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Volano le polemiche - Giornale dell'Altopiano

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QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI<br />

l’Altopiano<br />

ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO<br />

8<br />

La voce degli Comuni<br />

www.giorna<strong>le</strong>altopiano.it<br />

I SAPORI<br />

DELLA<br />

TRADIZIONE<br />

N. 329 - ANNO XIII - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 18 SETTEMBRE 2010<br />

Grafica Altopiano<br />

SCUOLA<br />

Dis<strong>le</strong>ssia: parte<br />

il progetto<br />

“Per una scuola<br />

senza ostacoli”<br />

Pagina 4<br />

Pag. 10<br />

Pagina 17<br />

ASIAGO<br />

Nonni vigi<strong>le</strong><br />

per la<br />

sicurezza<br />

dei bambini<br />

Pagina 15<br />

La chiesetta<br />

del Mose<strong>le</strong><br />

torna a<br />

nuova vita<br />

Pagine 4 -11<br />

Aeroporto<br />

<strong>Volano</strong> <strong>le</strong> po<strong>le</strong>miche<br />

Pagine 2 - 3<br />

Letteratura<br />

Un premio sul tema<br />

montagna intitolato<br />

a Mario Rigoni Stern<br />

Tutti i dubbi della minoranza<br />

sul futuro della struttura<br />

In viaggio per <strong>le</strong> contrade<br />

Roncalto di Asiago,<br />

verde e operosa<br />

GALLIO<br />

Cinema<br />

Pagina 9<br />

La palazzina del campo<br />

sportivo diventa centro<br />

medico e riabilitativo<br />

SPORT<br />

CALCIO:<br />

I ca<strong>le</strong>ndari<br />

del<strong>le</strong><br />

squadre<br />

altopianesi<br />

ROANA<br />

Il recupero<br />

del Lonaba<br />

va<strong>le</strong> il premio<br />

“Città verde”<br />

Pagina 8<br />

ROTZO<br />

I dieci anni<br />

della<br />

Porziuncola<br />

dell’Altopiano<br />

Pagina 20<br />

Pagina 12<br />

Pagine 22 e 23<br />

IN LINE:<br />

Le Vipere<br />

mettono in<br />

bacheca la<br />

supercoppa<br />

ENEGO<br />

Una targa a<br />

ricordo<br />

di Giovanni<br />

Fincato<br />

Pagina 10<br />

Lusiana<br />

Alla rassegna<br />

“Pomo e Pero”<br />

ora sono<br />

protagonisti<br />

anche i funghi<br />

Pagina 8


ATTUALITA’<br />

Qual è il rea<strong>le</strong> futuro dell’aeroporto<br />

di Asiago? Un futuro roseo<br />

dopo il ripianamento dei<br />

debiti della società di gestione<br />

oppure un futuro fosco con la<br />

prospettiva di una chiusura definitiva<br />

dell’aerostazione oberata<br />

dai debiti ed incapace di “decollare”<br />

sul piano turistico e dei<br />

servizi? E’ quanto si chiedono<br />

in molti, tra cui i soci della “Carlo<br />

Des<strong>le</strong>x”; domande che si<br />

sono posti anche la minoranza<br />

comuna<strong>le</strong> di Asiago e il consigliere<br />

provincia<strong>le</strong> Francesco<br />

Gattolin. La situazione<br />

debitoria, il futuro<br />

dell’aerostazione qua<strong>le</strong> centro<br />

federa<strong>le</strong> volo a vela, il destino<br />

della struttura qualora lo Stato<br />

imponesse l’uscita dei Comuni<br />

sono i primi punti di preoccupazione<br />

espressi al sindaco<br />

Gios e alla società di gestione<br />

aeroportua<strong>le</strong>. Sulla situazione<br />

debitoria illustrano: “La situazione<br />

non è esattamente come<br />

si racconta. L’amministrazione<br />

provincia<strong>le</strong> ha deciso autonomamente<br />

di uscire dalla società<br />

e di fare fronte alla quota di<br />

debito maturata fino al 2008,<br />

quantificata in 86.211,42 euro,<br />

cifra inferiore a quella richiesta<br />

in prima battuta (190 mila<br />

euro). Alla fine di apri<strong>le</strong> 2010<br />

l’assemb<strong>le</strong>a dell’Aeroporto di<br />

Asiago S.p.A. ha ricostituito il<br />

capita<strong>le</strong> socia<strong>le</strong> e a copertura<br />

del<strong>le</strong> perdite maturate al 31 dicembre<br />

2009 i soci<br />

sottoscrittori hanno pagato un<br />

sovrapprezzo per ogni azione.<br />

L’attua<strong>le</strong> situazione vede l’uscita<br />

della Provincia di Vicenza, la<br />

riduzione del<strong>le</strong> partecipazioni<br />

della Camera di Commercio dal<br />

20 al 16% e della Comunità<br />

Montana da 5 al 1%, e l’ingresso<br />

di nuovi soci privati con il<br />

3%. L’operazione ad Asiago è<br />

costata la ragguardevo<strong>le</strong> cifra<br />

di 189.141,35 euro”. Sulla prospettata<br />

realizzazione del Centro<br />

federa<strong>le</strong> volo a vela della<br />

FFIV invece la minoranza e<br />

Gattolin smorzano gli entusiasmi:<br />

“Ci risulta che in una recente<br />

riunione, tenutasi nel<br />

mese di giugno, il Consiglio<br />

Direttivo della Federazione Italiana<br />

Volo a Vela ha preso atto<br />

che l’aeroporto di Asiago è<br />

chiuso al traffico da oltre nove<br />

mesi, permanendo solo sporadica<br />

attività volovelistica a<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Decol<strong>le</strong>rà mai l’aeroporto?<br />

La situazione debitoria, il futuro dell’aerostazione qua<strong>le</strong> centro federa<strong>le</strong> volo a vela, il destino<br />

della struttura qualora lo Stato imponesse l’uscita dei Comuni sono i primi punti di preoccupazione<br />

espressi al sindaco Gios e alla società di gestione aeroportua<strong>le</strong> dalla minoranza di Asiago<br />

verricello nel fine settimana, sistema<br />

attuato per supplire alla<br />

carenza di servizio di emergenza<br />

ed antincendio aeroportua<strong>le</strong>.<br />

Tanto che in mancanza di concrete<br />

speranze di riapertura dell’aeroporto<br />

l’associazione<br />

volovelistica “Carlo Des<strong>le</strong>x”, ha<br />

deliberato la cessione a terzi di<br />

parte della sua flotta di<br />

aeromobili e verricello considerata<br />

la continua perdita di associati<br />

conseguente alla mancata<br />

attività di volo” Su tutto poi incombe<br />

l’articolo della finanziaria<br />

che vieterebbe ai Comuni<br />

con popolazione inferiore a<br />

30.000 abitanti di costituire società.<br />

La replica, anche piccata,<br />

del primo cittadino asiaghese<br />

non si è fatta attendere. “Fa<br />

piacere avere così sol<strong>le</strong>citi osservatori<br />

della rinascita dell’aeroporto<br />

– ribatte Gios - Viene<br />

da chiedersi come mai negli<br />

anni trascorsi non ci sia stata<br />

altrettanta vigi<strong>le</strong> attenzione. A<br />

pensar ma<strong>le</strong> verrebbe da sospettare<br />

una colpevo<strong>le</strong> complicità<br />

mentre l’aeroporto accumulava<br />

insolvenze da parte dei<br />

soci e si autorizzava l’il<strong>le</strong>cito<br />

uso di soldi destinati alla palazzina<br />

per pagare consu<strong>le</strong>nze e<br />

spese varie. Tanto che ad apri<strong>le</strong><br />

2009 la situazione appare irreparabilmente<br />

compromessa,<br />

non tanto per la situazione finanziaria,<br />

ma per una situazione<br />

penalmente ri<strong>le</strong>vante di uso<br />

improprio dei fondi; ta<strong>le</strong> malversazione<br />

avrebbe avuto la<br />

conseguenza diretta di costare<br />

ai soci l’intera somma destinata<br />

al comp<strong>le</strong>tamento della palazzina<br />

non avendo ultimato il<br />

lavoro. Certo che anche la soluzione<br />

della Provincia era singolare:<br />

avviare una procedura di liqui-<br />

Al Cinema Lux Asiago da Sabato 25 Settembre<br />

dazione che avrebbe visto enti<br />

amministratori della cosa pubblica<br />

dichiarati insolventi.” “La sola<br />

soluzione dignitosa era di mettere<br />

ognuno di fronte al<strong>le</strong> proprie responsabilità,<br />

cosa che è avvenuta,<br />

dopo un importante riduzione<br />

del<strong>le</strong> esose richieste dei vecchi<br />

gestori e un conseguente ridimensionamento<br />

del<strong>le</strong> voci di debito<br />

che hanno permesso di riportare<br />

l’aeroporto in bonis, e finalmente<br />

a provvedere<br />

all’ultimazione del<strong>le</strong> opere edili –<br />

prosegue Gios - E qui si apre il<br />

fronte del futuro dell’aeroporto;<br />

di concerto con <strong>le</strong> associazioni<br />

POLEMICHE SULL’AEROSTAZIONE<br />

Foto tratta dal sito www.fivv.org<br />

nazionali volo a vela e<br />

aeroclub d’Italia si è<br />

deciso di dare il risalto<br />

che questa struttura<br />

merita in campo internaziona<strong>le</strong><br />

solo a sistemazione<br />

ultimata, per<br />

sfatare <strong>le</strong> chiacchiere<br />

che vogliono l’aeroporto<br />

pieno di<br />

detrattori, capaci solo<br />

di critiche distruttive,<br />

con la logica di interessi<br />

che nulla hanno<br />

a che fare con la attività aeronautica<br />

, puro auto<strong>le</strong>sionismo<br />

localistico. Ancora prima di partire<br />

con la nuova gestione il<br />

C.d.A. si è trovato di fronte a <strong>le</strong>ttere<br />

diffamanti inviate agli enti che<br />

da anni non facevano fronte ai<br />

propri doveri, una bella e gratuita<br />

presentazione”! “E’ strano che<br />

alcuni soci della Des<strong>le</strong>x e altri<br />

“protagonisti” del<strong>le</strong> vicende dell’aeroporto,<br />

che non sia il presidente<br />

stesso della FFIVV o il consigliere<br />

de<strong>le</strong>gato, si facciano portavoce<br />

in sua vece di affermazioni<br />

diffuse che non hanno<br />

fondatezza e vengono regolar-<br />

“Nessun rinforzo in chirurgia solo una sostituzione, l’organico è<br />

rimasto lo stesso”. Così il consigliere provincia<strong>le</strong> Francesco<br />

Gattolin confutava l’ingannevo<strong>le</strong> comunicazione data dall’Ulss 3<br />

in merito all’avvicendamento nella struttura comp<strong>le</strong>ssa di Chirurgia<br />

di Asiago tra la dottoressa Maria Irma Dramissino, trasferita a<br />

Bassano, e la new entry dottor Giacomo Groccia descritta dal<br />

direttore genera<strong>le</strong> Va<strong>le</strong>rio Alberti come “un atteso ed auspicato<br />

messaggio di “attenzione” per <strong>le</strong> giuste esigenze dei cittadini<br />

dell’Altopiano”. Al<strong>le</strong> obiezioni di Gattolin, Va<strong>le</strong>rio Alberti risponde<br />

in questi giorni con una replica<br />

tesa a sostenere ancora una<br />

volta la tesi del rafforzamento.<br />

“Con l’annuncio del trasferimento<br />

della pur ottima Maria<br />

Irma Dramissino (1° luglio<br />

2010) – dice Alberti - si era diffuso<br />

il timore che la squadra di<br />

Chirurgia dell’Altopiano rimanesse<br />

a ranghi ridotti. L’assegnazione<br />

di un chirurgo esperto<br />

come il dr. Giacomo<br />

mente smentite dai diretti interessati<br />

– conclude - L’ottimismo che<br />

tanto viene messo in discussione<br />

ha il suo fondamento nell’aver<br />

sanato anni di colpevo<strong>le</strong> incuria,<br />

con il <strong>le</strong>cito dubbio che chi ha assunto<br />

cariche gestionali in precedenza<br />

si sia comp<strong>le</strong>tamente disinteressato<br />

dell’equilibrio finanziario,<br />

favorendo così dispersioni e<br />

sprechi di soldi. Una grave colpa<br />

va fatta anche al<strong>le</strong> rego<strong>le</strong> che<br />

ENAC impone, unici in Europa<br />

ad avere l’obbligo di presenza di<br />

tre vigili che caricano l’aeroporto<br />

di costi insostenibili, oltre a strutture<br />

societarie eccessive con costi<br />

che per i piccoli aeroporti sono<br />

di impossibi<strong>le</strong> rientro”. “Se la<br />

Des<strong>le</strong>x chiuderà, e mi auguro che<br />

non sia così, sarà perché non<br />

hanno più soci e non perché l’aeroporto<br />

è aperto solo nei fine settimana<br />

e non si dica che non ci<br />

sono soci perché l’aeroporto è<br />

chiuso. L’attività di volo a vela<br />

con verricello può essere fatta<br />

tutti i giorni solo che i Soci della<br />

“Des<strong>le</strong>x” non sono interessati<br />

perché durante la settimana<br />

lavorano e faccio notare che<br />

Va<strong>le</strong>rio Alberti replica a Francesco Gattolin<br />

“Con l’arrivo di Groccia, fugato<br />

il timore di un ridimensionamento”<br />

Il consigliere provincia<strong>le</strong>: “Il direttore genera<strong>le</strong> si arrampica sugli specchi”<br />

2<br />

da ottobre a apri<strong>le</strong> <strong>le</strong> condizioni<br />

meteo non sono favorevoli –<br />

incalza il presidente del cda<br />

Bernardo Finco – Infine se alcuni<br />

che dovrebbe avere a cuore<br />

<strong>le</strong> sorti dell’aeroporto invece<br />

di insultare e spargere ve<strong>le</strong>ni<br />

e bugie spacciate per verità,<br />

che la politica giustamente<br />

vuo<strong>le</strong> capire e controllare,<br />

provassero una sola volta ad<br />

essere onesti con se stessi e<br />

con gli altri, i rapporti con la<br />

FIVV sarebbero certamente<br />

più cordiali e costruttivi. Se<br />

riconoscessero gli sbagli fatti<br />

durante la loro permanenza<br />

nella stanzetta dei bottoncini,<br />

l’aeroporto di Asiago oggi vivrebbe<br />

una realtà molto diversa<br />

e potrebbe avva<strong>le</strong>rsi dei<br />

loro consigli. Dove erano<br />

quando la Società correva verso<br />

il baratro dell’apertura al traffico<br />

commercia<strong>le</strong>? Perché non hanno<br />

fatto mai sentire la loro voce<br />

contro questi programmi folli che<br />

sono stati la causa primaria della<br />

tragica situazione che abbiamo<br />

ereditato?”<br />

Gerardo Rigoni<br />

Groccia all’ospeda<strong>le</strong> di Asiago ha realmente manifestato che non<br />

esiste alcuna intenzione di ridurre l’attività chirurgica in quella<br />

sede, anzi. Un faci<strong>le</strong> accesso al curriculum dei professionisti chiamati<br />

in causa (basta accedere al sito internet dell’Ulss 3) rende<br />

oggettivamente evidente, a conferma del<strong>le</strong> mie non vuote affermazioni,<br />

il differente apporto che essi possono dare all’attività di<br />

una sala operatoria. Si tratta di informazioni già a disposizione di<br />

tutti (operazione trasparenza), che certamente aiuteranno a comprendere<br />

il significato dei termini “potenziamento” e “rinforzo”<br />

usati nella nostra precedente comunicazione”.<br />

“Una bella arrampicata<br />

sugli specchi – replica a sua<br />

volta Gattolin - Se il comunicato<br />

precedente fosse stato diffuso in<br />

termini corretti, sarebbe stato più<br />

veritiero e non sarebbe stato<br />

millantato il “rafforzamento”. Anche<br />

all’interno dell’Ospeda<strong>le</strong> la notizia<br />

era stata valutata negli stessi<br />

termini nei quali io l’ho esposta”.<br />

Stefania Longhini


ATTUALITA’<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

“L’associazione volovelistica Carlo Des<strong>le</strong>x non chiuderà,<br />

è viva e vegeta e uscirà da questo momento di<br />

difficoltà come ne è uscita da altri”. Interviene così<br />

Rino Casagrande, presidente dell’associazione che<br />

raccoglie gli appassionati del volo a vela dell’Altopiano,<br />

nella discussione sul futuro dell’aerostazione asiaghese<br />

dopo l’uscita dalla società di gestione della Provincia<br />

di Vicenza e il conseguente riassetto societario. Riassetto<br />

che finora è pesato sul<strong>le</strong> casse comunali di Asiago<br />

per oltre 189 mila euro e che comunque non assicura<br />

un futuro roseo alla struttura. Preoccupazioni e dubbi<br />

colti dalla minoranza consigliare e esposti al sindaco<br />

chiedendo rassicurazioni e un piano industria<strong>le</strong> concreto<br />

per uscire da una situazione debitoria che da<br />

alcuni anni si ripresenta. “La nostra associazione, pur<br />

piccola, è pronta a contribuire allo sviluppo dell’aeroporto<br />

di Asiago sia con consigli, sia collaborando all’organizzazione<br />

di manifestazioni di richiamo – prosegue<br />

Casagrande – Cosa che invece non vogliamo, e riteniamo<br />

dannosa per l’associazione e per lo stesso aeroporto, è il nostro<br />

coinvolgimento in beghe politiche, in controversie personali e in<br />

po<strong>le</strong>miche sterili che nulla hanno a che fare con la passione del<br />

volo che dovrebbe invece accomunare tutti coloro che hanno a<br />

cuore il destino dell’aeroporto”. “Siamo consapevoli dei prob<strong>le</strong>mi<br />

che ci sono stati, prob<strong>le</strong>mi che hanno coinvolto indirettamente<br />

anche noi che non abbiamo avuto modo di volare come avrem-<br />

Il mistero dell’orso Dino<br />

Sarà passato un mese, o giù di lì, da quando un articolo del<br />

Giorna<strong>le</strong> di Vicenza sembrava avere dipanato l’ingarbugliata<br />

matassa che avvolgeva di mistero la sorte del simpatico<br />

plantigrado che aveva disintegrato la quiete dell’Altopiano risvegliatosi<br />

dal lungo inverno. Da tempo i montanari borbottavano<br />

sottovoce: “I lo ga copà e anca magnà”, e più arditi aggiungevano:<br />

“A lo so par certo chi che xe sta, ma no posso mia<br />

parlare”. La cosa strana era che a Posina dicevano così, a<br />

Lusiana anche e <strong>le</strong> stesse voci circolavano a Conco, Asiago,<br />

Gallio ed Enego. Il segreto di Pulcinella svelato ovunque, con<br />

fare orgoglioso e sibillino, da coloro che dell’orso non sapevano<br />

proprio nulla. La data della sua dipartita e quella della cena,<br />

diventata famosa quasi come l’ultima, non lasciavano dubbi<br />

sul fatto che l’enigma fosse stato risolto e c’era chi aspettava<br />

gli ultimi dettagli per vedere finalmente in faccia chi aveva premuto<br />

il gril<strong>le</strong>tto, per esternargli tutta la sua rabbia e la disapprovazione<br />

per quell’insensato delitto.<br />

Altri invece, quelli a cui l’orso non era simpatico, erano curiosi<br />

di vedere il volto del giustiziere, un po’ per invidia e un po’ per<br />

l’atavico sadismo che accomuna i seguaci di Diana. Ebbene,<br />

entrambe <strong>le</strong> tifoserie sono rimaste deluse perché quel<strong>le</strong> che<br />

sembravano certezze si sono rivelate del<strong>le</strong> chiacchiere da osteria,<br />

o per meglio dire da trattoria. Io non mi sono stupito per la<br />

cattura di quel granchio colossa<strong>le</strong>, perché vivo sull’Altopiano<br />

dei Sette Comuni da un decennio, va<strong>le</strong> a dire un tempo sufficiente<br />

per capire che nessun cacciatore del posto, e soprattutto<br />

bracconiere, che avesse messo fine al<strong>le</strong> scorrerie di Dino,<br />

avrebbe poi organizzato una cena con degli estranei per dare<br />

l’addio con tutti gli onori al col<strong>le</strong>ga di Yoghi. Da queste parti<br />

certi segreti non si raccontano nemmeno al proprio fratello.<br />

Con il senno del poi ho ricostruito la scena da cui potrebbe<br />

essere uscita la storiella e non ho potuto esimermi dal sorridere<br />

fra me e me. Una compagnia di amici cacciatori sta mangiando<br />

in una trattoria dell’Altopiano ed il menù non può essere altro<br />

che della selvaggina. Naturalmente non manca mai l’artigiano<br />

o il piccolo industria<strong>le</strong> che ci tiene a queste cene e, nemico<br />

giurato del caldo afoso di città, si presenta puntua<strong>le</strong> all’appuntamento<br />

estivo; magari con del vino d’annata. Questo sprovveduto<br />

va a finire proprio nel tavolo dove stanno seduti due<br />

compari alla Totò e Peppino ed il resto lo lascio immaginare a<br />

voi. Figuratevi la sorpresa degli agenti che, sperando di avere<br />

risolto il caso senza il minimo sforzo, sono corsi ad indagare,<br />

convinti di trovare la soluzione su un piatto d’argento e si sono<br />

trovati di fronte ad un cuoco dall’aria allibita che al<strong>le</strong> loro domande<br />

incalzanti ha risposto: “ Ma el gera el muflon che me ga<br />

portà el Bepi”. Può darsi che si arrivi presto alla soluzione del<br />

giallo, ma temo che non sia poi così faci<strong>le</strong>, perché sarebbero<br />

guai enormi per l’eventua<strong>le</strong> Kil<strong>le</strong>r. Io, come la maggior parte di<br />

voi che <strong>le</strong>ggete, spero che Dino sia ancora vivo e vegeto nei<br />

nostri boschi e che presto faccia parlare di sé, senza però strafare,<br />

(non posso dire sbranare), ma solo farci vedere che esiste,<br />

come i caprioli, i cervi, i mufloni, <strong>le</strong> volpi, i tassi, gli scoiattoli<br />

ed ogni altro selvatico che riempie di fascino <strong>le</strong> selve<br />

montane. Renzo Cappozzo<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

“Lasciateci fuori dal<strong>le</strong> beghe politiche”<br />

Il presidente dell’Associazione volovelistica “Carlo Des<strong>le</strong>x”, Rino Casagrande, interviene nel dibattito sul<br />

futuro dell’aeroporto. “Troppe po<strong>le</strong>miche che nulla hanno a che fare con la passione per il volo”<br />

mo voluto – conclude Casagrande - Pare che l’aeroporto si stia<br />

riprendendo, auspichiamo che per la prossima stagione<br />

volovelistica la struttura sia ben avviata sulla strada della guarigione”.<br />

E’ di altro avviso il consigliere del FIVV Lorenzo Al<strong>le</strong>grini,<br />

già responsabi<strong>le</strong> della gestione dell’aeroporto e dell’attività<br />

volovelistica in qualità di vicepresidente dell’aeroclub nonché consigliere<br />

nel primo cda della società di gestione dell’aeroporto. “La<br />

spa dovrebbe cedere <strong>le</strong> proprie quote, pulite da debiti, alla FIVV;<br />

la responsabilità della gestione ricadrebbe quindi unicamente sulla<br />

federazione sol<strong>le</strong>vando gli attuali soci da qualsiasi responsabilità –<br />

illustra - Gli attuali soci potrebbero impegnarsi a dare un piccolo<br />

Con il tradiziona<strong>le</strong> squillo di<br />

tromba di Giovanni Sartori<br />

oltre 150 persone si sono<br />

inoltrate lungo la strada del<br />

trenino per la 2° edizione<br />

della “Passeggiata per il<br />

cuore”; manifestazione organizzata<br />

dal servizio di riabilitazione<br />

cardiologica dell’ospeda<strong>le</strong><br />

di Asiago insieme<br />

ai tanti amici che hanno<br />

creduto e continuano a<br />

sostenere questo servizio<br />

nato da un’intuizione e che<br />

sta dando grosse soddisfazioni<br />

a tutti. In particolare da segnalare la Compagnia del<br />

Trivellin, il Rotary Altopiano, gli Amici del Cuore, gli alunni<br />

del<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> medie che hanno realizzato il logo del reparto assieme<br />

a tanti sponsor grandi e piccoli. Un percorso di circa 8<br />

chilometri tra Asiago e Cesuna per stare insieme (pazienti, i<br />

loro famigliari e il persona<strong>le</strong> del reparto) quasi a simbo<strong>le</strong>ggiare<br />

la strada fatta insieme perché gli ex pazienti cardiopatici potessero<br />

ritornare ad una vita quotidiana norma<strong>le</strong>. “Occasione<br />

anche per ribadire l’importanza dell’informazione sugli stili di<br />

vita per prevenire <strong>le</strong> malattie cardiovascolari – sottolinea il primario<br />

della medicina di Asiago Enzo Appolloni – E poi è bello<br />

ritrovarsi insieme, gli ex cardiopatici che sono riusciti a tradur-<br />

3<br />

contributo annua<strong>le</strong> alla FIVV; a tal punto l’uscita di cassa dei<br />

comuni sarà certa e non soggetta a disavanzi di gestione,<br />

con il risultato che finalmente potremmo vedere rinascere<br />

questo nostro bell’aeroporto”. “Fino ad un decennio fa, quando<br />

unendo <strong>le</strong> risorse dell’Accademia Volovelistica di Thiene<br />

con quel<strong>le</strong> dell’ass. Carlo Des<strong>le</strong>x di Asiago si fondò l’Aeroclub<br />

Prealpi Venete, l’aeroporto funzionava benissimo e creava un<br />

importante indotto anche a livello alberghiero grazie al volo a vela<br />

– continua – L’associazione volovelistica raggiunse il terzo posto<br />

a livello naziona<strong>le</strong> fino a quando c’è stato chi ha costretto l’Enac<br />

a chiedere l’applicazione di una norma che prevedeva una società<br />

di gestione aeroportua<strong>le</strong>. In quel mandato io ed altri 2 consiglieri<br />

ci prodigammo inutilmente per portare la SPA verso un<br />

indirizzo di gestione che andasse ad incentivare l’attività turistico<br />

sportiva; nulla da fare, la maggioranza dell’epoca indirizzò tutte<br />

<strong>le</strong> scelte progettuali e di gestione verso la scelta del volo commercia<strong>le</strong>,<br />

decisione che ha portato l’aeroporto a dilapidare inutilmente<br />

cifre a sei zeri. In questa fase l’aeroclub di volo a vela, che<br />

tanto si era prodigato a far crescere l’aeroporto di Asiago, subendo<br />

assurdi vincoli e rego<strong>le</strong>, decise di abbandonare l’aeroporto spostandosi<br />

definitivamente in altri aeroporti limitrofi”. “E’ notizia di questi mesi<br />

che la FIVV fece del<strong>le</strong> richieste alla spa di gestione, richieste ritenute<br />

indispensabili per poter trasferire la propria sede operativa, ultima possibilità<br />

per avere quell’attività di base indispensabi<strong>le</strong> a far sopravvivere<br />

l’aeroporto e renderlo contemporaneamente appetibi<strong>le</strong> al mondo del<br />

volo da diporto e sportivo – conclude Al<strong>le</strong>grini - Tali richieste furono<br />

accettate dalla spa di gestione, ma ahimè a tutt’oggi non ne è stata<br />

concretizzata nemmeno una”.<br />

Gerardo Rigoni<br />

In tanti alla “Passeggiata per il cuore”<br />

re la speranza di una vita norma<strong>le</strong><br />

in realtà e noi che li abbiamo<br />

accompagnati in questo momento<br />

di difficoltà”.<br />

Al loro arrivo i “passeggiatori”<br />

hanno trovato prodotti tipici messi<br />

a disposizione dal Caseificio<br />

Pennar, Rigoni di Asiago, Speck<br />

di Asiago e panificio Kep<strong>le</strong>.<br />

Un appuntamento molto sentito<br />

dagli utenti tanto che anche chi<br />

ha prob<strong>le</strong>mi di deambulazione ha<br />

voluto esserci e ha potuto partecipare<br />

grazie al pulmino messo a<br />

disposizione dalla cooperativa “Il<br />

Faggio”. La struttura intanto sta dimostrando con i numeri la<br />

bontà della proposta. Sono già 68 persone che si sono rivolte<br />

ad Asiago nel 2010, tre in più rispetto a tutto il 2009. Un servizio<br />

partito nel 2008 con sperimentazione e ufficializzato con<br />

l’inaugurazione nella primavera di quest’anno, portato avanti<br />

con <strong>le</strong> so<strong>le</strong> risorse interne alla medicina senza gravare sul<strong>le</strong><br />

casse sanitarie. “Abbiamo un ottimo rapporto con tutte <strong>le</strong> aziende<br />

sanitarie del circondario così come con il San Bortolo di Vicenza<br />

e il borgo Trento di Verona – spiega Appolloni – In più sono già<br />

stati aumentati i posti <strong>le</strong>tto da 4 a 6 per cercare di far fronte al<strong>le</strong><br />

tante richieste che ci giungono ma anche così ci troviamo con<br />

liste d’attesa”. Gerardo Rigoni


ATTUALITA’<br />

Per una scuola senza ostacoli.<br />

E’ stato chiamato così<br />

il progetto atto a<br />

supportare, specie nella<br />

fase del lavoro a casa, gli<br />

studenti altopianesi che nel<br />

loro percorso scolastico<br />

devono fare i conti con la<br />

dis<strong>le</strong>ssia o altri disturbi di<br />

apprendimento. Ne è interessato<br />

circa il 7% della<br />

popolazione scolastica<br />

del nostro territorio.<br />

Bambini e<br />

ragazzi dal<strong>le</strong> e<strong>le</strong>mentari<br />

al<strong>le</strong> superiori<br />

che non hanno<br />

alcuna difficoltà<br />

di tipo<br />

cognitivo il cui<br />

rendimento dipendefortemente<br />

dal<strong>le</strong> strategiedidat-<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

Nella commemorazione della scomparsa di Franco Cristiani<br />

La Comunità Montana<br />

premia <strong>le</strong> tesi di laurea<br />

Sabato 18 settembre al<strong>le</strong><br />

ore 10,30, nella Sala della<br />

Reggenza della Comunità<br />

Montana dei Sette Comuni,<br />

si terrà la cerimonia per<br />

la premiazione del<strong>le</strong> migliori<br />

tesi di laurea che<br />

hanno partecipato al concorso,<br />

giunto alla 15^ edizione.<br />

Un concorso frutto<br />

della generosità dei genitori<br />

di Franco Cristiani<br />

(Giulio e Giannira), vissuti<br />

per molti anni<br />

sull’Altopiano, che hanno<br />

avuto la sensibilità di mantenere<br />

nel tempo il ricordo<br />

del giovane figlio, morto in<br />

un tragico incidente. I coniugi<br />

Cristiani, annualmente,<br />

elargiscono alla Comunità<br />

Montana oltre 1000<br />

Euro affinché sia premiata<br />

la tesi di laurea di un<br />

altopianese, svolta sui<br />

tematiche riguardanti i Sette<br />

Comuni. Il successo<br />

dell’iniziativa - manifestatosi<br />

con la presentazione<br />

di molte ricerche - ha determinato<br />

l’aggiungersi di<br />

Anche ad Asiago arrivano i<br />

nonni vigi<strong>le</strong>. Grazie ad un<br />

bando regiona<strong>le</strong>, cofinanziato<br />

dal Comune, all’entrata e all’uscita<br />

del<strong>le</strong> <strong>le</strong>zioni, gli studenti<br />

di materne, e<strong>le</strong>mentari<br />

e medie troveranno fin dal<br />

primo giorno di scuola questa<br />

importante e rassicurante<br />

presenza. Sono 9 gli<br />

ultrasessantenni pensionati<br />

che hanno aderito alla proposta<br />

dell’Ufficio Servizi Sociali<br />

per un impegno di servizio<br />

civi<strong>le</strong> che potrà comportare<br />

anche altri impieghi di vigilan-<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Dis<strong>le</strong>ssia: parte il progetto<br />

“Per una scuola senza ostacoli”<br />

La prima tappa con due incontri nei giorni 1 e 2 ottobre. Ad Asiago la conferenza di Giacomo Stella<br />

maggior esperto sul tema. Il prob<strong>le</strong>ma interessa il 7% della popolazione scolastica dell’Altopiano<br />

tiche messe in atto. L’uso<br />

di strumenti compensativi e<br />

di strategie dispensative<br />

aiuta infatti a ridurre <strong>le</strong> conseguenze<br />

funzionali del disturbo.<br />

Nella quotidianità,<br />

non è sufficiente l’intervento<br />

in classe e <strong>le</strong> famiglie<br />

sono fortemente coinvolte<br />

nel sostenere l’impegno che<br />

questa prob<strong>le</strong>matica comporta<br />

in<br />

tutte<br />

altri premi: “Sette Comuni”<br />

e “Rosi Gobbo - Rino<br />

Bortoli – partigiani “, tutti<br />

con pari dignità. Quest’anno<br />

inoltre la Comunità<br />

Montana visto l’alto livello<br />

di tutte <strong>le</strong> Tesi presentate<br />

ha ritenuto di dare un<br />

ulteriore premio . L’esame<br />

del<strong>le</strong> ricerche e l’assegnazione<br />

dei premi compete<br />

esclusivamente ad un Comitato<br />

scientifico formato dai signori.<br />

Sergio Bonato, Antonio<br />

Cante<strong>le</strong>, Mario Polato,<br />

Antonio Cante<strong>le</strong> (erborista) ,<br />

Maurizio Stella, Danie<strong>le</strong> Zovi<br />

, Paolo Lorenzi , Gastone<br />

Paccanaro e Lucio Spagnolo<br />

( Presidente della Comunità<br />

Montana). Gli<br />

assegnatari dei quattro premi<br />

saranno resi noti durante<br />

la cerimonia di premiazione<br />

e, in quell’occasione, gli interessati<br />

avranno modo di<br />

esporre il contenuto della loro<br />

ricerca. Si ricorda che saranno<br />

presenti alla cerimonia <strong>le</strong><br />

classi 5^ dell’Istituto Superiore<br />

Stata<strong>le</strong> di Asiago.<br />

<strong>le</strong> fasi del processo di apprendimento<br />

(ad es. compiti<br />

a casa). Con il proposito di<br />

intervenire proprio nello<br />

spazio più faticoso per <strong>le</strong> famiglie,<br />

fino ad oggi affidato<br />

solo al<strong>le</strong> loro singo<strong>le</strong> risorse,<br />

<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> primarie e secondarie<br />

di 1° e 2° grado ,<br />

l’U.O. Età Evolutiva<br />

dell’Ulss n. 3, gli Assessorati<br />

ai Servizi Sociali dei<br />

Comuni dell’Altopiano e la<br />

Comunità Montana, stanno<br />

collaborando nella programmazione<br />

e realizzazione<br />

di questo progetto che<br />

supporterà l’attività pomeridiana<br />

dei ragazzi per tutto<br />

l’anno scolastico nel<strong>le</strong> sedi<br />

in cui viene svolta l’attività<br />

didattica quotidiana e con il<br />

supporto degli insegnanti<br />

che vi operano anche al<br />

mattino. Ognuno dei<br />

partners coinvolti non<br />

solo collaborerà nell’ambito<br />

del<strong>le</strong> propriecompetenze<br />

istituzionali,<br />

rinforzando <strong>le</strong><br />

collaborazioni<br />

già esistenti,<br />

ma apporterà<br />

un ulterioreconcorso<br />

sia operativo che economico.<br />

Caratteristica peculiare<br />

e di prestigio del progetto<br />

sta nel possibi<strong>le</strong><br />

coinvolgimento di tutti gli<br />

oltre cento alunni e studenti<br />

dell’Altopiano interessati<br />

da questa prob<strong>le</strong>matica. La<br />

prima tappa di questo progetto<br />

propone il<br />

coinvolgimento dei genitori<br />

e degli insegnanti in due incontri<br />

che si terranno nella<br />

Sala “Grillo Parlante” di<br />

Asiago. Venerdì 1 ottobre,<br />

al<strong>le</strong> 20.45 il professor Giacomo<br />

Stella, docente di psicologia<br />

clinica, fondatore<br />

dell’Associazione Italiana<br />

Dis<strong>le</strong>ssia, autore di diversi<br />

libri sull’argomento, affronterà<br />

il tema: “Dis<strong>le</strong>ssici nella<br />

scuola...e nella vita?”<br />

Sabato 2 ottobre, al<strong>le</strong> 17, <strong>le</strong><br />

Scuo<strong>le</strong> primarie e secondarie<br />

di 1° e 2° grado e il Servizio<br />

Età Evolutiva<br />

dell’Ulss n. 3 presenteranno<br />

<strong>le</strong> esperienze finora realizzate<br />

e il nuovo progetto<br />

“Per una scuola senza ostacoli”.<br />

Nella conferenza<br />

stampa di presentazione dell’iniziativa,<br />

con la presenza<br />

dei rappresentanti di tutte <strong>le</strong><br />

realtà coinvolte, è stato sottolineato<br />

come il progetto<br />

intenda mettere il prob<strong>le</strong>ma<br />

Anziani a servizio del paese<br />

Nonni vigi<strong>le</strong> ad Asiago grazie ad un bando regiona<strong>le</strong> e al<br />

cofinanziamento del Comune. In nove hanno aderito all’iniziativa<br />

za, per esempio in occasione<br />

di manifestazioni organizzate<br />

dal Comune. “E’ importante<br />

– sottolinea l’assessore<br />

al<strong>le</strong> politiche sociali Diego<br />

Rigoni – che ci siano persone<br />

come queste socialmente<br />

attive e disponibili che si sentono<br />

ancora di dare qualcosa<br />

al proprio paese. Il loro<br />

apporto ci permette di dare<br />

risposte sempre più concrete<br />

alla necessità di dare sicurezza<br />

ai nostri bambini e<br />

ragazzi”. Guido Baù, Giuseppe<br />

Bonelli, Marcello Lobbia,<br />

nella giusta cornice, affrontandolo<br />

con strumenti adeguati<br />

e strategie corrette,<br />

facendo lavorare insieme<br />

scuola e famiglie. “Importante<br />

sottolineare anche che<br />

– è stato più volte ribadito<br />

– si è attivato un importante<br />

meccanismo di collaborazione<br />

tra tutti i comuni<br />

dell’Altopiano, la Comuni-<br />

Ettore Molina, Vittorio<br />

Mose<strong>le</strong>, Francesco Pedazzo,<br />

Guido Rabito, Francesco<br />

Rossi e Domenico Spil<strong>le</strong>r,<br />

che hanno seguito nei giorni<br />

scorsi dei corsi di preparazione,<br />

saranno dunque dotati di<br />

divisa e pa<strong>le</strong>tta e si alterneranno<br />

nell’opera di vigilanza<br />

che li vedrà agli incroci nevralgici<br />

in prossimità del<strong>le</strong><br />

scuo<strong>le</strong> fin dal primo mattino.<br />

Per loro è previsto un piccolo<br />

compenso pari a 7,50 euro<br />

all’ora. “Stiamo valutando –<br />

dice Rigoni - anche la possi-<br />

4<br />

tà Montana, tutte <strong>le</strong> scuo<strong>le</strong><br />

dell’Altopiano e l’azienda<br />

sanitaria che lavoreranno in<br />

modo coordinato e unitario<br />

ad un progetto innovativo<br />

che anticipa <strong>le</strong> apposite norme<br />

<strong>le</strong>gislative che da anni<br />

aspettano di essere varate”.<br />

Stefania Longhini<br />

Cos’è la dis<strong>le</strong>ssia<br />

La dis<strong>le</strong>ssia è una difficoltà che riguarda la capacità di <strong>le</strong>ggere<br />

e scrivere in modo corretto e fluente. Leggere e scrivere<br />

sono considerati atti così semplici e automatici che risulta<br />

diffici<strong>le</strong> comprendere la fatica di un bambino dis<strong>le</strong>ssico. La<br />

dis<strong>le</strong>ssia non è causata da un deficit di intelligenza né da<br />

prob<strong>le</strong>mi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici.<br />

Interessa il 7/8% della popolazione scolastica. Il<br />

bambino dis<strong>le</strong>ssico può <strong>le</strong>ggere e scrivere, ma riesce a farlo<br />

solo impegnando al massimo <strong>le</strong> sue capacita e <strong>le</strong> sue energie,<br />

poiché non può farlo in maniera automatica e perciò si stanca<br />

rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara.<br />

La difficoltà di <strong>le</strong>ttura può essere più o meno grave e<br />

spesso si accompagna a prob<strong>le</strong>mi nella scrittura: disortografia<br />

