Pubblicazione delle opere 2012 - Parrocchia di San Martino a Vado

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Nona edizione – Novembre 2012 pag. In cielo, dopo la morte, a ognuno di noi si apriranno due porte che conducono a due case diverse: una al Paradiso, un mondo buono e allegro, l’altra all’Inferno, un luogo triste e malvagio. Tutti noi, durante la vita, ci fermiamo qualche minuto a pensare dove andremo dopo la morte, se la Paradiso o se all’Inferno e io credo che questo dipenda soprattutto da noi, dalla nostra vita, cioè dalle azioni, buone o cattive che compiamo ogni giorno. Secondo me, infatti, il Paradiso va guadagnato per esempio con le azioni buone e credendo in Dio e se queste saranno fatte, ci ritroveremo in una casa splendida dove immagino che ci divertiremo e dove potremo riflettere con serenità agli errori che sono stati compiuti durante la nostra vita, perché secondo me anche chi andrà in Paradiso, qualche errore, anche se non grave, lo avrà fatto. Invece che durante la propria vita compirà azioni gravi e si comporterà male sia nei confronti degli altri esseri umani sia nei confronti di Dio, potrebbe andare all’inferno, un luogo triste e spregevole, dove le persone non si pentiranno delle cose brutte e gravi fatte in vita, ma, anzi, continueranno a comportarsi male. Io per questi motivi, spero di andare in Paradiso, ma come ho detto all’inizio, questo dipenderà anche da me, consapevole del fatto che dopo deciderà Dio. Fabio C. classe III A La vita ci insegna che quando una persona, un animale, insomma un essere vivente, nasce, arrivato ad un certo punto, segue la morte. Purtroppo la morte è un argomento che per molti non è facile da trattare; basta vedere chi soffre a seguito di gravi malattie, handicap; gli anziani che talvolta non vengono considerati, o peggio ancora, lasciati a se stessi per la loro età, ma soprattutto quando ci si pensa, ci si rattrista e ci si pone mille domande. Ogni giorno, parlo con gli anziani di casa mia, mio zio Pietro di quasi novant’anni e mio nonno Artemio di ottantadue. Loro sono per me molto importanti e qualche volta penso a loro quando non ci saranno più, lasciandomi un vuoto incolmabile. Sono proprio loro, che con i loro racconti passati, le loro vicissitudini, il preoccuparsi di tutto e di tutti, mi fanno sentire una persona speciale, ma soprattutto meritevoli del mio amore. Mi rendo conto che anche per loro il tempo passa, le forze diminuiscono, e i loro sguardi sono sempre più preoccupati e pensierosi, fissi nel vuoto a meditare sul domani ed io con la mia spensieratezza e allegria, cerco di tirarli su, dicendo bischerate e burlandomi di loro. Vedo che in quel momento le loro facce cambiano espressione, il viso e gli occhi spenti si illuminano ed io in quel momento sono felice. Ma la cosa che mi rende ancora più felice è sentirmi dire, proprio da loro che quando non ci saranno più basterà pensare a me, per renderli di nuovo sorridenti e allegri. Io sono per loro il suo amore, la luce che illumina il giorno e tutte quelle domande e pensieri che gli passano tutti i minuti, tutte le ore, tutti i giorni per la testa, vedendomi si allontanano e sembra quasi che acquistino tempo e salute. Per Rassegna di Testimonianza Culturale e di Fede ”In cammino… con Gesù” 46
Nona edizione – Novembre 2012 pag. concludere voglio dire che la parola “morte” è brutta, ma chi crede in Dio, vivrà in eterno, così recita il Vangelo e perciò non dobbiamo aver paura in quanto la nostra casa in cielo sarà piena di amore e di fede e noi non saremo mai soli. Alessandro C. classe III A Cosa c’è dopo la morte? E’ questo il pensiero che ti rende più forte. La vita è una sola. Sappiamo solo questo per ora. Quando la vita finirà la morte Inizierà. Non la puoi scansare ne tanto meno evitare la puoi solo affrontare. Quanto tempo ci rimarrà? Quando la morte arriverà? Non ci vuoi pensare ma prima o poi lo dovrai fare. Fa pensare fa rattristire puoi morire anche senza soffrire in tanti modi puoi morire. Ma che ne sappiamo noi? Ma che ne sapete voi? Perché noi ci pensiamo? Perché non ci crediamo? Una cosa è sicura anche se fa paura la morte è come se fosse un’influenza non colpisce solo i cattivi, ma anche i buoni e i gentili. Dio ha fatto morire anche suo figlio per noi! Ed è questo che mi rende più forte e mi aiuterà ad affrontare la morte. Io non avrò paura e lo sai perché? Perché Gesù sarà con me! Simona A. classe III A Rassegna di Testimonianza Culturale e di Fede ”In cammino… con Gesù” 47
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