casa & co autunno 2010 - Chiedilo a Nuncas

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l i f e s t y l e in b l u 10 Contrapposizione & concordanza Iconsigli dell’esperto: innanzitutto, a piatti molto strutturati (una lepre in salmì) vanno accostati vini molto strutturati (perfetto un Barolo), così come a piatti dolci si accostano vini dolci (come un Moscato d’Asti DOCG), mentre piatti speziati (un risotto al curry) e piatti molto aromatici (salumi) devono essere accompagnati da vini molto intensi, perché altrimenti verrebbero coperti dal sapore del cibo. Per quanto riguarda le tecniche di abbinamento “per contrapposizione” (quelle precedenti vengono definite “per concordanza”) bisogna prestare attenzione alle “durezze” del cibo, con caratteristiche come sapidità, tendenza amarognola e tendenza acida, che vanno sempre associate a vini di pari morbidezza. Un risotto al radicchio, ad esempio, pianta dalla decisa tendenza amarognola, dovrà essere accompagnato da un vino che ne ammorbidisca la durezza, come un bianco di Custoza. Mentre se un cibo presenta una notevole untuosità, solo la ruvidità di un vino tannico (come un Brunello di Montalcino invecchiato) potrà contrastarne l’effetto. Ma se si tratta di un’insalata di crostacei, un vino bianco dotato di discreta alcolicità si adatterà alla rosso a lungo invecchiato in bottiglia e di una certa importanza, è bene portarlo in tavola con l’apposito cestello da vino, utilizzato nei più importanti ristoranti, illustrando ai propri ospiti la bottiglia (in particolare il tipo di vino, la “cantina” o casa di produzione), e procedere quindi alla decantazione utilizzando l’apposito decanter, per separare gli eventuali sedimenti rimasti e permettere l’apertura dell’ampio bouquet. Se il protagonista è uno spumante o uno champagne, non “fate il botto” (è di pessima educazione!), ma al limite utilizzate una preziosa pinza in argento. Lo spumante, così come i vini bianchi e alcuni rosati, va poi lasciato nell’apposito secchiello per il ghiaccio, denominato glacette, in cristallo, silver plate o argento, poggiato sulla colonna portasecchiello. perfezione, alcolicità che diviene fondamentale per contrastare cibi molto succulenti come un cotechino con le lenticchie, il cui perfetto accostamento è con un Lambrusco di Sorbara DOC. E se servite un’ottima pizza fatta in casa? Potreste stupire i vostri ospiti con un Asprinio di Aversa, ottimo vino campano la cui acidità si associa meravigliosamente alla tendenza dolce della pizza. In caso di delicate tagliatelle all’astice, un ottimo Spumante Metodo Classico, magari un millesimato Franciacorta, lascerà i vostri ospiti a bocca aperta.
l i f e s t y l e in b l u Stupite i vostri ospiti con una raffinatezza da veri sommelier: presentate la bottiglia alla sinistra e poi servitela alla destra. Infine, come procedere nel servire il vino agli ospiti? Le regole del galateo impongono che, nel caso abbiate un alto prelato tra i vostri ospiti, sia lui ad essere servito per primo, successivamente eventuali cariche dello stato e quindi le signore. La conservazione. Per conservare le vostre preziose bottiglie, tenetele su scaffali in legno, in orizzontale, in una cantina con temperatura compresa tra gli 11 e i 15° e un’umidità possibilmente tra il 65 e il 70%, con lampade di bassa potenza (mai al neon) e lontano da alimenti con sapori e profumi intensi. La soluzione “moderna”: un “armadio a vino”, uno speciale armadio diviso in scompartimenti, ciascuno dei quali regolabile ad una diversa temperatura. Biolindo Detergente concentrato per capi colorati efficace già a 30°. Perfetto per tutto il bucato misto perché rimuove sporco e macchie. • evita lo scolorimento dei capi colorati Corredo & Bianco Detergente specifico per la cura e la bellezza dei capi bianchi del corredo e della biancheria più preziosa. La sua formulazione a base di enzimi è attiva già alle basse temperature consentendo la rimozione delle macchie più ostinate e dell’ingiallimento causato dal tempo. • rispetta i tessuti e conserva le fibre • speciale fragranza “selezione Nuncas” • esalta il bianco Vitacolor Additivo speciale smacchiante e ravvivante, mantiene e ravviva la tinta originaria. • non contiene né fosforo né cloro • ideale per il lavaggio dei capi di bambini e persone con pelle sensibile • a mano o in lavatrice a fianco: una collezione di cavatappi che attraversa tre secoli di storia. L’invenzione del cavatappi sembra risalire al ’400 e le classi sociali più elevate solevano farli realizzare da famosi gioiellieri che creavano capolavori in oro, argento, avorio e pietre semipreziose. Verso la fine dell’Ottocento, grazie alla sua bellezza e preziosità, le dame solevano appenderlo alla chatelaine, una cintura in argento o oro a cui potevano essere agganciati accessori indispensabili alla vita di società. 11
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