(cioè una difficoltà di tipo ortografico, nel 60% dei casi) e<br />

disgrafia (difficoltà nel movimento fino-motorio della scrittura,<br />

cioè una cattiva resa forma<strong>le</strong>, nel 43% dei casi), nel calcolo<br />

(44% dei casi) e, talvolta, anche in altre attività mentali.<br />

Tuttavia questi bambini sono intelligenti e,di solito,vivaci e<br />

creativi. Nel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> dell’Altopiano da circa sette anni è in<br />

atto, in collaborazione con l’Ulss 3, uno specifico screening<br />

genera<strong>le</strong> che permette di individuare oramai con certezza gli<br />

alunni che presentano questo disturbo e di supportarli in ambito<br />

scolastico.<br />

bilità di avere uno di loro sul<br />

pulmino che accompagna a<br />

scuola gli studenti di e<strong>le</strong>mentari<br />

e medie dove purtroppo<br />

lo scorso anno si sono verificati<br />

casi di bullismo”. Il servizio<br />

sarà coordinato dall’Ufficio<br />

Servizi sociali in collaborazione<br />

con la polizia Municipa<strong>le</strong>.<br />

Con il finanziamento<br />

regiona<strong>le</strong> è possibi<strong>le</strong> sostenere<br />

l’iniziativa fino al 31 dicembre.<br />

“Si spera – conclude<br />

l’assessore Rigoni – che<br />

possa essere rifinanziato subito,<br />

in ogni caso ci adopereremo<br />

per fare in modo che il<br />

comune possa continuare a<br />

sostenerlo e garantirne la<br />

continuità”.<br />

Stefania Longhini


Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Una “settimana pedagogica”<br />

per una scuola di qualità<br />

Si è da poco conclusa<br />

la Settimana<br />

pedagogica, iniziativa<br />

varata dai dirigenti<br />

scolastici del CTF<br />

(Centro territoria<strong>le</strong> di<br />

formazione) di<br />

Asiago - Bassano.<br />

Dal 6 al 10 settembre,<br />

nel territorio dell’Altipiano<br />

e del<br />

bassanese, si sono<br />

svolti sette convegni<br />

e seminari, sono stati<br />

attivati 78 laboratori<br />

didattici per la formazione<br />

di docenti, persona<strong>le</strong><br />

amministrativo e<br />

dirigenti scolastici.<br />

In tempi di burrasche istituzionali,<br />

di difficoltà economiche,<br />

il sipario del<br />

Mil<strong>le</strong>pini ha messo in primo<br />

piano la Scuola e<br />

quanti operano in essa,<br />

aprendo con un convegno<br />

l’iniziativa. Si è sentita una<br />

scuola che ripensa se stessa,<br />

che ha il coraggio di prendersi<br />

il tempo per una sana rif<strong>le</strong>ssione.<br />

Autorevoli esperti quali<br />

Bocchi, Cambi, Spaltro e molti<br />

altri hanno delineato <strong>le</strong> sfide<br />

che attendono la scuola all’inizio<br />

del nuovo mil<strong>le</strong>nnio.<br />

Sono stati 3.265 gli insegnanti<br />

dei tre ordini di scuola che hanno<br />

aderito all’iniziativa,<br />

sciamando tra <strong>le</strong> varie sedi<br />

ospitanti. Si è trattato di un momento<br />

profondamente<br />

formativo: relazioni, dibattiti e<br />

spettacoli hanno presto lascia-<br />

to il passo a una fitta rete di laboratori<br />

didattici pensati per insegnanti<br />

provenienti dal<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong><br />

dell’infanzia, dal<strong>le</strong> primarie, dal<strong>le</strong><br />

scuo<strong>le</strong> medie e superiori. Hanno<br />

aderito docenti da tutta la<br />

provincia, dal Veneto e persino<br />

da fuori regione. Il successo<br />

dell’iniziativa è stato garantito<br />

dalla sua gestione sapiente e<br />

capillare per via informatica, abbattendone<br />

i costi e permettendone<br />

l’attuazione. Inoltre i corsi<br />

sono stati gratuiti, grazie ai<br />

contributi offerti dalla Regione<br />

Veneto, dal Centro territoria<strong>le</strong> di<br />

Formazione Bassano- Asiago,<br />

dalla Provincia di Vicenza e<br />

da alcune banche, tra cui la<br />

Cassa rura<strong>le</strong> e artigiana di<br />

Roana. Nell’Altopiano sono<br />

stati organizzati, oltre al convegno<br />

inizia<strong>le</strong>, quindici laboratori<br />

e due eventi culturali.<br />

Se molti e ricchi sono stati<br />

gli spunti offerti dai Convegni<br />

sul piacere della <strong>le</strong>ttura,<br />

sulla preado<strong>le</strong>scenza, sulla valutazione,<br />

tanto per citarne alcuni,<br />

momento fondamenta<strong>le</strong><br />

sono stati proprio i laboratori.<br />

“I laboratori sono stati un’occasione<br />

di crescita professiona<strong>le</strong><br />

molto apprezzata da tutti i<br />

corsisti, grazie alla qualità dei<br />

formatori e alla possibilità di<br />

confronto e di scambio di esperienze<br />

che la struttura<br />

laboratoria<strong>le</strong> dei corsi ha permesso”<br />

ha affermato il dirigente<br />

Francesco Tognon che ha<br />

coordinato la Settimana pedagogica<br />

sul territorio altopianese.<br />

Gli argomenti toccati dai labo-<br />

I pensieri dei bambini prendono il volo<br />

Primo giorno di <strong>le</strong>zione anche alla Scuola Primaria “Monte Ortigara” di Asiago. Nell’aria umida e<br />

fredda di questo mattino di settembre si percepisce una sorta di eccitazione che in realtà nasconde<br />

<strong>le</strong> emozioni, i timori, <strong>le</strong> attese e <strong>le</strong> speranze di tutti i bambini che verso <strong>le</strong> ore 7:30 cominciano ad<br />

arrivare, a gruppetti, nell’edificio scolastico che raggiungono con lo scuola-bus, il pullman o accompagnati<br />

dai genitori. Una volta entrati nel<strong>le</strong> varie classi, con <strong>le</strong> loro insegnanti, gli alunni sono<br />

colti dallo stupore nel vedere al centro dell’aula una piccola mongolfiera fatta con tanti coloratissimi<br />

palloncini. Ogni bambino, sotto la guida esperta dell’ insegnante che lo fa rif<strong>le</strong>ttere, scrive su un<br />

bigliettino i suoi buoni propositi per questo nuovo anno scolastico.Il messaggio viene <strong>le</strong>gato al<br />

palloncino e all’ora di merenda tutti i 198 palloni vengono lasciati liberi in volo a colorare il cielo<br />

grigio di questo mattino.Mi impegno a: “studiare di più matematica”; “fare quello che dice la maestra<br />

perché voglio diventare più bravo”; “fare in modo che tutti possano essere amici”; “spero che tutta<br />

la classe si impegni a comportarsi meglio, per poter lavorare in tranquillità”. Questi sono solo alcuni<br />

dei propositi dei bambini che, con questa attività, si sono sentiti responsabilizzati a impegnarsi e a<br />

migliorare per costruire, in base al<strong>le</strong> capacità di ognuno, la loro carriera scolastica ancora in erba. I<br />

palloncini colorati, tutti bellissimi, hanno voluto sottolineare che la diversità è arricchente e che<br />

ognuno ha doti da valorizzare e da condividere che altri non hanno. Poi, si sono posti del<strong>le</strong> domande:<br />

“Dove arriverà il mio palloncino?”; “Chi lo <strong>le</strong>ggerà?” “Chissà se mi risponderanno?”. Mah… speriamo<br />

che qualcuno di loro venga accontentato e riceva una risposta, intanto possiamo dire che è stato<br />

un momento davvero bello e coinvolgente che ha creato un’intesa tra tutte <strong>le</strong> insegnanti del p<strong>le</strong>sso e<br />

rafforzato la loro collaborazione per lavorare con i ragazzini in modo da far volare veramente i loro<br />

pensieri su orizzonti lontani, rendendo <strong>le</strong> loro menti aperte all’altro, alla conoscenza del mondo che<br />

li circonda, allo sperimentare, al creare per conoscere sempre di più anche se stessi, <strong>le</strong> loro difficoltà<br />

e i loro punti di forza. Buon anno scolastico a tutti Cristina Danieli<br />

ratori sono stati i più<br />

vari: l’italiano, il giornalismo,<br />

come gestire<br />

<strong>le</strong> relazioni in classe, <strong>le</strong><br />

lingue straniere, la<br />

manualità, la<br />

psicomotricità, la gestione<br />

di una biblioteca,<br />

religione, matematica,<br />

disabilità, scienze,<br />

storia, geografia e territorio,<br />

teatro, musica,<br />

movimento e<br />

multimedialità. I<br />

formatori nei corsi<br />

sono stati i docenti<br />

stessi che hanno messo a disposizione<br />

<strong>le</strong> loro competenze<br />

per altri col<strong>le</strong>ghi i quali hanno<br />

gradito una formazione calata<br />

nella realtà della Scuola, consapevoli<br />

di quanto sia affascinante<br />

eppure impervio il loro<br />

Dialogo e rego<strong>le</strong>: i consigli<br />

di Mario Conte ai genitori<br />

Nell’ambito della Settimana<br />

pedagogica, svoltasi dal 6 al 10<br />

settembre tra Asiago e Bassano<br />

e indirizzata principalmente agli<br />

insegnanti del Veneto, si è svolto<br />

anche un incontro intitolato<br />

“Dialogo e Rego<strong>le</strong>” aperto a<br />

tutti, specialmente ai genitori.<br />

L’incontro era tenuto<br />

dallo psicologo e kinesiologo<br />

Mario Conte che, oltre a cogliere<br />

nel segno, ha saputo<br />

anche divertire il purtroppo<br />

scarso pubblico presente nell’aula<br />

di musica del<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong><br />

e<strong>le</strong>mentari. Con l’aiuto di video<br />

e altri strumenti, ha fatto<br />

suonare qualche<br />

campanellino ed ha dato anche<br />

qualche bel consiglio.<br />

Il discorso di partenza sui<br />

neuroni a specchio ha da subito<br />

messo in al<strong>le</strong>rta i genitori.<br />

Andando al sodo: quando<br />

un bimbo vede fare una cosa<br />

è come se la stesse facendo.<br />

Ciò significa che il vedere e<br />

l’agire sono sincronizzati.<br />

Che si sa già fare ciò che si<br />

vede fare.<br />

Questo tema così affascinante<br />

è stato uno spunto per parlare<br />

di coerenza che, in educazione<br />

è una specie di<br />

assioma. In pratica i figli te<br />

la chiedono, la implorano da<br />

te come implorano di avere<br />

del<strong>le</strong> rego<strong>le</strong> e di essere anche<br />

obbligati a rispettar<strong>le</strong>.<br />

Semplice, quasi bana<strong>le</strong>: <strong>le</strong><br />

rego<strong>le</strong> vanno studiate con<br />

cura, quando <strong>le</strong> diamo devono<br />

essere comprese per poter<br />

essere anche eseguite. C’è<br />

un qualcosa di spietato in tutto<br />

questo, ma di fatto è un<br />

grande bisogno<br />

umano quello di essere gestiti<br />

da rego<strong>le</strong>, frenati da limiti.<br />

In fin dei conti se ci si pensa<br />

bene <strong>le</strong> norme e <strong>le</strong> rego<strong>le</strong> sono<br />

state la base per l’organizzazione<br />

in società e ne hanno<br />

mestiere. Avere avuto il tempo<br />

per confrontarsi, riconoscere<br />

intuizioni frammentarie in più<br />

vasti disegni, sentirsi confermati<br />

su piste poco battute, permetterà<br />

di inaugurare il nuovo anno<br />

scolastico con quella fiducia e<br />

quella positività che non dovrebbero<br />

mai abbandonare i docenti.<br />

Questa Scuola ha scoperto<br />

in sé risorse rinnovabili, ha<br />

permesso ai suoi insegnanti di<br />

permesso la sopravvivenza.<br />

Nessuno di noi penserebbe<br />

mai di passare col rosso ed è<br />

una cosa semplice da spiegare<br />

anche ai bambini più piccoli.<br />

Perchè allora è così diffici<strong>le</strong> a<br />

volte farsi ascoltare e modificare<br />

quei loop che si creano<br />

nel<strong>le</strong> relazioni con i nostri figli?<br />

Qualche consiglio dalla serata:<br />

ascoltare sempre i figli con<br />

interesse, occuparsi di loro,<br />

stimolare la comunicazione e<br />

dare sempre importanza al<strong>le</strong><br />

loro sensazioni, emozioni,<br />

errori, progressi.<br />

Cercare di risolvere i prob<strong>le</strong>mi<br />

qui e ora: in pratica non<br />

va<strong>le</strong> la pena farsi i tipici trip<br />

(è geloso dalla nascita del<br />

fratellino, ha un brutto carattere,<br />

reagisce così perchè<br />

quella volta è rimasto<br />

traumatizzato etc etc).<br />

Non per minimizzare su prob<strong>le</strong>mi,<br />

che probabilmente<br />

sono veri e hanno una storia,<br />

ma per concentrarsi sulla<br />

soluzione. Esempio: c’era un<br />

bimbo che sputava sempre<br />

all’asilo. Sputava addosso ai<br />

compagni, al<strong>le</strong> maestre, a<br />

tavola…insomma uno schifo.<br />

Tutti allarmati, famiglia<br />

inclusa, per capire da qua<strong>le</strong><br />

angolo buio della personalità<br />

e della storia di questo bimbo<br />

scaturisse a una reazione così<br />

disgustosa e antisocia<strong>le</strong>. Per<br />

risolverla qui e ora gli hanno<br />

organizzato la gara di sputo,<br />

hanno canalizzato la sua reazione<br />

in qualcosa di <strong>le</strong>cito:<br />

adesso sputi, e vinci se sputi<br />

fino all’albero, ma devi sputare<br />

tutta la mattina assieme<br />

ai tuoi compagni. Il bimbo ha<br />

sputato ancora un po’ e poi ha<br />

lasciato perdere. Poi con<br />

calma si è cercato di capire<br />

cosa ci fosse a monte. Altro<br />

5<br />

confrontare approcci<br />

metodologici, ha riportato in<br />

auge la festa del<strong>le</strong> idee, il coraggio<br />

di esporsi. Gli iscritti ai<br />

laboratori hanno trovato risposte<br />

pratiche e praticabili ai propri<br />

quesiti. Visto il successo<br />

della Settimana pedagogica si<br />

sta già pensando ad iniziative<br />

future. Ora è il momento di sperimentare<br />

in classe, con gli alunni,<br />

quanto appreso.<br />

esempio: due fratellini o sorelline<br />

litigano animatamente.<br />

1) Vanno fermati appena iniziano<br />

e visto che nella maggior<br />

parte dei casi non si conoscono<br />

tutti i minimi dettagli,<br />

<strong>le</strong> sfumature e <strong>le</strong> motivazioni<br />

di questo litigio, uno dei<br />

tanti, non si prendono <strong>le</strong> parti<br />

di nessuno dei due. 2) si portano<br />

i bimbi in una stanza<br />

della casa dove non ci siano<br />

troppe distrazioni per loro<br />

(tipo giochi, te<strong>le</strong>visione etc),<br />

un corridoio va benissimo.<br />

3) Si spiega loro che visto<br />

che hanno il piacere di litigare<br />

spesso e vo<strong>le</strong>ntieri si è deciso<br />

di dare loro questa opportunità:<br />

ogni giorno alla stessa<br />

ora li si inviterà in corridoio<br />

con un timer da cucina o un<br />

cronometro e si darà loro<br />

l’opportunità di litigare a più<br />

non posso esattamente per<br />

30 minuti.<br />

Attenzione: non va spiegato<br />

loro perchè, semplicemente<br />

bisogna essere assolutamente<br />

costanti e ricordarsi di farlo<br />

ogni giorno, possibilmente<br />

non prima di andare a <strong>le</strong>tto<br />

(quello è un momento da<br />

dedicare alla tranquillità e al<br />

rilassamento).<br />

Ovviamente non riusciranno<br />

a litigare a comando o se lo<br />

faranno verrà loro da ridere,<br />

oppure semplicemente<br />

si annoieranno. Si dovrà<br />

comunque essere coerenti<br />

e tenerli lì mezz’ora!<br />

Se in altri momenti della<br />

giornata scapperà la crisi e<br />

si metteranno a litigare, si<br />

dovrà intervenire, portarli<br />

nel solito corridoio e fare<br />

una “seduta straordinaria”:<br />

un’altra mezz’ora per litigare!<br />

Come dire: fa tutto<br />

quello che vuoi ma <strong>le</strong> condizioni<br />

te <strong>le</strong> do io e te <strong>le</strong> spiego<br />

pure. Stefania Longhini


ATTUALITA’<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

Una sp<strong>le</strong>ndida giornata di fine estate accoglie, per la 26°<br />

festa, oltre un centinaio di ex emigranti vicentini, con una<br />

folta rappresentanza dell’Altopiano, nel ristorante “alla Campagna”<br />

di Trissino . “Ex emigranti vicentini nel mondo” è<br />

un’ Associazione sorta spontaneamente nell’ormai lontano<br />

1984 dalla voglia di alcuni emigranti, rientrati in Italia dopo<br />

molti o pochi anni di lavoro all’estero, di incontrarsi e raccontarsi<br />

<strong>le</strong> esperienze del rientro e del<strong>le</strong> novità di una società<br />

cresciuta e benestante, insomma di un “nuovo veneto”.<br />

La giornata di festa inizia con il saluto del presidente, il galliese<br />

Antonio Rigoni, che invita a ricordare il passato di emigranti<br />

con orgoglio perché il nostro emigrare dal 1870, durato cento<br />

anni, era un emigrare di necessità, un emigrare contro la<br />

miseria, un emigrare per trovare un po’ di dignità per la fami-<br />

Terminata l’estate, si è<br />

tutti più malinconici: i<br />

paesi si spopolano, <strong>le</strong><br />

giornate si accorciano,<br />

il freddo inizia a farsi<br />

sentire e i bambini ritornano<br />

tra i banchi di<br />

scuola, felici di ritrovare<br />

gli amici e di scambiarsi<br />

racconti sul<strong>le</strong> vacanze<br />

passate. Anche<br />

quest’anno, porteranno<br />

con loro il ricordo di<br />

un’estate…giocosa! I<br />

numeri parlano chiaro:<br />

più di 400 gli scritti al<br />

Gr.Est. che la Cooperativa<br />

“Il Faggio” di<br />

Asiago ha offerto a bambini<br />

e ragazzi dai sei ai quattordici<br />

anni.<br />

La collaborazione con <strong>le</strong><br />

Amministrazioni dei Comuni<br />

di Asiago, Gallio, Roana,<br />

Foza e Rotzo, <strong>le</strong> parrocchie<br />

e <strong>le</strong> Pro Loco ha consentito,<br />

per i mesi di luglio ed agosto,<br />

l’apertura di ben nove centri<br />

estivi, tra i quali uno alla fra-<br />

Lo chiamano “fenomeno del<br />

balconing”: d’altronde certe<br />

fesserie vanno rese con un<br />

ing<strong>le</strong>se che almeno cerchi di<br />

nascondere il termine italiano<br />

che ci sta sotto. Solo in<br />

quest’estate, nel bellissimo<br />

paradiso del<strong>le</strong> Iso<strong>le</strong> Ba<strong>le</strong>ari,<br />

sei morti. L’ultimo, la settimana<br />

scorsa, un ragazzo italiano.<br />

In cosa consiste questo<br />

ennesimo tentativo di salire<br />

agli onori della cronaca?<br />

Semplice a dirlo: consiste nel<br />

cercare il suicidio. Siamo corretti<br />

professionalmente: consiste<br />

nel cercare in tutti i modi<br />

di morire sotto lo sguardo di<br />

una te<strong>le</strong>camera che ne immortali<br />

<strong>le</strong> gesta e ne tramandi<br />

la follia. Perchè di follia si<br />

tratta: salire sul balcone di un<br />

albergo (meglio se posizionato<br />

nei piani alti) e gettarsi nel<br />

vuoto cercando di mirare la<br />

superficie della piscina<br />

sottostante. Che il più del<strong>le</strong><br />

volte c’è: ma chi ne tenta<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Il ricordo si fa incontro<br />

Ex emigranti vicentini nel mondo si ritrovano<br />

Sapor d'acqua natìa<br />

“Gli idioti del balconing”<br />

l’abbraccio non c’è<br />

con la testa. Certo:<br />

perchè questo sport<br />

prevede uno stranissimo<br />

al<strong>le</strong>namento pregara.<br />

Si tratta di abusare<br />

di alcolici e di droghe<br />

varie, di far in<br />

modo che la testa diventi<br />

un qualcosa di<br />

rocambo<strong>le</strong>sco, cercare<br />

di spegnere il lume della ragione<br />

per poi non essere coscienti<br />

quando ci si lancia.<br />

Per qualcuno che ci riesce -<br />

con un colpo fi fortuna degno<br />

del miglior Enalotto - altri<br />

ce ne rimettono la pel<strong>le</strong>:<br />

lasciando dubbi e quesiti a<br />

chi poi ha l’arduo compito di<br />

sopravvivere dopo una simi<strong>le</strong><br />

tragedia.<br />

Storie per lo più giovani e<br />

scanzonate, come quel<strong>le</strong> che<br />

glia; questo ci ha dato la forza e il coraggio di superare qualsiasi<br />

disagio in qualsiasi parte del mondo. “Ora stiamo vivendo<br />

una nuova povertà ossia - prosegue il Rigoni - la perdita<br />

dei valori, quei valori fede, famiglia e lavoro che per noi erano<br />

indispensabili; il non rispetto della vita che sconvolge l’equilibrio<br />

della famiglia, mariti che ammazzano <strong>le</strong> mogli, figli che<br />

ammazzano i genitori e di conseguenza una vita socia<strong>le</strong> degradata.<br />

C’è tanta fame di giustizia, cerchiamola con coerenza<br />

ed onestà e se riusciremo a credere, amare e rispettare<br />

chi ci sta accanto ritroveremo <strong>le</strong> nostre radici”. Al saluto è<br />

seguita la Santa Messa officiata dall’immancabi<strong>le</strong> Padre<br />

Albino Michelin che molti tifosi biancorossi conoscono bene,<br />

arrivato infatti da Zurigo, dove opera presso la Missione Cattolica<br />

Italiana, sia per vedere il “suo Vicenza” che per questa<br />

I bei giorni di un’estate…giocosa<br />

Il bilancio dell’attività dei Gruppi estivi gestiti nei comuni di Asiago, Gallio, Roana, Foza<br />

e Rotzo dalla Cooperativa “Il Faggio”. Oltre 400 gli iscritti dai sei ai quattordici anni<br />

zione Sasso frequentato anche<br />

dai ragazzi di<br />

Stoccareddo. Le attività proposte<br />

dal lunedì al venerdì, sia<br />

al mattino che al pomeriggio,<br />

sono state di tipo ludico-ricreativo:<br />

gli animatori hanno<br />

coinvolto i ragazzi in giochi<br />

all’aria aperta, laboratori creativi<br />

e canti di gruppo. Il tutto<br />

è stato inserito inserito in<br />

una cornice pedagogicoeducativa<br />

che ha promosso<br />

la gioia dell’incontrarsi e del<br />

condividere, dell’amicizia e<br />

del rispetto favorendo lo sviluppo<br />

socia<strong>le</strong> ed emoziona<strong>le</strong><br />

dei ragazzi. La formula, ormai<br />

da anni collaudata, ha<br />

previsto attività extra a quel<strong>le</strong><br />

quotidiane; una volta alla<br />

settimana è stata effettuata<br />

d’estate se ne vanno - col<br />

beneplacito consenzianete<br />

dei genitori - a strafarsi di<br />

pasticche e di alcol in quei<br />

moderni campi di sterminio<br />

gemellati con Auschwitz.<br />

Eppure i loro nomi sono noti<br />

a tutti, e declinati il più del<strong>le</strong><br />

volte con appassionata magia:<br />

Mikonos, Lloret de Mar,<br />

Ibiza, Formentera, San<br />

Andrès, Ios. Chi ancora torna<br />

- come la ragazza che l’al-<br />

un’escursione di tutta la<br />

giornata, che per i residenti<br />

è stata occasione<br />

di rivedere (o scoprire!)<br />

luoghi della propria<br />

terra, mentre ha offerto<br />

ai turisti l’opportunità<br />

di conoscere e vivere<br />

da vicino la natura<br />

dell’Altopiano. I ragazzi<br />

hanno potuto, a turno,<br />

partecipare ad attività<br />

sportive (nuoto,<br />

pattinaggio, percorsi di<br />

agilità) e si sono goduti la<br />

visione di film adatti alla<br />

loro età in una sala cinematografica.<br />

Sono state<br />

proposte anche uscite presso<br />

luoghi d’interesse cultura<strong>le</strong> presenti<br />

sul territorio (fattoria didattica,<br />

archeopercorso, musei<br />

etc.), poiché l’intento della<br />

Cooperativa “Il Faggio” è<br />

quello di offrire a residenti e<br />

turisti un servizio che possa<br />

integrarsi in una rete di proposte<br />

che coinvolge diverse<br />

agenzie educative.<br />

tro giorno ha scritto una<br />

<strong>le</strong>ttera aperta al Corriere<br />

- assicura che<br />

non c’è tempo per<br />

mangiare. E neppure<br />

per andare in spiaggia:<br />

solo disco, pub, alcol a<br />

poco prezzo e gente<br />

fradicia che vomita.<br />

Con la scoperta d’essere<br />

tornati con nessun<br />

amico in più. La storia ha<br />

pianto i deportati nei gulag,<br />

nei campi di sterminio, nel<strong>le</strong><br />

moderne carneficine dell’Est:<br />

ma quelli non scelsero<br />

di conficcarsi negli anfratti di<br />

quegli inferni costellati di cadaveri,<br />

tranelli e cremazioni.<br />

Oggi, invece, nei moderni<br />

campi di sterminio ci si va,<br />

magari finanziati e sponsorizzati<br />

da genitori ignari<br />

dell’ubicazione e della vita ivi<br />

pubblicizzata. Ma nessuna<br />

scusa regge ta<strong>le</strong> infamia e<br />

noncuranza: se non la conoscono,<br />

sono colpevoli per non<br />

informarsi dove vanno a cacciarsi<br />

i loro figli. Se la conoscono<br />

e nonostante ciò li lasciano<br />

andare - strappando<br />

promesse da marinaio - sono<br />

doppiamente colpevoli:<br />

perchè sanno, tacciono e poi<br />

accusano il primo che passa<br />

di disinformazione. Essere<br />

educatori oggi è una sfida<br />

gigantesca, una di quel<strong>le</strong> sfide<br />

che non annoiano mai chi<br />

in loro s’imbatte. Una sfida<br />

che porta anche all’impopolarità:<br />

perchè dire di no, impedire<br />

o semplicemente spostare<br />

destinazione significa<br />

complicarsi la vita, rodersi il<br />

fegato e costruire muri. Eppure<br />

qualcuno ci prova: come<br />

quella mamma che, avvisata<br />

e attenta, appena avuto il sentore<br />

che là correva il desiderio<br />

di sua figlia, <strong>le</strong> ha regalato<br />

6<br />

festa. Come suo solito, il prete scalabriniano ha condotto una<br />

Messa “specia<strong>le</strong>” piena di Spirito Santo come ne è piena non<br />

solo la Terra, ma tutto l’Universo.<br />

La giornata è proseguita con un raffinato menù di prelibatezze<br />

venete e un pomeriggio di musica e ballo che si è protratto<br />

fino a tarda sera non senza un arrivederci alla prossima 27°<br />

Festa. Amerigo Baù<br />

Innovazione in farmacia<br />

Tempo fa, entrando in Farmacia Bortoli, mi sono resa<br />

conto che gli addetti alla vendita, non svolgevano più quel<br />

lavoro certosino di avanti e indietro fra gli scaffali, come<br />

del<strong>le</strong> api operaie fra <strong>le</strong> cel<strong>le</strong>tte del<strong>le</strong> arnie. Ho chiesto<br />

lumi e mi è stato spiegato che in occasione dei recenti<br />

lavori di ristrutturazione, la proprietà aveva scelto di adeguarsi<br />

all’uso di nuove tecnologie e approfittando della<br />

<strong>le</strong>gge “Tremonti Ter”, è stato installato un impianto<br />

robotizzato di collocazione/distribuzione dei prodotti farmaceutici.<br />

Quando arrivano i rifornimenti dai magazzini<br />

farmaceutici, questi vengono pre<strong>le</strong>vati da due bracci robot<br />

e ordinati automaticamente, ma in contemporanea<br />

vengono inviati attraverso due lift, al piano di sopra, dopo<br />

che è stata imputato e scansionato il codice del farmaco<br />

sui due terminali, da farmacisti e commessi. Una scelta<br />

che ha richiesto ovviamente i tempi necessari all’adattamento<br />

su misura dell’impianto a seconda del<strong>le</strong> caratteristiche<br />

strutturali dell’ambiente e all’acquisizione della pratica<br />

da parte degli addetti. Alla sera la macchina svolge<br />

automaticamente il lavoro di controllo del<strong>le</strong> quantità dei<br />

prodotti in giacenza in tempo rea<strong>le</strong> e il loro riordino. In 13<br />

secondi viene evasa una norma<strong>le</strong> ricetta: vedere la macchina<br />

in funzione è...spazia<strong>le</strong>! E pensare che l’obiettivo<br />

era semplicemente quello di dedicare maggior tempo al<strong>le</strong><br />

esigenze dell’utente, ai rapporti umani, come era consuetudine<br />

quando dietro il vecchio bancone e tra gli scaffali<br />

pieni di vasi dai nomi misteriosi, i consigli e <strong>le</strong> soluzioni te<br />

li dava il Dott. Tita Molini. L’impianto, frutto tipicamente<br />

veneto del settore tecnologico e ricerca (Pharmatheck –<br />

Verona), ha destato molta curiosità fra titolari di altre<br />

farmacie che hanno voluto constatarne di persona <strong>le</strong> peculiarità.<br />

Beppa Rigoni Scit<br />

un biglietto aereo per tre mesi<br />

di studio all’estero. Risultato:<br />

la figlia è tornata con un grazie<br />

sul<strong>le</strong> labbra. Per non aver<br />

perso tempo, per essere diventata<br />

cittadina del mondo, per<br />

aver evitato una settimana da<br />

sballo. Quella mamma ha sudato<br />

sette camicie: ma permetterà<br />

a sua figlia di divertirsi<br />

anche fra trent’anni. Perchè<br />

certe idiozie hanno <strong>le</strong> ore contate<br />

e tutti lo sanno. E i balconi<br />

sono stati fatti per allargare<br />

lo sguardo: non per mostrare<br />

che lineamenti tiene la morte.<br />

L’eterno riposo: a chi muore.<br />

Ma anche a chi finanzia la<br />

morte. Don Marco Pozza


ATTUALITA’<br />

E’ stata prorogata fino al 10<br />

ottobre la persona<strong>le</strong><br />

di Leonardo<br />

Cremonini presso il<br />

Museo ‘Le Carceri’<br />

di Asiago: sino a<br />

ta<strong>le</strong> data sarà possibi<strong>le</strong><br />

accedere all’esposizionededicata<br />

all’artista da<br />

poco scomparso e<br />

organizzata dalla<br />

proficua collaborazione<br />

tra il Comune<br />

di Asiago e l’Associazione<br />

Alberto<br />

Buffetti soltanto nei<br />

fine settimana.<br />

L’Associazione Alberto<br />

Buffetti, da un<br />

paio d’anni, organizza<br />

eventi di straordinaria portata<br />

nel nostro territorio; il<br />

successo della mostra di<br />

Giorgio Scalco, organizzata<br />

sempre presso la struttura<br />

asiaghese nell’estate<br />

In questo 6° anno di vita del<br />

Rotary Club Asiago Altopiano<br />

dei Sette Comuni il Presidente<br />

Dario Dal Collo, in accordo<br />

con tutti i soci del Club, nell’ottica<br />

di un Club come quello<br />

altopianese che si propone<br />

continui e nuovi traguardi, vuo<strong>le</strong><br />

fortemente dar vita ad un<br />

ulteriore ambizioso progetto:<br />

quello di costituire entro l’anno<br />

rotariano della sua presidenza,<br />

e cioè entro la metà del<br />

2011, un club Rotarct<br />

Altopianese. Ma cos’è<br />

il Rotaract? Cosa significa<br />

e quali obiettivi si pone?<br />

La denominazione Rotaract<br />

nasce dalla fusione del<strong>le</strong> paro<strong>le</strong><br />

“Rotary” ed “Action”,<br />

cioè un’azione del Rotary<br />

come service a favore dei giovani<br />

“E’ il più bel service del<br />

Rotary, il più esaltante, il<br />

coronamento dell’iniziativa<br />

rotariana nella società”.<br />

Di fatto è dunque un’associazione<br />

di giovani, uomini e donne,<br />

di età compresa tra i 18 ed<br />

i 30 anni organizzata e patrocinata<br />

dal Rotary, nato negli<br />

anni ‘60 per rispondere al<strong>le</strong><br />

nascenti e sempre più diverse<br />

esigenze della gioventù.<br />

L’istituzione<br />

del Rotaract (il primo<br />

nacque il 13 marzo 1968 a<br />

North Charlotte nella Carolina<br />

del Nord, USA) rappresentava<br />

“la pronta accettazione<br />

di una realtà, la comparsa,<br />

non più trascurabi<strong>le</strong>, del<br />

nuovo protagonista socia<strong>le</strong><br />

(la gioventù) e l’offerta di<br />

un ambito in cui <strong>le</strong> energie<br />

e <strong>le</strong> proposte giovanili potessero<br />

trovare espressione<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Associazione Alberto Buffetti: per Asiago<br />

un’opportunità turistico-cultura<strong>le</strong><br />

Dal connubio tra l’ente e l’Assessorato alla cultura sono nate mostre di livello come quella dedicata a<br />

Giorgio Scalco e la recente di Leonardo Cremonini. In previsione, l’esposizione del<strong>le</strong> sculture di Ettore Greco<br />

2009, ha incoraggiato a<br />

riproporre mostre artistiche<br />

di livello. Gli artisti di cui<br />

l’Associazione si occupa,<br />

infatti, hanno fama naziona<strong>le</strong><br />

e internaziona<strong>le</strong>, il cui<br />

successo è stato sancito non<br />

Il Rotary Club Asiago si allarga<br />

ed ascolto. Il Rotary aveva<br />

sin da subito intuito che anche<br />

a fronte di grandi rivolgimenti<br />

sociali e di vio<strong>le</strong>nte<br />

contrapposizioni ideologiche,<br />

alla fine, l’atteggiamento<br />

più costruttivo è sempre<br />

la ricerca del dialogo, del<br />

confronto, dell’incontro,<br />

della collaborazione. La<br />

nascita del Rotaract fu una<br />

del<strong>le</strong> esperienze più significative<br />

sul rapporto positivo<br />

tra <strong>le</strong> generazioni”.<br />

Se dunque il fenomeno Rotary,<br />

associazione nata il 23 febbraio<br />

1905 per opera del giovane<br />

avvocato di Chicago Paul<br />

Harris ed oggi diffusa in tutto<br />

il mondo con circa un milione<br />

e trecentomila soci senza distinzioni<br />

di razza, sesso e nazione<br />

che si riuniscono in più<br />

di 28.000 club (si tratta della<br />

più grande e diffusa associazione<br />

umanitaria mondia<strong>le</strong>), ha<br />

dimensioni planetarie, anche il<br />

suo Rotaract sta assumendo<br />

dimensioni via via sempre più<br />

importanti. Oggi in 156 paesi<br />

del mondo ci sono 520 Distretti<br />

Rotaract, 7.665 club Rotaract<br />

soltanto dal pubblico che li<br />

segue, ma anche da critici<br />

d’arte dalla ferrata esperienza.<br />

L’Associazione Alberto<br />

Buffetti si occupa dunque<br />

della promozione di tali ar-<br />

con 176.295 soci; in Italia ci<br />

sono 10 Distretti con 367 club<br />

e 6.527 soci e nel Distretto<br />

2060 (quello triveneto cui appartiene<br />

il Rotary Club<br />

altopianese) ci sono 36 club<br />

con più di 500 soci. Come<br />

obiettivi il Club Rotaract ha,<br />

tra gli altri, quello di sviluppare<br />

<strong>le</strong> capacità professionali e di<br />

<strong>le</strong>adership dei Soci, promuovere<br />

il rispetto dei diritti altrui, dei<br />

principi etici e della dignità di<br />

ogni professione, fornire ai giovani<br />

l’occasione di affrontare<br />

<strong>le</strong> esigenze della comunità loca<strong>le</strong><br />

e mondia<strong>le</strong>, collaborando<br />

con il Rotary Club Padrino e<br />

con altri Club Rotaract sparsi<br />

in tutto il mondo. E’ importante<br />

ricordare che nel Rotaract<br />

“si entra per scelta e si impara<br />

che insieme si può realizzare<br />

qualcosa di grande;<br />

ognuno ha in sé un potenzia<strong>le</strong><br />

enorme e non è giusto<br />

dimenticarsi di metterlo a<br />

frutto a favore degli altri. Nel<br />

Club si diventa amici e con<br />

gli amici si impara a mettere<br />

in circolo idee ed energie ed<br />

una volta che si ha l’intra-<br />

tisti con mostre e<br />

cataloghi realizzatiminuziosamente<br />

e che mirano<br />

a fare conoscere<br />

agli appassionati<br />

e non solo<br />

lo straordinario<br />

mondo dell’arte<br />

più contemporanea,<br />

che tanto fa<br />

parlare di sé nel<br />

mondo.<br />

Tra i nomi della<br />

“scuderia artistica”<br />

di Alberto<br />

Buffetti, oltre a<br />

Giorgio Scalco e<br />

a Leonardo Cremonini,<br />

compare il nostrano scultore<br />

Paganin, ma anche i pittori<br />

Gianfranco Asveri e<br />

Matteo Massagrande,<br />

Abdallah Kha<strong>le</strong>d e Roberta<br />

Crocioni (cui recente-<br />

prendenza di farlo, i risultati<br />

possono essere inaspettati<br />

e sorprendenti”.<br />

Normalmente per il Rotaract<br />

<strong>le</strong> riunioni formali si tengono<br />

ogni 15 giorni e comprendono<br />

relazioni, visite ad aziende, dibattiti<br />

culturali e visite ad altri<br />

Club, non dimenticando i momenti<br />

conviviali di feste come<br />

ad esempio “il Capodanno<br />

Naziona<strong>le</strong> VENEZIA 2011”<br />

organizzato dal Distretto<br />

Rotaract 2060 dal 30 Dicembre<br />

2010 al 02 Gennaio 20011<br />

all’Hotel Monaco e Gran<br />

Canal di Venezia. Il Presidente<br />

Dal Collo, assieme a tutto il<br />

Rotary altopianese, è molto<br />

fiducioso per il buon esito di<br />

questa iniziativa e, proprio in<br />

tal senso, si stanno organizzando<br />

appositi incontri conoscitivi<br />

con i giovani non necessariamente<br />

o esclusivamente<br />

altopianesi, ma che comunque<br />

abbiano e sentano un <strong>le</strong>game<br />

“affettivo” con l’Altopiano, un<br />

qualcosa che li <strong>le</strong>ga a questa<br />

nostra sp<strong>le</strong>ndida terra. Chiunque<br />

fosse interessato ad ottenere<br />

maggiori informazioni<br />

sul<strong>le</strong> attività del Rotaract può<br />

accedere al sito<br />

www.2k60.com mentre per<br />

contattare il Presidente del<br />

Rotary altopianese, Dario Dal<br />

Collo, può inviare una mail a<br />

dalcollo@dalcollodario.191.it<br />

o te<strong>le</strong>fonare al numero<br />

0445521468 oppure scrivere<br />

al segretario Gaetano Scuderi<br />

a<br />

gaetano.scuderi@aliceposta.it<br />

o te<strong>le</strong>fonare al numero<br />

3479351510.<br />

Cesare Pivotto<br />

mente la Gal<strong>le</strong>ria d’arte<br />

Nino Sindoni ha dedicato<br />

una persona<strong>le</strong>). Proprio la<br />

moglie di Cremonini, il 12<br />

settembre, ha inaugurato la<br />

sua mostra (curata sempre<br />

dall’Associazione Buffetti)<br />

a Reggio Emilia.<br />

Per il periodo inverna<strong>le</strong> e<br />

natalizio, invece, sembra siano<br />

già stati presi accordi<br />

con il Comune di Asiago per<br />

un’esposizione del<strong>le</strong> opere<br />

di Ettore Greco, scultore di<br />

cui abbiamo potuto saggiare<br />

la maestria nell’opera<br />

posta dinnanzi il Museo ‘Le<br />

Carceri’. Lo scultore sta<br />

ottenendo sempre più successi<br />

sia critici che di pubblico,<br />

basti pensare che gli<br />

è stata commissionata<br />

L’opera di Ettore<br />

Greco “Il Martire”<br />

Musica dal Vivo<br />

VENERDI’ 24<br />

TITANIO<br />

e prossimamente....<br />

non solo pizza al KHELLAR!!!<br />

Vi aspettano gustose novità !<br />

7<br />

un’opera nientemeno che<br />

dallo stilista Pierre Cardin,<br />

per una collocazione permanente<br />

presso Lacoste<br />

nella residenza che fu del<br />

Marchese De Sade, in<br />

Francia.<br />

La straordinaria inclinazione<br />

cultura<strong>le</strong> dell’Associazione<br />

Alberto Buffetti sta<br />

permettendo all’Altopiano<br />

di Asiago di aprirsi al mondo<br />

dell’arte e sta fornendo<br />

al territorio una non trascurabi<strong>le</strong><br />

offerta a livello turistico,<br />

proponendo eventi di<br />

alta qualità. Tutto ciò sembra<br />

vo<strong>le</strong>r continuare in questa<br />

direzione, proseguendo<br />

il connubio con il nostro<br />

Assessorato alla cultura.<br />

Martina Rossi


ROANA<br />

Il mese di ottobre riporta la<br />

rassegna teatra<strong>le</strong> autunna<strong>le</strong> a<br />

Canove presso la sala del cinema<br />

teatro parrocchia<strong>le</strong>, con<br />

quattro appuntamenti di rilievo,<br />

a partire da sabato 2 fino<br />

a sabato 23. Sarà la compagnia<br />

“La Caneva di<br />

Lorenzaga” di Motta di<br />

Livenza a portare in scena il<br />

primo spettacolo “Quel fiol<br />

d’un can d un gato” con l’adattamento<br />

di Danilo Dal Maso<br />

e la regia di Paolo Lazzarotto.<br />

Il sabato successivo toccherà<br />

a “Trevisium Teatro” presentare<br />

la commedia “Le bugie<br />

hanno <strong>le</strong> gambe corte” di Vittorio<br />

Barino e Martha<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Il premio “La città per il verde”<br />

consegnato al Comune di Roana<br />

Per l’origina<strong>le</strong> trasformazione polifunziona<strong>le</strong> in biolago del bacino lacustre Lonaba<br />

