MONTAGNA NOSTRA - 2012 N°3 (completa) - Torrio
MONTAGNA NOSTRA - 2012 N°3 (completa) - Torrio
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ontagna<br />
Nostra<br />
Notiziario Aveto - Nure N. 3 /<strong>2012</strong><br />
Poste Italiane Spa -Spediz. in A.P. D.L. 353/2003 ( Conv.in L. 27.02.2004,n.46) Art1, comma 1 - DCB Piacenza<br />
Le “torere” di oggi posano in piazza per la festa delle fragole
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Direttore responsabile:<br />
Paolo Labati paolo.labati@tin.it<br />
Responsabile amministrativo:<br />
Don Giuseppe Calamari (0523 922234)<br />
Autorizzazione Tribunale Piacenza:<br />
n. 39 del 24 marzo 1975<br />
Poste Italiane Spa -Spediz. in A.P.<br />
D.L. 353/2003 ( Conv.in L. 27.02.2004,n.46)<br />
Art1, comma 1 - DCB Piacenza<br />
Stampatore:<br />
Ediprima - Piacenza<br />
Tassa riscossa Dir. Amm. Poste Piacenza<br />
SOMMARIO<br />
RIcoRDI Del PASSATo ...................................................................................<br />
chIeSA e monDo ..................................................................................................<br />
feRRIeRe .............................................................................................................................<br />
cAnADello .....................................................................................................................<br />
ceRReTo RoSSI.........................................................................................................<br />
cASAlDonATo ...........................................................................................................<br />
gAmbARo.........................................................................................................................<br />
gRonDone .....................................................................................................................<br />
SolARo ................................................................................................................................<br />
cIRegnA ..............................................................................................................................<br />
meTTeglIA........................................................................................................................<br />
cenTenARo ....................................................................................................................<br />
RoccA.....................................................................................................................................<br />
bRugneTo-cuRleTTI-cASTelcAnAfuRone ..................<br />
VAl lARDAnA .............................................................................................................<br />
SAlSomInoRe ............................................................................................................<br />
ToRRIo..................................................................................................................................<br />
ReToRTo-SelVA-RomPeggIo-PeRTuSo ............................<br />
In copertina: Un gruppo di “torere”,<br />
volontarie per la festa delle<br />
fragole e per l’animazione dell’estate<br />
ferrierese.<br />
Editoriale<br />
L’amore verso il prossimo<br />
“Io vi do un comandamento nuovo:<br />
Amatevi gli uni gli altri”. (S. Giov.<br />
XIII,34).<br />
L’insegnamento morale di Gesù si<br />
riassume in una sola parola: amore.<br />
Il cristianesimo è la religione dell’amore.<br />
“Da ciò tutti conosceranno che voi<br />
siete miei discepoli, se vi amerete gli<br />
uni gli altri”. (S. Giov.XIII,35).<br />
Voi sapete che è stato detto: occhio<br />
per occhio, dente per dente, ebbene<br />
d’ora in poi nessuno condanni<br />
il proprio prossimo per non essere<br />
egli stesso condannato; d’ora in poi<br />
la vostra preghiera sia così:<br />
“Padre Nostro…., perdona a noi i<br />
nostri peccati come noi perdoniamo<br />
a quelli che ci hanno offeso”.<br />
Il vostro amore sia generoso:<br />
“Se qualcuno, vuol obbligarti a fare<br />
mille passi, fanne con lui duemila”.<br />
(S.Mt. V,41)<br />
Il vostro amore sia disinteressato:<br />
“Amate i vostri nemici, fate del bene<br />
a coloro che vi odiano, e pregate per<br />
quelli che vi maltrattano e vi perseguitano,<br />
giacché se voi amate quelli<br />
che vi amano quale ricompensa meritate”.<br />
(S.Mt. V, 44-46).<br />
Due sono le colonne della religione<br />
cristiana: l’amore di Dio e l’amore<br />
del prossimo, colonne strettamente<br />
unite.<br />
“Ama il Signore Dio tuo con tutto il<br />
tuo cuore, con tutta l’anima tua, con<br />
tutta la tua mente. Questo è il primo<br />
comandamento. Il secondo poi è simile<br />
a questo: Ama il prossimo tuo<br />
come te stesso”. (S. Mt. 22, 37-38).<br />
I vostri Parroci<br />
5
ontagna<br />
Nostra<br />
ricordi del passato<br />
Dai Bollettini parrocchiali del tempo.<br />
1952<br />
Sapete perchè nelle funzioni sacre<br />
si usano i paramenti di colore diverso?<br />
Diciamo subito che i colori liturgici oggi<br />
usati ( 1952) sono sei, e precisamente: il<br />
bianco, il rosso, il verde, il viola, il rosa<br />
e il nero.<br />
E sono diversi perché devono simboleggiare<br />
cose diverse.<br />
Il bianco significa candore, gaudio, gloria.<br />
Si usa nelle feste del Signore (come<br />
Natale, Epifania, Pasqua), nelle feste della<br />
Madonna, degli Angeli e di quei Santi<br />
che non sono Martiri.<br />
Il rosso significa fuoco e sangue. Si usa<br />
nelle feste dello Spirito Santo disceso,<br />
a Pentecoste, sotto l’apparenza del fuoco<br />
e nelle feste di quei Santi che hanno<br />
dato il loro sangue per amore di Gesù,<br />
cioè i Martiri.<br />
Il verde significa vita e speranza. Si usa<br />
nell’ottava di Epifania fino alla Settuagesima,<br />
e dall’ottava di Pentecoste fino<br />
all’Avvento.<br />
Il viola, colore niente affatto sgargiante,<br />
anzi, molto dimesso e quasi mortificato,<br />
significa mortificazione e penitenza. Si<br />
usa nei tempi penitenziali di Avvento e<br />
di Quaresima, nelle Vigilie e nelle Tempora.<br />
Il rosa, che è viola un po’ corretto e<br />
attenuato, si usa solo due volte all’anno,<br />
cioè nella terza domenica di Avvento e<br />
nella quarta di Quaresima, perché in tali<br />
giorni è mitigata un po’ la severità dei<br />
due tempi penitenziali, come risulta anche<br />
dal fatto che è permesso di suonare<br />
a cura di Paolo Labati<br />
l’organo e di adornare di fiori l’altare.<br />
Finalmente il nero significa lutto. Si usa<br />
il Venerdì Santo e nelle ufficiature funebri.<br />
1972<br />
San Lorenzo a Centenaro<br />
Il primo trofeo San Lorenzo a Centenaro,<br />
è stato vinto da Enzo Boiardi. Sulle<br />
rampe del durissimo circuito si sono impegnati<br />
tutti con generosità, ma già dal<br />
primo giro in vista di Codegazzi si distaccavano<br />
Boiardi e Fagnoni. Non molto<br />
dopo restava solo al comando Boiardi<br />
che conduceva fino alla vittoria.<br />
Novità di stagione<br />
Novità assoluta di stagione, la neve caduta<br />
il 15 settembre e poi il 26: nessuno,<br />
compreso Bernacca, avrebbe potuto farci<br />
un pronostico più nero.<br />
Funghi e cotechini<br />
Annata eccezionale di funghi<br />
Nessuno è rimasto a mani vuote. Da anni<br />
non si vedeva tanta abbondanza e anche<br />
gli inesperti hanno fatto buone raccolte.<br />
Preoccupazione per l’allestimento della<br />
prima festa della polenta e cotechino nel<br />
capoluogo. La piena riuscita della manifestazione<br />
ha ripagato il lavoro di tanti<br />
giovani, che si sono impegnati con un<br />
affiatamento ammirevole. Al tramonto i<br />
chioschi hanno esaurito le riserve, mentre<br />
la fisarmonica colorava le prime ombre<br />
della sera…..<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
6 7<br />
1982<br />
Cassimoreno<br />
Cassimoreno. Il 16 maggio, come di consueto,<br />
siamo andati in pellegrinaggio a<br />
Pione, e precisamente alla Cappella che<br />
è stata costruita nei pressi di Pione, dove<br />
tanti anni fa è apparsa la Madonna.<br />
Alcune persone, le più volenterose si<br />
sono recate a piedi, mentre altre sono<br />
andate in macchina. E’ sempre bello rinnovare<br />
ogni anno questo pellegrinaggio.<br />
Il coro Harmony<br />
E’ sorto un piccolo, ma robusto coro anche<br />
a Casaldonato, grazie ai nostri cari<br />
giovani Paolo, Serafina, Rita, Letizia e<br />
tanti altri che hanno donato parte del<br />
loro tempo per preparare canti e canzoni<br />
per le nostre feste..<br />
Cerreto Rossi – Solaro<br />
La visita pastorale del vescovo mons.<br />
Manfredini ebbe luogo nel 1974. Per<br />
l’occasione al parroco fu inviato un questionario<br />
nelle cui risposte è fotografata<br />
la situazione generale di Cerreto e di<br />
Solaro.<br />
Nella prima vivono 47 famiglie con 146<br />
persone, nella seconda 24 famiglie con<br />
79 persone. Rilevante è stato il movimento<br />
migratorio dell’ultimo dopoguer-<br />
ra, con scelta prevalente delle regioni<br />
emiliana, lombarda e ligure.<br />
Quelli rimasti al paese continuano ad<br />
esercitare attività agricola, che lascia<br />
praticamente nullo il tempo libero e costringe<br />
a determinate fatiche anche nei<br />
giorni festivi. Gli emigrati invece hanno<br />
scelto mestieri diversi. Medio è il livello<br />
culturale della comunità. La frequenza<br />
alla Messa domenicale è del 35% circa.<br />
La percentuale potrebbe aumentare se<br />
vi fosse una maggiore sensibilità religiosa,<br />
se si evitassero lavori non urgenti, se<br />
molti non avessero l’impedimento dell’avanzata<br />
età e l’ostacolo della distanza.<br />
Nelle grandi solennità la partecipazione<br />
alle funzioni sacre può dirsi totale. L’istruzione<br />
catechistica dei bambini viene<br />
settimanalmente impartita dalla Direttrice<br />
Didattica o dal parroco. Quella dei<br />
giovani ha luogo mensilmente da ottobre<br />
a giugno.<br />
Settembre<br />
Il Sindaco di Nogent, on. Roland Nungesser,<br />
con la gentile consorte ha visitato<br />
il territorio accompagnato da un folto<br />
gruppo di emigrati ferrieresi. Si è parlato<br />
di un eventuale gemellaggio tra l’Alta<br />
Valnure e la cittadina francese.<br />
Un grazie a chi ha rinnovato l’abbonamento al Bollettino<br />
Ricordiamo, per chi desidera, gli estremi del conto intestato alla Parrocchia<br />
di San Giovanni Battista di Ferriere.<br />
Numero Conto corrente postale: 6212788<br />
Per bonifico codice IBAN: IT-56-M-07601-12600-000006212788<br />
Codice BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX<br />
Annuo - Italia: € 20,00 - Estero € 30,00
ontagna<br />
Nostra<br />
chiesa e Mondo<br />
Il 50° anniversario di sacerdozio di Don Alfonso<br />
Don Alfonso è conosciuto<br />
da tutti come il sacerdote<br />
missionario in Brasile. Tutti<br />
sono a conoscenza della sua<br />
opera pastorale !!<br />
Invece noi lo conosciamo per<br />
i suoi modi schivi, di colui che<br />
temendo di disturbare, si tiene<br />
sempre un po’ in disparte. Ma<br />
quando ti stringe tremendamente<br />
forte le mani e ti guarda negli<br />
occhi, ti trasmette profonda sicurezza<br />
e immensa tranquillità.<br />
Noi lo conosciamo per i suoi<br />
modi semplici, per quella parlata,<br />
spesso intervallata da termini<br />
dialettali che, solo se sei<br />
di Cattaragna, puoi capire. Lo fa<br />
sempre, anche quando recita la<br />
predica.<br />
Noi lo conosciamo come colui<br />
che non tiene mai niente per<br />
sé: regala tutto quello che gli<br />
viene regalato.<br />
Lui che non si ferma mai, neanche<br />
a mangiare: un secondo seduto,<br />
ma dopo, il piatto lo tiene<br />
già in mano, immediatamente<br />
pronto a ripartire per quel vagare<br />
perpetuo che è la sua vita.<br />
Don Alfonso è uno di Cattaragna, un<br />
montanaro come noi, ma ha preso le nostre<br />
parti migliori e le ha portate in giro<br />
per il mondo.<br />
E’ tornato a Cattaragna per ricordare con<br />
noi il suo 50° anno di sacerdozio. Ha celebrato<br />
con alcuni suoi amici sacerdoti<br />
una bella funzione che ci ha riempito il<br />
cuore di emozioni.<br />
Poi lo abbiamo festeggiato con un rinfresco<br />
nel nostro circolo presso l’Asilo:<br />
noi mangiavamo e bevevamo ma lui era<br />
già andato via, ripartito per chissà quale<br />
meta, portando con se, come sempre,<br />
solo sandali e mantello.<br />
Vai piano Don Alfonso !!!<br />
I tuoi amici di Cattaragna<br />
Anno della fede<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
L’Anno della fede è un anno di meditazione indetto dalla Chiesa cattolica dall’11 ottobre<br />
<strong>2012</strong> al 24 novembre 2013, dedicato ad intensificare «la riflessione sulla fede per aiutare tutti<br />
i credenti in Cristo a rendere più consapevole ed a rinvigorire la loro adesione al Vangelo,<br />
soprattutto in un momento di profondo cambiamento come quello che l’umanità sta vivendo».<br />
Un altro Anno della fede era stato indetto nel 1967 da papa Paolo VI, nel XIX centenario del<br />
martirio dei santi Pietro e Paolo.<br />
L'indizione<br />
Papa Benedetto XVI ha indetto l'Anno della fede con la lettera apostolica motu proprio data<br />
Porta fidei che reca la data dell'11 ottobre 2011. L’iniziativa è stata resa nota dal Santo Padre<br />
nell’omelia del 16 ottobre e la lettera apostolica di indizione è stata resa pubblica il 17 ottobre.<br />
Gli scopi dell'Anno della fede<br />
“Desideriamo che questo Anno susciti in ogni credente l'aspirazione a confessare la fede in<br />
pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza. Sarà un'occasione propizia<br />
anche per intensificare la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell'Eucaristia,<br />
che è "il culmine verso cui tende l'azione della Chiesa e insieme la fonte da cui promana tutta<br />
la sua energia". Nel contempo, auspichiamo che la testimonianza di vita dei credenti cresca<br />
nella sua credibilità. Riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata, e<br />
riflettere sullo stesso atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente deve fare proprio,<br />
soprattutto in questo Anno”. (Papa Benedetto XVI, Porta fidei, 9)<br />
In questo anno verrà dato risalto all'importanza della catechesi, per «riscoprire i contenuti della<br />
fede professata, celebrata, vissuta e pregata».<br />
Un altro tema importante dell'Anno della fede è la "nuova evangelizzazione", cioè l'annuncio<br />
del Vangelo ai popoli di antica cristianità, che hanno smarrito la fede o che vivono in una<br />
società secolarizzata, in cui è difficile testimoniare i valori cristiani.<br />
L’apertura<br />
L'Anno della fede avrà inizio l’11 ottobre <strong>2012</strong>, cinquantesimo anniversario dell’apertura del<br />
Concilio Vaticano II e ventesimo anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa<br />
Cattolica. Entrambe le ricorrenze sono significative. Il Concilio Vaticano II, è «una grande forza<br />
per il sempre necessario rinnovamento della Chiesa». Il Catechismo della Chiesa Cattolica, «uno<br />
dei frutti più importanti del Concilio Vaticano II» è uno strumento prezioso per approfondire<br />
la conoscenza sistematica dei contenuti della fede cattolica.<br />
L’apertura dell'Anno della fede coinciderà con l’Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi<br />
che si svolgerà nello stesso mese e avrà come tema "La nuova evangelizzazione per la trasmissione<br />
della fede cristiana".<br />
La chiusura<br />
L'anno della fede terminerà nella solennità di Cristo Re il 24 novembre 2013. Infatti tutto l’anno<br />
«è un invito ad un'autentica e rinnovata conversione al Signore» e l’invocazione di Cristo Re,<br />
oltre a chiudere l’anno liturgico, è il traguardo finale del cammino di fede.<br />
8 9
ontagna<br />
Nostra<br />
Ferriere, anni sessanta<br />
Ferriere, 2 settembre <strong>2012</strong><br />
Si ritrovano dopo 50 anni<br />
per ricordare la loro “prima Media”<br />
In tanti hanno risposto all’invito per ritrovarci nel capoluogo<br />
dopo 50 anni: era il 1° ottobre 1961 e oltre 80 ragazzi del<br />
territorio (fra cui il sottoscritto) avevano potuto continuare gli<br />
studi grazie all’istituzione della nuova Scuola Media nel capoluogo.<br />
Domenica 2 settembre, dopo la Messa di ringraziamento a coloro<br />
che allora erano stati i fautori di questa innovazione sociale<br />
e culturale (fra tutti l’allora parroco-preside don Emilio<br />
Silva e l’allora Sindaco Agostino Labati), dopo l’incontro - confronto<br />
con gli insegnanti<br />
presenti Noemi Provolo,<br />
Fabrizio Achilli e Renato<br />
Bonvicini, dopo la foto di gruppo sopra pubblicata,<br />
si sono trascorse alcune ore in amicizia<br />
scambiandoci esperienze di vita e gustando le<br />
specialità gastronomiche preparate dal Bar Barbara.<br />
Fra i presenti Nerio Cassola di Castelcanafurone,<br />
uno degli 80, accompagnato dal figlio<br />
don Massimo, che ha celebrato la Messa. Paolo<br />
“Non Temete<br />
Coraggio, sono io, non temete!<br />
Più volte in questi ultimi tempi si è<br />
ritornati alla frase rivolta da Gesù ai<br />
discepoli impauriti per la tempesta sul<br />
lago di Tiberiade. Del resto “non temete”<br />
è una delle esortazioni più presenti<br />
nei racconti evangelici, fino al messaggio<br />
dell'angelo alle donne nel mattino<br />
della risurrezione.<br />
E, sulla scia di questo messaggio evangelico,<br />
come dimenticare l'esortazione<br />
che aprì il pontificato di Giovanni Paolo<br />
II: “Non abbiate paura! Spalancate le<br />
porte a Cristo!”<br />
Noi ci troviamo in tempi di crisi, in cui ci<br />
sembra che le ragioni di paura, di sconforto,<br />
di delusione angosciata debbano<br />
prendere il sopravvento: la situazione<br />
sociale deteriorata nei nostri paesi che<br />
pensavamo destinati a un benessere<br />
diffuso e irreversibile, l’avvitarsi di conflitti<br />
e violenze in medioriente come in<br />
Africa, il moltiplicarsi di ingiustizie e di<br />
sopraffazioni a tutte le latitudini sembrano<br />
colorare di tinte sempre più fosche<br />
il nostro presente e il futuro delle generazioni<br />
che si affacciano sulla soglia<br />
della storia. E, in mezzo a tutto questo,<br />
le turbolenze in seno alla chiesa, il moltiplicarsi<br />
di eventi che la fanno apparire<br />
sempre più affine alle logiche mondane,<br />
la sua perdita di credibilità presso i più<br />
semplici.<br />
C’è ancora posto per la speranza cristiana?<br />
E noi possiamo ancora avere una parola<br />
che ispiri fiducia agli uomini e alle donne<br />
del nostro tempo? Sappiamo ancora<br />
