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Angelo di Febbraio - Parrocchia di Chiari

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22<br />

Strenna 2007<br />

“Lasciamoci guidare<br />

dall’amore <strong>di</strong> Dio per la vita”<br />

Il Rettor Maggiore dei Salesiani,<br />

don Pascual Chàvez, anche per<br />

l’anno 2007 ha dato la strenna<br />

a tutta la Famiglia Salesiana, continuando<br />

una tra<strong>di</strong>zione che risale a<br />

don Bosco fin dai primi tempi dell’Oratorio<br />

<strong>di</strong> Valdocco e fedelmente<br />

seguita da tutti i suoi successori fino<br />

ad oggi. Don Bosco all’ultimo dell’anno<br />

riuniva tutta la Comunità (Salesiani,<br />

studenti e artigiani) e, salito<br />

sul piccolo pulpito, dava una strenna<br />

generale per tutti ed invitava i singoli<br />

a passare da lui a ritirarne una in<br />

particolare. Sono conservate scrupolosamente<br />

tutte le strenne generali e<br />

moltissime <strong>di</strong> particolari.<br />

Il 31 <strong>di</strong>cembre 1859 introduceva l’illustrazione<br />

della strenna generale<br />

con parole che, nonostante il trascorrere<br />

del tempo, continuano a commuoverci:<br />

“Miei cari figlioli, voi sapete<br />

quanto io vi amo nel Signore<br />

e come io mi sia tutto consacrato a<br />

farvi quel bene maggiore che potrò.<br />

Quel poco <strong>di</strong> scienza, quel poco <strong>di</strong><br />

esperienza che ho acquistato, quanto<br />

sono e quanto posseggo, preghiere,<br />

fatiche, sanità, la mia vita stessa, tutto<br />

desidero impiegare a vostro servizio.<br />

In qualunque giorno e per qualunque<br />

cosa, fate pure capitale su <strong>di</strong><br />

me, specialmente nelle cose dell’anima.<br />

Per parte mia, per strenna vi do<br />

tutto me stesso; sarà cosa meschina,<br />

ma quando vi do tutto, vuol <strong>di</strong>re che<br />

nulla riserbo per me”. Al 31 <strong>di</strong>cembre<br />

1862 la strenna fu data a don<br />

Bosco in sogno per ognuno dettata<br />

dalla Madonna stessa. E lui commenta:<br />

“È una cosa singolare. Sono<br />

più anni che domando questa gra-<br />

zia e finalmente l’ho ottenuta. Ognuno<br />

<strong>di</strong> voi perciò consideri quell’avviso<br />

come se procedesse dalla bocca<br />

stessa <strong>di</strong> Maria Vergine”. Sulla scia<br />

<strong>di</strong> don Bosco e dei suoi successori,<br />

ecco la strenna per il nuovo anno:<br />

“Lasciamoci guidare dall’amore <strong>di</strong><br />

Dio per la vita”. Concretamente, “in<br />

un momento in cui la vita è particolarmente<br />

minacciata, come Famiglia<br />

Salesiana ci impegniamo a:<br />

• assumere con gratitu<strong>di</strong>ne e con<br />

gioia la vita come dono inviolabile<br />

• promuovere con passione la vita<br />

come un servizio responsabile<br />

• <strong>di</strong>fendere con speranza la <strong>di</strong>gnità<br />

e la qualità <strong>di</strong> qualsiasi vita, soprattutto<br />

<strong>di</strong> quella più debole, più povera<br />

e in<strong>di</strong>fesa”.<br />

Questa strenna vuol essere “una riaffermazione<br />

precisa e ferma del valore<br />

della vita umana e della sua inviolabilità,<br />

ed insieme un appassionato<br />

appello a tutti e a ciascuno, in nome<br />

<strong>di</strong> Dio: rispetta, <strong>di</strong>fen<strong>di</strong>, ama e servi<br />

