

delle feste con San<br />

Terenziano a Rompeggio. Al termine<br />

della processione abbiamo<br />

benedetto ed inaugurato il<br />

monumento che, posto davanti<br />

alla chiesa di Rompeggio, si erge<br />

verso i monti dedicato a tutti i<br />

montanari in memoria di Ferrari<br />

Carlo e della sua famiglia.<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

E questo il testo della preghiera di Benedizione:<br />

Signore, con questo piccolo monumento vogliamo anzitutto dirti Grazie:<br />

- per l’immenso amore testimoniato dalla croce del tuo Figlio innalzata su un<br />

monte;<br />

- per la possibilità che ci dai di sentirci più vicini al cielo stando sui monti;<br />

- per l’attaccamento che i nostri padri hanno avuto per queste montagne;<br />

- perché in questi luoghi possiamo gustare ancora<br />

la bellezza delle cose semplici;<br />

- perché ci hai fatto sperimentare la generosità della<br />

famiglia di Ferrari Carlo…<br />

e Ti preghiamo:<br />

fa che seguiamo i sentieri tracciati dai nostri padri,<br />

perché possiamo camminare nella vita senza<br />

smarrirci nelle vie del male;<br />

e ricompensa con il riposo eterno coloro che hanno<br />

trascorso tutta una vita di fatiche pur di non<br />

abbandonare questa terra, alla quale hanno dato<br />

sudore e a volte la vita stessa nei momenti tragici<br />

di disgrazie o di calamità.<br />

Guardando questo piccolo segno aiutaci ad avere<br />

sempre in Te tanta fiducia anche quando la strada<br />

si fa in salita e il dolore bussa alle nostre porte!<br />

Amen.<br />

92 93


ontagna<br />

Nostra<br />

Grande fermento anche a Selva dove per tutti i mesi estivi sono stati impegnati<br />

bambini, giovani, genitori e ... anche nonni.<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Pian Meghino: un punto di incontro per tutti i<br />

pertusini<br />

Nelle foto di Giuseppe<br />

Losi alcuni<br />

momenti del nostro<br />

incontro a Pian Meghino<br />

domenica 5<br />

agosto.<br />

94 95


ontagna<br />

Nostra<br />

Vive<br />

Congratulazioni<br />

Sabato 1 settembre<br />

nell’Oratorio di Pertuso<br />

abbiamo celebrato<br />

il matrimonio di<br />

Piccardo Enrico con<br />

Morelli Valentina. Testimoni:<br />

Stefano Bosi<br />

e Alessadro Morelli.<br />

Nella stessa occasione<br />

Greta Piccardo, di<br />

Enrico e Valentina, ha<br />

ricevuto, sempre da<br />

don Roberto, il Battesimo.<br />

Padrini: Lino Cagnolari<br />

e Patrizia Mangini.<br />

Sotto Greta con il<br />

nonno Giuseppe.<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

Al Rompeggio il torneo di calcio “Davide Cagnolari”<br />

96 97


ontagna<br />

Nostra<br />

Quest’ estate la morte<br />

ha bussato alle porte di<br />

Pertuso.<br />

La prima a lasciarci,<br />

all’inizio del mese di<br />

luglio, è stata Teresa<br />

Cavanna - classe<br />

1916, che ha chiuso la<br />

sua lunga esistenza con<br />

una partenza improvvisa<br />

nella sua casa.<br />

Teresa la ricorderemo<br />

per il suo impegno di<br />

servizio umile e generoso.<br />

Ma soprattutto<br />

Ricordiamoli<br />

Alla fine di agosto invece abbiamo avuto un doppio<br />

lutto a Genova a seguito di cadute:<br />

Giovanni Menegatti chiudeva la sua breve e travagliata<br />

esistenza, e veniva portato ad attendere l’ultima<br />

chiamata al momento della risurrezione nel nostro cimitero<br />

di Rompeggio.<br />

Al funerale c’è stata tanta gente e tanta commozione<br />

soprattutto al momento dei saluti finali di Annamaria e<br />

della figlia Elisa:<br />

“Nel mio cuore rimarrà per sempre il ricordo del ragazzo<br />

generoso, dolce, sensibile, allegro e spensierato che<br />

ho conosciuto.<br />

Il Signore certamente ti ha accolto dove non esistono<br />

dolore, paura e solitudine e dove troverai finalmente<br />

pace e serenità. Ciao Giò! Annamaria<br />

per quel posto vuoto che<br />

ha lasciato nell’Oratorio: al<br />

suono della campanella la<br />

prima ad arrivare alla messa<br />

era sempre lei e seguiva<br />

con attenzione e partecipazione<br />

nonostante, negli ultimi<br />

tempi, l’udito si fosse<br />

fatto debole.<br />

Abbiamo fede e quindi sappiamo<br />

che, pur da un altro<br />

posto, continuerà il suo<br />

“ringraziamento” al Signore<br />

con noi ogni volta che celebreremo<br />

l’Eucaristia.<br />

Cercherò di tenere stretti nel mio cuore i momenti belli del nostro rapporto un po’<br />

speciale…Mi farò raccontare di te, per continuare a conoscerti nel tempo e per<br />

sentire meno la tua mancanza, perché so che mi mancherai molto.<br />

Non ci sarai in tanti momenti importanti della mia vita, ma sono certa che ora<br />

dal cielo potrai aiutarmi e starmi accanto come mio angelo custode.<br />

So che a modo tuo mi hai voluto molto bene, e anch’io te ne vorrò per sempre…<br />

Ciao Giò Tua Elisa<br />

Negli stessi giorni, e ancora a Genova e ancora dopo<br />

una caduta, cessava di battere anche il cuore di Clotilde<br />

Ponzini - classe 1922.<br />

Anche per lei abbiamo vissuto il momento della preghiera<br />

di mediazione presso il Padre: a Lui la Chiesa<br />

raccomanda sempre i suoi figli che hanno terminato<br />

il viaggio terreno, dando a loro la voce per l’ultimo<br />

affidamento:<br />

"Accogli Signore la mia anima, Tu che per me hai<br />

sparso il tuo sangue sulla croce.<br />

Noi siamo come polvere, ricordalo, Signore;<br />

come l'erba e il fiore del campo.<br />

Tu da sempre, Signore, mi conosci<br />

e hai impresso in me la luce del tuo volto.<br />

Tu mi hai dato un'anima, Signore;<br />

ora la rendo a te che l'hai creata.<br />

Ho peccato, Signore; ne tremo e ne arrossisco;<br />

ma so che tu accogli i peccatori e li perdoni.<br />

Io credo: il Signore è risorto e vive,<br />

e un giorno anch'io risorgerò con lui.<br />

Che io possa contemplarti in eterno mio Dio e mio Salvatore!”<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

La comunità di Selva piange anche<br />

Charles Louis Crepin<br />

scomparso in Francia all’età di<br />

38 anni.<br />

GIOVEDI’ 1 novembre<br />

S. Messa al cimitero: ore 14,15 a Rompeggio - ore 15,30 a Retorto<br />

VENERDI’ 2 novembre<br />

S. Messa al cimitero: ore 8,00 a Retorto - ore 9,00 a Rompeggio<br />

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ontagna<br />

Nostra<br />

ontagna<br />

Nostra<br />

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