N.81 dicembre - la Notizia
N.81 dicembre - la Notizia
N.81 dicembre - la Notizia
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Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Direttore responsabile Andrea Dal Prato - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - Brescia - Euro 0,20<br />
GUIDIZZOLO MN - BIMESTRALE DI ATTUALITA’, CRONACA, CULTURA E POLITICA ANNO XIV N. 81 - DICEMBRE 2008<br />
La Banda a<br />
New York<br />
Don Libero<br />
nuovo parroco<br />
Lettere anonime,<br />
un vizietto antico<br />
1
2<br />
sommario<br />
3 Editoriale:<br />
Lettere anonime, un vizietto antico<br />
4 Numeri utili<br />
5 Don Libero Zilia<br />
6 Tacabanda<br />
12 Salute<br />
14 Noi e <strong>la</strong> legge<br />
15 Noi e il Fisco<br />
16 Anima e cuore<br />
17 L’Acquario di Genova<br />
18 Ricette tradizionali<br />
22 Psicologia<br />
24 Poesia alle montagne<br />
26 Cronaca<br />
31 Quattro bagole<br />
34 Appunti di viaggio<br />
35 Arte & dintorni<br />
Il sole politico di Guareschi<br />
Il Neorealismo in Italia<br />
Pellegrini e pellegrinaggi<br />
Ortografia e stile<br />
Marange<strong>la</strong> Cappa<br />
43 Istituto Statale d’Arte<br />
44 Notizie dell’Amministrazione Comunale<br />
La Banda di Guidizzolo<br />
sfi<strong>la</strong> per le vie di New York<br />
Don Libero Zilia ha preso<br />
ufficialmete posseso del<strong>la</strong><br />
parrocchia di Guidizzolo<br />
TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI: Informativa ai sensi del d. lgs n. 196 del 30-06-2003<br />
I dati in possesso del<strong>la</strong> redazione de "<strong>la</strong> <strong>Notizia</strong>" sono forniti direttamente dagli interessati o estratti da elenchi pubblici: ovvero in nostro<br />
possesso anteriormente all'8-5-1997. Gli interessati possono chiedere <strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>zione, il blocco, l'aggiornamento o l'integrazione dei<br />
dati od opporsi al trattamento stesso.
editoriale Andrea Dal Prato<br />
Nel nostro paese in questi ultimi mesi sono state diffuse, anche a mezzo posta, tre<br />
diverse lettere anonime.<br />
Secondo alcuni lo scrivere lettere anonime è il massimo del<strong>la</strong> libertà di espressione<br />
e l’unico modo per essere veramente se stessi: un “vo<strong>la</strong>re nel cielo del<strong>la</strong> libertà,<br />
senza alcun freno, liberi e felici…”.<br />
Sì, è proprio vero: “senza alcun freno”, anche quello del<strong>la</strong> “responsabilità”; e infatti<br />
<strong>la</strong> lettera anonima è espressione di irresponsabilità, vergognosa irresponsabilità.<br />
E’ pur vero che si può dare libero sfogo, confidare, cioè, al proprio diario “segreto” i<br />
propri sogni - anche brutti -, le proprie fantasticherie, i propri sfoghi, le proprie emozioni,<br />
i propri sentimenti, le proprie arrabbiature, le proprie ribellioni: quelle pagine<br />
sono “segretate”; l’autore le tiene ben nascoste perché sono “confidenze a se stesso”<br />
e restano per suo rigoroso “uso interno”.<br />
Così si esprime, per analizzare il fenomeno delle lettere anonime, Pietro Pàstena<br />
ad un convegno nazionale forense a Palermo nel 2006. “Quello delle lettera anonima<br />
è un fenomeno assai diffuso, anche più di quel che si potrebbe pensare. In<br />
una sua possibile tipologia, troverebbe innanzitutto posto <strong>la</strong> denuncia anonima. Nei<br />
regimi totalitari, questa pratica si ritrova<br />
spesso incoraggiata dalle autorità:<br />
così è avvenuto ad esempio sotto lo<br />
Lettere anonime,<br />
un vizietto antico<br />
stalinismo, mentre durante il fascismo<br />
una ragnate<strong>la</strong> di de<strong>la</strong>zioni anonime denunciava<br />
i cittadini ritenuti di sinistra e,<br />
dopo le leggi razziali e soprattutto dopo<br />
l’8 settembre, gli Ebrei… Nel nostro<br />
ordinamento, le lettere anonime non<br />
costituiscono fonte probatoria, però possono originare indagini su cui promuovere,<br />
eventualmente in seguito, l’azione penale… Secondo alcuni giuristi, si farebbe spesso<br />
un uso improprio del<strong>la</strong> denuncia anonima secondo una prassi che, se potrebbe<br />
trovare una giustificazione in un impianto inquisitorio, non dovrebbe trovare posto in<br />
un sistema accusatorio… Le denunce anonime vengono inviate non solo all’autorità<br />
giudiziaria: si vedano ad esempio quelle, numerose, che giungono agli uffici delle<br />
imposte secondo una prassi già denunciata da Edmondo De Amicis addirittura del<br />
1896. O anche, quelle inviate ai dirigenti degli uffici pubblici riguardanti, è il caso più<br />
frequente, presunti comportamenti censurabili di un impiegato, da cui trae spesso<br />
origine un’indagine amministrativa interna. E’ stato rilevato che chi ha esperienza di<br />
uffici direttivi sa bene che in genere <strong>la</strong> lettera anonima è tra le cose più considerate<br />
dall’amministrazione statale: viene letta con irrefrenabile curiosità, sottolineata, sig<strong>la</strong>ta,<br />
postil<strong>la</strong>ta, commentata…”<br />
Chiara <strong>la</strong> panoramica del giurista, anche con sintetici e “significativi” riferimenti storici.<br />
Ed ora veniamo al “nostro” caso. Noi non intendiamo né possiamo assolutamente<br />
entrare nel merito delle lettere “liberamente” circo<strong>la</strong>nti in Guidizzolo: sarebbe prendere<br />
in considerazione testi che si squalificano da sé perché non sottoscritti. La semplice<br />
citazione tra virgolette anche solo di qualche passo di tali lettere costituirebbe<br />
colpevole e irresponsabile divulgazione da parte nostra, fosse anche per ribatterne<br />
e contestarne falsi contenuti. Una lettera anonima non può essere presa in considerazione<br />
- fosse anche, per assurdo, elogiativa - ed è un gesto inqualificabile ed<br />
irresponsabile quando - ed è pressoché <strong>la</strong> norma - è diffamatoria. L’uomo è tale in<br />
quanto soggetto consapevole e responsabile del proprio operato. Se gli manca il<br />
coraggio delle proprie azioni, che uomo è?<br />
Essendo l’uomo fallibile per natura, tutti potremmo trovarci coinvolti o come vittime<br />
o…come attori in atti di ingiustizia, di sopruso, di prepotenza. Ebbene, come vittime<br />
abbiamo mezzi adatti per farci sentire, protestare e denunciare a viso scoperto e a<br />
fronte alta, e come attori il dovere di rimediare.<br />
In una società che si definisce civile non c’è proprio posto per gesti inqualificabili<br />
tesi, forse più che ad altro, a screditare, offendere ed infangare le persone.<br />
3
4<br />
DIRETTORE<br />
RESPONSABILE<br />
Andrea Dal Prato<br />
CAPO REDATTORE<br />
Graziano Pelizzaro<br />
REDAZIONE<br />
Giulia Avanzi<br />
Sergio Desiderati<br />
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Elodio Perani<br />
Giovanni Zangobbi<br />
COLLABORATORI<br />
Giorgio Arienti<br />
Francesca Cappa<br />
Francesca Cargnoni<br />
Filippo Cerini<br />
Cristina Delmenico<br />
Francesco Gandellini<br />
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Franco Mondadori<br />
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Giulia Stuani<br />
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EDITORE<br />
Centro Culturale<br />
“San Lorenzo”<br />
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46040 Guidizzolo (MN)<br />
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Aut. Tribunale di Mantova<br />
N° 8/95 del 30-05-1995<br />
Stampa:<br />
Arti Grafiche Studio 83 (VR)<br />
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PARROCCHIA Birbesi - tel. 0376 819602<br />
PARROCCHIA Guidizzolo - tel. 0376 819052<br />
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Prenotazione ambu<strong>la</strong>nza - tel. 349 8608653<br />
ORARIO DI APERTURA<br />
Da lunedì a venerdì: dalle 10 alle 13<br />
Sabato: dalle 10 alle 12<br />
Ufficio Tecnico:<br />
lunedì e mercoledì dalle 10 alle 12,30<br />
sabato dalle 10 alle 12<br />
Assistente sociale:<br />
martedì dalle 11 alle 13 e giovedì dalle 9,30 alle 13<br />
Polizia Municipale:<br />
mercoledì e sabato dalle 9 alle 11<br />
Su appuntamento tel. 0376 840241<br />
Segreteria e protocollo:<br />
Da lunedì a sabato dalle 9 alle 12,30<br />
Ufficio scuo<strong>la</strong>:<br />
Da lunedì a venerdì dalle 9,00 alle 12,30<br />
sabato dalle 10 alle 12<br />
APERTURA invernale estivo<br />
lun. 9-12 / 14,30-18,30 9-12 / 15-19<br />
mar. giov. 14,30-18,30 15-19<br />
mer. ven. 9-12 9-12<br />
sab. 9-12<br />
Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189<br />
AVIS - tel. 0376 840177 - AIDO - tel. 0376 840177<br />
Rhapael - Ambu<strong>la</strong>torio Castel Goffredo 0376 771292<br />
Amici di Rebecco - tel. 0376 819678<br />
Associazione Commercianti - tel. 0376 818715<br />
Calcio Guidizzolo - tel. 0376 819172<br />
Centro Sociale “La Mimosa” - tel. 0376818419<br />
Corpo Bandistico - tel. 0376 840090<br />
CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253<br />
Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 0376 819516<br />
GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240<br />
Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382<br />
• Dr.ssa Emi Ghisolfi - Cell. 333 8356733<br />
Prenotazione visite: 0376 840433 (8,30-12,30)<br />
Lun. Giov. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento)<br />
Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13<br />
• Dr. Orfeo Valerio Galvani<br />
Ambu<strong>la</strong>torio 0376 819794 - abitazione 0376 819096<br />
Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30<br />
Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento)<br />
• Dr. Giuliano Ponti<br />
Ambu<strong>la</strong>torio 0376 819475 - abitazione 0376 819177<br />
Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12,30<br />
Giovedì: dalle 16,30 alle 19<br />
• Dr.ssa Ange<strong>la</strong> Gatti - tel. 338 2619350<br />
Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17,30 alle 18,30<br />
Ambu<strong>la</strong>torio Medole - tel. 0376 898109<br />
Lun. Merc. Ven. : dalle 10,30 alle 12<br />