la vita, ogni vita umana. Solo su<br />

questa strada troverai giustizia, sviluppo,<br />

libertà vera, pace e felicità”.<br />

E commenta, rilevando l’ambiguità<br />

della cultura attuale della vita e recensendo<br />

l’urgente lavoro umanitario,<br />

educativo e <strong>di</strong> evangelizzazione<br />

che la Famiglia Salesiana sta attuando<br />

nel mondo per superare tale ambiguità<br />

con decisione, intensità e generosità.<br />

Accenti commoventi riserva<br />

al tema “Il Dio che ama la vita” e al<br />

tema “Don Bosco amante e promotore<br />

della vita per i giovani, soprattutto<br />

i più poveri”. “Il nostro primo<br />

gesto <strong>di</strong> obbe<strong>di</strong>enza a Dio è quello<br />

<strong>di</strong> amare la vita, accoglierla come<br />

cuore grato, curarla con sollecitu<strong>di</strong>ne,<br />

sviluppare tutte le possibilità che<br />

sono racchiuse in essa”. Godere la<br />

gioia della vita che, come rilevava<br />

Giovanni Paolo II, è “dono con cui<br />

Dio partecipa qualcosa <strong>di</strong> sé alla sua<br />

creatura”. Raggiunge il suo culmine<br />

la vita considerando “anche il suo<br />

fine, il suo destino <strong>di</strong> comunione con<br />

Dio nella conoscenza e nell’amore <strong>di</strong><br />

Lui”, nella risurrezione. “È costante<br />

in don Bosco, prete ed educatore la<br />

volontà <strong>di</strong> valorizzare e <strong>di</strong> sviluppare<br />

quanto vi è <strong>di</strong> positivo nella vita e nel<br />

cuore <strong>di</strong> ogni persona, <strong>di</strong> promuovere<br />

una vita cristiana capace <strong>di</strong> gustare<br />

ciò che <strong>di</strong> umano, <strong>di</strong> bello esiste<br />

nel quoti<strong>di</strong>ano e nel cuore delle persone,<br />

anche le più <strong>di</strong>sgraziate…”.<br />

Segue un’attenta e sistematica esortazione<br />

ai <strong>di</strong>versi aspetti pratici che<br />

comportano tale sfida e tale impegno.<br />

A conclusione, quasi come sintesi<br />

<strong>di</strong> quanto affermato, porta il testo<br />

elaborato dalle <strong>di</strong>verse tra<strong>di</strong>zioni religiose<br />

radunate per il IV Parlamento<br />

delle Religioni del Mondo a Barcellona<br />

nel 2004 e il racconto, ascoltato<br />

in Bielorussia a Minsk, “L’ombrello<br />

giallo”.<br />

don Felice Rizzini<br />

L’angelo delle carceri<br />

Non era certamente una star. La<br />

TV e la stampa si erano interessate<br />

momentaneamente <strong>di</strong> Dante<br />

Dossi, salesiano coa<strong>di</strong>utore, in<br />

occasione <strong>di</strong> segnalazioni e onorificenze.<br />

Qualche flash per l’assegnazione<br />

del premio Bulloni,<br />

poi il silenzio. Perché il suo lavoro<br />

nelle carceri <strong>di</strong> tutta Italia aveva<br />

bisogno del silenzio e la sua missione<br />

necessitava <strong>di</strong> de<strong>di</strong>zione,<br />

ma senza nessuna esibizione. Il<br />

silenzio, amato e ricercato, è stato<br />

sospeso per i funerali. C’erano<br />

tutti: la Comunità Salesiana <strong>di</strong><br />

Nave e ispettoriale, i parenti, le<br />

rappresentanze dell’assistenza ai<br />

carcerati, le autorità, tanta gente.<br />

Tutti avevano avuto modo <strong>di</strong><br />

sperimentare il suo interessamento<br />

nei frangenti <strong>di</strong>fficili <strong>di</strong> rapporto<br />

con la giustizia e una moltitu<strong>di</strong>ne<br />

silenziosa aveva scoperto in

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