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guardati dall'uomo con un solo libro - Omeopatia

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PARAGRAFO 5<br />

I dati relativi alla causa più probabile di malattia acuta, come pure i<br />

momenti più importanti della malattia cronica, des<strong>un</strong>ti da tutta la storia<br />

no<strong>solo</strong>gica, sono di ausilio al medico, per stabilire la causa fondamentale<br />

del male, che per solito è dovuto ad <strong>un</strong> miasma cronico…..<br />

PARAFRAFO 72<br />

Quanto segue può servire per illustrare in modo generico il primo p<strong>un</strong>to.<br />

Le malattie del genere umano sono di due classi: la prima comprende<br />

processi morbosi della forza vitale indisposta ad andamento rapido. Tali<br />

malattie decorrono in breve tempo, <strong>con</strong> durata variabile e sono chiamate<br />

. La se<strong>con</strong>da classe abbraccia malattie, che spesso<br />

appaiono trascurabili e impercettibili al loro principio, ma che, in modo a<br />

loro peculiare, agis<strong>con</strong>o deleteriamente sull’organismo vivente alterandolo<br />

dinamicamente e minacciando subdolamente lo stato di salute a tal grado<br />

che l’energia automatica della forza vitale, designata alla <strong>con</strong>servazione<br />

della vita, può farvi <strong>solo</strong> resistenza imperfetta ed inefficace sia al loro<br />

inizio, sia durante il loro sviluppo. La forza vitale, incapace di estinguerle<br />

<strong>con</strong> le proprie forze, impotente ad impedire il loro sviluppo, deve lasciarsi<br />

da loro indisporre sempre di più fino alla distruzione completa<br />

dell’organismo. Queste sono le malattie croniche e sono originate da<br />

infezioni <strong>con</strong> miasma cronico.<br />

PARAGRAFO 77<br />

Il nome di malattie croniche, non va dato a quelle prodotte da esposizione<br />

<strong>con</strong>tinuata ad agenti nocivi evitabili, da eccessi abituali nel mangiare, nel<br />

bere e di altra specie, alteranti la salute, né a quelle malattie risultanti per<br />

mancanza del necessario per vivere, dall’abitare in località malsane e<br />

eminentemente paludose; né a quelle peculiari degli abitatori di prigioni,<br />

di officine umide o di altri luoghi <strong>con</strong>finanti, sofferenti per la mancanza di<br />

aria libera e di movimento, né a quelle che sono la risultante di troppo<br />

lavoro manuale o intellettuale, o di <strong>con</strong>tinue mortificazioni e patemi<br />

d’animo ecc… Purché non esista <strong>un</strong> miasma cronico nell’organismo, tali<br />

stati morbosi, così acquisiti, sparis<strong>con</strong>o da sé <strong>con</strong> <strong>un</strong> regime appropriato di<br />

vita e non possono essere denominati malattie croniche.<br />

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