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ARS AMANDI - Liceo Scientifico XXV Aprile

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legga ch'è tua padrona, o dentro agli occhi<br />

860 con gli occhi tuoi fissarla innamorati.<br />

Spesso, tacendo, il volto per sé parla.<br />

Fa' di toccare primo quella tazza<br />

ch'ella con le sue labbra abbia toccata,<br />

e bevi dalla parte ond'ella bevve,<br />

865 e d'ogni cibo ch'ella sfiori appena<br />

con le sue dita, prendine anche tu,<br />

tocca quel cibo insieme e la sua mano.<br />

Cerca poi di piacere a suo marito:<br />

l'averlo amico può giovarvi assai,<br />

870 Se, tratto a sorte, dovrai ber per primo<br />

cedigli il privilegio; la corona<br />

di cui t'hanno ricinto, offrila a lui.<br />

Pari o inferiore a te, comunque sia,<br />

fa' che si serva primo; e quando parli<br />

875 conferma con le tue le sue parole.<br />

E' vecchia strada e spesso la più certa<br />

tradire altrui fingendoglisi amico:<br />

strada battuta e certa, anche se strada<br />

lastricata di colpa. Così accade<br />

880 che chi riceve incarico l'estenda<br />

più del previsto e cerchi di vedere<br />

più cose assai di quante non dovrebbe.<br />

Giusta misura al bere io ti darò,<br />

questa: che la tua mente ed il tuo piede<br />

885 sian sempre pronti. E soprattutto schiva<br />

le tante liti cui dà forza il vino,<br />

né usare mani facili alla rissa.<br />

Eurizione morì bevendo stolto<br />

il troppo vino offertogli: più adatti<br />

890 sono la mensa e il vino al dolce scherzo.<br />

Canta se hai voce; se ti senti, danza;<br />

con tutto ciò che può piacere, piaci.<br />

Ebbrezza vera può ben darti danno,<br />

giovarti finta: fa' che la tua lingua<br />

895 balbetti incerta e subdola ad un tempo,<br />

onde ciò che tu fai, ciò che tu dici<br />

di troppo audace e spinto, sia creduto<br />

frutto del troppo vino. E alzando il calice:<br />

« Salute », dille, « e salve a chi il tuo letto<br />

900 con te divide! ». Ma in cuor tuo invoca<br />

sul marito presente ogni malanno.<br />

Quando, tolte le mense, ve ne andrete,<br />

la calca e il luogo ti permetteranno<br />

d'arrivar fino a lei. Vai tra la calca,<br />

905 quanto più puoi, accòstati, e leggero<br />

toccale il fianco con un dito, il piede<br />

sfiorale lievemente col tuo piede.<br />

E finalmente è tempo di parlarle.<br />

Fuggi lontan di qui, rozzo Pudore!<br />

910 Venere aiuta e la Fortuna insieme<br />

chi sappia osare. Non cercar da me<br />

norme e precetti: basta che tu voglia,<br />

e tu sarai facondo da te stesso.<br />

Devi agire da amante: la tua voce<br />

915 mostri che il cuor ti piange, fai di tutto<br />

perché ti creda: costa così poco;<br />

non c'è chi non sia certa d'esser tale<br />

da risvegliare amore; o brutta o bella,<br />

ogni donna s'immagina piacente.<br />

920 Spesso chi finse amor cadde in amore:<br />

pensava fosse un gioco essere amante,<br />

poi lo divenne. E dunque date ascolto<br />

a chi v'invoca, o donne, anche per gioco!<br />

Sovente un falso amor si fa poi vero.<br />

925 Conquista ora il suo cuore astutamente<br />

con le dolci lusinghe, così come<br />

trascorre l'acqua. sopra il molle lido.<br />

Non ti rincresca dirle bello il volto,<br />

belli i capelli, affusolato il dito,<br />

930 piccolo il piede. Anche la donna casta<br />

sente diletto ad esser detta bella:<br />

la vergine ha di sé cura ed amore.<br />

Non brucia ancora a Pallade e a Giunone<br />

il giudizio del giovane di Frigia?<br />

935 L'uccello della dea dispiega altero,<br />

se gliele lodi, le sue lunghe penne;<br />

se lo rimiri muto, non le mostra.<br />

Così il cavallo gode nella gara<br />

sentir l'applauso alla sua bella testa,<br />

940 e vuole pettinata la criniera.<br />

Prometti molto: le promesse attraggono<br />

a sé le donne; alle promesse aggiungi<br />

testimoni gli dèi, quanti ne vuoi!<br />

Agli spergiuri degli amanti, Giove<br />

945 ride dall'alto e li disperde in nulla<br />

sopra l'ali dei venti. Egli, a Giunone,<br />

giurò sovente per lo Stige il falso.<br />

Ora incita gli amanti col suo esempio.<br />

Giova aver fede negli dèi del cielo:<br />

950 crediamo dunque, poiché giova, e offriamo<br />

incensi e vini sugli antichi altari.<br />

Gli dèì non sono immersi in una quiete<br />

simile al sonno: se vivete puri,<br />

il dio è in voi. Restituite i pegni,<br />

955 mantenete la fede; dalla frode

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