suscitare il desiderio della fede, quell’anelito<br />
a riporre la fiducia nel Signore<br />
della vita, nel Dio di misericordia di cui<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Gesù è stato la narrazione con tutta la<br />
sua vita e con la sua morte per amore?<br />
Ilario di Poitiers, nel suo Commento ai<br />
Salmi (118,15,7), riporta la domanda di<br />
molti che gridano ai cristiani: “Dov’è, cristiani,<br />
la vostra speranza?”<br />
Il cristiano sa che per lui la speranza è<br />
una responsabilità: di essa egli è chiamato<br />
a rispondere a chiunque gliene chieda<br />
conto. Responsabilità oggi quanto mai<br />
drammatica e decisiva per la chiesa: è<br />
ancora in grado di aprire orizzonti di<br />
senso? Sa vivere della speranza del Regno<br />
dischiusale dal Cristo? E sa donare<br />
speranza a vite concrete, aprire il futuro<br />
a esistenze personali, mostrare che vai<br />
la pena di vivere e di morire per Cristo?<br />
Sa chiamare alla vita bella e felice, buona<br />
e piena della speranza deve essere visibile,<br />
vissuta, trovare un dove, un luogo:<br />
altrimenti è illusione e retorica!<br />
Un bel testo di Agostino dice che “è solo<br />
la speranza che ci fa propriamente cristiani”.<br />
Il cristiano trova in Cristo la propria speranza,<br />
non vive cose e realtà nuove, ma<br />
arricchisce e alimenta di un senso nuovo<br />
tutte le realtà e le relazioni. In questo<br />
senso, la speranza cristiana è risorsa di<br />
energie spirituali, è elemento dinamizzante<br />
che si fonda sulla fede nel Cristo<br />
morto e risorto: la vittoria di Cristo sulla<br />
morte diviene la speranza del credente<br />
che il male e la morte, in tutte le forme<br />
in cui si possono presentare, non hanno<br />
l’ultima parola.<br />
Coraggio, non temiamo! perché il Signore<br />
è con noi, è con la sua chiesa, è con<br />
l’umanità intera che tanto ha amato.<br />
10 11
ontagna<br />
Nostra<br />
Da Boli a Bettola lungo il Nure<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Lo spirito avventuriero di certo non manca<br />
a due veri escursionisti che, sulla falsa<br />
La nostra discesa è stata certamente facilitata<br />
dalla poca acqua presente sul percorso, an-<br />
rocca del Lupo è lì che superbamente<br />
ci controlla e ci regala uno<br />
riga dei “Nurenauti” hanno voluto, controche se in più occasioni ci siamo visti costretti<br />
splendido spettacolo della natura,<br />
tendenza ma anche perché la discesa è me- ad attraversare il Nure da una riva all’altra,<br />
scorgiamo, infatti, un ungulato che<br />
glio della salita, percorrere diversi chilome- come si faceva una volta quando la strada<br />
si abbevera, ma non riusciamo<br />
tri seguendo il percorso del nostro torrente provinciale non esisteva.<br />
nemmeno a fotografarlo perché<br />
Nure da Boli fino a Bettola.<br />
Siamo arrivati, con qualche difficoltà, a Sassi<br />
fugge via impaurito dalla nostra<br />
Di certo sarebbe stato impensabile ripercor- Maddalena oltrepassando dei mastodontici<br />
presenza.<br />
rere tutto il tragitto fluviale da sorgente a massi e facendo lo slalom qua e là per evita-<br />
Quando il campanile di Maiolo<br />
foce, poiché non volevamo investire oltre un re di disturbare pescatori intenti a portare a<br />
suona dodici rintocchi e rimane<br />
giorno per questa esperienza.<br />
casa qualche “striccio”.<br />
alla nostre spalle, il nostro nuovo<br />
I colori dell’acqua in certi punti sono mera- In quel punto, speravo di incontrare l’avo<br />
faro è la Pieve di Revigozzo che<br />
vigliosi, il profumo lacustre nei punti dove il “Pedrèn Gallini” che con il basùl riuscisse ad<br />
Una volta giunti nei pressi della casa protet- dalle verdi colline bettolesi ci guida e ci apre<br />
Nure s’è fermato, mi riporta alla mente quan- aprici un varco spostando i grandi massi delta,<br />
dopo una curva del torrente sulla sinistra, la strada verso l’arrivo.<br />
do da bambino accompagnavo mio nonno la Maddalena, ma ahimè quella è leggenda,<br />
capiamo che la giusta scelta è oltrepassare a Scorgiamo laggiù in fondo “Torre Farnese”<br />
a pescare. Si scoprono angoli che passan- anzi pura fantasia di quando ero bambino.<br />
piedi l’abitato di Farini passeggiando sul bel e alla nostra destra la “Caminata” e per un<br />
do normalmente lungo la provinciale, non Oltrepassando il cosiddetto “casino di Mad-<br />
lungo fiume davvero ben sistemato dall’am- istante ci sentiamo controllati da queste po-<br />
si potranno mai vedere, o perlomeno si riedalena”, si arriva all’omonima borgata, proministrazione<br />
comunale per poi riprendere stazioni come se fossimo dei contrabbandiesce<br />
ad avere una visuale insolita di paesaggi, prio dove è nato mio padre, incontrando<br />
il cammino fluviale nei pressi della chiesa ri sotto l’occhio vigile di qualche “Capitano<br />
piccoli borghi, colline verdeggianti che da spesso pezzi di rotaie che negli anni in cui<br />
di San Giuseppe. Il paesaggio si fa ora più del divieto” dell’epoca medievale e questa<br />
laggiù hanno un fascino particolare, come “Tugnèn da Cantunera” lavorava alla costru-<br />
selvaggio, l’alveo nel Nure si allarga, la stra- cosa, ci esalta dandoci l’energia necessaria<br />
vedere una cosa bella per la prima volta. zione del ponte, servivano per portare diretda<br />
provinciale insieme ai rumori delle auto per arrivare a Bettola. Il Nure, dopo una bru-<br />
L’idea di questa bizzarra escursione, ci stava tamente in acqua sassi e cemento per costru-<br />
si allontanano, si ha l’impressione di essere sca curva a sinistra ci dona la vista del pon-<br />
da qualche tempo frullando per la testa e un ire le campate.<br />
abbandonati alla volontà del fiume.<br />
te che è la nostra meta. Un’esperienza che<br />
bel sabato di fine luglio abbiamo deciso di L’impeto del Nure ha strappato in più occa-<br />
Sulla destra, s’innalza una roccia imponente, rimarrà per sempre dentro di noi e che ci<br />
partire da Coletta a piedi, e una volta arrivati sioni quei binari dal lavoro e tuttora riman-<br />
levigata ad arte dal flusso dell’acqua nei se- ha lasciato la voglia di ripeterla nuovamente,<br />
a Boli di buon’ora al mattino, siamo scesi nel gono lì, tra Cantoniera e Maddalena, a ricorcoli<br />
che ci protegge dal sole, mentre davanti magari l’anno prossimo, cercando di risalire<br />
punto esatto in cui il rio Lavaiana si tuffa nel do di quelle fatiche, sono la rievocazione di<br />
a noi inaspettatamente si presente un lago fino alla sorgiva del nostro Nure che tante<br />
Nure, dove una volta la signora “Marianna” quelle mani e dell’ impegno dell’uomo che<br />
profondo confermato dal tonfo di un sasso. emozioni ci ha regalato.<br />
aveva l’osteria dinanzi al fiume. Un agevole ha contribuito alla crescita della montagna,<br />
Arrendersi alla natura sarebbe stato un fal- Claudio Gallini & Stefania Calleris<br />
corrimano di legno ci ha accompagnato dritti grazie anche alla costruzione di una strada<br />
limento e così, decidiamo da incoscienti di claudio.gallini@gmail.com<br />
tra i sassi del Nure e in poco tempo ci siamo o di un ponte.<br />
scalare la roccia friabile, sfruttando il passag-<br />
trovati sotto il ponte di Cantoniera, tangendo Si arriva, poco dopo tra sassi e erbusti, a cogio<br />
creato da una piccola incrinatura con il<br />
il frantoio di Bonvicini alla nostra sinistra. steggiare Crocelobbia da dove scattiamo di-<br />
rischio di scivolare nelle acque sottostanti.<br />
Da quel punto anche la piccola Bolgheri apverse foto, alcune anche artistiche cercando<br />
La Provvidenza ci assiste, ma se prima<br />
pare molto più imponente, la Casa Canto- di inquadrare l’oratorio del paese.<br />
eravamo entusiasti dal paesaggio verdegniera<br />
è <strong>completa</strong>mente coperta dagli alberi, Nonostante i piedi inzuppati ci infastidigiante,<br />
ora l’immenso grigiore delle pietre<br />
mentre non passano inosservati i segni lascano il cammino, la volontà di affrontare<br />
e delle rocce un po’ ci sconsola; mollare<br />
sciati sulle campate del ponte, quei supporti quest’avventura è davvero tanta cosicché,<br />
oltre che impensabile è impossibile poi-<br />
dei fasci littori piazzati ad arte durante la se- presi dall’entusiasmo, iniziamo a studiare<br />
ché la strada rimane lassù e tutto sembra<br />
12<br />
conda guerra mondiale, e poi fatti rimuovere<br />
al termine del conflitto.<br />
come e se oltrepassare il lago dei Sassi Neri<br />
con la sua spiaggia.<br />
inarrivabile e lontanissimo ma inaspettatamente<br />
scorgiamo Olmo sulla sinistra. La<br />
13
ontagna<br />
Nostra<br />
Dune a tutto gas<br />
La forte determinazione dei “giovani<br />
di oggi” con il supporto dei commercianti,<br />
dell’amministrazione comunale,<br />
delle associazioni locali, ha colpito<br />
in modo positivo: le escursioni guidate,<br />
le feste nel capoluogo, le animazioni e<br />
altre iniziative sono state il fulcro per<br />
un rilancio turistico del territorio.<br />
La strada seguita è certamente produttiva<br />
e la speranza e l’augurio è che i<br />
piccoli inconvenienti di ogni giorno<br />
non ostacolino il percorso medesimo.<br />
Fulcro e simbolo di questo “nuovo percorso”<br />
è stata certamente la rinata Festa<br />
delle Fragole, non certo per la<br />
degustazione del prelibato frutto del<br />
sottobosco, quanto per lo spirito di servizio<br />
dimostrato da tutti.<br />
In foto, dall’alto, Roberta e Paola all’ufficio<br />
turistico nel capoluogo. A fianco,<br />
Renza, Carla e le gemelline Beatrice e<br />
Sofia. In basso, Ornella Bergonzi, ritorna<br />
da torera con la figlia. A destra,<br />
Ornella, giovane torera in una edizione<br />
di ....qualche anno fa della festa delle<br />
fragole, seminascosta dall’allora presidente<br />
Pro Loco Tino Gardella.<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
“Pruverbi d’ cà nossa”, un mosaico di cultura popolare<br />
Presentato a Ferriere il libro di Dina Bergamini e Paolo Labati<br />
“In alta Val Nure in determinati<br />
giorni del mese, i bambini<br />
venivano a scuola con i<br />
capelli ben tosati”. Era questo<br />
un effetto della credibilità<br />
conquistata nei secoli dai<br />
proverbi. Nel caso specifico<br />
il comportamento era dettato<br />
da “Gobba a levante, luna calante,<br />
gobba a ponente luna<br />
crescente”, uno dei rari proverbi in lingua<br />
italiana entrato nell’uso comune che<br />
erano fonte di preziose informazioni<br />
sui lavori stagionali della campagna e<br />
anche per il taglio dei capelli: opportuno<br />
se fatto in fase di luna calante.<br />
Questo uno dei passaggi dell’affollata<br />
presentazione a Casa Montagna Val Nure<br />
del libro “Pruverbi d’cà nossa”, nuova<br />
opera di Dina Bergamini e Paolo Labati,<br />
edita in collaborazione con la Pro Loco<br />
di Ferriere.<br />
I proverbi, ha osservato il prof. Luigi Paraboschi,<br />
non hanno solo un valore culturale<br />
perché espressione di un sapere<br />
condiviso nel passato da molte comunità,<br />
ma anche letterario e sono a rischio di<br />
essere assorbiti dalla cosiddetta<br />
cultura globale, sempre<br />
più invadente, dominante<br />
e omologante. Il lavoro<br />
di Dina e Paolo è un omaggio<br />
doppiamente prezioso<br />
al territorio perché, oltre al<br />
valore culturale intrinseco<br />
della ricerca, impedisce che<br />
l’oblio avvolga questi segni<br />
del passato; li inserisce nelle situazioni<br />
sociali che li hanno generati con il<br />
risultato di far emergere gli stili di vita<br />
e i valori universali indispensabili alla<br />
convivenza di una comunità. Nell’intento<br />
di interpretare la filosofia di questi<br />
detti e sentenze, le pagine del libro riportano<br />
frasi dialettali e dialoghi che<br />
danno risalto alle situazioni, esprimono<br />
la psicologia dei protagonisti, scelte<br />
e stili di comportamento e mettono<br />
in relazione il contenuto dei proverbi<br />
con dialoghi che comunicano pensieri,<br />
giudizi, emozioni, fede e speranza.<br />
I diversi capitoli del libro sono solo<br />
apparentemente divisori, in realtà si<br />
richiamano e si <strong>completa</strong>no: tasselli di<br />
un mosaico indispensabile<br />
per la bellezza, l’armonia<br />
e la comprensione<br />
del quadro rappresentato;<br />
ed è così per la bella<br />
serie di cartoline d’epoca<br />
dei comuni Bettola, Farini<br />
e Ferriere che <strong>completa</strong>no<br />
l’opera.<br />
Il libro è stato stampato con<br />
il contributo della Banca di<br />
Piacenza.<br />
14 Renato Passerini 15
ontagna<br />
Nostra<br />
Hanno raggiunto importanti tappe di vita<br />
Draghi Samuele<br />
Liceo Scientifico Respighi-<br />
Piacenza<br />
Ruperti Michela<br />
Liceo Scientifico Respighi-<br />
Piacenza<br />
Labati Jessica<br />
Liceo Scienze Sociali - Biomedico<br />
Piacenza<br />
Labati Lucia<br />
ha conseguito lo scorso 27<br />
luglio la laurea magistrale<br />
a pieni voti in Architettura<br />
Sostenibile di Grandi<br />
Opere presso Politecnico<br />
di Milano, sede di Piacenza,<br />
con la tesi “The dependent<br />
variable: project for<br />
a New York City Theater”.<br />
In foto Lucia con i genitori<br />
Paolo e Margherita.<br />
Incontri quotidiani sulle nostre strade<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
16<br />
Bergonzi Francesco -<br />
Chicco<br />
Istituto Romagnosi -<br />
Progetto Sirio - Ragioneria<br />
Piacenza<br />
17
ontagna<br />
Nostra<br />
Grazie Croce Azzurra<br />
Un grazie a tutti i militi della Croce<br />
Azurra che con sacrificio e grande<br />
spirito di servizio costituiscono per il<br />
territorio un presidio per le emergenze.<br />
Anche quest’anno, durante il primo fine<br />
settimana di agosto, si sono ritrovati nel<br />
capoluogo per fare festa, per far conoscere<br />
il ruolo dell’Associazione, per<br />
evidenziare le difficoltà di operare in<br />
montagna e per raccogliere fondi, devoluti<br />
poi in parte alle zone terremotate<br />
dell’Emilia.<br />
In foto alcuni militi al termine della celebrazione<br />
religiosa: tra loro il nuovo presidente<br />
Stefano Boeri.<br />
Momento di ritrovo<br />
e di festa per i<br />
trentenni, riuniti<br />
nel capoluogo.<br />
Rinnovata l’amicizia con Nogent sur Marne<br />
In forma ufficiale l’Amministrazione<br />
comunale ha rinnovato anche<br />
quest’anno l’amicizia con Nogent sur<br />
Marne, il comune francese, che da tanti<br />
anni costituisce la seconda casa di molti<br />
nostri emigrati e che dal 6 febbraio 1983<br />
è gemellato con i nostri comuni dell’alta<br />
Valnure.<br />
Ricevuto dalla folta rappresentanza amministrativa<br />
locale, il Sindaco francese<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Jacques Martin ha partecipato alla sfilata<br />
per le vie del capoluogo, ha deposto una<br />
corona di alloro al Monumento ai Caduti<br />
unitamente ai Sindaci della Valle,<br />
ha partecipato alla Messa festiva, ha ammirato<br />
l’esibizione dei giovani stranieri<br />
ospiti di Casa Montagna ed ha partecipato<br />
al taglio del nastro inaugurale del<br />
nuovo campo giochi realizzato sull’area<br />
adiacente il campo sportivo.<br />
18 19
ontagna<br />
Nostra<br />
Malchiodi Maria ved. Roffi<br />
La partecipazione di gente<br />
al funerale è la dimostrazione<br />
di quanto la vita di<br />
Maria sia stata significativa<br />
per la comunità di Farini e<br />
di tutta l’alta Valnure. Nata<br />
e cresciuta in una numerosa<br />
famiglia di Brugneto,<br />
Maria seppe far tesoro degli<br />
esempi di vita appresi<br />
dai genitori. A Farini era<br />
arrivata dopo un periodo<br />
di emigrazione in Francia,<br />
per gestire con i fratelli un<br />
bar nel capoluogo. Qui incontrò Mario<br />
Roffi: i due formarono una famiglia e<br />
attraverso il lavoro nel negozio di alimentari<br />
e rivendita giornali, Maria, con<br />
l’aiuto del marito (scomparso da qualche<br />
anno), fu un interprete della crescita<br />
sociale ed economica di Farini.<br />
Ecco come la ricordano alcune ragazze<br />
del paese:<br />
Cara nonna,<br />
Sì, nonna. Nonna perché per tutte noi<br />
che hai visto crescere avevi quel ruolo<br />
tanto importante. Per noi a cui hai<br />
dato sempre tanti sorrisi, per noi di cui<br />
ti interessava sempre sapere come stavamo.<br />
Per questo paese eri e sarai sempre una<br />
figura importante. Cosa sarà Farini<br />
senza la Maria? La Maria tanto famosa,<br />
che tutti conoscevano e che tutti<br />
amavano.<br />
Nonna di questo piccolo paesino di<br />
montagna, tanto sperduto quanto unito<br />
in questo momento che ci accomuna<br />
tutti, grandi e piccoli. Per ricordare<br />
questa fantastica donna, che è sem-<br />
pre riuscita ad aiutarci<br />
e a strapparci un sorriso<br />
di pura gioia. Noi tutti<br />
avremmo voluto dirti “grazie<br />
per tutto”. Ti vogliamo<br />
bene. Ma purtroppo non<br />
ci siamo riusciti e stiamo<br />
cercando di fartelo capire<br />
con questa lettera, scritta<br />
con il cuore. Noi in questo<br />
giorno siamo uniti come<br />
non siamo mai stati prima,<br />
solo per dirti “ciao”<br />
si, ciao, non addio, perché<br />
addio è una parola forte, troppo forte<br />
e troppo dolorosa da dire. Grazie per<br />
tutto quello che hai fatto per noi e per<br />
tutto quello che ci hai dato.<br />
La morte non è niente. E’ solamente<br />
passata dall’altra parte, è come se fosse<br />
nascosta nella stanza accanto. Lei è<br />
sempre lei, noi siamo sempre noi. Quello<br />
che eravamo prima l’un per l’altra<br />
lo siamo ancora. Chiamiamola con il<br />
nome che le abbiamo sempre dato, che<br />
ci è famigliare. Non assumiamo un’aria<br />
solenne o triste. Preghiamo, sorridiamo,<br />
pensiamo a lei. Perché dovrebbe<br />
essere fuori dalla nostra mente solo<br />
perché è fuori dalla nostra vita? Non è<br />
lontana, solo dall’altra parte, proprio<br />
dietro l’angolo.<br />
Asciughiamo le nostre lacrime e non<br />
piangiamo, il nostro sorriso, secondo<br />
noi, è la sua pace.<br />
Ciao Maria…. Le tue ragazze: Martina,<br />
Chiara, Elena, Chiara, Clelia, Annalisa,<br />
Maria Carla, Ilaria.<br />
Scaramuzza Margherita Scognamiglio<br />
A Piacenza, dove viveva, è<br />
scomparsa la vigilia di ferragosto,<br />
Margherita Scaramuzza<br />
Scognamiglio.<br />
A Ferriere Margerita aveva<br />
insegnato, quale maestra<br />
elementare, a Centenaro, incontrando<br />
nella nostra frazione,<br />
il futuro marito Gianfranco<br />
Scognamiglio. Ed è<br />
stata proprio questa unione<br />
familiare ad avvicinare<br />
maggiormente Margherita<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
