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ORIGINE DETTI E MODI DI DIRE SALENTINI - Oleariasannicolese.It

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Candelora: Vedi “Santi e feste”.<br />

Cane<br />

-Cane bbinchiatu e musciu mortu te fame.<br />

Il cane, secondo la saggezza popolare, per fare buona guardia, deve essere sazio.<br />

Il gatto, invece, deve essere affamato per andare in cerca di topi.<br />

Curiosità<br />

Gli animali domestici, quando vivevano in casa dividendo le fatiche e il destino del<br />

padrone, dovevano digiunare il giorno delle Ceneri. Molte nonne raccontano che il<br />

gatto rimaneva legato al piede del tavolo, per non toccare cibo, per tutto il giorno<br />

del digiuno.<br />

-Cane straficaru, tienilu caru.<br />

Consiglio per i cacciatori. Il cane che cerca le lucertoline, strafiche, sotto le pietre,<br />

è da tenere in grande considerazione per la caccia, perché è un animale che ha un<br />

ottimo fiuto.<br />

-Fare le cose a cazzu te cane.<br />

Si dice di cosa fatta senza criterio, senza riflessione.<br />

Il cane, infatti, per sesso si accoppia, ma non sa di rimanere attaccato alla cagna,<br />

per un bel po’.<br />

-Cane scautatu, time l’acqua fridda.<br />

Chi ha subito una cattiva esperienza, teme qualsiasi novità, anche se può essere<br />

favorevole.<br />

Così il cane bruciacchiato dall’acqua calda, teme anche quella fredda.<br />

Cannazza e cramigna: Sorghum halepense e Cynodon dactylon.<br />

La cannazza e la cramigna ete la ricchezza te la vigna.<br />

Il contadino fa dell’ironia su queste piante infestanti che privano del nutrimento<br />

necessario altre vegetazioni più utili,come la vite, inducendole a seccare.<br />

Cantare<br />

Cantare la crasta.<br />

Dire in faccia, senza mezzi termini, quello che si merita.<br />

La locuzione risale all’uso introdotto da Clistene, in Atene nel VI sec. a.C. di far<br />

girare il cittadino, su di un asino con un pezzo di coccio in mano, su cui era scritto il<br />

reato e il suo nome, ritenuto pericoloso per la sicurezza dello Stato.<br />

Cantru: Pitale.<br />

Mintere a luttu lu cantru.<br />

Si dice di chi non si preoccupa di niente, considerando qualsiasi fatto, come un<br />

accadimento di poca importanza.<br />

Il detto ha origini certe e si riferisce alla morte di un vescovo, mentre stava seduto<br />

sul pitale.<br />

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