Mar. Gio.: dalle 17,30 alle 19<br />
Pediatra di base<br />
• Dr.ssa Stel<strong>la</strong> Schena - tel. 3491047387<br />
Lun. Mart. Giov.: dalle 9,30 alle 12,30<br />
Merc.: dalle 16 alle 19 - Ven.: dalle 14 alle 17<br />
• Dr.ssa Giancar<strong>la</strong> Cavalli - tel. 0376 868173<br />
NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO<br />
tel. 800-228521 (Guidizzolo 0376 819005)<br />
Ambu<strong>la</strong>torio igiene pubblica - tel. 0376 846713<br />
Amb. vaccinazioni pediatriche - tel. 0376 846705<br />
Servizio di medicina veterinaria - tel. 0376 846724<br />
Servizio igiene degli alimenti - tel. 0376 846737<br />
Servizio medicina del <strong>la</strong>voro - tel. 0376 846733<br />
Igiene dell’edilizia ed igiene pubblica - tel. 0376 846733<br />
ORARIO DI APERTURA<br />
Lunedì Mercoledì e Venerdì dalle 14,30 alle 17,30<br />
Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 17,30<br />
ORARIO DI APERTURA DOMENICALE<br />
Maggio - Settembre dalle 17,00 alle 19,00<br />
Ottobre - Aprile dalle 15.30 alle 17,30<br />
GUIDIZZOLO<br />
estivo<br />
invernale<br />
Festivi: 8 - 9,30 - 11 - 18 17<br />
Prefestivi: 19 18<br />
Feriali:<br />
BIRBESI<br />
7,30 - 18 17,30<br />
Festivi: 9,30<br />
prefestivi 18,30 18,00<br />
Feriali: mart. giov. 8,30<br />
REBECCO Prefestivi 18 17<br />
Tutti i giorni dalle 8 alle 19
Don Libero Zilia<br />
Non dobbiamo avere paura: accanto a noi c’è il Signore<br />
Guidizzolo in festa ha abbracciato il nuovo<br />
parroco, don Libero Zilia, accolto sul sagrato<br />
del<strong>la</strong> chiesa dal sindaco Graziano Pelizzaro,<br />
dal presidente del consiglio Giovanni Zangobbi,<br />
dal<strong>la</strong> giunta comunale, dai comandanti dei<br />
carabinieri e del<strong>la</strong> polizia locale Mario Fierro<br />
e Ramona Tarchini. Era presente il consigliere<br />
regionale Carlo<br />
Maccari. Il corteo,<br />
con sacerdoti e ministranti<br />
e preceduto<br />
dal<strong>la</strong> banda musicale,<br />
si è mosso dal<strong>la</strong><br />
casa canonica ed è<br />
arrivato sul sagrato.<br />
Il sindaco ha presentato<br />
a don Libero un<br />
paese che, insieme<br />
al ringraziamento a<br />
don Adriano Avanzi<br />
per i suoi 37 anni di<br />
servizio, gli dà il benvenuto<br />
assicurando<br />
sempre <strong>la</strong> massima<br />
col<strong>la</strong>borazione, facendogli<br />
dono di una<br />
medaglia del prof.<br />
Dal Prato raffigurante<br />
il Vescovo mons.<br />
Carlo Ferrari. Don<br />
Zilia ha ringraziato;<br />
“…siamo qui sul sagrato,<br />
ha detto, luogo<br />
molto importante in<br />
quanto paradigma<br />
delle differenze che<br />
ci contraddistinguono<br />
ma anche simbolo<br />
di confronto e dialogo.<br />
Oltre quel<strong>la</strong> porta,<br />
come Mosè, tutti<br />
dobbiamo toglierci i<br />
sandali: è luogo sacro”.<br />
Il canto del<strong>la</strong><br />
corale ed un primo<br />
lungo app<strong>la</strong>uso hanno<br />
accolto il parroco<br />
che si è fermato in<br />
preghiera davanti all’altare. Il rito sacro è stato<br />
aperto dal vicario don Giangiacomo Sarzi Sartori<br />
il quale, anche a nome del vescovo mons.<br />
Busti, ha esordito dicendo: “Vi consegniamo<br />
don Libero che viene in mezzo a voi nel nome<br />
del Signore, recando il messaggio del Vangelo.<br />
Guidizzolo vive un anno partico<strong>la</strong>re: don Adriano<br />
che <strong>la</strong>scia <strong>la</strong> parrocchialità, don Giampaolo<br />
chiamato ad un altro incarico ministeriale:<br />
segno che <strong>la</strong> Chiesa vive non sui preti ma sul<br />
Signore.” Danilo Toniato ha quindi portato il<br />
saluto del consiglio pastorale e don Libero, visibilmente<br />
commosso, ha risposto ringraziando<br />
nuovamente ricordando le comunità dove precedentemente<br />
ha servito e <strong>la</strong> sua famiglia che<br />
lo ha sempre aiutato. Poi i saluti: ai giovani, alle<br />
famiglie, agli anziani<br />
ed agli amma<strong>la</strong>ti,<br />
“…ai miei amici sacerdoti”.<br />
“Ora però,<br />
<strong>la</strong>sciamo il posto al<br />
Signore”.<br />
La celebrazione è proseguita<br />
con le letture.<br />
Il vangelo, il passo<br />
del<strong>la</strong> vigna in cui gli<br />
operai ed il figlio vengono<br />
uccisi, è stato<br />
preso da don Libero<br />
nel<strong>la</strong> sua toccante<br />
e profonda omelia:<br />
“Quel<strong>la</strong> che abbiamo<br />
ascoltato è una paro<strong>la</strong><br />
molto forte. Cogliamo<br />
<strong>la</strong> delusione di<br />
Dio di fronte all’agire<br />
dei vignaioli che non<br />
hanno capito il suo<br />
amore. Quell’amore<br />
che lo porterà a piantare<br />
una croce sul<br />
calvario ed a salirvi<br />
per mostrare <strong>la</strong> Sua<br />
vicinanza all’uomo,<br />
in ogni circostanza,<br />
quando soffre, quando<br />
è solo ed anche<br />
quando sbaglia. E <strong>la</strong><br />
resurrezione ci dice<br />
che Lui ha ragione”.<br />
Perdono, amore e<br />
speranza saranno allora<br />
le linee guida del<br />
suo ministero il quale,<br />
nel ricordo di Maria<br />
che Guidizzolo celebrava<br />
come patrona,<br />
sarà vissuto in disparte ma sempre attento alle<br />
necessità del<strong>la</strong> comunità.<br />
Prima di dare il mandato agli operatori parrocchiali<br />
ed impartire dal sagrato <strong>la</strong> benedizione<br />
a tutte le famiglie, don Libero ha confessato:<br />
“Non nascondo che ho un po’ di paura; so quali<br />
sono le attese e le necessità. So anche, però,<br />
che accanto a noi c’è il Signore”.<br />
Sergio Desiderati<br />
5
6<br />
<strong>Notizia</strong>rio del Corpo Bandistico di Guidizzolo - a cura di Francesca Cappa<br />
Soddisfazione per <strong>la</strong> trasferta mantovana al Columbus Day.<br />
Al<strong>la</strong> parata sul<strong>la</strong> Fifth Avenueerano presenti: Maccari, Lucchini, il Corpo Bandistico<br />
di Guidizzolo ed un seguito di guidizzolesi<br />
Si è conclusa positivamente e con grande soddisfazione<br />
dei partecipanti <strong>la</strong> trasferta dei mantovani<br />
che hanno preso parte alle celebrazioni<br />
per il Columbus Day a New York. Lunedì 13 ottobre,<br />
infatti, <strong>la</strong> tradizionale parata sul<strong>la</strong> Quinta<br />
Strada che celebra l’italianità nel mondo e <strong>la</strong><br />
col<strong>la</strong>borazione tra i popoli italiano e statunitense,<br />
ha visto <strong>la</strong> partecipazione del<strong>la</strong> delegazione<br />
inviata, su invito del<strong>la</strong> Columbus Citizen<br />
Foundation, dal Consiglio Regionale del<strong>la</strong> Lombardia,<br />
nel<strong>la</strong> quale era presente una nutrita<br />
rappresentanza mantovana.<br />
L’onore di aprire <strong>la</strong> sfi<strong>la</strong>ta del<strong>la</strong> delegazione<br />
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lombarda è, infatti, toccato al<strong>la</strong> Banda di Guidizzolo,<br />
che, con il prestigio garantito da ben<br />
170 anni di storia, ha aperto <strong>la</strong> parata sul<strong>la</strong> celeberrima<br />
Fifth Avenue. Il corpo bandistico del<br />
comune mantovano ha offerto l’accompagnamento<br />
musicale al<strong>la</strong> delegazione lombarda e<br />
preceduto il palcoscenico in movimento realizzato<br />
dall’altra realtà storica regionale invitata<br />
dal Consiglio a rappresentare <strong>la</strong> Lombardia: <strong>la</strong><br />
Sartoria Brancato, il <strong>la</strong>boratorio sartoriale di<br />
Mi<strong>la</strong>no da decenni responsabile del<strong>la</strong> realizzazione<br />
dei costumi per il Teatro al<strong>la</strong> Sca<strong>la</strong>.<br />
Tra i sette consiglieri lombardi inviati dal Consi-
glio Regionale c’erano i due componenti mantovani<br />
dell’Ufficio di Presidenza: il Consigliere<br />
Segretario al<strong>la</strong> Presidenza del Consiglio Regionale<br />
Carlo Maccari e il Vice Presidente del Consiglio<br />
Regionale Enzo Lucchini. Con loro gli altri<br />
rappresentanti dell’ente lombardo: il Segretario<br />
al<strong>la</strong> Presidenza Battista Bonfanti e i consiglieri<br />
Paolo Valentini, Sveva Dalmasso, Silvia Ferretto,<br />
Carlo Porcari e Franco Mirabelli.<br />
Ad accompagnare <strong>la</strong> Banda di Guidizzolo, presente<br />
con 37 elementi diretti dal maestro Nico<strong>la</strong><br />
Ferraresi, anche il sindaco del Comune<br />
Graziano Pelizzaro. La Banda ha eseguito un<br />
repertorio musicale ispirato alle atmosfere ed<br />
alle composizioni di inizio Novecento. L’edizione<br />
di quest’anno del Columbus Day era, infatti,<br />
dedicata al terremoto di Messina del 1908,<br />
occasione nel<strong>la</strong> quale gli Stati Uniti fornirono<br />
numerosi aiuti al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione italiana.<br />
Una partico<strong>la</strong>re soddisfazione per <strong>la</strong> scelta del<br />
Corpo Bandistico di Guidizzolo viene da Carlo<br />
Maccari, che in questo comune risiede da<br />
servizi ecologici<br />
spurghi civili ed industriali<br />
<strong>la</strong>vaggio tubazioni ad alta pressione<br />
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Sulle scalinate del<br />
Metropolitan Museum<br />
con <strong>la</strong> delegazione del<br />
Consiglio Regionale<br />
del<strong>la</strong> Lombardia<br />
Autorità del<strong>la</strong> Regione<br />
e di Guidizzolo<br />
Vescovi al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong><br />
messa nel<strong>la</strong> St. Patrick’s<br />
Cathedral<br />
Il sindaco Graziano<br />
Pelizzaro, Enzo Lucchini<br />
Carlo Maccari, M°<br />
Nico<strong>la</strong> Ferraresi,<br />
Silvia ed Elisa<br />
I ballerini del<br />
palcoscenico in<br />
movimento con le<br />
autorità<br />
7
8<br />
La splendida<br />
New York di notte<br />
Gruppo<br />
Alpini<br />
Guidizzolo<br />
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sempre e per sette anni ha ricoperto l’incarico<br />
di sindaco. .<br />
.<br />
.<br />