all’alta Valnure. Ricordandola<br />
cogliamo l’occasione<br />
per ringraziare il marito<br />
Gianfranco ed il fratello<br />
Giacomo per i tanti anni di<br />
servizio giornalistico svolti<br />
sempre con elevata professionalità<br />
per la promozione sociale,<br />
turistica ed economica<br />
del territorio di montagna.<br />
Ai famigliari le condoglianze<br />
della comunità ferrierese.<br />
Paolo<br />
Ha destato interesse e partecipazione anche quest’anno la giornata di pesca<br />
alla trota nel laghetto dello Chalet e riservata ai bambini.<br />
20 21
ontagna<br />
Nostra<br />
DUNE <strong>2012</strong> – Naturalmente, Ferriere<br />
Il progetto DUNE è un’iniziativa di<br />
marketing territoriale ideata, realizzata<br />
e finanziata da una quarantina di attività<br />
commerciali, artigianali e di imprese,<br />
in collaborazione con la Proloco e con<br />
il sostegno economico dell’Amministrazione<br />
comunale. Ci siamo seduti intorno<br />
ad un tavolo e ci siamo posti le domande:<br />
c’è qualcosa che possiamo fare per<br />
attrarre più interesse sul territorio nel<br />
quale viviamo e lavoriamo? Su che cosa<br />
dobbiamo puntare? In che modo?<br />
Consapevoli dell’enorme patrimonio naturalistico<br />
che il territorio mette a disposizione<br />
abbiamo così proposto un nuovo<br />
modo di vivere la montagna: l’escursione<br />
tematica/didattica, ossia un’escursione<br />
culturale che ha come sfondo l’ambiente,<br />
le tradizioni e la storia. L’escursione<br />
non è fine a se stessa, ma è legata ad<br />
un coinvolgimento emotivo, di scoperta<br />
e di proiezione indietro nel tempo. L’accompagnatore<br />
non è una guida, ma è un<br />
“cantastorie”, esperto del tema in esame.<br />
Abbiamo coniato un nuovo termine, uno<br />
slogan, che sintetizza l’idea: “il DUNE”,<br />
inteso al singolare e maschile, abbreviativo<br />
di Domeniche Utili a Nuove Esplorazioni.<br />
Abbiamo organizzato “un DUNE” tutte le<br />
domeniche, da maggio a ottobre. Ogni<br />
DUNE è dedicato ad un tema di volta in<br />
volta diverso e partecipare “al DUNE” è<br />
gratuito.<br />
Nei DUNE, ad esempio, abbiamo riscoperto<br />
le vecchie miniere di ferro che<br />
hanno dato il nome al nostro paese, abbiamo<br />
seguito la vita di una trota, abbiamo<br />
partecipato alla preparazione della<br />
storica farinata con visita ad un vecchio<br />
mulino recentemente restaurato, siamo<br />
tornati indietro nel tempo di 100 anni<br />
visitando un'antica abitazione contadina,<br />
abbiamo appreso le fasi per la produzione<br />
del miele e abbiamo impastato e<br />
infornato il pane come i nostri vecchi ci<br />
hanno insegnato. Ci siamo poi appropriati<br />
della montagna più elegante del<br />
nostro crinale, il Monte Nero e abbiamo<br />
ripercorso la sua storia glaciale, osservando<br />
il Lago Nero, il Pino Mugo. Abbiamo<br />
ammirato il lago Bino, raggiungendolo<br />
sia a piedi sia in mountain bike.<br />
Abbiamo visitato il castello medioevale<br />
dei Malaspina a Gambaro e abbiamo imparato<br />
a godere della notte, osservando<br />
le costellazioni.<br />
Il clima propositivo dei nostri incontri<br />
ha però messo a punto anche un altro<br />
progetto. Abbiamo trasformato il paese,<br />
grazie al sostegno economico dell’amministrazione<br />
comunale, in un vero e<br />
proprio Villaggio Turistico. Animatori<br />
professionisti si sono così occupati del<br />
nostro tempo e di quello dei nostri ospiti,<br />
per il mese di agosto, dal mattino alla<br />
sera. E’ stata una grande soddisfazione<br />
vedere Ferriere così animato e la gente<br />
così entusiasta dell’iniziativa. Le frasi<br />
che abbiamo sentito - “mi sono divertita<br />
come non mai, e poi quante amicizie,<br />
ora ci salutiamo tutti”, “Grazie davvero<br />
e complimenti! Grazie anche a Ferriere<br />
per la brillantissima idea. Da ripetere, mi<br />
raccomando” e tante altre - ci rendono<br />
soddisfatti.<br />
Il bilancio di questa fase è estremamente<br />
positivo: Ferriere è vivo e ha voglia di<br />
crescere, semplicemente perché le persone<br />
che ci lavorano ci credono. E’ questo<br />
il segreto dell’iniziativa e l’unione su<br />
un obiettivo comune è la nostra forza.<br />
Ora, non possiamo fare altro se non impegnarci,<br />
ripeterci e migliorarci. A que-<br />
sto scopo chiediamo il sostegno di tutti.<br />
Ogni attività che abbiamo organizzato<br />
è stata infatti sempre gratuita grazie<br />
all’autotassazione che ci siamo imposti<br />
e su questa strada vogliamo continuare.<br />
Se credete nelle potenzialità di Ferriere,<br />
venite a darci una mano! In autunno ci<br />
risiederemo attorno al tavolo per delineare<br />
il piano per il prossimo anno e per<br />
raccogliere i nuovi fondi: misureremo<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
così la nostra forza, dalla quale dipenderà<br />
l’importanza e la buona riuscita delle<br />
attività future.<br />
Cogliamo ancora l’occasione per ringraziare<br />
tutte le persone che hanno collaborato<br />
a questo progetto, mettendo a<br />
disposizione le loro competenze, le loro<br />
idee, i loro consigli, la loro determinazione<br />
e soprattutto il loro impegno.<br />
Grazie di cuore<br />
Il gruppo DUNE<br />
Per info sul calendario completo delle iniziative:<br />
www.prolocoferriere.com - facebook / DUNE <strong>2012</strong> - Ferriere Naturalmente<br />
22 23
ontagna<br />
Nostra<br />
Ferriere<br />
Un nuovo dipinto arricchisce la chiesa del capoluogo<br />
La Resurrezione: la Vita continua dopo la morte<br />
Si è realizzata, ad opera del prof. Joseph Karpati (ungherese, ospite per diversi<br />
anni con alcuni suoi allievi di Casa Montagna) una vera opera d’arte, un affresco<br />
raffigurante la Resurrezione. I soldati presenti interpretano, nei loro diversi atteggiamenti,<br />
come la gente di oggi reagirebbe di fronte a un avvenimento così straordinario:<br />
c’è il soldato indifferente, il soldato meravigliato, chi accoglie il Risorto in preghiera,<br />
chi fugge per la paura, chi dorme. Tutto il dipinto è stato concepito dandogli<br />
un significato attuale che rende la rappreentazione ben inserita nei nostri tempi negli<br />
atteggiamenti degli uomini nei confronti del Trascendente.<br />
Dal punto di vista pittorico nella “Resurrezione” è dominante il colore giallo / ocra<br />
che occupa tutto il cielo a significare la luce divina del Paradiso. Anche le due lunette<br />
lateriali si inseriscono nello stesso linguaggio del dipinto “Resurrezione”. In particolare<br />
nella “Pentecoste” gli apostoli interpretano i nostri sacerdoti che arricchiti dello<br />
Spirito Santo sono pronti ad andare nel mondo ad annunciare la salvezza. Alcuni<br />
hanno la bisaccia, altri il bastone da viaggio, altri il rotolo delle Sacre Scritture. Per la<br />
sequenza del trittico dei dipinti si parte da San Giovanni Battista (patrono di Ferriere)<br />
che annuncia che è arrivato Gesù, il figlio di Dio, poi la Resurrezione con il Dio<br />
fatto uomo, morto in croce, che ritorna al Padre e infine la Pentecoste con lo Spirito<br />
Santo, mandato da Dio, che da forza all’uomo per arrivare alla salvezza.<br />
Costo totale (dipinto + ponteggio) € 17.300,00<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Il pittore a Ferriere su invito di Carlo Devoti<br />
L<br />
’incontro con il Maestro Jozsef Karpati avvenne nell’aprile 2001 durante una<br />
visita alla Scuola d’arte di Martonvasar, un villaggio agricolo a pochi chilometri<br />
da Budapest.<br />
Di lui mi colpì subito il modo di interloquire. Nel corso dell’incontro, nella sua Scuola,<br />
infatti, traspariva in lui un carattere allegro e simpatico ma allo stesso tempo<br />
puntiglioso, preciso quando si trattava di accordarci sul loro viaggio e programma in<br />
Italia dove noi li avevamo invitati.<br />
Amici comuni ci avevano messo in contatto e questo non era cosa da poco.<br />
Intuii così e da subito una prospettiva di amicizia che si realizzò con la loro prima<br />
partecipazione della Scuola nella nostra sede di Bedonia. Si trattava di un gruppo<br />
misto di pittori e di musicisti, cantanti e ballerini di grande talento accompagnati,<br />
anche, dai maestri Rosita e Levente.<br />
Fu un grande successo la cui testimonianza, per i pittori , è ancora dipinta sui muri<br />
della Sala riunioni dell’Istituto San Marco .<br />
Trasferitici a Ferriere nel 2002 la nostra<br />
amicizia non si interruppe e sino<br />
ad oggi loro partecipano ogni anno al<br />
nostro Festival lasciandoci in dono la<br />
loro ricchezza artistica da noi sempre<br />
apprezzata e riconosciuta anche in occasione<br />
dei miei abituali viaggi nell’Est<br />
Europa. In uno di questi incontri, una<br />
mattina, accompagnati dall’interprete<br />
David, Jozsef mi porta prima a visitare<br />
la Scuola d’arte, dove mi presenta tutte<br />
le attività che vanno dalla ceramica,<br />
alla pittura, alla scultura, ecc. e che<br />
desidera presentare in Italia.<br />
24 25
ontagna<br />
Nostra<br />
Estate piena di vita<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Il sole ed il caldo estivo che il Buon<br />
Dio ci ha donato, hanno fatto sì che<br />
venienti da varie parti del mondo che<br />
pure intrattenevano con meravigliosi<br />
IL ROSPETTO<br />
(alla mia adorata Giulia) di Franco Leoni<br />
Ferriere vedesse nei scorsi mesi estivi, spettacoli, presentati dall’instancabile<br />
Caro rospetto che vivi a Ferriere<br />
il pieno di presenze: bambini, giovani e maestro dello sport Carlo Devoti;<br />
Solo da me ti vuoi far vedere<br />
adulti arrivati da ogni parte e luogo della - La Chiesa con le Messe delle 8, 11 e<br />
Tutte le sere mi vieni a trovare<br />
terra. Difficile perfino circolare in centro. 18 dove il buon Dio accoglieva a braccia<br />
Forse desideri un poco parlare<br />
Il mese di agosto è volato via con una aperte i suoi figli di ogni razza, cultura,<br />
Tutti mi dicon ‘che brutta bestiaccia’<br />
velocità incredibile. Bar, negozi e luoghi religione ed i sacerdoti Padre Raffaele<br />
Ma forse non guardan in specchio lor faccia<br />
di ristoro ben frequentati.<br />
della Tanzania, Padre Amerio Ferrari, ora<br />
Mi guardi pensoso con occhietto vivace<br />
Quattro i punti cardinali:<br />
residente in Belgio, Don Pierino Campo-<br />
Infondi in mio cuore una tenera pace,<br />
- Escursioni sui monti, con la costante<br />
assistenza della Guida esperta del Cai<br />
minosi, residente a Roma, Don Giancarlo<br />
Conte, Parroco di San Giuseppe Operaio<br />
Non sono fanciulla, non ti posso baciare,<br />
Per questo bel principe non puoi diventare,<br />
Francesco Bergonzi con la figlia<br />
Sergio Ravoni;<br />
di Piacenza ed il parroco don Giuseppe<br />
Però ti assicuro guardandoti attento<br />
- Il progetto dei giovani locali Dune Calamari si alternavano per illustrarci la<br />
Che non devi avere alcuno tormento<br />
(Domeniche utili nuove esplorazioni) ed parola di Dio.<br />
Lo stato di uomo non è premio ambito:<br />
i bravissimi giovani animatori che sono Partendo ognuno per la propria attivi-<br />
Tu puoi stare nudo senza neanche un vestito<br />
riusciti a coinvolgere bambini e famiglie tà quotidiana, porterà nel cuore volti di<br />
Orari non devi giammai rispettare<br />
durante il giorno e creando alla sera un amici, spettacoli da ricordare, montagne<br />
La notte pel giorno puoi tranquillo scambiare.<br />
vero clima di famiglia;<br />
da ammirare e preghiere da donare.<br />
Vagare pei campi in riva ai ruscelli<br />
- I giovani di Casa Montagna pro-<br />
don Giuseppe<br />
Sfiorare gli steli dei fiori più belli;<br />
Nessuno puo’ dirti di star sugli attenti<br />
Come taluni che son pure contenti.<br />
E quando una rospa dolcemente ti guarda<br />
Tu vai saltellando fino all’ora ch’è tarda<br />
Dario Malchiodi in tour a Ferriere con<br />
Sui sassi lisciati dall’acqua corrente<br />
In mezzo alle spume di piccol torrente<br />
il cugino Matteo.<br />
La notte le stelle fanno bella coperta<br />
Anche quest'anno abbiamo avuto la for-<br />
Mentre tu sogni e sei all’aria aperta<br />
tuna di trascorrere le vacanze su questi<br />
A me sembra dolce tua voce sgraziata<br />
meravigliosi monti tanto cari alla nostra<br />
Mi pare che canti gentil serenata<br />
adorata nonna Angela Mulazzi che qui<br />
La tua pelle rugosa io sto carezzando<br />
vi è nata ed ha trascorso la sua giovinez-<br />
E sotto mia mano stai piano tremando<br />
za. I giorni trascorsi alla “Casa Rossa”<br />
Ma non devi avere per niente paura<br />
sono stati splendidi ed indimenticabili,<br />
Di non farti male io pongo gran cura<br />
per questo ringraziamo il Sig. Carlo De-<br />
Ci guardiamo contenti ormai siamo amici<br />
voti che con tanta passione e bravura<br />
Pur se non capisco tutto quel che mi dici<br />
porta avanti questa iniziativa.<br />
L’aria si è fatta più fresca, è già sera<br />
Un ringraziamento di cuore a Don Giu-<br />
Mi porgi una zampa di fango un po’ nera;<br />
seppe, senza di lui questi monti non<br />
Or devi andare mi sembra capire<br />
avrebbero la stessa luce.<br />
Congratulazioni a Daniela Bertelli e alla figlia Chiara che stanno portando a termi-<br />
Anche se molto avrei ancora da dire<br />
La sua è un missione unica e speciale.....<br />
26<br />
ne il lavoro di ristrutturazione - ammodernamento del loro “gioiello di famiglia” :<br />
Albergo Grondana.<br />
Sei già lontano con qualche saltello<br />
Ti aspetto domani mio rospo sì bello.<br />
come lui. Un bacio Nicola e Riccardo<br />
27
ontagna<br />
Nostra<br />
San Giovanni Battista, patrono di Ferriere<br />
La parrocchia e l’intero territorio<br />
hanno onorato e festeggiato<br />
San Giovanni Battista,<br />
patrono di Ferriere. Banda<br />
musicale, Messa solenne, fiera,<br />
divertimenti e tanta partecipazione.<br />
Il nostro Patrono non si stanca<br />
di gridare:<br />
“preparate la strada<br />
del Signore”.<br />
Anche quest’anno Sergio<br />
Peretti ha fatto omaggio al<br />
paese allestendo nei locali<br />
dell’antica calzoleria “Quagliaroli”<br />
di una stupenda<br />
mostra di opere d’arte intagliate<br />
dallo stesso nel legno<br />
ed un meraviglioso leggio<br />
che i villeggianti hanno voluto<br />
donare alla Chiesa del<br />
capoluogo.<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Vive<br />
congratulazioni<br />
a Claudio Pasi e Alessandra<br />
Ferrari, sposi a Fontanellato<br />
lo scorso 7 luglio.<br />
28 29
ontagna<br />
Nostra<br />
A Ferriere la “Via dei Concerti”<br />
La Via dei Concerti è un festival musicale, giovanile, itinerante, interculturale.<br />
Durante il suo svolgimento, nel periodo Festival Internazionale dei Giovani di Ferrie-<br />
estivo, vengono riuniti giovani strure, diretto da Carlo Devoti.<br />
mentisti di più paesi, europei ed extraeuro- Fondamentale scopo dell’iniziativa è realizpei,<br />
provenienti da realtà socio-economiche zare di volta in volta, attraverso l’esperienza<br />
e culturali molto diverse, in una compagine di quell'organismo compiuto e regolato che<br />
orchestrale unica e per un’attività che si arti- è l’orchestra, un piccolo modello di società<br />
cola in due fasi: un primo periodo di convi- integrata e mostrare quale sia la forza di travenza<br />
e studio comune, ospitato dal Festival sformazione che un modello d'integrazione<br />
Internazionale dei giovani a Ferriere, e un socio-culturale può sprigionare, nella con-<br />
secondo periodo di produzione concertistisapevolezza che la vera solidarietà non può<br />
ca nella forma del festival musicale itineran- consistere in un semplice apporto materiate,<br />
in Italia e all’estero.<br />
le nei riguardi di soggetti sociali bisognosi<br />
Il Festival è organizzato dall’Associazione o delle aree più svantaggiate nella mappa<br />
di promozione sociale trentina Le Vie, sotto della distribuzione della ricchezza mondiale,<br />
la direzione artistica di Julián Lombana, dal ma si realizza pienamente nella dimensione<br />
Conservatorio di Musica "F. A. Bonporti" di<br />
Trento, diretto da Simonetta Bungaro, e dal<br />
del rispetto della cultura altrui.<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Annalisa Lombardi<br />
Un lutto ha ammutolito Ferriere, una stella ci seguirà dal cielo.<br />
Tutti abbiamo vissuto il dramma della<br />
morte di Annalisa, uccisa lo scorso 24<br />
luglio dall’amica Monica Montagna.<br />
Due giovani che abbiamo conosciuto,<br />
amato come fossero figlie o sorelle;<br />
ragazze che ci hanno lasciato dentro<br />
qualcosa di tanto grande e di tanto bello,<br />
da non riuscire a prevedere e capire<br />
il dramma che come un fulmine a ciel<br />
sereno si è abbattuto su tutti.<br />
Perchè è accaduto? Perchè proprio a<br />
loro, amiche inseparabili, come sorelle.<br />
Cosa è scattato nel cervello: difficile dirsi.<br />
Ai tanti perchè degli avvenimenti che la vita ci riserva<br />
non sappiamo dare una risposta. Ora ci rimane<br />
solo di pregare il buon Dio, perchè Annalisa<br />
ci protegga da Cielo e Monica abbia la forza per<br />
affrontare la vita.<br />
A fianco, agosto 1991: Monica (a sinistra) partecipa,<br />
come ogni anno, alla fiaccolata della pace sul<br />
Gratra. Con lei l’inseparabile amica Silvia.<br />
Il silenzio di Dio<br />
Anche Dio era in silenzio al di sopra di quella immensa folla che riempiva il sagrato<br />
della chiesa di Ferriere. Sembrava suggerire alla gente che la verità è un’altra.<br />
Negli occhi l’interrogativo di come possono succedere questi fatti, nel cuore la<br />
disperazione, ma la verità è un’altra, la conosce la mamma di Monica e ora la<br />
conosce Annalisa.<br />
Due mazzi di palloncini aspettano l’uscita della bara chiara, come un mazzo di<br />
fiori bianchi sono volati i giovani anni di Annalisa, lontano chissà dove portati<br />
dal vento che in questa calda estate ha soffiato insistente. Lontano dagli occhi ma<br />
non lontano dal cuore. Il secondo mazzo di palloncini si è impigliato fra i rami di<br />
un tiglio come la vita di Monica, impigliata in un groviglio di sentimenti. Poi una<br />
folata di vento più forte l’ha fatto volare via incontro al suo destino.<br />
Molti a Ferriere vi conoscevano come brave ragazze, ma oggi tutti vi vogliono<br />
bene perché siete entrate in ogni casa con i giornali e la televisione. Vorremmo<br />
stringervi, abbracciarvi, trattenervi per evitare quel tragico fatto. Ma non ci resta<br />
che stringerci alle vostre famiglie, per dimostrare con queste povere parole il nostro<br />
affetto, la condivisione del loro dolore nella speranza della Resurrezione di Cristo.<br />
30 31<br />
L’esibizione dell’orchestra in piazza a Ferriere.