“Quel fiol d’un can d’un gato”<br />

Apre il 2 ottobre la rassegna teatra<strong>le</strong> d’autunno di Canove<br />

LUSIANA<br />

La mostra “Pomo pero”, in<br />

programma dal 9 al 17 ottobre,<br />

quest’anno è stata allargata<br />

anche ai funghi che compongono<br />

con <strong>le</strong> me<strong>le</strong>, <strong>le</strong> pere,<br />

<strong>le</strong> noci, <strong>le</strong> castagne, i suffruttici,<br />

<strong>le</strong> patate, l’uva e <strong>le</strong> noccio<strong>le</strong> la<br />

gamma di frutti e ortaggi che<br />

si raccolgono d’autunno sul<br />

territorio di Lusiana. La rassegna<br />

si aprirà al<strong>le</strong> 15 di sabato<br />

9 ottobre nella sala consiliare<br />

del Palazzon con il convegno<br />

sulla “Biodiversità<br />

nell’altopiano dei Sette Comuni”;<br />

interverrà Francesca<br />

Pesavento, botanica del giardino<br />

alpino di Monte Corno;<br />

moderatore sarà Antonio<br />

Cante<strong>le</strong>, presidente dell’asso-<br />

Fraccaroli per la regia di Roberto<br />

Zannolli. Risate assicurate<br />

poi anche il 16 ottobre con<br />

i nostrani “Lacharen” di Roana<br />

che presenteranno “Se devi<br />

dire una ba…otta dilla grossa”,<br />

di cui sono anche autori<br />

e registi. Infine l’ultimo appuntamento<br />

il 23 ottobre con<br />

“Amore e baticore” di Loredana<br />

Cont che sarà portato<br />

in scena dalla compagnia<br />

“Teatro instabi<strong>le</strong> di<br />

Selvazzano” su libera traduzione<br />

in dia<strong>le</strong>tto veneto di<br />

Carmen Testolin e con la<br />

regia di Maria Grazia Turato.<br />

Lo spettacolo “Quel fiol<br />

d’un can d’un gato” che<br />

aprirà la rassegna il primo<br />

sabato di ottobre porta in<br />

scena una vicenda che si<br />

muove attorno alla misteriosa<br />

scomparsa di una gatta<br />

e un tragicomico succedersi<br />

di casualità. Si dà il caso,<br />

infatti, che il felino, di proprietà<br />

di Tilde, sparisca proprio<br />

quando nella trattoria che<br />

la donna gestisce tra mil<strong>le</strong> bisticci<br />

con il marito Berto arriva<br />

una partita di funghi sospetta.<br />

Tutti gli spettacoli della rassegna<br />

inizieranno al<strong>le</strong> ore 21,<br />

l’entrata costa 10 euro, è possibi<strong>le</strong><br />

fare l’abbonamento per<br />

<strong>le</strong> 4 serate al costo tota<strong>le</strong> di 30<br />

euro. S.B.<br />

Venerdì 10 settembre 2010<br />

ha avuto luogo l’XI edizione<br />

del premio “La città per<br />

il verde” all’interno di<br />

Flormart, l’esposizione dedicata<br />

al florovivaismo presso<br />

la Fiera di Padova.<br />

Il Premio, creato e promosso<br />

da Il Verde Editoria<strong>le</strong>, è<br />

rivolto al<strong>le</strong> amministrazioni<br />

pubbliche che hanno investito<br />

in modo eccel<strong>le</strong>nte <strong>le</strong><br />

proprie risorse a favore del<br />

verde pubblico, in conformità<br />

con i dettami della Comunità<br />

Europea del Paesaggio.<br />

Il Comune di Roana<br />

è stato segnalato in prima<br />

categoria fra i Comuni fino<br />

a 5.000 abitanti per l’origina<strong>le</strong><br />

trasformazione<br />

polifunziona<strong>le</strong> in biolago del<br />

bacino lacustre del Lonaba<br />

avente funzione di serbato-<br />

io d’acqua per la lotta agli<br />

incendi forestali. Il biolago,<br />

mantenuto pulito grazie ad un<br />

impianto di fitodepurazione,<br />

è stato attrezzato con spiaggia,<br />

terreno erboso e spazio<br />

protetto con acqua bassa per<br />

permetterne l’uso anche ai<br />

bambini più piccoli. La segnalazione<br />

della giuria intende<br />

sottolineare la modalità di<br />

8<br />

valorizzazione di un e<strong>le</strong>mento<br />

di servizio, funzione che<br />

tutt’ora il biolago mantiene,<br />

arricchito di una modalità<br />

fruitiva multipla e sostenibi<strong>le</strong><br />

di tipo socia<strong>le</strong> e<br />

paesaggistico. Il premio è<br />

stato ritirato dall’assessore al<br />

turismo Luigi Martello e dal<br />

Consigliere de<strong>le</strong>gato alla<br />

cultura Dario Rebeschini.<br />

Pomi, peri e…funghi a Lusiana<br />

Dal 9 al 17 ottobre la rassegna dedicata al<strong>le</strong> coltivazioni locali. Convegni, mostre,<br />

dimostrazioni, laboratori, mercatini e spettacoli animeranno il paese per dieci giorni<br />

ciazione “Opfel<br />

on pira”. Al<strong>le</strong><br />

17 sarà aperta<br />

ufficialmente la<br />

mostra al<strong>le</strong>stita<br />

nella sala del cinemaComuna<strong>le</strong><br />

di Piazzetta<br />

Divisione<br />

Acqui. Domenica<br />

10, al pomeriggio,<br />

lungo<br />

via Roma, Lusiana ospita la giornata<br />

della rete musea<strong>le</strong> Alto<br />

vicentino con dimostrazioni e laboratori<br />

tenuti dai circa musei<br />

aderenti alla rete. Al<strong>le</strong> 15 andranno<br />

in scena balli rinascimentali<br />

con il gruppo Rinascimenta<strong>le</strong> danza<br />

di Thiene. Al<strong>le</strong> 16 saranno<br />

spremute me<strong>le</strong> e pere e sarà possibi<strong>le</strong><br />

degustare anche i marro-<br />

Il sedano di Ermelinda vince il concorso di Rubbio<br />

I primi classificati alla mostra-concorso sul sedano a Rubbio.<br />

ni. Contemporaneamente verrà<br />

anche inaugurata la risistemata<br />

Piazzetta Marchi. Lunedì 11 e<br />

merco<strong>le</strong>dì 13 ottobre nella sala<br />

consiliare del Palazzon si terranno<br />

due serate informative sul<br />

mondo dei funghi tenute dal<br />

micologo Diego Schirato. Venerdì<br />

15 nella sala consiliare del<br />

Palazzon, come lo scorso<br />

Ermelinda Cortese, appassionata<br />

orticoltrice che da anni<br />

col<strong>le</strong>ziona premi e riconoscimenti<br />

con il sedano, ha vinto<br />

la classifica sul miglior sedano<br />

in mostra all’annua<strong>le</strong> rassegna<br />

di Rubbio di Conco. La<br />

23.a rassegna dell’ortaggio<br />

ha visto in lizza 19 mazzi di<br />

produttori locali e dopo aver<br />

esaminato l’imbianchimento,<br />

lo sviluppo vegetativo e la<br />

consistenza del<strong>le</strong> cannu<strong>le</strong>,<br />

una giuria di tecnici ed esperti<br />

ha scelto i prodotti migliori<br />

dell’esposizione. La veterana<br />

Ermelinda Cortese è salita<br />

sul primo posto del podio.<br />

anno, il gruppo ristoratori<br />

di Lusiana<br />

presenterà dal<strong>le</strong> 20<br />

piatti a base di mere<br />

e pere locali.. Sabato<br />

16 è in programmaun’escursione<br />

per osservare<br />

i funghi nel loro<br />

ambiente con<br />

l’esperto Gustavo<br />

Martini. Al<strong>le</strong> 16 al<br />

Palazzon saranno proiettate<br />

diapositive, a cura di<br />

Giancarlo Ferron, sulla fauna<br />

del territorio, in particolare prede<br />

e predatori. Domenica 17<br />

in via Roma e Piazza IV Novembre<br />

saranno di scena i falchi<br />

a cura del gruppo ornitologico<br />

di Marostica e sarà dimostrato<br />

il volo dei rapaci; è<br />

Seconda piazza per Azeglio<br />

Brunello che per la prima<br />

volta entra nell’olimpo dei<br />

premiati e terza piazza per<br />

Domenico Cortese, altro veterano<br />

del<strong>le</strong> graduatorie perché<br />

negli ultimi tre anni si era<br />

sempre insediato nell’alta<br />

classifica. I complimenti sono<br />

stati espressi anche dal<strong>le</strong> autorità,<br />

in particolare il sindaco<br />

di Conco Graziella Stefani<br />

che ha sottolineato come il<br />

sedano, come il tarassaco,<br />

sono prodotti tipici del territorio<br />

e come tali debbano<br />

essere sostenuti perché particolari<br />

e peculiari. E.Z.<br />

prevista anche una dimostrazione<br />

su arte e mestieri in miniatura<br />

con Sergio Visentin.<br />

Durante il pomeriggio sarà<br />

dato vita a musiche itineranti e<br />

al teatro parrocchia<strong>le</strong> si svolgerà<br />

uno spettacolo teatra<strong>le</strong> a<br />

cura dell’associazione “Il<br />

Gufo”. Sabato 23 alla baita<br />

Monte Corno” è in programma<br />

una cena a base di funghi.<br />

Nel<strong>le</strong> domeniche 10 e 17 ottobre<br />

in centro si svolgerà il<br />

mercatino dei prodotti tipici con<br />

vendita di carne secca, formaggi<br />

di malga, mie<strong>le</strong> di montagna,<br />

patate di Rotzo, mais<br />

Marano, vini, grappe, liquori e<br />

altri prodotti del territorio oltre<br />

ad oggetti dell’artigianato loca<strong>le</strong>.<br />

Sarà aperto nei fine settimana<br />

il museo Palazzon e per<br />

tutto il mese i ristoranti terranno<br />

nel menù giornaliero piatti<br />

a base di me<strong>le</strong> e pere locali.<br />

E.Z.<br />

I mezzi del Racing Team<br />

in mostra in via Roma<br />

L’associazione ART (Altopiano Racing Team), in collaborazione<br />

con la “Locanda Centra<strong>le</strong>” ha organizzato un raduno<br />

di mezzi lungo via Roma che ha attirato una folla di curiosi.<br />

Alla festa del “Team” hanno aderito con mezzi elaborati<br />

anche appassionati di Lusiana. Con la passerella di auto<br />

“Renault Clio”, “Peugeot” e “Lancia” sono stati proposti<br />

spritz originali e un buffet. E.Z.


Un centro medico e centro<br />

riabilitativo al campo<br />

sportivo di Gallio. E’<br />

quanto prospetta di fare<br />

il Comune di Gallio in<br />

accordo con una società<br />

privata di Vicenza per<br />

dare finalmente una destinazione<br />

alla struttura<br />

costruita nel 2005 come<br />

avancorpo allo stadio di<br />

calcio e mai utilizzato.<br />

Era da tempo che l’amministrazione<br />

comuna<strong>le</strong><br />

cercava un partner con<br />

del<strong>le</strong> idee, e disponibilità<br />

ad investire, per dare<br />

una giusta finalità alla<br />

struttura. Partner trovato in<br />

Nicola Sandano, imprenditore<br />

che dal 2007 ha aperto a<br />

Vicenza la FP3 System, centro<br />

specialistico di laser<br />

terapico.<br />

L’accordo, tra l’altro, è già<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Al campo spotivo di Gallio un<br />

Centro medico e riabilitativo<br />

Nell’avancorpo dello stadio di calcio - In accordo con una società privata di Vicenza<br />

ben avviato con un pre contratto<br />

già firmato e reso ufficia<strong>le</strong><br />

con la sua adozione dal<br />

consiglio comuna<strong>le</strong> il 14 luglio.<br />

In più sono stati già presentati<br />

ai consiglieri comunali i<br />

progetti di come sarà la strut-<br />

tura e di cosa si realizzerà.<br />

In pratica al piano terra della<br />

struttura di quasi 900 metri<br />

quadrati la FP3 System realizzerà<br />

un poliambulatorio<br />

con 6 studi medici, una sala<br />

diagnostica con una riso-<br />

Memorial Antonio Perti<strong>le</strong>:<br />

la gara del<strong>le</strong> donne volanti<br />

A fine agosto allo stadio del<br />

salto Pakstall di Gallio si è disputato<br />

il 9° trofeo Antonio<br />

Perti<strong>le</strong>, gara va<strong>le</strong>vo<strong>le</strong> per la<br />

coppa Italia del<strong>le</strong> categorie<br />

allievi, aspiranti e juniores, e i<br />

Campionati Italiani Femminili<br />

di salto Specia<strong>le</strong> su plastica.<br />

La partecipazione degli at<strong>le</strong>ti<br />

è stata numerosa anche se<br />

quest’anno si è sentita la mancanza<br />

degli stranieri. Protagonisti<br />

l’emozione e un bel<br />

pubblico. Anche il meteo ha<br />

voluto metterci lo zampino con<br />

un acquazzone poco prima<br />

dell’inizio del salto di prova che<br />

ha fatto slittare di un’ora l’inizio<br />

del<strong>le</strong> competizioni. Ma veniamo<br />

ai risultati di questi ragazzini<br />

volanti che con coraggio,<br />

costanza e soprattutto<br />

tanta passione sfidando <strong>le</strong><br />

<strong>le</strong>ggi della natura inseguono<br />

il sogno di Icaro spiccando il<br />

volo non con <strong>le</strong> ali ma con<br />

gli sci ai piedi. Della categoria<br />

allievi, gara disputata sul<br />

trampolino k 30, il primo posto<br />

se lo è aggiudicato Luca<br />

Gianmoena, dell’Unione<br />

sportiva Lavazè, con due<br />

sp<strong>le</strong>ndidi salti oltre il punto<br />

kappa seguito a ruota da<br />

Manuel Longo dell’Unione<br />

Sportiva Dolomitica di<br />

Predazzo e al terzo posto il<br />

tarvisiano Schmoliner Luca<br />

dello Sci Club Monte Lussari.<br />

Della categoria Aspiranti,<br />

gara disputata sul trampolino<br />

k60, il sul gradino più alto è<br />

salito Danie<strong>le</strong> Varesco di<br />

Predazzo con due salti di 60,5<br />

metri a seguire due tarvisiani<br />

Zeno di Lenardo e Giacomo<br />

Marcocig. Il primo dei<br />

vicentini il tenace Andrew<br />

Lunardi, che seguendo <strong>le</strong><br />

orme del fratello Michael, ha<br />

concluso la competizione al<br />

quinto posto. Nella categoria<br />

juniores ha vinto il gardenese<br />

Tarquini A<strong>le</strong>x, al secondo posto<br />

Corradini Paolo di<br />

Predazzo e al terzo posto un<br />

altro gardenese Christian<br />

Bauer. Ma veniamo ora alla<br />

“competizione principe” di questa<br />

manifestazione ovvero<br />

Campionati Italiani Femminili:<br />

il titolo iridato va alla<br />

gardenese Evelyn Insam, Roberta<br />

D’agostina l’unica “donna<br />

volante” di origini friulane,<br />

si è aggiudicata il secondo posto,<br />

il bronzo ad un’altra<br />

gardenese Simona Senoner.<br />

Dovrei essere abituata ormai<br />

parlare di Salto Specia<strong>le</strong> ovvero<br />

il salto con gli sci visto che<br />

da anni giro per trampolini, ma<br />

per me è sempre emozionante<br />

parlare di questa disciplina<br />

che ad alcuni, ma soprattutto<br />

a me, piace definire lo<br />

sport naziona<strong>le</strong> di Gallio e<br />

che infondo rappresenta il sogno<br />

di tutti gli esseri umani<br />

cioè quello di volare. E anche<br />

se per una breve frazione<br />

di tempo il saltatore prova<br />

questa bellissima sensazione.<br />

Evelina Perti<strong>le</strong><br />

La vincitrice gardenese, Evelyn Insam<br />

nanza magnetica e<br />

una sala d’attesa con<br />

reception. Al piano<br />

primo invece sarà<br />

realizzata una sala<br />

riabilitativa con attrezzi<br />

dove opereranno<br />

un medico<br />

posturologo, un fisioterapista<br />

e altri specialisti<br />

nel campo della<br />

riabilitazione fisica<br />

tra cui tecnici del sistema<br />

di laser terapia.<br />

In più si aggiungerà<br />

una sala convegni<br />

da 80 posti.<br />

“Io la proposta la<br />

vedo in modo imprenditoria<strong>le</strong><br />

– afferma Sandano -<br />

se si riuscirà a sottoscrivere<br />

del<strong>le</strong> convenzioni con<br />

strutture alberghiere già si<br />

potrà fare molto anche nell’ottica<br />

di quel turismo sa-<br />

Il palasport/auditorium di<br />

Gallio ha ospitato anche<br />

quest’anno la 9° edizione<br />

del “Memorial Silvia<br />

e Lisa”, torneo di<br />

pallavolo a squadre miste<br />

che si è concluso lo<br />

scorso 20 luglio.<br />

E’ stata un’edizione particolarmente<br />

importante<br />

perché, oltre al consueto<br />

entusiasmo dei partecipanti,<br />

si è registrato un<br />

sempre maggiore afflusso<br />

di pubblico segno che<br />

il ricordo del<strong>le</strong> due amiche<br />

scomparse è sempre vivo.Il<br />

torneo, iniziato l’8 luglio, ha<br />

visto impegnate 12 squadre<br />

divise due gironi. Si sono qualificate<br />

per <strong>le</strong> semifinali <strong>le</strong> prime<br />

due squadre per ogni girone.<br />

La fina<strong>le</strong>, svoltasi dopo<br />

una messa in ricordo di Silvia<br />

e Lisa, ha visto impegnate di<br />

fronte ad un foltissimo pubblico<br />

la squadra dei “Pochi ma<br />

boni” contro “I cugini di montagna”.<br />

La vittoria fina<strong>le</strong> è stata<br />

proprio di quest’ultima che<br />

si è aggiudicata così l’edizio-<br />

nitario caldeggiato dalla<br />

stessa Regione. Così come<br />

una convenzione con il sistema<br />

sanitario potrà dare<br />

benefici a noi ma anche al<strong>le</strong><br />

strutture sanitarie<br />

dell’Altopiano che potranno<br />

così instaurare uno scambio<br />

proficuo tra privato e pubblico”.<br />

La società è già presente<br />

sull’Altopiano, dove<br />

gode della collaborazione di<br />

molti medici e specialisti<br />

nella riabilitazione<br />

altopianesi, come organizzatrice<br />

di corsi sulla salute.<br />

Infatti a Gallio sabato 18<br />

settembre, dal<strong>le</strong> ore 9 al<strong>le</strong><br />

ore 18, si terrà un corso dal<br />

tema “Dalla propriocezione<br />

al movimento dalla tecnica<br />

alla consapevo<strong>le</strong>zza” a cura<br />

del Centro ricerche equilibrio<br />

e postura di Padova e<br />

Vicenza. Gerardo Rigoni<br />

9<br />

I benefici<br />

della laser<br />

terapia<br />

La laser terapia proposta dalla<br />

FP3 è indicata a tutti ma in<br />

particolare agli at<strong>le</strong>ti e ai professionisti,<br />

ovvero di quel<strong>le</strong><br />

persone che hanno necessità<br />

di rimettersi in sesto nel più<br />

breve tempo possibi<strong>le</strong>.<br />

“Il laser è indicato in tutte quel<strong>le</strong><br />

<strong>le</strong>sioni parziali di <strong>le</strong>gamenti,<br />

tendini e muscoli così come<br />

nel<strong>le</strong> condropatie, discopatie<br />

ed artrosi – spiega Sandana –<br />

La potenza del laser, che raggiunge<br />

i 6,6 watt ed in 20 secondi<br />

sviluppa 150 jou<strong>le</strong>, fa sì<br />

che la sua capacità antalgica,<br />

antinfiammatoria e cicatrizzante<br />

penetri fino a 7 cm”.<br />

La terapia dovrebbe dare<br />

benefici a chi si sottopone in<br />

circa 6 sedute; sedute che<br />

durano meno di 5 minuti.<br />

Lasciando così tempo all’utente<br />

di godere del<strong>le</strong> bel<strong>le</strong>zze<br />

dell’Altopiano in un<br />

pacchetto relax/salute particolarmente<br />

richiesto in questo<br />

periodo<br />

Memorial Silvia e Lisa<br />

Il trofeo più bello è l’amicizia<br />

Foto di Roberto Costa<br />

ne 2010. Dopo <strong>le</strong> premiazioni,<br />

gli organizzatori, con immensa<br />

soddisfazione, hanno avuto<br />

l’occasione di presentare ufficialmente<br />

la neonata “Associazione<br />

amici di Silvia, Lisa e<br />

Roberta”. Il momento più toccante<br />

della serata è stato sicuramente<br />

quello che ha visto<br />

protagonisti i bambini dello sci<br />

club Gallio che, impegnati in<br />

una piccola coreografia, hanno<br />

ricostruito un cuore, simbolo<br />

dell’associazione. Successivamente<br />

sono state illustrate <strong>le</strong><br />

iniziative benefiche intraprese<br />

dalla onlus, in particolare<br />

la riqualificazione del parco<br />

crocetta al<strong>le</strong> porte di<br />

Gallio (ormai conclusa la<br />

fase progettua<strong>le</strong> inizieranno<br />

a breve i lavori di<br />

sistemazione) e il progetto<br />

di borse di studio che premieranno<br />

quegli studenti<br />

che riusciranno a distinguersi<br />

nello studio e nello<br />

sport. Al termine della serata<br />

tutto si è concluso<br />

con un momento convivia<strong>le</strong>.<br />

L’associazione<br />

amici di Silvia,Lisa e Roberta<br />

coglie l’occasione per ringraziare<br />

sentitamente in primis <strong>le</strong><br />

squadre partecipanti e il numeroso<br />

pubblico. Un caloroso<br />

ringraziamento ai bambini<br />

dello Sci Club Gallio, all’amministrazione<br />

comuna<strong>le</strong>, alla<br />

Comunità Montana, alla ditta<br />

Pan D’este (che ha generosamente<br />

donato <strong>le</strong> magliette<br />

per tutti i partecipanti) e a<br />

chiunque abbia contribuito alla<br />

riuscita di questa edizione...<br />

Arrivederci all’anno prossimo!!!


ENEGO<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Una targa ricordo dedicata<br />

all’eneghese Giovanni Fincato<br />

Posta sulla casa paterna, è stata scoperta, con una bella cerimonia, domenica 12 settembre<br />

L’estate ad Enego<br />

Pensieri d’autunno, in libertà<br />

E’ finita la stagione estiva, ci si<br />

ritrova e si rifà la conta, come<br />

dopo la battaglia, per vedere e<br />

valutare quanti sono i sopravvissuti<br />

…. Sì d’accordo il paragone<br />

con la battaglia deve<br />

essere colto con ironia perché<br />

i mesi, purtroppo i pochi giorni<br />

ormai, in cui i nostri piccoli<br />

paesi vengono invasi da un discreto<br />

numero di vil<strong>le</strong>ggianti,<br />

sono giorni comunque di<br />

scombussolamento per gli<br />

autoctoni. Con tutta la più buona<br />

volontà non può che essere<br />

così, si passano mesi in “semisolamento”,<br />

i ridotti spazi del<br />

paese ti sembrano persino grandi,<br />

si riconoscono tutte <strong>le</strong> voci<br />

che si sentono, è chiaro che<br />

quando questo vociare si fa<br />

consistente, continuo per quasi<br />

tutto l’arco della giornata,<br />

aumentano <strong>le</strong> auto, <strong>le</strong> persone,<br />

ovunque vai, trovi presenza<br />

umana vociante, nei negozi devi<br />

abituarti ad una certa attesa,<br />

non c’è più tempo per scambiare<br />

due chiacchiere con i soliti<br />

perché tutti sono colti dal<strong>le</strong><br />

nuove mansioni che impone la<br />

stagione estiva ed in particolare<br />

la stagione turistica che, può<br />

essere anche poca cosa se paragonata<br />

ad altre località, ma<br />

comunque viene ad imporre un<br />

ritmo che per i locali è già frenesia.<br />

Pur essendo nata e cresciuta<br />

in città, dove la frenesia<br />

è il pane quotidiano, mi rendo<br />

conto che anch’io mi sono facilmente<br />

e repentinamente adeguata,<br />

abituata vo<strong>le</strong>nte o no<strong>le</strong>nte<br />

al ritmo loca<strong>le</strong>, e quando arrivano<br />

gli ospiti anch’io provo un<br />

senso di confusione, gli spazi<br />

sembrano ridursi drasticamente<br />

e quasi soffocarti, i parcheggi<br />

che prima sembravano una<br />

cosa avulsa, insignificanti segni<br />

a terra, adesso sono talmente<br />

pieni … da essere insufficienti,<br />

percorrere il paese a piedi<br />

disorienta, in macchina è il panico,<br />

i tempi di percorrenza poi<br />

si dilatano, e anche se si tratta<br />

di pochi minuti, la cosa innervosisce.<br />

Con questo, non dico<br />

niente di negativo ed anzi voglio<br />

aggiungere e sottolineare,<br />

ben venga e sempre più numerosa<br />

la felice invasione estiva e<br />

se possibi<strong>le</strong> inverna<strong>le</strong>, avercene<br />

di questo senso di soffocamento<br />

… comunque questo è<br />

ciò che avviene. Tutti presi nel<br />

vortice del fare, organizzare,<br />

disfare, preparare, accogliere,<br />

accompagnare … commentare<br />

gli eventi, ma sempre di corsa<br />

perché il tempo è limitato.<br />

Poi un bel giorno ti svegli, in<br />

genere è sempre un lunedì, e ti<br />

accorgi che i rumori sono cambiati,<br />

perché non ce ne sono più.<br />

Solitamente quel lunedì ci si<br />

mette anche il tempo, un arietta<br />

frizzantina ti avverte che si và<br />

verso l’autunno, magari è nuvoloso<br />

e cade qualche goccia<br />

di pioggia, ecco è fatta, è<br />

ripiombato l’isolamento, il freddo!<br />

Lì per lì, ti verrebbe da piangere,<br />

come si può non farlo …<br />

Poi però pensi al<strong>le</strong> tante attività<br />

che vai a riprendere, non ultimo<br />

pensi che la pioggerellina è<br />

buona per un buon raccolto di<br />

funghi, ti metti a lavorare per<br />

rimpinguare la dispensa per l’inverno<br />

ripu<strong>le</strong>ndo l’orto dagli ultimi<br />

frutti, ritrovi <strong>le</strong> amicizie<br />

perse durante l’estate e riorganizzi<br />

giri in montagna e tutte <strong>le</strong><br />

attività che hai lasciato in<br />

standby, inoltre, cosa fantastica,<br />

(lo dico come mamma,<br />

come studentessa non mi è mai<br />

passato per la mente ta<strong>le</strong> pensiero)<br />

iniziano <strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> e si respira<br />

con più calma e ritrovata<br />

lucidità!<br />

Al pomeriggio per sfruttare al<br />

meglio <strong>le</strong> ultime ore di caldo so<strong>le</strong><br />

ci si trova al parco, si portano i<br />

pargoli nella speranza che diano<br />

fondo al<strong>le</strong> illimitate energie<br />

trovando così, tra i banchi di<br />

scuola, una più umana tranquillità,<br />

e noi mamme, giù a recuperare<br />

tutti i racconti, i commenti,<br />

gli avvenimenti, i fatti ed<br />

i personaggi, successi, passati<br />

e capitati nel periodo estivo. Le<br />

risate abbondano, ciò che sempre<br />

più diverte sono i racconti<br />

che mettono a confronto i due<br />

mondi, perché ancora e, forse<br />

per fortuna, di due mondi si<br />

tratta, quello del montanaro<br />

paesano e del foresto. Sia che<br />

il foresto sia ospite, sia che il<br />

foresto sia lo stesso montanaro<br />

in vacanza, in località naturalmente<br />

di mare, i due mondi<br />

quando entrano in contatto<br />

spesso danno vita a episodi divertenti<br />

che poi raccontati diventano<br />

esilaranti. A parte quindi<br />

tutti i racconti “fantozziani”,<br />

che non mancano mai, quest’anno<br />

si è aggiunta la questione,<br />

e qui la faccenda è stata<br />

presa seriamente e quasi con<br />

risentimento, del<strong>le</strong> <strong>le</strong>ttere pervenute<br />

e poi pubblicate da un<br />

quotidiano loca<strong>le</strong>, di foresti che<br />

hanno criticato Enego, il carattere<br />

degli abitanti, l’amministrazione.<br />

Una signora, che ha preso<br />

da alcuni anni casa ad<br />

Enego, pare abbia addirittura<br />

scritto un libro, per e<strong>le</strong>ncare<br />

tutti i difetti del paese e di chi lo<br />

abita. Apriti cielo, solitamente<br />

quel<strong>le</strong> <strong>le</strong>ttere al giorna<strong>le</strong> non è<br />

che raccolgano e colgano l’attenzione<br />

di un vasto numero di<br />

<strong>le</strong>ttori, questa volta è bastato<br />

però che un paio di occhietti<br />

furbi <strong>le</strong>ggessero,per scatenare<br />

il putiferio; tutti a comperare il<br />

giorna<strong>le</strong>, una catastrofe mondia<strong>le</strong><br />

non avrebbe portato al<br />

giorna<strong>le</strong> una ta<strong>le</strong> impennata nel<strong>le</strong><br />

vendite! Dopo aver <strong>le</strong>tto <strong>le</strong><br />

critiche di questa foresta, si è<br />

aperta la caccia alla foresta stessa,<br />

ovvero, capire chi è, dove<br />

abita, qua<strong>le</strong> casa ha comperato,<br />

chi la conosce, e a quel punto<br />

è fioccato il tutto e il di più.<br />

L’orgoglio e la coesione paesana<br />

ha toccato punti altissimi,<br />

lirici, e a quel punto si doveva<br />

partire al contrattacco. Va<br />

ricordato che <strong>le</strong> critiche agli<br />

eneghesi, hanno preso il via<br />

dopo che l’illustre paesano<br />

Diego dalla Palma, in agosto,<br />

presentando il suo prossimo<br />

libro ha fatto sapere che se<br />

ne andrà da Enego, venderà<br />

<strong>le</strong> sue case, e nel comunicare<br />

questo ha fatto anche giustamente<br />

sapere che molti suoi<br />

paesani, nei suoi confronti<br />

non sono stati, né sono, rispettosi!<br />

Riapriti cielo, anche<br />

quelli che hanno sempre ignorato<br />

il Diego ed il fatto di sentirsi<br />

eneghesi, sono scesi in<br />

campo offesi e risentiti, mai<br />

tanta agitazione ha scosso il<br />

paese ed i suoi abitanti, poi si<br />

mettono anche i foresti con<br />

<strong>le</strong> <strong>le</strong>ttere ai giornali!!! Eh no!<br />

Basta, è troppo! La<br />

controffensiva, coraggiosa e soprattutto<br />

valorosa, è stata ta<strong>le</strong> proprio<br />

perché altri foresti, anche se<br />

adottati, l’hanno sostenuta. Nuove<br />

<strong>le</strong>ttere per e<strong>le</strong>ncare ciò che di<br />

buono Enego ed i suoi abitanti offrono.<br />

Chi avrà ragione?….<br />

L’unica è provare un lungo e sicuramente<br />

piacevo<strong>le</strong> soggiorno<br />

proprio nel piccolo paese più a<br />

nord dell’altopiano, poi fateci sapere<br />

<strong>le</strong> impressioni, così avremo<br />

nuovi argomenti su cui disquisire!<br />

Stefania Simi<br />

Enego domenica 12 settembre<br />

ha commemorato il suo<br />

figlio Giovanni Fincato. A<br />

Fincato la città di Verona ha<br />

intitolato una via ed una<br />

scuola media. A Montorio<br />

Veronese è dedicata a lui la<br />

polisportiva. A Padova invece<br />

gli è stata intitolata una<br />

via. Anche Vicenza riserva<br />

una via all’illustre eneghese.<br />

La caserma dell’Aeronautica<br />

Militare di Bassano così<br />

come un padiglione adibito<br />

a museo del “Castello” della<br />

Scuola Militare Alpina di<br />

Aosta portano il suo nome.<br />

Ma chi era Giovanni<br />

Fincato? O come sottolineato<br />

dal sindaco di Enego<br />

Igor Rodeghiero “Perché<br />

non ci chiediamo chi sono<br />

queste persone a cui sono<br />

dedicate vie, palazzi, sa<strong>le</strong> e<br />

parchi? Io stesso ho camminato<br />

lungo via Fincato<br />

per anni eppure non mi sono<br />

chiesto il perché gli fosse<br />

dedicato una via. Dobbiamo<br />

spingere sempre più perché<br />

ci riappropriamo della nostra<br />

storia. Sono personaggi<br />

come Fincato, con i suoi<br />

valori e il suo esempio, che<br />

rendono forte una comunità,<br />

la preserva dal disperdere<br />

i propri radici”. Giovanni<br />

Fincato nasce ad Enego<br />

nel 1891. Nella Grande<br />

Guerra viene richiamato e<br />

messo al commando di un<br />

plotone della 145ª compagnia,<br />

battaglione “Sette Comuni”<br />

del 6° Reggimento alpini.<br />

E’ sull’Ortigara che,<br />

conquistando una trincea<br />

nemica, si guadagna la sua<br />

prima, di tre, medaglia d’argento.<br />

Finita la guerra<br />

l’eneghese rimane nell’esercito<br />

e, dopo gli studi in Giurisprudenza,<br />

diventa magistrato<br />

militare a Bologna.<br />

Con l’avvento della Seconda<br />

Guerra Mondia<strong>le</strong> presta<br />

servizio nuovamente nel 6°<br />

Reggimento alpini. L’8 settembre<br />

lo trova schierato<br />

con il suo reggimento a difesa<br />

della costa della Provenza.<br />

Rifiutando l’adesione<br />

alla Repubblica di Salò l’oramai<br />

colonnello raggiunge i<br />

partigiani, prima nel<strong>le</strong> montagne<br />

piemontesi poi nel veronese.<br />

A Verona viene nominato<br />

dal Comitato di Liberazione<br />

Naziona<strong>le</strong> comandante<br />

della piazza di Verona. Catturato<br />

dai tedeschi nel settembre<br />

1944 muore dopo un mese<br />

di sevizie e torture. Il suo cadavere,<br />

per ulteriore disprezzo,<br />

viene gettato nel fiume<br />

Adige e non è mai più stato<br />

ritrovato. Alla sua memoria<br />

viene concessa la Medaglia<br />

d’Oro al valore militare.<br />

Domenica 12 settembre finalmente<br />

anche l’altopiano gli ha<br />

reso gli onori che merita. Con<br />

una semplice ma toccante cerimonia<br />

è stata scoperta una<br />

10<br />

targa ricordo posta sulla casa<br />

paterna di Fincato. Alla cerimonia<br />

sono stati presenti i figli<br />

(tra cui il figlio Lucio Alberto<br />

anche egli genera<strong>le</strong> degli<br />

alpini), nipoti (ufficiali alpini)<br />

e famigliari dell’eroico<br />

ufficia<strong>le</strong> accompagnati per<br />

l’occasione da vari gruppi<br />

ANA di Verona. La giornata,<br />

organizzata nei mini particolari<br />

dall’amministrazione comuna<strong>le</strong><br />

coadiuvata dagli alpini<br />

eneghesi e dalla protezione<br />

civi<strong>le</strong>, era iniziata per gli oltre<br />

200 convenuti con una visita<br />

al forte Lisser e alla Piana di<br />

Marcesina per poi proseguire,<br />

dopo il pranzo, con lo<br />

scoprimento della targa dedicata<br />

a Fincato per poi concludersi<br />

con una visita al nuovo<br />

museo della Grande Guerra<br />

al<strong>le</strong>stito con <strong>le</strong> col<strong>le</strong>zioni a<br />

tema di Miche<strong>le</strong> Cerato.<br />

Gerardo Rigoni


Il 5 agosto ad Asiago, nella<br />

chiesetta di contrada<br />

Mose<strong>le</strong> si è ce<strong>le</strong>brata,<br />

come ogni anno, la Festa<br />

della Madonna della<br />

Neve. Ce<strong>le</strong>brazione semplice:<br />

un rosario nel pomeriggio,<br />

tenuto da Francesco<br />

Dal Sasso, aspirante<br />

Arciprete della Chiesetta<br />

e una messa alla sera ce<strong>le</strong>brata<br />

dall’Arciprete di<br />

Asiago don Roberto<br />

Bonomo e cantata da mezza<br />

Schola Cantorum San<br />

Matteo.<br />

La storia della<br />

Chiesetta<br />

Le origini della Chiesetta<br />

del Mose<strong>le</strong> risalgono al<br />

1600. Per la tradizione il<br />

primo capitello sarebbe<br />

infatti stato eretto ai tempi<br />

della peste, come per <strong>le</strong><br />

chiesette di san Domenico<br />

e di San Sisto al<br />

Lazzaretto. I primi documenti<br />

storici sulla<br />

Chiesetta si hanno però<br />

solo nell’Ottocento. Scrive<br />

don Pierantonio Gios:<br />

“ L’Oratorio del Mose<strong>le</strong> è<br />

stato costruito tra la visita<br />

pastora<strong>le</strong> del Vescovo Modesto<br />

Farina (1829) e<br />

quella del suo successore<br />

Federico Manfredini<br />

(1861). Infatti nel 1829<br />

non compare nell’e<strong>le</strong>nco<br />

degli oratori che sono stati<br />

oggetto della visita<br />

canonica, mentre invece<br />

nel 1861 lo si enumera col<br />

nome di Maria Santissima<br />

del Mose<strong>le</strong>. Poiché il<br />

basamento della croce attigua<br />

alla chiesa porta la<br />

data del 1843, è da pensare<br />

anch’essa sia stata<br />

costruita in quegli stessi<br />

anni, forse come voto per<br />

un’epidemia di co<strong>le</strong>ra.<br />

(..).. Nella visita pastora<strong>le</strong><br />

del 1888 il Cardina<strong>le</strong><br />

Giuseppe Cal<strong>le</strong>gari dichiarava<br />

di aver trovato la<br />

cappellina della Madonna<br />

della Salute in condizioni<br />

materiali sufficienti, per<br />

cui acconsentiamo il pio<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

La Chiesetta dei Mose<strong>le</strong> rimessa a nuovo<br />

Le origini del tempio risalgono al 1600. Oggi se ne occupa un comitato.<br />

Grande festa in contrada in occasione della ricorrenza della Madonna della Neve<br />

