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Larici secolari<br />
nel bosco<br />
nei pressi del<br />
Lago Nero<br />
foto G.L. Boetti<br />
Larice in autunno<br />
sulle rive del<br />
Lago di Devero<br />
foto E. Villa<br />
Il torrente<br />
Ciannavero<br />
sullo sfondo il<br />
Monte Leone<br />
foto E. Villa<br />
è stato possibile determinare la loro effettiva<br />
età che potrebbe anche superare<br />
i sei secoli. Piante così vecchie oggi<br />
costituiscono dei preziosi testimoni<br />
del passato, le cui informazioni sono<br />
racchiuse nelle cerchie annuali di crescita<br />
dei loro fusti. L'esame di queste<br />
ultime è possibile prelevando con il succhiello<br />
di Pressler delle piccole carote<br />
di legno alla base del tronco. Questo<br />
materiale è l'oggetto privilegiato della<br />
dendrocronologia, scienza nata in Germania<br />
nella seconda metà dell'Ottocento,<br />
che in questi ultimi decenni ha<br />
acquistato importanza poiché le sue applicazioni<br />
si sono rivelate indispensabili<br />
per studiare il cosiddetto global<br />
change, ovvero l'accelerazione dei<br />
cambiamenti che avvengono sulla Terra<br />
e che sono provocati dall'insieme<br />
delle attività dell'uomo.<br />
Insieme ai vecchi larici questi boschi ospitano,<br />
prevalentemente alle quote superiori,<br />
anche diversi giovani esemplari<br />
spontanei. Essi ci indicano che il lariceto,<br />
seppur lentamente, si sta espandendo<br />
grazie alla cessazione dei<br />
tagli ed alla riduzione considerevole del<br />
pascolamento.<br />
All'ombra dei larici<br />
Soffermiamoci ora per un attimo sugli<br />
altri esseri viventi che condividono con<br />
i larici del parco l'avventura della vita.<br />
Un rapido sguardo sulla biodiversità del<br />
lariceto ci fa cogliere sul terreno funghi<br />
come il laricino (Suillus grevillei),<br />
boleto mangereccio in simbiosi mutualistica<br />
(micorriza) con il larice, oppure<br />
insetti come la Formica rufa il cui nido,<br />
detto acervo, consiste in un inconfondibile<br />
accumulo di forma conica, composto<br />
in genere da aghi di larice, rametti<br />
e fili d'erba. Quest'insetto è prezioso<br />
per il bosco poiché si nutre di<br />
molte larve parassite degli alberi. I tronchi<br />
ed i rami dei larici sono spesso adornati<br />
da licheni fruticosi come Letharia<br />
vulpina dal tipico colore giallo-verde.<br />
Tra gli uccelli più tipici del lariceto<br />
troviamo il gallo forcello (Tetrao tetrix),<br />
l'organetto (Carduelis flammea), il venturone<br />
(Serinus citrinella) ed il fringuello<br />
(Fringilla coelebs). Tra i mammiferi vi<br />
sono il topo quercino (Eliomys quercinus)<br />
e in estate il capriolo (Capreolus<br />
capreolus) ed il cervo (Cervus elaphus).<br />
L'elenco andrebbe ben oltre ma per ragioni<br />
di spazio noi ci fermiamo qui, immaginando<br />
di essere all'ombra dei larici<br />
che come tutti gli alberi stanno sempre<br />
lì, al loro posto, finché gli è concesso<br />
di vivere, qualunque cosa accada.<br />
Larici che esprimono molto bene<br />
tutto questo: vivono in condizioni difficili,<br />
sono forti e longevi. C'è da imparare,<br />
specialmente oggi in cui a volte<br />
non sappiamo più bene qual è il nostro<br />
posto.<br />
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