ontagna<br />
Nostra<br />
Ricordiamoli<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Draghi Adelina ved. Ramponi di anni 97.<br />
dolori più duri.<br />
di voce resa più fioca dal filo del telefo-<br />
Grazie Delina perchè, con la tua capacità no e dall’emozione di parlarci, se pur<br />
Sono tanti i ricordi che mi por-<br />
di una bambina di pochi<br />
di ascoltarmi e di capire, mi hai aiutata, fra luoghi lontani, ti interessavi della<br />
tano col pensiero e col cuore<br />
giorni rimasta orfana.<br />
in tante situazioni, al alzare gli occhi dal- mia salute fisica, del mio stato d’ani-<br />
alla Delina.<br />
Erano giorni di dolore nella<br />
la terra al Cielo, mi hai donato la certezza mo. Leggi nel mio cuore perché le mie<br />
Più che ricordi sono “segni”<br />
nostra famiglia per la per-<br />
che “nessuno è mai solo se qualcuno, vi- parole non riusciranno mai a dirti il<br />
che lei ha lasciato, come tasdita<br />
di una giovane mamcino<br />
o lontano, ci pensa e ci vuol bene” E GRAZIE che meriti.<br />
selli importanti, nel mosaico<br />
ma e di smarrimento per<br />
noi abbiamo conservato questo amore an- Nell’affetto profondo che porto a Gra-<br />
nella mia vita con l’impronta<br />
quella bimba, di soli quatche<br />
quando le vicende della vita ci hanno ziella e Riccarda continua questo tuo<br />
della parentela che ci univa,<br />
tro giorni, rimasta senza il<br />
tenuto lontano, anche quando con un filo dono d’amore. Dina<br />
ma soprattutto della sua ca-<br />
latte materno e senza l’epacità<br />
di condividere gioie e<br />
sperienza del contatto fisico<br />
dolori. Ha vissuto con lo stile<br />
d’amore col seno della sua<br />
della cristiana convinta che<br />
mamma. A riportare un<br />
Bergonzi Alessandro, “Sandrino”.<br />
sapeva sempre gioire e pian-<br />
raggio di luce e di speranza<br />
n. 25.02.1925 - m. 21.07.<strong>2012</strong><br />
gere donando un sorriso, su-<br />
è arrivata la Delina, mam-<br />
“Piccolo, grande uomo!”. Così si potrebbe defiperando<br />
la tentazione umana<br />
ma anche lei da pochi mesi.<br />
nire Sandrino, uomo buono, disponibile, onesto,<br />
di formulare giudizi sulle per-<br />
Teneva in braccio la sua<br />
capace professionalmente, che eravamo abituati<br />
sone e sulle cause delle varie esperienze per bambina e col braccio libero ha “preso in<br />
ad incontrare fino a pochi anni fa per le strade<br />
assicurarci che, nella Misericordia e nell’A- spalla”, con lo stesso affetto, la piccola che<br />
del capoluogo.<br />
more del Signore, c’era posto per tutti. aveva perso la sua mamma e le ha por-<br />
Una vita di fatica, costruita e vissuta secondo le<br />
Per me è stata un modello di vita, difficile tate insieme a casa sua. Ancora adesso<br />
direttive dei genitori “Tugninèn” e Maria, persone<br />
da imitare, ma tanto importante per non ricordando la Delina con le due bambine<br />
che hanno lasciato un segno indelebile nella vita<br />
sentirmi sola nei momenti duri che la vita in braccio rivedo “l’immagine della Ma-<br />
della nostra comunità. Sandrino ha poi trovato e<br />
non risparmia.<br />
donna, l’immagine della bontà” .<br />
condiviso con Mariuccia di Roncoli la parte affet-<br />
Anche il diminutivo del suo nome, da Ade- Le ha cresciute insieme donando non solo<br />
tiva della propria vita.<br />
le a Delina, rispecchiava l’umiltà di una il suo latte, ma anche le stesse carezze, gli<br />
A dimostrazione della sua “rettitudine” di vita, ri-<br />
donna che non voleva apparire e la gene- stessi baci con lo stesso amore di mamma.<br />
cordo il momento in cui gli affidammo la costrurosità<br />
di una sposa, mamma, amica che Tanti dolori hanno attraversato la vita<br />
zione della nostra casa di abitazione: il contratto<br />
sapeva solo donare senza chiedere nulla in della Delina che, come la Madonna, ha<br />
si ridusse in una stretta di mano: questo è sempre<br />
cambio.<br />
saputo dire il suo Si nell’accettare le situa-<br />
stato il suo stile di vita. Paolo<br />
Quando la figlia Graziella mi ha comuzioni difficili della croce e restare accanto<br />
Anche Giovanni Cavanna di Pertuso ricorda l’anicato<br />
che la sua mamma era volata in alle persone per confortarle col suo grande<br />
mico Sandrino rievocando le manifestazioni sportive legate alla festa di San Te-<br />
Cielo, subito ho pensato a un angelo volato amore e la sua grande comprensione per<br />
renziano a Rompeggio. “Per anni”, ricorda Cavanna, “il Comitato promotore della<br />
lassù ad arricchire l’elenco dei Santi delle tutti.<br />
festa, di cui ne facevo parte, aveva organizzato una corsa podistica sul tragitto<br />
nostre famiglie e della nostra montagna. A La Delina sapeva condividere le lacrime<br />
Rompeggio, Pertuso, Selva, Retorto, Farinotti con arrivo alla storica osteria di Ceri-<br />
quell’immagine si è sovrapposta quella di che bruciavano gli occhi e appesantivano<br />
co. La ventina di concorrenti, tutti giovani della zona, avevano sempre un unico<br />
un “quadro” in cui la Delina è stata testi- il cuore e, nello stesso tempo, sapeva do-<br />
e indiscusso vincitore: il mitico Sandrino, che staccava il secondo di almeno venti<br />
mone di grande generosità materna assunare conforto, quella sensazione di pace<br />
- trenta minuti. Un amico, conosciuto in quelle occasioni e con il quale ho intratte-<br />
32<br />
mendosi il compito di diventare “mamma” che getta sprazzi di luce anche nel buio dei<br />
nuto ottimi rapporti per tutta la vita. Con affetto lo saluto”. G. Cavanna<br />
33
ontagna<br />
Nostra<br />
Olivieri Lucia ved. Trepiccione<br />
Lucia, donna mite, silenziosa,<br />
umile e con tanta fede<br />
dentro, era arrivata a Ferriere<br />
tanti anni fa seguendo la<br />
figlia Anna, sposa nel capoluogo.<br />
Rimasta vedova del<br />
marito che riposa nel nostro<br />
cimitero, aveva continuato<br />
ad essere utile seguendo le<br />
esigenze della famiglia. Così<br />
la ricorda la figlia Anna.<br />
Cara mamma,<br />
ti ho sempre ammirato per il tuo carattere<br />
forte e riservato, da autentica siciliana<br />
antica, ma sempre disponibile<br />
verso tutti coloro che avevano bisogno.<br />
Fin da bambina ho sempre invidiato il<br />
tuo fisico robusto che nella nostra bottega<br />
di Lentini, oltre a vendere il pane ti<br />
permetteva di maneggiare agevolmente<br />
i grossi sacchi di farina e di aiutare<br />
così tutti gli operai, che ti adoravano e<br />
che fino ad oggi si sono sempre ricordati<br />
di te.<br />
Il tuo senso della famiglia è sempre stato<br />
così grande che, senza esitazione, mi<br />
hai seguito fino a Ferriere<br />
più di 35 anni fa e, dopo la<br />
morte di papà, mi hai aiutato<br />
instancabile ogni giorno a<br />
crescere le tue adorate nipoti<br />
Sonia e Miriam. L’affetto che<br />
hai loro sempre donato fa sì<br />
che oggi ti portino nel cuore<br />
come una seconda mamma.<br />
Sei stata attenta anche verso<br />
tuo genero quasi in modo<br />
"invisibile" ma sempre presente.<br />
Hai avuto la rara fortuna di<br />
vedere nascere anche i tuoi pronipoti<br />
Francesca e Stefano che sono stati fino<br />
agli ultimi istanti sempre nei tuoi pensieri.<br />
Abbiamo affrontato insieme anche<br />
due grandi dolori che hanno segnato<br />
duramente la tua vita: la morte precoce<br />
del tuo terzo figlio Michele che ci<br />
aveva seguito a Ferriere e del tuo primo<br />
nipote Antonino.<br />
Lo scorso anno, nonostante la tua salute<br />
non fosse più quella di una volta,<br />
quando tua nipote Sonia ha chiesto<br />
aiuto, non hai esitato a venire<br />
con me fino a Como e lì ti<br />
sei spenta, sempre circondata<br />
dall’affetto di tutti i tuoi cari.<br />
Ora riposi accanto a tuo marito<br />
nel silenzio del cimitero<br />
di Ferriere, che avevi esplicitamente<br />
eletto a tua dimora sentendoti,<br />
giustamente, "una di<br />
Ferriere".<br />
canadello<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Finalmente ci siamo anche noi !!!<br />
In foto Lucia con il genero<br />
La grande novità di quest’anno è la costituzione dell’Associazione socio-culturale<br />
denominata “Canadello in festa”.<br />
Nel perseguire la strategia dei piccoli passi, finalmente a Canadello, dopo l’individuazione<br />
del luogo (Bruso’) e la realizzazione del campo sportivo, è nata un’Associazione<br />
voluta fortemente dal Comitato organizzativo e da tanti simpatizzanti, che<br />
si sono occupati negli anni passati di eventi e manifestazioni in occasione della festa<br />
patronale di S. Bernardo. E’ ben chiaro ai soci fondatori che lo scopo fondamentale<br />
dell’Associazione è quello di perseguire alcuni obiettivi fra cui quello di favorire e<br />
valorizzare l’aggregazione sociale e le relazioni interpersonali, nonchè sviluppare iniziative<br />
ludico-culturali volte a recuperare e a far rivivere le tradizioni locali.<br />
A questo punto è molto importante mantenere l’entusiasmo e l’armonia che da sempre<br />
hanno accompagnato e sostenuto gli organizzatori. Bisogna fare attenzione a non<br />
lasciarsi trascinare da ambizioni velleitarie che ci allontanerebbero dal nostro sogno<br />
“Canadello in festa”. Passando alla cronaca dei festeggiamenti dell’edizione <strong>2012</strong>,<br />
possiamo dire che quest’anno non c’è stata l’incognita del maltempo.<br />
Tutto è stato preparato con la solita cura e impegno da parte degli organizzatori, seguendo<br />
il programma con la partecipazione di un pubblico numeroso ed entusiasta<br />
delle edizioni precedenti. Il torneo di briscola ha visto una partecipazione inferiore<br />
alle attese, forse a causa delle numerose e svariate manifestazioni.<br />
Per la cronaca la coppia vincitrice è quella formata dal padre Walter e dal figlio Fabio<br />
Pareti. Come ormai da consolidata tradizione, la festa del Santo Patrono è stata<br />
preceduta dalla serata “magica” del rogo della strega, preceduto da alcuni straordinari<br />
balletti, coordinati dalle esperte coreografe Maura, Elisa e Corinne mirabilmente eseguito<br />
dal corpo di ballo “Canadello in festa”, formato da ballerine di sicuro avvenire.<br />
Mentre le fiamme avvolgevano l’avvente Strega, molti dei presenti si sono augurati un<br />
Francesco Cassola e i proni-<br />
futuro ricco di soddisfazioni e soprattutto c’è stata la richiesta di allontare la malasorte<br />
34<br />
poti.<br />
che in questa estate torrida sembra accanirsi sulla nostra comunità; ne sanno qualcosa<br />
gli infortunati, tutti al piede sinistro, Alessandro, Sebastian e Robert. Quando ormai le<br />
35
ontagna<br />
Nostra<br />
ultime fiammele si stavano spegnendo<br />
sono partiti i fuochi d’artificio,<br />
diretti dall’esperto Alain e<br />
dal suo giovane aiutante Livio.<br />
Lo spettacolo pirotecnico ha illuminato<br />
la vallata, lasciando tutti<br />
con la bocca aperta. Qualcuno<br />
ha notato sfreccire nel cielo una<br />
stella cadente: speriamo che sia<br />
di buon augurio per tutti, ne abbiamo<br />
veramente bisogno in un<br />
periodo piuttosto difficile.Il d.J.<br />
Claude con le sue melodie studiate per l’occasione ha contribuito a creare un’atmosfera<br />
suggetiva e coinvolgente.<br />
Quest’anno gli organizzatori hanno voluto dare più spazio al torneo di calcio riservato<br />
ai più grandi, che si è svolto il sabato e la domenica. C’è stata una grande affluenza<br />
di pubblico che ha seguito con entisiasmo i vari incontri fino alla finale di domenica,<br />
che è stata incerta fino alla fine. Con fatica e merito si è aggiuducato l’ambito trofeo<br />
“Vincent Tupin” 9° edizione la squadra sponsorizzata dall’Antica osteria dei mercanti<br />
di Ferriere.<br />
Il giorno della festa si è aperto con la cerimonia religiosa, officiata dal parroco don<br />
Giuseppe, affiancato da don Conte e dall’affezionato padre Amerio; la processione<br />
del Santo ha raggiunto il Centro sportivo per l’allegro rinfresco e per ammirare il<br />
grazioso chalet realizzato dal capocantiere Francesco, coadiuvato da Gianni, Paolo,<br />
Simone e Silvano. Poco prima sul sagrato si sono esibiti alcuni ballerini-acrobati provenienti<br />
dall’Ucraina, accompagnati dal grande Carlo Devoti; in particolare ha emozionto<br />
molto il balletto romantico di due splendide coppie di ballerini. Nel pomeriggio,<br />
sotto un sole implacabile, si sono svolti i consueti giochi popolari, riservati ai più<br />
piccoli, con alcune piacevoli novità, come il tiro con l’arco. A conclusione dei giochi<br />
è stata disputata la finalissima del torneo<br />
calcio, vinto dalla squadra capitanata<br />
da Lorenzo Nebulosi. A chiudere<br />
in bellezza i festeggiamenti ci hanno<br />
pensato le instancabili e simpatiche<br />
Angeline, Lucia,Tina e Giovanna, che<br />
hanno rallegrato la serata con balli e<br />
con l’estrazione della ricca lotteria. E’<br />
stato un magnifico finale, che ha visto<br />
la partecipazione di un pubblico<br />
numeroso ed entusiasta. Quando ormai<br />
le ultime note della fisarmonica<br />
del bravo Michele si erano spente, un<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
piccolo gruppo di canterini si è esibito lungo le vie del paese, rallegrando gli animi<br />
esausti di chi si apprestava al giusto riposo.<br />
Per il prossimo anno ci attendono nuovi traguardi e soprattutto il piacere di ritrovarci<br />
ancora tutti insieme per rivivere nuove emozioni. Antonio<br />
Elisa, Ilaria e Valentina, da Canadello<br />
a Ferriere, volontarie negli stand della<br />
Festa delle Fragole.<br />
Francesco Barbieri, felice<br />
tra le braccia di nonno Roberto<br />
Quagliaroli.<br />
36 37
ontagna<br />
Nostra<br />
Il 19 Agosto durante i giorni dei festeggiamenti<br />
di San Bernardo si è svolto<br />
a Canadello il battesimo del piccolo<br />
Sacha Vincent Normand Tupin.<br />
La mamma Anaïs Tupin<br />
e il papà Sebastien Normand<br />
con il piccolo Sacha.<br />
cerreto rossi<br />
A Sarèi tutti cu capell<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
L<br />
’estate riempie di vita, di emozioni, di ricordi tutti i paesini di questa bella vallata.<br />
Anche Cerreto dominato dal suo bel campanile e dove lo sguardo si perde nel<br />
verde delle montagne, l’estate ha qualche cosa di magico: le case si rivestono del<br />
rosso dei gerani, le porte si aprono per il saluto ai vecchi e nuovi amici che arrivano<br />
nella bella stagione a dar vita a questo silenzioso paesino.<br />
E tutti si ritrovano ogni domenica per la S. Messa che in questi piccoli borghi segna<br />
ancora un momento forte e significativo. Diversi sono stati i sacerdoti che si sono<br />
avvicendati nelle varie celebrazioni, ai quali dobbiamo dire il nostro grazie per non<br />
averci lasciati soli e per aver dato un grande aiuto a don Giuseppe. La chiesa, per la<br />
liturgia domenicale, era sempre gremita e molti dei presenti hanno dato la propria<br />
disponibilità per le “letture”, per le offerte, per i canti. Don Gian Carlo ci salutava<br />
dicendo: “Portate la messa nelle vostre case, perchè la Messa non è finita qui”. Era un<br />
messaggio coinvolgente che ci faceva riflettere sulle nostre responsabilità di cristiani.<br />
Sul sagrato della chiesa: i saluti, qualche chiacchiera, qualche ricordo, un caffè sorseggiato<br />
insieme ma nulla è inutile quando c'è una comunità che si ritrova.<br />
I Cerretini, da ormai quattro anni si incontrano anche per una delle solite feste di paese,<br />
ma con una particolarità: tutti devono presentarsi rigorosamente in cappello. “A<br />
Sarèi cù capel” era scritto sulla locandina esposta nei paesi limitrofi per invitare tutti<br />
a partecipare a questo momento conviviale.<br />
La serata ha avuto inizio alle 18 con la S: Messa, poi un piccolo rinfresco con la collaborazione<br />
di alcune famiglie del paese. I partecipanti sono serviti al tavolo preparato<br />
con tovaglia e candela e poi la sfilata di coloro che indossano fantasiosi cappelli. La<br />
giuria si è trovata in difficoltà a dare un giudizio. Tutti però siamo stati vincitori perchè<br />
tutti abbiamo partecipato con entusiasmo, siamo stati bene insieme e abbiamo raggiunto<br />
l’obiettivo che ci siamo posti. Con il ricavato delle libere offerte abbiamo dato<br />
un contributo a don Giuseppe per le spese che ogni anno deve sostenere per i lavori<br />
38<br />
Sull'altare il padrino Gian Luca Scotti e la madrina Laura Normand, Don Giuseppe,<br />
padre Amerio, la mamma Anaïs Tupin con il piccolo Sacha.<br />
di manutenzione della chiesa: cornicione della facciata e pittura della facciata stessa. Il<br />
39<br />
nostro don, ringrazia tutti, cerretini e villeggianti per la generosità e la collaborazione.
ontagna<br />
Nostra<br />
Ferrari Paola ved. Samaden<br />
1914 - <strong>2012</strong><br />
Nata a Cassimorenga, ha vissuto<br />
nella frazione tutti gli<br />
anni della gioventù con i suoi<br />
sette fratelli e i genitori.<br />
Trasferitasi a Piacenza, ha conosciuto<br />
e sposato Giuseppe<br />
Samaden.<br />
Ricordiamoli<br />
In foto il nostro Luigi Bertelli di Carloni<br />
durante i suoi quotidiani lavori<br />
agricoli.<br />
Ogni estate tornava sempre<br />
nella sua terra di origine, fino<br />
all’età di 94 anni, quando la<br />
salute l’ha costretta al ricovero<br />
nella Casa Protetta di Farini,<br />
dove ha trascorso gli ultimi<br />
anni.<br />
Ora riposa nel “suo cimitero”<br />
di Cerreto Rossi.<br />
Marzi Gina ved. Palmieri<br />
1923 - <strong>2012</strong><br />
Cara mamma, per noi figli<br />
sei stata una guida intransigente,<br />
ma mai opprimente,<br />
sempre presente nonostante<br />
la tua vita operosa dedicata<br />
al lavoro. Facevi i salti mortali<br />
per far sì che tutto funzionasse<br />
al meglio. Ci hai<br />
insegnato che non bisognava<br />
perdere tempo, lo studio<br />
e il lavoro dovevano essere<br />
i nostri obietivi sempre percorrendo<br />
una vita retta.<br />
Eri molto orgogliosa dei tuoi ragazzi<br />
(figli, nipoti e pronipoti), dei loro successi<br />
e ci hai sempre spronati nei momenti<br />
difficili. Quello che tu e papà ci<br />
avete sempre costantemente inculcato,<br />
era di andare per la nostra strada, di<br />
lavorare sodo e affrontare i problemi<br />
con determinazione.<br />
Tu e il babbo vi siete amati e rispettati<br />
fino all’ultimo, gli anni in cui il papà<br />
Copponi Nella in Faggioli<br />
1936 - <strong>2012</strong><br />
Il 31 agosto è mancata a Piacenza<br />
la cara Nella, legata alla sua terra<br />
di Cassimorenga dove tornava ogni<br />
estate.<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
era costretto a letto dalla<br />
malattia non l’hai mai<br />
abbandonato per un solo<br />
istante. Ecco queste sono<br />
state le tue lezioni di vita,<br />
non amavi parlare molto,<br />
preferivi essere operosa e<br />
dare il buon esempio.<br />
Negli ultimi anni la malattia<br />
aveva preso il sopravvento,<br />
ma la preghiera e<br />
la vicinanza dei tuoi cari ti<br />
hanno aiutata. Ti sei affidata ai tuoi<br />
figli e ti sei messa nelle mani di Dio e<br />
della Madonna che pregavi ogni giorno.<br />
Grazie mamma per averci donato<br />
il tuo bene prezioso, il tuo amore, la<br />
tua fierezza e di aver plasmato la nostra<br />
vita all’insegna dei valori veri, del<br />
rigore, del rispetto verso noi e verso<br />
gli altri.<br />
Con tanto amore, Caterina, Rosa Pia<br />
e Piero<br />
Ferrari Maria<br />
di anni 86<br />
Il 13 agosto <strong>2012</strong> è venuta a mancare all’affetto della famiglia<br />
la cara Maria. La ricordano le figlie nella certezza<br />
che in Cielo sarà serena.<br />
40 41
ontagna<br />
Nostra<br />
Settima marcia sul Carevolo<br />
Domenica 5 agosto si è svolta la settima<br />
marcia monte Carevolo - Casaldonato:<br />
un’iniziativa che valorizza le<br />
nostre bellezze ambientali.<br />
Per la prima volta la marcia viene organizzata<br />
di domenica, ed è subito un<br />
successo, rispetto agli altri anni passando<br />
da 160 partecipanti a 370 marciatori<br />
di tutte le età. Gli organizzatori sono<br />
rimasti pienamente soddisfatti anche in<br />
considerazione del fatto che tra i presenti<br />
c’erano molti bambini. Entusiasmo<br />
per tutti i percorsi proposti, degli 6, 10<br />
e 18 chilometri. Bellissimi e stupendi i<br />
panorami offerti dalla natura.<br />
Per i ristori sia al Pian del Fornello con<br />
polenta e ciccioli abbrustolita, sia al Pian<br />
del Traversino, e quello dell’arrivo con<br />
polenta e coppa arrosto.<br />
Il direttivo della “G.M. Alta Valnure” per<br />
questo successo ringrazia, il Comune di<br />
casaldonato<br />
Ferriere, la Croce Azzurra, la ditta Boeri<br />
Stefano, il parroco don Giuseppe Calamari,<br />
la comunità di Casaldonato, la<br />
famiglia Preli sempre disponibile, Elisa<br />
Prinizivalli che ci ha allietato con la sua<br />
bella voce. Un grazie particolare al vice<br />
sindaco Giovanni Malchiodi, a tutti i collaborati<br />
del gruppo, alle nostre bravissime<br />
cuoche e al gruppo dei ragazzi di<br />
