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La tutela dei marchi italiani Il caso Russia

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<strong>La</strong> <strong>tutela</strong> <strong>dei</strong> <strong>marchi</strong> <strong>italiani</strong><br />

<strong>Il</strong> <strong>caso</strong> <strong>Russia</strong><br />

Simona Musso – Direttore Affari Legali, Luigi <strong>La</strong>vazza S.p.A.<br />

1


<strong>La</strong> presenza <strong>La</strong>vazza in <strong>Russia</strong><br />

<strong>La</strong>vazza esporta i propri prodotti nella Federazione Russa da più di dieci<br />

anni.<br />

E’ l’unico torrefattore italiano presente in tutti i canali distributivi<br />

(consumo domestico, fuori casa e distribuzione automatica).<br />

L’<strong>italiani</strong>tà, nel prodotto caffè espresso, è da sempre considerata un vanto<br />

ricco di attrattiva (si pensi ai numerosissimi casi di caffè stranieri il cui<br />

naming richiama origini italiane del tutto inesistenti).<br />

A partire dalla fine del 2005, tutti i <strong>marchi</strong> <strong>La</strong>vazza registrati nella<br />

Federazione Russa sono stati oggetto di un’azione di cancellazione per<br />

presunto mancato uso, strumentale ad una successiva usurpazione del<br />

<strong>marchi</strong>o su prodotti non provenienti da <strong>La</strong>vazza né dall’Italia.<br />

2


Cancellazione per mancato uso<br />

Gli ordinamenti concedono a terzi interessati la facoltà di agire per la<br />

cancellazione di un <strong>marchi</strong>o non utilizzato per un certo periodo dal suo<br />

titolare.<br />

Per evitare la cancellazione, il titolare deve fornire valide prove d’uso.<br />

In genere è sufficiente provare l’uso del <strong>marchi</strong>o producendo in giudizio<br />

campioni di prodotto e dimostrandone l’ingresso sul territorio<br />

(fatture, documentazione doganale).<br />

<strong>La</strong>vazza ha invece dovuto affrontare un vero e proprio calvario<br />

probatorio, giungendo a temere seriamente di perdere definitivamente sul<br />

territorio russo un asset di fondamentale importanza (anche alla luce degli<br />

investimenti decennali effettuati).<br />

3


Prove fornite da <strong>La</strong>vazza<br />

Per dimostrare l’uso <strong>dei</strong> diversi <strong>marchi</strong>, <strong>La</strong>vazza ha dovuto nel tempo produrre le<br />

seguenti prove:<br />

contratti con i distributori russi<br />

fatture di vendita<br />

documentazione doganale relativa all’uscita <strong>dei</strong> prodotti dalla UE e all’ingresso degli<br />

stessi nella Federazione Russa<br />

contratti di vendita tra i distributori russi e le catene della grande distribuzione<br />

fatture di vendita del distributore russo alla clientela (es. grande distribuzione)<br />

prova dell’avvenuto pagamento di tutte le fatture prodotte in giudizio<br />

(<strong>La</strong>vazza/distributore; distributore/GDO)<br />

prove relative al controllo dell’apposizione del <strong>marchi</strong>o <strong>La</strong>vazza sui prodotti:<br />

contratti con i fornitori di packaging<br />

procedure interne relative all’elaborazione grafica del packaging e alla sua condivisione<br />

con il produttore del materiale da imballaggio<br />

procedure interne relative all’assegnazione <strong>dei</strong> codici prodotto per dimostrare la<br />

correlazione tra codice prodotto riportato in fattura, immagine del <strong>marchi</strong>o e packaging<br />

Gran parte della documentazione non era nella disponibilità di <strong>La</strong>vazza, è stato<br />

possibile reperirla grazie alla collaborazione con i distributori.<br />

4


Cronologia<br />

dicembre 2005: un consulente di proprietà intellettuale deposita per<br />

conto di un non precisato committente una domanda di <strong>marchi</strong>o “<strong>La</strong>vazza” e<br />

richiede all’Ufficio Marchi e Brevetti russo la cancellazione per presunto<br />

mancato uso di 2 <strong>dei</strong> 30 <strong>marchi</strong> <strong>La</strong>vazza depositati nella Federazione Russa<br />

novembre 2006: i due <strong>marchi</strong> <strong>La</strong>vazza (tra cui il <strong>marchi</strong>o istituzionale)<br />

vengono cancellati, nonostante le prove d’uso fornite in giudizio<br />

dicembre 2007: il medesimo consulente di proprietà intellettuale,<br />

sull’onda del successo ottenuto, propone azione di cancellazione nei<br />

confronti di tutti i <strong>marchi</strong> <strong>La</strong>vazza depositati in <strong>Russia</strong><br />

gennaio/febbraio 2007: <strong>La</strong>vazza sceglie di resistere in 10 casi, relativi<br />

ai <strong>marchi</strong> più rilevanti<br />

maggio-dicembre 2007: <strong>La</strong>vazza partecipa direttamente a tutte le<br />

udienze e chiede l’intervento delle autorità italiane.<br />

Risponde ad ogni inconsueta richiesta di prova, fornendo la documentazione<br />

richiesta.<br />

Nel dicembre 2007 le domande di cancellazione <strong>dei</strong> <strong>marchi</strong> <strong>La</strong>vazza<br />

vengono respinte<br />

5


I punti chiave della strategia<br />

partecipazione diretta alla strategia difensiva da parte dell’azienda<br />

intensa collaborazione con le Autorità Italiane, e segnatamente con<br />

l’Ambasciata Italiana a Mosca, grazie all’intermediazione dell’Alto<br />

Commissario per la lotta alla contraffazione.<br />

Con l’aiuto del Ministero del Commercio Estero, intervento della<br />

delegazione della Commissione Europea a Mosca – settore commercio e<br />

agricoltura (che ha partecipato direttamente alle udienze).<br />

Monitoraggio / attenzione delle autorità europee su casi analoghi a fronte<br />

della richiesta della <strong>Russia</strong> di ingresso nel WTO.<br />

6


<strong>La</strong> situazione attuale<br />

<strong>La</strong>vazza ha recuperato 9 <strong>marchi</strong> su 10 oggetto di tentativo di usurpazione.<br />

Nonostante la modifica della normativa russa nel 2008, altre aziende<br />

italiane, titolari di <strong>marchi</strong> molto famosi in <strong>Russia</strong>, sono state oggetto di<br />

identiche azioni predatorie poste in essere dagli stessi soggetti che<br />

hanno attaccato <strong>La</strong>vazza.<br />

Alcune di queste aziende non sono riuscite a salvare i loro <strong>marchi</strong><br />

(alcune sono state probabilmente costrette a “ricomprare” i <strong>marchi</strong> stessi<br />

dal nuovo “titolare”.<br />

Anche i <strong>marchi</strong> <strong>La</strong>vazza sono comunque sempre oggetto di costante<br />

monitoraggio perché il pericolo non può considerarsi del tutto cessato……<br />

7


Grazie per l’attenzione!<br />

l attenzione!<br />

8

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