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Quaderno Borgoantico n° 13 - associazione Borgoantico

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10<br />

La città fortificata di Lippa (Lipova, Romania) in una incisione del XVI secolo<br />

ca per gli assediati e a poco valse<br />

l’intervento del Generale Castaldo<br />

che giunto con le sue truppe di<br />

tedeschi e spagnoli, fu battuto nei<br />

pressi dell’argine sud del fiume<br />

Mieresch di fronte al castello di<br />

Lipova (Lippa) che rimase ai turchi<br />

mentre i cristiani riuscirono a<br />

mantenere quello di Schoimosch.<br />

Il successivo 27 ottobre i Turchi<br />

sciolsero l’assedio a Timisoara e si<br />

accamparono nei pressi di Belgrado<br />

per svernare.<br />

Nel frattempo a Lubiana, il 19<br />

ottobre, Giustina con una lettera<br />

annunciò a Felice la nascita, avvenuta<br />

il 9 settembre, di una figlia;<br />

e quasi scusandosi di non aver<br />

partorito un maschio, pregò Felice<br />

di andarla a trovare, cosa che<br />

avrebbe fatto molto piacere anche<br />

a sua madre che si trovava ancora<br />

a Lubiana. Si lamentò poi di non<br />

aver più ricevuto sue notizie dopo<br />

l’ultima lettera del 17 settembre.<br />

Infine espresse il desiderio che la<br />

madre restasse a Lubiana per l’invero<br />

poiché era sicura che durante<br />

il viaggio a causa del freddo si<br />

sarebbe ammalata.<br />

Da una lettera d’archivio risulta<br />

che Felice il 29 ottobre si trovava<br />

a Lubiana e con ogni probabilità<br />

in quell’occasione andò a trovare<br />

la sorella Giustina, dove c’erano<br />

ancora sua madre e suo fratello<br />

Antonio con i quali concordò la<br />

formazione di una compagnia della<br />

quale aveva ottenuto il comando.<br />

Il 7 novembre Felice è di nuovo<br />

a Vienna, dove quasi sicuramente<br />

si sarà incontrato con Giovanni<br />

Federico Madruzzo, fratello del<br />

vescovo di Trento, pure presente a<br />

corte. Di seguito Felice si recò al<br />

campo imperiale in Transilvania<br />

per incontrare il suo comandante,<br />

il colonnello Sforza Pallavicini<br />

marchese di Cortemaggiore al<br />

comando del quale avrebbe assunto<br />

il ruolo di “capitano di una compagnia”.<br />

Il 5 dicembre, i turchi abbandonarono<br />

improvvisamente Lippa per<br />

ritirarsi nell’accampamento invernale<br />

nei pressi di Belgrado. Subito<br />

ne approfittarono gli imperiale<br />

Quaderni del <strong>Borgoantico</strong> <strong>13</strong><br />

per riprendere la città, fatto questo<br />

che trova qualche discordanza da<br />

parte degli storici. Alcuni ritengono<br />

che l’azione sia stata compiuta<br />

dagli uomini del generale Castaldo,<br />

mentre altri da parte di quelli<br />

del cardinale Martinuzzi. L’azione<br />

guerresca fu comunque anche tramandata<br />

in una canzone scritta dal<br />

soldato-musicista Paul Speltacher<br />

da Halle.<br />

A questo punto Isabella Jagiellonica<br />

si ritirò in Transilvania a Cluj-<br />

Napaca, in ungherese Kolozsvár,<br />

antica capitale, ove fu stipulata la<br />

pace con re Ferdinando mediata dal<br />

generale Castaldo e dal Martinuzzi,<br />

che poco prima, il 12 ottobre,<br />

era stato innalzato da papa Giulio<br />

II alla dignità cardinalizia.<br />

Contemporaneamente però il neocardinale<br />

trattò con Solimano il<br />

Magnifico per potersi impadronire<br />

della Transilvania, ma il piano fu<br />

scoperto dal Castaldo, che avuto<br />

istruzioni da re Ferdinando, incaricò<br />

il Pallavicini di ucciderlo. Questi<br />

assieme a Bartolomeo Malatesta<br />

e uno stuolo dei suoi, con la scusa<br />

di consegnarli una lettera lo raggiunse,<br />

nel castello di Bins, quindi<br />

con la collaborazione del segretario<br />

dello stesso cardinale, Marco<br />

Aurelio Ferrari, lo uccise. Re Ferdinando<br />

si accollò la colpa dell’o-<br />

L’assassinio del cardinale Martinuzzi nel castello di Alvincz (17 dicembre 1551)

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