IL CORPO BANDISTICO DI GUIDIZZOLO<br />
STORIA<br />
La Banda di Guidizzolo vanta una storia prestigiosa,<br />
lunga ben 170 anni e, nel suo percorso,<br />
ha toccato numerosi momenti fondamentali<br />
del<strong>la</strong> storia d’Italia, rispecchiandone le difficoltà<br />
e gli umori.<br />
Nasce nel 1839 con il nome di Società Fi<strong>la</strong>rmo-<br />
Pizza al taglio<br />
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Guidizzolo via Solferino,66<br />
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Castiglione via Ordanino, 36<br />
tel. 0376 632677
nica Guidizzolese e si inserisce subito a pieno<br />
titolo nel<strong>la</strong> vita culturale del<strong>la</strong> comunità del<br />
paese mantovano. Un primo momento di stallo<br />
si ha in corrispondenza del primo conflitto<br />
mondiale, ma nonostante il difficile periodo<br />
<strong>la</strong> banda non si scioglie e, subito dopo <strong>la</strong> fine<br />
del<strong>la</strong> guerra, il gruppo guidato dal maestro Giovanni<br />
Gitti manifesta <strong>la</strong> volontà di riprendere le<br />
prove e le esibizioni. Durante il periodo tra le<br />
due guerre <strong>la</strong> Banda di Guidizzolo cresce e si<br />
migliora ma <strong>la</strong> seconda guerra mondiale porta<br />
un nuovo stop. L’antico gruppo musicale viene<br />
ricostituito nel 1945. Al<strong>la</strong> guida il maestro Rodolfo<br />
Spaniciati, che dirige <strong>la</strong> Banda in numerosi<br />
concerti e concorsi.<br />
Nel 1966 sopraggiungono importanti difficoltà<br />
economiche, tanto che si arriva al<strong>la</strong> decisione<br />
di sciogliere lo storico Corpo Bandistico. Il merito<br />
del<strong>la</strong> sua rinascita e del<strong>la</strong> vigorosa crescita<br />
che segue vanno al cav. Curzio Bonazzi, che<br />
sostiene finanziariamente il progetto. A dirigere<br />
<strong>la</strong> Banda c’è, ora, Francesco Pastorello. Siamo<br />
nei primi anni Ottanta, un momento partico<strong>la</strong>r-<br />
mente felice. La Banda di Guidizzolo, rinvigorita,<br />
aumenta <strong>la</strong> sua attività e avvia una Scuo<strong>la</strong><br />
di Musica che inizia a licenziare i primi allievi.<br />
Non mancano col<strong>la</strong>borazioni con le scuole per<br />
l’insegnamento del<strong>la</strong> musica.<br />
Un’altra data fondamentale corrisponde all’anno<br />
1999. Grazie all’impegno dell’Amministrazione<br />
comunale di Guidizzolo, del<strong>la</strong> Fondazione<br />
Cariplo e di vari altri sostenitori, <strong>la</strong> Banda locale<br />
e <strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> di Musica trovano una sede<br />
stabile e definitiva. E’ il riconoscimento dell’alta<br />
qualità raggiunta dal corpo Bandistico, nonché<br />
del suo significativo ruolo all’interno del<strong>la</strong> comunità.<br />
Nel 2005 il salto di qualità con <strong>la</strong> partecipazione<br />
al<strong>la</strong> Maratona delle bande europee<br />
in Lussemburgo. Gli ultimi anni sono segnati da<br />
una fitta agenda di appuntamenti in concerti,<br />
sfi<strong>la</strong>te, feste paesane, appuntamenti sociali e<br />
culturali, rievocazioni storiche come <strong>la</strong> celebrazione<br />
del<strong>la</strong> battaglia di Solferino e San Martino<br />
(2007). La Banda di Guidizzolo offre anche<br />
l’accompagnamento musicale a importanti<br />
manifestazioni sportive ospitate nel mantova-<br />
In marcia lungo <strong>la</strong><br />
Fifth Avenue<br />
9
Preparativi in attesa di dare<br />
inizio al<strong>la</strong> parata<br />
10<br />
Con alcuni componenti di<br />
una banda newyorkese<br />
La Chiesa di Nostra Signora<br />
del Rosario in State Street<br />
no, come <strong>la</strong> partita di rugby Italia-Inghilterra e<br />
quel<strong>la</strong> di volley Italia-Giappone.<br />
LA SCUOLA<br />
Una tra le attività col<strong>la</strong>terali di maggior pregio<br />
del Corpo Bandistico di Guidizzolo è <strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong><br />
di Musica. Una realtà che, nel tempo, ha saputo<br />
costruire una sua specifica identità e ha, per<br />
questo, ottenuto un grande successo. Dal 2005,<br />
<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> di Musica ha, infatti, preso il nome di<br />
AUTOFFICINA<br />
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Circolo Diapason e ha variato <strong>la</strong> sua attività aggiungendo<br />
una nuova funzione. Il Circolo Diapason<br />
offre, infatti, corsi legati al<strong>la</strong> formazione<br />
professionale di insegnanti di musica e degli<br />
strumenti musicali. Caratteristica peculiare<br />
del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> è l’affiancamento di tradizione e di<br />
innovazione. Ci sono corsi dove si insegnano gli<br />
strumenti c<strong>la</strong>ssici: pianoforte, c<strong>la</strong>rinetto, f<strong>la</strong>uto,<br />
sax, tromba, corno, trombone, tuba, batteria,
percussioni, chitarra, canto moderno, fisarmonica,<br />
violino. Ma anche proposte partico<strong>la</strong>ri<br />
pensate per i più piccoli e per le famiglie, come<br />
i corsi che utilizzano l’innovativo metodo Suzuki<br />
per l’avvicinamento dei bambini all’esperienza<br />
musicale, attraverso canto, musica e movimento.<br />
La scuo<strong>la</strong> prevede, infatti, corsi per tutte le<br />
età. Per le fasce d’età più giovani ci sono anche<br />
campus estivi.<br />
Il successo del Circolo Diapason si legge nei<br />
suoi numeri: oltre 240 allievi e una sessantina di<br />
giovani musicisti. Nel 2007 un’importante novità:<br />
l’apertura del<strong>la</strong> sede distaccata di Cavriana<br />
e nel 2008 a Roverbel<strong>la</strong>.<br />
Al Circolo aderiscono anche l’Orchestra Sinfonica<br />
dei Colli Morenici, il quintetto dei Solisti<br />
Laurentini ed il Quartetto Diapason.<br />
Sito WEB: www.bandaguidizzolo.it<br />
La perfetta riuscita del<strong>la</strong> manifestazione è stata resa possibile<br />
grazie Consiglio Regionale Lombardia e alcuni sponsor:<br />
Fondazione NONSOLOARTE Franco Bombana, RI.VA.S s.r.l. di<br />
Sartori Luigino, Furio Geom. Sandro, BBF S.r.l. di Gambetti<br />
fotografie di:<br />
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Il Chrysler Building con i<br />
suoi 319 metri d’altezza<br />
In posa con un<br />
cagnolino vio<strong>la</strong><br />
New York vista<br />
dal mare<br />
Roberto Lucchini, Marco<br />
Gottardi, il console<br />
generale a New York,<br />
Francesco Maria Talò<br />
e Carlo Maccari al<strong>la</strong><br />
serata di ga<strong>la</strong><br />
11
12<br />
salute<br />
Argomenti medici semplificati da Elodio Perani di Guidizzolo<br />
Mente e cervello:<br />
da evidenze sacre e filosofiche<br />
a cenni di neuroscienze<br />
In tono semplicistico ma molto pratico<br />
il cervello si definisce un organo materiale che<br />
ospita <strong>la</strong> mente, produttrice del pensiero.<br />
Il pensiero è il generatore di tutte le<br />
idee.<br />
Dall’Evangelo di Giovanni apprendiamo<br />
che, quando Dio Padre ha creato l’uomo<br />
a sua immagine e somiglianza (Et ait Deus: faciamus<br />
hominem ad imaginem et similitudinem<br />
nostram...) e gli ha trasmesso il proprio Verbo<br />
(In principio erat Verbum et Verbum erat apud<br />
Deum...) si è riferito al<strong>la</strong> persona del figlio Gesù<br />
Cristo perchè, essendo incarnato, si assimi<strong>la</strong>va<br />
all’uomo terreno.<br />
Il Verbo è <strong>la</strong> Sapienza e <strong>la</strong> Sapienza si<br />
esprime attraverso le facoltà mentali.<br />
La filosofia razionalistica di Cartesio,<br />
basata esclusivamente sul<strong>la</strong> teoria innatistica<br />
del<strong>la</strong> conoscenza (Cogito ergo sum) capovolgeva<br />
completamente <strong>la</strong> logica biblica ma già<br />
i cartesiani, anzichè puntare esclusivamente<br />
sull’evidenza del “cogito”, posero <strong>la</strong> possibilità<br />
di raggiungere <strong>la</strong> conoscenza attraverso l’opera<br />
di Dio.<br />
A mio avviso, Scienza e Fede hanno<br />
sempre “finto” di contrapporsi ben sapendo<br />
che <strong>la</strong> dinamica cerebrale non può prescindere<br />
dal “Verbum” trasmesso da Dio.<br />
A questo punto, per mia inadeguatezza,<br />
non intendo entrare nell’assoluto insegnamento<br />
di Benedetto XVI che ci stà dimostrando<br />
come si possa razionalizzare <strong>la</strong> fede (gli unici<br />
che non hanno capito sono i “cervelloni” di<br />
Bratis<strong>la</strong>va e del<strong>la</strong> “Sapienza” di Roma).<br />
Tenterei invece di fare alcuni cenni di neuroscienze<br />
con <strong>la</strong> speranza di poter idealmente<br />
concludere con “Sum ergo cogito”.<br />
Il cervello è una struttura modu<strong>la</strong>re<br />
che, secondo calcoli, dall’origine dell’uomo<br />
(anni 10 -9 ) ad oggi, aumenta di 10 neuroni all’anno.<br />
Rappresenta e divulga dei concetti,<br />
partendo da immagini proprie che pesca in un<br />
magazzino, anche inconscio, di notizie con una<br />
velocità di 10 23 .<br />
Si pensi che quel<strong>la</strong> del computer, per<br />
noi strabiliante, è di 10 15 .<br />
Il cervello quindi e<strong>la</strong>bora anche al di<br />
fuori del<strong>la</strong> coscienza ribadendo che l’inconscio,<br />
pur essendo un magazzino di notizie, per<br />
rappresentare e divulgare dei concetti ha bisogno<br />
di immagini; ne sono prova gli animali che<br />
rispondono non per imitazione ma per vantaggio.<br />
Le emozioni, ad esempio, sono reazioni<br />
fisiologiche che in un certo senso ostaco<strong>la</strong>no<br />
il ragionamento ma favoriscono <strong>la</strong> normale conoscenza.<br />
Esse sono governate da ormoni neuromodu<strong>la</strong>tori<br />
che facilitano l’attenzione (sistema<br />
noradrenergico), <strong>la</strong> selettività (sistema colinergico),<br />
control<strong>la</strong>no le risposte (sistema serotoninergico)<br />
e <strong>la</strong> loro velocità (sistema dopaminergico).