desiderio(…)<br />

che si possa ivi<br />

ce<strong>le</strong>brare la S.<br />

Messa.”<br />

La Grande<br />

Guerra rase al<br />

suolo la<br />

Chiesetta che<br />

però nel 1922<br />

era già ricostruita.<br />

Il giorna<strong>le</strong><br />

parrocchia<strong>le</strong><br />

“La Squilla Alpina” del primo<br />

ottobre 1924 riporta:<br />

“L’Oratorio del Mose<strong>le</strong> ,<br />

sacro alla Madonna della<br />

Neve, è comp<strong>le</strong>tato. Manca<br />

solo l’atrio che lo rendeva<br />

così simpatico e che<br />

bisognerà rifare appena<br />

sarà possibi<strong>le</strong>. Va data una<br />

lode agli abitanti di quella<br />

contrada e di quel<strong>le</strong> limitrofe<br />

dei Morar e della<br />

Gaiga che hanno generosamente<br />

concorso con <strong>le</strong><br />

loro offerte.”<br />

Sempre la Squilla Alpina nel<br />

1926 ci aggiorna riportando<br />

che il 5 agosto di quell’anno<br />

una statua della Vergine, dono<br />

dell’Arciprete, “venne<br />

processionalmente portata<br />

dal Duomo al suo altare.<br />

Altro aggiornamento lo troviamo<br />

sulla Squilla del primo<br />

ottobre 1933: “La festa di<br />

quest’anno ha assunto una<br />

particolare so<strong>le</strong>nnità per la<br />

inaugurazione …del classico<br />

pronao. E’ opera del<br />

signor Pesavento Giovanni<br />

Angelo Pasc. Il pronao<br />

è in sti<strong>le</strong> ionico, tutto di<br />

marmo del<strong>le</strong> nostre cave e<br />

porta il seguente motto la-<br />

tino: QUOD DEUS<br />

IMPERIO TU<br />

PRECE VIRGO<br />

POTES – (Tu o<br />

Vegine Maria puoi con<br />

la preghiera tutto ciò<br />

che è nel potere di Dio<br />

n.d.r.) - Alla mattina<br />

si ce<strong>le</strong>brarono tre<br />

messe (…) Alla sera<br />

S. Funzioni e Benedizione<br />

colla S. Reliquia<br />

della Madonna.<br />

Tutta la contrada e<br />

specialmente la<br />

piazzetta della Chiesa<br />

erano illuminate a<br />

giorno con palloncini<br />

multicolori.” Nei<br />

primi anni Sessanta gli<br />

abitanti della contrada<br />

costruirono il campani<strong>le</strong>.<br />

Nel 1984 con i soldi<br />

raccolti dal Comitato<br />

per la Sagra della Madonna<br />

della Neve e<br />

con una assegnazione<br />

del Comune , è stato rifatto<br />

il tetto.<br />

Nel 1994 sono<br />

stati rifatti gli<br />

intonaci e <strong>le</strong><br />

grondaie. Nel<br />

2008, anche<br />

grazie ad un<br />

contributo della<br />

Comunità<br />

Montana,<br />

sono stati sistemati<br />

i marmi<br />

e lo scolo<br />

del<strong>le</strong> acque<br />

piovane. E’<br />

stata messa una porta in cristallo<br />

per permettere di vedere<br />

l’interno della chiesa<br />

impedendo però l’accesso a<br />

gatti e topi. Dal 1993 al 2009<br />

ha curato la manutenzione<br />

della Chiesetta Gaspare<br />

Rela, coadiuvato da Rina<br />

Rela e aiutato per tutti gli<br />

aspetti tecnici dal geometra<br />

Dino Loser, che ha curato<br />

gratuitamente, per vent’anni,<br />

tutte <strong>le</strong> pratiche edilizie.<br />

Nell’agosto del 2008<br />

Gaspare Rela ha indetto una<br />

riunione in Chiesetta per illustrare<br />

i lavori fatti e invitare<br />

i contradaioli a trovare un<br />

nuovo Curatore della<br />

Chiesetta avendo lui ormai<br />

raggiunto gli 85 anni.<br />

Un comitato per la<br />

Chiesetta<br />

Nell’agosto 2009 per iniziativa<br />

di Francesco Dal Sasso<br />

in una prima riunione di<br />

contradaioli si è definito il<br />

modo di procedere per la<br />

creazione di un Comitato per<br />

la Chiesetta. Il 13 settembre<br />

2009 tutti i capifamiglia del<strong>le</strong><br />

contrade Mose<strong>le</strong>, Morar e<br />

Gaiga sono stati invitati a<br />

votare nel seggio insediatosi<br />

in Chiesetta per e<strong>le</strong>ggere,<br />

esprimendo ciascuno 3 preferenze,<br />

un comitato di 5 per-<br />

sone. Per rendere più solido<br />

il <strong>le</strong>game del<strong>le</strong> tre contrade<br />

il comitato è composto da 2<br />

rappresentanti della contrada<br />

Mose<strong>le</strong>, 2 dei Morar e 1 della<br />

Gaiga. Sono risultati e<strong>le</strong>tti<br />

Giambattista Forte per la<br />

Gaiga; Antonella Frigo e Paolo<br />

Costa per i Morar;<br />

Demetrio Rela e Carlo Rela<br />

per il Mose<strong>le</strong>. Nella prima riunione<br />

i 5 e<strong>le</strong>tti hanno nominato<br />

il presidente, Demetrio Rela, e<br />

abbozzato un programma di<br />

interventi per la chiesetta: 1)<br />

comperare dei nuovi paramenti<br />

sacri (una Casula che richiami<br />

la devozione a Maria) e un<br />

Libro da Messa (Legionario)<br />

per i preti che ce<strong>le</strong>brano <strong>le</strong><br />

sacre funzioni: i <strong>le</strong>zionari presenti<br />

in Chiesetta erano in latino<br />

e preconciliari. 2) rifare gli<br />

intonaci interni ed esterni se il<br />

Comune di Asiago avesse contribuito<br />

al<strong>le</strong> spese 3) comperare<br />

un deumidificatore e una<br />

stufa 4) risistemare l’impianto<br />

e<strong>le</strong>ttrico 4) organizzare una<br />

cena riservata a tutti gli abitanti<br />

del<strong>le</strong> 3 contrade. Tutto il<br />

programma definito per il 1°<br />

anno è stato attuato, il contributo<br />

del Comune è arrivato, i<br />

lavori di ritinteggiatura sono<br />

stati fatti, il campani<strong>le</strong> è stato<br />

messo in sicurezza e sono state<br />

cambiate <strong>le</strong> corde del<strong>le</strong><br />

campane, l’impianto e<strong>le</strong>ttrico è<br />

stato risistemato.<br />

I festeggiamenti dei<br />

contradaioli<br />

La cena di tutti i Contradaioli<br />

11<br />

è stata fatta merco<strong>le</strong>dì 11 agosto<br />

sotto il tendone magicamente<br />

montato dal Gruppo di<br />

base diretto da Tita Forte. Così<br />

150 MO.MO.GA (starebbe<br />

per moselani-moraresigaighesi)<br />

hanno gustato minestrone<br />

(fatto da Vittorio Frigo<br />

che da Maggiore Alpino e<br />

Comandante è diventato eccel<strong>le</strong>nte<br />

cuciniere!), salsiccia ,<br />

costicina, pancetta, crauti, fagioli,<br />

patatine, formaggio, dolci,<br />

vino, acqua, aranciata , grappa<br />

e prugna: la prugna era vietata<br />

ai minorenni! E poi: estrazione<br />

di una ricca lotteria, barzel<strong>le</strong>tte,<br />

discorsi del Cappellano,<br />

Don Federico, e degli assessori<br />

Giampaolo Rigoni<br />

Camplan (che si è dichiarato<br />

non <strong>le</strong>ghista- come tutti si<br />

aspettavano - ma Mezzo<br />

Moselano essendo sua suocera<br />

del Mose<strong>le</strong>) e Franco Sella.<br />

Incredibi<strong>le</strong> ma tutto è andato<br />

benissimo, anche il tempo che<br />

avevano previsto piovoso ha<br />

fatto 4 ore di pausa. Come si<br />

dice ... una fortuna della Madonna!<br />

Vanno citati altri 2 fatti:<br />

la chiesetta è ora dotata di<br />

impianto di amplificazione e<br />

di una nuova lanterna votiva<br />

dorata perché due anonimi<br />

benefattori hanno voluto arricchire<br />

la Chiesetta . Grazie da<br />

parte del Comitato Chiesetta<br />

del Mose<strong>le</strong> a tutti quelli che<br />

hanno collaborato in mil<strong>le</strong> modi<br />

e dato generose offerte. Che<br />

Dio li Benedica.!<br />

Carlo Rela<br />

Don Roberto nella predica ha ricordato che la ricorrenza<br />

del 5 agosto è la più antica festa Mariana del<br />

cristianesimo e vede nella dedicazione a Maria della<br />

Basilica di Santa Maria Maggiore, festeggiata appunto<br />

il 5 agosto, la nascita del primo Santuario<br />

Mariano d’Occidente: papa Sisto III (432-440) eresse<br />

la basilica in memoria del Concilio di Efeso (anno<br />

431) in cui Maria Vergine fu proclamata Madre di Dio.<br />

L’appellativo Madonna della Neve deriverebbe dall’usanza<br />

romana di gettare petali di rosa bianca al passaggio<br />

della Icona della Madonna. Probabilmente la<br />

tradizione dei petali bianchi, simili a neve, ricorda la<br />

<strong>le</strong>ggenda devoziona<strong>le</strong> che racconta di una coppia di<br />

patrizi romani che, non avendo figli, decisero di dedicare<br />

una chiesa alla Vergine Maria. La Madonna apparve<br />

loro in sogno nella notte tra il 4 e il 5 agosto del<br />

352 d.C., informandoli che un miracolo avrebbe indicato<br />

loro il luogo su cui costruire la chiesa. Anche il<br />

papa Liberio fece lo<br />

stesso sogno e il giorno<br />

seguente, recatosi<br />

sull’ Esquilino lo trovò<br />

coperto di neve. Il<br />

papa stesso tracciò il<br />

perimetro dell’edificio<br />

e la chiesa fu costruita<br />

a spese dei due coniugi,<br />

divenendo nota<br />

come chiesa di Santa<br />

Maria “Liberiana” o<br />

popolarmente “ad<br />

Nives”. Poi papa Sisto<br />

III° ampliò la chiesa<br />

preesistente e sorse appunto<br />

Santa Maria Maggiore.


Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

ROTZO<br />

A Campolongo la Porziuncola<br />

dell’Altopiano e del<strong>le</strong> Tre Venezie<br />

Ce<strong>le</strong>brati i dieci anni della chiesetta dedicata a San Francesco d’Assisi<br />

La Porziuncola<br />

dell’Altopiano e del<strong>le</strong> Tre<br />

Venezie. Si trova a 1600<br />

metri d’altitudine, nella<br />

meravigliosa piana di<br />

Campolongo di Rotzo.<br />

Una chiesetta semplice,<br />

ma ricca di simboli, dedicata<br />

al poverello<br />

d’Assisi, posta come piccolo<br />

altare in una magnifica<br />

cattedra<strong>le</strong>: la natura<br />

incontaminata d’alta quota<br />

del nostro Altopiano.<br />

Domenica 12 settembre<br />

si è ce<strong>le</strong>brato il<br />

decenna<strong>le</strong> del piccolo<br />

tempio ricavato da una<br />

vecchia porcilaia con il lavoro<br />

di un gruppo di volontari<br />

allo scopo di custodire lassù<br />

uno degli esemplari della croce<br />

asti<strong>le</strong>, realizzata in occasione<br />

del grande giubi<strong>le</strong>o del<br />

2000, opera dello scultore<br />

Andrea Trisciuzzi, portata al<br />

Polo Nord nell’apri<strong>le</strong> 2001<br />

dalla spedizione guidata da<br />

Monsignor Liberio<br />

Andreatta. Qui, da allora,<br />

sempre nella seconda dome-<br />

Il solito successone. La festa<br />

della patata di Rotzo anche<br />

quest’anno ha richiamato<br />

molti partecipanti. Un gran<br />

lavoro per la Pro Loco e i<br />

suoi aiutanti (una cinquantina<br />

di persone circa), ma altrettanto<br />

grande è la soddisfazione<br />

di vedere che si tratta<br />

sempre di un momento atteso<br />

e partecipato. La novità<br />

proposta quest’anno, ovvero<br />

la sfilata dei trattori, ha destato<br />

molta curiosità. “Un ringraziamento<br />

va a tutti i volontari<br />

– dice il presidente<br />

della Pro Loco Matteo<br />

Tondello – al Comune<br />

di Rotzo e alla<br />

Cassa Rura<strong>le</strong> ed<br />

Artigiana di<br />

Roana”. Nei tre<br />

giorni della tradiziona<strong>le</strong><br />

“Festa della<br />

patata” era presente<br />

a Rotzo anche la<br />

Fondazione Malattie<br />

Rare “Mauro<br />

Baschirotto” che<br />

ha raccolto i dati ed<br />

effettuato dei prelievi<br />

alla cittadinanza<br />

per proseguire gli<br />

studi sugli isolati genetici<br />

in Altopiano.<br />

Da alcuni anni l’associazione<br />

vicentina<br />

si occupa di studi e<br />

ricerche su popola-<br />

nica di settembre ci si riunisce<br />

per la Festa della Montagna.<br />

“Si ce<strong>le</strong>bra – ha sottolineato<br />

il presidente della<br />

Comunità montana Lucio<br />

Spagnolo – la fatica oltre che<br />

la poesia del vivere in montagna.<br />

Guardando queste<br />

piante che ci circondano penso<br />

che abbiano radici lunghe<br />

un chilometro: questo bosco<br />

infatti è il frutto del sacrificio<br />

anche dei nostri emigranti. Il<br />

zioni che hanno vissuto per<br />

molti secoli in modo isolato,<br />

come quel<strong>le</strong> dell’area dei<br />

Sette Comuni. Le caratteristiche<br />

fondamentali per un<br />

isolato genetico sono la presenza<br />

di un basso numero di<br />

fondatori, ipotizzabi<strong>le</strong> da un<br />

numero ridotto di cognomi,<br />

da un e<strong>le</strong>vato tasso di matrimoni<br />

all’interno del paese e<br />

dalla scarsa emigrazione ed<br />

immigrazione; condizioni<br />

spesso associate ad una localizzazione<br />

geografica isolata<br />

o dalla presenza di una<br />

barriera linguistica. Gli isola-<br />

cuore di questa terra batte<br />

metà in Altopiano e metà nel<br />

resto del mondo”. E nella<br />

chiesetta di Campolongo c’è<br />

un respiro universa<strong>le</strong>, grazie<br />

a quella croce in ferro issata<br />

nel mezzo, al Tau e all’invocazione<br />

di pace che accoglie<br />

i pel<strong>le</strong>grini all’entrata, alla<br />

lampada d’Assisi che brucia<br />

al suo interno. Quest’anno si<br />

è aggiunto un altro simbolo,<br />

donato da una famiglia pie-<br />

ti, caratterizzati da un patrimonio<br />

genetico con ridotta<br />

variabilità tra i diversi soggetti<br />

che vi appartengono, costituiscono<br />

un prezioso oggetto<br />

di studio per <strong>le</strong><br />

malattie<br />

multifattoriali.<br />

Potenzialmente<br />

sono infatti in<br />

grado di mettere<br />

a nudo fattori<br />

genetici e<br />

ambientali protettivi<br />

o predisponenti<br />

<strong>le</strong> malattiecomp<strong>le</strong>sse,<br />

come<br />

diabete,cancro,<br />

ipertensione,<br />

patologie<br />

cerebrocardiovascolari<br />

e molti altri<br />

aspetti clinici e<br />

non. Gli studi<br />

portati avanti<br />

dalla Fondazio-<br />

montese: il bastone del<br />

pel<strong>le</strong>grino, istoriato con<br />

i misteri della luce. La<br />

messa davanti alla<br />

chiesetta è stata ce<strong>le</strong>brata<br />

da Mons. Antonio<br />

Menegazzo. Presenti i<br />

padri francescani Olindo<br />

Baldassa e Ugo Biasin<br />

e Silvana Tombolan dell’Ordine<br />

francescano<br />

secolare – Fraternità di<br />

Cittadella. A rappresentare<br />

la comunità<br />

dell’Altopiano il presidente<br />

della Comunità<br />

montana Lucio Spagnolo,<br />

il parroco di Rotzo<br />

don Pierangelo Panozzo, il<br />

sindaco Matteo Dal Pozzo, il<br />

presidente del Consorzio Usi<br />

Civici Bruno Scalzeri. Ora<br />

sarebbe bello pensare ad una<br />

sorta di gemellaggio che unisca<br />

e riunisca, nel nome della<br />

pace, <strong>le</strong> comunità del<strong>le</strong> località<br />

italiane a cui è stato fatto<br />

dono della croce asti<strong>le</strong>: Rotzo,<br />

Val Tournange (Val D’Aosta),<br />

Livorno, Budoni in Sardegna.<br />

Stefania Longhini<br />

La festa della patata, momento<br />

sempre atteso e molto partecipato<br />

ne “Baschirotto” godono della<br />

piena collaborazione del<strong>le</strong><br />

amministrazioni comunali dei<br />

paesi interessati e dei medici<br />

di famiglia. A coloro che aderiscono<br />

all’iniziativa i medici<br />

del BIRD effettuano visite<br />

specialistiche con raccolta di<br />

dati clinici relativi a pressione,<br />

misure antropometriche,<br />

stato di salute genera<strong>le</strong>, terapie<br />

farmacologiche in atto,<br />

abitudini alimentari, esami<br />

audiometrici, prelievi di sangue<br />

per studi genetici ed esami<br />

biochimici, raccolta del<strong>le</strong><br />

urine, offrendo in questo<br />

modo un prezioso bilancio di<br />

salute a tutta la popolazione.<br />

I primi interessanti risultati di<br />

queste ricerche sono stati<br />

pubblicati a dicembre 2008<br />

nella rivista scientifica “Amino<br />

Acids” e riguardano alcuni<br />

fondamentali aspetti del<br />

metabolismo rena<strong>le</strong>.<br />

Gerardo Rigoni<br />

Dal 29 settembre al 3 ottobre<br />

si terrà a Rotzo il corso<br />

di Blockbau canadese, a cura<br />

del mastro carpentiere<br />

Dietmar Gansbacher. Le <strong>le</strong>zioni<br />

vertono ad esporre la<br />

tecnica per costruire edifici<br />

in <strong>le</strong>gno, sovrapponendo tronchi<br />

rotondi fino ad avere una<br />

parete vertica<strong>le</strong> senza fessure<br />

tra un componente e l’altro.<br />

L’evento, organizzato col<br />

patrocinio della Comunità<br />

Montana Spettabi<strong>le</strong> Reggen-<br />

12<br />

Corso di Blockbau canadese<br />

za dei 7 Comuni, è anticipato<br />

da una conferenza presso la<br />

Sala del<strong>le</strong> maschere in<br />

Asiago che avrà luogo venerdì<br />

24 settembre al<strong>le</strong> 21. Il<br />

tema trattato nella serata<br />

sarà: “L’albero, il <strong>le</strong>gno e <strong>le</strong><br />

sue caratteristiche, <strong>le</strong> diverse<br />

tecniche di costruzioni in<br />

<strong>le</strong>gno”, oltre che una introduzione<br />

al corso che avrà<br />

svolgimento presso il sito archeologico<br />

del Bostel. Info e<br />

contatti: 3398112668 GDF<br />

La mostra di Bottazzo:<br />

ricordo di un caro amico<br />

Mura<strong>le</strong>s che raccontano momenti di vita quotidiana, persone<br />

e paesaggi del luogo. Oltre al buon ricordo, del pittore Flaviano<br />

Bottazzo a Rotzo e dintorni restano queste bellissime testimonianze.<br />

In questo sp<strong>le</strong>ndido angolo d’Altopiano, l’artista<br />

di Lissaro (frazione di Mestrino), recentemente scomparso,<br />

aveva acquistato casa nel 1980. Qui si rifugiava spesso per<br />

cercare ispirazione e dare il meglio della sua arte pittorica.<br />

Per fare memoria del pittore come dell’uomo, Rotzo, nell’ambito<br />

dell’ultima edizione<br />

della “Festa della<br />

patata”, ha voluto<br />

al<strong>le</strong>stire una mostra<br />

del<strong>le</strong> sue<br />

opere. Un evento<br />

organizzato<br />

dal Comune di<br />

Rotzo in collaborazione<br />

con Pro<br />

Loco, Parrocchia,<br />

Comune di<br />

Mestrino, Lissaro<br />

Sport e Parrocchia<br />

di Lissaro.<br />

Aperta presso <strong>le</strong><br />

scuo<strong>le</strong> e<strong>le</strong>mentari, l’esposizione<br />

ha avuto un bel successo con<br />

un gran numero di visitatori, giunti anche dal<br />

paese d’origine dell’artista, tra cui anche il vicesindaco di<br />

Mestrino Mario Fiorindo. A dare una mano nell’organizzazione<br />

e sempre presenti nei momenti di apertura della mostra<br />

c’erano la moglie di Bottazzo, Teresa Rigon, e l’amico di<br />

famiglia Francesco Gaggiola.<br />

Flaviano Bottazzo (classe 1939), avviatosi fin dall’ado<strong>le</strong>scenza<br />

sul<strong>le</strong> orme del padre Luigi nella professione di barbiere,<br />

ha cominciato già in gioventù a coltivare la passione per la<br />

pittura. E’ stato un autodidatta nel far crescere sempre più il<br />

suo ta<strong>le</strong>nto artistico e la sua creatività. Nel corso degli anni<br />

ha perfezionato la sua arte dipingendo innumerevoli quadri di<br />

paesaggi campestri e di montagne nonché nature morte e<br />

fiori di ogni specie. Numerose <strong>le</strong> mostre e <strong>le</strong> rassegne locali<br />

a cui ha via via partecipato ricevendo molti riconoscimenti.<br />

Durante la mostra era disponibi<strong>le</strong> una brochure che raccoglieva<br />

varie opere dell’artista, il cui ricavato è stato devoluto<br />

a favore della ricerca<br />

sulla <strong>le</strong>ucemia.<br />

Un doveroso ringraziamento<br />

va a tutti<br />

coloro che, in vari<br />

modi, hanno contribuito<br />

alla realizzazione<br />

dell’evento e<br />

ai privati che gentilmente<br />

hanno messo<br />

a disposizione i dipinti.<br />

Stefania Longhini


8<br />

Al Ristorante con il l’Altopiano Caseificio Pennar Asiago<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

Tutta la tradizione loca<strong>le</strong> nella cucina<br />

casalinga del Ristorante Casa Rossa<br />

E’ stato nel 1920 che<br />

Gaspare Dal Sasso,<br />

nonno di Vittorio, ha<br />

dato il via al<br />

Kaberlaba di Asiago a<br />

una piccola attività di<br />

ristorazione presso<br />

quello che allora si<br />

chiamava Rifugio<br />

Casa Rossa, stabi<strong>le</strong><br />

che ospitava una<br />

malga, dove inizialmente<br />

venivano serviti<br />

caffè e qualche bibita<br />

calda. Le vicissitudini<br />

<strong>le</strong>gate alla storia<br />

dell’Altopiano sono<br />

passate anche di qui: la guerra, la <strong>le</strong>nta ripresa del periodo<br />

della ricostruzione, e poi il boom turistico del<br />

Kaberlaba, con gli sciatori che arrivavano in massa.<br />

Anche il loca<strong>le</strong> si è via via trasformato, con ristrutturazioni<br />

e passaggi di gestione di padre in figlio. Dal servire caffè<br />

e bibite si è passati a cucinare qualche pasto per chi,<br />

potendoselo permettere, arrivava portando da sé la<br />

pasta acquistata nei pastifici. Il ristorante venne aperto<br />

nel 1970, prima solo su prenotazione e dall’anno successivo<br />

tutti i giorni. Artefici di questa trasformazione<br />

furono Antonio Dal Sasso, e, soprattutto, la moglie<br />

Santina, che con l’aiuto dei figli ben presto portarono la<br />

“Casetta Rossa” (come veniva e viene tuttora chiamato<br />

il ristorante) a farsi un ottimo nome fra altopianesi e<br />

turisti. Vincente fu certamente il tipo di cucina che si<br />

decise di proporre, ovvero quella tipicamente casalin-<br />

Nei formaggi dei Pennar si<br />

ritrovano i sapori di una volta<br />

“Il formaggio, un tempo<br />

considerato più un fine<br />

pasto – dicono Vittorio e<br />

Ivana - è sempre più richiesto<br />

come pietanza, arrivando<br />

a battere di gran<br />

lunga la carne”. Alla Cas-<br />

sa Rossa sono davvero<br />

tanti i piatti preparati con i<br />

prodotti del Caseificio<br />

Pennar, dagli antipasti ai<br />

dolci. “Nella casa in cui<br />

sono nata e vissuta fino a<br />

quando mi sono sposata<br />

Ventaglio di tosela<br />

farcito con finferli e<br />

po<strong>le</strong>nta abbrustolita<br />

Danilo, Anna con Sara,<br />

Ivana e Vittorio Dal Sasso<br />

SERVIZIO REDAZIONALE<br />

ga: i bigoli fatti a<br />

mano con il torchio e<br />

tutta la pasta fresca<br />

fatta in casa, sughi,<br />

dolci, tutto cucinato in<br />

modo semplice e genuino.<br />

E la caratteristica<br />

del loca<strong>le</strong> è stata<br />

quella di non cambiare<br />

mai nel tempo il<br />

tipo di cucina a base<br />

di sapori locali.<br />

Santina e Antonio,<br />

una volta raggiunta<br />

l’età della pensione,<br />

pur continuando a<br />

dare una mano nella<br />

conduzione del ristorante, hanno passato il testimone al<br />

figlio Vittorio e alla nuora Ivana, che proseguendo sulla<br />

strada aperta<strong>le</strong> dalla suocera e sperimentando via via<br />

da sola nuove proposte con qualche presentazione<br />

più ricercata e nuovi abbinamenti, ha continuato a<br />

tenere alto il nome del loca<strong>le</strong>, facendolo conoscere e<br />

apprezzare a una vasta clientela di buongustai. Quante<br />

cene si sono consumate fra amici e in famiglia,<br />

quante ricorrenze e festeggiamenti di vario tipo si sono<br />

tenute fra <strong>le</strong> mura della Casa Rossa! Il ristorante e <strong>le</strong><br />

sue specialità, fra i simboli della ristorazione loca<strong>le</strong>,<br />

sono stati scelti per rappresentare l’Altopiano e i suoi<br />

prodotti tipici in diverse trasmissioni te<strong>le</strong>visive, anni<br />

fa arrivò qui anche la troupe di una tv brasiliana che<br />

riprese Ivana mentre illustrava la tosela. La specialità<br />

della Casa Rossa, oltre a tutta la pasta fatta rigorosa-<br />

(che oggi, ristrutturata,<br />

ospita il Museo dell’Acqua,<br />

ndr) – commenta Ivana – il<br />

formaggio lo facevano i<br />

miei genitori, e spesso anch’io<br />

ho dato una mano nel<br />

farlo. Con i prodotti del<br />

La tosela, prodotto che al Caseificio Pennar preparano secondo<br />

l’antica tradizione altopianese, è protagonista dell’origina<strong>le</strong><br />

secondo piatto proposto dal Ristorante Casa Rossa.<br />

Innanzitutto servono del<strong>le</strong> fettine di tosela tagliate intere dalla<br />

forma rotonda, poi dei funghi trifolati con prezzemolo e erba<br />

cipollina, più dolce rispetto all’aglio (in questo caso vengono<br />

utilizza i finferli, ma vanno bene anche altri funghi). Le fette di<br />

tosela si passano, solo da un lato, nella farina gialla, e poi si<br />

mettono a rosolare dal lato con la farina in una padella<br />

antiaderente con un po’ di burro. Dopo aver farcito la tosela<br />

con i funghi, <strong>le</strong>ntamente la si rigira piegandola su un lato, in<br />

modo di richiuderla a fagottino a forma di ventaglio. A questo<br />

punto <strong>le</strong> fette si mettono in una teglia con fiocchi di burro e si<br />

passano in forno caldo per una ventina di minuti, dopodiché<br />

sono pronte da servire con po<strong>le</strong>nta abbrustolita e un po’ di<br />

funghi a lato come guarnizione<br />

Pennar ritrovo e propongo<br />

gli squisiti sapori di un<br />

tempo”. Tra i piatti in<br />

menù alla Casa Rossa c’è<br />

uno sfizioso antipasto caldo<br />

preparato con la crema<br />

di formaggio dei<br />

Pennar, salsiccette, funghi<br />

porcini e po<strong>le</strong>ntina, e<br />

poi lo scrigno con lo<br />

speck e il Pennarone<br />

passato velocemente nel<br />

microonde per far fondere<br />

il formaggio e servito<br />

con insalatina ed<br />

estragone. Fra i primi ci-<br />

13<br />

mente in casa, è la selvaggina in genere, che ben si<br />

sposa anche con i primi piatti come i ravioli di fagiano e<br />

<strong>le</strong> pappardel<strong>le</strong> con ragù di cinghia<strong>le</strong> profumate al burro<br />

d’arancia. “Oggi la gente preferisce non restare a lungo<br />

seduta a tavola – commenta Vittorio Dal Sasso – per cui<br />

sceglie un primo preceduto dall’antipasto o seguito dal<br />

dolce, o magari solo un secondo.” E a comp<strong>le</strong>tare l’offerta<br />

alla clientela qualche anno fa ci ha pensato Danilo,<br />

figlio di Vittorio e<br />

Ivana, che ha dato<br />

vita al Khellar, loca<strong>le</strong><br />

giovane nato<br />

come birreria<br />

bruschetteria e diventato<br />

poi anche<br />

pizzeria. Ivana e<br />

Vittorio si occupano<br />

del ristorante,<br />

Danilo ed Anna della<br />

pizzeria, ma tutto<br />

sempre in collaborazione<br />

fra il loca<strong>le</strong><br />

sopra e quello<br />

sotto: se richiesto<br />

la cucina fornisce<br />

qualche piatto<br />

per la pizzeria. E la<br />

lunga tradizione di ristorazione portata avanti dalla famiglia<br />

Dal Sasso ormai da quasi un secolo, sembra non aver<br />

prob<strong>le</strong>mi di continuità, visto che la piccola Sara, figlia di<br />

Danilo e Anna, a soli tre anni dimostra già di appassionarsi<br />

alla cucina, tanto che ama aiutare la nonna nella preparazione<br />

dei dolci. Come si dice….buon sangue non mente!<br />

tiamo <strong>le</strong> pennette con crema<br />

di formaggio e speck,<br />

poi i secondi semplici,<br />

come il formaggio fuso<br />

con funghi e po<strong>le</strong>nta, lo<br />

stravecchio con sopressa<br />

e po<strong>le</strong>nta, il mezzano e il<br />

pressato al taglio. Anche il<br />

burro dei Pennar ben si<br />

presta a dare quel gustoso<br />

tocco in più a molte ricette,<br />

per esempio Ivana<br />

lo lavora con pezzetti di<br />

arancia per profumare <strong>le</strong><br />

pappardel<strong>le</strong> al cinghia<strong>le</strong>.<br />

La ricotta dei Pennar vie-<br />

La piccola Sara si<br />

di<strong>le</strong>tta in cucina<br />

ne utilizzata per una gamma<br />

di dolci e dessert assai<br />

variegata: <strong>le</strong> torte con<br />

ricotta e arance o pesche<br />

a seconda della stagione,<br />

i semifreddi con crema di<br />

ricotta a strati, abbinata<br />

ad altri sapori come il cacao<br />

e gli amaretti. Anche fra gli<br />

ingredienti di alcune pizze<br />

troviamo formaggi del<br />

Pennar, come lo “Stravecchio”<br />

che viene grattugiato<br />

nella “Rogabisa” sopra ai<br />

pomodorini secchi e al lardo.<br />

TOSELA PENNAR<br />

Tra i vari primati proposti dal Caseificio Pennar c’è un formaggio<br />

dal<strong>le</strong> caratteristiche uniche e cioè un formaggio che<br />

cuocendo non si scioglie ma<br />

resta in fetta come una<br />

bistecca. Il Caseificio<br />

Pennar Asiago resta<br />

l’unico a proporre<br />

questo prodotto<br />

seguendo pienamente<br />

i segreti dell’antica<br />

tradizione<br />

altopianese.


Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Centinaia di Jack Russel hanno animato il Prunno<br />

in occasione del loro primo raduno naziona<strong>le</strong><br />

Grande successo al Prunno<br />

per il primo raduno naziona<strong>le</strong><br />

di Jack Russel: la presenza<br />

di tantissima gente ha confermato<br />

che la piana, meta<br />

quotidiana di passeggiate di<br />

cani e padroni che nei dintorni<br />

trovano tante possibilità<br />

di divertirsi in libertà, ben<br />

si presta anche per manifestazioni<br />

particolari come i<br />

raduni canini. La festa, svoltasi<br />

la prima domenica di settembre,<br />

è stata organizzata<br />

dalla famiglia Leoni, che gestisce<br />

il Prunno, con la collaborazione<br />

dei titolari della<br />

June Factory, i quali, ispirandosi<br />

al loro cagnolino,<br />

hanno dato vita a un’attività<br />

online per la vendita di t-shirt<br />

e felpe con il simpatico logo<br />

che riproduce il musetto del<br />

loro jack russel. Grazie alla<br />

pagina Facebook dell’azienda,<br />

il raduno ha richiamato al<br />

Prunno gente anche da molto<br />

lontano, arrivata<br />

sull’Altopiano dal Lazio, dalla<br />

Toscana, dalla Sardegna.<br />

La giornata è stata animata<br />

da alcuni concorsi e gare<br />

canine, tra cui la caccia al<br />

tesoro e il coursing, e dalla<br />

simpaticissima esibizione di<br />

“disc dog” di Riccardo<br />

Vignali con il suo cane<br />

Igor, a lungo applauditi<br />

dagli spettatori, in particolare<br />

da quelli a quattro<br />

zampe che con il loro<br />

abbaiare hanno confermato<br />

il gradimento per <strong>le</strong><br />

evoluzioni dei due con il<br />

frisbee. “Per il 2011 –<br />

commenta Edoardo Leoni<br />

– abbiamo già in programma<br />

di ripetere la<br />

manifestazione nel primo<br />

week-end di settembre, organizzando<br />

la Jack Russel<br />

Country Fest: 2 giornate arricchite<br />

di nuovi eventi, che<br />

potranno richiamare ad<br />

Asiago anche persone che,<br />

attirate dall’evento, sull’Altopiano<br />

non ci sono mai state prima, come<br />

è successo quest’anno, quando<br />

per partecipare alla festa chi è<br />

arrivato da lontano ha scelto di<br />

soggiornare qui per un paio di<br />

giorni”.<br />

Silvana Bortoli<br />

foto Johnny Miche<strong>le</strong>tto<br />

14


Proseguiamo il lungo viaggio<br />

tra <strong>le</strong> contrade altopianesi portandoci<br />

nella periferia di<br />

Asiago, il borgo dista solo pochi<br />

minuti d’auto dal capoluogo<br />

altopianese, eppure anche<br />

qui si entra in mondo molto<br />

diverso dalla realtà turistica<br />

certo altrove più evidente.<br />

Per il toponimo ci soccorre<br />

Dionigi Rizzolo col suo volume<br />

“Asiago e <strong>le</strong> sue<br />

contrade” edito dall’Istituto<br />

di Cultura Cimbra.<br />

“Roncalto. Grossa<br />

contrada a sud ovest di<br />

Asiago, presso il confine<br />

del comune di Roana. La<br />

prima citazione risa<strong>le</strong> al<br />

1501 (notaio Perli):<br />

“[…]terra prativa e<br />

boschiva posta nel<strong>le</strong> pertinenze<br />

(territorio comuna<strong>le</strong>)<br />

di Asiago nella<br />

contrada di Roncalto<br />

([…]in pertinentiis Asiaghi<br />

in contracta Ronchalti”.<br />

Nel 1505 lo stesso notaio<br />

scrive il nome nella forma<br />

originaria “[…]nella<br />

contrada di Roncoalto”. E<br />

poi poco oltre ancora <strong>le</strong>ggiamo:<br />

“il catasto<br />

Napo<strong>le</strong>onico descrive nel<br />

1812 la contrada nominando<br />

parecchie case da<br />

massaro con orti, arativo,<br />

molto pascolo, parecchio<br />

zappativo, molti prati. I<br />

proprietari sono Golli,<br />

Cunico, Bortoli,<br />

Magnabosco. La mappa<br />

catasta<strong>le</strong> di Asiago (aggiornamento<br />

del 1927) segna<br />

accanto a Roncalto un<br />

“Roncalto di sopra” che<br />

corrisponde all’attua<strong>le</strong><br />

contrada Crestanon. Se<br />

esisteva nel 1501 un<br />

Roncalto, doveva esistere<br />

anche un Ronco Basso dal<br />

qua<strong>le</strong> la gente sentiva il bisogno<br />

di distinguerlo, anche<br />

se non ne abbiamo memoria<br />

documentata. Ora il<br />

Ronco Basso non poteva<br />

che trovarsi nella piana di<br />

Coda a partire dall’attua<strong>le</strong><br />

contrada Morar fino alla<br />

strettoia del confine con<br />

Roana”. Stando al<strong>le</strong> conget-<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

