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cui all’art. 595 c.p..
L’istruzione dibattimentale aveva provato che Tizio avendo saputo che Caio era in cerca di
un determinato modello di autovettura gli si era presentato offrendogli di procurargliene
una. Nell’occasione gli aveva detto che il cugino, proprietario proprio di quel tipo di
macchina, sarebbe stato pronto a cedergliela previo versamento anticipato di 15.000,00
euro in contanti. Tizio garantiva l’ottimo stato della vettura, ma spingeva Caio a concludere
l’affare in tutta fretta, poiché altrimenti sarebbe sfumato.
Caio, senza neppur aver visionato l’autovettura accettava l’offerta e due giorni dopo
consegnava a Tizio 15.000,00 euro in contanti.
Da quel momento Tizio faceva perdere ogni traccia di sé e non provvedeva a restituire la
somma ricevuta.
Caio provvedeva allora a sporgere formale querela nei confronti di Tizio raccontando
quanto era avvenuto ed indicando quale testimone la moglie Caia cui aveva raccontato
quanto avvenuto e che era stata presente il giorno della consegna del denaro.
Nel primo grado di giudizio, il Tribunale si era limitato ad escutere quale testimone la
moglie di Caio mentre non aveva ritenuto necessario sentire –nonostante una specifica
istanza in tal senso avanzata dal difensore di Tizio- anche Tizio, giacché questi: aveva già
fornito in querela la propria versione dei fatti e il giorno in cui era stato citato quale
testimone in Tribunale si trovava ricoverato in ospedale a seguito di una brutta frattura. Il
Giudice aveva poi motivato il proprio disinteresse alla deposizione di Caio sul presupposto
che la moglie si era dimostrata capace di ricostruire l’intera vicenda essendone stata
direttamente informata dalla stessa persona offesa ed avendo assistito alla consegna del
denaro.
Il candidato assunte le vesti di difensore di Tizio rediga l’atto di impugnazione ritenuto più
idoneo avverso la sentenza pronunciata dal Tribunale di Alfa.
LEZIONE N° 4 – AVV. CARLO RASIA
17.11.2012
A seguito della morte della madre Sempronia, Tizio e Caio, fratelli germani ed unici eredi,
ereditavano due appartamenti e un terreno agricolo alla periferia di Cattolica. Non
trovando un accordo, Caio citava Tizio avanti al Tribunale di Rimini per ottenere lo
scioglimento della comunione ereditaria, ma, in pendenza del giudizio, avendo urgente
bisogno di liquidità per la recente chiusura della sua ditta, decideva di vendere a Mevio
uno dei due appartamenti, quello in cui abitava da anni, trasferendone immediatamente il
possesso al nuovo acquirente.
Tizio, rimasto all’oscuro della vendita fatta dal fratello ed essendo molto legato per ricordi
d’infanzia all’appartamento venduto, decideva di rivolgersi ad un legale per sapere se
poteva riscattare l’appartamento nei confronti di Mevio.
Il candidato, assunte le vesti del legale di Tizio, rediga motivato parere.
LEZIONE N° 4 – AVV. ROBERTO BRUZZI
17.11.2012
Nel corso di una aspra causa di separazione giudiziale dal marito Caio, Mevia, insospettita
dal contenuto di taluni atti di controparte, che mal celavano la conoscenza di circostanze
solo a lei note, svolgeva accertamenti ed appurava che caio, impossessatosi della
password necessaria per accedere al suo indirizzo di posta elettronica, aveva avuto modo