Quaderno Borgoantico n° 13 - associazione Borgoantico
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22<br />
Frontespizio dell’edizione italiana della<br />
Legge austriaca del 1864 sulla difesa<br />
territoriale.<br />
(Archivio Comunale di Villa Lagarina,<br />
Busta N. 121, «1863-1864. Carteggio ed<br />
Atti», protocollo N. 225)<br />
none (222.905 abitanti) 1.597; Breghenz<br />
(Vorarlberg, 103.605 abitanti)<br />
742, per un totale, appunto, di<br />
6200 bersaglieri.<br />
§ 9 «Le Compagnie dei bersaglieri<br />
provinciali vengono formate: a)<br />
con soldati di riserva pertinenti al<br />
distretto; b) con volontari». Qualora<br />
con queste categorie non fosse stato<br />
raggiunto il numero prestabilito si<br />
doveva procedere con l’estrazione<br />
a sorte tra i giovani sopra i 20 anni.<br />
Il § 17 fissa in 4 anni la durata del<br />
servizio.<br />
Il § 26 si occupa della divisa. «La<br />
vestitura dei bersaglieri provinciali<br />
del Tirolo italiano deve consistere<br />
in una montura militare completa<br />
simile a quella dei Cacciatori<br />
Imperatore. Anche presso le Compagnie<br />
dei bersaglieri provinciali<br />
del Tirolo tedesco e del Vorarlberg<br />
la vestitura deve essere relativamente<br />
al gabbano, cappello e mantello<br />
possibilmente uniforme. Tutti<br />
devono portare quale distintivo una<br />
fascia bianco-verde legata al braccio<br />
sinistro, come pure una coccar-<br />
da bianco-verde assieme al corno<br />
da caccia sul cappello».<br />
Il § 30 disciplina l’esercizio di tiro<br />
al bersaglio, fissando in almeno 60<br />
il numero complessivo di «colpi»<br />
che il bersagliere provinciale doveva<br />
effettuare ogni anno nei casini<br />
di bersaglio. Quest’ultimi avrebbero<br />
fornito le munizioni. Il bersagliere<br />
era inoltre tenuto a periodiche<br />
concentrazioni in cui imparava<br />
a maneggiare le armi.<br />
I § 31 determina le «competenze»<br />
in tempo di pace, fissate per la truppa<br />
«nella paga, nell’indennizzo pel<br />
pane, nella competenza pel viaggio,<br />
per il mantenimento e per l’alloggio,<br />
nell’addizionale per la concentrazione,<br />
e nel tabacco al prezzo<br />
limitato». A questo si doveva<br />
aggiungere un rimborso spese per i<br />
vestiti. Il tutto a carico dello Stato.<br />
«II. Leva: Le Compagnie dei<br />
bersaglieri volontari qualificati»<br />
(freiwilligen Scharfschützen Compagnien)<br />
L’organizzazione dei bersaglieri<br />
qualificati era simile, ma più semplificata<br />
rispetto a quella dei provinciali.<br />
Non erano obbligati a concentrazioni<br />
per il maneggio delle<br />
armi; avevano libertà di scelta sulla<br />
«vestitura», purché questa fosse<br />
«conforme alla consuetudine del<br />
paese», ma erano tenuti anch’essi a<br />
portare una fascia bianco-verde al<br />
braccio sinistro. In tempo di pace<br />
non era previsto per loro alcuna<br />
«competenza», mentre in tempo<br />
di guerra avrebbero ricevuto una<br />
paga che andava dai 54 soldi (circa<br />
1 fiorino) al giorno per il bersagliere<br />
semplice, fino ai 75 fiorini<br />
mensili per il capitano. In qualsiasi<br />
condizione avevano invece diritto<br />
all’alloggio e al mantenimento al<br />
pari del militare imperial regio.<br />
III. Leva in massa (Landsturm)<br />
§ 53 «Alla leva in massa sono obbligati<br />
tutti coloro, che sono capaci a<br />
portare le armi, che spettano per<br />
nascita, od assunzione al Tirolo<br />
e Vorarlberg, che non servono né<br />
nell’i. r. Armata, né nelle Compagnie<br />
dei bersaglieri provinciali,<br />
Quaderni del <strong>Borgoantico</strong> <strong>13</strong><br />
o dei bersaglieri qualificati, che<br />
non sono assolutamente necessari<br />
per la gestione dei pubblici affari,<br />
oppure a giudizio della Deputazione<br />
comunale, pel disimpegno di<br />
urgenti affari di famiglia, e ciò dal<br />
compìto decimottavo anno d’età<br />
fino al compìto cinquantesimo».<br />
§ 56 Truppa e militari avrebbero<br />
portato i loro vestiti usuali, sempre<br />
con la fascia bianco-verde al braccio<br />
sinistro.<br />
§ 57 «La truppa componente la massa<br />
deve procurarsi a proprie spese il mantenimento<br />
durante tre giorni decorribili<br />
da quello, in cui è sortita dal proprio<br />
comune». Dal quarto giorno avrebbe<br />
ricevuto «gli eguali emolumenti dei<br />
bersaglieri qualificati».<br />
Gli arruolamenti dei bersaglieri<br />
della difesa territoriale potevano<br />
avvenire soltanto dopo il completamento<br />
dell’Armata imperiale.<br />
1866: bersaglieri tirolesi (ma<br />
non trentini) contro Garibaldi<br />
La guerra del 1866 coinvolse il Trentino<br />
(Tirolo meridionale) in un modo<br />
che non si vedeva dal 1809. Garibaldi<br />
alla guida del Corpo Volontari<br />
Italiani attaccò dal territorio bresciano<br />
le Giudicarie; mentre il generale<br />
Giacomo Medici, alla guida di una<br />
divisione del regio esercito italiano,<br />
marciò da Padova verso Trento attraverso<br />
la Valsugana.<br />
L’Austria affidò la difesa del Trentino<br />
al generale Franz Kuhn von Kuhnenfeld,<br />
che dal 1863 era comandante<br />
delle truppe del Tirolo e Vorarlberg,<br />
ricorrendo, oltre che alle truppe<br />
dell’esercito imperiale (in particolare<br />
ai Kaiserjäger) anche alla prima (bersaglieri<br />
provinciali o Landeschützen)<br />
e seconda (bersaglieri volontari qualificati<br />
o Scharfschützen) leva della<br />
difesa territoriale.<br />
Alla leva non rispose nessuna compagnia<br />
di bersaglieri trentini 11 .<br />
11 Viceversa vi furono molti soldati trentini<br />
dell’esercito regolare imperiale che combatterono<br />
contro Garibaldi, in particolare tra i Kaiserjäger<br />
(Reggimento Cacciatori Imperatore).