Nell’ipotesi di un evento patologico<br />
(neuroabduzione) si può arrivare al<strong>la</strong> confusione,<br />
al delirio, allo stupore (mancanza di attività<br />
spontanea), al coma o stato vegetativo (sindrome<br />
apallica) ma quando si usa <strong>la</strong> definizione<br />
“mutismo acinetico”, per significare coma<br />
vigile, non ci può essere espressione perchè<br />
il concetto corticale di “vigile” non è materialmente<br />
accettato.<br />
Il recentissimo capovolgimento concettuale<br />
secondo cui non è più possibile sentenziare<br />
lo stato mortale in presenza di un E.<br />
E. Gramma piatto deriva dal fatto che <strong>la</strong> morte<br />
vera non è quel<strong>la</strong> cerebrale ma quel<strong>la</strong> del tronco<br />
encefalico che è <strong>la</strong> sede di tutte le attività<br />
biologiche SETTEMBRE 2008 e vitali.<br />
Per quanto riguarda il versante del<strong>la</strong><br />
motricità finalizzata dobbiamo par<strong>la</strong>re di “neuroni<br />
minor” o visumotori o premonitori che percepiscono<br />
stimoli, essendo specifici per ogni<br />
forma di oggetto da toccare o da prendere,<br />
w w w . c a i o l a . c o m<br />
però funzionano anche con l’immaginazione e<br />
formano le mappe motorie che sono molte per<br />
ogni organo o parte del corpo.<br />
L’esempio più chiaro è quello del bambino<br />
che segna<strong>la</strong> <strong>la</strong> decisione, dopo che il cervello<br />
l’ha già fatto, indicando e toccando quello<br />
che lo colpisce e ciò dimostra che l’attività cerebrale<br />
produce il comportamento.<br />
Il suo cervello in utero si sviluppa in<br />
maniera impressionante: da zero grammi in<br />
270 giorni arriva a pesare 400 grammi (circa 1,5<br />
grammi/giorno).<br />
Nei primi 6 mesi dopo <strong>la</strong> nascita il cranio<br />
del bambino con il cervello aumentano il<br />
loro volume di circa 1 cm3 al mese mentre nei<br />
NOVEMBRE 2008<br />
secondi 6 mesi incrementano di 1/5 cm3 .<br />
Lo sviluppo cerebrale del primo anno<br />
di vita non può essere ripetuto nemmeno in tutto<br />
il resto del<strong>la</strong> vita di una persona longeva.<br />
Per quanto riguarda il valore funzionale<br />
lo sviluppo in ognuno dei primi 6 mesi del<br />
bambino è paragonabile a quello di un anno negli<br />
altri tempi del<strong>la</strong> vita e in ognuno dei secondi<br />
6 mesi è paragonabile a quello di 6 mesi dello<br />
stesso adulto.<br />
Si deduce quindi che il valore dei tempi<br />
di sviluppo neurofunzionale del primo anno di<br />
vita è fondamentale e che il bambino per crescere<br />
cerebralmente non abbisogna di partico<strong>la</strong>ri<br />
attenzioni mentre l’autocoscienza viene<br />
acquisita quando si riconosce allo specchio.<br />
Nel mondo animale solo gli scimpanzè<br />
hanno questa facoltà.<br />
Voglio infine accennare al problema<br />
del<strong>la</strong> memoria procedurale del neuroleso che<br />
F A L E G N A M E R I A<br />
ha stimoli pur asserendo di non averli.<br />
In realtà sono più veri durante il sonno<br />
perchè sono avulsi da condizionamenti di vario<br />
genere.<br />
Se poi entriamo nel<strong>la</strong> sfera specifica<br />
del videoleso scopriamo che nell’emicampo<br />
considerato cieco esiste ugualmente una visione<br />
alterata inconscia, completamente percettiva,<br />
di figure fra campo integro e campo cieco.<br />
Questo fenomeno è registrabile con<br />
l’esame dei potenziali evocati.<br />
Qui fermo il mio argomento sperando<br />
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“La casa dei tuoi sogni”<br />
ancora una volta di essere accettato per lo<br />
scopo e il significato di questi nostri incontri.<br />
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13
14<br />
Noi e <strong>la</strong> legge<br />
A cura di Laura Leorati, avvocato<br />
I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale<br />
Guida in stato di ebrezza<br />
Le recenti modifiche in materia introducono<br />
pene progressivamente in aumento in re<strong>la</strong>zione<br />
al maggior tasso alcolemico riscontrato nonché<br />
al<strong>la</strong> pericolosità sociale del conducente.<br />
Ne derivano tre distinte fattispecie di reato,<br />
rubricate alle lettere a), b) e c) dell’articolo 186<br />
Codice del<strong>la</strong> Strada.<br />
“Chiunque guida in stato di ebbrezza è<br />
punito, ove il fatto non costituisca più<br />
grave reato:<br />
a) con l’ammenda da euro 500 a euro<br />
2000, qualora sia stato accertato un<br />
valore corrispondente ad un tasso<br />
alcolemico superiore a 0,5 e non superiore<br />
a 0,8 grammi per litro (g/l).<br />
All’accertamento del reato consegue<br />
<strong>la</strong> sanzione amministrativa accessoria<br />
del<strong>la</strong> sospensione del<strong>la</strong> patente di<br />
guida da tre a sei mesi;<br />
b) con l’ammenda da euro 800 a euro<br />
3.200 e l’arresto fino a tre mesi, qualora<br />
sia stato accertato un valore corrispondente<br />
ad un tasso alcolemico<br />
superiore a 0,8 e non superiore a 1,5<br />
grammi per litro (g/l). All’accertamento<br />
del reato consegue in ogni caso <strong>la</strong><br />
sanzione amministrativa accessoria<br />
del<strong>la</strong> sospensione del<strong>la</strong> patente di<br />
guida da sei mesi ad un anno;<br />
c) con l’ammenda da euro 1.500 a<br />
euro 6.000, l’arresto fino a sei mesi,<br />
qualora sia stato accertato un valore<br />
corrispondente ad un tasso alcolemico<br />
superiore a 1,5 grammi per litro<br />
(g/l). All’accertamento del reato consegue in<br />
ogni caso <strong>la</strong> sanzione amministrativa accessoria<br />
del<strong>la</strong> sospensione del<strong>la</strong> patente di guida da<br />
uno a due anni”.<br />
Qualora il conducente in stato di ebbrezza abbia<br />
provocato un incidente stradale, le pene sono<br />
raddoppiate ed è disposto il fermo amministrativo<br />
del veicolo, di proprietà del conducente, per<br />
novanta giorni.<br />
Come si evince dal sopra indicato testo normativo,<br />
all’accertamento del reato consegue<br />
<strong>la</strong> sanzione amministrativa del<strong>la</strong> sospensione<br />
del<strong>la</strong> patente di guida. Secondo le parole del<strong>la</strong><br />
suprema corte, trattasi di provvedimento preventivo<br />
ed irrogabile dal Prefetto, avente natura<br />
caute<strong>la</strong>re e provvisoria volta ad impedire che,<br />
nelle more del processo penale, il conducente<br />
arrechi reiteratamente pericolo ad altri soggetti.<br />
Avverso l’ordinanza prefettizia è ammessa<br />
opposizione al Giudice di Pace territorialmente<br />
competente entro 30 giorni dal<strong>la</strong> data del<strong>la</strong><br />
notifica per chiedere, in via principale, di sospendere<br />
l’applicazione del<strong>la</strong> sanzione di sospensione<br />
del<strong>la</strong> patente e, quindi, l’immediata<br />
restituzione del<strong>la</strong> stessa o, in subordine, <strong>la</strong> riduzione<br />
al minor tempo possibile del<strong>la</strong> durata di<br />
tale sanzione. Il ricorso in opposizione troverà<br />
verosimilmente accoglimento nel<strong>la</strong> misura in<br />
cui si riesca a dimostrare che non sussistono<br />
fondati elementi di responsabilità in ordine al<strong>la</strong><br />
lesione dell’altrui incolumità.<br />
Esemplificando, <strong>la</strong> linea difensiva sopra esposta<br />
sarà ragionevolmente sostenibile qualora<br />
sussistano obiettive condizioni quali <strong>la</strong> riconducibilità<br />
del tasso alcolemico accertato al<strong>la</strong><br />
prima fascia (superiore a 0,5 e non superiore a<br />
0,8 grammi per litro) re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> più lieve fattispecie<br />
di reato, <strong>la</strong> circostanza che il conducente<br />
non si sia reso colpevole di aver provocato<br />
un sinistro stradale o, in generale, l’assenza di<br />
accertamento in ordine a circostanze sintomatiche<br />
dello stato di ebbrezza, desumibili in partico<strong>la</strong>re<br />
dallo stato del soggetto e del<strong>la</strong> condotta<br />
di guida.
