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ARS AMANDI - Liceo Scientifico XXV Aprile

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una bellezza un poco trascurata.<br />

Teseo rapì la figlia di Mínosse<br />

765 senza ornamento alcuno tra i capelli,<br />

e Fedra amò le chiome irte d'Ippolito.<br />

Adone, nato tra le selve e i boschi,<br />

fu l'amor d'una dea. Sii piuttosto<br />

lindo, pulito; abbi la pelle bruna<br />

770 per le lotte nel Campo, e la tua toga<br />

ti cada bene indosso e senza macchie.<br />

Abbi la lingua sempre liscia e netta,<br />

sian bianchi i denti e non cariati, e il piede<br />

non nuoti in una scarpa troppo larga,<br />

775 né ti faccia i capelli come stecchi<br />

un barbiere inesperto, ma la chioma<br />

sia ben tagliata e ben rasa la barba.<br />

Non portar unghie troppo lunghe o sozze,<br />

dalle narici non ti spunti il pelo,<br />

780 il fiato non ti sia troppo sgradevole;<br />

sotto le nari altrui, tu non putire<br />

come un caprone. In quanto agli altri vezzi,<br />

lasciali a donna impudica o a cinedo<br />

che cerchi, uomo a mezzo, amor dai maschi.<br />

785 Ed ecco, Bacco chiama il suo poeta:<br />

soccorre sempre ogni altro cuore amante,<br />

esca è alla fiamma di cui brucia anch'egli.<br />

Errava folle per ignote spiagge<br />

la fanciulla di Cnosso, dove Dia<br />

790 sente sul lido flagellato l'onda,<br />

e come s'era scossa dal suo sonno<br />

velata appena dalla veste, e ancora<br />

tutta discinta, a piedi nudi, sciolte<br />

le bionde chiome, il nome di Teseo<br />

795 gridava al mare sordo e indifferente,<br />

d'indegno pianto risolcando invano<br />

le sue tenere guance. Grida e lacrime<br />

insieme mescolava, e l'une e l'altre<br />

le accrescevano grazia, ché quel pianto<br />

800 non deturpava quel suo dolce viso.<br />

E già più volte percotendo il seno,<br />

il suo morbido seno con le mani:<br />

“Perfido ", disse, « perché m'hai lasciata,<br />

qui, così sola? Che sarà di me? ».<br />

805 Quando udì intorno i cembali sonanti<br />

rimbombar sulla spiaggia,<br />

e rintronare sotto mani frenetiche i tamburi.<br />

Per il terrore s'accasciò sul lido,<br />

lasciando a mezzo l'ultime parole:<br />

810 esanime restò, senza più sangue.<br />

Ed ecco le Baccanti, coi capelli<br />

sparsi dietro le spalle, ed ecco i Satiri<br />

venir leggeri ad annunziare il dio;<br />

ecco il vecchio ubriaco, ecco Sileno<br />

815 cavalcare a sbilenco il somarello<br />

e abbracciarglisi al collo: le Baccanti<br />

insegue al trotto, e quelle un poco fuggono,<br />

ora insieme lo assalgono; egli sprona<br />

col bastone il quadrupede e traballa,<br />

820 pessimo cavaliere; e poi stramazza<br />

dall'orecchiuta bestia a capo in giù.<br />

E tutti in coro i Satiri: « Sù, padre,<br />

àlzati, padre! ». Ma sul carro il dio<br />

le briglie d'oro allenta alle sue tigri,<br />

825 alto tra l'uve e i pampini d'intorno.<br />

Ella mancò, le fuggi via la voce,<br />

disparve ogni ricordo di Teseo;<br />

cercò tre volte invano di fuggire,<br />

tre volte la trattenne la paura.<br />

830 Tremò, come nel vento lieve spiga,<br />

come nel fango le palustri canne.<br />

E a lei il nume: « Son qui io, amante<br />

ben più fedele », disse. « Non temere,<br />

o Cnossia, tu sarai sposa di Bacco.<br />

835 Mio dono è il cielo: chiara tra le stelle<br />

t'ammireranno nuova stella in cielo.<br />

La corona di Creta ai naviganti<br />

guiderà spesso il corso ». Disse, e scese<br />

d'un balzo giù dal carro (sull'arena<br />

840 lasciò l'orma il suo piede) onde le tigri<br />

ella più non temesse, e sul suo petto<br />

stretta che l'ebbe (né valeva in lei<br />

forza a vincere il dio), la possedette.<br />

Tutto può un nume e sempre ciò che vuole.<br />

845 E intanto intorno il grido d'Imeneo<br />

alto s'udiva e il coro: « Evoè, Bacco! »;<br />

e s'unirono insieme il dio e la sposa sul sacro letto.<br />

Così tu, se i doni<br />

dal nostro nume avrai felicemente<br />

850 e la tua donna ti sarà daccanto<br />

compagna a mensa, il gran padre Nictelio<br />

e i sacri riti della notte invoca,<br />

perché non nuoccia il vino alla tua mente.<br />

Allora ti sarà facile dirle<br />

855 mille cose segrete a bassa voce,<br />

ch'ella udrà dette tutte per lei sola,<br />

o tenere lusinghe lievemente<br />

tracciar col vino, sì che sulla mensa

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