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1 febbraio 2006 - Cenacoli tra Amici

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In questo senso va incontro a Cristo chiunque accetta questa regola profonda della convivenza umana, e<br />

si comporta in conseguenza. Non si <strong>tra</strong>tta qui di una buona opera o di qualche cosa che noi<br />

facciamo in modo eccezionale. Sarebbe restringere di molto il senso di questo Evangelo, pensarlo<br />

come una maniera di incon<strong>tra</strong>re Cristo qualche volta nei malati, nei poveri, nei carcerati, nei<br />

forestieri... Il discorso di Gesù è molto più grande. Sullo sfondo c'è il Regno di Dio verso il quale la<br />

storia cammina; la luce di quel Regno è l'amore realizzato.<br />

Ebbene, chiunque si sforza già in questo mondo di illuminare la storia che stiamo vivendo con la<br />

stessa luce di quell'amore finale, costui incontrerà il Signore, perché egli e il Signore già si incon<strong>tra</strong>no in<br />

questo programma di vita per tutti.<br />

Questa pagina è di grande respiro, ed è di seria riflessione per chiunque dice di credere in Cristo, ma<br />

non opera in realtà perché i rapporti <strong>tra</strong> gli uomini siano improntati a sincero amore. Allora non basta<br />

più andare a trovare il malato nel suo letto, o il povero nella sua soffitta. Allora bisogna spendere<br />

tutte le forze che si hanno da Dio, e non soltanto una piccola parte di queste forze, perché l'amore<br />

diventi la norma della convivenza umana.<br />

Allora bisogna credere che il problema degli altri, la sofferenza degli altri, a cui possiamo portare<br />

rimedio con l'amore, sono il segreto della storia; non c'è al<strong>tra</strong> storia.<br />

Qualunque vicenda che, invece di togliere la sofferenza, la procuri e procuri la fame, la sete e la<br />

nudità e il carcere, qualunque vicenda di questo genere è il « perfetto con<strong>tra</strong>rio » del disegno di Dio.<br />

Guai dunque se un credente mettesse mano a questo « perfetto con<strong>tra</strong>rio » del disegno di Dio!<br />

È una parabola di riflessione profonda e impegnata. Rileggiamola, lasciamo che il nostro cuore spazi<br />

in questa visione: è una storia fatta di profondi rapporti di servizio e di amore.<br />

Misuriamoci in questa luce; ringraziamo Dio di poter credere così; impegniamoci ad operare meglio<br />

così.<br />

Prega<br />

Signore, quante persone vivono come se il mondo, la loro vita, non dovessero conoscere una fine;<br />

quante persone vivono soltanto per se stesse, attente unicamente al proprio benessere.<br />

Liberami dalla superficialità di un'esistenza chiusa in se stessa, che non tiene conto della comunione<br />

con te, con il Padre e con lo Spirito cui è destinata. Aiutami a vivere la mia vita come un cammino verso di te,<br />

nel quale mi chiedi di diventare prossimo di coloro che sono poveri, di coloro che soffrono e che nessuno<br />

va a cercare. Fa' che non mi dimentichi che in ogni mia azione pongo le basi del giudizio che tu un giorno<br />

pronuncerai su di me. Fa' che il mio tempo, le mie energie, i miei beni siano impegnati nel servizio a te e in un<br />

amore solidale verso gli altri, superando la tentazione dell'egoismo e della paura. Accompagnami<br />

in questa Quaresima perché ogni giorno rinnovi la decisione di spendermi per te e per gli altri. Amen.<br />

Vivere la Parola<br />

Di fronte alla pagina evangelica penserò al mio incontro definitivo con Gesù, Signore della storia;<br />

programmerò gesti concreti e costanti di solidarietà e una generosa pratica dell’elemosina.<br />

Martedì – 28 <strong>febbraio</strong> 2012 - Is 55,10-11; Sal 33 - Chi spera nel Signore non resta confuso<br />

Mt 6,7-15<br />

7 Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. 8<br />

Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele<br />

chiediate. 9 Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; 10 venga il<br />

tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. 11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano, 12 e<br />

rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, 13 e non ci indurre in tentazione, ma<br />

liberaci dal male. 14 Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà<br />

anche a voi; 15 ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.<br />

Medita<br />

Nella pagina del Vangelo di oggi troviamo il notissimo insegnamento di Gesù riguardo alla<br />

PREGHIERA: la formula del Padre Nostro, nella edizione del Vangelo secondo Matteo, cioè proprio<br />

quella che noi recitiamo tutti i giorni e nella liturgia eucaristica.<br />

Non si finirebbe mai di parlare della grandezza di questa preghiera. In primo luogo, la risposta di<br />

Gesù precisa subito una verità fondamentale: la preghiera non può essere uno degli atteggiamenti<br />

della vita, o peggio ancora un atteggiamento marginale rispetto all'insieme delle attività della vita.<br />

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