Milano per il loro grande aiuto e la loro<br />
allegria.<br />
G.M. Altavalnure.<br />
- E' nata una bella amicizia, a Casaldonato, tra<br />
Gina Maria (dagli Stati Uniti) e Fabiano (dalla<br />
Val d'Aosta); le lingue diverse non sono state<br />
un problema e non hanno impedito la condivisione<br />
di tante giornate di gioco, corse, risate,<br />
merende!<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
- Gino Bernieri ha tagliato il traguardo dei 90<br />
anni e ha festeggiato in ottima forma, circondato<br />
da figli e nipoti. Attraverso "Montagna Nostra"<br />
saluta amici e parenti vicini e lontani.<br />
42<br />
- Il panorama di<br />
cui si può godere<br />
dal piazzale<br />
antistante alla<br />
nostra chiesa è<br />
davvero spettacolare,soprattutto<br />
in giornate<br />
limpide come<br />
quelle che ci<br />
ha regalato<br />
quest'estate!<br />
43
ontagna<br />
Nostra<br />
Un blu, dipinto di blu...<br />
Un cielo lassù... e<br />
tante montagne<br />
quaggiù e sotto Gambaro<br />
con le sue case,<br />
la Chiesa, i campi, il<br />
Castello e soprattutto<br />
la gente arrivata a<br />
portare gioia e voglia<br />
di vivere.<br />
Molto animate le due<br />
sere organizzate dal<br />
Circolo Anspi con la<br />
cena ed il ballo, manifestazioni<br />
che fanno<br />
rivivere veramente il<br />
clima campagnolo paesano,<br />
quando i paesi<br />
erano ancora popolati<br />
e ci si ritrovava tutti<br />
per trebbiare o con le<br />
mucche da riportare a<br />
casa, o dopo la Messa<br />
sul piazzale a fare<br />
quattro chiacchiere<br />
ed una cantata.<br />
Momenti dei bei tempi<br />
passati e che ora<br />
riviviamo solo per<br />
qualche giorno.<br />
Pazienza meglio poco<br />
che niente e a tutti un<br />
arrivederci al prossimo<br />
anno, ma non dimentichiamo<br />
la festa della<br />
gaMbaro<br />
Madonna del Buon Consiglio, la 4° domenica di settembre,<br />
giorno 23 con Messa alle ore 15,30<br />
Processione, Banda e rinfresco per tutti.<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Francesco Barbieri di Massimiliano<br />
ed Elena, nato il 6 marzo<br />
<strong>2012</strong> e battezzato nella Chiesa<br />
di Gambaro il 1° luglio. Madrina:<br />
Maura Barbieri e padrino: Fausto<br />
Cerri.<br />
Benedetta Laneri di Fabio e<br />
Annalisa di Molinello, ha ricevuto<br />
la Prima Comunione lo scorso 13<br />
maggio nella chiesa di Settima.<br />
44 45
ontagna<br />
Nostra<br />
Angelo Barbieri presenta una bietola<br />
di 6 Kg.<br />
Complimenti!<br />
I giovani di Casa Montagna hanno<br />
rallegrato le nostre feste di San Pietro<br />
e di San Rocco.<br />
Ricordiamo<br />
Armando Maloberti<br />
Nato a Edifizi il 3 aprile 1933 e deceduto lo<br />
scorso 11 giugno in Australia dove viveva.<br />
“Non piangete la mia assenza, sentitemi vicino<br />
e parlatemi ancora”. Lo piangono la moglie<br />
Rita e le figlie Anna, Peter con Lorene, Sonia<br />
con Ross e Tiahna con Milan. Ricordiamo che<br />
Armando era il fratello di Giuseppe - “Pinotto”,<br />
scomparso qualche anno fa.<br />
grondone<br />
Grondone: sentirsi un poco a casa.<br />
Grondone, come altre piccole<br />
frazioni di queste<br />
montagne piacentine che da<br />
tempo hanno visto la propria<br />
gente migrare altrove per necessità,<br />
si rianima nel periodo<br />
estivo grazie a chi per motivi<br />
anagrafici, di parentela o anche<br />
solo per villeggiatura sente<br />
la nostalgia di questi luoghi<br />
e di questa gente. Una delle<br />
caratteristiche che ci colpiscono sempre<br />
e che scopriamo con stupore, per noi<br />
che ormai da ventidue anni frequentiamo<br />
da villeggianti Grondone sentendoci<br />
con un po’ di presunzione ormai di<br />
qui, è la bellezza.<br />
Questa dimensione della vita, che è anche<br />
una delle caratteristiche che la nostra<br />
fede ci insegna, la ritroviamo nei<br />
colori del cielo così cangianti nelle varie<br />
ore della giornata o nel passaggio<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
delle stagioni; nei paesaggi<br />
sempre dolci e che nulla<br />
hanno da invidiare a ben<br />
altre mete ben più “altolocate”;<br />
nel clima e nel silenzio<br />
che soprattutto nella<br />
calura estiva donano ristoro<br />
e sollievo sia al corpo<br />
che allo spirito; infine nella<br />
gente caparbiamente attaccata<br />
alla propria terra, alle proprie radici<br />
contadine anche se ormai più per diletto<br />
e memoria che per vitale necessità.<br />
Grondone e la sua gente ci sono entrati<br />
nel cuore e nell’anima ed è con gratitudine<br />
che a questa terra e a questa gente<br />
dedico una mia poesia (pag.50), certo<br />
di esprimere anche i pensieri degli altri<br />
amici ritratti nella foto e che, come noi,<br />
trascorrono le loro vacanze a Grondone<br />
Sotto. Angelo Bertolotti.<br />
46 47
S ono<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
i giovani che possono ancora gettare raggi di speranza sul futuro dei<br />
piccoli paesi di montagna che, ormai poveri presenze umane, sono destinati<br />
diventare “terra di lupi”. I giovani, i pochi rimasti a vivere in montagna con la<br />
famiglia contando sulle risorse della terra ereditata dai padri, e quelli emigrati<br />
con l’amore alle radici del proprio paese trasmesse dai padri che restano “ grondanini”,<br />
anche quando sono costretti a trasferirsi in terre lontane, possono portare<br />
quella “rivoluzione culturale” necessaria per il riscatto dall’abbandono della<br />
montagna. Il successo scolastico di Leonardo e di Marco: uno con il diploma<br />
di maturità conseguito presso il liceo artistico di Piacenza, l’altro con la laurea<br />
conseguita il Politecnico di Piacenza è motivo di orgoglio per la loro famiglia, per<br />
Grondone ed anche per me che sono stata maestra dei loro papà. Un orgoglio<br />
che diventa speranza nella loro capacità di portare in montagna quella “rivoluzione<br />
culturale” che, valorizzando le risorse della loro terra, attiri l’attenzione<br />
politica, sociale e religiosa che renda possibile viverci con dignità.<br />
Leonardo Calamari ha conosciuto per cinque anni il sacrificio di alzarsi<br />
alle cinque del mattino per raggiungere a Piacenza l’Istituto<br />
d’Arte Cassinari frequentato in orario scolastico<br />
dopo due ore abbondanti di viaggio in pullman. Stesso<br />
percorso nel ritorno a casa, stesso impegno di tempo e di<br />
denaro di un familiare che ogni giorno, mattino e pomeriggio,<br />
lo portava a Ferriere, luogo della partenza e<br />
dell’arrivo della corriera.<br />
Un documento di maturità che certifica insieme ai successi<br />
scolastici anche l’impegno di tanta volontà motivata<br />
dal desiderio di arricchire la cultura montanara,<br />
ricca di saggezza, di coraggio, di determinazione con<br />
quella più ufficiale della scuola, necessaria per vivere con responsabilità il presente<br />
e per progettare il futuro.<br />
Auguri Leonardo da tutti noi di Grondone affinchè i sacrifici affrontati per conseguire<br />
la maturità artistica siano la premessa per realizzare tutti tuoi progetti,<br />
per alimentare tanti sogni.<br />
Marco Lanfranchi<br />
Giovani che si fanno onore<br />
Arrivare alla laurea, quando l’ambiente familiare offre soltanto la testimonianza<br />
di una fatica condivisa in attività che non possono contare su ricche biblioteche<br />
ereditate dai “padri” o i dispendiosi viaggi all’estero, non è facile. Un percorso<br />
senz’altro più impegnativo perché tutto costruito sull’impegno personale, sulla<br />
capacità di considerare lo studio con responsabilità, con la coscienza di un “lavoro”<br />
inserito con pari importanza accanto a quello dei genitori oggi orgogliosi<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
del traguardo raggiunto.<br />
Una meta raggiunta altamente<br />
gratificante perché realizza il sogno<br />
di genitori che su questa tappa<br />
hanno investito fatica, disponibilità,<br />
attesa, partecipazione, e<br />
rende a Marco la soddisfazione di<br />
aver portato a termine gli studi in<br />
linea con quella cultura familiare<br />
ereditata dai nonni e dai genitori<br />
che gli hanno insegnato a credere<br />
nelle proprie forze, a non arrendersi, a puntare in alto.<br />
Tanti auguri Marco per il tuo futuro nel quale saprai portare i “segni” culturali<br />
raggiunti con la laurea, ma anche quelli della tua formazione che non può non<br />
risentire delle radici contadine dei tuoi nonni espressione una vita di “galan-<br />
48<br />
Ricordando Mariuccia Calamari<br />
Cara Mariuccia, tu ed io sappiamo che il nostro rapporto di maestra-alunna, di madrinafiglioccia,<br />
non si è interrotto in quel lontano giorno di febbraio 1962 in cui, con molto dolore,<br />
ti ho salutato come un angelo che saliva in Cielo. Da quel giorno sei diventata la mediatrice fra<br />
la mia vita e i progetti che il Signore ha da sempre su di me . Tu sai che ti parlo spesso delle mie<br />
gioie, dei miei dolori, delle mie speranze, delle mie delusioni. Pacchetti di vita che consegno a<br />
te nel ricordo di quell’alunna che, vestita da Santa Lucia, ha portato i doni ai suoi compagni<br />
facendo esplodere in quell’aula, un po’ annerita dal fumo, la luce dell’entusiasmo, della curiosità,<br />
dell’interesse per un mondo di sogni dei quali ogni bambino ha diritto.<br />
Tu sei ancora per me il dono di allora, l’alunna e la figlioccia che non mi porta i cioccolatini,<br />
ma ascolta le mie confidenze più intime e le presenta alla Madonna che insieme abbiamo imparato<br />
ad amare e ad invocare nel mese di maggio davanti all’altarino che inondava l’aula<br />
col profumo dei fiori campestri, colti da voi alunni, ancora umidi di rugiada.<br />
E’ per questo nostro rapporto che tu per me non sei “morta”, come se quattro zolle di terra, ti<br />
avessero portata via per sempre dal mio cuore e forse proprio per questo non ti ho inserita<br />
nel numero dei familiari che hanno accolto in Cielo tuo fratello Costantino ricordato nell’ultimo<br />
bollettino di Montagna Nostra. Una dimenticanza notata, giustamente da molti, che ha<br />
procurato dispiacere anche a me, pur non facendomi sentire in colpa, perché per me resti la<br />
Mariuccina con la quale parlo spesso per chiederti di pregare per me, per Grondone, per tutti i<br />
tuoi compagni grondanini quelli rimasti sulla nostra montagna e quelli che, per necessità, sono<br />
andati lontani. Oggi ti chiedo un altro regalo: raduna in Cielo tutti gli scolari di Grondone che<br />
insieme a te formano il coro degli Angeli. Purtroppo sono tanti e non posso chiamarli per nome,<br />
anche se li ricordo ad uno ad uno. Insieme cantate l’inno della nostra scuola e chiedete alla<br />
Madonna di essere sempre presente nella nostra vita col suo amore di mamma, perché anche<br />
noi qui sulla terra vi ricordiamo. Ciao Mariuccina. La tua maestra e madrina Dina.<br />
49
ontagna<br />
Nostra<br />
Ricordiamolo<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Grondone anche quest’anno, come<br />
A ormai è consuetudine, all’inizio di<br />
Antonio Lanfranchi<br />
Vescovo di<br />
Mozzi Tiziano<br />
La notizia che Tiziano era<br />
a Cristina dividendosi fra<br />
Agosto si è svolta la serata dedicata alla Modena, a raccon-<br />
volato in Cielo in modo<br />
il suo lavoro, le abitudini<br />
Madonnina dell’amicizia voluta e orgatare con parole<br />
silenzioso ed inaspettato,<br />
del suo paese: Marsaglia<br />
nizzata dalla Dina. La fiaccolata con gli semplici il senso<br />
come era nel suo stile di<br />
e la cura della casa e dei<br />
amici, partita dall’oratorio di Grondone reale e profondo<br />
vita, ha procurato nei tan-<br />
campi di Grondone. Una<br />
sotto, recitando il rosario ha raggiunto e di comunione visti<br />
amici e nelle numerose<br />
grande attenzione alla sua<br />
risalito il sentiero che porta alla chiesa suto da quella che<br />
persone che lo sconosce-<br />
famiglia, una grande fi-<br />
di Grondone Sopra e al sacello dedi- ora è la sua gente,<br />
vano e lo stimavano, tangura<br />
di padre per il figlio<br />
cato alla Madonna. Qui, dopo la bene- nelle zone colpite<br />
to dolore, tante domande<br />
Andrea che, dalla mamma<br />
dizione, bene ha fatto il “compaesano” dal terremoto. Mai come nei momenti<br />
che non trovano risposta<br />
e dal papà, ha ricevuto<br />
di difficoltà e disperazione l’amicizia è<br />
nella logica umana, ma<br />
l’educazione all’unione,<br />
forza per ricominciare, speranza per il<br />
solo nei disegni che il Si-<br />
alla collaborazione, a quel<br />
futuro e anche per il presente che semgnore<br />
ha su ciascuno di<br />
dono d’amore che, anche<br />
bra mancare. Ciascuno con le proprie<br />
noi. Tutti abbiamo conosciuto la sua nel dolore, ci rende ricchi di un passa-<br />
riflessioni ed emozioni ha concluso la<br />
discrezione, la sua capacità di donare to che nessuno può toglierci.<br />
serata alla vecchia osteria per un rinfre-<br />
e ricevere amicizia, la sua onestà e la E’ difficile trovare parole di conforsco<br />
allietato dal suono di piffero e armo-<br />
competenza professionale vissuta con to quando il dolore, troppo recente,<br />
nica, al quale, in molti si sono uniti in<br />
grande impegno senza farne sfoggio. appanna la speranza e fa emergere<br />
coro cantando.<br />
Per queste sue doti lo abbiamo stimato la paura, la solitudine, il desiderio di<br />
Grondone<br />
ed amato ed ora resta nel nostro cuore<br />
con la ricchezza di averlo conosciuto,<br />
chiudersi nel guscio della propria sofferenza,<br />
quasi per allenarci a vivere<br />
Di poco lontano lo vedi<br />
mentre fuori dall’uscio la neve colora<br />
accompagnata dal grande dolore per una situazione difficile da accettare e<br />
con le sparute case, abbracciate,<br />
del suo bianco l’inverno.<br />
la sua mancanza fisica in mezzo a noi. da gestire.<br />
quasi a tenersi per paura di cadere.<br />
Nella primavera che rende di smeraldo i colli,<br />
Sono stata la maestra di sua moglie Conosco questi d’animo e proprio per<br />
Gl’irti sentieri non lastricati<br />
quando sboccia qual giovinetta coi capelli sciolti<br />
Cristina e proprio per quell’affetto che questo vorrei dire a Cristina e ad An-<br />
trafitti da sassi e frasche tutt’attorno<br />
a inebriarsi nel primo tiepido sole.<br />
porto nel cuore per tutti i miei alundrea di non aver paura, perché Tizia-<br />
che fan da contorno.<br />
E infin negli accesi colori e profumi della calda estate<br />
ni, vorrei salutare Tiziano ricordando no, per l’amore, donato e ricevuto nel-<br />
I fazzoletti di terra<br />
con le voci dei fanciulli che si rincorrono,<br />
la sua grande sensibilità di sposo e di la vostra famiglia, non vi abbandonerà<br />
caparbiamente arati, un tempo unico pane le feste di paese coi balli e un bicchiere di vino buono,<br />
padre.<br />
mai. Resterà per sempre nel vostro<br />
or quasi solo necessario diletto.<br />
nelle pievi dov’anche se sol per poco<br />
Lo ricordo quando ha sostenuto Cristi- cuore e vi guiderà con quelle ispirazio-<br />
Il suo campo santo sempre più fiorito<br />
tutte le panche faranno il loro dovere.<br />
na nei momenti dei grandi lutti offrenni inattese che arrivano nei momenti<br />
specchio di troppe case con le persiane chiuse. E come è passato ancor comincia un nuovo anno:<br />
dogli, insieme alla sua comprensione difficili.<br />
Solo l’inceder del tempo, sapiente<br />
è il vento teso che scompiglia fronde e gonne,<br />
ed al suo conforto, anche la consola- Da lassù, Tiziano vuole solo il vostro<br />
e noncurante dei nostri patinati calendari son nubi basse e grigie che scendono a lambire i tetti,<br />
zione di non abbandonare la casa e i impegno perché a vicenda continuia-<br />
qui scandisce il suo passaggio.<br />
è il tramonto di fuoco sempre più compagno dell’Ave Maria,<br />
campi di Grondone. Quando le case te a sorridervi e insieme a guardare<br />
Saggezza antica e contadina lo riconosce son teneri abbracci che affettuosa lacrima accompagna,<br />
si svuotano è importante coltivare le al futuro con fiducia e speranza. Lui<br />
nel frenetico garrir di rondine<br />
è il saluto a figli e amici che a partir<br />
tradizioni, continuare un passato, ricco chiederà al Signore di colmare la sua<br />
che nel freddo vento di fine settembre,<br />
s’accingono come migranti<br />
di ricordi, che rende meno dolorosa assenza e vi aiuterà.<br />
annuncia il bruno autunno.<br />
col loro ultimo sguardo a questo cielo, a questi monti<br />
l’assenza delle persone care. Tiziano Dina, una maestra paesana e amica<br />
50<br />
Nelle vecchie stufe, consunte<br />
che crepitano come fornaci ardenti,<br />
dove tutto sembra sospeso.<br />
ha saputo offrire questa sua attenzione<br />
che vi vuol bene<br />
51
ontagna<br />
Nostra<br />
Estate <strong>2012</strong><br />
Eccoci alla fine di un’estate meravogliosa,<br />
quella del <strong>2012</strong>.<br />
In quest’estate il sole non ci hai mai lasciato<br />
e non c’è stato un giorno che non<br />
fosse di festa. Il paese era pieno di bimbi,<br />
di ragazzi, insomma di tutti noi e tutti<br />
insieme abbiamo passato dei giorni meravigliosi.<br />
In Agosto, un giorno dopo l’altro il pasese<br />
si riempie: com’è bello vedere le case<br />
aprirsi, rivedere e riabbracciare tutti.<br />
Quest’estate non mancava nessuno, So-<br />
Emma, Giada, Deborah, Beatrice: una saluto da Solaro.<br />
solaro<br />
laro per qualche giorno è stato al completo.<br />
Se sei a Solaro ti dimentichi di<br />
tutto, vivi tra i monti e ti dimentichi di<br />
quanto è lontana la città, ti incontri per<br />
un caffè, per far merenda, per far serata,<br />
per raccontare barzellette e le giornate<br />
volano via.<br />
E’ una ricchezza avere nel cuore un paese<br />
come Solaro dove poter tornare ed<br />
avere amici speciali che rendono un’estate<br />
meravigliosa.<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
I giorni di ferie volano e in un attimo si arriva in Albareto, dove i bimbi possono<br />
giocare e divertirsi respirando l’aria più sana che ci sia. Un grazie speciale ai nostri<br />
bersagli (Samuele e Giorgia), senza di voi il gioco dei gavettoni non si potrebbe fare.<br />
52 53
ontagna<br />
Nostra<br />
Ed eccoci al Torneo di Pallavolo<br />
di Solaro <strong>2012</strong>; è stata un’edizione<br />
allegrissima, senza contestazioni<br />
e con tanto buon umore.<br />
Ci sono state delle belle partite,<br />
giocate sotto il sole cuocente.<br />
Di seguito le squadre che sono<br />
arrivate sul podio.<br />
Torneo di pallavolo: 1 classificati<br />
CSKA Caserarso<br />
Torneo di pallavolo: terzi<br />
classificati Smile.<br />
Ragazzi siete grandiosi,<br />
vi aspettiamo ogni anno<br />
Torneo di pallavolo: 2° classificati<br />
Grondone.<br />
Il cartello è dedicato ad uno<br />
dei giocatori che si è fatto<br />
male tra il sabato e la domenica.<br />
Tommy speriamo che tu stia<br />
bene<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Maria e Cristoforo Canepari: 50 anni di vita assieme<br />
Il tempo ha scandito la vostra vita: sacrifici,<br />
lavoro ed eventi che vi hanno segnato sono a<br />
riprova che quello che avete vissuto è stato un<br />
percorso lungo e tortuoso che vi ha portato ad<br />
una invidiabile vecchiaia. Quello che però non<br />
ha scalfito e reso sempre forte il vostro matrimonio<br />
è il sentimento di amore che rende la vostra<br />
unione un esempio di vita vissuta<br />
insieme condita da sani principi e<br />
da soddisfazioni che speriamo vi<br />
rendano orgogliosi di tutto quello<br />
che avete fatto. Con ammirazione<br />
ed affetto vi facciamo i nostri più<br />
CARI AUGURI!<br />
Ivo, Lara, Giulia, Giorgia<br />
Famigliare incontro in<br />
piazza a Ferriere tra il<br />
noto medico otorinolaringoiatra<br />
a Parigi<br />
Renzo Manfredi e<br />
la nostra collaboratrice<br />
Paola Bonetti:<br />
entrambi, su piani<br />
diversi impegnati per<br />
rendere grande il loro<br />
paese.<br />
54 55
ontagna<br />
Nostra<br />
ciregna - Metteglia<br />
Ciregna l’estate è stata vivace,<br />
A e il paese ha visto il ritorno di<br />
tantissimi, così le sue stradine si<br />
sono riempite di voci e di volti, e<br />
le sue casette si sono rianimate. In<br />
agosto abbiamo celebrato la sagra<br />
della Madonna delle Grazie con<br />
molta partecipazione, e abbiamo<br />
avuto ospite per una settimana un<br />
gruppo scout, proveniente da Cognento,<br />
in provincia di Modena. Era<br />
la prima volta, e quindi bisognava<br />
far esperienza e prender le misure,<br />
ma il risultato è stato più che positivo: i ragazzi sono stati molto bravi e la gente del<br />
paese è rimasta molto soddisfatta, tanto che con Giancarlo e con gli altri uomini del<br />
paese si sta già pensando<br />
all’anno prossimo.<br />
Verso la fine di agosto<br />
poi il paese si è trovato<br />
a tavola tutto insieme<br />
in piazza, attorno a una<br />
porchetta offerta dal signor<br />
Origgi, proprietario<br />
dei cavalli presenti sui<br />
pascoli del paese.<br />
