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1 febbraio 2006 - Cenacoli tra Amici

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temesse di dire altre parole che vadano sciupate. Eppure Dio ci ama, e al di là di ogni prova fallita della<br />

sua misericordia ancora ritenta. Abbiamo molto bisogno di riaprirci all'annuncio della Parola.<br />

I nostri cuori sono sviati, cercano il bene e non lo trovano; cercano la verità e non la trovano;<br />

cercano la giustizia e non la trovano, e questa ricerca è sofferenza, dramma e <strong>tra</strong>gedia della vita<br />

umana, sofferte nella vita di ciascuno di noi. Ecco perché il memoriale di questo giorno benedetto deve<br />

incidersi profondamente nella nos<strong>tra</strong> fede cristiana. Dio vuole ancora donarsi alla sua Chiesa, e<br />

at<strong>tra</strong>verso la sua Chiesa al mondo intero. Dio vuole davvero santificare il suo popolo, p erché sia un<br />

popolo sacerdotale che accetta con generosità di mettersi a servizio delle sorti umane. Dio vuole ancora<br />

incarnarsi nel mistero della nos<strong>tra</strong> fede per camminare con noi e con tutti verso il suo stesso Regno.<br />

La volontà di Dio non è mutata e le promesse di Dio rimangono fedeli.<br />

La vergine di Nazaret si pone allora come il modello della nos<strong>tra</strong> risposta, e prima ancora come il<br />

modello del nostro desiderio. Dobbiamo avere molto desiderio di Dio, almeno noi credenti, così come nel<br />

cuore della vergine d'Israele c'era il desiderio di Dio e un'attesa struggente e schietta di lui. Maria non<br />

sapeva che avrebbe ricevuto l'annunzio del Signore, ma in ogni modo desiderava ardentemente la venuta<br />

di Dio. Ebbene, il segreto perché Dio venga è che noi lo desideriamo con un po' di quell'ardore, poiché Dio<br />

è personale, è libero, ci ama e viene se è voluto. Dio non s'impone. È onnipotente, Dio; tuttavia attende<br />

dinanzi alla libertà di noi uomini. Possiamo accettarlo o rifiutarlo per costruire la nos<strong>tra</strong> vicenda umana.<br />

Noi, che lo chiamiamo « Padre », possiamo e dobbiamo chiamarlo con profondo desiderio del cuore. Il<br />

che significa uscire da una vita di compromesso - se la vivessimo - uscire da una vita che si impigrisce<br />

nelle cose, saper ritrovare nell'obbedienza ferma a Dio Padre che ci ama e nell'insistenza tenace della<br />

nos<strong>tra</strong> preghiera la forza che fa scendere Dio nella storia e si incarna ancora nelle nostre vicende, così<br />

bisognose di essere salvate. In questi termini la solennità dell'annunciazione del Signore diventa una<br />

provocazione per noi. Mettiamoci, come fu Maria, in piedi in mezzo a questo deserto della storia,<br />

guardiamo a Dio, diciamogli che siamo disposti alla sua venuta, preghiamolo offrendogli giornate<br />

semplici, concrete ma fedeli, vissute in modo onesto, generoso, senza secondi fini, con spirito di<br />

servizio e di bontà. Sono queste le giornate che chiamano Dio, e non c'è chi di noi non possa<br />

viverne molte di giornate così, anzi tutte, con la grazia del suo Battesimo. Allora l'annunciazione<br />

diventa incarnazione e presenza di Dio. Chiediamo oggi a Maria, alla vergine madre di Dio, che ci insegni<br />

questa tacita s<strong>tra</strong>da per far ridiscendere Dio nelle vie del mondo. Chiediamolo e viviamolo, secondo<br />

la buona ispirazione interiore, perché per questa forte chiamata di molti credenti scenda presto molta<br />

grazia e il volto paterno di Dio splenda ancora con la sua benignità sulla nos<strong>tra</strong> povera vita umana.<br />

Prega<br />

Vergine credente, mai hai dubitato nelle promesse divine e ardente d'entusiasmo e colma di felicità<br />

hai aspettato e collaborato al loro compimento. Tu, che sei nos<strong>tra</strong> compagna nel cammino verso il tuo Gesù<br />

che viene incontro a noi per donarci salvezza e libertà, aiutaci a riempire<br />

il nostro spirito di serenità e pace nonostante la pesantezza del nostro vivere quotidiano.<br />

Aiutaci a divenire con il sano ottimismo della fede seminatori di gioia di vita e di speranza. Amen<br />

. Vivere la Parola<br />

Nella preghiera loderò il Signore per il bene presente nella mia vita e gli esporrò ciò di cui devo<br />

farmi perdonare da lui, dai fratelli, esprimendo la mia fiducia nella sua misericordia.<br />

Martedì – 27 marzo 2012 - Nm 21,4-9; Sal 101- Ascolta, Signore, il gemito del misero<br />

Gv 8,21-30<br />

21 Di nuovo Gesù disse loro: "Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io,<br />

voi non potete venire". 22 Dicevano allora i Giudei: "Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado<br />

io, voi non potete venire?". 23 E diceva loro: "Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo<br />

mondo, io non sono di questo mondo. 24 Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete<br />

che io sono, morirete nei vostri peccati". 25 Gli dissero allora: "Tu chi sei?". Gesù disse loro: "Proprio<br />

ciò che vi dico. 26 Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è<br />

veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui". 27 Non capirono che egli parlava loro del<br />

Padre. 28 Disse allora Gesù: "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e<br />

non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. 29 Colui che mi ha<br />

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