Noi e il fisco<br />
A cura di Giulia Avanzi, ragioniere commercialista<br />
I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale<br />
Un nuovo obbligo<br />
Da poche settimane è entrato in vigore un<br />
provvedimento legis<strong>la</strong>tivo che impone ai datori<br />
di <strong>la</strong>voro di comunicare al medico competente<br />
l’elenco dei dipendenti che svolgono mansioni<br />
che potrebbero provocare incidenti in stato di<br />
tossicodipendenza, anche occasionale. Sul<strong>la</strong><br />
base di nominativi forniti verranno avviati poi gli<br />
accertamenti sanitari periodici sul<strong>la</strong> tossicodipendenza.<br />
Tale norma è stata varata per evitare che persone<br />
che hanno fatto uso di sostanze stupefacenti,<br />
anche in modo occasionale, non possano svolgere<br />
mansioni che possano comportare rischi<br />
per <strong>la</strong> sicurezza, l’incolumità e <strong>la</strong> salute propria o<br />
di terzi. L’obbligo è quindi previsto, indipendentemente<br />
dalle informazioni personali di cui i datori<br />
di <strong>la</strong>voro posso essere a conoscenza, per tutti i<br />
dipendenti che svolgono ruoli inerenti attività di<br />
trasporto (ad. esempio <strong>la</strong> conduzione di mezzi<br />
di trasporto che richiedano <strong>la</strong> patente B, C, D o<br />
E) o una delle attività elencate nell’allegato I al<br />
provvedimento del 30 ottobre 2007, emesso dal<strong>la</strong><br />
Conferenza Unificata tra cui figurano ad esempio:<br />
- I conducenti, conduttori, manovratori e addetti<br />
agli scambi di altri veicoli con binario, rotaie o<br />
di apparecchi di sollevamento (anche i muletti),<br />
esclusi i manovratori di carri ponte con pulsantiera<br />
a terra e di monorotaie;<br />
- gli addetti ai pannelli di controllo del movimento<br />
nel settore dei trasporti;<br />
- gli addetti al<strong>la</strong> guida di macchine di movimentazione<br />
terra e merci.<br />
Il provvedimento contemp<strong>la</strong> due distinti livelli<br />
di accertamento: il primo, interamente affidato<br />
al medico competente, e un altro, di secondo<br />
livello, a cura delle strutture competenti con<br />
compiti di approfondimento diagnostico- accertativo.<br />
Il medico competente si attiva non appena<br />
il datore di <strong>la</strong>voro gli trasmette – per iscrit-<br />
to - i nominativi dei <strong>la</strong>voratori da sottoporre ad<br />
accertamento di assenza di tossicodipendenza<br />
e di assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope,<br />
anche saltuaria. Se il <strong>la</strong>voratore risulta<br />
positivo agli accertamenti di primo livello viene<br />
inviato dal medico al<strong>la</strong> struttura sanitaria competente<br />
per <strong>la</strong> visita medica; se egli rifiuta viene<br />
sospeso dalle mansioni a rischio. Si ricorda che<br />
tale circostanza non può costituire da so<strong>la</strong> motivo<br />
di licenziamento; il <strong>la</strong>voratore trovato positivo<br />
agli esami che decide di ricorrere al trattamento<br />
di riabilitazione viene sospeso, ma ha diritto al<strong>la</strong><br />
conservazione del posto di <strong>la</strong>voro. I contratti e<br />
gli accordi collettivi nazionali possono dettare<br />
regole più dettagliate, anche per <strong>la</strong> concessione<br />
dell’aspettativa.<br />
Il datore di <strong>la</strong>voro ha l’obbligo di inoltrare una<br />
nuova comunicazione al medico competente,<br />
ad ogni cambio delle mansioni di <strong>la</strong>voratori già<br />
in servizio o all’atto dell’ingresso di nuovi dipendenti.<br />
In ogni caso, tale comunicazione ha cadenza<br />
minima annuale.<br />
L’onere economico di tale nuovo obbligo è a carico<br />
del datore di <strong>la</strong>voro.<br />
E’ estremamente importante che tale obbligo<br />
venga osservato poiché per il datore di <strong>la</strong>voro<br />
che, in caso di svolgimento di una delle mansioni<br />
che comportano rischi per <strong>la</strong> salute e l sicurezza,<br />
ometta di far eseguire gli accertamenti prescritti<br />
prima dell’assunzione o quelli periodici, ovvero,<br />
in caso di accertato stato di tossicodipendenza,<br />
non faccia cessare il <strong>la</strong>voratore dallo svolgimento<br />
delle mansioni a rischio, viene punito<br />
con l’arresto da 2 a 4 mesi o con un ammenda da<br />
5.164,00 e 25.822,00 euro. Sono quindi sanzioni<br />
pesantissime.<br />
15
16<br />
Anima e cuore<br />
A cura di Sandra Tosi<br />
Per un raggio di sole che si chiama Simone<br />
Sei nato in un freddo giorno d’inverno da una<br />
donna che ti ha amato talmente tanto da donarti<br />
<strong>la</strong> vita. Poteva abortire, <strong>la</strong> legge italiana lo<br />
permette, ma ti ha fatto nascere e ti ha <strong>la</strong>sciato<br />
nel<strong>la</strong> cul<strong>la</strong> termica di un ospedale, certa che<br />
un’altra mamma e un papà ti avrebbero amato<br />
quanto lei.<br />
Tu, Simone, piccolo tesoro,<br />
non sei consapevole di<br />
quanto <strong>la</strong> tua nascita abbia<br />
rega<strong>la</strong>to a chi ti sta intorno.<br />
Ricordo, anni fa, quando ho<br />
conosciuto <strong>la</strong> tua mamma,<br />
in ospedale. Io non giovanissima,<br />
lei bel<strong>la</strong> come il<br />
sole, <strong>la</strong> vita che le sorrideva<br />
e un marito tenerissimo<br />
accanto.<br />
Un intervento e quel<strong>la</strong> diagnosi:<br />
difficilmente avrà<br />
una gravidanza…<br />
Per chi sogna una famiglia<br />
numerosa con tanti bambini,<br />
una sentenza simile<br />
sconvolge: non sei più una<br />
donna sei solo “una pancia<br />
vuota”.<br />
La prima reazione è <strong>la</strong> rabbia,<br />
i medici si sono sbagliati,<br />
poi <strong>la</strong> speranza del miracolo, tutti i mesi.<br />
E il dolore peggiore è quando ti ricoverano per<br />
accertamenti e, per mancanza di posti letto<br />
(??!) ti mettono in stanza con donne ricoverate<br />
per abortire. Stanno buttando via quello che<br />
per te sarebbe il dono più prezioso che Dio può<br />
farti e il tuo dolore si incastra stridendo con il<br />
loro…<br />
Il tempo passa e pensi a tutto l’amore che hai<br />
dentro, che cresce a dismisura quando i media<br />
danno notizie di bambini buttati nei cassonetti<br />
La Pael<strong>la</strong><br />
Menù del<strong>la</strong> casa:<br />
Antipasti di pesce<br />
Pael<strong>la</strong> al pescado<br />
Tel. 0376 818697<br />
via H. Dunant, 46 Guidizzolo (MN)<br />
www.ristorante<strong>la</strong>collinetta.it<br />
dell’immondizia, orfani, affamati o sfruttati.<br />
Io e <strong>la</strong> tua mamma abbiamo condiviso tutto<br />
questo e anche altro…<br />
Posso dire con un pizzico d’orgoglio che anche<br />
le mie esperienze, non tutte negative, hanno<br />
contribuito a portare papà e mamma fino a te,<br />
con l’iter burocratico per l’adozione.<br />
Loro hanno avuto <strong>la</strong> fortuna<br />
di trovare, fin dall’inizio,<br />
operatori stupendi che li<br />
hanno aiutati a crescere,<br />
capire, accettare. E io che<br />
li conoscevo bene, non<br />
avevo dubbi sull’esito finale:<br />
erano meravigliosi<br />
già prima di iniziare questa<br />
“gestazione”. E il tuo<br />
papà non accarezzava il<br />
pancione del<strong>la</strong> tua mamma<br />
perché era una “gravidanza”<br />
diversa <strong>la</strong> loro e<br />
molto più sofferta. Tu non<br />
eri nel<strong>la</strong> pancia, eri nel<br />
cuore, che diventava sempre<br />
più grande, ogni giorno<br />
che passava. E quando<br />
è arrivata <strong>la</strong> telefonata dal<br />
Tribunale dei Minori quel<br />
grande cuore si è aperto e<br />
sei arrivato tu.<br />
Ricordo le parole del tuo papà quando ti ha cul<strong>la</strong>to<br />
<strong>la</strong> prima volta: al<strong>la</strong> vita non posso chiedere<br />
di più! E qui mi fermo perché tu, come un raggio<br />
di sole, sei riuscito a cancel<strong>la</strong>re ricordi troppo<br />
dolorosi, che riemergono ogni tanto, annebbiati.<br />
Di W. Goethe ti regalo: “La felicità non va considerata<br />
una gioia passeggera, è invece una<br />
forza segreta che agisce lungo tutta una vita”.<br />
E-mail: sandratosi@gmail.com
L’Acquario di Genova<br />
Questa è <strong>la</strong> meta che <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse del “41” ha scelto per l’annuale gita organizzata dal<br />
Centro Culturale San Lorenzo in col<strong>la</strong>borazione con <strong>la</strong> Pro Loco.<br />
Una giornata splendida. Pullman al completo e<br />
alle 6 pronti per l’escursione verso il misterioso<br />
mondo che da oltre dieci anni è dedicato al<strong>la</strong><br />
vita nel mare.<br />
Un po’ di storia. L’Acquario di Genova è stato<br />
costruito in occasione di Expo ’92, celebrazione<br />
del quinto centenario del<strong>la</strong> scoperta del Nuovo<br />
Mondo da parte di Cristoforo Colombo, con l’intenzione<br />
di ristrutturare e valorizzare un’area,<br />
piena di storia e tradizioni, situata nel cuore del<br />
centro storico di Genova: il Porto Antico. Il progetto<br />
dell’area e dell’Acquario è dell’architetto<br />
genovese Renzo Piano, che ha voluto realizzare<br />
un’opera che diventasse parte integrante del<strong>la</strong><br />
città, abbattendo i muri di delimitazione che per<br />
anni hanno tenuto i genovesi lontani dai moli.<br />
Dall’estate del ‘98, l’Acquario di Genova si è arricchito<br />
con il rinnovamento di tutto il percorso<br />
e l’arrivo del<strong>la</strong> Grande Nave Blu, una vera nave<br />
con 2.500 metri quadrati di esposizione.<br />
Il tema dominante, <strong>la</strong> biodiversità, è sviluppato<br />
attraverso <strong>la</strong> riproduzione di ambienti e l’esposizione<br />
di animali tipici del Madagascar, scelto<br />