In viaggio per <strong>le</strong> contrade dei 7 Comuni<br />

Contrada Roncalto<br />

ture del Rizzolo il toponimo<br />

potrebbe derivare dal verbo<br />

latino runcare, in origine<br />

“sarchiare”, poi “mettere a<br />

coltura terreni più o meno<br />

boschivi”.<br />

Per raggiungere la contrada<br />

Roncalto si scende verso<br />

Asiago dalla Gaiga, all’incrocio<br />

del Consorzio si gira a destra,<br />

avanti ancora sfiorando<br />

contrà Coda e la zona artigiana<strong>le</strong><br />

omonima, quindi in salita<br />

per una comoda strada si giunge<br />

a destinazione. È un piccolo<br />

agglomerato di case, poco<br />

o per nulla intaccato dalla presenza<br />

di dimore turistiche, vi<br />

abitano una quindicina di famiglie<br />

e si al<strong>le</strong>vano la bel<strong>le</strong>zza<br />

di circa 700 capi bovini. La<br />

cornice di questi luoghi è rappresentata<br />

da una ondulata serie<br />

di pascoli verdeggianti. Accoglie<br />

il viandante un capitello<br />

dedicato a sant’Antonio, qui<br />

raffigurato mentre regge il<br />

bambino (secondo la <strong>le</strong>ggenda<br />

si tratta di Gesù), l’insieme<br />

del manufatto è molto semplice:<br />

un roseto e dei fiori bassi<br />

ne colorano il basamento<br />

marmoreo. Una genti<strong>le</strong> signora<br />

con dimora nella vicinanze<br />

ci ricorda che in origine ospitava<br />

la statuina della Beata<br />

Giovanna, durante un incidente<br />

occorso ad un camion militare<br />

il cui conducente aveva<br />

perso il controllo, la piccola<br />

pieve venne quasi distrutta.<br />

Durante la ricostruzione qualcuno<br />

dei residenti andò in parrocchia<br />

ad Asiago per chiede-<br />

re una nuova immagine sacra,<br />

ma vennero accontentati con<br />

la statuina della Madonna mutilata<br />

di un braccio. Ragion per<br />

cui oggi ad essere venerato dai<br />

viandanti ora è il famoso santo<br />

padovano. Roncalto ai giorni<br />

nostri è abitato dai Cunico e dai<br />

Pesavento, un tempo ospitava<br />

anche discendenti del<strong>le</strong> famiglie<br />

Magnabosco, Golli e<br />

Bortoli, ma con gli anni l’emigrazione<br />

si è fatta sentire qui<br />

come altrove sui Sette Comuni,<br />

cosicché la contrada si<br />

ripopola soltanto nei mesi estivi<br />

con il ritorno di qualche discendente<br />

dei primi residenti.<br />

La Grande Guerra non ha fatto<br />

sconti in questo angolo di<br />

Altopiano, sul<strong>le</strong> alture nel 1916<br />

si infranse la spedizione Punitiva<br />

austriaca, e nel ’18 vi si<br />

insediarono anche i reparti britannici.<br />

Il passaggio dei<br />

Tommies di Sua Maestà è ri-<br />

cordato da numerose onduline<br />

in spessa lamiera, tutt’oggi utilizzate<br />

per coprire <strong>le</strong> <strong>le</strong>gnaie o<br />

arginare il rialzo dei terreni coltivati<br />

ad orto. Sui giardini sono<br />

esposti altri reperti arrugginiti,<br />

riesumati nel restauro del<strong>le</strong><br />

case o con l’aratura del<strong>le</strong> coltivazioni.<br />

Nel corti<strong>le</strong> della<br />

fattoria Pesavento è in bella<br />

mostra un pesantissimo colpo<br />

di cannone in calibro<br />

305, affiancato da un 280<br />

mm, la prima granata venne<br />

scaricata dal Rouge,<br />

noto recuperante della<br />

zona. Dietro ai ruderi rimasti<br />

in piedi di una del<strong>le</strong> prime<br />

case della contrada, si<br />

adagia la grande pozza per<br />

l’abbeverata del bestiame,<br />

posta in una natura<strong>le</strong> depressione<br />

accoglie <strong>le</strong> acque<br />

pluviali dal<strong>le</strong> alture circostanti.<br />

Un tempo questo piccolo<br />

centro abitato era diviso<br />

dal vecchio confine che<br />

separava Roana e Asiago,<br />

con gli anni quest’ultimo<br />

Comune è prevalso nella<br />

giurisdizione territoria<strong>le</strong>, e<br />

pure la parrocchia di San<br />

Marco in Canove ha ceduto<br />

la cura del<strong>le</strong> anime a<br />

quella di San Matteo.<br />

L’operosità degli abitanti si<br />

respira ovunque, basta<br />

guardare ai numerosi mez-<br />

15<br />

zi agricoli presenti sul<strong>le</strong> aie,<br />

al<strong>le</strong> ruote di fieno immagazzinate<br />

nel<strong>le</strong> rimesse; il ricambio<br />

generaziona<strong>le</strong> ed<br />

una continuità nel comparto<br />

agricolo sembrano garantiti<br />

dalla piccola schiera di<br />

bambini che oggi si rincorre<br />

da un uscio all’altro. Dai<br />

loro giocattoli – carretti, rimorchi<br />

e voltafieno - abbandonati<br />

sul mucchio di sabbia e vicino<br />

al<strong>le</strong> cataste di <strong>le</strong>gna, si evince<br />

che la loro vocazione non si<br />

discosterà poi tanto da quella<br />

di genitori e degli avi che li hanno<br />

preceduti.<br />

Giovanni Dal<strong>le</strong> Fusine


Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

IL GIARDINO DELL’EDEN È AD ASIAGO IN VIA BUSA<br />

L’Altopiano, per latitudine,<br />

altitudine media, insolazione,<br />

piovosità, è un parco<br />

botanico a cielo aperto.<br />

Moltissime <strong>le</strong> specie vegetali<br />

diversamente presenti<br />

dal<strong>le</strong> pendici al<strong>le</strong> sommità,<br />

alcune - grazie al buon cuore<br />

degli umani - a rischio di<br />

estinzione, altre sovrabbondanti,<br />

poichè considerate<br />

comuni ed erroneamente<br />

prive di valore. In realtà la<br />

flora loca<strong>le</strong>, oltre ad essere<br />

fonte di sostentamento secolare<br />

per animali ed esseri<br />

umani è stata in passato metodo<br />

curativo e preventivo del<strong>le</strong> più<br />

svariate affezioni. Non c’erano<br />

medicine una volta, bisognava<br />

provvedere da sé, attingendo alla<br />

sapienza della tradizione popolare.<br />

I “bagni di fieno”, non li hanno<br />

inventati a Fiè e poi esportati<br />

da noi, né è una novità assumere<br />

il mie<strong>le</strong> col mugo o semplicemente<br />

sedare <strong>le</strong> punture d’ortica<br />

con <strong>le</strong> lingue di vacca (l’acido<br />

ossalico batte l’acido<br />

formico). Sono rimedi centenari<br />

derivanti dal sapiente e rispettoso<br />

uso del territorio e dei suoi<br />

frutti. Per fortuna, in un mondo<br />

che non sa più dove sbattere la<br />

testa, la tradizione è tornata di<br />

moda. Antesignano da anni di<br />

questa nuova (o vecchia?)<br />

mentalità, Antonio Cante<strong>le</strong>,<br />

erborista diplomato all’Università<br />

di Urbino, che con la figlia<br />

Lisa, laureata in “Tecniche<br />

erboristiche” all’Università di<br />

Padova, ha iniziato a diffondere<br />

<strong>le</strong> conoscenze dei nostri<br />

avi. Il giardino dell’Eden, esiste:<br />

è in via Busa 106, contrada<br />

a nord del Comune di Asiago.<br />

Prima del sopralluogo ti anticipa<br />

un mix di aromi indefini-<br />

bili e intensissimi. Poi entri nell’orto,<br />

tutto esposto a sud, in <strong>le</strong>ggera<br />

pendenza ed è una gioia<br />

per gli occhi: fiori di mil<strong>le</strong> colori<br />

e gradazioni, arbusti di tutte<br />

<strong>le</strong> taglie, foglie di tutte <strong>le</strong> forme.<br />

I Cante<strong>le</strong> hanno<br />

sapientemente introdotto e<br />

adattato al clima, anche erbe<br />

non autoctone, come<br />

l’Echinacea originaria del<br />

Nord America, che produce un<br />

effetto immunostimolante, cioè<br />

innalza <strong>le</strong> difese immunitarie;<br />

l’Enula campana – proveniente<br />

dalla Campania, assai uti<strong>le</strong><br />

per affezioni dell’apparato re-<br />

spiratorio; l’Escolzia –<br />

californiana – un calmante<br />

contro l’insonnia,<br />

che han mostrato un buon<br />

livello di adattamento al<strong>le</strong><br />

mutate condizioni ambientali.<br />

Con grande natura<strong>le</strong>zza<br />

(come se in tutto<br />

ciò non ci fosse un che<br />

di miracoloso) ti fanno assaggiare<br />

bacche<br />

(l’Olivello spinoso, ricco di<br />

vitamina C e acidi<br />

polinsaturi, ilRibes nero,<br />

cortisonico natura<strong>le</strong> e<br />

l’Uva spina, ricca di vitamine e<br />

minerali – tutte buonissime!), addentare<br />

semi (es: il Coriandolo,<br />

molto diffuso nei paesi<br />

mediorientali, ma presente come<br />

infestante anche da noi quando<br />

si coltivavano orzo e frumento,<br />

senza peraltro venir mai utilizzato)<br />

o sfregare erbe aromatiche,<br />

di cui vengono snocciolate <strong>le</strong> proprietà<br />

e tu senti di essere entrato<br />

in un’altra dimensione. Nell’area<br />

sopra il brolo, un sistema<br />

antigrandine protegge i giovani<br />

meli e peri, in tutto 400 piante di<br />

cento diverse qualità, autoctone<br />

e non (<strong>le</strong> “pome”, i pomi<br />

Musetto, <strong>le</strong> me<strong>le</strong> Moltrina, <strong>le</strong><br />

Rosetta, i peri del Vin, quelli<br />

di S. Pietro, i peri Butiero, i<br />

Rossai...) Fra <strong>le</strong> erbe originarie<br />

coltivate: la camomilla, l’ortica,<br />

la menta, la ca<strong>le</strong>ndula, il timo, <strong>le</strong><br />

cui proprietà sono note a tutti e<br />

di uso comune. (Camomilla: se-<br />

Ricette<br />

(Giovanna è vissuta per anni a<br />

Rotzo, perciò sa come trattare<br />

<strong>le</strong> patate): “Po<strong>le</strong>nta considera”<br />

x 4 persone: 1 Kg di<br />

patate, che vanno bollite e poi<br />

schiacciate. Si rosola della cipolla<br />

in olio e burro, poi si aggiunge<br />

farina bianca, fino a<br />

farla tostare. In una casseruola,<br />

si amalgamano per 10 min.<br />

la purea di patate, l’intingolo,<br />

un po’ d’acqua di cottura del<strong>le</strong><br />

patate al bisogno e cannella in<br />

polvere. Quindi si rovescia il<br />

miscuglio su un tagliere...calda<br />

e fumante. Ottima anche abbrustolita.<br />

“Risotto col kumo”<br />

x 4 persone: 200 gr di Kumo<br />

(erba, presente in tutto il territorio,<br />

utilizzata anche per<br />

prepare il tipico Kumetto) e<br />

300 gr di riso. Per il risotto si<br />

procede come sempre, aggiungendo<br />

un po’ alla volta al<br />

riso, del brodo, nella base fatta<br />

con cipolla soffritta in olio col<br />

kumo. Alla fine si aggiunge un<br />

po’ di kumo tritato finemente ed<br />

ecco...la cultura con <strong>le</strong> gambe<br />

sotto la tavola!<br />

dativo e calmante; ortica:<br />

diuretica e depurativa; menta:<br />

stimolante del sistema nervoso,<br />

disinfettante del<strong>le</strong> vie aeree<br />

e dell’apparato gastrico;<br />

ca<strong>le</strong>ndula: antisettica, <strong>le</strong>nitiva<br />

per la pel<strong>le</strong>; timo: antisettico<br />

ed espettorante. Ma il bello<br />

della faccenda - in questo<br />

modo son riusciti ad avvicinare<br />

a questo universo anche i<br />

più indifferenti - è l’uso alimentare<br />

di molte specie vegetali.<br />

Le degustazioni gastronomiche<br />

<strong>le</strong>gate alla stagionalità che<br />

i Cante<strong>le</strong> (e qui entra in gioco<br />

anche la moglie, Giovanna<br />

Rodeghiero, cuoca sopraffina)<br />

propongono da anni, affiancati<br />

da vari chef locali, sono diventate<br />

un cult. Anche la Scuola<br />

Alberghiera si è cimentata da<br />

tempo nella preparazione di<br />

menù a tema supportati dalla<br />

signora Giovanna e dopo questa<br />

esperienza è stato redatto<br />

un volume di ricette: “Una terra<br />

una cucina”. Mangiare fiori<br />

come la primula, la<br />

ca<strong>le</strong>ndula, la viola, il sambuco,<br />

il fordaliso (tranne i ce<strong>le</strong>brati<br />

fiori di zucca), non era<br />

mai venuto in mente a nessuno<br />

prima e bere infusi, sidro e<br />

liquori aromatizzati, era<br />

un’usanza più da paesi nordici.<br />

Ora è “made in Altopiano”.<br />

La bell’idea di portare in tavola<br />

aromi e prodotti locali<br />

spiegandone <strong>le</strong> caratteristiche<br />

e <strong>le</strong> peculiarità crea cultura del<br />

territorio, apporta educazione<br />

Acconciatura e trucco<br />

da sposa e da sera<br />

Trattamenti<br />

tricologici mirati<br />

Check-up della cute e<br />

del capello<br />

Extension<br />

Manicure<br />

Accessori moda<br />

Bigiotteria<br />

Via J.SCAJARO<br />

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Te<strong>le</strong>fono:<br />

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Centro Benessere<br />

Cute e Capelli<br />

16<br />

alimentare, fa aggregazione e<br />

nel modo più piacevo<strong>le</strong>: con <strong>le</strong><br />

gambe sotto la tavola! Tutte <strong>le</strong><br />

iniziative hanno carattere<br />

amatoria<strong>le</strong>, tranne a tutt’oggi<br />

un piccolo commercio di patate<br />

e fagioli sec<strong>le</strong>n (secchi) e un<br />

domani, quando <strong>le</strong> 400 piante da<br />

frutto saranno produttive, me<strong>le</strong><br />

e pere. La vendita avverrà in un<br />

modo del tutto particolare, come<br />

ci spiega Antonio Cante<strong>le</strong>: la gente<br />

visiterà l’orto, girerà per il frutteto,<br />

si intratterrà, porrà domande,<br />

riceverà consigli e alla fine,<br />

staccherà da sé dagli alberi i frutti<br />

di suo gradimento. Questo sì è<br />

un self-service! Un paio di<br />

ricettine, a questo punto non guastano,<br />

tenendo presente che oltre<br />

ai fiori e al<strong>le</strong> erbe, anche il<br />

sidro, <strong>le</strong> gelatine e marmellate, il<br />

maraschino, il cassis, il rosolio,<br />

che vengono serviti in tavola,<br />

sono prodotti dalla famiglia<br />

Cante<strong>le</strong>. Le cene sono parte integrante<br />

dei corsi di erboristeria,<br />

che i Cante<strong>le</strong> tengono da parecchi<br />

anni e dei quali molti, sia quassù<br />

che in pianura, han avuto esperienza<br />

diretta. Ma, com’è nato<br />

l’amore per <strong>le</strong> erbe? Antonio<br />

non vo<strong>le</strong>ndo rassegnarsi ai dettami<br />

della medicina tradiziona<strong>le</strong>,<br />

ha cercato strade alternative.<br />

Già 30 anni fa, ha iniziato a interessarsi<br />

di cure naturali e... non<br />

ha più smesso. Risultato? Un fisico<br />

scattante e neanche una<br />

ruga in viso, nè per Antonio né<br />

per Giovanna!<br />

Beppa Rigoni Scit


CULTURA<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

Il ritorno al cinema di Olmi<br />

La pellicola, dedicata al tema dell’immigrazione, vede<br />

protagonista un prete a contatto con gli immigrati clandestini<br />

Ermanno Olmi è tornato<br />

sui suoi passi. Olmi, che<br />

ha ritirato due anni fa al<br />

Festival di Venezia il Leone<br />

d’oro alla carriera,<br />

torna al cinema dopo il<br />

documentario Terra Madre.<br />

Dopo aver manifestato<br />

l’intenzione di lasciare<br />

il mondo della<br />

fiction per dedicarsi solo<br />

ai documentari, il maestro<br />

ha dichiarato che a metà<br />

ottobre inizierà <strong>le</strong> riprese<br />

della sua nuova opera, intitolata<br />

“Il villaggio di car-<br />

tone”. La pellicola tratterà<br />

il tema dell’immigrazione<br />

e vedrà protagonista un<br />

sacerdote a contatto con<br />

gli immigrati clandestini. Il<br />

film narra dell’incontro tra<br />

due culture e varie etnie,<br />

quella africana e quella europea.<br />

Il lungometraggio<br />

sarà realizzato interamente<br />

in Puglia. Faranno parte<br />

del cast attori importanti, di<br />

cui al momento non si conoscono<br />

ancora i nomi.<br />

L’ultima apparizione mondana<br />

del Maestro è stata<br />

durante la presentazione<br />

del film “Dieci Inverni” al<br />

Cinema Lux Asiago nell’ambito<br />

della serata<br />

“Aspettando Venezia”,<br />

dove il nostro illustre concittadino<br />

ha concluso la<br />

serata recensendo la pellicola<br />

e incantando la platea<br />

con <strong>le</strong> sue paro<strong>le</strong>, rendendo<br />

omaggio al regista<br />

Va<strong>le</strong>rio Mieli e alla protagonista<br />

del film Isabella<br />

Ragonese, madrina del<br />

Festival di Venezia 2010.<br />

Davide Degiampietro<br />

Da sinistra l’attrice e madrina del Festival di Venezia 2010 Isabella Ragonese, il direttore<br />

Marco Mul<strong>le</strong>r ed il regista Ermanno Olmi<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Un premio <strong>le</strong>tterario dedicato<br />

allo scrittore Mario Rigoni Stern<br />

Costituito ad Asiago il Comitato organizzatore. Due sezioni: saggistica e narrativa<br />

Si è tenuta nel Municipio di<br />

Asiago giovedì 9 settembre<br />

l’assemb<strong>le</strong>a per la costituzione<br />

del Comitato organizzatore<br />

del Premio Letterario<br />

multilingue del<strong>le</strong> Alpi dedicato<br />

alla memoria dello scrittore<br />

asiaghese Mario Rigoni<br />

Stern. Un’iniziativa per la<br />

qua<strong>le</strong> Asiago e Trento si trovano<br />

a lavorare insieme e che<br />

vuol essere d’ampio respiro<br />

interessando tutte <strong>le</strong> nazioni<br />

dell’arco alpino. Il tema su<br />

cui dovranno vertere i lavori<br />

che parteciperanno al concorso<br />

sarà infatti quello della<br />

montagna in genera<strong>le</strong> e della<br />

vita in montagna. Del Comitato<br />

fanno inizialmente parte<br />

la famiglia di Mario Rigoni<br />

Stern, il Comune di Asiago,<br />

la Provincia di Trento, il Comune<br />

di Riva del Garda, la<br />

Riva del Garda Fiere e Congressi,<br />

la Federcaccia, Ars<br />

Venandi, il Museo degli usi e<br />

costumi di San Miche<strong>le</strong><br />

all’Adige. Alla costituzione<br />

era comunque presente con<br />

un suo de<strong>le</strong>gato la Regione<br />

Veneto che ha già dato la<br />

propria adesione e<br />

formalizzerà la propria partecipazione<br />

con un’apposita<br />

delibera nei prossimi giorni.<br />

Il concorso si articola in due<br />

sezioni: narrativa e saggistica,<br />

ciascuna del<strong>le</strong> quali sarà a<br />

cadenza bienna<strong>le</strong>. Si parte<br />

l’anno prossimo con la<br />

saggistica e relativa<br />

17<br />

premiazione, mentre nel 2012<br />

sarà la volta dei racconti.<br />

Due anche <strong>le</strong> giurie del<strong>le</strong> quali<br />

faranno rispettivamente<br />

parte: per la narrativa,<br />

Fernando Bandini, Eraldo<br />

Affinati, Marie He<strong>le</strong>n Angeli,<br />

Margherita De Toma e<br />

Paolo Rumiz; per la<br />

saggistica, Ilvo Diamanti,<br />

Mario Isnenghi, Jon Mathieu,<br />

Giovanni Kezich e Innocenzo<br />

Cipol<strong>le</strong>tta. Ai vincitori del<strong>le</strong><br />

due sezioni andrà un premio<br />

di 10 mila euro ciascuno. A<br />

breve verrà diramato il primo<br />

bando che riguarderà<br />

dunque il premio per la<br />

saggistica.<br />

Stefania Longhini<br />

“Vedere lo spiraglio”: in un libro tanti ritagli di vita vissuta<br />

E’ stato presentato, sabato 11 settembre, nella suggestiva cornice<br />

della chiesetta di Santa Margherita a Castel<strong>le</strong>tto di Rotzo<br />

il libro “Vedere lo spiraglio” di Edoardo Sartori. Per l’occasione,<br />

allietata dalla voce di Mario Fabris, che ha proposto canzoni<br />

senza tempo quali “Una miniera” e “Terra straniera”, sono<br />

intervenuti, coordinati dal nostro direttore Stefania Longhini,<br />

oltre all’autore, Azar Tavassoli, direttore della rivista Infoveneto<br />

e Francesco Binotto dell’Associazione Volontari della Libertà.<br />

Vi proponiamo di seguito l’esaustivo e significativo intervento<br />

di Azar Tavassoli:<br />

Edoardo Sartori ha sentito esplodere nel suo mondo interiore<br />

il bisogno di farsi ascoltare, abbandonando pertanto<br />

il si<strong>le</strong>nzio e raccontandosi così al suo pubblico. I diversi<br />

capitoli, che formano il suo libro, riconducono ad una<br />

rassegna di esperienze, attraverso <strong>le</strong> quali lui vorrebbe<br />

dimostrare come si può uscire da una<br />

condizione di depressione; l’autore ha<br />

scelto e<strong>le</strong>menti paradigmatici che permettano<br />

di vedere, il tracciarsi della<br />

luce laddove si è avvolti nel buio.<br />

Edoardo, a tal proposito, scrive: “Purtroppo<br />

ho vissuto un brutto periodo,<br />

subito dopo <strong>le</strong> mie dimissioni dalla carica<br />

di Sindaco e il mio successivo<br />

pensionamento: una fase di disinteresse<br />

tota<strong>le</strong> verso la vita attiva e di forte apatia,<br />

prossima allo stato depressivo, che<br />

cominciava progressivamente ad assumere<br />

dei contorni preoccupanti”. Davanti<br />

a questo, come si può reagire?<br />

Sartori ha delineato due strade: la pri-<br />

ma, affrontare e combattere, la seconda prendere <strong>le</strong> distanze<br />

ed allontanarsi. A proposito farei del<strong>le</strong> considerazioni:<br />

lo scontro diretto col prob<strong>le</strong>ma può portare a vincere sul<br />

campo, con la forza di volontà, o a perdere, dovendo affrontare<br />

la sconfitta. Questo approccio è a mio parere positivo<br />

perché rimanda ad un atteggiamento dinamico e che,<br />

aldilà della vittoria o del fallimento, conduce comunque<br />

alla crescita e alla maturazione persona<strong>le</strong>. La seconda strada<br />

consiste, invece, nella decisione di allontanarsi dallo<br />

spazio in cui si svolgono i conflitti; in questo rientra l’iniziativa<br />

di Edoardo Sartori di andare in Tagikistan. Anche<br />

questo è un percorso virtuoso e a dimostrazione di ciò faccio<br />

un esempio: prendo una penna, avvicinandola all’occhio,<br />

posandola sul naso, con difficoltà posso distinguere<br />

che è una penna ma allontanandola e appoggiandola su<br />

un tavolo, ad una certa distanza dagli occhi, posso osservare<br />

bene la sua forma e riuscire a individuare la sua<br />

funzione. In questo modo, nella catena dei ricordi presenti<br />

nella memoria dello scrittore, si allacciano altri eventi<br />

significativi della sua vita come quelli contenuti nei tre<br />

racconti <strong>le</strong>gati all’universo dell’emigrazione: questi sono<br />

fenomeni sociali che hanno segnato la vita di molte persone<br />

della nostra regione. Ma questo, inoltre, è anche il<br />

viaggio in Tagikistan dell’autore il qua<strong>le</strong>, tracciando questo<br />

percorso in mezzo al<strong>le</strong> difficoltà di questo paese, è<br />

riuscito a vedere con nuove prospettive ciò che prima lo<br />

affliggeva. Infatti, nel confrontarsi con <strong>le</strong> difficili condizioni<br />

di vita di altre persone, ha potuto constatare il peso<br />

minore posseduto dal suo prob<strong>le</strong>ma. Si può adesso fare<br />

questa citazione: “Ogni essere umano è una <strong>le</strong>zione per<br />

un altro, un testo aperto alla possibilità di inventare<br />

nuove realtà”. Pertanto, l’impronta di Edoardo<br />

Sartori rimane nei suoi racconti.<br />

Concludo dicendo che Edoardo Sartori ha<br />

sempre ribadito il suo amore per la scrittura e che,<br />

per lui, scrivere equiva<strong>le</strong> a vivere; ecco, allora,<br />

che questa energia propulsiva, questo impulso origina<strong>le</strong>,<br />

gli hanno permesso di guardare indietro e,<br />

contemporaneamente, ripromettersi di ricominciare<br />

e andare avanti. Questo atteggiamento è meritevo<strong>le</strong><br />

di molta ammirazione. Vi invito quindi a condividere<br />

la bel<strong>le</strong>zza e la lucidità della scrittura di<br />

questi ritagli di vita vissuta, attraverso i quali il<br />

narratore intravvede uno spiraglio, si confronta e<br />

riconosce se stesso negli altri.<br />

Azar Tavassoli


Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

“Qualità ad alta quota”e<br />

tanto lavoro, questi gli<br />

ingredienti del successo del<br />

Salumificio San Domenico<br />

Dopo il formaggio, prodotto tipico<br />

per eccel<strong>le</strong>nza del<strong>le</strong> nostre<br />

zone, il posto d’onore a<br />

tavola spetta ai salumi:<br />

sopresse, salami, salsicce e<br />

cotechini in particolare, da<br />

sempre presenti sulla tavola<br />

dei montanari e molto apprezzati<br />

dai turisti. Fino a qualche<br />

decennio fa era abitudine diffusa<br />

al<strong>le</strong>vare il maia<strong>le</strong> e farsi<br />

in casa i salumi, tradizione<br />

che è andata via via scomparendo.<br />

E’ stata questa constatazione<br />

ad ispirare alla fine<br />

degli anni ‘70 i fratelli Basso a<br />

dare il via a un’attività artigiana<strong>le</strong><br />

per la produzione di<br />

insaccati. Giuliano, dopo aver<br />

lavorato per 8 anni in salumifici<br />

di pianura propose al fratello<br />

Gian Pietro di mettersi in proprio<br />

e fondare il Salumificio S.<br />

Domenico, iniziando l’attività<br />

presso un piccolo stabi<strong>le</strong> della<br />

casa paterna. “Fin dagli inizi<br />

– commenta oggi Gian Pietro<br />

– abbiamo puntato sulla<br />

qualità e non sulla quantità,<br />

priorità assoluta per tutte <strong>le</strong><br />

fasi del nostro lavoro: scelta<br />

del<strong>le</strong> carni, metodi di lavorazione,<br />

servizio offerto”. I primi<br />

anni non sono stati facili, ma<br />

poi il tempo ha dato loro ragione,<br />

tanto che c’è stata la necessità<br />

di ingrandirsi, costruendo<br />

il capannone su tre piani<br />

che ospita l’azienda dal 1993.<br />

Ogni settimana vengono lavorati<br />

circa cinquanta quintali di<br />

carne suina di prima qualità<br />

che arrivano dagli al<strong>le</strong>vamenti<br />

del mantovano, e vengono se-<br />

zionati, macinati, lavorati,<br />

insaccati e messi ad asciugare<br />

nei reparti di stagionatura:<br />

giusto per dare qualche dato,<br />

la produzione settimana<strong>le</strong> è di<br />

circa duemila salami (dai 20<br />

ai 25 quintali), mentre di<br />

sopresse, pezzo “forte” del<br />

salumificio, ne vengono prodotte<br />

quasi cinquecento ogni<br />

quindici giorni, di cui quattrocento<br />

“formato famiglia” e un<br />

centinaio di grandi. “Oggi la<br />

gente preferisci prodotti più<br />

morbidi – dice Gian Pietro –<br />

e i tempi di stagionatura sono<br />

di un mese per i salami, e circa<br />

tre per <strong>le</strong> sopresse.” Al<br />

Salumificio si producono poi<br />

cotechini, salsicce, pancetta,<br />

coppa, speck, wurstel, e altri<br />

prodotti. Il San Domenico inoltre,<br />

fornendo alberghi e ristoranti<br />

ha deciso poi di introdurre<br />

anche il catering, in modo<br />

da dare un servizio più comp<strong>le</strong>to<br />

alla clientela. Le consegne<br />

dirette avvengono<br />

in tutto<br />

l’Altopiano e nella vicina<br />

pianura, ma i<br />

prodotti, attraverso i<br />

grossisti vengono distribuiti<br />

in tutto il<br />

Veneto e nel<strong>le</strong> altre<br />

regioni del nord Italia.<br />

Sono sei i dipendenti<br />

attualmente<br />

impiegati nel<br />

salumificio, inoltre a<br />

fianco di Gian Pietro<br />

ci sono i suoi familiari:<br />

il figlio Danie<strong>le</strong>,<br />

che, dopo essersi<br />

diplomato ragioniere<br />

segue sia l’amministrazione<br />

che la distribuzione,<br />

e la moglie<br />

Antonella, men-<br />

tre Katia, la figlia più giovane<br />

sta ancora studiando. Il successo<br />

attua<strong>le</strong> dell’azienda,<br />

che si deve in primis alla qualità<br />

dei prodotti, va ricondotto<br />

anche all’impegno e alla ferrea<br />

volontà di “non mollare”<br />

della famiglia Basso, che ha<br />

saputo affrontare, dopo <strong>le</strong><br />

prob<strong>le</strong>matiche dei primi anni<br />

derivate dall’avvio praticamente<br />

dal nulla di una nuova attività,<br />

anche <strong>le</strong> dolorose vicende<br />

familiari, che hanno visto la prematura<br />

scomparsa di Giuliano<br />

nel 1999, e, due anni successivi,<br />

un gravissimo incidente<br />

strada<strong>le</strong> accorso a Gian<br />

Pietro. Per lui, dopo due mesi<br />

La sagra del sedano<br />

di Rubbio<br />

dimostra come<br />

l’impegno e la<br />

dedizione di un<br />

piccolo paese<br />

possa riuscire a<br />

valorizzare un<br />

prodotto tanto<br />

semplice quanto<br />

comune come lo<br />

è il sedano. Anche<br />

se, e questo<br />

va detto, la bontà<br />

dell’ortaggio<br />

che si coltiva a<br />

Rubbio è davvero<br />

superiore rispetto a quella<br />

del sedano che cresce altrove.<br />

Un prodotto che da umi<strong>le</strong><br />

può diventare nobi<strong>le</strong>, come ha<br />

sottolineato il sindaco di<br />

Conco, Graziella Stefani, durante<br />

la 12^ serata<br />

enogastronomica del sedano<br />

bianco di Rubbio organizzata<br />

dal Rubens. Artefice di questa<br />

trasformazione è stata<br />

la giovanissima cuoca<br />

Cecilia, “Ceci” per i<br />

famigliari e i clienti<br />

affezionati. Sorprendente<br />

la varietà di proposte<br />

con cui ha presentato<br />

il protagonista assoluto<br />

della cena, partendo<br />

dagli stuzzichini<br />

assaporati al banco con<br />

di coma, c’è stato un intero<br />

anno trascorso all’ospeda<strong>le</strong> di<br />

Vicenza, al qua<strong>le</strong> sono seguiti<br />

anni di <strong>le</strong>nto e diffici<strong>le</strong><br />

recupero e riabilitazione, mentre<br />

la gestione dell’azienda ricadeva<br />

su sua moglie<br />

Antonella. “E’ stata molto dura<br />

– dice Antonella – ho dovuto<br />

capire innanzitutto<br />

come si svolgeva il<br />

lavoro in tutti i suoi<br />

aspetti, per fortuna<br />

Diego, il nostro dipendente<br />

più “anziano”<br />

grazie alla sua<br />

esperienza mi ha<br />

dato un sostegno<br />

fondamenta<strong>le</strong>”.<br />

Antonella, dal fisico<br />

esi<strong>le</strong>, ha dimostrato<br />

in quei dolorosi<br />

frangenti di<br />

avere però due<br />

“grosse spal<strong>le</strong>”, perché tra<br />

figli piccoli, marito all’ospeda<strong>le</strong><br />

e azienda da far funzionare,<br />

ha trovato la forza di<br />

districarsi e andare avanti.<br />

Per Gian Pietro poi, oltre<br />

alla famiglia, proprio il lavoro<br />

è stato uno sprone nel tener<br />

duro e affrontare <strong>le</strong> lunghe<br />

cure riabilitative che gli<br />

hanno permesso di tornare<br />

a lavorare nell’azienda fon-<br />

l’aperitivo, passando poi per<br />

antipasti, primi, secondo e<br />

dessert, con abbinamenti e<br />

cotture che hanno offerto un<br />

panorama su passato (la semplicità<br />

del prodotto), presente<br />

(l’abbondanza dei prodotti alimentari)<br />

e futuro (lasciando<br />

spazio all’immaginario) del<br />

sedano in cucina. Il tutto pre-<br />

Gian Pietro, Antonella<br />

e Danie<strong>le</strong> Basso<br />

data con il fratello. Il nome<br />

che si è fatto il Salumificio<br />

in questi anni, sia in<br />

Altopiano che in pianura, è<br />

il frutto dunque del lavoro<br />

duro e responsabi<strong>le</strong> di tante<br />

persone, oltre che dell’impegno<br />

nell’ offrire prima<br />

di tutto la qualità, garantita<br />

oltre che dai controlli settimanali<br />

dei preposti addetti<br />

dell’Ulss, anche da analisi<br />

sentato con fantasia<br />

e creatività, ma<br />

senza mai eccedere<br />

nell’immagine<br />

a discapito del gusto.<br />

Ci piace scoprire<br />

ogni tanto alcuni<br />

di questi artisti<br />

altopianesi dei<br />

fornelli, e singolare<br />

in questo caso<br />

è che la<br />

ventitreenne Ceci<br />

si sia dedicata alla<br />

cucina tre anni fa,<br />

dopo essersi<br />

diplomata in tutt’altro.<br />

“Avevo tante idee per la<br />

testa – racconta- come studiare<br />

l’ing<strong>le</strong>se, visitare la Spagna,<br />

o dedicarmi agli studi universitari.<br />

Alla fine invece ho deciso<br />

di fermarmi per aiutare i<br />

miei genitori nella loro attività,<br />

iscrivendomi nel contempo all’Istituto<br />

alberghiero sera<strong>le</strong> di<br />

Castelfranco, dove sto frequentando<br />

il terzo anno. Mi<br />

tengo informata sull’evoluzione<br />

della cucina<br />

<strong>le</strong>ggendo libri specializzati<br />

e mi piace<br />

ispirarmi ai prodotti di<br />

stagione nella scelta<br />

dei piatti, ma ho una<br />

predi<strong>le</strong>zione particolare<br />

per la pasticceria, dove<br />

riesco davvero a sbiz-<br />

18<br />

mensili proprie<br />

su tutti i prodotti.<br />

E <strong>le</strong> soddisfazioni<br />

non mancano.“Stamattina<br />

– racconta<br />

infine Antonella<br />

– ci ha chiamato<br />

un signore<br />

dalla Lombardia,<br />

dicendo<br />

che al suo ritorno<br />

dal<strong>le</strong> vacanze in Altopiano<br />

si era portato a casa i nostri<br />

salumi e chiedendoci, visto<br />

che li aveva apprezzati molto,<br />

se potevano spedirgliene<br />

a casa: non è raro che ci<br />

capitino richieste del genere,<br />

che purtroppo non possiamo<br />

accontentare, ma<br />

che comunque ci fanno davvero<br />

piacere”.<br />

Silvana Bortoli<br />

Sedano protagonista incontrastato della<br />

tavola per la 12^ serata enogastronomica<br />

proposta dal Rubens di Rubbio<br />

zarrirmi. Fare la cuoca è molto<br />

impegnativo, ma in compenso<br />

è un lavoro che gratifica<br />

molto”. Gratificazioni arrivate<br />

puntuali anche dopo la serata<br />

dedicata al sedano, davvero<br />

ben riuscita grazie all’impegno<br />

di tutta la famiglia Cortese: <strong>le</strong><br />

sorel<strong>le</strong> e il fratello di Cecilia, e<br />

i suoi genitori Raffae<strong>le</strong> e<br />

Marisa. Il discreto sottofondo<br />

del piano bar con Lucio e Raffaella<br />

e la poesia dedicata al<br />

sedano decantata dal suo autore<br />

Orazio Chierico Da Schio,<br />

hanno comp<strong>le</strong>tato l’atmosfera<br />

raffinata e familiare al tempo<br />

stesso che la serata ha saputo<br />

offrire. Silvana Bortoli


La musica è uno degli e<strong>le</strong>menti<br />

tipici di questo nostro tempo,<br />

un “ambiente” in cui molti,<br />

ed i giovani in particolare,<br />

sono immersi quasi a tempo<br />

pieno, anche se, molto spesso,<br />

ne sono solo dei fruitori,<br />

soggetti che la subiscono<br />

senza esserne partecipi, senza<br />

poter disporre di quella<br />

“marcia in più” che, come usava<br />

a mo’ di motto l’amico<br />

Mario Porto, che la musica sa<br />

e può dare nella vita di tutti<br />

noi. Nel 1997, grazie all’iniziativa<br />

di alcuni volonterosi genitori<br />

e alla disponibilità di alcuni<br />

maestri, nel l’intento di diffondere<br />

una cultura musica<strong>le</strong><br />

nel territorio dei comuni di<br />

Asiago, Gallio, Roana, Foza,<br />

Rotzo, Conco, è nata l’Associazione<br />

Cultura<strong>le</strong> Altopiano<br />

“Scuola di Musica” con l’obiettivo<br />

di promuovere l’educazione<br />

e la sensibilizzazione della<br />

musica sotto i suoi più diversi<br />

aspetti: didattico – ludico – storico<br />

cultura<strong>le</strong> – artistico, diffondendo<br />

e divulgando lo studio e<br />

la passione per la musica, classica,<br />

moderna e contemporanea,<br />

organizzando corsi di formazione<br />

musica<strong>le</strong>, con sede in<br />

Asiago. L’Associazione (senza<br />

fini di lucro), presieduta da<br />

Mario Porto e con Sandra<br />

Lazzaretti nella veste di instan-<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

La Scuola di Musica diventa A.M.A.<br />

Costituita l’Associazione Musica Altopiano Asiago che prosegue l’attività musica<strong>le</strong> iniziata<br />

da Mario Porto e il suo gruppo all’insegna della continuità. I corsi inizieranno il 4 ottobre<br />

cabi<strong>le</strong> “motore a 360 gradi” e<br />

Marta Pettenò come preziosa<br />

collaboratrice, in tutti questi<br />

anni ha svolto una preziosissima<br />

attività di tipo educativo, socia<strong>le</strong><br />

e cultura<strong>le</strong>, proponendo<br />

annualmente numerosi corsi individuali<br />

di strumento, corsi<br />

col<strong>le</strong>ttivi di teoria solfeggio e<br />

di musica d’insieme, e collaborando<br />

all’organizzazione di concerti<br />

o di eventi culturali attinenti<br />

alla musica; un’attività fitta<br />

e seria che ha permesso di<br />

conseguire ottimi risultati sia<br />

dal punto di vista qualitativo<br />

dei ragazzi (oltre un centinaio)<br />

che hanno partecipato ai corsi<br />

che per presenza e serietà e creando<br />

un clima di entusiasmo sia<br />

fra i corsisti che nel<strong>le</strong> famiglie e<br />

negli stessi insegnanti. Ma<br />

Intervista con Artemusica<br />

A Roana passione e desiderio di cultura<br />

Nei giorni scorsi si sono concluse <strong>le</strong> attività estive dell’associazione<br />

Artemusica di Roana.<br />

Con Cristina Pulga, fondatrice di Artemusica ed anima del<strong>le</strong> attività<br />

proposte dall’associazione, e con Davide Apolloni, insegnante<br />

e storico dell’arte che da tempo collabora con Artemusica<br />

e si occupa dei Martedì dell’arte, facciamo un bilancio della<br />

stagione.<br />

Concerti, corsi di perfezionamento, martedì dell’arte. Queste<br />

sono solo alcune del<strong>le</strong> attività che vi hanno tenuti impegnati<br />

durante l’estate. Come è andata? “Siamo soddisfatti dei risultati<br />

ottenuti, anche grazie alla collaborazione con il Comune di Roana,<br />

la Parrocchia e la Pro Loco di Roana - afferma Cristina Pulga - Da<br />

metà luglio a fine agosto abbiamo proposto ben 19 concerti di<br />

musica classica e contemporanea, in tutte <strong>le</strong> frazioni del Comune<br />

(con la collaborazione del<strong>le</strong> rispettive Parrocchie e Pro Loco),<br />

tutti gratuiti e con una grande partecipazione di pubblico. I corsi<br />

di perfezionamento, tenuti da docenti di fama, sono stati cinque,<br />

hanno coinvolto numerosi studenti, provenienti da vari Conservatori<br />

italiani e desiderosi di migliorare e perfezionarsi nello studio<br />

della musica in un clima familiare ma anche stimolante e decisamente<br />

motivante. Roana è diventata un punto di riferimento sia per<br />

gli allievi e che per i maestri che tornano sull’Altopiano con grande<br />

piacere, considerandolo un luogo idea<strong>le</strong> per studiare”.<br />

Artemusica propone al suo pubblico concerti di artisti di rilievo -<br />

Luciani, Motter<strong>le</strong>, Vincenzi, Zadra, Righini, Maini, solo per citarne<br />

alcuni - ma lascia un notevo<strong>le</strong> spazio ai giovani.<br />

“I giovani ta<strong>le</strong>nti che si sono avvicendati sul palco, studiano con<br />

passione, si dedicano alla musica con impegno e dedizione e si meritano<br />

lo spazio che abbiamo voluto dare loro. In un panorama desolante<br />

e poco motivante come quello che è offerto a volte dalla tv, è<br />

importante poter fornire del<strong>le</strong> alternative: i ragazzi devono avere del<strong>le</strong><br />

occasioni che trovino <strong>le</strong> loro radici nello studio e nell’impegno. Il<br />

pubblico ha dimostrato di apprezzare questa nostra scelta: la partecipazione<br />

ai concerti è stata nutrita ed entusiasta non solo quando si è<br />

trattato di assistere all’esibizione di artisti affermati, ma anche quando<br />

sul palco sono saliti giovani sconosciuti, ma di grande bravura”.<br />

Si può dire che il pubblico di Artemusica si senta in un ambiente<br />

familiare quando assiste ai vostri concerti o al<strong>le</strong> vostre attività?<br />

