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ARS AMANDI - Liceo Scientifico XXV Aprile

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e: « Perché », disse, « questi begli occhioni<br />

190 te li sciupi così? Sarò soltanto<br />

per te ciò che tuo padre è per tua madre! ».<br />

O Romolo, tu solo ai tuoi soldati<br />

sapesti dare gioie così grandi:<br />

a questo patto, son soldato anch'io!<br />

195 Certamente è per questo che i teatri,<br />

da quel solenne esempio, sono ancora<br />

tanto insidiosi ad ogni bella donna.<br />

Non ti scordare mai, questo è importante,<br />

le corse dei cavalli. Il vasto circo,<br />

200 quante comodità con tanta folla!<br />

Non bisognano cenni alla ragazza<br />

per dir cose segrete, né ti occorre<br />

che lei ti mandi a gesti la risposta.<br />

Basta che tu ti sieda accanto a lei,<br />

205 se nessuno lo vieta, e che al suo fianco<br />

tu stringa il tuo quanto più tu puoi.<br />

E’ facile, del resto, ché a teatro<br />

siete costretti l'uno accanto all'altro<br />

anche s'ella non vuole: è il luogo in sé<br />

210 che fa che tu la tocchi ad ogni modo.<br />

Subito cerca d'attaccar discorso,<br />

le solite parole da principio:<br />

infórmati con cura, premuroso,<br />

di chi sono i cavalli nella pista,<br />

215 poi favorisci, senza perder tempo,<br />

quello che piace a lei, qualunque sia.<br />

Se appariranno poi le statue eburnee<br />

dei grandi numi, allora applaudi forte<br />

a Venere signora. E se per caso,<br />

220 come succede, le si posa in grembo<br />

un granello di polvere, tu, pronto,<br />

cogli con le tue dita quel granello;<br />

se non c'è nulla, coglilo lo stesso.<br />

Mostrale sempre quanto sei gentile.<br />

225 Se la sua veste striscia troppo in terra,<br />

chìnati premuroso a sollevarla,<br />

che non debba sporcarsi. E tu, in compenso,<br />

potrei dare un'occhiata alle sue gambe<br />

senza ch'ella protesti. Stai attento<br />

230 che qualche spettatore dietro voi<br />

non prema coi ginocchi le sue spalle.<br />

Son le piccole cose a conquistare<br />

testoline leggere; a molti infatti<br />

bastò disporre con attenta cura<br />

235 e mano pronta dietro a lei un cuscino,<br />

o darle un po' di fresco, sventolando<br />

semplice tavoletta, o porle ai piedi<br />

un concavo sgabello. A nuovi amori<br />

il circo t'aprirà sempre la strada,<br />

240 e la tragica arena, con la folla<br />

intenta e ansiosa. Quivi quante volte<br />

ha combattuto il figlio della dea!<br />

e chi s'aspetta le ferite altrui<br />

quante volte è ferito! Mentre parla,<br />

245 od una mano stringe, od al vicino<br />

chiede il programma, poiché già ha scommesso,<br />

per sapere chi vinca, colto al volo<br />

geme ferito e sente a fondo in sé<br />

l'aerea freccia dell'alato iddio:<br />

250 da spettatore è fatto attore anch'egli!<br />

Se tu sapessi quel che accadde ai giochi<br />

che Cesare ordinò, or non è molto,<br />

quando pose di fronte navi greche<br />

contro navi persiane! Quanta gente,<br />

255 che bella gioventù! Uomini e donne<br />

da un mare all'altro: il mondo intero a Roma<br />

venne in quei giorni. Chi tra tanta gente<br />

non trovò donna che l'innamorasse?<br />

Quanti e quanti soffrirono le pene<br />

260 d'un amor forestiero! Ed ora Cesare<br />

s'appresta a conquistare quanto avanza<br />

al dominio del mondo. O estremo Oriente,<br />

tu sarai nostro, finalmente! O Parto,<br />

tu questa volta sconterai la pena!<br />

265 0 bandiere di Crasso, rallegratevi,<br />

voi che doveste sopportare affronto<br />

dalle barbare mani: ecco, s'avanza<br />

vendicatore un Cesare fanciullo:<br />

è appena giovinetto, ma già guida<br />

270 guerre non da fanciullo. O gente sciocca,<br />

non contare più gli anni degli dèi:<br />

è precoce nei Cesari il valore!<br />

Divino, il genio gli anni suoi precorre,<br />

non tollera l'ignavia dell'attesa.<br />

275 Bimbo ancora, il Tirinzio con le mani<br />

i due serpenti strangolò, già degno<br />

fin dalla culla di suo padre Giove.<br />

E tu che ancora sei fanciullo, o Bacco,<br />

quanto già fosti grande allorché l'India<br />

280 tutta tremò alla vista dei tuoi tirsi!<br />

Ora, o giovane Cesare, la guerra<br />

sotto gli auspici condurrai del padre,<br />

e con pari coraggio, e vincerai<br />

con l'animo e gli auspici di tuo padre!

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