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LEZIONE N° 11 – AVV. PAOLA RUBINI 17.11.2012 Tizio, dirigente dell’Ufficio Armi della Questura di X, in data 27 settembre 2010 ritira l’arma di ordinanza all’Agente della Polizia di Stato Caio in quanto resosi responsabile, con sentenza passata in giudicato, del delitto di lesioni personali ex artt. 582 e 583 n. 1 c.p. ai danni della di lui moglie Mevia. In data 10 ottobre e 5 novembre 2010 Mevia sporge querela nei confronti di Caio per i reati di cui agli artt. 582 e 612 c.p.. In data 7 gennaio 2011 Tizio restituisce l’arma di ordinanza a Caio, per decorso del periodo di ritiro. In data 8 aprile 2011 Caio uccide con la pistola di ordinanza la moglie Mevia e tenta il suicidio, senza peraltro riuscirvi. Quid juris? LEZIONE N. 12 AVV. NICOLA GIOBBA 17.11.2012 Tizia promette in vendita a Caio un appartamento. Nel contratto preliminare viene stabilito che, dopo l’avvenuto pagamento di un acconto, il saldo prezzo avrebbe dovuto essere versato da Caio contestualmente alla consegna delle chiavi dell’immobile e che il possesso sarebbe stato trasferito entro la data del 1 febbraio 2010. Poco dopo la sottoscrizione del preliminare, Tizia rilascia a favore di Caio una procura a vendere. In data 1 marzo 2010, Tizia invia a Caio una raccomandata a.r con la quale, nel dichiararsi pronta a consegnare le chiavi, diffida Caio a versare contestualmente il saldo prezzo, pena la risoluzione dei contratti in caso di inadempienza. Caio, non solo non versa il saldo prezzo ma, grazie alla procura rilasciatagli da Tizia, provvede a trasferire a sé stesso il bene, trascrivendo la compravendita a proprio favore e così precedendo temporalmente Tizia che nel frattempo aveva ceduto a terzi l’immobile, stante la ritenuta risoluzione del contratto e della procura a vendere sottoscritti con Caio. Fatti brevi cenni sugli istituti di riferimento del caso, assunte le vesti di difensore di Tizia rediga il candidato motivato parere.
TRACCIA N° 1 DA SVOLGERE A CASA E DA RICONSEGNARE IL 20.10.2012 AVV. NICOLA GIOBBA Tizia, uscendo di casa, sul marciapiede, viene investita alle spalle dalla bicicletta condotta, a velocità sostenuta, dal piccolo Sempronietto, minore di 4 anni di età, che era seguito a circa venti metri di distanza dal padre. Tizia, a seguito dell’urto, cadeva a terra e riportava una brutta frattura alla rotula sinistra, che veniva curata con l’ingessatura della gamba; la costringeva ad una lunga immobilità e a sostenere ingenti spese per cure mediche fornitele privatamente da medici specialisti. Dopo la guarigione, Tizia decide di agire in giudizio, ritenendo di aver diritto al risarcimento dei seguenti danni: 1) danno biologico per la lesione riportata; 2) danno morale; 3) danno patrimoniale per: mancato guadagno derivante dal fatto che aveva dovuto disinvestire delle somme per impiegarle nelle cure mediche; le somme spese per le cure mediche; 4) danno esistenziale, perché, non aveva potuto portare avanti il proprio lavoro e aveva vissuto la conseguente preoccupazione, nonché per non aver potuto assistere l’anziana madre malata di cancro nell’ultimo periodo della sua vita; 5) danno iure hereditario, per la sofferenza provata dalla madre stessa, che, essendo malata, non aveva potuto accudire la figlia né essere da lei accudita. Il candidato assunte le vesti del legale di Tizia rediga parere motivato. TRACCIA N° 2 DA SVOLGERE A CASA E DA RICONSEGNARE IL 27.10.2012 AVV. PAOLA RUBINI Tizio è dipendente di una Azienda privata a partecipazione pubblica. Tale Azienda si occupa dei servizi cimiteriali del Comune di X: in particolare con riguardo alla assegnazione dei loculi, alle concessioni delle cappelle familiari, ai servizi funebri. Tizio, nell’esercizio delle sue funzioni di responsabile del settore contabilità si accorge di un ammanco di parecchie migliaia di Euro addebitabile alla precedente gestione. Preoccupato per la situazione e timoroso di venire comunque coinvolto e di perdere l’impiego decide di “coprire” gli ammanchi con le nuove entrate.
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