come paese simbolo per <strong>la</strong> ricchezza delle specie<br />
che in esso vivono.<br />
Con 1.300.000 visitatori annui, si colloca tra le<br />
principali mete turistico-culturali in Italia.<br />
L’Acquario consta di 70 vasche che riproducono<br />
ambienti marini, <strong>la</strong>custri e terrestri. Sono<br />
circa 800<br />
le specie ospitate, con oltre 10.000 esemp<strong>la</strong>ri<br />
tra pesci, rettili, anfibi, mammiferi, uccelli ed<br />
invertebrati.<br />
Al termine del<strong>la</strong> visita, con gli occhi ancora pie-<br />
ni delle meraviglie appena viste e con il desiderio<br />
di tornare per una visita più approfondita.<br />
Dopo un pranzo, rigorosamente a base di pesce,<br />
si è potuto visitare il “Galeone Neptune”<br />
che era servito per il film “I pirati”, e <strong>la</strong> Genova<br />
vecchia che si affaccia sul porto con i suoi caratteristici<br />
vicoli.<br />
Oriano Parmeggiani, con il suo pullman e <strong>la</strong> sua<br />
disponibilità, è stato uno squisito anfitrione e ci<br />
ha offerto un’abbondante co<strong>la</strong>zione e una gustosa<br />
cena al ritorno.<br />
Filippo Cerini<br />
Nelle foto:<br />
Un “corallo molle”<br />
e una splendida “medusa”,<br />
fotografati durante <strong>la</strong> visita<br />
17
18<br />
Finocchio alle noci<br />
a cura di Donatel<strong>la</strong> Lusenti<br />
Ricetta per 4 persone<br />
Ingredienti<br />
Ingredienti<br />
4 finocchi grossi<br />
100 g di fontina<br />
100 g di parmigiano grattugiato<br />
30 g di burro<br />
12 gherigli di noce<br />
10 g di farina integrale<br />
noce moscata<br />
sale e pepe<br />
Preparazione<br />
Mondate i finocchi, <strong>la</strong>vateli, affettateli a spicchi<br />
e fateli lessare in acqua sa<strong>la</strong>ta per 15 minuti<br />
circa.<br />
A fine cottura sgoccio<strong>la</strong>teli molto bene e asciugateli<br />
tamponandoli con carta da cucina.<br />
Disponeteli in una pirofi<strong>la</strong> imburrata e spolverizzata<br />
con <strong>la</strong> farina.<br />
Tagliate a dadini <strong>la</strong> fontina; tritate finemente i<br />
gherigli di noce.<br />
Distribuite uniformemente sui finocchi <strong>la</strong> fontina,<br />
il trito di noci, una grattata di noce moscata<br />
e il parmigiano grattugiato; insaporite infine con<br />
un pizzico di sale e una “macinata” di pepe.<br />
Completate cospargendo con qualche fiocchetto<br />
di burro e cuocete i finocchi nel forno<br />
già caldo a 180 °C per 15 minuti finché saranno<br />
gratinati e si formerà una crosticina dorata.<br />
Servite subito.<br />
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19
20<br />
La Camorra<br />
di Martina Grandelli<br />
“Te devi capì che <strong>la</strong> camorra nun ce stà!” Antonio,<br />
pugliese.<br />
Negli ultimi mesi si è par<strong>la</strong>to molto di Roberto<br />
Saviano e del suo libro “Gomorra” che denuncia<br />
le organizzazioni camorriste e i loro traffici<br />
internazionali. E <strong>la</strong> gente si meraviglia. Si chiede<br />
come sia possibile tutto ciò e mette in dubbio<br />
le parole di Saviano. Ipocrisia. Ipocrisia di<br />
chi fa finta di non vedere e di chi vive in una<br />
campana di vetro. La camorra è sempre esistita.<br />
Fin dal<strong>la</strong> nascita dell’Italia come nazione,<br />
c’è sempre stato chi ha <strong>la</strong>vorato per queste<br />
organizzazioni, sebbene ancora non avessero<br />
il nome di Camorra.<br />
Le violenze sono pesanti, quasi da togliere il<br />
respiro: ricatti, pressioni, minacce; poi ci sono<br />
anche le morti, quelle scomode, taciute per<br />
paura. È <strong>la</strong> paura a nutrire i camorristi e a renderli<br />
forti.<br />
Ieri, mi ha colpito un fatto di cronaca nera al<br />
telegiornale: un uomo che aveva coinvolto tutta<br />
<strong>la</strong> famiglia in un traffico illegale di droga. Dalle<br />
immagini si vedeva il nipote di circa otto anni<br />
che, affacciandosi al<strong>la</strong> finestra al piano terreno<br />
dell’abitazione, porgeva velocemente <strong>la</strong> droga<br />
ad un acquirente, arrivato in moto. In un attimo<br />
hanno trabal<strong>la</strong>to i miei ideali di “famiglia” e si è<br />
figurata in me l’idea di “c<strong>la</strong>n”. Per chi ha letto il<br />
libro “Gomorra” o ha visto il film, è facile ricordare<br />
le scene girate a Scampia e Castelvolturno,<br />
in abitazioni dalle piccole squallide stanze,<br />
dove il c<strong>la</strong>n si riunisce (uso il presente, perché<br />
questa è una dura realtà) ad escogitare piani<br />
ed ad organizzare traffici e ricatti. Immagino il<br />
fumo nelle stanze, delle banconote appoggiate<br />
su di un anonimo tavolo in legno e le armi,<br />
dai coltelli ai ka<strong>la</strong>shnikov, in mano anche ai più<br />
piccoli.<br />
Nelle zone del sud Italia dove <strong>la</strong> camorra è realtà<br />
viva, i bambini non esistono: crescono troppo<br />
in fretta, passando dai giocattoli a questioni<br />
più grandi di loro. Si ispirano a falsi modelli<br />
con auto costose e soldi in tasca: i camorristi<br />
sanno come comprare i giovani e questi ultimi<br />
sono disposti a vendere l’anima per il denaro,<br />
<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>rità ed il “rispetto” dei loro coetanei.<br />
Diventare grandi non è facile, gli “eroi” cui far<br />
riferimento o sono negativi o del tutto nulli, e<br />
gli appigli di salvezza per uscire da questi c<strong>la</strong>n<br />
diventano sempre più radi. La risalita è un continuo<br />
scivo<strong>la</strong>re su una parete di vetro. Manca<br />
<strong>la</strong> volontà, e soprattutto il saper comprendere<br />
cosa è giusto: capire che non si può bruciare<br />
il negozio di un commerciante che non paga<br />
il pizzo, né uccidere il fratello di un uomo che<br />
ha denunciato le violenze subite. Sembra una<br />
realtà lontana da noi, eppure questi fatti, all’ordine<br />
del giorno, risuonano come “normali” nelle<br />
teste dei giovani pugliesi. E ora non si vuole<br />
fare di tutta l’erba un fascio, solo spiegare che<br />
molti non afferrano a fondo <strong>la</strong> gravità delle loro<br />
azioni: <strong>la</strong>sciano presto <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>, impugnano le<br />
armi e vengono iniziati a questa “carriera”.<br />
Nonostante le forze dell’ordine cerchino di<br />
contrastare questo fenomeno, <strong>la</strong> situazione è<br />
grave e l’organizzazione ramificata ed internazionale.<br />
Non per niente ora Saviano non vive<br />
più: è costretto a girare con <strong>la</strong> guardie del corpo<br />
a cui fa rischiare <strong>la</strong> vita continuamente.<br />
È davvero inutile spiegare perché egli ora cerchi<br />
tranquillità all’estero, lontano, almeno in<br />
parte, dagli uomini che l’hanno minacciato di<br />
morte e dai giornali che gridano continuamente<br />
il suo nome.<br />
Saviano è diventato uno spettro che si trascina<br />
di convegno in convegno, lontano dal<strong>la</strong><br />
famiglia e più ancora dal pensar di crearsene<br />
una. Amici, ex compagni di scuo<strong>la</strong>, parenti, tutti<br />
cancel<strong>la</strong>ti. Questo il prezzo del<strong>la</strong> verità.<br />
Molti politici hanno detto “L’Italia è con lui”,<br />
ma chi davvero, tra di noi, avrebbe avuto tale<br />
coraggio? Questi sono gli eroi da cui prendere<br />
esempio, altro che veline e calciatori!<br />
I camorristi continueranno a dettar legge finche<br />
esisterà <strong>la</strong> paura, il terrore di dire <strong>la</strong> verità,<br />
di ribel<strong>la</strong>rsi. È vero sì che l’ultimo pugliese che<br />
ha avuto il coraggio di denunciare un c<strong>la</strong>n si<br />
è trovato <strong>la</strong> fabbrica bruciata e ora non ha più<br />
niente se non <strong>la</strong> sua forza di volontà e <strong>la</strong> sua<br />
voglia di giustizia, ma quando diremo basta ai<br />
camorristi? Quando decideremo di non essere<br />
più pecore, ma leoni?<br />
La paura può avere fine?<br />
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Games area<br />
a cura di Davide Truzzi<br />
I lettori possono suggerire argomenti che siano di interesse generale<br />
Le grandi uscite invernali<br />
Propongo, al lettore, le grandi uscite videoludiche di questo ricchissimo inverno<br />
2008, specificandone <strong>la</strong> data e <strong>la</strong> piattaforma di appartenenza.<br />
31 Ottobre 2008<br />
- Fallout 3, disponibile per Xbox 360, Ps3, PC.<br />
7 Novembre 2008,<br />
- Gears of war 2, disponibile per Xbox 360.<br />
- Little Big P<strong>la</strong>net, Disponibile per Ps3.<br />
11 Novembre 2008,<br />
- Call of Duty: World at War, disponibile<br />
per tutte le piattaforme.<br />
14 Novembre 2008,<br />
- Naruto: The Broken Bond, disponibile<br />
per Xbox 360.<br />
- Spiderman: Il regno delle ombre, disponibile<br />
per tutte le piattaforme.<br />
- Mirror’s Edge, Disponibile per Xbox 360, Ps3.<br />
20 Novembre 2008,<br />
- The Last Remnant, Disponibile per Xbox 360.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
21 Novembre 2008,<br />
- Need for Speed: Undercover, Disponibile<br />
per Xbox 360.<br />
- Left 4 Dead, Disponibile per Xbox 360.<br />
28 Novembre 2008,<br />
- Resistance 2, Disponibile per Ps3.<br />
- LocoRoco 2, Disponibile per Psp.<br />
5 Dicembre 2008,<br />
- Prince of Persia, Disponibile per Xbox<br />
360, Ps3, PC.<br />
- Damnation, Disponibile per Xbox 360,<br />
Ps3, Pc.<br />
15 Dicembre 2008,<br />
- Rock Band 2, Disponibile per Xbox<br />
360, Ps3.<br />
<br />
<br />
<br />
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21
22<br />
Psicologia<br />
a cura del<strong>la</strong> Dott.ssa Giulia Stuani<br />
I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale<br />
La paura dell’Altro<br />
Negli ultimi anni assistiamo sempre più frequentemente<br />
