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guardati dall'uomo con un solo libro - Omeopatia

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Nonostante la <strong>con</strong>sapevolezza dei grandi successi e dell’enorme<br />

potenzialità terapeutica omeopatica, nonché della dolcezza della cura<br />

(primum non nocere), Hahnemann si rese <strong>con</strong>to, che, in alc<strong>un</strong>i casi, non<br />

riusciva a raggi<strong>un</strong>gere, la guarigione definitiva dei pazienti.<br />

Come se la metodologia applicata fino ad allora fosse efficace in certe<br />

situazioni (specie nelle malattie acute), ma defettiva in altre circostanze.<br />

Nel paragrafo 222 dell’Organon, rileva che <strong>un</strong> paziente liberato da <strong>un</strong>a<br />

malattia acuta non può essere <strong>con</strong>siderato guarito fino a che non venga<br />

sottoposto ad <strong>un</strong> trattamento che lo liberi, definitivamente, dalla malattia<br />

fondamentale, cronica.<br />

Hahnemann si accorse che, quando <strong>un</strong> malato cronico era sottoposto ad <strong>un</strong><br />

trattamento omeopatico, sì migliorava (… dopo avere analizzato tutti i sintomi<br />

percepibili <strong>con</strong> i sensi, attraverso la ricerca instancabile di quei rimedi omeopatici,<br />

che nella maggior parte dei casi erano efficaci… La persona trattata in questo<br />

modo poteva ritenersi in <strong>un</strong>o stato sufficiente di salute e ciò avveniva non<br />

raramente, quando <strong>con</strong>siderava il suo accettabile stato di salute presente e lo<br />

comparava <strong>con</strong> quello, carico di sofferenza, precedente all’aiuto omeopatico… Da<br />

’’Le malattie croniche’’), specie se si trattava di <strong>un</strong> paziente giovane e<br />

vigoroso, ma questo stato di benessere era labile e transitorio, non si<br />

trattava cioè di guarigione.<br />

Bastava l’insorgenza di <strong>un</strong>a qualsiasi perturbazione, di <strong>un</strong> cambiamento<br />

climatico, di <strong>un</strong> disordine, di <strong>un</strong> dispiacere, di <strong>un</strong> turbamento ecc.., perché<br />

si ripresentassero i vecchi disturbi apparentemente debellati o, a volte,<br />

problemi più gravi ad essi combinati, per i quali, i rimedi somministrati<br />

efficacemente in precedenza, si dimostravano meno efficaci o addirittura<br />

inefficaci.<br />

( …Qualche peccato di gola, <strong>un</strong> raffreddamento, l’arrivo di <strong>un</strong>a temperatura<br />

estremamente rigida, umida e fredda o tempestosa, così come l’aut<strong>un</strong>no, anche se<br />

mite, ma in maniera particolare l’inverno e la primavera, ancora vicina all’inverno,<br />

aggi<strong>un</strong>ti ad <strong>un</strong> affaticamento fisico o psichico, particolarmente, però, <strong>un</strong>o<br />

s<strong>con</strong>volgimento della salute, dovuto ad <strong>un</strong>a lesione interna o a <strong>un</strong> avvenimento<br />

molto triste, che procurava <strong>un</strong> forte turbamento o ancor più, paura, <strong>un</strong>a grande<br />

pena o preoccupazione, o <strong>un</strong>o stato di rabbia duraturo, portavano, spesso -quando<br />

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