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ORIGINE DETTI E MODI DI DIRE SALENTINI - Oleariasannicolese.It

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Chi prima non fa sacrifici, non raggiungerà mai la meta.<br />

Così chi, durante la Quaresima, non prepara il filo, di Pasqua non potrà tessere la<br />

tela.<br />

-La muddhrica te pane frittu.<br />

Il periodo quaresimale, nella civiltà contadina, era il tempo della più assoluta<br />

ristrettezza economica: non si mangiava carne, latte e le uova erano addirittura<br />

tesaurizzate per lu spazzatu di Pasqua. Ci si alimentava, in linea di massima, con<br />

le verdure campestri, i legumi e raramente anche la pasta, quando questa ultima<br />

arrivava a tavola, si consumava condita con un po’ di sugo e la mollica di pane fritto<br />

a colore d’oro. Questa interdizione quaresimale era rispettata dalla totalità della<br />

gente.<br />

Tutti i Santi<br />

Te tutti li Santi cappottu e quanti.<br />

Con la festa del primo novembre, si fa sentire il freddo e bisogna quindi difendersi.<br />

S. Agata (5 febbraio).<br />

Santa Acata, la pisciacchiara, vene te sciaroccu e se nde vae te tramuntana.<br />

Di S. Agata, come dice il popolo, piove sempre. La Santa, infatti, è chiamata la<br />

pisciacchiara. La festività viene con lo scirocco e va via con la tramontana.<br />

S. Andrea: (30 nov.).<br />

Te Sant’Ndrea, le pariti ddhrafriddea.<br />

Con la festa di S. Andrea, l’aria è più fredda, si accendono, per la prima volta<br />

dell’anno, i focolari. Le famiglie sono più unite e il Rosario le raccoglie ogni sera in<br />

preghiera, vicino al fuoco crepitante.<br />

S. Anna (26 luglio).<br />

S. Anna, zziccalu pe’canna!<br />

S. Anna, oltre come aiuto per le partorienti, era invocata pure, quando si cercava di<br />

racimolare, con i ganci di ferro detti raffi, li crocci, il secchio caduto nel pozzo o<br />

nella cisterna.<br />

S. Anna e S. Giovacchino<br />

Te S. Anna e Santu Sciacu, alla fica nde ota la capu.<br />

Il frutto del fico, di S. Anna e di S. Giovacchino (26 luglio), è ormai maturo e si<br />

riempiono i primi panieri.<br />

S. Antonio Abate (17 gen.).<br />

Te Santantoni, maschere e troni.<br />

Con la festa di S. Antonio Abate, inizia il Carnevale, ma anche il cattivo tempo.<br />

Ai crocicchi si vedono i falò e le massaie del luogo mettono ad arrostire ceci e fave<br />

per la gioia dei bimbi.<br />

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