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1 febbraio 2006 - Cenacoli tra Amici

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Sia casa di lode, di canto e di supplica questo povero cuore. Sia pieno di luce, aperto all'ascolto,<br />

ricco solo di te, a lode del Padre. Visita ancora, Gesù, le nostre comunità:<br />

recidi all'insorgere qualsiasi radice di invidia, di rivalità, di contesa. La tua presenza porti mitezza,<br />

umiltà, compassione, doni soprattutto la silenziosa capacità di sacrificarci gli uni per gli altri.<br />

Riscrivi nel cuore di ognuno e sul volto di tutti le «dieci parole» che declinano l'unico amore.<br />

Vivere la Parola<br />

Rifletterò sulla situazione della mia fede in Gesù, per far emergere le difficoltà,<br />

le chiusure nei suoi confronti. Chiederò con insistenza al Signore il dono del suo Spirito,<br />

perché illumini la mia riflessione e guidi la mia libertà nelle decisioni.<br />

Per la lettura spirituale<br />

L'incarnazione del Verbo di Dio nel seno della Vergine Maria inaugura una tappa assolutamente nuova<br />

nella storia della presenza di Dio: tappa nuova, ma anche definitiva poiché si potrebbe forse dare al mondo<br />

qualcosa di più? Non c'è più che un tempio nel quale possiamo validamente adorare, pregare e offrire, e<br />

dove incontriamo veramente Dio: il corpo di Cristo. In esso il sacrificio diventa interamente spirituale e<br />

reale nello stesso tempo, nel senso in cui tale sacrificio procede in noi dallo Spirito di Dio a noi dato.<br />

Dopo l'incarnazione lo Spirito di Dio è veramente dato: è nei fedeli un'acqua zampillante di vita eterna<br />

(Gv 4,14), li rende figli di Dio e capaci di possederlo veramente mediante la conoscenza e l'amore. Non si<br />

<strong>tra</strong>tta più soltanto di presenza, è un'abitazione di Dio nei fedeli. Tutti personalmente e tutti insieme, nella<br />

loro stessa unità, sono il tempio di Dio, poiché sono il corpo di Cristo, animato e unito dal suo Spirito.<br />

Questo è il tempio di Dio dei tempi messianici. Ma, in questo tempio spirituale, quale esiste nella <strong>tra</strong>ma<br />

della Storia e del Mondo, l'elemento carnale è ancora, ahimé, non soltanto presente, ma anche<br />

dominante e persino ossessionante. Quando tutto ne sarà stato purificato, quando tutto sarà grazia,<br />

quando la parte di Dio sarà così vittoriosa che «Dio sarà tutto in tutti», quando tutto procederà dal suo<br />

Spirito, allora il corpo di Cristo sarà stabilito per sempre, col suo Capo, nella casa di Dio.<br />

La lode del mondo ha bisogno dell'uomo, il quale ne deve essere l'interprete e il mediatore con il suo lavoro e<br />

soprattutto con il canto delle sue labbra (Eb 13,15). Ma il culto spirituale dell'uomo e la grazia che lo rende<br />

tempio di Dio, non sono perfetti se non in quanto rappresentano quella religione filiale, unico vero<br />

rapporto della creatura con il suo Dio, che non può venire se non da Gesù Cristo. È Gesù Cristo che<br />

alla fine è il solo vero tempio di Dio. «Nessuno è salito al cielo fuorché il Figlio dell'uomo che è disceso<br />

dal cielo» (Gv 3,13) (Y.M.-J. CONGAR, Il mistero del tempio)<br />

Lunedì - 12 marzo 2012 – 2 Re 5,1-15; Sal 41 e 42; Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza<br />

Lc 4,24-30<br />

24 Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria. 25 Vi dico anche: c'erano molte vedove in<br />

Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in<br />

tutto il paese; 26 ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. 27<br />

C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non<br />

Naaman, il Siro». 28 All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; 29 si levarono, lo<br />

cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per<br />

gettarlo giù dal precipizio. 30 Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.<br />

Medita<br />

Luca ci fa qui in<strong>tra</strong>vedere l’ostilità e l’odio che finiranno per far morire Gesù sulla croce. Gesù lo sa bene.<br />

Lo sa e dichiara che nessuno è profeta in patria. Eppure, Gesù va verso la passione con una suprema libertà:<br />

quando sarà giunta la sua ora, l’ora stabilita dal Padre, si consegnerà alle mani degli uomini, ma fino a quel<br />

momento tutta la sua preoccupazione sarà di salvare coloro che vorranno accoglierlo.<br />

Questo episodio deve farci riflettere. Noi che abbiamo la grazia di essere battezzati, di appartenere forse ad<br />

una famiglia cristiana, ad una comunità cristiana, noi che viviamo in un paese ancora sensibile al Vangelo,<br />

abbiamo abbastanza umiltà e fede per accogliere Gesù? Non rischiamo di essere un po’ come i farisei, come<br />

quei giusti che ritengono di non avere bisogno di alcuna conversione? Molto spesso, è la nos<strong>tra</strong> pretesa<br />

sufficienza che impedisce a Dio di concederci la sua grazia. Non ci rendiamo abbastanza conto che abbiamo<br />

bisogno di essere sempre purificati da Gesù. Non permettiamo abbastanza allo Spirito Santo di “convincerci<br />

quanto al peccato”, come spiega Giovanni Paolo II nella sua enciclica sullo Spirito Santo. Solo lo Spirito<br />

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