1 febbraio 2006 - Cenacoli tra Amici
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42 E Gesù disse loro: "Non avete mai letto nelle Scritture: La pie<strong>tra</strong> che i costruttori hanno scartata<br />
è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?<br />
43 Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.<br />
45 Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro.<br />
Medita<br />
Come in altre pagine del Vangelo, compare anche in quella di oggi la triste categoria di uomini che,<br />
dinanzi a Gesù, assunsero un evidente atteggiamento di inimicizia e di intolleranza e che anzi<br />
cercarono di eliminarlo.<br />
Udite queste parabole (dice Luca dei sommi sacerdoti e dei farisei), capirono che parlava di loro e<br />
cercavano di catturarlo ».Nasce nel cupo cuore di questi uomini il disegno omicida di eliminare<br />
quest'altro Uomo, che non soltanto si atteggia a Maestro, ma è Maestro, e dice cose tanto brucianti<br />
per le loro abitudini e per la loro vita corrotta. Nasce il tipo di uomo che si oppone direttamente a<br />
Dio, che, nella vita d'ogni giorno, nella mentalità, nella cultura, nella propaganda che fa di se stesso e<br />
delle proprie idee, mira senza stancarsi alla eliminazione di Dio.<br />
È molto forte questa espressione « eliminazione di Dio ». Ci sembrerebbe impossibile che un uomo<br />
tenti una simile impresa, anche perché la storia, che ha conosciuto molti ateismi, non ha mai<br />
conosciuto l'eliminazione di Dio. Sembrerebbe dunque, oltre che un'impresa temeraria, un'impresa inutile.<br />
Eppure, sebbene sia di fatto un'impresa inutile, ancora ci sono e sempre ci saranno uomini che la<br />
ricominciano da capo. Potremo domandarci: perché? Quale forza li spinge in questo assurdo tentativo di<br />
eliminare Dio dalla loro e dall'altrui vita? La risposta è una sola: se questi uomini ammettessero Dio<br />
nella loro vita, il loro potere, così come essi lo desiderano, non potrebbe più essere assoluto e incontrollato.<br />
Questi uomini, per poter essere se stessi a modo loro, hanno bisogno che Dio non ci sia e perciò<br />
passano la loro vita a eliminarlo dal loro orizzonte e, per essere più sicuri, dall'orizzonte di tutti, se<br />
mai questo fosse possibile.<br />
Ci domandiamo come possa avvenire che per certi uomini sia necessario eliminare Dio per essere se<br />
stessi. Può avvenire, nella misura in cui questi uomini decidono di realizzarsi secondo la corruzione e<br />
il peccato. Ragioniamo: se i ricchi, i gaudenti, gli egoisti ammettessero veramente che Dio c'è e che il<br />
Vangelo è vero, come potrebbero conservarsi in pace le loro ricchezze, il loro benessere,<br />
rispecchiandosi nel ricco Epulone, o rispecchiandosi nelle parole di Cristo: « È più facile che passi un<br />
cammello per la cruna di un ago, piuttosto che un ricco entri nel Regno dei cieli »?<br />
È evidente che, per un vero ricco, Iddio non può e non deve esistere. Bisognerà eliminarlo.<br />
Prendiamo un potente, un vero ambizioso (molto spesso i ricchi lo sono), prendiamo un uomo che voglia<br />
vivere e nutrirsi del suo prestigio, e di prestigio e di potenza non abbia mai abbastanza; se egli<br />
ammettesse Dio più grande di lui, e si specchiasse anche per un solo istante nello stesso Dio che, fatto<br />
Uomo, si mette a servizio degli altri, come potrebbe continuare nella sua assurda pretesa di essere il più<br />
importante o l'oppressore dei suoi simili? E evidente che un uomo così non può ammettere Dio, deve<br />
eliminarlo. Se un corrotto ammettesse il Vangelo, come potrebbe interpretare gli altri soltanto a suo<br />
servizio? Interpretare il corpo degli altri come uno strumento di piacere per lui? Il vero egoista non<br />
può ammettere nel suo spazio visivo Dio.<br />
Nasce da tutto questo il bisogno che molte culture esprimono at<strong>tra</strong>verso la loro politica (che è politica di<br />
educazione, di mentalità), di eliminare il divino. Non a caso, chiunque impianti una dittatura di<br />
qualsiasi genere, che parli o non parli di Dio, lo elimina di fatto. Nel sociale o nel privato, nel pic -<br />
colo o nel grande, colui che si erge contro Dio e cerca di farlo scomparire dal proprio cielo, è personaggio<br />
quotidiano. Ebbene, noi sappiamo da Cristo che Dio, in qualche modo, ride al di sopra di questi così<br />
piccoli tentativi della piccolissima creatura umana. « La pie<strong>tra</strong> che i costruttori hanno scartata - dice Gesù - è<br />
diventata invece testata d'angolo ». Il che vuol dire: il Dio che alcuni si sforzano di eliminare è lo<br />
stesso Dio che, mentre essi compiono questo ridicolo sforzo, li tiene nella propria mano e li guarda. I1 Dio<br />
che alcuni uomini credono di aver eliminato, è lo stesso Dio che risorge con la facilità di un'aurora nel<br />
cuore di molti altri; che si ritrova nelle generazioni, che emerge nelle coscienze, che prorompe senza che<br />
nessuno lo possa <strong>tra</strong>ttenere, e, una volta di più, ricostruisce l'atteggiamento religioso del mondo.<br />
« La pie<strong>tra</strong> che i costruttori hanno scartata... », divenendo per ciò stesso dei distruttori, in realtà non<br />
si lascia scartare da nessuno: è la pie<strong>tra</strong> che regge e continua a reggere l'edificio del mondo, è anche la<br />
pie<strong>tra</strong> che cadrà su quei costruttori e ne schiaccerà le costruzioni.<br />
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