Luglio_Agosto 2005 - Comune di Pietra Ligure
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Res Publica GAZZETTINO DI PIETRA LIGURE<br />
4<br />
LE DUE STORICHE CAMPANE “DEL MIRACOLO”<br />
COMPIONO 500 ANNI.<br />
Campana maggiore, particolare della “mano <strong>di</strong> S.<br />
Nicolò”<br />
Sulla torre cuspidata dell’antica parrocchiale <strong>di</strong> S. Nicolò<br />
si trovano da 500 anni le due storiche campane che l’8<br />
luglio del 1525, secondo la tra<strong>di</strong>zione ancor oggi ricordata<br />
dai pietresi, per intercessione <strong>di</strong> S. Nicolò, annunciarono<br />
la fine della peste.<br />
Al contrario <strong>di</strong> molte campane che purtroppo per loro<br />
sfortuna vengono <strong>di</strong>strutte requisite o rifuse, questi due<br />
storici bronzi hanno sfidato i 5 secoli <strong>di</strong> vita e per la<br />
venerazione degli antichi pietresi sono ancora sulla loro<br />
torre.<br />
Rappresentano un esempio alle alte qualità metallurgiche<br />
fusorie raggiunte all’epoca, vennero sicuramente fuse,<br />
come accadeva in quell’epoca, ai pie<strong>di</strong> della torre stessa<br />
nel mese <strong>di</strong> agosto del 1505.<br />
Sulla torre hanno passato la maggior parte della loro<br />
vita a parte un breve periodo. Infatti nel 1792 come<br />
risulta dal registro dei bilanci della Municipalità, date le<br />
vicende storiche che interessavano le nostre terre, non<br />
essendo periodo in<strong>di</strong>cato per fondere nuove campane,<br />
vennero rifatte le inceppature e le due campane trasferite<br />
sulla torre a monte della nuova parrocchiale “al lido”.<br />
Nel febbraio del 1814 facevano ritorno alla torre dell’Oratorio<br />
della SS. Concezione sostituite dal nuovo<br />
concerto <strong>di</strong> tre campane fuso dalla fonderia fratelli<br />
Bozzoli <strong>di</strong> Genova.<br />
Nel corso del secondo conflitto mon<strong>di</strong>ale ci furono<br />
momenti <strong>di</strong> paura quando il governo fascista or<strong>di</strong>nò la<br />
requisizione del 60% delle campane per la fusione <strong>di</strong><br />
armamenti, infatti, purtroppo per loro i “sacri bronzi”<br />
hanno lo stesso metallo in comune con i cannoni.<br />
Nel corso della storia il loro bronzo, per volontà dell’uomo,<br />
si trasformò da dott. Jekill in Mr. Hyde.…. e da<br />
strumenti <strong>di</strong> pace eccoli <strong>di</strong>ventare strumenti <strong>di</strong> morte,<br />
fortunatamente in molti casi, terminata la guerra, si era<br />
soliti ritrasformare i cannoni in campane.<br />
Ma tornando a noi, nel 1942 venne or<strong>di</strong>nato il censimento<br />
<strong>di</strong> tutte le campane e il vecchio Prevosto Don<br />
Giobatta Maglio nello stendere questo elenco terminava<br />
<strong>di</strong>cendo:<br />
“...Si fà presente che l’Oratorio è stato <strong>di</strong>chiarato<br />
Monumento Nazionale nel 1934 e che nell’interno<br />
della campana più grossa, la prima descritta, s’intravede<br />
l’impronta <strong>di</strong> una mano, la quale secondo la tra<strong>di</strong>zione<br />
locale sarebbe quella <strong>di</strong> S. Nicolò. Infatti si narra che<br />
l’8 luglio del 1525, durante l’imperversare <strong>di</strong> una peste<br />
le campane suonarono miracolosamente ad opera <strong>di</strong><br />
S. Nicolò, e furono il segnale della cessazione della<br />
peste stessa in paese.<br />
In commemorazione <strong>di</strong> questo Miracolo allora l’8 luglio<br />
<strong>di</strong>venne giorno festivo per tutta la città (e si festeggia<br />