“Credo sia più giusto dire che il pubblico non solo assiste ma anche<br />

partecipa al<strong>le</strong> attività che proponiamo. Il clima è sicuramente familiare:<br />

è possibi<strong>le</strong> parlare con gli artisti, scambiare opinioni e commenti con<br />

persone che amano generi musicali differenti ma che sono disponibili<br />

allo scambio e al confronto. Quello che però vorrei sottolineare è la<br />

com’è nella logica del<strong>le</strong> cose,<br />

queste persone, al<strong>le</strong> quali va rivolto<br />

un sentitissimo grazie per<br />

il preziosissimo lavoro svolto in<br />

tutto questo tempo creando una<br />

solida struttura di persone, rapporti<br />

e fiducia, hanno sentito il<br />

bisogno di “staccare la spina”,<br />

avvertendo una più che giustificata<br />

stanchezza ed una necessità<br />

che a sospingere la barca<br />

arrivino forze fresche, una nuova<br />

brezza per far sì che <strong>le</strong> ve<strong>le</strong> di<br />

questo che è diventato un vascello<br />

possa navigare proficuamente<br />

verso mete sempre nuove<br />

e più ambiziose. E così che,<br />

come l’araba fenice che risorge<br />

dal<strong>le</strong> sue ceneri, è stata costituita<br />

proprio nel<strong>le</strong> scorse settimane<br />

la nuova «Associazione<br />

Musica Altopiano Asiago –<br />

A.M.A.», che ha preso in mano<br />

l’eredità lasciata da Mario Porto<br />

e dal suo “equipaggio” per<br />

portare avanti l’attività sulla<br />

stessa lunghezza d’onda ma<br />

con una nuova veste, un nuovo<br />

logo e la voglia di far crescere<br />

ulteriormente in modo<br />

serio e responsabi<strong>le</strong> questa realtà.<br />

Scopo dell’Associazione ,<br />

come riassunto nello statuto:<br />

“E’ quello di trasmettere<br />

l’amore per la cultura musica<strong>le</strong><br />

ed artistica come valore fondante<br />

per la formazione e<br />

l’educazione del singolo individuo,<br />

come bene socia<strong>le</strong> e col<strong>le</strong>ttivo<br />

di maturazione e crescita<br />

umana e civi<strong>le</strong>, come motivo<br />

di aggregazione, di arricchimento<br />

e di libera espressione<br />

della col<strong>le</strong>ttività”. Il Con-<br />

grande attenzione che vedo nel pubblico, il desiderio e la disponibilità<br />

a lasciarsi coinvolgere nell’ascolto. I concerti che abbiamo offerto<br />

durante l’estate hanno spaziato tra generi musicali diversi: dal barocco<br />

agli autori contemporanei, dai lieder alla musica da camera. In un<br />

contesto del genere, credo sia superato il concetto di “musica che<br />

piace” e di “musica che non piace”, e che sia più giusto parlare della<br />

passione e del coinvolgimento che un bravo musicista sa creare nel<br />

pubblico che lo ascolta. Abbiamo riscontrato un gran desiderio di<br />

conoscere e di apprendere”.<br />

Anche i Martedì dell’arte, dunque, hanno riscosso grande successo.<br />

“Questo è il quarto anno - afferma Davide Apolloni - e l’interesse del<br />

pubblico non cala, ma si rafforza. Nonostante il brutto tempo, i nostri<br />

pomeriggi d’arte hanno sempre visto la sala Santa Giustina piena di<br />

persone attente ed interessate. Vari gli argomenti trattati: autori notissimi<br />

al grande pubblico, come Caravaggio, ma anche tematiche poco<br />

note, come quella della decorazione a grottesche con la presentazione<br />

del volume di A<strong>le</strong>ssandra Zamperini, e devo dire che l’interesse del<br />

pubblico è sempre stato vivo e costante. Artemusica si è finora occupata<br />

di arti figurative e di musica, ma non tralascia la <strong>le</strong>tteratura e i libri.<br />

Gli anni scorsi avevamo realizzato gli “Aperitivi d’autore” durante i<br />

quali sono stati presentati, con la partecipazione degli scrittori, alcuni<br />

libri <strong>le</strong>gati al<strong>le</strong> nostre zone, ma per quest’anno avevamo in mente di<br />

fare qualcosa di nuovo: vo<strong>le</strong>vamo concentrare la nostra attenzione<br />

non sull’autore, ma sul <strong>le</strong>ttore.”<br />

siglio Direttivo è composto<br />

da A<strong>le</strong>ssandro Pretto (presidente),<br />

dal vice-presidente<br />

Cesare Pivotto e dai consiglieri<br />

Giancarlo Tol<strong>le</strong>ro,<br />

Fabio Carollo, Chiara<br />

Barbierato, Silvia Borgo e<br />

Luca Baù; lo statuto contempla<br />

altresì, accanto ai soci<br />

ordinari, anche <strong>le</strong> figure di<br />

soci collaboratori o sostenitori,<br />

aprendo così <strong>le</strong> porte a<br />

tutti coloro che, pur senza<br />

vo<strong>le</strong>r impegnarsi direttamente<br />

nella vita associativa, vogliono<br />

dare il loro contributo.<br />

Da segnalare inoltre che è<br />

stata avviata la collaborazione<br />

con l’Accademia Musica<strong>le</strong> di<br />

Schio e che, dopo quest’anno<br />

di preparazione, potrà essere<br />

possibi<strong>le</strong> anche accede ai corsi<br />

professionali convenzionati<br />

con il Conservatorio “Arrigo<br />

Pedrollo” di Vicenza. Lunedì 20<br />

settembre, si terrà la presentazione<br />

ufficia<strong>le</strong> dell’Associazione<br />

e del nuovo anno (ore 20,30<br />

presso <strong>le</strong> Scuo<strong>le</strong> E<strong>le</strong>mentari<br />

“M. Ortigara” di Asiago). Nel<br />

corso della serata verranno raccolte<br />

<strong>le</strong> iscrizioni per il nuovo<br />

anno che avrà inizio il 4 ottobre<br />

sia con corsi individuali (arpa,<br />

batteria, basso e<strong>le</strong>ttrico, canto<br />

classico e moderno, chitarra<br />

acustica classica e<strong>le</strong>ttrica jazz e<br />

blues, contrabbasso, fisarmoni-<br />

19<br />

ca, flauto dolce e traverso, organo,<br />

percussioni, pianforte<br />

classico e moderno, tromba, tastiere<br />

sassofono e violino) che<br />

col<strong>le</strong>ttivi (musica d’insieme,<br />

propedeutica musical, teoria e<br />

solfeggio) per giovani ed adulti<br />

senza limiti di età. L’Associazione<br />

è aperta a tutte <strong>le</strong> realtà<br />

musicali altopianesi non solo<br />

che riguardano la scuola di<br />

musica, ma anche i gruppi locali,<br />

l’organizzazione di concerti<br />

o eventi particolari… , vuol far<br />

capire, cioè, che intende essere<br />

una struttura elastica, f<strong>le</strong>ssibi<strong>le</strong>,<br />

aperta a molte proposte e<br />

realtà diverse. Per domenica 26<br />

ottobre, intanto, nel Duomo di<br />

Asiago, è in programma un<br />

Concerto d’Organo con A<strong>le</strong>ssandro<br />

Cana<strong>le</strong>, apprezzato<br />

concertista e docente dell’Associazione,<br />

che ha al suo attivo<br />

anche ben 3 CD; nel corso del concerto<br />

verrà inoltre illustrato ai presenti<br />

dal M.o Al<strong>le</strong>grini, con l’ausilio<br />

di immagini dedicate, il funzionamento,<br />

la struttura e <strong>le</strong> caratteristiche<br />

tecniche del prezioso organo<br />

“Ruffatti” del duomo asiaghese,<br />

inaugurato nel 2007 dopo un’attenta<br />

opera di restauro ed ampliamento.<br />

(per informazioni ed iscrizioni<br />

tel. 345.5711360, sito web<br />

www.scuoladimusicasiago.it)<br />

Cesare Pivotto<br />

Un cambio di prospettiva deciso, che avere tradotto nella “Piccola<br />

merenda <strong>le</strong>tteraria”. Come lo avete realizzato? “Non vo<strong>le</strong>vamo<br />

avere uno scrittore-ospite che raccontasse la sua ultima fatica, ma<br />

abbiamo preferito tanti <strong>le</strong>ttori-ospiti (e, come a dei veri ospiti, sono<br />

stati offerti thè e dolce) che raccontassero un libro interessante, o<br />

che semplicemente avessero voglia di ascoltare una storia e, magari,<br />

di farsi incuriosire da una trama intrigante. Per prendere in<br />

prestito l’espressione coniata al momento da un’amica, si è trattato<br />

di una sorta di “filò <strong>le</strong>tterario”: molti hanno raccontato o <strong>le</strong>tto<br />

brevi brani di libri, tutti hanno ascoltato, commentato, in un clima<br />

davvero familiare”. E sempre ad un libro è <strong>le</strong>gato lo spettacolo che<br />

avete realizzato il 18 agosto scorso presso il laghetto di Roana.<br />

Questa volta avete scomodato un grande tra i grandi: Ariosto.<br />

“Proprio così - dice Cristina Pulga - Ci siamo ispirati al<strong>le</strong> vicende<br />

dell’Orlando furioso e abbiamo creato uno spettacolo all’aperto<br />

interamente prodotto da Artemusica”.<br />

Che genere di spettacolo? “Devo dire che non è faci<strong>le</strong> rispondere<br />

a questa domanda - afferma Davide Apolloni - dal momento che<br />

ciò che abbiamo realizzato non rientra in nessun genere preciso ma<br />

è una vera e propria commistione di generi: danza, poesia, teatro,<br />

musica, arte e spettacolo equestre. Le vicende del paladino Orlando<br />

sono state narrate attraverso i versi originali scritti da Ludovico Ariosto<br />

e recitati dalla bravissima attrice triestina Annamaria De Val. Ad essi si<br />

sono accompagnati la musica, i suggestivi bal<strong>le</strong>tti della giovane Giulia<br />

Colombo e <strong>le</strong> immagini di antichi dipinti. A rendere più viva ed emozionante<br />

la storia di Orlando, hanno contribuito poi due cavalieri- Diego<br />

ed Enrico Lazzarotto di “Erik Ranch”- che di volta in volta hanno<br />

vestito i panni di Orlando, Ruggero, Astolfo e Agramante, concludendo<br />

la loro esibizione con un emozionante duello”.<br />

“Un lavoro davvero impegnativo - continua Cristina Pulga - che ha<br />

avuto un grandissimo successo, complice anche la serata davvero<br />

favolosa e il senso di magia e di meraviglia dato dal bosco che ci<br />

circondava. Ci sarebbe stato davvero impossibi<strong>le</strong>, però, realizzare tutto<br />

ciò con <strong>le</strong> nostre uniche forze. La nostra gratitudine va all’Associazione<br />

Alpini, alla Pro Loco di Roana, alla parrocchia di Roana, alla<br />

comunità S.Giovanni Battista e a tante singo<strong>le</strong> persone che, nei modi<br />

più disparati, hanno saputo darci una mano. Il lavoro è stato tanto, ma<br />

anche la soddisfazione”. Parlando dell’anno prossimo, ci sono dei<br />

progetti o del<strong>le</strong> iniziative che potete già anticipare? “Al momento<br />

stiamo lavorando alla stagione inverna<strong>le</strong>. Continueremo con i concerti<br />

in Sala Consiliare in collaborazione con il Comune di Roana e con<br />

ogni probabilità ci sarà una serata artistica con tema natalizio. Per il<br />

resto, qualcosa bol<strong>le</strong> in pentola, ma vedremo...” Nico<strong>le</strong>tta Manfrin


Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

IL PARCO “BRIGATA REGINA” TRA STORIA E CULTURA<br />

LOCALE, COMPILAZIONE DI DEPLIANT ILLUSTRATIVI,<br />

GUIDE TURISTICHE ED ARTICOLI GIORNALISTICI “FAI DA TE”<br />

di Mario Basso<br />

Il Parco “Brigata Regina”, con<br />

al suo centro l’omonimo monumento,<br />

è quasi certamente una<br />

del<strong>le</strong> strutture pubbliche di<br />

Asiago più maldestramente ed<br />

erroneamente citate nei servizi<br />

giornalistici di cronaca loca<strong>le</strong>,<br />

nei depliant illustrativi, oppure<br />

nel<strong>le</strong> guide dei Sette Comuni,<br />

che, quasi ogni anno, invadono<br />

il nostro altopiano, specialmente<br />

agli inizi di ogni stagione<br />

turistica estiva o inverna<strong>le</strong>.<br />

In realtà, gli “asiaghesi.doc” e<br />

gli appassionati della storia e<br />

cultura loca<strong>le</strong>, lo hanno sempre<br />

chiamato, per antonomasia, “el<br />

Parco Regina”, senza ulteriori<br />

precisazioni, in quanto storicamente<br />

già evidenti per se stesse,<br />

oppure, “el parco grando”,<br />

per non confonderlo, appunto,<br />

con l’altro, cioè con il “Parco<br />

della Rimembranza”, di dimensioni<br />

minori, ma che ha tutto un<br />

altro significato.<br />

Purtoppo, invece, nel tempo,<br />

esso ha assunto <strong>le</strong> denominazioni<br />

più diverse, quali Parco<br />

“Regina Margherita” oppure<br />

“Regina E<strong>le</strong>na di Savoia”, come<br />

pure, più semplicemente, Parco<br />

“Mil<strong>le</strong>pini”, peccato, però,<br />

che nessuna di queste denominazioni<br />

lo riguardino direttamente.<br />

Ad Asiago, alla Regina<br />

Margherita, nel primo decennio<br />

del novecento, era stata intitolata<br />

una scuola materna, che<br />

tutt’oggi porta ancora il suo<br />

nome.<br />

Nello stesso periodo, con<br />

l’apertura di nuove strade ad<br />

Asiago, alla regina E<strong>le</strong>na, durante<br />

il Regno d’Italia, era stato<br />

precedentemente intitolato,<br />

invece, l’attua<strong>le</strong> Via<strong>le</strong> Matteotti.<br />

Qualcuno, ancora, in varie occasioni,<br />

lo avrebbe chiamato<br />

anche Parco “Mil<strong>le</strong>pini”, confondendo<br />

però il nostro parco<br />

con Villa Benetti, poi Mil<strong>le</strong>pini,<br />

risa<strong>le</strong>nte ai primi anni venti e<br />

già segnalata, con il suo nome<br />

origina<strong>le</strong>, nella prima pianta cittadina,<br />

edita dalla Tipografia<br />

Bonomo nel 1923.<br />

Anni trenta. Parco Brigata Regina visto da Parco<br />

della Rimembranza. A destra Villa Benetti<br />

Successivamente acquistata<br />

dal Comune di Asiago, sul suo<br />

lato meridiona<strong>le</strong> veniva aggiunto<br />

un corpo di fabbrica, parte<br />

in <strong>le</strong>gno e parte in muratura,<br />

progettato dall’Ingegnere comuna<strong>le</strong><br />

Girolamo Girardi, che,<br />

secondo una guida turistica di<br />

Asiago del 1938 (anno XVI e.f.),<br />

veniva denominata:<br />

“RITROVO ALTIPIANO / Parco<br />

Brigata Regina Asiago / Il<br />

più e<strong>le</strong>gante ritrovo mondano<br />

della città / Trattenimenti danzanti<br />

/ Ogni pomeriggio: The<br />

danzante”. Il 24 luglio 1947,<br />

come recita invece il numero<br />

unico dell’Azienda Autonoma<br />

di Soggiorno e Turismo di<br />

Asiago pubblicato il 15 agosto<br />

successivo, oggi I.A.T., il Ritrovo<br />

Altipiano mutava la sua<br />

denominazione in “Mil<strong>le</strong> Pini”,<br />

successivamente più semplicemente<br />

in Dancing Mil<strong>le</strong>pini ed<br />

infine, a partire dai primi anni<br />

settanta, in Playback.<br />

Purtroppo, dopo qualche anno<br />

di attività, <strong>le</strong> porte del mitico<br />

“Mil<strong>le</strong>pini”, all’interno del qua<strong>le</strong>,<br />

tra gli anni cinquanta e sessanta,<br />

attori, cantanti, personaggi<br />

dello sport e dello spettacolo<br />

in genere, all’epoca, al<br />

massimo della loro popolarità a<br />

livello naziona<strong>le</strong>, avevano lasciato<br />

traccia della loro presenza,<br />

si chiudevano per sempre,<br />

iniziando così la sua <strong>le</strong>nta ed inesorabi<strong>le</strong><br />

agonia.<br />

La Biblioteca Civica di Asiago,<br />

a cavallo tra gli anni settanta ed<br />

ottanta, consapevo<strong>le</strong> che il<br />

binomio turismo-cultura oramai<br />

era inscindibi<strong>le</strong> ed indissolubi<strong>le</strong>,<br />

vi organizzava, d’estate, al<br />

suo interno, con notevo<strong>le</strong> successo,<br />

dapprima una mostra sui<br />

graffiti della Valdassa e successivamente<br />

un’altra di pittura,<br />

denominata “Premio di pittura<br />

Città di Asiago”, che coinvolgeva<br />

moltissimi artisti provenienti<br />

da tutte <strong>le</strong> Regioni dell’Italia<br />

settentriona<strong>le</strong>, poi ….. il<br />

si<strong>le</strong>nzio.<br />

L’Amministrazione Comuna<strong>le</strong> di<br />

Asiago, da qualche anno a questa<br />

parte, sta impegnando ingenti<br />

risorse finanziarie pubbliche<br />

per la ristrutturazione globa<strong>le</strong><br />

della ex Villa Benetti, meglio<br />

nota, ancor oggi, come<br />

Mil<strong>le</strong>pini, per la realizzazione,<br />

al suo interno, di un Palazzo<br />

della Cultura e del Turismo, con<br />

sede, speriamo, definitiva, anche<br />

di una rinnovata Biblioteca Civi-<br />

ca.<br />

A questo punto, è d’obbligo ricordare<br />

anche l’accorato articolo,<br />

scritto dall’Avv. Bepi<br />

Boccardo, nei primi anni novanta,<br />

su “Asiago, ieri, oggi … e domani”<br />

dal titolo significativo<br />

“Chiamiamolo con il suo<br />

nome”. Con questo suo intervento,<br />

infatti, egli riusciva, per lo<br />

meno, a far togliere alcune tabel<strong>le</strong><br />

segna<strong>le</strong>tiche stradali, presenti<br />

nel nostro comune, che erroneamente<br />

riportavano <strong>le</strong> indicazioni<br />

sull’esistenza di un parco intitolato<br />

ad una del<strong>le</strong> Regine della Dinastia<br />

dei Savoia, ma, ahimè, ad<br />

Asiago, purtroppo, da sempre,<br />

inesistente. A questo punto non<br />

resta che appellarci alla sensibilità<br />

cultura<strong>le</strong> dei futuri compilatori<br />

di guide turistiche locali, che, a<br />

vario titolo, intenderanno, eventualmente,<br />

scrivere ancora articoli<br />

su questo parco e sul<strong>le</strong> sue strutture<br />

ed attività interne (come ad<br />

esempio sul parco giochi, sui<br />

cosidetti percorsi vita, agility<br />

forest, ecc.), affinchè abbiano almeno<br />

la cortesia di soffermarsi,<br />

per qualche istante, davanti ad<br />

uno dei muretti, che delimitano<br />

l’accesso al parco stesso, su uno<br />

dei quali, a sinistra entrando, potrebbero<br />

invece <strong>le</strong>ggere la sua<br />

vera intitolazione, la qua<strong>le</strong>, sia pur<br />

oggi sbiadita dal tempo, è comunque<br />

ancora ben <strong>le</strong>ggibi<strong>le</strong>.<br />

Ah, dimenticavo! Non abbiate<br />

paura del TRENO, “non del<br />

come invece di solito<br />

viene erroneamente chiamato”,<br />

che una volta sfrecciava proprio<br />

lì davanti, col<strong>le</strong>gando Asiago<br />

con Rocchette, perché la “VACA<br />

MORA” non sferraglia più da<br />

quel<strong>le</strong> parti da oltre cinquant’anni<br />

e, quindi, chiunque, vo<strong>le</strong>ndo,<br />

potrebbe soffermarsi a <strong>le</strong>ggerla<br />

tranquillamente, cercando però,<br />

se possibi<strong>le</strong>, di non intralciare,<br />

invece, il passaggio ai tanti ciclo-pedoni,<br />

che, da qualche tempo<br />

a questa parte, transitano a<br />

piedi, o in bicic<strong>le</strong>tta, sulla nuova<br />

pista ciclabi<strong>le</strong>, aperta ai locali ed<br />

ai turisti per valorizzare il vecchio<br />

tracciato ferroviario della suggestiva<br />

linea a “scartamento ridotto”,<br />

o più semplicemente a<br />

“cremagliera”, Rocchette-<br />

Asiago, inaugurata nel 1910 e<br />

soppressa, purtroppo, per motivi<br />

economici, nel 1958! La “Bri-<br />

gata “Regina” (9^ e<br />

10^ Reggimento di<br />

Fanteria), alla qua<strong>le</strong><br />

il parco è stato dedicato,<br />

al comando<br />

del Colonnello di<br />

Brigata, poi Genera<strong>le</strong>,<br />

Pietro Biancardi,<br />

dopo il suo riordinamento,<br />

a seguito<br />

degli strenui combattimentisostenuti<br />

e <strong>le</strong> gravi perdite<br />

subite sul fronte<br />

dell’Isonzo durante<br />

i primi due anni di<br />

guerra, veniva inviata<br />

presso<br />

Bassano al<strong>le</strong> dipendenze<br />

della 6° Armata.<br />

Successivamente, a<br />

partire dalla seconda<br />

metà di giugno<br />

1917, dopo il suo trasferimento<br />

presso Malga Pastori,<br />

al<strong>le</strong> dipendenze invece della<br />

52° Divisione, la sera del 19, con<br />

alcuni propri reparti del 10^ Rgt.<br />

partecipava, insieme al<strong>le</strong> truppe<br />

Alpine e ad altre Brigate di Fanteria,<br />

all’ultima fase della battaglia<br />

dell’Ortigara, per la difesa di<br />

Q.ta 2105, da poco conquistata<br />

dagli italiani. Ma subiva il terribi<strong>le</strong><br />

contrattacco austro-ungarico<br />

del 25 giugno successivo, che<br />

riconquistava nuovamente la<br />

cima. Nei giorni successivi i contrattacchi<br />

del<strong>le</strong> nostre truppe si<br />

susseguivano, ma per l’accanimento<br />

e la resistenza avversaria<br />

non riuscivano nel loro intento,<br />

tanto che il 29 dello stesso mese<br />

la Brigata veniva sostituita in linea<br />

e spostata nel<strong>le</strong> immediate<br />

retrovie. A seguito degli avvenimenti<br />

della battaglia dell’Ortigara,<br />

il Comandante del 10^ Rgt. Ugo<br />

Pizzarello veniva insignito della<br />

Medaglia d’Oro al v.m. Nella prima<br />

metà di luglio, veniva trasferita<br />

più a sud, sullo scacchiere dello<br />

Zebio, ove rimaneva in linea<br />

fino ai primi di novembre, periodo<br />

in cui, a seguito della rotta di<br />

Caporetto, assumeva <strong>le</strong> posizioni<br />

tra Me<strong>le</strong>tta di Gallio – Me<strong>le</strong>tta<br />

davanti – M.te Fior –<br />

Castelgomberto. Coinvolta, durante<br />

la prima metà di novembre,<br />

nella seconda offensiva austriaca<br />

sull’Altopiano, sferrata dagli<br />

austriaci nel tentativo di sfondare<br />

la linea italiana al<strong>le</strong> spal<strong>le</strong> di<br />

Bassano, essa contribuiva, sia<br />

pur con alterne vicende, all’arresto<br />

della nuova controffensiva<br />

austriaca, impedendo, ancora una<br />

volta, all’esercito imperia<strong>le</strong> di invadere<br />

la sottostante pianura<br />

vicentina. Dopo un breve periodo<br />

di riordinamento, ai primi di<br />

dicembre veniva nuovamente<br />

mandata in prima linea a sbarramento<br />

della Val Frenzela, dove, a<br />

seguito degli aspri combattimenti<br />

sostenuti, in particolare, dai reparti<br />

del 9^ Rgt. Fanteria, la sua<br />

bandiera si poteva fregiare della<br />

medaglia di bronzo (M.te Melago<br />

24-25 dicembre 1917). Con la fine<br />

di dicembre, la Brigata veniva inviata<br />

a riposo nella zona di Campo<br />

Mezzavia. Con l’inizio del<br />

nuovo anno e nei successivi sei<br />

mesi, i reparti della Brigata, alternavano,<br />

in collaborazione con altre<br />

truppe, periodi in linea con pe-<br />

20<br />

riodi di riposo, nel<strong>le</strong> trincee di<br />

sbarramento della Valbrenta, senza<br />

peraltro prendere parte ad avvenimenti<br />

bellici ri<strong>le</strong>vanti.<br />

Al contrario, il 19 giugno 1918, si<br />

schierava lungo <strong>le</strong> trincee di<br />

Costalunga e Busa del Termine,<br />

attaccando a più riprese <strong>le</strong> posizioni<br />

di M.te Valbella, rimaste ancora<br />

in mano avversaria. Ma con<br />

i contrattacchi sferrati, con decisione<br />

e prontezza, tra il 29 di giugno<br />

ed il 2 luglio, permettevano<br />

alla nostra Brigata, non solo di<br />

espugnare <strong>le</strong> posizioni occupate<br />

dagli avversari, ma anche entrambe<br />

di fregiare, <strong>le</strong> proprie bandiere<br />

di Reggimento, di una nuova medaglia<br />

di bronzo al v. m.<br />

A seguito degli avvenimenti in<br />

questo scacchiere, il fante Roberto<br />

Cozzi, appartenente alla medesima<br />

Brigata, veniva insignito<br />

della Medaglia d’Oro al v.m.<br />

Con <strong>le</strong> operazioni di giugno, si<br />

chiudeva l’attività bellica della<br />

Brigata Regina, la qua<strong>le</strong> negli<br />

ultimi mesi di ostilità veniva impegnata<br />

in azioni offensive secondarie,<br />

oppure di ricognizione<br />

sul territorio.<br />

Durante l’offensiva fina<strong>le</strong> di Vittorio<br />

Veneto, tra il 24 ottobre ed<br />

il 4 novembre, la Brigata rimaneva<br />

sempre di rincalzo o riserva<br />

ad altre unità, fino alla data<br />

dell’Armistizio del 4 novembre,<br />

dislocata, per l’occasione, a Pieve<br />

di Soligo.<br />

La Comunità di Asiago, quando<br />

ancora la ricostruzione non era<br />

stata ultimata, sentiva già il dovere<br />

di porgere un tributo di riconoscenza<br />

ai caduti della grande<br />

guerra, appena conclusa, a perenne<br />

ricordo di coloro, cioè, che<br />

avevano sacrificato la propria vita<br />

per la salvezza della patria.<br />

Con questo riverente pensiero,<br />

la Giunta Comuna<strong>le</strong> nella seduta<br />

del 23 febbraio 1921 proponeva<br />

al Consiglio di approvare l’erezione<br />

di un monumento da collocare<br />

in una del<strong>le</strong> piazze di Asiago.<br />

Ottenutane l’approvazione, la<br />

Giunta nominava una Commissione<br />

denomiata “Per un monumento<br />

ai Caduti”, composta dal<strong>le</strong><br />

persone più rappresentative ed<br />

autorevoli del nostro Comune,<br />

con il Sindaco, Cav. Matteo<br />

Rigoni, qua<strong>le</strong> Presidente, per la<br />

raccolta dei fondi e per tutto ciò<br />

che poteva essere attinente alla<br />

realizzazione di questa ste<strong>le</strong>. Oltre<br />

al Sindaco, venivano chiamati<br />

a farne parte il Dr. Marcantonio<br />

Fortunato, Segretario Comuna<strong>le</strong>,<br />

il Cav. Armando Lazzeri, all’epoca<br />

Capo dell’Ufficio Tecnico Comuna<strong>le</strong>,<br />

il molto Rev. Mons.<br />

Arciprete di Asiago, il Direttore<br />

della Scuola E<strong>le</strong>mentare, i Presidenti<br />

dell’Associazione Combattenti<br />

e Reduci, della Banca Popolare<br />

dei 7 comuni, della Società<br />

Mutuo Soccorso, della Società<br />

Operaia, della Pro Asiago, del<br />

Col<strong>le</strong>gio Capimastri ed Imprenditori,<br />

del Sindacato Agricolo e<br />

dei rappresentanti della Banca<br />

Antoniana, della Cassa di Risparmio<br />

di Verona, ed, infine, il Dr.<br />

Attilio Colpi e l’Avv. Cav.<br />

Domenico Bortoli. Ma del futuro<br />

Parco Brigata Regina ad<br />

Asiago….. ancora nessuno ne<br />

parlava.<br />

Fine prima parte


SPORT<br />

Entrata ormai nel vivo la stagione<br />

della Migross Asiago.<br />

Una pre-season settembrina<br />

abbastanza intensa che, dopo<br />

il vittorioso “1° Trofeo<br />

Migross” a Boscochiesanuova<br />

del 26 agosto, ha<br />

previsto in trasferta <strong>le</strong> altre tre<br />

amichevoli programmate per<br />

il 7 settembre col Merano (vittoria<br />

3 a 1 con reti giallorosse<br />

firmate da Presti, Stevan ed<br />

Intranuovo), il 10 settembre<br />

con il Pontebba (4 a 3 per<br />

l’Asiago ai tiri di rigore) ed<br />

appunto sabato 18 settembre,<br />

con l’Appiano.<br />

Nel mezzo di quest’ultime due<br />

uscite si colloca la prima competizione<br />

ufficia<strong>le</strong> stagiona<strong>le</strong>,<br />

la Supercoppa Italiana<br />

“Felicetti” che ha avuto come<br />

protagoniste all’Odegar,<br />

riaccendendo i rif<strong>le</strong>ttori sulla<br />

recente ed avvincente serie di<br />

fina<strong>le</strong> per lo scudetto, la for-<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

E’ nata una nuova amicizia che si rafforzerà col tempo<br />

DELEGAZIONE MIGROSS<br />

ASIAGO PREMIATA ALLA<br />

“FIERA DEL SOCO”<br />

Già annunciate presenze agli incontri dell’Odegar<br />

Domenica 12 settembre, come annunciato, una de<strong>le</strong>gazione della<br />

Migross Asiago Campione d’Italia , capitanata dal presidente<br />

Mantovani e da coach Harrington, è stata ospite della “Fiera<br />

del Soco”; gli organizzatori hanno infatti voluto introdurre, proprio<br />

da questa edizione 2010, uno spazio dedicato allo sport,<br />

con particolare riferimento al<strong>le</strong> realtà di maggior prestigio e<br />

blasone della nostra Provincia. “A partire da questa edizione<br />

– si <strong>le</strong>gge nel comunicato che annuncia l’appuntamento - l’Antica<br />

Fiera del Soco introdurrà un momento dedicato allo<br />

sport ed in particolare a quel<strong>le</strong> realtà che danno lustro e<br />

prestigio alla nostra Provincia. Domenica 12 settembre, al<strong>le</strong><br />

ore 18, presso l’area spettacoli saranno ospiti giocatori e diri-<br />

La seconda edizione<br />

del Trofeo Stalder<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Migross Asiago verso la nuova stagione<br />

Supercoppa amara per i Leoni<br />

mazione Campione d’Italia<br />

della Migross Asiago e quella<br />

altoatesina del Renon, vincitore<br />

della Coppa Italia 2010.<br />

Un match preannunciato<br />

come intenso e spettacolare,<br />

incerto nell’esito ma sicuramente<br />

vero ed avvincente, fra<br />

due squadre attrezzate e capaci<br />

di esprimere un hockey<br />

di livello e qualità.<br />

Da un lato un Asiago che, sospinto<br />

dal pubblico amico, puntava<br />

senza mezze misure (nonostante<br />

l’annunciata assen-<br />

za di un uomo-faro come<br />

Intranuovo) ad un’inedita<br />

doppietta scudettosupercoppa,<br />

con una squadra<br />

affidata al<strong>le</strong> sapienti del<br />

confermatissimo coach<br />

Harrington e costruita all’insegna<br />

della continuità, ma attesa<br />

anche ad importanti verifiche,<br />

specie laddove si è cambiato.<br />

Dall’altra il Renon, sotto la<br />

nuova guida del gardenese<br />

Erwin Kostner (subentrayo<br />

ad Ivany), intenzionata a<br />

genti della Migross Supermercati Asiago, formazione che nell’apri<strong>le</strong><br />

scorso si è laureata per la seconda volta campione d’Italia<br />

nell’hockey su ghiaccio al termine di un’esaltante cavalcata.<br />

A questa società sportiva, che vanta ben 75 anni di storia, verrà<br />

consegnato un riconoscimento da parte dell’amministrazione comuna<strong>le</strong><br />

di Grisignano di Zocco e della A.M.G. Antica Fiera del Soco.<br />

Un appuntamento, questo, che vuo<strong>le</strong> testimoniare, assieme al<br />

prestigioso risultato agonistico, anche l’impegno, la passione,<br />

il sacrificio e lo spirito di tutte <strong>le</strong> realtà sportive del nostro territorio.<br />

Tasselli di quello stupendo e vincente mosaico che è lo<br />

sport vicentino”. Al<strong>le</strong> ore 18 l’area spettacoli si è tinta di giallorosso<br />

con il Sindaco di Grisignano Renzo Lotto, l’assessore allo sport Giu-<br />

Corsa in Montagna<br />

Seconda edizione domenica<br />

26 settembre per il Trofeo<br />

Stalder gara di corsa in montagna<br />

organizzata dallo Sci<br />

Club 2A Asiago Altopiano<br />

col patrocinio della “Spettabi<strong>le</strong><br />

Reggenza” e dell’Assessorato<br />

allo Sport del Comune<br />

di Asiago. La manifestazione,<br />

con partenza ed<br />

arrivo in Val Maddarello,<br />

prevede due tipi di percorso.<br />

Quello riservato a giovani<br />

e senior è di 7580 metri<br />

con salita e passaggio<br />

dal Bivacco Stalder e successivo<br />

rientro sulla zona<br />

del traguardo per comp<strong>le</strong>ssivi<br />

550 metri di dislivello.<br />

Ragazzi ed allievi affronteranno<br />

invece un percorso<br />

di 3740 metri, 140 di dislivello,<br />

ricavato nei dintorni<br />

del Maddarello stesso. Differenziate<br />

anche <strong>le</strong> partenze:<br />

al<strong>le</strong> 9 per ragazzi-allievi,<br />

mezz’ora dopo per <strong>le</strong><br />

la sconfitta tricolore,<br />

ma a sua volta attesa<br />

a verificare lo stato suo col<strong>le</strong>ttivo<br />

al momento attua<strong>le</strong> e<br />

la qualità dei nuovi arrivi.<br />

Finisce meritatamente nel<strong>le</strong><br />

mani del Renon la<br />

Supercoppa Felicetti 2010, al<br />

termine di una gara avvincente<br />

ed intensa così com’era<br />

<strong>le</strong>cito attendersi fra<br />

due grandi protagoniste dell’hockey<br />

italiano; Asiago che<br />

ha subito il peso psicologico<br />

del vantaggio altoatesino e che<br />

categorie restanti. Oltre<br />

al<strong>le</strong> premiazioni classiche di<br />

ogni gara trattandosi di corsa<br />

in montagna un particolare<br />

riconoscimento verrà<br />

attribuito a chi stabilirà il<br />

miglior tempo nella salita<br />

verso il Bivacco Stalder.<br />

L’impegno degli organizzatori<br />

si sta concentrando sulla<br />

miglior organizzazione possibi<strong>le</strong><br />

anche in considerazione<br />

del fatto che la corsa in<br />

montagna sta crescendo, e di<br />

molto, in provincia e sullo<br />

stesso altopiano per cui al via<br />

si potrebbe schierare un numero<br />

interessante di concorrenti<br />

dai valori tecnici significativi.<br />

Tanto più che i fondisti,<br />

ormai in piena preparazione,<br />

potrebbero scegliere il Trofeo<br />

Stalder qua<strong>le</strong> test “ a secco”<br />

in grado di fornire loro<br />

valide risposte rispetto al lavoro<br />

in atto.<br />

Renato Angonese<br />

non è più riuscito a rimettere<br />

nei giusti binari una gara segnata<br />

anche dal<strong>le</strong> molte, troppe<br />

penalità.<br />

Il primo tempo finisce sullo 0<br />

a 2 (segnano Tudin e Scelfo).<br />

Secondo tempo a reti inviolate.<br />

Nel periodo fina<strong>le</strong> parte<br />

ancora meglio un Renon più<br />

preciso ed attento e la gara si<br />

mantiene su binari di eccessivo<br />

nervosismo che non facilitano<br />

certo il recupero di un<br />

Asiago anche sfortunato in alcuni<br />

frangenti ma che ha sen-<br />

21<br />

ALBO D’ORO<br />

2001: HC Junior Milano<br />

2002: HC Junior Milano<br />

2003: Super. A&O Asiago<br />

2004: HC Bolzano<br />

2005: Non disputata<br />

2006: HC Junior Milano<br />

2007: HC Bolzano<br />

2008: HC Bolzano<br />

2009: Ritten Sport<br />

2010: Renon<br />

tito in maniera eccessiva la<br />

pressione di un successo <br />

di fronte al proprio pubblico.<br />

Watson segna la terza<br />

rete e il Renon che bissa così il<br />

successo 2009 in questo trofeo;<br />

a fine gara la consegna.<br />

Segnalati come mvp<br />

dell’Asiago Miche<strong>le</strong><br />

Strazzabosco e per il Renon<br />

Antti Nyrhinen.<br />

Il 25 settembre ci sarà l’esordio<br />

in campionato (iniziato per<br />

il vero il 23 ma con l’Asiago<br />

subito a riposo) ad Al<strong>le</strong>ghe e,<br />

più in là nel tempo, dal 26 al<br />

28 novembre (sempre<br />

all’Odegar) il ritorno sui palcoscenici<br />

internazionali con il<br />

girone di semifina<strong>le</strong> di<br />

Continental Cup.<br />

Cesare Pivotto<br />

seppe Baccarin ed il Presidente della A.M.G. Antica Fiera del Soco,<br />

Lorenzo Dainese, hanno fatto gli onori di casa ai rappresentanti della<br />

società sportiva asiaghese, una del<strong>le</strong> più rigogliose e concrete non<br />

solo del vicentino ma anche dell’intero Veneto. Dopo aver<br />

contestualizzato il fenomeno hockey ghiaccio ed averne sottolineato<br />

la va<strong>le</strong>nza, messaggi di amicizia sono giunti da entrambe <strong>le</strong> parti, con<br />

la promessa di instaurare un rapporto di frequentazione; il sindaco<br />

Lotto ha quindi consegnato al presidente Mantovani un piatto d’argento,<br />

Baccarin e Dainese un’opera in ceramica ad Harrington ed<br />

alla squadra, omaggi ricambiati dalla società giallorossa con maglie<br />

ce<strong>le</strong>brative del secondo scudetto. La de<strong>le</strong>gazione asiaghese ha poi<br />

fatto visita ad alcuni stand della Fiera.<br />

Il “Memorial Italo Borin”<br />

Il trofeo “Memorial Italo Borin” si svolgerà sul Monte Corno.<br />

La presentazione della gara podistica è in programma<br />

domenica 19 settembre. Dal<strong>le</strong> 9 al<strong>le</strong> 11 l’associazione commercianti<br />

e <strong>le</strong> botteghe di Breganze guideranno i partecipanti<br />

lungo i percorsi della zona che ospiteranno il “Memorial<br />

Borin”, dedicato ad un noto commerciante breganzese spentosi<br />

alcuni anni orsono e appassionato di marce non<br />

competitive. Al<strong>le</strong> 11 nel piazza<strong>le</strong> del ristrutturato Rifugio<br />

Monte Corno padre Ireneo dell’eremo di San Pietro, grande<br />

amico del compianto Italo Borin, ce<strong>le</strong>brerà la messa e<br />

impartirà la benedizione ai presenti. Al<strong>le</strong> 12,30 si svolgerà<br />

il pranzo con <strong>le</strong> specialità preparate dal cuoco gestore<br />

del ristorante del rifugio. Seguiranno intrattenimenti e visite<br />

alla malga Mazze Superiori e al giardino botanico alpino<br />

del Monte Corno. E.Z.