I due giovani tedeschi Swen e Nick, che con<br />
il loro asinello Thomas sono partiti a piedi<br />
da Francoforte per raggiungere Chiavari,<br />
e di cui ha parlato anche il quotidiano<br />
Libertà nell'edizione del 18 agosto scorso,<br />
sono passati a Ciregna domenica 19 agosto,<br />
dove si sono fermati a pernottare. In<br />
viaggio da oltre un mese, e avendo percorso<br />
ormai più di mille chilometri, eccoli in<br />
partenza insieme ad alcuni paesani che li<br />
hanno accolti e rifocillati: buon viaggio!<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Il grande Campo Scout di Zona…<br />
A Metteglia l’estate <strong>2012</strong> rimarrà indubbiamente negli annali per la vivacità e per gli<br />
avvenimenti che la hanno caratterizzata. Innanzitutto il grande Campo scout di Zona<br />
dell’AGESCI di Piacenza che ha visto la partecipazione di oltre 500 ragazzi. Un evento<br />
unico per la dimensione, che non accadeva da oltre 24 anni e che conta solo 2<br />
precedenti, di cui solamente uno in provincia di Piacenza(a Coli nel ’78, mentre nell’<br />
’88 fu a Bedonia nel parmense). Si è trattato di una grande sfida per tutti i problemi<br />
logistici e organizzativi facilmente immaginabili, date le dimensioni. La preparazione<br />
è stata lunga e impegnativa, ma alla fine la riuscita è stata davvero piena.<br />
Tutti abbiamo potuto osservare l’ordine, la disciplina e la pulizia che hanno regnato<br />
nel campo, mentre l’armonia e l’amicizia tra i ragazzi è stata palpabile, e ha coinvolto<br />
anche molti di noi, tanto che alla fine nessuno avrebbe voluto che finisse.<br />
La domenica 5 agosto nel pomeriggio anche il vescovo mons. Gianni Ambrosio è<br />
salito a Castelvetto per salutare i ragazzi, e per celebrare una messa partecipata sia<br />
dagli scout che dalla gente dei paesi circostanti.<br />
Insieme a tanti bei ricordi, rimangono di questo avvenimento due testimonianze: una<br />
targa in argento, ora esposta in chiesa, donata dagli scout alla gente della parrocchia<br />
per ringraziare dell’ospitalità ricevuta, e una lettera del vescovo, che a sua volta si<br />
congratula con i parrocchiani per quanto hanno fatto in favore dei ragazzi.<br />
La parrocchia a sua volta vuole esprimere la sua gratitudine a tutti coloro che si sono<br />
prestati in favore di questa iniziativa<br />
con il loro lavoro e con il dono di materiale<br />
e di altre cose utili a che tutto<br />
venisse predisposto nel modo migliore.<br />
L’elenco è lungo, ora non abbiamo<br />
sufficiente spazio, e per questo<br />
lo rimandiamo al prossimo numero,<br />
insieme a tante altre notizie legate a<br />
questo grande campo scout.<br />
56 57
ontagna<br />
Nostra<br />
…e gli altri campi scout circostanti<br />
Durante l’estate però non abbiamo avuto ospiti soltanto i 520 piacentini, ma anche<br />
altri gruppi che, con la loro vivacità e simpatia, hanno reso più bella ed allegra<br />
la nostra estate. Hanno soggiornato sui nostri monti un gruppo CNGEI di Bologna a<br />
Fontana Marenga, un gruppo AGESCI di Valeggio sul Mincio (Vr), un gruppo AGESCI<br />
proveniente da Massa Carrara e Avenza (Ms), e poi un gruppo CASD di Torre Pellice<br />
(To), per un totale di quasi 200 ragazzi.<br />
In particolare è stato molto bello l’incontro con quest’ultimo gruppo di ragazzi piemontesi,<br />
perché si trattava di ‘valdesi’, cioè di cristiani non cattolici, facenti parte della<br />
minoranza protestante più antica (la loro origine risale al XIII secolo) e più diffusa in<br />
Italia. Così domenica 22 luglio abbiamo avuto<br />
ospite in parrocchia anche Joylin Galapon,<br />
pastora riformata della Chiesa Valdo-Metodista<br />
di Piacenza, e in luogo della S.Messa (cui<br />
i valdesi non avrebbero potuto partecipare),<br />
abbiamo celebrato un momento di preghiera<br />
ecumenico. Ne è uscito un pomeriggio di<br />
festa e di gioia che difficilmente verrà dimenticato.<br />
Dopo la preghiera, attorno ad un ottimo<br />
ed abbondante rinfresco preparato dalle<br />
donne del paese, abbiamo potuto chiedere<br />
tante informazioni sulla storia e sulla natura<br />
della chiesa valdese, venendo a conoscere<br />
la vicenda tribolata di questi fratelli cristiani,<br />
costretti a una dura vita di montagna a causa<br />
della loro fede.<br />
e poi la festa di Fontana Marenga…<br />
Poco prima di Ferragosto ci<br />
siamo trovati nella pineta di<br />
Fontana Marenga per la bella festa<br />
che insieme a noi raduna la<br />
gente delle frazioni circostanti,<br />
da Ciregna fino a Rosso e Barche.<br />
Un momento davvero ‘bucolico’<br />
caratterizzato dalla Messa<br />
della mattina nella quale, alla<br />
presenza di molti amministratori<br />
locali, un segno sottolinea<br />
sempre il gemellaggio tra i due<br />
comuni di Ferriere e Marsaglia.<br />
…e quella di San Rocco<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Ormai ha ripreso piede a pieno ritmo e con grande successo anche la sagra di San<br />
Rocco, festa patronale della parrocchia, che da alcuni anni va ritrovando i fasti<br />
di un tempo. Quest’anno si è inaugurato il nuovo gazebo, che si è dimostrato pienamente<br />
adatto per queste iniziative. Molte le persone che hanno partecipato e molto<br />
interessanti anche i due eventi collegati, e cioè la presentazione del libro di Tersilia<br />
Viani e la mostra fotografica di Giancarlo Milani. Ma anche di questo parleremo nel<br />
prossimo numero!<br />
58 59<br />
Gruppo Scout Valdesi La mostra fotografica di Giancarlo Milani
ontagna<br />
Nostra<br />
La festa<br />
sul grande prato verde<br />
Impossibile quantificare il numero dei<br />
presenti alle tre sere. Dobbiamo veramente<br />
ringraziare il buon Dio per il<br />
sole meraviglioso che ha accompagnato<br />
l’estate e poi i bravi organizzatori della<br />
Pro Loco con tutti i collaboratori.<br />
I centenaresi, in queste occasioni, si fanno<br />
veramente onore, per lo spirito che<br />
manifestano nella partecipazione.<br />
In Chiesa, ai piedi di San Lorenzo, anche<br />
don Alfonso e don Gianrico, hanno<br />
voluto ringraziare il buon Dio per i 50<br />
anni di sacerdozio.<br />
Due belli esempi di preti che su questi<br />
monti sanno trasmettere con la vita, la<br />
testimonianza dell’amore al Signore verso<br />
la gente. Speriamo che il Signore ce li<br />
conservi ancora per molto tempo.<br />
centenaro<br />
Utile per ravvivare la nostra fede e l’amore<br />
ai poveri la testimonianza della<br />
missionaria laica del Pime Paola Maiocchi,<br />
originaria di Cassano, ma che da<br />
anni opera in Cambogia. Altrettanto prezioso<br />
è stato l’arrivo dei missionari scalabriniani<br />
padre Aldo Montanari e padre<br />
Amerio Ferrari per il servizio religioso<br />
nelle varie ville e parrocchie.<br />
Per la festa di San Lorenzo, il responsabile<br />
del Circolo “La Centena” Guido ha<br />
voluto offrire il pranzo ai sacerdoti e ai<br />
collaboratori e di questo ne siamo grati<br />
e riconoscenti.<br />
Ora il verde dei monti cede il posto al<br />
giallo e così quasi tutti hanno fatto ritorno<br />
al lavoro quotidiano, ma la preghiera<br />
e l’amore alla nostra terra ci unirà anche<br />
se lontani.<br />
Ricordi di un tempo<br />
Si dice che l’affetto donato e ricevuto<br />
costituisca un “segno” indelebile che<br />
si porta nel cuore per sempre, qualcosa<br />
che, anche se resta in ibernazione per<br />
lungo tempo, quando trova l’occasione<br />
per rivivere nella realtà diventa un dono<br />
di emozioni, di gratificazione, di grande<br />
commozione.<br />
Ho ritrovato quest’anno a Centenaro alcuni<br />
”ragazzi” incontrati 60 anni fa alla<br />
colonia Piaggio a Chiavari. Io giovane<br />
assistente, appena diplomata, che cercava<br />
le occasioni per misurarsi nell’attività<br />
di maestra poi svolta. Loro ragazzini belli,<br />
intelligenti e timidi, come tutti i pastorelli<br />
di montagna, che per la prima volta<br />
lasciavano la sicurezza del piccolo paese<br />
per affrontare l’impatto con persone<br />
nuove, con un ambiente molto diverso<br />
da quello di provenienza. Entrambi abituati<br />
a fermare lo sguardo sulla sommità<br />
dei monti con la curiosità di scoprire<br />
le novità immaginate oltre i confini sui<br />
quali si fermava la vista, ci sentivamo un<br />
po’ estranei davanti alla distesa del mare<br />
azzurro che vedevamo per la prima volta.<br />
La frase di Gianni “Non si vedono i monti”,<br />
ha manifestato, fin dai primi giorni la<br />
nostalgia del suo paese ed ha insegnato<br />
a me, futura insegnante, la necessità<br />
di capire e di rispettare i disagi di quei<br />
bambini (ed adulti) che, cambiando<br />
contesti di vita, sperimentano le grandi<br />
difficoltà del confronto con culture e<br />
ambienti diversi.<br />
Ho sempre conservato una fotografia<br />
scattata sulla spiaggia della colonia Piaggio<br />
in cui tutti e sei: Gianni, Remo, Antonio,<br />
Sergio, Luciano e Salvatore mostrano<br />
lo sguardo intelligente e curioso di<br />
ragazzini che, diventati uomini, hanno<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
saputo, con la determinazione dei montanari<br />
e il coraggio di affrontare situazioni<br />
nuove e difficili, affermarsi nella<br />
professione, onorare il loro paese mai<br />
dimenticato anche se le scelte di vita li<br />
hanno portati lontano.<br />
Per iniziativa di Gianni, orefice profondamente<br />
ancorato nella sua terra tanto<br />
da farne rivivere antiche tradizioni e da<br />
custodire tante testimonianze del passato,<br />
quest’anno a Centenaro ho riabbracciato<br />
Remo e Antonio: i “ragazzini” di<br />
tanti anni fa.<br />
Indescrivibile l’emozione provata, accompagnata<br />
dalla gioia di sentirmi presente<br />
nel loro affetto e nel loro ricordo<br />
e dall’orgoglio di ritrovarli ciascuno con<br />
una storia personale che racconta di fatiche<br />
affrontate, ma anche di importanti<br />
traguardi raggiunti nelle diverse attività<br />
svolte.<br />
Il tempo delle ferie è ormai terminato e<br />
loro sono tornati nelle terre di adozione<br />
per seguire le loro attività di imprenditori.<br />
Resta fra noi la promessa di ritrovarci<br />
la prossima estate per coltivare il<br />
rapporto affettivo che ci unisce e per<br />
ricordare Luciano e Salvatore che pur,<br />
volati in Cielo ad arricchire l’elenco dei<br />
Santi della nostra montagna, restano nei<br />
nostri cuori, anche loro testimoni di una<br />
storia iniziata alla colonna Piaggio 60<br />
anni fa.<br />
60 61
ontagna<br />
Nostra<br />
Esperienze uniche che dimostrano<br />
la ricchezza dei sentimenti e degli<br />
affetti, doni che neanche il tempo<br />
può cancellare e fanno vibrare il<br />
cuore quando dal finestrino di una<br />
macchina, che rallenta, arriva da<br />
uno di quegli uomini, rimasti per<br />
me “ragazzini”, un belllissimo saluto<br />
in dialetto di Centenaro “T voiu<br />
bein”. Dina<br />
Situazione canali tetto chiesa<br />
Nel mese di luglio il lattoniere Giuseppe Bracchi, con il camion piattaforma (alta<br />
42 m.) di noleggio ditta Carrà di San Nicolò e l’impresa Andrea Calamari, ha<br />
sostituito tutte le vecchie canali con quelle in rame ed alcuni travetti del tetto<br />
ormai consumati. Il costo complessivo, affrontato dalla Parrocchia, è stato di<br />
€28.250,00. Un grazie alla Pro Loco che ha erogato un buon contributo.<br />
Ricordiamola<br />
Rezoagli Ezia ved. Marchese<br />
03.09.1940 - 10.02.<strong>2012</strong><br />
Lascia nel dolore il figlio Luca, la nuora Patrizia, il<br />
fratello Sandro e tutti i nipoti. A tutti noi una grande<br />
mancanza di affetto.<br />
Il tuo ricordo rimarrà per sempre nei nostri cuori.<br />
Come ai vecchi tempi<br />
Mercoledì 8 agosto, a Villa, si compiva<br />
la trebbiatura del frumento, secondo<br />
vecchi stili, con un’antica trebbiatrice<br />
così piccola e così rispettosa di una<br />
vecchia storia da riportare a tempi lontani<br />
in cui la trebbiatura del frumento<br />
era una festa per tutto il paese.<br />
L’idea di questa inziativa, per far rivivere<br />
esperienze lontane nel senso della<br />
gratitudine verso antenati che hanno<br />
preparato il nostro presente è di Gianni<br />
Villa.<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
62 63
ontagna<br />
Nostra<br />
Sentita e partecipata la celebrazione religiosa a Codegazzi.<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
64 65<br />
Villa: sosta vietata ai girovaghi<br />
rocca<br />
Cari Qemigrati e residenti<br />
uest’anno vi abbiamo visti in tanti e anche per un periodo abbastanza lungo.<br />
Con gioia e meraviglia sono sorte due nuove case, segno che a Rocca si ritorna<br />
sempre e<br />
volentieri e anche<br />
la nostra chiesa,<br />
che per un lungo<br />
periodo invernale<br />
era rimasta chiusa,<br />
ci ha accolti<br />
tutti, segno del<br />
nostro amore al<br />
Signore, alla Sua<br />
parola di vita ed<br />
ai buoni esempi<br />
dei nostri cari che<br />
ci hanno preceduti.<br />
Momento di riposo per Cesare Balderacchi, che a Rocca si gode il nipotino.<br />
La festa del Patrono: San Cristoforo<br />
La celebrazione, presieduta da Padre Raffaele della Tanzania, ha ravvivato in noi<br />
quella fede che diventa testimonianza di vita nella famiglia, nel luogo di lavoro, nelle<br />
prove che la vita riserva.<br />
Gli amici francesi hanno voluto che la processione<br />
del Santo, portato dalle loro spalle<br />
fino al cimitero, testimoniasse l’amore da<br />
vivere con la gente che s’incontra per le vie<br />
Dalla Francia in tanti sono arrivati<br />
sino ... in casa con la propria macchina.<br />
11 agosto: Padre Amerio Ferrari ha unito in matrimonio Julien Bocciarelli<br />
e Marie Therese Magali. Grande festa per tutti gli emigrati!
ontagna<br />
Nostra<br />
brUgneto-cUrletti<br />
castelcanaFUrone<br />
Quella che si è appena conclusa è stata indubbiamente un’estate piena di avvenimenti,<br />
di feste e di incontri.<br />
Iniziamo<br />
da<br />
Brugneto<br />
Complimenti ai ragazzi del Circolo ANSPI ‘U Mercadello’! Sono stati bravissimi!<br />
Hanno animato l’estate con inventiva, capacità organizzativa e sono riusciti, per<br />
parecchie sere, a far divertire la popolazione di Brugneto e dintorni accorsa numerosa<br />
ad assistere ai vari spettacoli.<br />
Sotto le ‘verdi, fresche frasche’ della balera si è fatto di tutto. Si è mangiato, cantato,<br />
ballato e perfino recitato. Ogni sera c’era un nuovo intrattenimento. Si sono festeggiati<br />
i bellissimi diciottenni, qualche cinquantenne e il clou del divertimento è stato<br />
raggiunto la sera del 17 agosto quando, sulla falsariga della ‘Corrida’ si sono esibiti i<br />
nostri dilettanti allo sbaraglio di età compresa tra i tredici e gli ottanta e passa anni.<br />
Sono stati tutti eccezionali, ma quelle che hanno riscosso maggior successo sono state<br />
Letizia e Teresa di Casale che, nei panni di due novelli sposini, hanno recitato con<br />
grande umorismo e cantato canzoni popolari come due vere artiste. Che dire poi di<br />
Antonio Bertotti di Curletti? Di lui conoscevamo già le capacità innate di autodidatta,<br />
ma, una volta in più, è riuscito a conquistare il folto pubblico con arrangiamenti alla<br />
fisarmonica da consumato professionista. Avremmo voluto ascoltare anche le sue capacità<br />
canore, ma va bene così!<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Bravissimo Samuele! Con l’auto della bella Francesca che gli ha fatto da spalla, ha presentato<br />
le varie serate senza l’aiuto di alcun copione, ma improvvisando con vera maestria.<br />
Grazie ancora a tutti i nominati, ma grazie anche a coloro che ‘dietro le quinte’<br />
hanno lavorato con impegno e abnegazione. Finite le feste e le vacanze, giunga a tutti<br />
l’augurio di un buon anno scolastico e lavorativo colmo di soddisfazioni. Se il buon<br />
Dio lo vorrà speriamo<br />
di ritrovarci ancora l’estate<br />
prossima, sotto<br />
le ‘verdi frasche’ della<br />
balera di Brugneto.<br />
Enni Scaglia<br />
Immagini dalla simpatica festa di Colla,<br />
organizzata da Patrizia e da un gruppo di<br />
amici, e che ha rallegrato un bel pomeriggio<br />
estivo di luglio. Grazie Patrizia, grazie<br />
ai suonatori (i gruppi 'Noterfolk' e 'Gatt a<br />
spuss') e grazie a tutti coloro che hanno<br />
contribuito ad animare la giornata!<br />
66 67
Felicitazioni<br />
a Morena e<br />
Giuseppe Torelli<br />
per il loro<br />
piccolo Filippo,<br />
battezzato<br />
nella chiesa<br />
di Brugneto<br />
l'8 dicembre<br />
scorso, e qui<br />
circondato dai<br />
suoi familiari.<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Incontro paesano a Costa<br />
Fiocco azzurro in casa Ferrari, è arrivato<br />
Joshua, figlio di Jonathan e Isabella, nipote<br />
di Gianni e Mara di Noce<br />
Triplice occasione di festa<br />
in casa Ponticelli<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Il 29 luglio, nella chiesa di Villanova di Bettola ha<br />
ricevuto il Battesimo Filippo Ponticelli di Ivano<br />
e Stefania.<br />
Lo scorso mese di Maggio ha ricevuto la Prima<br />
Comunione a Podenzano Simone Ponticelli di<br />
Mauro e Giovanna.<br />
Infine hanno festeggiato i 50 anni di matrimonio<br />
Francesco Ponticelli e Maria Scaglia.<br />
Il 1° maggio ha ricevuto la Prima<br />
Comunione anche Andrea<br />
Mognoni. In foto Andrea con i<br />
nonni Giorgio Ponticelli e Scaglia<br />
Rita.<br />
68 69
ontagna<br />
Nostra<br />
Domenica 5 agosto: tutti in pista per la festa di Curletti<br />
e il 15 agosto tutti a Castelcanafurone.<br />
Pomeriggio di preghiera<br />
e di giochi<br />
anche al Gratra.<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
70 71
ontagna<br />
Nostra<br />
Ricordiamoli<br />
All’inizio dell’estate ci ha lasciato Maddalena Malchiodi, che tutti ricordiamo<br />
con affetto e simpatia, perché fin da giovane è stata una delle figure storiche di<br />
Brugneto, e perché appena poteva saliva in paese da Parabiago, nel milanese,<br />
dove risiedeva da tempo, per rimanere il più a lungo possibile al suo paese natale.<br />
Amica di tutti, era sempre disponibile per chi avesse bisogno ed era capace di mille<br />
lavori e mille fatiche; quando è stato necessario ha curato il suo Gino fino alla<br />
fine, rimanendo colpita dalla medesima malattia che la ha tenuta prigioniera per<br />
anni, fino alla sua scomparsa. La ricorderemo solare e sorridente come è sempre<br />
stata.<br />
Durante l’estate si è spento anche il nostro Pino<br />
Scaglia: Non solo era la persona più anziana residente<br />
in parrocchia, essendo della classe 1915, ma<br />
era anche molto conosciuto, essendo stato per anni<br />
consigliere ed assessore comunale, ai tempi del sindaco<br />
Caldini. Appassionato della sua terra e dei suoi<br />
monti, per i quali ha speso ogni sua energia, tutti<br />
lo abbiamo nel cuore con la sua borsa sottobraccio,<br />
mentre si preoccupa per una pensione, una strada da<br />
aggiustare, o un’altra delle tante situazioni di bisogno<br />
del nostro territorio. Grazie Pino per il tuo impegno,<br />
e per esserti preso cura della cosa pubblica per tanti<br />
anni!<br />
Fino all’ultimo Gregorio Scaglia è stato presente<br />
alla Messa, così come non mancava mai nelle cose<br />
della parrocchia e di Colla, frazione dove era nato, ma<br />
alla fine la malattia lo ha strappato ai familiari e a tutti<br />
noi, lasciando un gran vuoto nel cuore di ciascuno,<br />
proprio perché Gregorio di tutti era amico, con la sua<br />
giovialità, la sua ironia, la sua bonomia e la sua saggezza.<br />
Ecco perché davvero mancherà a tutti, e anche<br />
Colla, senza di lui non sarà più la stessa…<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Improvvisamente si è spento il carissimo Santino<br />
Carini di Casella, una tra le figure più<br />
care e popolari di Casella, avendo sempre risieduto<br />
in paese fino ad esserne uno dei pochi<br />
abitanti rimasti. Anche per questo la sua casa è<br />
diventata sempre di più il punto di riferimento<br />
di tanti amici non solo della frazione ma anche<br />
dei paesi circostanti, che adesso perdono un<br />
amico e un . In quest’ultimo periodo è stato<br />
assistito con ogni cura ed attenzione dai suoi<br />
familiari, in particolare dalle sorelle Mariuccia<br />
e Rina.<br />
Ricorre in settembre il primo anniversario di Silvia Scaglia (detta Gina) scomparsa<br />
a Tornarezza all’età di 89 anni. Gina ha fatto la storia di questo paese. L’ha<br />
fatta dandovi alla luce i suoi figli, aiutando altre donne a partorire, lavorando i<br />
campi, affrontando le sofferenze della vita sempre con ottimismo e spirito combattivo.<br />
Un mondo il suo che oggi non esiste più, la montagna sta perdendo popolazione,<br />
ma anche tradizioni, attaccamento al lavoro, culture. Per questo diventa<br />
importante ricordare le persone scomparse sperando possano restare non solo<br />
nel cuore dei familiari ma anche nella memoria dei luoghi. Renzo, Tiziana e Ivana<br />
ricordano<br />
con tanto amore<br />
