Aprile 2006.qxp - Parrocchia San Nicolò vescovo - Zanica
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Non fa certo parte della religione imporre la religione Tertulliano<br />
Il bello<br />
della democrazia<br />
Al momento in cui scriviamo la<br />
campagna elettorale è ormai alle<br />
ultime battute.<br />
Si è trattata di una campagna<br />
molto lunga: di fatto si è aperta<br />
con le elezioni regionali e amministrative<br />
dello scorso anno. L’esito<br />
di quelle elezioni ha portato la<br />
maggioranza parlamentare addirittura<br />
a modificare la legge elettorale<br />
e la minoranza a proseguire con<br />
decisione nella via della coalizione<br />
sulla base di un programma di governo<br />
elaborato e condiviso da<br />
tutti i soggetti coinvolti.<br />
Il risvolto più appariscente di<br />
una campagna così lunga è stato il<br />
cristallizzarsi di una contrapposizione<br />
fatta di infinite polemiche,<br />
sviluppate soprattutto per la vasta<br />
platea dei mass media: poco spazio<br />
per il confronto, esasperazione dei<br />
toni, accuse, slogan, un rincorrersi<br />
di battute caustiche e villane… un<br />
clima spesso becero e volgare, che<br />
giornali e tv hanno sempre inseguito<br />
e posto in prima pagina, trovando<br />
in esso quasi la ragion stessa<br />
del proprio “servizio”.<br />
Inevitabilmente questo ha generato<br />
in tante persone un senso<br />
di sconcerto e di disgusto, di diffusa<br />
stanchezza e di confusione.<br />
Occorre però sottolineare che<br />
per la seconda volta, da quando è<br />
stato introdotto il sistema maggioritario,<br />
la legislatura è giunta al<br />
suo naturale compimento dei cinque<br />
anni. E per la prima volta si è<br />
avuto un governo che ha sostanzialmente<br />
retto per tutte e cinque<br />
gli anni.<br />
Peraltro in questi anni la congiuntura<br />
politica ed economica internazionale<br />
è stato quanto mai<br />
difficile e, in certi momenti, persino<br />
drammatica, rendendo davvero<br />
difficile il governare.<br />
A seguito della riforma della<br />
legge elettorale, le coalizioni che si<br />
presentano al voto su posizioni così<br />
rigide e definite, in realtà si troveranno<br />
immediatamente a ridefinire<br />
i rapporti di forza al loro interno<br />
proprio sulla base dei voti che<br />
ciascun partito avrà effettivamente<br />
ottenuto. Ogni partito tifa per<br />
la propria coalizione, ma sta lottando<br />
per una propria affermazione,<br />
da cui dipenderà sì il proprio<br />
futuro, ma forse il futuro stesso<br />
della coalizione stessa. La scelta di<br />
ogni elettore da un lato acquista<br />
più valore, perché contribuisce a<br />
dare un “peso” specifico ad un partito;<br />
dall’altro, è impoverita, perché<br />
non incide direttamente nella<br />
scelta dei candidati, esclusivamente<br />
indicati dai partiti stessi.<br />
In questo contesto un cristiano<br />
cosa può fare? Molto!<br />
* Un voto lascia il segno. Certo<br />
non è facile scegliere a quale partito<br />
dare il proprio voto. Il card.<br />
Ruini ha ribadito che “la Chiesa<br />
italiana non fa scelte di schieramen-<br />
16 La Voce - <strong>Aprile</strong> 2006