Sabato 18 settembre 2010<br />

Super…Sorpresa<br />

Una Rigoni di Asiago Vipers più “verde” vince ancora.<br />

E sabato cercherà di ribaltare il -3 in Coppa Italia<br />

“S” come Supercoppa, “S” come sorpresa, “S” come specia<strong>le</strong>.<br />

In molti, per non dire tutti, alla vigilia del primo appuntamento<br />

della nuova stagione non avrebbero scommesso un euro<br />

su di un’altra vittoria della nuova e ringiovanita Rigoni di Asiago<br />

Vipers nella fina<strong>le</strong> di Supercoppa contro l’Edera Trieste, arrivata<br />

in via Cinque senza il “faro” Bostjan Kos, ma con <strong>le</strong> carte in<br />

regola per alzare al cielo il trofeo. E, invece, il manipolo di “boce”<br />

(età media 21,45 anni) e i due “veci” (Longhini e Nicolussi,<br />

entrambi classe ’74) l’hanno combinata grossa, giocando una di<br />

quel<strong>le</strong> partite piene di generosità e carattere, in cui anche la<br />

buona sorte in qualche circostanza ti scodella l’assist giusto per<br />

dare l’ennesimo dispiacere all’Edera Trieste (sconfitta 8-6), che<br />

nemmeno stavolta ha saputo invertire la rotta (senza il timoniere<br />

Cristian Rela in panchina). Per un’altra sera ancora, dunque,<br />

Asiago resta sul trono dell’inline. Una Supercoppa, la settima di<br />

un’esclusiva col<strong>le</strong>zione che tocca quota 22 “pezzi”, dal sapore<br />

diverso, specia<strong>le</strong>, proprio perché inattesa. Un’affermazione, probabilmente<br />

tra <strong>le</strong> più bel<strong>le</strong> di sempre, arrivata in un momento<br />

particolare. Tante, infatti, <strong>le</strong> difficoltà che negli ultimi tempi hanno<br />

interessato il club altopianese, costretto ad un repentino, ma<br />

necessario ridimensionamento e costretto pure a far fronte a<br />

questo avvio di stagione con l’organico ridotto ai minimi termini<br />

causa forfait di vario genere. Certo, la gara “secca” aiuta a<br />

regalare sorprese, ma nessuno ormai potrà più togliere a questi<br />

nuovi Vipers <strong>le</strong> emozioni di quella serata. Una fina<strong>le</strong>, quella di<br />

Supercoppa, che ha probabilmente mostrato il nuovo, anche se<br />

non definitivo, volto della formazione al<strong>le</strong>nata da Fabio Forte,<br />

quest’anno chiamata ad una stagione di sacrificio. Qualcosa è<br />

Raduni itineranti. Ecco la formula<br />

scelta quest’anno dalla<br />

federghiaccio per la promozione<br />

dello short-track in varie<br />

località dell’arco alpino.<br />

Fra queste non poteva naturalmente<br />

mancare Asiago<br />

dove gli specialisti della pista<br />

corta sono arrivati lunedì scorso<br />

e vi resteranno fino a domenica<br />

26 anche grazie all’interessamento<br />

messo in<br />

campo da Franco Sella assessore<br />

allo sport del comune<br />

capoluogo. “Come amministrazione<br />

comuna<strong>le</strong> siamo particolarmente<br />

orgogliosi di poter<br />

ospitare questo raduno.<br />

Spero sia un buon fattore trainante<br />

verso questa stupenda<br />

disciplina per i nostri giovani.<br />

Certo il pattinaggio di velocità<br />

ha dato tanto alla nostra<br />

terra: lo hanno dimostrato anche<br />

<strong>le</strong> ultime Olimpiadi dove<br />

abbiamo visto due componenti<br />

su tre della squadra maschi<strong>le</strong><br />

provenire dall’Altopiano.<br />

Questo è un chiaro segna<strong>le</strong><br />

che qui lo Sport è portato<br />

avanti con la massima serietà<br />

dal<strong>le</strong> nostre associazioni.<br />

Auspico che gli at<strong>le</strong>ti trovino<br />

in Altopiano giusta serenità e<br />

condizioni ottimali per poter<br />

svolgere nel migliore dei modi<br />

la loro preparazione.”<br />

In ambito tecnico a fargli eco<br />

è Maurizio Carnino,<br />

altopianese d’ adozione in<br />

passato campione della specialità<br />

oggi al<strong>le</strong>natore:<br />

“Inizialmente richiesto –<br />

commenta - avevo rifiutato<br />

di entrare nei ranghi tecnici in<br />

quanto per ragioni personali mi<br />

sarebbe stato impossibi<strong>le</strong> spostarmi<br />

da qui. Ora invece con<br />

È ripresa ormai da inizio settembre<br />

la nuova stagione<br />

sportiva della P.G.S. Pallavolo<br />

Cesuna con gli at<strong>le</strong>ti che, abbandonati<br />

i campi da beach<br />

vol<strong>le</strong>y ed i tornei estivi, sono<br />

già impegnati nella preparazione<br />

in vista degli imminenti campionati<br />

di Federazione. La<br />

Pallavolo Cesuna continua sulla<br />

scia percorsa lo scorso anno<br />

quando, forte dei sette tecnici<br />

federali e di 16 aiuto-al<strong>le</strong>natori,<br />

ha iscritto tutte <strong>le</strong> squadre nei<br />

diversi campionati della Federazione<br />

Italiana Pallavolo cercando<br />

di aumentare il livello tecnico<br />

degli oltre 150 iscritti. Sono nove<br />

<strong>le</strong> squadre che rappresenteranno<br />

il Vol<strong>le</strong>y Cesuna in provincia,<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

cambiato, e tuttora sta cambiando,<br />

nel “covo” del<strong>le</strong> Vipere.<br />

E’ innegabi<strong>le</strong>. Le partenze<br />

si susseguono a ritmo incalzante:<br />

anche l’altra metà<br />

della prima linea<br />

(Ricky Mose<strong>le</strong> e Stefano<br />

Frigo) finirà al<br />

Padova di Marobin,<br />

che avrà così a disposizione<br />

l’intero blocco<br />

(c’erano già Claudio<br />

Mantese ed Andrea<br />

Comencini) che ha<br />

fatto favil<strong>le</strong> nel<strong>le</strong> ultime<br />

stagioni; mentre<br />

Luca Tessari, fermo<br />

da un bel po’ a causa<br />

di un infortunio, avrebbe trovato l’accordo con il Cittadella, dove<br />

già milita un altro asiaghese (ex Vipers), Alberto Lamonaca.<br />

Ma il mercato in uscita rischia di non finire qui: i “rumours”<br />

intorno ai giocatori dei Vipers si sprecano e non sono escluse<br />

altre operazioni. Sull’Altopiano, dunque, ci si prepara ad un’annata<br />

diversa dal solito, con Asiago non più “intoccabi<strong>le</strong>” ed immune,<br />

o quasi, dal<strong>le</strong> difficoltà in pista. Lo dimostra l’andata dei<br />

quarti di fina<strong>le</strong> di Coppa Italia. Una settimana dopo la<br />

Supercoppa, infatti, i Vipers, incomp<strong>le</strong>ti e “poco furbi” (come ha<br />

riferito il pres Fabio Forte) sono incappati nella prima sconfitta<br />

22<br />

(5-2) di sempre contro il Mon<strong>le</strong>a<strong>le</strong>. Un ko che in<br />

Coppa Italia non si verificava addirittura dal 19 novembre<br />

2006 (0-4 contro l’Edera Trieste); da allora<br />

erano seguite 20 affermazioni consecutive che avevano<br />

portato in dote ben quattro edizioni della Coppa<br />

Italia. Il cammino in Coppa, dunque, si fa in salita: tre<br />

gol da recuperare nel match di ritorno in programma<br />

nell’impianto di Via Cinque ad Asiago sabato 18 settembre<br />

(ore 18.30) rappresentano una missione non<br />

impossibi<strong>le</strong>, ma certamente complicata. Servirà limitare al massimo<br />

errori e disattenzioni. Da una coppa all’altra. Il Comitato Europeo<br />

ha comunicato, come previsto, che sarà la cittadina di Ang<strong>le</strong>t<br />

(Francia) ad ospitare la fase fina<strong>le</strong> ad otto della “European Champions<br />

Cup”, in programma dal 26 al 28 novembre prossimi. La Rigoni di<br />

Asiago Vipers è qualificata di diritto all’appuntamento, anche se,<br />

vista l’attua<strong>le</strong> situazione, sorgono inevitabilmente dubbi sull’opportunità<br />

di partecipare ad una manifestazione che comporta spese notevoli<br />

e che senza la necessaria struttura a livello tecnico rischia di<br />

finire troppo presto. Stefano Angonese<br />

Gli azzurri dello short-track in ritiro ad Asiago<br />

questa nuova formula è diverso<br />

perché sa<strong>le</strong>ndo gli at<strong>le</strong>ti in<br />

altopiano la mia disponibilità<br />

c’è, perciò sono molto soddisfatto<br />

della scelta federa<strong>le</strong>.<br />

Abbiamo senz’altro necessità<br />

di allargare la nostra base reclutando<br />

ragazzi e ragazzi anche<br />

al di fuori del<strong>le</strong> tradizionali<br />

sedi di provenienza per cui -<br />

aggiunge - presentarsi nel<br />

vicentino come in Val d’Aosta<br />

ed ad altre zone gioverà<br />

senz’altro al nostro sport. Qui<br />

ad Asiago i convocati alterneranno<br />

il ghiaccio alla pa<strong>le</strong>stra.<br />

Siamo tutti pronti da lavorare<br />

sodo poi, a fine ritiro, tireremo<br />

<strong>le</strong> dovute somme”.<br />

Questi i convocati – squadra<br />

A: Lucia Peretti, E<strong>le</strong>na Viviani,<br />

Matteo Compagnoni (Bormio<br />

Ghiaccio), Yuri Confortola, Nicola<br />

Rodigari (Foresta<strong>le</strong>),<br />

Tommaso Dotto, Edoardo<br />

Reggiani, Davide Viscardi<br />

(Agorà Skating Team Milano),<br />

Cecilia Maffei (Fiamme Azzurre<br />

Roma) Arianna Fontana,<br />

Martina Valcepina (Fiamme<br />

Gial<strong>le</strong>).<br />

Gli at<strong>le</strong>ti della formazione<br />

junior, cinque ragazze e sette<br />

maschi, provengono dal<strong>le</strong><br />

societè Bormio Ghiaccio,<br />

Polisportiva Claut, Agorà<br />

Skating Team Milano, Ice<br />

Team Torino, Aev Sportmann<br />

Dg Bolzano e Milan Skating<br />

Team. Sono al<strong>le</strong>nati da Silvano<br />

Bertoldi. Per tutta la durata dei<br />

ritiri <strong>le</strong> squadre alloggeranno<br />

allo “Sporting” di Corso IV novembre.<br />

R.A.<br />

VOLLEY CESUNA: SI RIPARTE!<br />

La Bussola all’esordio nella Vicenza Cup<br />

è così garantita per tutti gli at<strong>le</strong>ti<br />

la possibilità di essere inseriti nella<br />

corrispondente fascia d’età. Va<br />

precisato che sarebbe opportuno<br />

coniugare al femmini<strong>le</strong> la parola<br />

at<strong>le</strong>ta visto che i maschi<br />

sono solo 25, mentre <strong>le</strong> femmine<br />

sono di gran lunga più<br />

numerose. Con questi numeri<br />

il Cesuna ha consolidato il primato<br />

fra <strong>le</strong> società appartenenti<br />

alla Polisportiva Comune<br />

di Roana, che, grazie al costante<br />

apporto finanziario della<br />

Rigoni di Asiago e della<br />

Cassa Rura<strong>le</strong> ed Artigiana di<br />

Roana, continua ad esprimere<br />

l’impegno socia<strong>le</strong> nel settore<br />

dello sport. La pausa estiva ha<br />

dato modo di affinare anche<br />

un’iniziativa di rilievo che va<strong>le</strong> la<br />

pena di sottolineare in un momento<br />

dove <strong>le</strong> divisioni sembrano<br />

avere la meglio: a partire dalla<br />

presente stagione sono state<br />

poste <strong>le</strong> basi di un accordo con<br />

lo S<strong>le</strong>gar Vol<strong>le</strong>y, l’altra società<br />

impegnata nel mondo della<br />

pallavolo in altopiano, che mira<br />

a non far interrompere l’attività<br />

agonistica anche a chi ha meno<br />

opportunità di giocare una volta<br />

superati i 18 anni. Un primo passo<br />

cui far seguire eventuali altri accordi<br />

nell’interesse degli at<strong>le</strong>ti.<br />

Altra novità di questo scorcio di<br />

stagione è la partecipazione del<strong>le</strong><br />

squadre di vertice, maschi<strong>le</strong> e<br />

femmini<strong>le</strong>, alla Vicenza Cup: un<br />

torneo pre-campionato di nuova<br />

concezione che ha l’obiettivo di<br />

migliorare l’approccio dei<br />

pallavolisti con la fase agonistica.<br />

Le squadre appartenenti a<br />

1^, 2^ e 3^ divisione, suddivise in<br />

gironi formati con il principio della<br />

contiguità, si sfidano per l’accesso<br />

ad una successiva fase che<br />

prenderà il via nel mese di dicembre.<br />

È toccato a La Bussola<br />

Vol<strong>le</strong>y Cesuna, inserita nel girone<br />

C, inaugurare il torneo in<br />

provincia con la partita svolta nel<br />

Palazzetto dello Sport di Roana<br />

merco<strong>le</strong>dì 15 contro l’Auxilium<br />

Vol<strong>le</strong>y Schio. Esordio non dei<br />

migliori per la formazione femmini<strong>le</strong><br />

che ha pagato sia lo scotto<br />

dell’esigua preparazione sia la<br />

minor esperienza dei nuovi in-<br />

nesti a disposizione del coach<br />

Corrado Pesavento; una squadra<br />

ancora in rodaggio che però<br />

ha tutto il tempo per crescere e<br />

prepararsi a dovere per il prossimo<br />

campionato di prima divisione.<br />

0 a 3 il risultato fina<strong>le</strong> a<br />

favore dello Schio con parziali di<br />

20-25, 24-26 e 20-25. Per quanto<br />

riguarda la squadra maschi<strong>le</strong><br />

del Cesuna, il Caseificio<br />

Pennar, dopo la prima sfida in<br />

trasferta da disputare sabato<br />

18 nella sede della Fulgor a<br />

Thiene, sarà invece atteso per<br />

l’esordio interno al Palazzetto<br />

di Roana il prossimo giovedì<br />

23 settembre quando al<strong>le</strong><br />

21,00 sfiderà la formazione<br />

dell’Olimpia Zanè.


Sabato 18 settembre 2010<br />

Torneo di Calcio Rubbio Sport<br />

Protagonisti gli esordienti<br />

Voglia di competere, ma<br />

soprattutto di divertirsi e<br />

stare insieme. Questo lo<br />

spirito che ha animato il<br />

quinto Trofeo di calcio<br />

Rubbio Sport riservato<br />

alla categoria esordienti<br />

organizzato da Rubbio<br />

Sport in collaborazione<br />

con Junior Altopiano e i<br />

Comuni di Conco e<br />

Bassano. Una bella manifestazione<br />

svoltasi per<br />

l’intera giornata di domenica<br />

12 settembre nell’ambito<br />

della nota Sagra<br />

del Sedano di Rubbio. Vi<br />

hanno partecipato 10<br />

squadre di società d’alto<br />

livello come il Padova<br />

(che ha presentato due<br />

formazioni), il Vicenza<br />

(due formazioni),<br />

Bassano Virtus,<br />

Montebelluna e Rosà.<br />

C’erano poi <strong>le</strong> due formazioni<br />

casalinghe, cioè<br />

altopianesi: Junior<br />

Altopiano e Asiago Calcio.<br />

Sedici in tutto <strong>le</strong> partite<br />

giocate tra la mattinata<br />

e il pomeriggio, con<br />

grande divertimento e<br />

partecipazione di pubblico<br />

e con un’avvincente<br />

finalissima tra Rosà e Padova.<br />

Ha vinto il Padova<br />

per 4 – 1. All’Asiago Calcio<br />

la coppa Fair Play.<br />

Le premiazioni sono state<br />

fatte sul campo. Presenti<br />

anche il sindaco di Conco<br />

Graziella Stefani e l’assessore<br />

allo sport Dal<br />

Pian. A tutti i giocatori, in<br />

ricordo della bella giornata,<br />

è stata donata una<br />

maglietta.<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Tutti in campo, o quasi<br />

Domenica 19 debuttano Canove (2^ categoria) ed Asiago<br />

(3^ categoria); il GLC entrerà in scena una settimana più tardi<br />

Domenica 19 settembre (ore<br />

15.30) fischio d’inizio per i<br />

campionati di calcio, ad eccezione<br />

del girone bassanese<br />

di terza categoria che scatterà<br />

una settimana più tardi.<br />

C’è voglia di riscatto in casa<br />

Canove. La retrocessione, amara,<br />

dell’ultima stagione è stata<br />

digerita ed ora si guarda al futuro<br />

con rinnovato ottimismo<br />

(l’obiettivo sono i playoff), corroborato<br />

anche dalla qualificazione<br />

alla fase due del Trofeo Regione<br />

Veneto di seconda categoria.<br />

Un passaggio del turno<br />

maturato grazie alla vittoria, decisiva,<br />

nello scontro diretto con il<br />

Po<strong>le</strong>o Aste, travolto 4-1 domenica<br />

scorsa. In precedenza gli<br />

uomini del presidente Rebeschini<br />

avevano messo sotto il Tre Ci<br />

(3-0), ma si erano dovuti<br />

arrendere al Valdastico (2-0). Il<br />

Canove, come in passato, avrà<br />

un avvio di torneo tra <strong>le</strong> mura<br />

amiche, con tre del<strong>le</strong> prime quattro<br />

gare al “Frigo”. Il debutto sarà<br />

con il Bp ’93.<br />

I ca<strong>le</strong>ndari del<strong>le</strong> nostre formazioni<br />

Seconda categoria girone “F”<br />

(CANOVE 1988).<br />

ANDATA<br />

19.09.10 Canove – BP ‘93<br />

26.09.10 Canove – Toniolo R.<br />

03.10.10 Colceresa MPM – Canove<br />

10.10.10 Canove – Tre Ci<br />

17.10.10 Marola – Canove<br />

24.10.10 Canove – Lugo Calvene<br />

31.10.10 Fara S. Vita<strong>le</strong> – Canove<br />

07.11.10 Canove – Fides<br />

14.11.10 Vallonara – Canove<br />

21.11.10 Canove – SPF<br />

28.11.10 S. Anna – Canove<br />

05.12.10 Canove – Grantorto<br />

08.12.10 Juventina Laghi – Canove<br />

12.12.10 Canove – Breganze<br />

19.12.10 Longa 90 – Canove<br />

RITORNO<br />

09.01.11 BP ’93 - Canove<br />

16.01.11 Toniolo R. – Canove<br />

23.01.11 Canove – Colceresa MPM<br />

30.01.11 Tre Ci – Canove<br />

06.02.11 Canove – Marola<br />

13.02.11 Lugo Calvene – Canove<br />

27.02.11 Canove – Fara S. Vita<strong>le</strong><br />

06.03.11 Fides – Canove<br />

13.03.11 Canove – Vallonara<br />

20.03.11 SPF – Canove<br />

27.03.11 Canove – S. Anna<br />

03.04.11 Grantorto – Canove<br />

10.04.11 Canove – Juventina Laghi<br />

01.05.11 Breganze – Canove<br />

08.05.11 Canove – Longa 90<br />

Fabio Rebeschini Federico Longhini<br />

Da Canove ad Asiago, dalla seconda<br />

alla terza categoria. Anche<br />

per i giallorossi c’è un’annata<br />

scorsa da dimenticare in<br />

fretta e per quella che va ad<br />

iniziare la speranza è di poter<br />

lottare per <strong>le</strong> posizioni medioalte,<br />

strizzando l’occhio ai<br />

playoff. L’Asiago esordirà allo<br />

“Zotti” contro il Galvanauto<br />

Motta; mentre il 26 settembre<br />

inizierà l’avventura del GLC<br />

Soccer Team, inserito nel girone<br />

bassanese di terza categoria.<br />

Per la compagine, sorta<br />

un anno fa dalla fusione di<br />

Gallio e Lusiana Conco, va<strong>le</strong><br />

lo stesso discorso fatto per<br />

Canove ed Asiago. Il desiderio<br />

è quello di disputare un campionato<br />

di maggior spessore.<br />

Debutto esterno sul campo del<br />

S. Vito Bassano; il 3 ottobre il<br />

GLC ospiterà l’Ospeda<strong>le</strong>tto<br />

Vicenza. Il GLC, comunque,<br />

scenderà in campo anche questa<br />

domenica in occasione<br />

della seconda giornata della<br />

prima edizione della “Coppa<br />

Bassano” (12 squadre suddivise<br />

in quattro gironi). Al<strong>le</strong> ore<br />

16 ospiterà l’Arsenal Cusinati;<br />

mentre merco<strong>le</strong>dì 22 settembre<br />

(ore 20.30) sarà la volta di<br />

affrontare in trasferta il Tezze<br />

sul Brenta.<br />

Terza categoria girone “B”<br />

(ASIAGO CALCIO ALTOPIANO).<br />

ANDATA<br />

19.09.10 Asiago – Galvanauto Motta<br />

26.09.10 Asiago – Zanè<br />

03.10.10 Novo<strong>le</strong>do Villaverla – Asiago<br />

10.10.10 Asiago – Rozzampia<br />

17.10.10 Cogollo – Asiago<br />

24.10.10 Asiago – Giavena<strong>le</strong><br />

31.10.10 Valli – Asiago<br />

07.11.10 Asiago – Monte di Malo<br />

14.11.10 Azzurra Agno – Asiago<br />

21.11.10 Asiago – New Team SS. Trinità<br />

28.11.10 Arsiero – Asiago<br />

05.12.10 Asiago – S. Quirico<br />

08.12.10 S. Tomio – Asiago<br />

12.12.10 Union Pedemontana – Asiago<br />

19.12.10 Asiago – Montecchio Precalcino<br />

RITORNO<br />

09.01.11 Galvanauto Motta – Asiago<br />

16.01.11 Zanè – Asiago<br />

23.01.11 Asiago – Novo<strong>le</strong>do Villaverla<br />

30.01.11 Rozzampia – Asiago<br />

06.02.11 Asiago – Cogollo<br />

13.02.11 Giavena<strong>le</strong> – Asiago<br />

27.02.11 Asiago – Valli<br />

06.03.11 Monte di Malo – Asiago<br />

13.03.11 Asiago – Azzurra Agno<br />

20.03.11 New Team SS. Trinità – Asiago<br />

27.03.11 Asiago – Arsiero<br />

03.04.11 S. Quirico – Asiago<br />

10.04.11 Asiago – S. Tomio<br />

01.05.11 Asiago – Union Pedemontana<br />

08.05.11 Montecchio Precalcino – Asiago<br />

23<br />

GLC, inizio<br />

sottozero<br />

Comincerà il campionato con<br />

un punto di penalizzazione<br />

Tegola sul GLC Soccer<br />

Team ad una settimana dal<br />

debutto in campionato. La<br />

società altopianese, al pari di<br />

altre squadre, è stata infatti<br />

penalizzata di un punto in<br />

classifica (partirà da -1) dalla<br />

commissione disciplinare<br />

naziona<strong>le</strong> in seguito alla sentenza<br />

del marzo scorso che<br />

aveva condannato il presidente<br />

ed il segretario del comitato<br />

veneto per aver ammesso<br />

alcune formazioni ai<br />

campionati nonostante l’iter<br />

di iscrizione non fosse stato<br />

comp<strong>le</strong>tato entro i termini<br />

previsti. Oltre alla<br />

penalizzazione, per il GLC<br />

sono arrivate anche una sanzione<br />

di 2 mila euro e la squalifica<br />

per 4 mesi del presidente<br />

Marino Xausa. (foto)<br />

Terza categoria girone “Bassano”<br />

(GLC SOCCER TEAM).<br />

ANDATA<br />

26.09.10 S. Vito Bassano – GLC<br />

03.10.10 GLC – Ospeda<strong>le</strong>tto Vicenza<br />

10.10.10 GLC – Villaggio S. Lazzaro<br />

17.10.10 S. Pietro Rosà – GLC<br />

24.10.10 GLC – Junior Monticello<br />

31.10.10 Facca – GLC<br />

07.11.10 GLC – Tezze Brenta<br />

14.11.10 Aurora S. Giuseppe – GLC<br />

21.11.10 riposo GLC<br />

28.11.10 Real Stroppari – GLC<br />

05.12.10 GLC – Arsenal Cusinati<br />

12.12.10 Fel<strong>le</strong>tte – GLC<br />

19.12.10 GLC – Transvector<br />

RITORNO<br />

16.01.11 GLC – S. Vito Bassano<br />

23.01.11 Ospeda<strong>le</strong>tto Vicenza – GLC<br />

30.01.11 Villaggio S. Lazzaro – GLC<br />

06.02.11 GLC – S. Pietro Rosà<br />

13.02.11 Junior Monticello – GLC<br />

27.02.11 GLC – Facca<br />

06.03.11 Tezze Brenta – GLC<br />

13.03.11 GLC – Aurora S. Giuseppe<br />

20.03.11 riposo GLC<br />

27.03.11 GLC – Real Stroppari<br />

03.04.11 Arsenal Cusinati – GLC<br />

10.04.11 GLC – Fel<strong>le</strong>tte<br />

01.05.11 Transvector – GLC<br />

Nota: <strong>le</strong> partite potrebbero subire<br />

variazioni di luogo, soprattutto nel<br />

periodo inverna<strong>le</strong>.


Sabato 18 settembre 2010<br />

Graffiti della Val D’Assa… che dire?!<br />

Una tirata d’orecchi al<strong>le</strong> istituzioni locali che lasciano<br />

nell’incuria un sito storico di grande interesse<br />

Sono appena tornato da una<br />

decina di giorni di vacanza, passati<br />

sull’Altopiano di Asiago.<br />

Luogo stupendo, posto idea<strong>le</strong><br />

per ricaricare sia il corpo che lo<br />

spirito. Con tutta la famiglia decidiamo<br />

di dare seguito a quei<br />

pochi cartelli segna<strong>le</strong>tici che indicano<br />

i “Graffiti della Val<br />

D’Assa”. Spiego, nel limite del<br />

possibi<strong>le</strong>, al<strong>le</strong> mie due figlie di<br />

seconda e quinta e<strong>le</strong>mentare<br />

che cosa dovremmo trovare/<br />

vedere. Arrivato a Roana, svolto<br />

a sinistra e scendo una strada<br />

che mi dovrebbe portare ad<br />

un posteggio, penso, dove poter<br />

cominciare la nostra passeggiata<br />

in direzione “disegni preistorici”.<br />

Con stupore non trovo<br />

nulla tranne un bel cartello giallo<br />

appeso su di una fattoria Invento<br />

un posteggio per la mia<br />

autovettura, non intralciando il<br />

potenzia<strong>le</strong> traffico e cominciamo<br />

a percorrere il sentiero. Dopo<br />

pochissimi metri scorgo<br />

seminascosto un cartello didattico<br />

che spiega il significato/<br />

Egr. sig. Suter,<br />

raccogliamo vo<strong>le</strong>ntieri la sua<br />

segnalazione in riferimento ai<br />

Graffiti della Valdassa. Le vorremmo<br />

anche fornire alcune<br />

delucidazioni in merito,<br />

innanzitutto la visita ai<br />

Graffiti: a differenza di<br />

tutte <strong>le</strong> altre escursioni,<br />

la visita al<strong>le</strong> Incisioni<br />

Rupestri del<br />

Tunkelbalt (Graffiti)<br />

dev’essere obbligatoriamente<br />

effettuata<br />

con visita guidata, su<br />

indicazione della Soprintendenza<br />

Archeologica di Padova<br />

che, per <strong>le</strong>gge, dovrebbe<br />

tutelare e conservare<br />

tutti i siti di<br />

interesse archeologico<br />

esistenti sul territorio<br />

di propria competenza, in<br />

quanto organo del Ministero.<br />

Questa informazione è chiaramente<br />

reperibi<strong>le</strong> chiedendo ai<br />

circa 20 uffici turistici (tra<br />

I.A.T., Uffici Comunali e Pro<br />

Loco) ubicati in Altopiano,<br />

oltre che in 20.000 depliant<br />

distribuiti stagionalmente sul<br />

territorio altopianese ed editi<br />

dal Comune di Roana o su altre<br />

pubblicazioni. In estate<br />

vengono effettuate due visite<br />

settimanali con guida, il martedì<br />

e il sabato, da Roana e da<br />

Canove (alternate), anche<br />

senza prenotazione. La partenza<br />

è sempre dal<strong>le</strong> piazze,<br />

anche perchè parcheggi per <strong>le</strong><br />

auto a questo fine, dove segnalato<br />

da <strong>le</strong>i, sarebbero<br />

improponibili per la nostra<br />

Amministrazione. Sul percorso<br />

per arrivare ai Graffiti ci<br />

sarebbero da dire molte cose,<br />

è vero che in alcuni tratti ci<br />

possono essere prob<strong>le</strong>mi di<br />

incuria ma qui il discorso diverrebbe<br />

troppo lungo e genera<strong>le</strong>,<br />

considerando che<br />

scopo di una pozza, con relativi<br />

fauna e animali (tritoni, rane, libellu<strong>le</strong>).<br />

Il biotopo dopo <strong>le</strong> abbondanti<br />

piogge è pieno e l’acqua<br />

in eccesso straborda e si<br />

perde per la strada bianca. Visto<br />

che andiamo nella stessa direzione<br />

l’accompagnamo, il magnifico<br />

paesaggio fa da contorno.<br />

Più avanti due “fontane” o<br />

forse abbeveratoi, non saprei<br />

come chiama<strong>le</strong>. L’unico neo era<br />

che erano sommerse da erba<br />

alta e dentro <strong>le</strong> due vasche tante<br />

di quel<strong>le</strong> alghe che non si vedeva<br />

neanche il fondo. Incuria<br />

tota<strong>le</strong>, peccato! Il nostro percorso<br />

continua, ad un tratto la strada<br />

si divide in tre, una che sa<strong>le</strong>,<br />

quella che stiamo percorrendo<br />

in discesa e l’ultima che scende<br />

anch’essa ma in direzione opposta.<br />

Ad un cittadino come me<br />

la domanda sorge spontanea:<br />

mah.. in che direzione andiamo?<br />

Non c’è l’ombra di un cartello.<br />

Decido di continuare sulla retta<br />

via. Il profumo dei ciclamini ci<br />

avvolge e si continua a cammi-<br />

nare. Noto che un pochino di<br />

manutenzione è stata fatta in<br />

quanto in certi punti è stato gettato<br />

del ghiaione, sono state tagliate<br />

<strong>le</strong> piante che hanno ceduto<br />

sotto il peso della neve<br />

dell’inverno scordo. Peccato<br />

che il tutto è stato gettato a bordo<br />

strada. Ma quando arriviamo?<br />

Echeggia nell’aria da diverso<br />

tempo. Non è che <strong>le</strong> mie figlie<br />

non sappiano camminare,<br />

ma anche mia moglie ed io ci siamo<br />

posti la medesima domanda.<br />

Dopo un’oretta circa, da dietro<br />

una curva appare un bel palo<br />

con affissi dei cartelli direzionali<br />

bianchi e rossi. Beh laggiù non<br />

mi servono tanto. Noto solo allora<br />

che Roana dista 45 minuti<br />

di cammino e che la tanto<br />

agognata meta è a 5 minuti di<br />

cammino. Bene, tutti contenti ci<br />

dirigiamo nella direzione della<br />

freccia. Davanti a noi appare<br />

un’aula didattica, semplice ma<br />

incantevo<strong>le</strong>, poco lontano i<br />

graffiti. Che schifo, non lo penso<br />

ma lo dico pure. Innanzitutto<br />

Graffiti della Val D’Assa… che dire?!<br />

La risposta dell’Assessore<br />

al Turismo del Comune di<br />

Roana Luigi Martello<br />

l’Altopiano offre circa 500 km<br />

di percorsi rurali; mi concentrerò<br />

quindi in questo caso<br />

sul<strong>le</strong> incisioni del Tunkelbalt,<br />

per cercare di essere<br />

esaustivo.<br />

La tutela e la conservazione<br />

dei siti archeologici sono una<br />

specifica competenza del Ministero<br />

per i Beni e <strong>le</strong> Attività<br />

Culturali, attraverso la Soprintendenza,<br />

prevista dal D. Lgs.<br />

42/2004; è evidente che è comunque<br />

sempre necessario<br />

che l’Ente Loca<strong>le</strong> segnali gli<br />

stati di degrado e che partecipi,<br />

anche cofinanziando<br />

(quando possibi<strong>le</strong>), interventi<br />

strutturali ad hoc. Questo<br />

infatti è quanto è stato fatto<br />

dal Comune di Roana sin dagli<br />

anni scorsi; nell’ultimo<br />

anno inoltre, è stato segnalato<br />

attraverso <strong>le</strong>ttere raccomandate,<br />

fax e e visite in Soprintendenza,<br />

la prob<strong>le</strong>matica<br />

dei Graffiti che, aldilà di quanto<br />

segnalato nel suo scritto,<br />

hanno prob<strong>le</strong>mi ben più gravi,<br />

rappresentati dallo sgreto-<br />

lamento della roccia calcarea<br />

su cui sono iscritti, per motivi<br />

puramente ambientali (acque<br />

di percolazione, umidità, muffe,<br />

licheni e la natura stessa<br />

della roccia). La priorità dell’investimento<br />

pubblico, in<br />

questo momento, è pertanto lo<br />

studio del<strong>le</strong> muffe presenti, il<br />

progetto per il consolidamento<br />

della parete rocciosa, lo<br />

scan-laser per conservare la<br />

memoria in caso di disgregazione.<br />

Come già detto, la relazione<br />

sulla situazione è da tempo<br />

agli Uffici del Ministero. Il<br />

Comune di Roana (un Comune<br />

con 4000 abitanti) ha provveduto,<br />

autonomamente e a<br />

proprie spese, ad incaricare<br />

una ditta specializzata, anche<br />

questa autorizzata dalla Soprintendenza,<br />

per lo studio di<br />

una porzione di parete rocciosa,<br />

trattandola con specifici<br />

prodotti al fine di valutarne i<br />

risultati, operazione che è già<br />

iniziata da un paio di mesi.<br />

E’ allo studio inoltre un pro-<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

è recintato, in parte divelto, e<br />

perlopiù lucchettato! Non si<br />

vede nulla. Incuria tota<strong>le</strong>. Le tavo<strong>le</strong><br />

didattiche sono il<strong>le</strong>ggibili,<br />

(3 sono addirittura rotte e per<br />

terra) nonostante siamo attaccati<br />

alla recinzione come scimmie<br />

in cerca di noccioline, cerchiamo<br />

di scorgere i disegni.<br />

Qualche cosa si intravvede, ma<br />

nulla più. Cerco dei punti di riferimento<br />

per <strong>le</strong> mie figlie … ah<br />

se non avessi lasciato in ufficio<br />

il mio puntatore laser…Molto<br />

getto di rivalutazione dell’intera<br />

Valdassa che dovrebbe<br />

prevedere vari interventi su<br />

ambiti diversi, riguardanti<br />

principalmente l’aspetto archeologico,<br />

ma non solo; attualmente<br />

siamo alla fase<br />

progettua<strong>le</strong> ed in<br />

questo senso si<br />

sono già attivati i<br />

contatti per proporre<br />

l’iniziativa ai<br />

vari Enti<br />

sovracomunali.<br />

Stiamo quindi attendendo<br />

che anche<br />

da chi ha la<br />

specifica competenza<br />

arrivi un segna<strong>le</strong><br />

deciso per<br />

un finanziamento<br />

adeguato che,<br />

come potrà capire,<br />

il nostro Comune non si può<br />

permettere. Va da sè che ogni<br />

intervento di parzia<strong>le</strong><br />

recupero, valutata l’emergenza<br />

archeologica, passa in secondo<br />

piano, anche perchè in<br />

questo specifico caso servirebbe<br />

a ben poco.<br />

Raccogliamo invece l’invito di<br />

apporre all’inizio del percorso<br />

di Roana (a Canove già c’è) il<br />

chiaro messaggio che <strong>le</strong><br />

escursioni non possono essere<br />

effettuate autonomamente.<br />

Per ulteriori delucidazioni non<br />

esiti a contattarci, distinti saluti<br />

Luigi Martello<br />

delusi ritorniamo sui nostri passi,<br />

<strong>le</strong> campane rintoccano mezzogiorno,<br />

il pranzo ci attende.<br />

Una tirata d’orecchio, ma molto<br />

forte al<strong>le</strong> istituzioni che non fanno<br />

nulla, o poco, per salvaguardare<br />

un bene di tutti noi e per<br />

noi. Troppo faci<strong>le</strong> nascondersi<br />

dietro al:”non ci sono soldi”, ma<br />

basta veramente poco. Un paio<br />

di cartelli indicatori (non in <strong>le</strong>gno,<br />

ma neanche il foglio<br />

plastificato improvvisato) con<br />

tempo di percorrenza ben piaz-<br />

Egregio Direttore,<br />

sono circa trent’anni che frequento<br />

con la mia famiglia<br />

l’altopiano di Asiago e posso<br />

dire, non per presunzione, di<br />

aver visitato buona parte del<strong>le</strong><br />

località. Mi mancava l’uscita ai<br />

“Castelloni di S. Marco”di cui<br />

avevo molto sentito parlare per<br />

la particolarità del suo territorio e<br />

paesaggio. Contrariamente al<br />

passato dove <strong>le</strong> escursioni venivano<br />

organizzate dal<strong>le</strong> Pro-loco<br />

con persona<strong>le</strong> volontario, in questo<br />

contesto (10.8.2010) mi sono<br />

trovato con altri escursionisti, ad<br />

essere accompagnato in questa<br />

gita da Anna e Francesca, Guide<br />

dell’Associazione Cultura<strong>le</strong> Am-<br />

“Stiamo rovinando<br />

anche l’Hinterbech”<br />

Una bella passeggiata a piedi,<br />

partendo dal centro, è quella<br />

che dai Rodeghieri si snoda attraverso<br />

la val<strong>le</strong>tta Hinterbech<br />

per raggiungere da nord la<br />

contrada Bosco e che prevede<br />

il ritorno magari attraverso i prati<br />

del Comonbech, passando dai<br />

Camplan, e giù giù lungo il sentiero<br />

del Lumera. La val<strong>le</strong>tta<br />

Hinterbech, al<strong>le</strong> pendici del<br />

Monte Bi, senza case e quasi<br />

sempre senza macchine, era rimasta<br />

immacolata tra boschi e<br />

prati. A percorrerla si aveva la<br />

sensazione di essere totalmente<br />

immersi nella natura, esattamente<br />

come i nostri progenitori<br />

secoli fa. Ora, con un colpo al<br />

cuore (e uno allo stomaco), noto<br />

una gru e degli sbancamenti nel<br />

bel mezzo della val<strong>le</strong>.Il tabellone<br />

di autorizzazione ai lavori si<br />

nota appena ed è piazzato a metà<br />

24<br />

zati, tavo<strong>le</strong> didattiche degne del<br />

nome che portano, un<br />

sopralluogo prima dell’inizio<br />

della stagione turistica, sarebbe<br />

stato il fiore all’occhiello,<br />

sono solo alcuni piccoli accorgimenti<br />

che mostrerebbero la<br />

serietà istituziona<strong>le</strong>. Consiglio<br />

gratuito: non andateci, non ne<br />

va<strong>le</strong> la pena. Scegliete un’altra<br />

meraviglia dell’Altopiano.<br />

L’estate prossima ritornerò e<br />

sarò ben felice di smentire il mio<br />

scritto. Diego Suter<br />

“Un plauso al<strong>le</strong> giovani guide”<br />

bienta<strong>le</strong> Guide Altopiano, che si<br />

sono dimostrate molto preparate<br />

e professionali, e nonostante il<br />

brutto tempo che abbiamo avuto<br />

durante il percorso, sono riuscite<br />

a rendere la gita molto gradevo<strong>le</strong><br />

e interessante. Segnalo questa<br />

Associazione che oltre ad offrire<br />

opportunità di lavoro ai giovani<br />

neo-laureati dell’Altopiano,<br />

finalmente offre un valido strumento<br />

per far conoscere al vil<strong>le</strong>ggiante<br />

e/o al turista, tutta <strong>le</strong><br />

bel<strong>le</strong>zze dell’Altopiano, la sua<br />

storia e i suoi segreti. Un plauso<br />

va a questi giovani che con tanta<br />

passione stanno cercando di<br />

valorizzare l’Altipiano di Asiago.<br />

Giampaolo Sartori<br />

costa. Ma non è possibi<strong>le</strong> accedervi:<br />

a fondoval<strong>le</strong> campeggia<br />

un cartello che inibisce il passaggio<br />

a chi non è autorizzato.<br />

Come mai questa intatta oasi<br />

paesaggistica non è stata posta<br />

sotto tutela ambienta<strong>le</strong>?<br />

E’ cosi che cogliamo l’eredità<br />

mora<strong>le</strong> e cultura<strong>le</strong> che asiaghesi<br />

illustri (i nostri padri nobili) hanno<br />

lasciato al<strong>le</strong> generazioni future?<br />

Mi riferisco, per citarne<br />

alcuni, a Mario Rigoni Stern, a<br />

Ninin Forte Sceran, a Patrizio<br />

Rigoni. Dove sono i giovani, ora<br />

sessantenni, che agli inizi degli<br />

anni ’70 si prodigarono per salvaguardare<br />

il territorio, sventando,<br />

tra l’altro, una gigantesca<br />

operazione speculativa a quota<br />

2000 supportata da interessi<br />

trentini e vicentini?<br />

Marzio Muraro


Navigando in web mi<br />

sono imbattuto sul sito<br />

della Comunità Montana<br />

altopianese. Da anni<br />

svolgo il lavoro <strong>le</strong>gato<br />

alla bonifica bellica sul<strong>le</strong><br />

zone ove la guerra ha<br />

lasciato non solo tristi<br />

ricordi ai residenti, ma<br />

pure pericolosi ordigni<br />

ancora in grado di offendere.<br />

Perciò, essendo<br />

un prob<strong>le</strong>ma che mi<br />

sta a cuore, vorrei sol<strong>le</strong>vare<br />

una piccola<br />

rogatoria su quanto il<br />

sito succitato lascia intendere.<br />

Il webmaster sul<strong>le</strong><br />

pagine dedicate al recupero<br />

bellico ha spiegato che durante<br />

i lavori di ripristino e<br />

restauro di trincee e manufatti<br />

militari si eseguono vari<br />

interventi, tra questi: Taglio<br />

arbusti di pino mugo -<br />

Bonifica residuati bellici<br />

-Scavo del terreno di riporto<br />

e rimozione di sassi,<br />

pietrame e dei conci<br />

instabili, ecc ecc. Perciò<br />

vorrei ricordare al responsabi<strong>le</strong><br />

dell’ufficio che coordina<br />

questi interventi che<br />

chi si alloca la qualifica di<br />

“bonificatore residuati<br />

bellici” deve essere riconosciuto<br />

come fornitore del<br />

‘Ministero della Difesa, non<br />

solo, è indispensabi<strong>le</strong> possedere<br />

addette<br />

strumentazioni in grado di<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

La bonifica bellica della Spettabi<strong>le</strong> Reggenza rispetta la normativa?<br />

