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Angelo di Febbraio - Parrocchia di Chiari

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C<br />

aro Ciano,<br />

mentre ti sto scrivendo, la<br />

mia cara mamma da poco,<br />

ti ha raggiunto “in excelsis Deo”. Eravate<br />

malati da tempo e le notizie, sia<br />

dell’uno che dell’altra, si succedevano<br />

in maniera tragica. Ogni tanto mi<br />

soffermavo a pensare, tra me e me:<br />

“Com’è che non vedrò più mia madre<br />

ed il mio amico Ciano in un sol<br />

colpo?” Beh, così è stato! Ed allora,<br />

caro Ciano, mi tornano alla memoria<br />

tanti frammenti <strong>di</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana<br />

vissuti con te. Risaliamo a tanti anni<br />

fa, alle elementari con il maestro Morello,<br />

oltre alle in<strong>di</strong>menticabili maestre<br />

Sig.ra Piatti e Sig.ra Rossi, che,<br />

dopo la preghiera, sull’attenti ci faceva<br />

cantare la canzone patriottica<br />

del “Piave” e quando terminavamo<br />

con “... il Piave mormorò: non passa<br />

lo straniero”, mi ricordo i suoi occhi<br />

che si beavano <strong>di</strong> gloria. Subito<br />

dopo, però, si riprendeva<br />

e, oltre a spiegare la lezione,<br />

“spiegava” la sua bacchetta<br />

nodosa sulle nostre<br />

mani, spesso le mie, per<br />

le varie nostre intemperanze.<br />

In quel tempo lontano,<br />

correvamo con un semplice<br />

pallone, su e giù, nel<br />

campetto sconnesso dell’oratorio<br />

ed un torneo, in<br />

particolare, che ci vedeva<br />

antagonisti, noi della “Latas”<br />

dei “Diavoli Rossi”. A<br />

volte, li facevamo neri ed<br />

in particolare per noi due,<br />

il percorso sportivo, poi,<br />

si tinse <strong>di</strong> nerazzurro. A<br />

volte, ci facevano <strong>di</strong>ventare<br />

rossi e, per alcuni <strong>di</strong><br />

loro, il percorso <strong>di</strong>venne<br />

rossonero. Destino! E, a<br />

proposito <strong>di</strong> destino, porcaccia<br />

la miseria, te ne sei<br />

andato proprio nell’anno<br />

(si spera) in cui la nostra<br />

Inter sembra inarrestabile!<br />

E poi le scuole me<strong>di</strong>e!<br />

Che meravigliosa classe era la nostra.<br />

Non ricordo, negli anni che seguirono<br />

quei mitici tre, una squadra<br />

così unita, solidale e che si <strong>di</strong>vertiva<br />

con poco. Durante la ricreazione,<br />

una palla <strong>di</strong> stracci tenuta insieme da<br />

pezzi <strong>di</strong> scotch ci faceva impazzire <strong>di</strong><br />

gioia. Quanta con<strong>di</strong>visione con quel<br />

“poco” e, forse, era il segreto della<br />

nostra serenità.<br />

Le nostre strade, poi, si <strong>di</strong>visero e ci<br />

ritrovammo, più avanti negli anni,<br />

colleghi nella stessa banca. In quel<br />

periodo, il campo che ci vedeva protagonisti<br />

non era quello <strong>di</strong> calcio, ma<br />

un altro semplice a Cologne: <strong>di</strong> tennis,<br />

stavolta. Ci <strong>di</strong>vertimmo parecchio<br />

anche in quegli anni ed infinite<br />

erano le nostre chiacchierate. Io<br />

me ne andai, poi, dalla banca e per<br />

un po’ ci perdemmo <strong>di</strong> vista, anche<br />

se, quando ci si vedeva, era sempre<br />

un bel ritrovarsi. Finché un giorno,<br />

mi convincesti a seguirti nella tua avventura<br />

da <strong>di</strong>rigente calcistico nel F.<br />

C. <strong>Chiari</strong>: tu, sul campo, io fuori, piccolo<br />

sponsor. Fu un periodo meraviglioso;<br />

tutti i sabati, con il mio caro<br />

zio Ernesto, seguivamo in casa ed in<br />

trasferta, la squadra dei giovani calciatori<br />

clarensi. E la trasferta si fece<br />

ancora più lontana, quando, con mio<br />

figlio Gianni, decisi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre<br />

con te ed altri amici il torneo internazionale<br />

in Spagna. Fu <strong>di</strong>vertentissimo<br />

ed in quell’occasione scattammo alcune<br />

fotografie (come quella pubblicata<br />

in questo articolo) che conservo<br />

gelosamente. Era il 2002... L’ultima<br />

volta che ti vi<strong>di</strong> fu circa due anni fa,<br />

in un ristorante. Avevi la voce completamente<br />

assente. Mi preoccupai<br />

e ti trasmisi questa mia preoccupazione<br />

o, che <strong>di</strong>r si voglia, il mio presentimento.<br />

Ed eccoci ai giorni nostri<br />

con alle spalle un 2006 che ha visto<br />

tante persone amiche andarsene<br />

per il percorso celeste<br />

e tante altre, famose,<br />

ricche, a fare lo stesso percorso.<br />

Tutti uguali innanzi<br />

al Signore!<br />

Ora caro Ciano riposa in<br />

pace; se puoi saluta per<br />

me la mia cara mamma, la<br />

mia piccola Chiara, e tutte<br />

le anime che in vita abbiamo<br />

conosciuto. Come<br />

già detto e stradetto, un<br />

dì ci rivedremo e vestiremo<br />

nuovamente la maglia<br />

nerazzurra per competere,<br />

come da ragazzi, stavolta<br />

su un campo celeste, con i<br />

“Diavoli rossi(neri)” e loro<br />

sicuramente giocheranno<br />

in trasferta!... un po’<br />

come la classifica <strong>di</strong> questo<br />

campionato <strong>di</strong> calcio:<br />

“loro” all’inferno (si fa per<br />

<strong>di</strong>re) e noi in Para<strong>di</strong>so (si<br />

fa per <strong>di</strong>re)...<br />

Con affetto<br />

Amico Mauro Gregorelli<br />

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