al popo<strong>la</strong>rsi delle nostre città da parte<br />
di immigranti da Paesi stranieri, cosa che peraltro<br />
il nostro Paese ha fatto fino a non molti decenni<br />
fa nei confronti di altri Paesi considerati<br />
più ricchi. Questa migrazione di massa, non solo<br />
nelle città, ma anche nei nostri paesini, potrebbe<br />
essere considerata un’opportunità di scambio e<br />
di crescita, di condivisione, di conoscenza; basti<br />
pensare all’esempio londinese, in cui le varie<br />
razze e culture convivono serenamente.<br />
Tuttavia, nel nostro Paese si sta verificando<br />
sempre più facilmente quel<strong>la</strong> che può essere<br />
definita “<strong>la</strong> paura dell’Altro”, il timore del diverso,<br />
tanto da sentire sempre più frequentemente<br />
persone dire che non vogliono più uscire da sole<br />
di sera perché si sentono minacciate dalle persone<br />
di diversa etnia che frequentano le nostre<br />
strade in tarda serata.<br />
Ma da cosa viene questa paura? Indubbiamente<br />
le abitudini, i credo religiosi e quindi le condotte<br />
comportamentali che si adottano, i valori, le lingue<br />
così differenti tra loro pongono a volte dei<br />
limiti che possono sembrare inconciliabili con i<br />
nostri, ma non è solo tutto questo che porta al<strong>la</strong><br />
paura.<br />
Piuttosto, <strong>la</strong> paura viene concepita, si insinua<br />
nell’homo italicus a partire dalle informazioni<br />
che ad esso arrivano quotidianamente; quante<br />
volte succede di sentire un telegiornale dire<br />
“albanese uccide <strong>la</strong> moglie” o “marocchino travolge<br />
sul<strong>la</strong> strada un anziano” e così via? Come<br />
mai succede di rado di sentir dire “italiano spara<br />
a connazionale”? Perché <strong>la</strong> provenienza di una<br />
persona che commette un misfatto è importante<br />
solo se questa non è italiana? In fin dei conti,<br />
molti dei crimini commessi in Italia vengono<br />
svolti da italiani!<br />
Il risultato di questa “manovra” d’informazione è<br />
un legame nell’inconscio collettivo che unisce il<br />
non-italiano al crimine, pertanto tutti coloro che<br />
non sono nati in Italia saranno sicuramente persone<br />
che commetteranno crimini o, comunque,<br />
di cui non ci si può fidare. In qualche modo succede<br />
che si faccia di tutta l’erba un fascio.<br />
Con queste righe non si vuole negare che esistano<br />
persone di provenienza straniera che<br />
commettono reati, ma si vorrebbe precisare che<br />
ne esistono altrettante, se non di più, sul nostro<br />
territorio, che svolgono gli stessi crimini e sono<br />
italiani al cento per cento.<br />
Succede poi che questa erronea generalizzazione<br />
inconscia trovi supporto, considerato tangibile,<br />
nel momento in cui gli immigrati <strong>la</strong>vorano al<br />
posto degli italiani, comprano le loro case, i loro<br />
figli vanno nelle nostre scuole non pagando ciò<br />
che un italiano paga facendo i salti mortali…in<br />
qualche modo “rubano il territorio e <strong>la</strong> vita che<br />
di diritto è dell’italiano”. Cerchiamo però di fare<br />
una considerazione: se tutto questo succede,<br />
dipende forse dal fatto che il nostro Stato arriva<br />
a permettere questo, non perché “lo straniero<br />
cattivo” lo prende a forza! Non è compito di una<br />
psicologa analizzare politicamente l’argomento,<br />
ma si vuole in questa sede far riflettere sul fatto<br />
che se una re<strong>la</strong>zione (italiano-straniero) non<br />
funziona, <strong>la</strong> colpa è di entrambe le parti che si<br />
re<strong>la</strong>zionano e di tutto ciò che nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione entra<br />
a farne parte (illusioni, false credenze, generalizzazioni,<br />
Stato poco protettivo e chi più ne ha<br />
più ne metta). A voi <strong>la</strong> scelta di potervi sentire<br />
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Bimbi nati nel 2008<br />
Come è tradizione, nel primo numero dell’anno, “<strong>la</strong> <strong>Notizia</strong>” pubblica le fotografie dei<br />
bimbi nati nell’anno precedente, il 2008. I genitori che desiderano aderire all’iniziativa<br />
aperta, oltre che ai guidizzolesi, a tutti coloro che ricevono “<strong>la</strong> <strong>Notizia</strong>” e che sono in<br />
qualche modo legati al nostro paese.<br />
Le foto devono essere consegnate entro<br />
il 10 gennaio 2009 presso:<br />
- Sede del<strong>la</strong> Redazione:<br />
via Virgilio, 25 tel. 348 3115232<br />
e-mail: redazione@<strong>la</strong>notiziaguidizzolo.com<br />
- Municipio:<br />
UIfficio Anagrafe sig.re Marianna Conchieri<br />
e Laura Trevini<br />
- Foto & Video di Bottoli e Bertani,<br />
via IV Novembre, 2 - 0376 840112<br />
Presso lo studio fotografico Bottoli & Bertani,<br />
è possibile eseguire gratuitamente <strong>la</strong> foto da<br />
pubblicare.<br />
23
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Poesia alle montagne<br />
Quanto sono grandi e luminosi il cuore e <strong>la</strong> mente dei bimbi! I loro occhi incantati trasfigurano <strong>la</strong><br />
realtà, <strong>la</strong> superano, <strong>la</strong> ricreano e ce <strong>la</strong> restituiscono “trasognata”. Tale è il poeta.<br />
Così è del tutto “normale” per gli occhi estatici di Irene vedere l’imponenza dei giganti di roccia<br />
che, toccando il cielo, si stagliano nell’azzurro; e sono vivi per il verde dei pini, mentre il selvatico<br />
sottobosco li rende fieri e superbi.<br />
Sono anche chiacchierini per il gorgoglìo dei ruscelli e minacciosi per l’impeto dei torrenti. E<br />
intriganti per l’intricato <strong>la</strong>birinto di felici sentieri d’incontri e di scoperte.<br />
Né possono mancare al quadro vibrante e multicolore tocchi di pennello per abbracciare, come<br />
nell’arcobaleno, luci ed ombre. Tale è il pittore.<br />
Filippo Cerini<br />
o<br />
Poesia alle montagne<br />
Oh montagne regnate dai pini<br />
<strong>la</strong> natura rappresentate.<br />
Oh montagne fatte di roccia<br />
l’imponenza voi siete.<br />
Oh montagne popo<strong>la</strong>te di ‘‘selvatico’’<br />
nel<strong>la</strong> fierezza vi ergete.<br />
Oh montagne che toccate il cielo<br />
stampate nell’azzurro vi presentate.<br />
Oh montagne solcate dai fiumi<br />
sono <strong>la</strong> potenza che vi accompagna.<br />
Oh montagne di luci e ombre schizzate<br />
un arcobaleno voi sembrate.<br />
Oh montagne di sentieri un <strong>la</strong>birinto<br />
sono <strong>la</strong> felicità che donate.<br />
Poesia di: Irene Biancardi (anni 10) Valle Dorizzo Maggio 2008<br />
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Frutta di stagione: Kiwi<br />
Vengono coltivati a pergo<strong>la</strong>to robusto, perché i frutti pesano. D’estate il fogliame,<br />
folto e rigoglioso, crea una piacevole frescura, mentre d’inverno, dopo <strong>la</strong> caduta<br />
delle foglie, restano i frutti appesi sui tralci spogli: uno spettacolo a vedersi!<br />
Possono anche essere raccolti a novembre e conservati in casa, al riparo dal<strong>la</strong><br />
luce, fino al<strong>la</strong> primavera.<br />
Felice Poletti dopo aver mostrato, con orgoglio,<br />
<strong>la</strong> sua “piantagione” racconta <strong>la</strong> sua passione, il<br />
suo hobby:” vivo in campagna e ho sempre coltivato<br />
frutta: di ogni specie, con tante varietà, con<br />
produzione abbondante (per <strong>la</strong> famiglia), in modo<br />
da raccoglierne tutti i mesi dell’anno. Mi sono cimentato<br />
con successo anche nel<strong>la</strong> coltivazione<br />
del Kiwi (a livello commerciale). Possiedo diverse<br />
piante femminili e maschili: da tempo raccolgo<br />
diversi quintali di frutti ogni anno”. La tangibile<br />
soddisfazione del signor Poletti per i suoi kiwi ci<br />
ha incuriosito tanto, desiderando così conoscere<br />
vita, morte e miracoli del kiwi. E siamo rimasti soddisfatti!<br />
Il kiwi (Actinidia chinensis) è una pianta<br />
originaria del<strong>la</strong> Cina (nota con il nome yang-tao).<br />
Il nome kiwi è stato dato al<strong>la</strong> pianta in Nuova Ze<strong>la</strong>nda<br />
(dal nome dell’uccello che rappresenta il<br />
simbolo di questa nazione); è proprio in Nuova Ze<strong>la</strong>nda<br />
che ebbe inizio <strong>la</strong> coltivazione intensiva dei<br />
kiwi, che poi si è diffusa in molte altre nazioni. Attualmente<br />
l’Italia è il maggior produttore mondiale<br />
di kiwi (300.000 tonnel<strong>la</strong>te su 800.000 globali).<br />
Il kiwi nostrano è reperibile sul mercato da novembre<br />
a giugno.<br />
I kiwi vengono soprattutto consumati freschi, ma<br />
possono anche essere utilizzati per <strong>la</strong> preparazione<br />
di conserve, macedonie, marmel<strong>la</strong>te, sciroppi<br />
e succhi.<br />
Viene chiamato il frutto del<strong>la</strong> salute, forse per le<br />
Principali componenti<br />
per 100 g di kiwi<br />
Acqua<br />
Proteine<br />
Lipidi<br />
Sodio<br />
Potassio<br />
Ferro<br />
Calcio<br />
Fosforo<br />
Vitamina C<br />
g<br />
g<br />
g<br />
mg<br />
mg<br />
mg<br />
mg<br />
mg<br />
mg<br />
84,6<br />
1,2<br />
0,6<br />
5<br />
400<br />
0,5<br />
25<br />
70<br />
85<br />
sue notevoli proprietà benefiche: infatti è un concentrato<br />
di nutrienti di alto valore biologico. Dal<br />
punto di vista nutrizionale vanta una quantità di<br />
vitamina C superiore a quel<strong>la</strong> degli agrumi. Infatti<br />
nel kiwi ci sono 85 mg di vitamina C ogni 100 g,<br />
mentre in arance, limoni e pompelmi <strong>la</strong> quantità<br />
varia fra i 50 e i 60 mg. I kiwi vengono solitamente<br />
venduti acerbi, per una migliore conservazione,<br />
per cui vanno fatti maturare dopo l’acquisto, attendendo<br />