ancora solennemente ai nostri tempi). Pertanto l’interesse<br />
religioso, storico, artistico delle predette campane è<br />
fuori dubbio”.<br />
Firmato<br />
Il Parroco Don G. Batt. MAGLIO<br />
<strong>Pietra</strong> <strong>Ligure</strong> Oratorio <strong>di</strong> S.Nicolò<br />
28 <strong>Agosto</strong> 1942 XX.<br />
Fortunatamente la requisizione non interessò la parte<br />
a levante della <strong>di</strong>ocesi ma solo da la zona da Alassio<br />
verso Imperia e quin<strong>di</strong> i due bronzi si salvarono.<br />
Ecco come il Bosio, nel 1886 descriveva il campanile<br />
della antica Parrocchiale:<br />
“…Al fianco ovest del tempio s’innalza il suo campanile.<br />
E’ una torre quadrata costrutta, in parte, con pietre<br />
riquadrate a scalpello, con tozze finestre alla sommità,<br />
ma già rimendate, le quali lasciano conoscere fossero,<br />
da prima, ad arco a sesto acuto, a due aperture me<strong>di</strong>ante<br />
colonnetta nel mezzo.<br />
La torre del campanile è sormontata da piramide<br />
esagonale, e fornita, nell’interno, <strong>di</strong> due campane fuse<br />
nel 1505, come apparisce dall’inscrizione gotica, a basso<br />
rilievo, che leggesi attorno ad esse; inscrizione che<br />
venne spiegata dall’eru<strong>di</strong>to Prof. D. Marcello Remon<strong>di</strong>ni<br />
(Genova) nelle seguenti parole:<br />
1 Inscrizione. + Ihesus MDV de mense Augusti tempore<br />
Bartholomei Boene et Antonimi Andree<br />
2 Inscrizione Ihesus MDV. mentem sanctam spontaneam<br />
honorem Deo et patrie liberationem tempore Domini<br />
Francisci Fiale Consulis quandam Magnifici Nicolai<br />
Gariani- B.B. A.A*. (Bartholomei Boene Antonii Andree)*<br />
I nomi si riferiscono con ogni probabilità ai fon<strong>di</strong>tori<br />
stessi che all’epoca, a causa della <strong>di</strong>fficoltà dei trasporti<br />
si spostavano dalle fonderie delle città con le varie<br />
attrezzature e sotto il campanile procedevano alle<br />
operazioni <strong>di</strong> fusione.<br />
Le campane oltre all’uso <strong>di</strong> chiamare i fedeli alle funzioni<br />
e regolare la giornata venivano usate quale antidoto<br />
contro il cattivo tempo, quin<strong>di</strong> tra i compiti del campanaro<br />
oltre alla carica dell’orologio vi era anche quello<br />
<strong>di</strong> suonare le campane durante i temporali, per cui la<br />
Comunità civile era solita compensare annualmente:<br />
1778 Pagate a Bartolomeo Borro e Stefano Pitto, campanari<br />
per la loro mercede in sonare le campane in<br />
tempo burrascosi lire 4”.<br />
(registro delle spese della Comunità - Archivio Storico<br />
Comunale)<br />
Continua il Bosio nella sua descrizione:<br />
“...E il prelodato D. Remon<strong>di</strong>ni osserva che, dopo la<br />
pre<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> San Bernar<strong>di</strong>no da Siena, il nome <strong>di</strong><br />
Gesù si usò premettere a quasi ogni scrittura; che la<br />
frase mentem sanam ecc. è una legganda che ha<br />
origine dagli atti <strong>di</strong> S. Agata V.M. , e sta sulle antiche<br />
campane, quale antidoto contro le pubbliche calamità<br />
...”<br />
Hanno passato questi 500 anni <strong>di</strong> vita mandandoci<br />
messaggi <strong>di</strong> pace dall’alto della loro torre, oggi un po’<br />
meno ascoltati, vuoi perchè sono suonate un po’ meno,<br />
vuoi per il rumore <strong>di</strong> fondo che accompagna la nostra<br />
vita, ma molte volte perché siamo noi a non avere le<br />
orecchie aperte......<br />
Alessandro Marinelli