1 febbraio 2006 - Cenacoli tra Amici
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23 <strong>febbraio</strong> 2012 - Giovedì dopo le ceneri<br />
Dt 30,15-20; Sal 1; Lc 9,22-25 - Beato chi spera nel Signore<br />
“Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua, che darà frutto a suo tempo…<br />
Riusciranno tutte le sue opere” (Sal 1)<br />
Esodo<br />
Quanto è lungo, Signore, il nostro esodo verso il tuo paese dagli spazi immensi!<br />
Il cammino ci conduce at<strong>tra</strong>verso tante s<strong>tra</strong>de difficili dove la nos<strong>tra</strong> speranza si scalfisce e dove la<br />
nos<strong>tra</strong> fede si ferisce sugli spuntoni del dubbio. Passiamo at<strong>tra</strong>verso l'amore dove tutto ci è donato<br />
con grazia e con abbondanza, e cantiamo! Passiamo anche at<strong>tra</strong>verso la condivisione perché in noi<br />
è risuonato l'appello a darci senza risparmio fino al distacco totale e fino alla rottura della lacerazione.<br />
Passiamo at<strong>tra</strong>verso la solidarietà. Senza pregiudizi di religione e di origine,<br />
lavoriamo con gli uomini di buona volontà, al nascere di un mondo dove conoscenza, economia e ricchezza<br />
siano messe al servizio di una umanità finalmente fraterna!<br />
Il cammino è duro, Signore! Manifestaci la tua presenza al nostro fianco sulla s<strong>tra</strong>da pietrosa<br />
affinché ci manteniamo saldi nel nostro cammino fino al paese promesso.<br />
Lc 9,22-25<br />
22 "Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e<br />
dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno". 23 Poi, a tutti, diceva: "Se qualcuno vuol<br />
venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. 24 Chi vorrà salvare la<br />
propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. 25 Che giova all'uomo<br />
guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?<br />
Medita<br />
Ecco un Vangelo molto forte in questo secondo giorno del tempo quaresimale. Senza dubbio questa pagina è<br />
delle più intense e <strong>tra</strong>umatizzanti di tutto il Vangelo, e perciò va capita bene, per essere accettata bene.<br />
Perché è chiaro, se non la si accetta, non si passa nel Vangelo di Gesù.<br />
Affinché questa pagina non ci spaventi, cominceremo ricordando che un invito così grande proviene<br />
dall'amore di Cristo. Il fatto è che Cristo ci supera in tutto e completamente, perché Cristo è Dio fatto<br />
Uomo e vive l'umanità da Dio, con amore di Dio, con luce di Dio, con intelligenza di Dio, con forza<br />
di Dio e con progetti di Dio. Sicché non dobbiamo stupirci se, arrivando nella nos<strong>tra</strong> umanità com'è, così<br />
piccola, così limitata nei suoi progetti nei suoi desideri, così intricata nei suoi sentimenti, e spesso così<br />
meschina nelle sue aspirazioni, questo Dio-Uomo si mos<strong>tra</strong> così grande. Cristo ci supera. D'altronde se<br />
non ci superasse, è chiaro che non ci metterebbe affatto in crisi.<br />
Se qualcuno ci dicesse: « Io sono ricco, sono il più ricco di tutti; chi vuole essere mio discepolo mi segua e lo<br />
farò ricco », è chiaro che questo Vangelo non ci sconvolgerebbe affatto, ci piacerebbe molto e ci<br />
butteremmo sulle <strong>tra</strong>cce di un profeta di questo genere. Egli infatti non farebbe che sollecitare un<br />
desiderio che abbiamo già in noi, e quindi stimolare quel profondo appetito di cose che già ci portiamo<br />
dentro. Un uomo così non ci supererebbe affatto. Ma il Signore, proprio perché ci supera, ha il potere di<br />
mettere in crisi tutta la nos<strong>tra</strong> precedente concezione di vita, di gioia, di felicità, di libertà, di amore,<br />
di ogni cosa e di ogni valore. Per questo il suo discorso coi suoi discepoli fu senza mezze misure. « Se<br />
qualcuno vuol venire dietro a me, prenda la sua croce ogni giorno, e mi segua ».<br />
Dobbiamo dire che, prima della crocifissione di Cristo, i discepoli non capirono del tutto che cosa<br />
potesse, significare una profezia di questo genere. Una cosa, certo, capirono per quel che si sapeva della<br />
croce in quei tempi: la sequela di questo Maestro non sarebbe certo stata una vita comoda, sarebbe<br />
anzi stata una vita piena di rischio e con la probabilità di un fallimento globale.<br />
Dobbiamo pensare: come hanno allora potuto questi uomini, dinanzi a una prospettiva di tal genere,<br />
decisamente paurosa, seguirlo egualmente? È evidente che intuirono che Gesù li superava nel senso<br />
positivo della parola. Intuirono cioè che il suo discorso, in apparenza così <strong>tra</strong>gico, si alimentava<br />
invece a qualche cosa che egli vedeva ed essi non vedevano, che egli possedeva ed essi non possedevano<br />
ancora, ma che valeva la pena di scegliere questo Maestro, tesi sul filo di una speranza profonda,<br />
autentica come mai nessuna speranza era stata.<br />
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