Da Bari ci scrive un tecnico addetto alla bonifica campi minati per<br />

avere spiegazioni in merito al lavoro che la Comunità Montana svolge<br />

per la tutela del Patrimonio Storico della Prima Guerra Mondia<strong>le</strong><br />

Il 13 settembre nella maggior<br />

parte del<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> italiane di<br />

ogni grado, dalla scuola dell’infanzia<br />

fino al<strong>le</strong> superiori,<br />

si sono riaperti i battenti del<strong>le</strong><br />

scuo<strong>le</strong> e si sono visti per <strong>le</strong><br />

strade gruppi di ragazzi di<br />

ogni età dirigersi a piedi o<br />

accompagnati dai pullman<br />

all’ingresso del<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong>.<br />

Anch’io ho voluto vivere<br />

l’emozione del primo giorno<br />

di scuola accompagnando<br />

mio nipote Giacomo iscritto<br />

alla prima classe e<strong>le</strong>mentare<br />

nella scuola Querini di<br />

Mestre, in prossimità dell’omonimo<br />

parco giochi. In<br />

questo modo anche noi anziani,<br />

a distanza di molti anni,<br />

riviviamo i tempi andati,<br />

quando subito dopo la guerra<br />

intraprendevamo il percorso<br />

scolastico.<br />

Ma come sono cambiati i<br />

tempi nel giro di pochi decenni.<br />

Noi si andava a scuola con<br />

una “sacchetta” cucita alla<br />

meglio dal<strong>le</strong> nostre nonne,<br />

con penna e pennino per<br />

intingerla nel calamaio, un<br />

solo quaderno sbiadito e un<br />

svolgere ricerca e localizzazione<br />

di residuati bellici<br />

esplodenti sia in superficie,<br />

(primo metro) sia in profondità,<br />

(oltre il primo metro).<br />

Ancora: è obbligatorio avere<br />

dei dipendenti BCM<br />

(Bonifica Campi Minati)<br />

capaci di progettare (dirigente)<br />

un lavoro di bonifica,<br />

farlo eseguire (assistente<br />

tecnico), e persone che<br />

cercano <strong>le</strong> bombe<br />

(rastrellatori). Naturalmente<br />

questi personaggi devono<br />

essere in possesso di<br />

brevetti b.c.m. validi, (non<br />

scaduti). La ditta o l’associazione,<br />

deve essere riconosciuta<br />

valida sia dal 5°<br />

Rep. Infrastrutture Padova,<br />

sia dal 10° Napoli. Ovviamente<br />

essere in possesso di<br />

un passato nel settore...(di<br />

solito un nuovo imprendito-<br />

sillabario che serviva anche<br />

da libro di <strong>le</strong>ttura.<br />

Le au<strong>le</strong> erano molto spaziose<br />

e anche abbastanza fredde,<br />

in quanto non c’era il riscaldamento<br />

e quindi bisognava<br />

riscaldar<strong>le</strong> con <strong>le</strong>gna<br />

da ardere in una stufa di laterizio.<br />

Quando con l’approssimarsi<br />

dell’inverno la temperatura<br />

scendeva parecchi gradi sotto<br />

lo zero, a turno noi ragazzini,<br />

poco vestiti, portavamo<br />

a scuola dei pezzi di faggio<br />

che dovevano servire per la<br />

mattinata.<br />

I bambini d’oggi invece arrivano<br />

a scuola con zaini<br />

griffati e costosi, che contengono<br />

astucci altrettanto costosi.<br />

I primi giorni sono dedicati<br />

all’accoglienza dei bambini,<br />

che vengono riuniti in un salone<br />

e il Dirigente scolastico<br />

presenta gli insegnanti che<br />

saranno assegnati al<strong>le</strong> classi.<br />

Mio nipote è stato assegnato<br />

re ha sempre lavorato in<br />

La saggezza dei nostri avi<br />

diceva : “Chi va al mulino si<br />

infarina!” e la mia nonna era<br />

solita ricordare che “ Chi<br />

muore senza peccare va all’inferno<br />

perche non si è dato<br />

mai da fare”. Sono semplici<br />

ma verissimi insegnamenti<br />

popolari. Inuti<strong>le</strong> vo<strong>le</strong>r affermare<br />

che la Comunità montana<br />

dovendo organizzare,<br />

come capofila, un progetto di<br />

6 milioni di euro, dovendo gestire<br />

decine di cantieri su un<br />

fronte, quello del<strong>le</strong> Prealpi<br />

vicentine, di quasi 100 chilometri,<br />

avendo l’onere di organizzare<br />

squadre di operai,<br />

altre ditte). Non ho finito: trasporti di mezzi e materiali<br />

per eseguire carotaggi sono in alta montagna, essendo<br />

indispensabili macchine incaricata a coordinare gli in-<br />

escavatrici munite di trivella terventi per quattro comuni-<br />

e operatore...ogni lavoro di tà montane e la provincia di<br />

bonifica bellica deve esse- Vicenza sotto l’occhio vigi<strong>le</strong><br />

re segnalato sia al<strong>le</strong> forze della Soprintendenza per i<br />

dell’ordine sia all’ospeda<strong>le</strong> beni architettonici e<br />

più vicino... Forse è meglio paesaggistici, la Comunità<br />

che mi fermo altrimenti vado montana incaricata a fare<br />

troppo sul tecnico. Preciso co- tutto ciò e molto altro ancomunque<br />

che quando si esera può, <strong>le</strong>gittimamente, umaguono<br />

questi lavori senza <strong>le</strong> namente compiere qualche<br />

giuste garanzie c’è (se va tut- errore di percorso, può incapto<br />

bene) la denuncia...perciò pare in qualche malinteso e<br />

consiglio di eliminare “bonifi- commettere qualche piccolo<br />

ca residuati bellici” dalla pagi- peccato. La premessa è dona<br />

di presentazione all’Eco vuta perché ha valore “uni-<br />

Museo Grande Guerra…. Sabahudin con versa<strong>le</strong>”: ognuno di noi sa<br />

altre paro<strong>le</strong> che possano Kovacevic co- quanto sia diffici<strong>le</strong> portare<br />

gliere il senso voluto dall’En- avanti i propri incarichi, i prote.pri<br />

impegni senza malintesi,<br />

G. Lafirenze (Bari) senza alcuna svista. La Co-<br />

RITORNARE BAMBINI<br />

alla sezione B, poiché quella<br />

scuola è frequentata da un<br />

numero consistente di bambini,<br />

suddivisi in tre classi di<br />

cui due a tempo prolungato<br />

e una classe a modulo.<br />

I bambini sono stati chiamati<br />

uno alla volta e c’erano anche<br />

parecchi bambini di colore<br />

con dei nomi e cognomi<br />

non facilmente pronunciabili,<br />

ma sembravano anche i più<br />

al<strong>le</strong>gri e i più contenti.<br />

L’integrazione fra questi<br />

bambini e i nostri non presenta<br />

alcuna difficoltà, vengono<br />

accettati ben vo<strong>le</strong>ntieri e non<br />

sussiste alcuna forma di discriminazione<br />

nei loro confronti.<br />

Mio nipote ha raggiunto <strong>le</strong><br />

insegnanti correndo lungo il<br />

corridoio e facendo poi anche<br />

un balzo, mi sono anche<br />

commosso, perché è pur<br />

sempre un’esperienza importante<br />

nella vita l’inizio di un<br />

percorso scolastico.<br />

La presenza di una pluralità<br />

di docenti rappresenta una<br />

25<br />

LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DELLA COMUNITA’ MONTANA<br />

“Operiamo nel pieno rispetto della normativa”<br />

garanzia di diverse modalità<br />

di relazione, sia pure nella<br />

condivisione degli obiettivi da<br />

conseguire e dell’unitarietà<br />

dell’insegnamento.<br />

A questa età va<strong>le</strong> molto la<br />

modalità del<strong>le</strong> relazioni, fondamenta<strong>le</strong><br />

per attivare <strong>le</strong> migliori<br />

capacità di apprendimento.<br />

Se si stabilisce all’interno<br />

della classe un rapporto fra<br />

compagni, insegnanti, genitori,<br />

questo costituisce un pre-<br />

munità montana “Spettabi<strong>le</strong><br />

Reggenza dei 7 Comuni”<br />

qua<strong>le</strong> ente capofila per l’esecuzione<br />

dei lavori per il<br />

recupero del patrimonio della<br />

grande Guerra ha quasi<br />

portato a termine, ricevendo<br />

molteplici apprezzamenti da<br />

più parti, i lavori del progetto.<br />

Siamo ormai all’80%<br />

dell’operatività tota<strong>le</strong>. I lavori<br />

sono stati eseguiti in 5 anni e<br />

con il prossimo anno saranno<br />

praticamente terminati.<br />

Possiamo credo, ben essere<br />

orgogliosi del lavoro svolto e<br />

personalmente rivolgo il mio<br />

pubblico ringraziamento ai<br />

progettisti, ai tecnici, agli operi<br />

ai nostri uffici e a tutti coloro<br />

che hanno partecipato e<br />

collaborato per portare a termine<br />

questa bella avventura.<br />

Un grazie anche a chi, attraverso<br />

la critica civi<strong>le</strong> e<br />

costruttiva, ci ha aiutato a<br />

sbagliare meno o a fare meglio.<br />

Su quanto scrive il <strong>le</strong>ttore<br />

c’è però un fraintendimento<br />

di base. La bonifica<br />

residuati bellici è stata citata<br />

tra gli interventi realizzati non<br />

perché sia stata eseguita direttamente<br />

dal persona<strong>le</strong> dell’ente,<br />

ma perché, come altri<br />

interventi di carattere specialistico,<br />

la stessa è stata realizzata<br />

dalla Comunità Montana<br />

mediante affidamento<br />

ad una ditta specializzata<br />

BCM regolarmente autoriz-<br />

supposto fondamenta<strong>le</strong> per il<br />

successo scolastico e per<br />

avere gratificazione dall’attività<br />

svolta.<br />

Per questa ragione i primi<br />

giorni di scuola sono dedicati<br />

all’accoglienza e alla conoscenza<br />

dei bambini, in modo<br />

da stabilire fin da subito un<br />

rapporto socio/affettivo e un<br />

clima positivo all’interno della<br />

classe. Al<strong>le</strong> 10.30 sono andato<br />

a riprenderlo, perché il<br />

primo giorno di scuola l’ora-<br />

zata, come previsto dalla vigente<br />

normativa. Fin dall’inizio<br />

dei lavori del progetto di<br />

Tutela e valorizzazione del<br />

Patrimonio storico della prima<br />

guerra mondia<strong>le</strong>, una del<strong>le</strong><br />

principali preoccupazioni è<br />

stata infatti quella di garantire<br />

l’incolumità del<strong>le</strong> maestranze<br />

impiegate nei vari interventi.<br />

A tal fine, ancora<br />

nell’apri<strong>le</strong> del 2005, è stata<br />

inoltrata la domanda a seguito<br />

della qua<strong>le</strong> sono state rilasciate,<br />

a giugno 2005, l’autorizzazione<br />

del Ministero<br />

della Difesa – “Comando infrastrutture<br />

nord” ed il nulla<br />

osta da parte del 5° reparto<br />

infrastrutture – ufficio BCM<br />

(segnalazione NP7163), all’esecuzione<br />

di lavori di bonifica<br />

precauziona<strong>le</strong> da ordigni<br />

esplosivi residuati bellici<br />

nell’ambito del suddetto progetto.<br />

Mi auguro di aver fugato ogni<br />

dubbio, soprattutto trattandosi di<br />

un settore, quello della ricerca e<br />

del<strong>le</strong> bonifica dei reperti della prima<br />

guerra mondia<strong>le</strong> dove abbiamo<br />

visto molte persone proporsi<br />

come “ricercatori storici”<br />

essendo probabilmente solo dei<br />

recuperanti che avrebbero voluto<br />

effettuare personalmente la<br />

bonifica, magari per trovare qualche<br />

interessante reperto da<br />

vendere nei mercatini! Grazie<br />

per averci dato la possibilità di<br />

replica. Con il saluto più cordia<strong>le</strong>.<br />

Lucio Spagnolo<br />

rio è ridotto.<br />

Ho percepito subito che è<br />

stato un ottimo avvio, perché<br />

noi nonni siamo molto <strong>le</strong>gati<br />

ai nostri nipoti, che ci permettono<br />

di ritornare bambini<br />

e ricordare i tempi della nostra<br />

infanzia.<br />

Qualcuno che ci sta sopra ha<br />

detto: “Se non diventerete<br />

come questi bambini, non<br />

entrerete nel Regno dei Cieli”.<br />

E il poeta Tagore ha scritto:<br />

“Il mondo va avanti con il<br />

sorriso dei bambini”.<br />

Edoardo Sartori<br />

Grazie per l’assistenza ricevuta<br />

La nostra Sanità è sempre così insoddisfacente? Non sempre questo cliché è corretto. E’<br />

quello che mi è accaduto il 16 agosto al<strong>le</strong> ore 10,30 circa ad Asiago. Un’ urgenza sanitaria<br />

mi ha portato all’ospeda<strong>le</strong> di Asiago dove trascorro <strong>le</strong> ferie da oltre vent’anni. Ebbene,<br />

alla mia domanda a non restare sola di fronte a dubbi e preoccupazioni, il persona<strong>le</strong> tutto<br />

a partire da quello in servizio alla reception, al triage, al pronto soccorso, è stato di una ta<strong>le</strong><br />

attenzione e so<strong>le</strong>rzia da ribaltare in senso positivo il quadro sanitario che spesso si fa .<br />

Vo<strong>le</strong>te saperne di più? Il medico mi ha ascoltato, mi ha visitato con cura come se fossi una<br />

sua paziente, ha raccolto i dati necessari a valutare il caso, si è messo in contatto con il<br />

reparto di Mestre e assieme hanno definito il daffarsi. Anzi, mi hanno restituito serenità e<br />

persino aiutata a fermarmi ancora qualche giorno sull’Altopiano. Grazie a tutti, grazie<br />

all’ospeda<strong>le</strong> di Asiago. Maria Luigia Botter - Mestre


Sabato 18 settembre 2010<br />

Hockey Inline<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Da sabato 18 settembre a venerdì 1 ottobre 2010<br />

Il 18 settembre è il 261° giorno del Ca<strong>le</strong>ndario Gregoriano, mancano 104 giorni alla fine del 2010.<br />

Sabato 18 SS. Sofia e Irene<br />

Domenica 19 S. Gennaro<br />

Lunedì 20 S. Eustachio<br />

Martedì 21 S. Matteo<br />

Merco<strong>le</strong>dì 22 S. Maurizio<br />

Giovedì 23 S. Pio da Pietr.<br />

Venerdì 24 S. Pacifico<br />

Sabato 25 S. Aurelia<br />

Domenica 26 SS. Cosma e Damiano<br />

Lunedì 27 S. Vincenzo de Paoli<br />

Martedì 28 S. Venceslao<br />

Merco<strong>le</strong>dì 29 SS. Miche<strong>le</strong>, Gabrie<strong>le</strong>, Raffae<strong>le</strong><br />

Giovedì 30 S. Girolamo<br />

Venerdì 1 ottobre S. Teresa di Gesù<br />

Curiosità del mese: Il giorno 5 ottobre 1582 nasce il ca<strong>le</strong>ndario<br />

Gregoriano. Infatti, con la bolla papa<strong>le</strong> “Inter Gravissima” Gregorio<br />

XIII introdusse la riforma del ca<strong>le</strong>ndario giuliano conosciuto da allora<br />

come gregoriano. Venne studiato un espediente per eguagliare l’anno<br />

civi<strong>le</strong> e l’anno tropico: si soppressero dieci giorni dal 5 al 14 ottobre,<br />

inoltre furono considerati bisestili solo gli anni secolari divisibili<br />

per 400. In Francia, al tempo della rivoluzione francese, l’ordine del<br />

ca<strong>le</strong>ndario venne cambiato e l’inizio venne spostato proprio a Settembre,<br />

il 22, per ricordare l’inizio della rivoluzione e ad esso venne<br />

dato il nome di Vendemmiaio. I nomi vennero scelti in base agli aspetti<br />

del clima francese o a fatti di vita campestre, dato che la rivoluzione<br />

era proprio nata nel<strong>le</strong> campagne. Li inventò un <strong>le</strong>tterato, Philippe<br />

François Nazaire Fabre (nome “d’arte” Fabre d’Églantine), fautore<br />

della rivoluzione, ma che non gli portò fortuna: nemico di Robespierre,<br />

venne ghigliottinato il giorno della morte di Danton, suo amico. Autunno:<br />

Vendemmiaio (Vendémiaire) (22 settembre - 21 ottobre). Brumaio<br />

(Brumaire) (22 ottobre - 20 novembre), Frimaio (Frimaire) (21 novembre<br />

- 20 dicembre)<br />

Inverno: Nevoso (Nivôse) (21 dicembre - 19 gennaio), Piovoso<br />

(Pluviôse) (20 gennaio - 18 febbraio), Ventoso (Ventôse) (19 febbraio<br />

- 20 marzo), Primavera: Germi<strong>le</strong> (Germinal) (21 marzo - 19 apri<strong>le</strong>), Fiori<strong>le</strong><br />

(Floréal) (20 apri<strong>le</strong> - 19 maggio), Prati<strong>le</strong> (Prairial) (20 maggio - 18 giugno)<br />

Estate: Messidoro (Messidor) (19 giugno - 18 luglio), Termidoro<br />

(Thermidor) (19 luglio - 17 agosto), Fruttidoro (Fructidor) (18 agosto<br />

- 16 settembre)<br />

Il mese Termidoro prima era detto Fervidoro, cioè bruciante, poi chiamato<br />

termidoro in ricordo del colpo di stato (27 luglio1894) che pose<br />

fine al regime del Terrore da parte di una coalizione chiamata<br />

termidoriana e cheportò alla morte per ghigliottina di Robespierre.<br />

Restano fuori alcuni giorni di Settembre e precisamente dal 17 al 21:<br />

questi giorni vennero chiamati sanculottidi in onore dei sanculotti<br />

parigini che erano i rivoluzionari per eccel<strong>le</strong>nza: presero il nome dal<strong>le</strong><br />

paro<strong>le</strong> sans coulottes, ovvero senza mutande/pantaloni, quei pantaloni<br />

a calza di seta tipiche dei nobili del tempo.<br />

l’Altopiano<br />

Sabato 18 settembre 2010<br />

L’Altopiano srl - Società unipersona<strong>le</strong><br />

Sede <strong>le</strong>ga<strong>le</strong>: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi)<br />

Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi)<br />

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Segretaria di redazione: Silvana Bortoli<br />

In redazione: Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado,<br />

Giovanni Dal<strong>le</strong> Fusine ,Cesare Pivotto, Giulia Panozzo,<br />

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Hanno collaborato: don Marco Pozza,<br />

Virginia Gianello, Aurora Carli, Nico<strong>le</strong>tta Manfrin, Carlo<br />

Rela, Renato Angonese, Azar Tavassoli, Evelina Perti<strong>le</strong><br />

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Impaginazione: Davide Degiampietro<br />

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Stampa: Centro Stampa del<strong>le</strong> Venezie<br />

Via Austria, 19/b - 35217 Padova<br />

Storie di santi: San Pio. Pietrelcina, 25 maggio 1887 - San Giovanni<br />

Rotondo, Foggia, 23 settembre 1968. Francesco Forgione nasce a<br />

Pietrelcina, provincia di Benevento, il 25 maggio 1887. Il 22 gennaio<br />

1903, a sedici anni, entra in convento e da francescano cappuccino<br />

prende il nome di fra Pio da Pietrelcina. Diventa sacerdote sette anni<br />

dopo, il 10 agosto 1910. Nel 1916 i superiori pensano di trasferirlo a<br />

San Giovanni Rotondo, sul Gargano, e qui, nel convento di S. Maria<br />

del<strong>le</strong> Grazie, ha inizio per Padre Pio una straordinaria avventura di<br />

taumaturgo e apostolo del confessiona<strong>le</strong>. Il 20 settembre 1918 il cappuccino<br />

riceve <strong>le</strong> stimmate della Passione di Cristo che resteranno<br />

aperte, dolorose e sanguinanti per ben cinquant’anni. Muore il 23<br />

settembre 1968, a 81 anni. Dichiarato venerabi<strong>le</strong> nel 1997 e beatificato<br />

nel 1999, è canonizzato nel 2002. Santa Teresa di Gesù: Sensibilissima<br />

e precoce, fin da bambina decise di dedicarsi a Dio. Entrò nel Carmelo<br />

di Lisieux e nel solco della tradizione carmelitana scoprì la sua piccola<br />

via dell’infanzia spiritua<strong>le</strong>, ispirata alla semplicità e all’umi<strong>le</strong> confidenza<br />

nell’amore misericordioso del Padre. Posta dalla vocazione<br />

contemplativa nel cuore della Chiesa, si aprì all’idea<strong>le</strong> missionario,<br />

offrendo a Dio <strong>le</strong> sue giornate fatte di fedeltà e di si<strong>le</strong>nziosa e gioiosa<br />

offerta per gli apostolo del Vangelo. I suoi pensieri, raccolti sotto il<br />

titolo Storia di un’anima, sono la cronaca quotidiana del suo cammino<br />

di identificazione con l’Amore. Con San Francesco Saverio è patrona<br />

del<strong>le</strong> missioni.<br />

Poesia di Ju<strong>le</strong>s Renard sull’autunno:<br />

Autunno<br />

Io vidi una mattina<br />

l’autunno camminare.<br />

Aveva nella mano<br />

tre goccio<strong>le</strong> di brina,<br />

nel cesto un venticello<br />

per sol<strong>le</strong>var <strong>le</strong> foglie.<br />

Portava per mantello<br />

un grigio nuvolone<br />

e andava <strong>le</strong>nto <strong>le</strong>nto<br />

curvo sul suo bastone.<br />

Ottobre in cucina: “Tortelli alla Zucca”. Ricetta con gli ingredienti<br />

per per 4 persone: 400 gr. di farina, quattro nova, sa<strong>le</strong>, un<br />

chilo di zucca, 100 gr. di parmigiano grattugiato, un pizzico di<br />

noce moscata, burro. Togliete la crosta e i semi alla zucca, tagliare<br />

quindi a pezzetti la polpa, mettendola in un tegame e<br />

coprendola di acqua. Una volta cotta la morbida polpa andrà<br />

scolata e passata al setaccio incorporandovi metà del parmigiano,<br />

una presa di sa<strong>le</strong> e un pizzico di noce moscata.<br />

Amalgamare il tutto molto bene. Quindi sul tavolo verrà messa<br />

la farina a fontana, nel mezzo verranno rotte <strong>le</strong> quattro uova e si<br />

impasterà. La pasta consistente ed elastica verrà tirata col<br />

matterello fino a ricavare una sfoglia sotti<strong>le</strong>. Con un bicchiere<br />

si faranno tanti dischetti, di circa quattro centimetri di diametro,<br />

al centro di ciascuno si porrà una cucchiaiata di ripieno. Il<br />

dischetto verrà poi ripiegato a metà, premendo molto bene il<br />

bordo tutt’intorno, in modo che non si aprano durante la cottura.<br />

I tortelli di zucca andranno cotti in abbondante acqua salata e<br />

serviti con burro nero e col rimanente parmigiano o anche conditi<br />

con un sugo di pomodoro. Buon appettito!<br />

Domenica 19 settembre<br />

MEZZASELVA: IP – Via XXI Maggio 149<br />

CONCO: OMV – Via Cappellari, 12<br />

Domenica 26 settembre<br />

ASIAGO: Q8 – Località Mose<strong>le</strong><br />

FOZA: TOTAL – Via Lazzaretti<br />

Dal<strong>le</strong> ore 8.45 di sabato 18<br />

al<strong>le</strong> ore 8.45 di sabato 25 settembre<br />

CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio,<br />

via Roma 33/a<br />

ENEGO: Farmacia della dr.ssa Giovanna Gabrieli,<br />

Piazza del Popolo 16<br />

Dal<strong>le</strong> ore 8.45 di sabato 25 settembre<br />

al<strong>le</strong> ore 8.45 di sabato 2 ottobre<br />

ASIAGO: Farmacia Chimica Bortoli sas del dr.<br />

Vittorino Ballici Molini<br />

26<br />

ARIETE<br />

Nettuno sta per entrare nel vostro segno e i più<br />

sensibili tra voi ne percepiscono già l’avvicinarsi,<br />

che potrebbe significare un certo distacco<br />

dopo un periodo in cui avete sopravalutato<br />

alcune questioni marginali. Fortunatamente, sapere bene come reagire<br />

di fronte a una situazione poco chiara: dandovela a gambe prima<br />

di farvi criticare da chi vi sta a cuore.<br />

TORO<br />

Vi aspetta un periodo sereno fatto di piccoli piacevoli nonnulla: l’amore,<br />

il sesso, i passatempi che vi piacciono, prendete quello che il destino,<br />

che ne sa più di voi, vi offre senza difficoltà. Non è che il resto non sia<br />

importante, al contrario, ma avete bisogno di un momento di pausa<br />

per riprendere con rinnovata energia ed entusiasmo.<br />

GEMELLI<br />

Con Plutone non si scherza, ormai lo avete capito: non c’è bisogno<br />

che facciate sacrifici spettacolari ne vi impegniate in compiti troppo<br />

onerosi, ma farete bene ad approfondire un prob<strong>le</strong>ma, finora ignorato,<br />

che ha una certa importanza nella vostra vita. L’amore richiede<br />

maggiore coinvolgimento, se ci credete. In caso contrario, non perdete<br />

tempo.<br />

CANCRO<br />

L’ottimismo è proprio quello che ci vuo<strong>le</strong>: un rapporto diffici<strong>le</strong> potrà<br />

diventare faci<strong>le</strong> se riuscirete ad aprire una conversazione chiarificatrice.<br />

Senza secondi fini, ma senza neppure prendere subito di petto l’argomento<br />

che vi sta a cuore, vi sarà possibi<strong>le</strong> affrontare un prob<strong>le</strong>ma,<br />

ponendo <strong>le</strong> premesse per una soluzione positiva, anche se non a<br />

breve termine.<br />

LEONE<br />

Affrontando con il sorriso un prob<strong>le</strong>ma scottante, su cui ancora non<br />

avete sufficienti e<strong>le</strong>menti di giudizio, sarete in grado di fare centro: si<br />

intende senza porvi obiettivi troppo ambiziosi. E prendendo <strong>le</strong> opportune<br />

precauzioni verso chi vorrebbe essere al vostro posto e<br />

potrebbe tendervi un tranello, che per fortuna non ha molte possibilità<br />

di successo.<br />

VERGINE<br />

Vi potete offrire qualche lusso, incluso quello di fare una spesa insolita,<br />

ma gratificante: anche se inuti<strong>le</strong>, servirà a farvi sentire più sicuri.<br />

Nel lavoro saranno possibili maggiori riconoscimenti, se saprete intervenire<br />

nel modo e nei tempi giusti. Evitate ogni interferenza nel<strong>le</strong><br />

questioni d’amore, se non vo<strong>le</strong>te mettere in piazza i vostri segreti.<br />

BILANCIA<br />

Venere, Marte, Saturno e (solo per oggi) anche la Luna, sono preziosi<br />

al<strong>le</strong>ati per ottenere quello che avete in mente, specie se riguarda<br />

questioni sul<strong>le</strong> quali avete qualche dubbio. La vostra minuziosa attenzione<br />

oggi può essere diretta a qualcuno che finora avete trascurato:<br />

una vecchia amicizia, un amore in crisi, un rapporto di lavoro<br />

ancora non chiaro.<br />

SCORPIONE<br />

Mercurio nel vostro segno favorisce una migliore comprensione di<br />

quello che finora avete trascurato, specie a proposito del<strong>le</strong> picco<strong>le</strong><br />

spese di tutti i giorni. Saturno consiglia la prudenza, che non vuo<strong>le</strong><br />

dire rinuncia: potete certamente affrontare un rapporto che si può<br />

migliorare, se davvero ci tenete. Altrimenti, non nascondete i vostri<br />

sentimenti.<br />

SAGITTARIO<br />

I vostri sogni potranno realizzarsi, se saprete progettare con prudenza.<br />

Per ottenere quello che desiderate dovreste fare una analisi rigorosa<br />

dell’aspetto pratico del<strong>le</strong> vostre iniziative, tenendo conto dei<br />

consigli di chi stimate. Ma, più di tutto, verificate <strong>le</strong> informazioni sul<strong>le</strong><br />

quali vi basate, incluse la voci di corridoio, che a volte possono<br />

contenere qualche verità.<br />

CAPRICORNO<br />

Potete evitare <strong>le</strong> critiche tacendo al momento giusto, ma anche quando<br />

forse dovreste parlare, se non siete più che sicuri di quello che<br />

vo<strong>le</strong>te dire. In amore e nel lavoro la prudenza vince, specialmente se<br />

non vo<strong>le</strong>te fare promesse che non siete sicuri di poter mantenere.<br />

Una visita imprevista vi aprirà gli occhi su quello che avete finora<br />

sottovalutato.<br />

ACQUARIO<br />

Non vi conviene esporvi al<strong>le</strong> critiche di chi non aspetta altro che una<br />

occasione per mettersi in mostra, magari facendovi uno sgambetto:<br />

esercitate un maggiore controllo in famiglia e nel luogo di lavoro,<br />

specie se negli ultimi tempi avete avuto qualche dubbio, su cui non<br />

avete poi abbastanza rif<strong>le</strong>ttuto. Siate generosi, ma con chi davvero<br />

merita <strong>le</strong> vostre attenzioni.<br />

PESCI<br />

Fatevi avanti con sicurezza, ma senza spavalderia. Giove e Urano<br />

appena entrati nel vostro segno facilitano qualunque iniziativa, incluse<br />

quel<strong>le</strong> più impegnative, come un cambiamento nel rapporto<br />

d’amore. E’ vincente la tenerezza che addolcisce l’animo e il corpo.<br />

Potete accettare invito stuzzicante, ma non ne sottovalutate i rischi.<br />

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Sabato 18 settembre 2010<br />

Incontro con Padre Colombara<br />

A tanti anni dal diploma di<br />

maturità, un gruppo di liceali<br />

di diverse classi ed età ha potuto<br />

ritrovarsi insieme e ricordare,<br />

anche con una certa<br />

nostalgia, i bei tempi della<br />

scuola superiore. L’occasione<br />

è stata data da una del<strong>le</strong><br />

visite a casa di Mimma Rigoni<br />

di Padre Giuseppe<br />

Colombara, ex insegnante di<br />

ing<strong>le</strong>se al liceo di Asiago, allora<br />

ancora sezione staccata<br />

del Jacopo Da Ponte di<br />

Bassano. Padre Colombara,<br />

della congregazione dei Padri<br />

Cavanis, ha ormai 88 anni e<br />

gode di buona salute. Oggi<br />

vive nell’Istituto Cavanis a<br />

Venezia. Qualche visita alla sorella,<br />

che abita a Sovizzo, suo<br />

paese nata<strong>le</strong>, gli dà l’opportunità<br />

di un giro in Altopiano,<br />

dove ha insegnato per ben 18<br />

anni e dove, come egli stesso<br />

ammette, ha lasciato il suo<br />

cuore. L’ultimo suo passaggio<br />

è stato martedì 17 agosto<br />

(foto di gruppo davanti al tavolo).<br />

Prima ancora aveva<br />

“Sarà una tre giorni di divertimento,<br />

ottimo cibo,<br />

ballo, musica e spazi per i<br />

bambini, ma anche l’occasione<br />

per confrontarci su<br />

temi per noi fondamentali<br />

come la scuola, il territorio<br />

e il federalismo.” Così<br />

il Segretario provincia<strong>le</strong> Federico<br />

Ginato introduce l’appuntamento<br />

valdagnese, “si<br />

comincia venerdì al<strong>le</strong><br />

18.30 con il dibattito sui<br />

Tagli alla Scuola, un vero<br />

e proprio percorso attraverso<br />

tutti i gradi di istruzione<br />

per conoscere e capire<br />

gli effetti dei tagli voluti<br />

dai ministri Gelmini e<br />

Tremonti. Docenti e stu-<br />

fatto una capatina a Pasquetta<br />

(altra foto). Il preavviso è quasi<br />

sempre insufficiente per riuscire<br />

a comunicare a tutti il suo<br />

arrivo, ma ogni volta parte una<br />

catena di sms per potersi ritrovare<br />

in quanti più possibi<strong>le</strong> per<br />

incontrarlo e fargli festa. Ed è<br />

sempre un gran piacere incontrarsi,<br />

ricordare, raccontare e<br />

ridere insieme. Grazie Mimma,<br />

avvisa anche alla prossima.<br />

S.L.<br />

Festa democratica provincia<strong>le</strong> PD a Valdagno<br />

Una pizza da applausi!<br />

Un grazie di cuore a Ranieri e Flavia<br />

Ronzani per la sp<strong>le</strong>ndida serata che ci<br />

avete regalato: la vostra pizza è<br />

davvero impareggiabi<strong>le</strong> e dunque...<br />

il bis...è gradito!! Firmato:<br />

i col<strong>le</strong>ghi della Medicina di Asiago.<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Il Partito Democratico della provincia di Vicenza si prepara alla Festa Democratica<br />

provincia<strong>le</strong> che si terrà il prossimo fine settimana a Valdagno - Ponte dei Nori<br />

denti ci guideranno nel diffici<strong>le</strong><br />

mondo della nostra<br />

scuola sempre più<br />

bistrattata, <strong>le</strong> conclusioni<br />

saranno affidate all’on.<br />

Daniela Sbrollini membro<br />

della Commissione<br />

bicamera<strong>le</strong> per l’infanzia.<br />

Si continua poi al<strong>le</strong> 20.30<br />

con la Cena Democratica<br />

per iscritti e simpatizzanti,<br />

a seguire la Maratona<br />

Rock organizzata dai Giovani<br />

Democratici..<br />

Sabato pomeriggio apriremo<br />

con <strong>le</strong> esposizioni del<strong>le</strong> Associazioni<br />

di volontariato del<br />

territorio e dei produttori<br />

agricoli locali. Al<strong>le</strong> 18.00<br />

Convegno sul tema Il Terri-<br />

torio come risorsa. Prospettive<br />

per acqua, suolo, ambiente<br />

ed energia. Relatori<br />

l’on. Federico Testa membro<br />

della Commissione per <strong>le</strong> attività<br />

produttive e Stefano<br />

Fracasso, Consigliere regiona<strong>le</strong><br />

e vicepresidente della<br />

Commissione per la tutela<br />

dell’ambiente. Farà da moderatore<br />

Giancarlo Corò, docente<br />

universitario e Presidente<br />

A.A.T.O.<br />

Bacchiglione. Alla sera l’immancabi<strong>le</strong><br />

ballo liscio con<br />

l’orchestra Gli Zeta. Domenica<br />

gran fina<strong>le</strong>, si comincia<br />

con la Bicic<strong>le</strong>ttata democratica<br />

al<strong>le</strong> 9.30 e al<strong>le</strong> 17.00 confronto<br />

PD - LEGA sul tema<br />

Federalismo e ruolo degli Enti<br />

Locali, dibattito tra il sen.<br />

Marco Stradiotto membro<br />

della Commissione per l’attuazione<br />

del federalismo fisca<strong>le</strong><br />

e il sen. Paolo Franco<br />

vicepresidente per la Lega<br />

Nord della Commissione per<br />

l’attuazione del federalismo<br />

fisca<strong>le</strong>, con la partecipazione<br />

di Giuseppe Berlato Sella,<br />

Consigliere regiona<strong>le</strong> e<br />

membro della Commissione<br />

Statuto e Alberto Neri, Sindaco<br />

di Valdagno. Al<strong>le</strong> 19<br />

chiusura della Festa con la<br />

Segretaria Regiona<strong>le</strong><br />

Rosanna Filippin e poi ancora<br />

buona musica. Un programma<br />

ricco che vede impegnati<br />

più di cento volontari<br />

da tutta la provincia, una opportunità<br />

importante per riportare<br />

la vera politica tra la<br />

gente con uno sti<strong>le</strong> che solo<br />

<strong>le</strong> Feste del PD sanno avere.<br />

Invito tutti a Valdagno.”<br />

Federico Ginato<br />

Daniela Sbrollini<br />

Buon comp<strong>le</strong>anno a Kartika<br />

dal suo fratellone Armin<br />

27<br />

Fatevi gli auguri con il giorna<strong>le</strong><br />

La Famiglia Frigo<br />

Susanna di<br />

Cesuna è lieta di<br />

porgere sentiti<br />

auguri di buon<br />

comp<strong>le</strong>anno a<br />

Lorenzo Panozzo<br />

per i suoi 18 anni.<br />

“Ciao Lorenzo,<br />

100 di questi<br />

giorni, sei un<br />

valido aiutante<br />

e promettente<br />

panificatore”<br />

18-09-2010: tanti auguri al mio fratellone<br />

Federico per i suoi 4 anni....Stefano


Sabato 18 settembre 2010<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

28

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