Quaderno Borgoantico n° 13 - associazione Borgoantico
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Recentemente mi sono interessato<br />
alla storia del Monastero delle<br />
Salesiane della Visitazione di<br />
Rovereto che sorse, tra il 1739 e il<br />
1750, nel centro della città, sotto lo<br />
stimolo di tre sacerdoti: don Giovanni<br />
Battista de Betta originario<br />
di Brentonico, don Angelantonio<br />
Rosmini poi Vicario Generale del<br />
Principe Vescovo di Trento (1760<br />
al 1762) e suo fratello don Ambrogio<br />
appartenenti al ramo Rosmini<br />
“alle Salesiane” e abitanti nel<br />
palazzo che oggi è proprietà della<br />
Cassa Rurale di Rovereto.<br />
Il grande complesso conventuale<br />
delle Salesiane fu realizzato<br />
su progetto dei “maestri murari”<br />
Tacchi e Colomba, e col contributo<br />
finanziario di Giovanna Teodo-<br />
Quaderni del <strong>Borgoantico</strong> <strong>13</strong><br />
Due personaggi di Villa Lagarina che ebbero stretti<br />
rapporti con le Madri Salesiane del Monastero<br />
della Visitazione sorto a Rovereto nel Settecento<br />
Italo Prosser<br />
La chiesa della Visitazione nella Contrada delle Salesiane a Rovereto, in una foto del 1902.<br />
Fu edificata tra il 1739 e il 1741. Nel 1904 fu rasa al suolo per far posto all’attuale Ufficio<br />
postale<br />
ra Furlon vedova de Pizzini, zia<br />
materna del suddetto don Angelantonio<br />
Rosmini.<br />
L’insieme edilizio era costituito da<br />
una chiesa, splendidamente arredata,<br />
con annesse celle claustrali del<br />
convento, da un grande orto, dal<br />
collegio per le dozzinanti e dall’abitazione<br />
del gastaldo. Tale monastero<br />
fu attivo solo per circa 60<br />
anni, e cioè fino al 1812 allorché,<br />
per decreto di Napoleone Buonaparte,<br />
l’Istituzione fu soppressa, e i<br />
beni delle suore, legalmente inventariati,<br />
furono venduti all’asta.<br />
Le Salesiane che vissero in quel<br />
Monastero erano religiose claustrali,<br />
professe (cioé legate ai voti<br />
solenni di povertà, obbedienza e<br />
castità). Provenivano per lo più da<br />
famiglie nobili o comunque molto<br />
benestanti, in parte da Rovereto<br />
e dintorni, come ad esempio<br />
suor Maria Teresa Marzani che<br />
era originaria di Villa Lagarina, in<br />
parte da paesi o città del Tirolo e<br />
della Baviera. In particolare alcune<br />
erano originarie dalla città di<br />
Vienna, dove vantavano parentele<br />
altolocate, ben introdotte nella<br />
corte dell’Imperatore.<br />
Fra novizie, coriste, professe e<br />
maestre di scuola, in genere non<br />
superavano la ventina di soggetti.<br />
La Comunità era diretta da una<br />
superiora e da un padre spirituale<br />
al quale si associava il confessore.<br />
Ogni tre anni veniva eletta una<br />
nuova superiora e ogni anno era<br />
nominato, spesso riconfermato, il<br />
padre spirituale che preparava le<br />
novizie alla professione dei voti<br />
solenni e consigliava le suore non<br />
solo nella loro vita spirituale, ma<br />
anche negli interessi materiali.