VITA ET TRANSLATIO S. ATHANASII Manoscritto, nella Biblioteca Nazionale di Napoli. Codice VIII, B. 8. Il testo fu pubblicato e commentato anche da Bartolommeo Capasso (in Mon. ad Neap. Duc. hist. pert. ecc. [Tom. l°, Napoli, 1881]). Al rigo 25, c. l a ... In Atellas devenirent. Ai righi 27-28, c. l a ... et apud ecclesiam S. Elpidii manserunt. Ai righi 22-23, c. 2 a ... ad locum qui dicitur Grumum. Da un attento esame del territorio, ed avendo presente le distanze indicate dalla tavola peutingeriana, si può ipotizzare il seguente tracciato: (Per il tratto Capua - Atella) Capua Vetere - S. Andrea dei Lagni [e seguendo il primo decumano a oriente del Massimo 16 , superato il Clanio] Succivo, S. Arpino 17 ; 16 In A. GENTILE, op. cit. Anche in D. STERPOS (a cura di) Comunicazioni stradali attraverso i tempi Capua-Napoli, Novara, 1959, [p. 101. 17 La distanza indicata è risultata di Km. 12,650 circa, molto vicina alle nove miglia (= Km. 13,320) indicate dalla Tavola Peutingeriana. 115
(Per il tratto Atella - Napoli) S. Arpino - Grumo [per l'attuale via S. Domenico al vecchio Cassano] Secondigliano 18 ; Capodichino, Napoli 19 . Il tracciato ipotizzato da F. M. PRATILLI (Della via Appia riconosciuta e descritta da Roma a Brindisi, Napoli, 1745): Madonna delle Grazie, Macerata C., Casalba, Portico, Castello di Airola, Ponte di S. Venere, Casapuzzano, S. Arpino, descrive una curva così ampia che il tratto di strada supera di molto le 9 miglia. Anche il percorso, dello stesso tratto, indicato da G. CASTALDI (Questioni di topografia storica della Campania. Atella in «Atti dell'Accad. d'Archeol. Lett. e BB. AA.» di Napoli, 1908 [p. II, pp. 65 e segg.]) e da G. CORRADO, (Le vie romane da Sinuessa e Capua a Literno, Cuma, Pozzuoli, Atella e Napoli. Aversa, 1<strong>92</strong>7, [pp. 25-26]) che vogliono la via Atellana scavalcare il Clanio, al Ponte Rotto, descrive una curva ancora più grande di quella indicata dal PRATILLI e supera ancora di più le 9 miglia. 18 Il cui nome, forse, dal 2° miglio da Napoli della via Atellana. Anche in C. DE SETA, I Casali di Napoli, Bari, 1984, [p. 26]. «...Secondigliano ricevette il battesimo dalla seconda pietra miliare della via ...» M. SCHIPA, Storia del Ducato napoletano, Napoli, 1985, [p. 110]. 19 Il tratto indicato, misurato sul terreno, è di circa 13 chilometri. Supera di molto le 9 miglia, il percorso indicato da B. CAPASSO, (Monumenta ad Neapolitani Ducatus historiam pertinentia quae partim nunc primum, partim iterum typis vulgatur cura et <strong>studi</strong>o B. C. cum ejusdem notis ac dissertationibus, Napoli, [T. I] 1881, [T. II A] 1885, [T. II B] 18<strong>92</strong>) che vuole la via Atellana proseguire da Grumo, incurvarsi fino a S. Pietro e andare a Napoli «... ET S. PETRO ad Paternum clivium descendendo per via transversa ad Urbem deveniebatur in loco extra portam Capuanam Duliolum dicto, ubi ecclesia S. Petri ad via transversam in Acti trans. S. Athanasii memorata ...». E che il tratto Atella-Napoli passasse per S. Pietro a Patierno è affermato anche, rifacendosi a quanto scritto da B. CAPASSO (T. I, p. 177), da G CASTALDI (op. cit.), da S. BELOCH (Campanien, Breslau, 1890) e da G. CORRADO (op. cit.). Quest'ultimo così indica il percorso della via Atellana: Capua - Ponte Rotto - Atella - Grumum - Paternum - Via Transversa - Clivium Major - Chiesa di S. Pietro - Porta Capuana. Ma questo percorso supera le 22 miglia e si allontana di molto dall'indicazione peutingeriana di 18 miglia. 116
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