la loro mamma<br />
e faranno<br />
sempre tesoro<br />
dei suoi insegnamenti.<br />
Gina è l’ultima<br />
a destra. Con<br />
lei le sorelle e<br />
il fratello.<br />
72 73
ontagna<br />
Nostra<br />
Anche quest’anno le nostre celebrazioni<br />
e feste sono puntualmente<br />
avvenute e riuscite, cominciando dalla<br />
festa della Madonna delle Grazie, preceduta<br />
come sempre dall’asta delle torte,<br />
sostenuta dalla generosità dei pochi ma<br />
buoni partecipanti.<br />
Alfredo e Amerigo Moia non hanno<br />
mancato il loro appuntamento ed il 10<br />
agosto tutti abbiamo condiviso il pranzo<br />
nel loro giardino con il piacere di<br />
sempre.<br />
La Messa dell’Assunta è sempre ben<br />
partecipata a San Gregorio ed anche<br />
quest’anno la nostra chiesa era molto<br />
bella con la statua della Madonna esposta<br />
nel suo trono luccicante.<br />
Il 14 agosto abbiamo partecipato numerosissimi<br />
e festosi alla “Polenta sotto il<br />
campanile” ed alla estrazione della lotteria,<br />
animata da Maurizio e dai bambini<br />
che hanno “pescato” i numerosi biglietti.<br />
La Polenta è stata preceduta dai giochi<br />
per i bimbi, che erano veramente molti<br />
ed hanno gareggiato con entusiasmo,<br />
attratti anche dalla conquista dei premi<br />
preparati da Silvia, Susy, Federica e relativi<br />
consorti, compagni ed amici.<br />
La serata è ben riuscita, grazie anche<br />
alla bella stellata ed al clima tiepido.<br />
Si sa che senza la buona volontà non si<br />
Val lardana<br />
Da San Gregorio..... ringraziamenti per tutti! famiglia Monti; alla famiglia Pinuccio Balde-<br />
fa nulla, purtroppo però gli anni passano<br />
per tutti ed anche per gli organizzatori<br />
di questa festa che vede una partecipazione<br />
di pubblico sempre più numerosa.<br />
Così è necessario che i giovani si facciano<br />
avanti e da queste pagine invitiamo<br />
coloro che trascorrono qui le vacanze a<br />
mettere nel programma del loro soggiorno<br />
anche la previsione di partecipare<br />
allo svolgimento della festa, per dare<br />
manforte a quelli che da molti anni se<br />
ne occupano, ma che per l’età vedono<br />
diminuire le forze.<br />
Per quest’anno dobbiamo ringraziare<br />
molte persone che ci hanno permesso di<br />
avere ancora successo e di poter contribuire<br />
sostanziosamente alle spese invernali<br />
della nostra chiesa e quindi, grazie :<br />
agli sponsor che ci hanno permesso di<br />
trasformare in …liquidi…le loro donazioni:<br />
Caterina Dallavalle - Cassimoreno, Panetteria<br />
Cavanna - Ferriere, Macelleria Lanfranchi<br />
– Ferriere, Alimentari Carla Toscani –<br />
Ferriere, Alimentari Alberto Freschi – Farini,<br />
Fioriste Adriana e Fiorella Freschi – Farini,<br />
Farmacia Dr. Reggi - Farini, Andrea Bellico<br />
di Fontanarosa, Floricoltura La Margherita -<br />
racchi, new entry alla griglia ed al servizio;<br />
ad Andrea Battaglia di Fontanarosa che oltre<br />
ad averci offerto tanta ottima birra di sua<br />
produzione, partecipa con alacre discrezione<br />
all’esecuzione di ogni tipo di lavoro. Ancora<br />
grazie a Silvia, Susy, Federica & Co. per la<br />
gestione dei giochi, della cassa, della polenta,<br />
ecc, a tutte le gentili signore, soprattutto le più<br />
“grandi” che hanno confezionato le torte per<br />
l’asta e mandiamo un caro abbraccio alle le<br />
donne di Proverasso con la Tina in testa, a<br />
Dorina dei Tomé, ad Annita di San Gregorio<br />
per le loro inimitabili torte di patate sempre<br />
molto richieste ed infine alla nonna Mariuc-<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
cia di Monza, instancabile produttrice di<br />
squisite crostate; a tutto lo “staff” che di nuovo<br />
invita le giovani leve a rilevarlo in questo<br />
“volontariato” estivo che sarà meno oneroso<br />
se sostenuto dalla partecipazione di molti.<br />
Montereggio: Sagra della Madonna del Carmine<br />
“Compra una torta e sostieni il restauro<br />
e la manutenzione della chiesa”<br />
Un invito preso al volo, come da consolidata<br />
tradizione, dalle donne del paese<br />
e da tanti clienti che abitano o soggiornano<br />
a Montereggio.<br />
Da parecchi anni infatti si è presa l’abitudine<br />
di festeggiare la “Madonna del<br />
Carmine”, patrona della parrocchia,<br />
offrendo sul sagrato torte dolci e salate,<br />
cucinate dalle donne del posto ed<br />
offerte per sostenere finanziariamente il<br />
restauro e la conservazione della chiesa,<br />
in meno di due ore sono state offerte<br />
circa settanta torte raccogliendo 1.500€,<br />
una somma che, nonostante la crisi, è<br />
risultata superiore addirittura agli anni<br />
precedenti. In mattinata alle ore 11 si è<br />
svolta la funzione officiata da don Luciano,<br />
seguita dalla tradizionale processione<br />
con la statua della Madonna del<br />
Carmine, tanti i bambini che sostenevano<br />
il lungo velo stellato di tulle, tanti<br />
anche gli adulti residenti e villeggianti.<br />
Potevano mancare le campane a festa? Sicuramente<br />
no e il nostro Pino si è arrampicato<br />
sul campanile appena restaurato<br />
per suonarle e far contenti tutti i bambini<br />
presenti. Non resta che ringraziare chi ha<br />
collaborato con passione per la buona riuscita<br />
della festa, il gruppo degli alpini e<br />
i tanti clienti che hanno contribuito con<br />
generose offerte, Don Luciano per la solennità<br />
della celebrazione.<br />
Podenzano, ad Alberto Monti ed amici per il<br />
74 75<br />
servizio al banco; agli amici piacentini della
ontagna<br />
Nostra<br />
Cassimoreno: anche il silenzio parla<br />
Ovverro visitando un cimitero restaurato.<br />
noi oggi i componenti attivi.<br />
Il grido che da senso al silenzio del cosmo sicuramente<br />
appartiene ai vivi con i loro problemi,<br />
il loro drammi, il loro “perché” senza<br />
risposte, il loro bisogno di verità, di giustizia,<br />
di amore. Ma anche per i nostri morti sono<br />
state queste le ansie e le preoccupazioni lungo<br />
il loro cammino terreno. E oggi dalle loro<br />
tombe lanciano un messaggio, un “grido” rivolto<br />
a noi ancora immersi negli affanni e<br />
nelle incertezze per rassicurarci che un senso<br />
esiste e che non bisogna mai cedere alla<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
tentazione di rassegnarsi alla disperazione e<br />
alla sconfitta.<br />
Il loro grido è proprio questo: c’è una “realtà”<br />
più grande, infinitamente più grande, capace<br />
di avvolgere di senso tutta questa nostra<br />
vita che spesso sembra non averne.<br />
Credo infine vada espresso un plauso e un<br />
pensiero grato a chi ha caldeggiato, promosso<br />
e realizzato lo svolgimento di questo prezioso<br />
restauro che esalta e fa palese l’idea che le nostre<br />
“radici” sono importanti e vanne tenute<br />
nella debita considerazione.<br />
chi gli chiedeva “Chi è Dio?”… il grande<br />
A scrittore e romanziere portoghese pre-<br />
cantuccio del nostro spirito.<br />
Anche entrando in un cimitero ci si trova<br />
mio Nobel per la letteratura José Saramago, avvolti in un silenzio misterioso e profondo<br />
Sempre caratteristica<br />
rispondeva: “Dio è il silenzio del cosmo e che però assume anche l’aspetto di un “gri-<br />
e partecipata la Pro-<br />
l’essere umano il grido che dà senso a questo do” urlato da una umanità che è passata atcessione<br />
di San Ber-<br />
silenzio”.<br />
traverso il crogiolo della vita. Sui volti delle<br />
nardo a Cassimoreno<br />
Questa straordinaria intuizione si presta per persone effigiate sulle tombe non sempre sono<br />
in mezzo al secolare<br />
introdurre la mia riflessione che ha per og- espressi chiaramente tutti i sentimenti e tutti<br />
castagneto.<br />
getto il cimitero e più precisamente il pic- i drammi che la vita ha loro riservato. Ma è<br />
colo cimitero di Cassimoreno che con l’i- ben noto, perché l’esperienza lo sta a dimonizio<br />
dell’estate ha visto <strong>completa</strong>ta la sua<br />
ristrutturazione. Grazie all’aiuto finanziario<br />
dell’Amministrazione comunale di Ferriere<br />
prima e a quello della Parrocchia dopo,<br />
le mura perimetrali e la facciata si presentastrare,<br />
che ogni tomba nasconde un cumulo<br />
enorme di esperienze e di drammi ai quali è<br />
stato impossibile sottrarsi.<br />
In ogni cimitero è racchiusa la storia gioiosa<br />
e dolorosa del paese…; è come una biblioteca<br />
un piccolo angolo di Valnure può regalarti grandi emozioni<br />
Quando incontrai mio marito per la l’altra parte del mondo, non banalmente<br />
prima volta lui mi raccontò che tra le come oggi accade in maniera semplicissima<br />
sue passioni più grandi coltivava quella del con l’utilizzo della piattaforma internet ma<br />
no ora in una veste nuova in grado di atti- silenziosa che a leggerla con la pazienza…<br />
radioamatore e io stupidamente e con l’in- bensì attraverso onde radio.<br />
rare l’attenzione compiaciuta dei visitatori. quante cose si verrebbero a conoscere e riugenuità<br />
di una ragazza poco più che ven- All’inizio per me vedere una persona attac-<br />
La citazione ricordata prima mi serve per descirebbero ad arricchire di senso il nostro vitenne<br />
lo assecondai dicendogli che anche a cata a quegli strumenti pieni di pulsanti e di<br />
scrivere la sensazione che si prova quando,<br />
entrati in un luogo sacro (chiesa, moschea,<br />
sinagoga), almeno così è per me, ci si trova<br />
avvolti da un’aura di mistero, di silenzio, di<br />
qualcosa che va oltre la realtà umana.<br />
Lasciato alle spalle il frastuono della vita<br />
quotidiana si è immersi in un silenzio avvere<br />
quotidiano di chiamati a portare avanti<br />
l’opera da loro iniziata. Le pietre vive della<br />
facciata, sapientemente fatte emergere dai restauratori,<br />
bene esprimono in una immagine<br />
eloquente i personaggi i cui resti riposano nel<br />
piccolo cimitero e che nel passato con la loro<br />
vita, con il loro operare, con il loro duro lavo-<br />
me piaceva ascoltare la radio soprattutto in<br />
macchina…non pensavo minimamente a<br />
ciò che significasse quella parola e a quale<br />
mondo si nascondesse dietro.<br />
Il radioamatore non è dunque come dice<br />
la parola, un amatore della radio in senso<br />
generale, ma un vero e proprio esperto di<br />
frequenze, collegamenti, nonché un appas-<br />
scritte luminose con cifre a me incomprensibili<br />
e ascoltare quei chiamiamoli “discorsi”<br />
tra radioamatori articolati su termini e sigle<br />
tipiche sembrava una cosa senza senso,<br />
priva di significato. Col tempo ho imparato<br />
e capito quanto sia affascinante e allo stesso<br />
tempo, tutto da scoprire questo mondo,<br />
sono riuscita ad apprezzare e a rispettare il<br />
volgente che fa bene alla nostra parte intero, con la loro fede semplice, con il loro vivere<br />
sionato di telecomunicazioni e di elettronica lavoro e la passione che caratterizza i ra-<br />
76<br />
riore più profonda portandola a sviluppare<br />
pensieri che di solito si lasciano sopiti in un<br />
i valori che contano sono stati il fondamento<br />
per la costruzione della società di cui siamo<br />
che attraverso diversi strumenti più o meno<br />
potenti è in grado di mettersi in contatto con<br />
dioamatori, a partire dalle origini cioè dal<br />
momento in cui si studia assiduamente per<br />
77
ontagna<br />
Nostra<br />
cattaragna<br />
Un’estate da ricordare<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
passare gli esami di radiotecnica e di telegrafia,<br />
al punto di ottenere la licenza per<br />
installare la radio fino ad arrivare ai più<br />
entusiasmanti e ben riusciti collegamenti.<br />
Dalle montagne della vallata non esiste<br />
“inquinamento elettromagnetico” e si<br />
gode di una pace per così dire elettrica<br />
che ogni appassionato di radio sognerebbe,<br />
non ci sono le apparecchiature domestiche<br />
che nelle città disturbano il segnale<br />
e collegarsi con un radioamatore del Sud<br />
America sembra come parlare con il vicino<br />
della finestra di fronte.<br />
A volte la voce lascia spazio ai segnali spalancano il cuore, il verde della natura e<br />
telegrafici e le comunicazioni si svolgono l’azzurro del cielo durante il giorno insieme<br />
tramite un apparecchio che emana suoni al bianco di qualche nuvola che fa capolino<br />
lunghi o brevi che alle orecchie dei più pos- ogni tanto ti regalano spunti bellissimi per<br />
sono sembrare incomprensibili mentre rac- scattare delle vere e proprio foto d’arte.<br />
chiudono messaggi che paiono in codice, un Anche la notte impreziosisce le emozioni<br />
affascinante modo di scambiarsi frasi sen- dando una visione tutta diversa ma altretza<br />
essere capiti dagli altri ma solo dai tuoi tanto magnifica del paesaggio. Infatti l’az-<br />
“amici di radio”.<br />
Abbiamo visto il ruolo importantissimo che<br />
aveva l’utilizzo del telegrafo da parte degli<br />
zurro del cielo lascia spazio al blu notte della<br />
volta celeste che proprio sopra alla nostra<br />
testa ci sorprende con una miriade di stelle<br />
Il tempo corre così velocemente che<br />
quasi sorprende ritrovarsi a scrivere il<br />
Un momento della festa di S. Anna<br />
ufficiali del memorabile Titanic sia quando<br />
lanciarono l’SOS sia quando comunicarono<br />
la posizione della nave al momento<br />
dell’impatto con l’iceberg. Sembra una realtà<br />
lontanissima da noi che ora viaggiamo<br />
con “Smartphone” di ultima generazione<br />
e gps all’avanguardia ma sentire oggi delle<br />
comunicazioni telegrafiche mi fa venire la<br />
pelle d’oca e mi fa ripensare a quella trage-<br />
che come piccoli diamanti luccicano su di<br />
un manto scuro. Tutto diventa misterioso<br />
e quelli che prima erano di giorno i punti<br />
di riferimento come un albero o la cima di<br />
un monte oppure una staccionata diventano<br />
nemici di notte, sembrano volerti spiare<br />
mentre le stelle e la Luna delineano l’orientamento<br />
e ti danno la sicurezza che ovunque<br />
andrai troverai sempre la strada di casa.<br />
bilancio di un’estate che si avvia alle sue<br />
ultime settimane, verso i colori accesi<br />
dell’autunno in Val d’Aveto. Ma è anche<br />
motivo di grande soddisfazione, sia per<br />
il Consiglio Direttivo del circolo “Amici<br />
di Cattaragna” che per tutte le persone<br />
che hanno reso possibili gli eventi in calendario,<br />
poter raccontare di proposte<br />
anche da noi, ai nostri orti e ai nostri<br />
boschi, dall’altra è stata uno dei motivi<br />
di questo successo, in forma di quel cielo<br />
stellato che ha fatto da corollario alle<br />
nostre iniziative serali, arricchendo di fascino<br />
e suggestione il tempo trascorso al<br />
nostro circolo o sul piazzale della chiesa,<br />
dia del mare.<br />
E’ bello sapere che anche un piccolo angolo<br />
che, anno dopo anno, raccolgono sem- una terrazza affacciata proprio sul cielo<br />
Un altro hobby strettamente legato alla bel- di Valnure possa regalarti emozioni uniche<br />
pre maggiori consensi e contribuiscono e sulla nostra valle.<br />
lezza dei luoghi e dei paesaggi della vallata<br />
è quello della fotografia che insieme alla passione<br />
per la radio e all’astronomia sono i tre<br />
migliori modi per evadere dallo stress cittadino,<br />
con il suo smog, il traffico e la frenesia<br />
della vita quotidiana.<br />
Coltivare e vivere queste cose in Valnure ha<br />
un sapore e un fascino diverso, prendere<br />
la propria macchina fotografica e perdersi<br />
e farti vivere intensamente tutto l’arco della<br />
giornata e della notte senza mai stancarti,<br />
senza mai cogliere lo stesso particolare due<br />
volte, riuscendo anche contemporaneamente,<br />
o quasi, a ricevere un collegamento da un<br />
radioamatore d’oltreoceano proprio mentre<br />
ti accingevi a scattare dalla finestrella aperta<br />
sul tetto una bellissima immagine del campanile<br />
incorniciata dalle stelle del grande<br />
a rendere sempre più nutrito il gruppo<br />
degli amici che vengono a trovarci, per<br />
trascorrere una serata in compagnia, per<br />
conoscerci o per rivederci, magari dopo<br />
tanti mesi trascorsi lontano dai nostri<br />
monti. E consolidano l’immagine di Cattaragna,<br />
l’immagine di un paese ospitale<br />
e accogliente.<br />
La festa patronale di Sant’Anna è da<br />
sempre un momento importante per la<br />
nostra comunità, e quest’anno davvero<br />
la serata di sabato 28 luglio ci ha fatto<br />
rivivere il senso delle feste di tanti<br />
anni fa, quando persone da ogni paese<br />
della vallata raggiungevano Cattaragna,<br />
con difficoltà ben maggiori di oggi, tra-<br />
78<br />
nei campi di frumento o erba medica immortalando<br />
scorci e paesaggi da cartolina ti<br />
carro.<br />
Stefania Calleris<br />
Se da una parte la carenza di piogge ha<br />
causato (e sta causando) tanti problemi<br />
sformando un giorno di devozione e di<br />
preghiera in un’occasione di festa e di<br />
79
ontagna<br />
Nostra<br />
incontro: un modo per riunire famiglie,<br />
rinsaldare amicizie, raccontare il tempo<br />
trascorso lontano, ridere dei ricordi di<br />
una vita, mangiare e bere insieme, bal-<br />
lare e divertirsi. Mai come quest’anno la<br />
partecipazione dei paesi vicini è stata<br />
tanto numerosa, ci ha fatto assaporare<br />
il modo di intendere la sagra come era<br />
per i nostri genitori<br />
e i nostri nonni, e al<br />
tempo stesso è stato<br />
motivo di grande<br />
conforto. Ci ha detto<br />
che possiamo essere<br />
molto più di comunità<br />
separate e distinte,<br />
gruppi di case arroccati<br />
su questi monti,<br />
da guardare con la<br />
coda dell’occhio passando<br />
in macchina<br />
sulla statale, prose-<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
80<br />
guendo oltre: possia-<br />
Il paese in festa il 13<br />
agosto.<br />
81<br />
mo essere comunità<br />
che si incontrano, che si<br />
conoscono, che condividono<br />
momenti, tempo<br />
buono. Anche gli altri ingredienti<br />
della festa c’erano<br />
tutti, e amalgamati alla<br />
perfezione come sempre:<br />
spiedini e carne, formaggio<br />
alla griglia, patatine,<br />
birra a caduta e ogni altra<br />
delizia. E la colonna sonora<br />
della serata, orchestrata<br />
da due fisarmoniche<br />
d’eccezione: quelle di<br />
Kalle e Marco, che hanno<br />
accompagnato le danze, protratte fino a<br />
notte fonda, dei tanti amici che hanno<br />
voluto premiarci con la loro presenza.<br />
La domenica è stata il giorno della nostra<br />
patrona, ma anche dei bambini, che<br />
hanno aiutato noi adulti ad animare la S.<br />
Messa, portando all’altare i simboli della<br />
Comunione e regalando, dopo la processione,<br />
i biscotti di Sant’Anna, ancora più<br />
buoni perché resi più dolci dai loro sorrisi<br />
timidi e dall’imbarazzo. Il loro impegno<br />
e generosità sono stati premiati con<br />
i giochi organizzati<br />
proprio per loro nel<br />
pomeriggio. Vedere<br />
tanti bambini divertirsi<br />
nel campo giochi o<br />
correre per le strade<br />
di Cattaragna è un altro<br />
segno meraviglioso<br />
che il nostro paese<br />
è vivo e si rinnova,<br />
con nuove generazioni cui stiamo insegnando,<br />
forse inconsapevolmente, ad<br />
amare la terra dei nostri padri, in una<br />
continuità davvero preziosa.<br />
Il tempo di un paio di settimane e ci<br />
siamo ritrovati di nuovo, per trascorrere<br />
i momenti che hanno cadenzato la settimana<br />
di ferragosto e che ormai fanno<br />
parte della tradizione del nostro circolo:<br />
sabato 11 agosto la gara di briscola, con<br />
gli ambiti e gustosi premi; martedì 14 la<br />
gara di bocce con squadre “miste”, in cui
ontagna<br />
Nostra<br />
ai “professionisti” si sono affiancate<br />
le rappresentanti del gentil sesso,<br />
mostrando insospettabili doti naturali;<br />
mercoledì 15 la gara di bocce<br />
per eccellenza; il 18 la tradizionale<br />
partita scapoli-ammogliati, dal risultato<br />
quanto mai incerto quest’anno,<br />
vinta dagli scapoli ai calci di rigore,<br />
seguita da una pizzata serale condita<br />
con successo dalla musica del<br />
karaoke e dalle successive (e, visto<br />
il successo, possiamo dire inevitabili<br />
anche per gli anni a venire) danze<br />
sfrenate, grazie all’aiuto di Massimiliano<br />
e Stefano.<br />
Merita un cenno particolare la serata<br />
del 13 agosto, in cui il circolo ha offerto<br />
ai suoi amici qualcosa di diverso dagli<br />
anni passati: accanto alle proposte gastronomiche<br />
sempre azzeccate e rinnovate,<br />
alla birra chiara e scura a caduta,<br />
grazie al DJ Francesco Vaccari, che si è<br />
destreggiato con maestria in consolle,<br />
abbiamo ascoltato e ballato disco revival<br />
‘70-’80-’90 fino a tarda notte, con grande<br />
divertimento e partecipazione di tutti, e<br />
un successo davvero oltre ogni aspettativa.<br />
Nel calendario delle attività del circolo<br />
per il <strong>2012</strong> restano, come ogni anno, la<br />
Festa della “Madonna del Rosario” sabato<br />
6 ottobre, con l’amico Michele, e l’altrettanto<br />
tradizionale cenone del 31 dicembre.<br />
Due ottimi motivi per incontrarci<br />
ancora, vedere ancora la luce accesa alle<br />
finestre delle nostre case, magari i fari<br />
di qualche macchina in più che arriva<br />
in paese dallo stradone, almeno per una<br />
sera anche in autunno<br />
e in inverno: un piccolo<br />
omaggio di luce<br />
a quelle stelle che ci<br />
hanno accompagnato<br />
benevole, in queste<br />
notti di un’estate che<br />
non dimenticheremo.<br />
Maurizio Caldini<br />
Ricordando un amico<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
"La farfalla non conta gli anni ma gli istanti: per questo il suo breve tempo le basta" (Tagore)….<br />
Ortuani Giuseppe (1944-2011)<br />
Ci ha lasciato lo scorso<br />
13 Novembre 2011 all’età<br />
di 67 anni, si è dovuto arrendere<br />
ad un’inesorabile<br />
malattia che molto rapidamente<br />
gli ha impedito di<br />
vivere a pieno i suoi passatempi,<br />
le sue amicizie<br />
e i suoi affetti. Giuseppe<br />
Ortuani, frequentatore ormai<br />
abituale del paese di<br />
Cattaragna, dove la moglie<br />
Erminia Calamari è nata<br />
e da cui era partita giovanissima per<br />
cercare lavoro in pianura. E proprio<br />
in pianura, a Milano, aveva conosciuto<br />
Giuseppe, per tutti Pino, e con lui<br />
ha condiviso una vita di sacrifici ma<br />
anche di soddisfazioni e successi. Insieme<br />
hanno aperto la loro attività a<br />
Milano, lui fornaio per<br />
passione, partito a 13<br />
anni da un paese del<br />
lodigiano per cercare<br />
fortuna e sfuggire alla<br />
fame e agli stenti, era<br />
instancabile e meticoloso<br />
in tutto ciò che faceva.<br />
Il lavoro non era<br />
però la sua unica passione:<br />
amava ballare e<br />
non perdeva occasione<br />
per aprire le danze in<br />
occasione delle feste estive a Cattaragna.<br />
Aveva bruciato le tappe, il Pino, giovane<br />
lavoratore, giovane imprenditore,<br />
giovane padre; la sua vita è stata un’<br />
intensa corsa ad ostacoli. Ha tagliato<br />
il traguardo, stanco, ma certo di aver<br />
sempre fatto il suo dovere. A<br />
noi figli resta la malinconica<br />
consapevolezza di aver avuto<br />
un esempio di coerenza, sensibilità,<br />
dedizione e passione<br />
da trasmettere ai nostri, suoi<br />
adorati nipoti, di cui andava<br />
molto fiero. la figlia Elena<br />
Cattaragna - Pino con l’ amico<br />
Battista, in un momento sereno<br />
di qualche anno fa.<br />
82<br />
Scapoli - Ammogliati:<br />
vittoria degli Scapoli<br />
ai calci di rigore.<br />
83
ontagna<br />
Nostra<br />
Festa di due comunità:<br />
torrio<br />
Selva - <strong>Torrio</strong> gemellati<br />
“Fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero”.<br />
In una vera comunità cristiana, nella condivisione delle debolezze, delle povertà di<br />
ciascuno, ci si aiuta, ci si sostiene, si riconosce il bisogno che uno ha dell’altro e si<br />
riconoscono con gratitudine i doni, il servizio, l’esperienza di fede di ognuno che è<br />
ricchezza per tutti”<br />
Si è rinnovata la festa di condivisione “gemellaggio” tra Selva e <strong>Torrio</strong>. Il programma<br />
di sabato 2 giugno alle ore 16.30 prevedeva la S. Messa al passo del Crociglia e a<br />
seguire una grigliata in convivialità tra le due comunità. La giornata, caratterizzata da<br />
una fitta nebbia, ha solo permesso la S. Messa celebrata da Don Ferdinando Cherubin<br />
sul passo del Monte Crociglia mentre la grigliata conviviale si è svolta al coperto nel<br />
Centro sportivo e ricreativo di <strong>Torrio</strong>. Nella celebrazione eucaristica in cui Cristo si<br />
fa pane spezzato e condiviso Don Ferdinando ha evocato il racconto della Trinità,<br />
dove il mistero è immenso eppure vicino, dove la trascendenza di Dio non è lontana,<br />
non è fredda, non incute timore, dove i nomi sono Padre, Figlio, Spirito. «Dio» scrive<br />
una teologa, «è Padre accogliente, ma anche Madre che nutre; è sposa da amare, ma<br />
anche Sapienza che invita al banchetto, che chiama alla libertà. Dio è anche casa,<br />
patria, seno, utero, abisso... così come ci dicono i mistici e le mistiche di tutti i tempi”<br />
(Adriana Valeria). E dunque - pensate la bellezza - a noi è dato di sperimentare Dio, la<br />
Trinità dentro e non fuori, dentro questi nomi e altri, che ora abbiamo evocato. Dentro<br />
diversità che non siano autonomie impazzite, dentro comunioni di vita che non<br />
siano soffocamento dell’altro, dentro relazioni che siano abbraccio e riconoscimento<br />
dell’altro. Quando<br />
tracciamo su di noi<br />
il segno: “nel nome<br />
del Padre, del Figlio<br />
e dello Spirito Santo”,<br />
ricordiamo che<br />
la Trinità è un mistero,<br />
un mistero che<br />
ci abbraccia, da adorare<br />
e da vivere, da<br />
vivere facendo crescere<br />
buone relazioni,<br />
che rendano noi,<br />
la nostra realtà “immagine<br />
e somiglianza<br />
di Dio”. GP<br />
1maggio 1932 - 1maggio <strong>2012</strong><br />
80 anni di<br />
GAEP<br />
Rifugio Vincenzo Stoto<br />
ex dogana passo M.Crociglia<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
I Torriesi augurano un felice compleanno al GAEP<br />
auspicano una lunga e fattiva presenza<br />
su queste nostre montagne<br />
onsorzio rurale<br />
<strong>Torrio</strong> Val d‘Aveto 2003<br />
Il <strong>Torrio</strong> e il Selva finaliste del 9° Memorial Alberto Cavanna <strong>2012</strong> sul campo<br />
di <strong>Torrio</strong>.<br />
84 85
ontagna<br />
Nostra<br />
Il sole caldo di questo 8 agosto <strong>2012</strong> sta lentamente calando<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Si tiene in questo giorno la tradizionale festa-incontro di due comunità valligiane alla Cappelletta<br />
fra Ascona e <strong>Torrio</strong>.<br />
Ascona è un paesino dell’ Alta Val d’ Aveto sito in provincia di Genova. In inverno conta poche<br />
anime ma in estate, quando le famiglie degli emigrati tornano per le vacanze, magicamente si<br />
ripopola e diventa straordinariamente attivo.<br />
E’ il tramonto quando partiamo da <strong>Torrio</strong> per la Cappelletta. Camminiamo insieme per il bosco,<br />
fra le montagne, clandestini senza biglietto verso un tempo passato, contrabbandieri di vita.<br />
L’opaca negazione del Cristo a cui la mano sleale del vivere affannato di oggi ci ha condotti, a<br />
un tratto svanisce e tutto ci appare terribilmente chiaro: cerchiamo qualcosa di importante che<br />
i beni materiali spesso ci nascondono; il nostro non è un viaggio nello spazio, ma un viaggio<br />
verso i sentimenti più veri che albergano nel profondo della nostra anima.<br />
Arriviamo alla Cappelletta. Don Cherubin parroco delle due comunità e di Santo Stefano d’<br />
Aveto officia la messa; sullo sfondo al di là di alcune fronde, come in un quadro disegnato da<br />
un Pittore Superiore si vede lo “Scorpione”, nome che qualche sguardo più attento di altri ha<br />
dato a <strong>Torrio</strong>. Si ripropone il passato, il silenzio è rotto solo dalla musica dell’acqua che cade<br />
nella fontana dietro alla Cappelletta. Una nuvola amica smorza la luce come al cinematografo<br />
quando inizia a girare la pellicola. Le parole del sacerdote sono semplici e ci fanno ricordare<br />
che, tanti anni fa, persone che ora non ci sono più, salivano sin qui, come oggi facciamo noi<br />
e proprio come oggi noi si fermavano a pregare in un modo, forse più sgrammaticato, ma<br />
sicuramente non meno vero e profondo<br />
del nostro.<br />
La messa è finita, le due comunità nelle<br />
persona dei rispettivi intraprendenti<br />
rappresentanti che si occupano di organizzare<br />
gli sforzi per animare l’ estate<br />
Giancarlo Peroni per <strong>Torrio</strong> e Carpanese<br />
Luciano per Ascona, si scambiano i regali<br />
ricordo.<br />
Si chiacchiera fitto e si dà il via alle libagioni:<br />
c’ è di tutto e anche di più.<br />
Siamo sereni quando, alle prime ombre<br />
della sera, ognuno di noi prende la strada<br />
verso casa.<br />
Ancora una volta la festa della Cappelletta<br />
di Ascona ha colto nel segno; anche se<br />
purtroppo spesso fatico a credere, mentre<br />
scrivo mi chiedo: come mai questa festa<br />
rende così sereni?....<br />
Per la festa all’Angelo sul Crocilia, <strong>Torrio</strong> premia Alpini, Cai e Gaep.<br />
86<br />
Luciano La Placa<br />
Centro Sportivo di <strong>Torrio</strong> - momento della premiazione del <strong>Torrio</strong> vincitrice del memorial.<br />
A destra un momento del Cantatorrio <strong>2012</strong>.<br />
87
ontagna<br />
Nostra<br />
COMPLEANNI TORRIESI<br />
Sabato 7 luglio <strong>2012</strong> a <strong>Torrio</strong> Val d’Aveto, la stagione estiva è stata animata con<br />
una festa di compleanno. Sono stati Festeggiati i 30 anni di Michela Rezzoagli,<br />
Elisa Rezzoagli (in felice attesa), Flavio Peroni e Alessandro di Claudina. I 40 anni<br />
di Massimo Vallebella, Riccardo Traversone, Nicola Guglielmetti e di Monica Rainieri.<br />
i 50 anni di Marino Masera. I 60 anni di Bartolomeo Masera, Maria Angela Rezzoagli,<br />
Rosella Rezzoagli, Ivana Celli, Anna Rezzoagli e Maria Grazia Cattivelli con la<br />
partecipazione del 60enne fratel Elio Osler dei religiosi Pavoniani. I 70 anni di Paolo<br />
Rezzoagli (vicepresidente circolo ACLI), gli 80 anni di Teresina Masera con la partecipazione<br />
dell’80enne fratel Pietro Guizzetti anche lui religioso Pavoniano. La S. Messa<br />
pomeridiana di ringraziamento è stata officiata dal nostro parroco Don Ferdinando.<br />
Al termine della cerimonia Don Ferdinando ha dedicato ai festeggiati una bella e<br />
toccante preghiera sul cammino nelle età della vita. I festeggiati hanno offerto poi la<br />
serata con la cena a buffet al Centro Sportivo e ricreativo del paese nonché la serata<br />
musicale a più di 200 intervenuti. Un grazie particolare ai nostri volontari che hanno<br />
messo tutti a “sedere”, alle nostre volontarie che hanno preparato la cena e gli addobbi.<br />
MAi festeggiati gli auguri dei soci del circolo ACLI “la scuola”.<br />
ontagna Nostra porge gli auspici perché tutti i festeggiati continuino il felice legame<br />
con il nostro territorio. X-oni<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
VIVE CONGRATULAZIONI al “Torriese” Claudio Campobasso e a Marzia<br />
Martino che si sono uniti in matrimonio a Rocca Brivio in S.Giuliano Milanese<br />
il 31 maggio <strong>2012</strong>.<br />
“Il Signore faccia di te uno strumento<br />
di Pace e di Amore”<br />
Gregory Razzetti – di Claudio e Sandra<br />
Cardinali ha ricevuto la prima comunione<br />
il 3 Giugno <strong>2012</strong> al Santuario N. S. di<br />
Guadalupe di Santo Stefano d’Aveto. Per lui<br />
sono arrivati dalla Francia i parenti “Torriesi”<br />
a festeggiare questo giorno bello ed<br />
importante.<br />
88<br />
Ecco Michele Masera l’ultimo nato<br />
della comunità Torriese.<br />
Mamma Stefania lo ha dato alla luce prematuro<br />
a Piacenza il 31 marzo <strong>2012</strong>. Accudito<br />
all’ospedale di Parma è da maggio<br />
accolto in salute in casa anche da papà<br />
Andrea. A Michele ai genitori e ai nonni<br />
paterni Gabriella e Carlo con i nonni materni<br />
Silvana e Mario Rubbio gli auguri<br />
dei Torriesi e di Montagna Nostra.<br />
89
ontagna<br />
Nostra<br />
retorto-selVa<br />
roMpeggio-pertUso<br />
Lezione biblica dal caldo torrido<br />
Tutti ricorderemo l’estate che volge al termine per le giornate di caldo torrido;<br />
una condanna e una tortura, ma forse anche un’esperienza che ci può aiutare a<br />
trovare una lezione di vita in tante pagine bibliche, a cominciare dai Salmi.<br />
La natura bruciata dal sole, le tante piante seccate ci hanno ricordato il Salmo 1 che<br />
proclama beato l’uomo che non si allontana da Dio per essere “come un albero<br />
piantato lungo corsi d’acqua che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno<br />
mai…” (Salmo 1, v. 3)<br />
Anche la “fuga sui monti per il gran caldo” a cui abbiamo assistito, potrebbe ricordarci<br />
il bisogno che abbiamo di affidarci maggiormente al Signore e alla sua protezione:<br />
“Nel Signore mi sono rifugiato; come potete dirmi: Fuggi come un passero verso<br />
il monte?” (Salmo 10, v.1) per ottenere quel ristoro e quella pace che ci sembrano<br />
utopie, ma che forse val la pena chiedere a Dio: “Custodiscimi come pupilla dei tuoi<br />
occhi, proteggimi all’ombra delle tue ali” (Salmo 16, v. 8)<br />
E tornando al bisogno che abbiamo di trovare ristoro sui monti non possiamo ignorare<br />
il Salmo 22: “Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce.”<br />
(Salmo 22, v. 2)<br />
Infine il caldo ci può dare anche una lezione più generale.<br />
Se ci è capitato di entrare in qualche chiesa (magari proprio per trovare un po’ di<br />
fresco) avremo potuto ammirare il volto del Cristo crocifisso, apparentemente avvolto<br />
dal gelo della morte, ma in realtà carico di calore.<br />
Così si esprime la poetessa Alda Merini:<br />
La fiamma e i ghiacciai<br />
Il suo volto era perfetto ma non sdolcinato: come ebreo aveva un<br />
volto severo e pensava solo alle cose di Dio, ma pensava anche al<br />
gelo che gli uomini avevano nel cuore, il suo amore fu come una<br />
fiamma che sciolse tutti i ghiacciai dell’universo.<br />
Il pensiero corre a quel sospiro di Gesù: “Sono venuto a portare<br />
il fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso!” (Luca<br />
12,49). Nel mondo c’è un gelo spirituale che dilaga: è fatto di<br />
indifferenza e di cattiveria, di odio e di sguaiatezza. Nelle famiglie<br />
la fiamma del focolare è spenta, anche se le case sono ora<br />
accoglienti ed eleganti. Nella società la freddezza si trasforma in indifferenza per gli<br />
ultimi e i miseri. Nelle nazioni affiora talora la guerra che è gelo di morte. Quel volto<br />
ci ricorda che il fuoco e il calore dell’amore ci sono necessari.<br />
Un’estate di feste<br />
Naturalmente la festa principale dell’estate<br />
è quella della Patrona di Retorto:<br />
Maria Assunta in cielo! E giorno di festa<br />
è stato anche grazie all’impegno del<br />
neonato Gruppo attività costituitosi per<br />
animare il paese.<br />
Come sempre il momento principale è<br />
stato quello della messa solenizzata dai<br />
canti del Coro parrocchiale guidato da<br />
Roberto in una chiesa messa a nuovo dai<br />
fiori della Daniela. Alla messa è seguita<br />
la processione e al pomeriggio quelle piccole<br />
iniziative di ritrovo che, pur senza<br />
pretese, rallegrano la festa.<br />
Inutile ricordare che il tempo è stato buono!<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
90 91
ontagna<br />
Nostra<br />
Abbiamo proseguito nella celebrazione<br />
delle feste con San<br />
Terenziano a Rompeggio. Al termine<br />
della processione abbiamo<br />
benedetto ed inaugurato il<br />
monumento che, posto davanti<br />
alla chiesa di Rompeggio, si erge<br />
verso i monti dedicato a tutti i<br />
montanari in memoria di Ferrari<br />
Carlo e della sua famiglia.<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
E questo il testo della preghiera di Benedizione:<br />
Signore, con questo piccolo monumento vogliamo anzitutto dirti Grazie:<br />
- per l’immenso amore testimoniato dalla croce del tuo Figlio innalzata su un<br />
monte;<br />
- per la possibilità che ci dai di sentirci più vicini al cielo stando sui monti;<br />
- per l’attaccamento che i nostri padri hanno avuto per queste montagne;<br />
- perché in questi luoghi possiamo gustare ancora<br />
la bellezza delle cose semplici;<br />
- perché ci hai fatto sperimentare la generosità della<br />
famiglia di Ferrari Carlo…<br />
e Ti preghiamo:<br />
fa che seguiamo i sentieri tracciati dai nostri padri,<br />
perché possiamo camminare nella vita senza<br />
smarrirci nelle vie del male;<br />
e ricompensa con il riposo eterno coloro che hanno<br />
trascorso tutta una vita di fatiche pur di non<br />
abbandonare questa terra, alla quale hanno dato<br />
sudore e a volte la vita stessa nei momenti tragici<br />
di disgrazie o di calamità.<br />
Guardando questo piccolo segno aiutaci ad avere<br />
sempre in Te tanta fiducia anche quando la strada<br />
si fa in salita e il dolore bussa alle nostre porte!<br />
Amen.<br />
92 93
ontagna<br />
Nostra<br />
Grande fermento anche a Selva dove per tutti i mesi estivi sono stati impegnati<br />
bambini, giovani, genitori e ... anche nonni.<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Pian Meghino: un punto di incontro per tutti i<br />
pertusini<br />
Nelle foto di Giuseppe<br />
Losi alcuni<br />
momenti del nostro<br />
incontro a Pian Meghino<br />
domenica 5<br />
agosto.<br />
94 95
ontagna<br />
Nostra<br />
Vive<br />
Congratulazioni<br />
Sabato 1 settembre<br />
nell’Oratorio di Pertuso<br />
abbiamo celebrato<br />
il matrimonio di<br />
Piccardo Enrico con<br />
Morelli Valentina. Testimoni:<br />
Stefano Bosi<br />
e Alessadro Morelli.<br />
Nella stessa occasione<br />
Greta Piccardo, di<br />
Enrico e Valentina, ha<br />
ricevuto, sempre da<br />
don Roberto, il Battesimo.<br />
Padrini: Lino Cagnolari<br />
e Patrizia Mangini.<br />
Sotto Greta con il<br />
nonno Giuseppe.<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
Al Rompeggio il torneo di calcio “Davide Cagnolari”<br />
96 97
ontagna<br />
Nostra<br />
Quest’ estate la morte<br />
ha bussato alle porte di<br />
Pertuso.<br />
La prima a lasciarci,<br />
all’inizio del mese di<br />
luglio, è stata Teresa<br />
Cavanna - classe<br />
1916, che ha chiuso la<br />
sua lunga esistenza con<br />
una partenza improvvisa<br />
nella sua casa.<br />
Teresa la ricorderemo<br />
per il suo impegno di<br />
servizio umile e generoso.<br />
Ma soprattutto<br />
Ricordiamoli<br />
Alla fine di agosto invece abbiamo avuto un doppio<br />
lutto a Genova a seguito di cadute:<br />
Giovanni Menegatti chiudeva la sua breve e travagliata<br />
esistenza, e veniva portato ad attendere l’ultima<br />
chiamata al momento della risurrezione nel nostro cimitero<br />
di Rompeggio.<br />
Al funerale c’è stata tanta gente e tanta commozione<br />
soprattutto al momento dei saluti finali di Annamaria e<br />
della figlia Elisa:<br />
“Nel mio cuore rimarrà per sempre il ricordo del ragazzo<br />
generoso, dolce, sensibile, allegro e spensierato che<br />
ho conosciuto.<br />
Il Signore certamente ti ha accolto dove non esistono<br />
dolore, paura e solitudine e dove troverai finalmente<br />
pace e serenità. Ciao Giò! Annamaria<br />
per quel posto vuoto che<br />
ha lasciato nell’Oratorio: al<br />
suono della campanella la<br />
prima ad arrivare alla messa<br />
era sempre lei e seguiva<br />
con attenzione e partecipazione<br />
nonostante, negli ultimi<br />
tempi, l’udito si fosse<br />
fatto debole.<br />
Abbiamo fede e quindi sappiamo<br />
che, pur da un altro<br />
posto, continuerà il suo<br />
“ringraziamento” al Signore<br />
con noi ogni volta che celebreremo<br />
l’Eucaristia.<br />
Cercherò di tenere stretti nel mio cuore i momenti belli del nostro rapporto un po’<br />
speciale…Mi farò raccontare di te, per continuare a conoscerti nel tempo e per<br />
sentire meno la tua mancanza, perché so che mi mancherai molto.<br />
Non ci sarai in tanti momenti importanti della mia vita, ma sono certa che ora<br />
dal cielo potrai aiutarmi e starmi accanto come mio angelo custode.<br />
So che a modo tuo mi hai voluto molto bene, e anch’io te ne vorrò per sempre…<br />
Ciao Giò Tua Elisa<br />
Negli stessi giorni, e ancora a Genova e ancora dopo<br />
una caduta, cessava di battere anche il cuore di Clotilde<br />
Ponzini - classe 1922.<br />
Anche per lei abbiamo vissuto il momento della preghiera<br />
di mediazione presso il Padre: a Lui la Chiesa<br />
raccomanda sempre i suoi figli che hanno terminato<br />
il viaggio terreno, dando a loro la voce per l’ultimo<br />
affidamento:<br />
"Accogli Signore la mia anima, Tu che per me hai<br />
sparso il tuo sangue sulla croce.<br />
Noi siamo come polvere, ricordalo, Signore;<br />
come l'erba e il fiore del campo.<br />
Tu da sempre, Signore, mi conosci<br />
e hai impresso in me la luce del tuo volto.<br />
Tu mi hai dato un'anima, Signore;<br />
ora la rendo a te che l'hai creata.<br />
Ho peccato, Signore; ne tremo e ne arrossisco;<br />
ma so che tu accogli i peccatori e li perdoni.<br />
Io credo: il Signore è risorto e vive,<br />
e un giorno anch'io risorgerò con lui.<br />
Che io possa contemplarti in eterno mio Dio e mio Salvatore!”<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
La comunità di Selva piange anche<br />
Charles Louis Crepin<br />
scomparso in Francia all’età di<br />
38 anni.<br />
GIOVEDI’ 1 novembre<br />
S. Messa al cimitero: ore 14,15 a Rompeggio - ore 15,30 a Retorto<br />
VENERDI’ 2 novembre<br />
S. Messa al cimitero: ore 8,00 a Retorto - ore 9,00 a Rompeggio<br />
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