qualche giorno prima di consumarli.<br />
Filippo Cerini<br />
25
26<br />
Festa a Birbesi<br />
E’ tradizione seco<strong>la</strong>re che nel<strong>la</strong> Parrocchia di<br />
Birbesi, <strong>la</strong> seconda domenica di ottobre, venga<br />
festeggiata <strong>la</strong> Madonna del Santo Rosario.<br />
Da quanto si conosce attraverso i documenti,<br />
esisteva, nel XVIII secolo, una Compagnia del<br />
Santo Rosario che curava l’aspetto devozionale<br />
ed era dotata di proprie rendite e che aveva<br />
contribuito all’erezione dell’omonimo altare, risalente<br />
all’anno 1749.<br />
Grandi e intensi erano gli onori tributati al<strong>la</strong><br />
Madonna nel<strong>la</strong> sua festa e tra questi una processione<br />
che si snodava per le vie del paese.<br />
La tradizione è continuata nel corso dei secoli<br />
tanto da arrivare fino a noi. Quest’anno, poi,<br />
Birbesi ha vissuto un momento partico<strong>la</strong>rmente<br />
intenso, in quanto vi è stata <strong>la</strong> presenza alle<br />
celebrazioni del vescovo emerito di Mantova<br />
mons. Egidio Caporello.<br />
La sagra del<strong>la</strong> Madonna del Rosario è stata<br />
spiritualmente preparata durante <strong>la</strong> settimana<br />
con <strong>la</strong> recita del Santo Rosario in chiesa, al<strong>la</strong><br />
quale ha partecipato un buon numero di fedeli.<br />
Domenica 12 ottobre, poi, vi è stata <strong>la</strong> sentita<br />
e affol<strong>la</strong>ta Messa, solennizzata dai canti del<strong>la</strong><br />
locale corale parrocchiale, a cui è seguita <strong>la</strong><br />
processione.<br />
Il tutto è stato concluso da un rinferesco in oratorio.<br />
E’ <strong>la</strong> seconda volta che un vescovo guida una<br />
processione a Birbesi: il primo fu mons. Do-<br />
cronaca<br />
menico Menna nell’anno 1934 (in quel caso<br />
fu portato il simu<strong>la</strong>cro del Sacro Cuore) ed<br />
ora mons. Caporello, il quale ha ricordato che<br />
nello stesso giorno, ma di ventidue anni fa, ad<br />
un mese dal suo ingresso in Diocesi, era già<br />
a Birbesi a celebrare <strong>la</strong> Santa Messa, in occasione<br />
dell’inaugurazione dei restauri del<strong>la</strong><br />
chiesa parrocchiale. Ad accoglierlo, allora, trovò<br />
quattro sacerdoti: il parroco di Birbesi don<br />
Sergio Malvardi, don Umberto Bordini di Vasto,<br />
don Cassio Marcomini di Castelgrimaldo e don<br />
Pietro Pe<strong>la</strong>ti, nativo di Birbesi; tutti e quattro<br />
sono scomparsi e nessuna delle tre parrocchie<br />
da loro rette ha un parroco residente; segno<br />
evidente del<strong>la</strong> rivoluzione diocesana di questi<br />
anni. La chiesa di Birbesi, infatti, è officiata da<br />
quattro anni dal parroco di Cereta, don Renato<br />
Beduschi, che ha fatto gli onori di casa.<br />
Nel 1999 c’era stata <strong>la</strong> presenza del vescovo<br />
ausiliare di Brescia, mons. Olmi, che aveva incoronato<br />
<strong>la</strong> nuova statua del<strong>la</strong> Madonna, commissionata<br />
allo scultore di Ortisei Ferdinand<br />
Prinoth dall’allora parroco don Dario Ge<strong>la</strong>ti.<br />
L’attuale è <strong>la</strong> terza statua ad occupare <strong>la</strong> nicchia<br />
dell’altare. La prima era un manichino<br />
rivestito con abiti di stoffa. Venne sostituita<br />
agli inizi del ventesimo secolo con l’immagine<br />
dell’Immaco<strong>la</strong>ta, fino al 1999.<br />
Di fatto, delle tante processioni del passato,<br />
questa è ormai l’unica che sussiste; è forse per<br />
questo che molti, e non so<strong>la</strong>mente di Birbesi,<br />
partecipano sempre numerosi.<br />
Notte Celeste: II edizione<br />
Il 12 Dicembre 2008 si svolgerà a Guidizzolo <strong>la</strong><br />
2ª edizione del<strong>la</strong> “Notte Celeste” organizzata<br />
dal Laboratorio Artistico dell’Oratorio Parrocchiale.<br />
L’idea, nata lo scorso anno nell’ambito di un<br />
progetto più ampio di “pastorale di strada”,<br />
vuole portare <strong>la</strong> proposta dell’Oratorio fuori dai<br />
soliti schemi, ma soprattutto fuori dagli ambienti<br />
“canonici” per usare come luogo d’incontro<br />
<strong>la</strong> strada.<br />
Quest’anno il tema sarà: LA NOTTE, con tutte<br />
le sue ombre e luci, con le contraddizioni e le<br />
paure che si porta dietro. LA NOTTE, come momento<br />
di riflessione e di bellezza, di rumore e
di silenzio.<br />
La formu<strong>la</strong> del<strong>la</strong> serata è <strong>la</strong> stessa dell’edizione<br />
2007, vale a dire: prima parte in Teatro,<br />
quest’anno, con un Concerto Rock del gruppo<br />
MIRADAVAGA ,“impastato” con testimonianze<br />
significative di ospiti “interessanti”.<br />
Dopo una ricreazione a base di ciocco<strong>la</strong>ta calda<br />
e dolci, <strong>la</strong> seconda parte del<strong>la</strong> serata, continuerà<br />
in una sa<strong>la</strong> attigua al cortile del Comune,<br />
dove ci sarà <strong>la</strong> possibilità, da parte dei ragazzi,<br />
di esprimersi in prima persona sul tema che abbiamo<br />
proposto, nel<strong>la</strong> forma e nei modi a loro<br />
più congeniali. Seguirà un momento di riflessione<br />
guidata, con letture, danza e musica; per<br />
finire con <strong>la</strong> celebrazione del<strong>la</strong> S.Messa intorno<br />
alle 03 del mattino.<br />
Non è stato facile mettere mano al<strong>la</strong> formu<strong>la</strong><br />
delle “NOTTI BIANCHE” ormai così consolidata<br />
in ogni situazione e luogo, come momento di<br />
allegria ed evasione. Ci piaceva l’idea di proporre<br />
un momento notturno che toccasse le<br />
corde dell’animo umano nel divertimento senza<br />
“additivi”, nello “stare svegli” senza “pozioni<br />
magiche”, nel piacere di comunicare con <strong>la</strong><br />
paro<strong>la</strong> guardandosi negli occhi e non solo con<br />
sms guardando una tastiera. Anche <strong>la</strong> scelta<br />
del periodo pre-Natalizio non è un caso. Rinascere<br />
sul serio, cambiare vita o solo <strong>la</strong> prospettiva<br />
su noi stessi e sugli altri, mette a dura prova<br />
le nostre coscienze e allora lo devi volere a tutti<br />
i costi, ti devi scomodare! C’è disagio nel freddo<br />
dell’inverno, tanto che uscire di casa non è<br />
invogliante, ma un viaggio dentro se stessi, anche<br />
se breve, val bene un po’ di brividi!<br />
Alternativamente<br />
Nel contesto di un percorso amministrativo attento<br />
alle problematiche ambientali, si colloca<br />
<strong>la</strong> Seconda Rassegna di Soluzioni Tecnologiche<br />
Ecosostenibili “Alternativamente”, tenutasi a<br />
Medole dal 3 al 5 ottobre. L’iniziativa, promossa<br />
dall’Amministrazione Comunale e coordinata<br />
dall’Assessore all’Ambiente Sabrina Salvadori,<br />
in col<strong>la</strong>borazione con numerose associazioni<br />
del territorio attente al<strong>la</strong> tematica dello sviluppo<br />
ecosostenibile, è stata patrocinata dal<br />
Ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia e<br />
Provincia di Mantova.<br />
cronaca<br />
L’importanza dell’evento è stata sottolineata<br />
dal<strong>la</strong> presenza qualificante di rappresentanti<br />
politici, nazionali e regionali.<br />
La Rassegna di Soluzioni Tecnologiche Ecosostenibili<br />
si è aperta venerdì 3 ottobre con<br />
l’inaugurazione del nuovo impianto fotovoltaico<br />
realizzato dal Comune, instal<strong>la</strong>to sul tetto del<strong>la</strong><br />
palestra delle scuole medie. Con questa scelta,<br />
l’Amministrazione Comunale ha reso concreto<br />
e visibile a tutti i cittadini che è possibile produrre<br />
energia elettrica dal sole, senza dover<br />
dipendere dai combustibili fossili. Un pannello<br />
visualizzatore applicato al<strong>la</strong> facciata del<strong>la</strong> palestra<br />
informa in tempo reale i cittadini sul quantitativo<br />
di energia prodotta, riducendo così <strong>la</strong><br />
quantità di CO2 immessa nell’atmosfera.<br />
“Alternativamente” è stata luogo di confronto<br />
e di pubblicità di soluzioni tecnologiche compatibili<br />
con lo sviluppo economico del paese,<br />
nel rispetto dell’ambiente, proposte da molte<br />
aziende del settore. Bioedilizia, automobili a<br />
gas, bici e motorini elettrici, motori a olio vegetale,<br />
raccolta differenziata dei rifiuti sono solo<br />
alcuni dei temi affrontati dal<strong>la</strong> Rassegna, che<br />
si inserisce armoniosamente in un progetto<br />
complessivo del territorio, <strong>la</strong> cui peculiarità è<br />
l’attenzione al<strong>la</strong> qualità ambientale ai fini del<strong>la</strong><br />
ricettività turistica.<br />
27
28<br />
L’alpino Pietro Bertazzo<br />
Lo scorso 28 settembre, presenti le delegazioni<br />
alpine di Guidizzolo e del<strong>la</strong> vicentina Pianezze,<br />
è stato ricordato l’alpino Pietro Bertazzo, c<strong>la</strong>sse<br />
1914 scomparso nel 1999, da sempre molto<br />
legato al corpo degli alpini che servì in divisa,<br />
ed ai suoi commilitoni vicentini come lui che<br />
era nativo di Marostica. Presenti il sindaco di<br />
Guidizzolo Graziano Pelizzaro e quello di Pianezze<br />
Gaetano Rizzo, le due delegazioni alpine,<br />
guidate rispettivamente dai presidenti Virgilio<br />
Bignotti e Guido Bressan hanno deposto una<br />
corona di fiori al<strong>la</strong> tomba di Pietro Bertazzo. E’<br />
seguita <strong>la</strong> celebrazione del<strong>la</strong> Santa Messa officiata<br />
da padre Bruno Rapis presso <strong>la</strong> chiesetta<br />
del<strong>la</strong> frazione cavrianese di San Giacomo dove<br />
Francesco Bertazzo, visibilmente commosso,<br />
ha ringraziato per il calore dimostrato. Durante<br />
il pranzo, offerto dal<strong>la</strong> famiglia Bertazzo, c’è<br />
stato lo scambio di doni tra le due civiche amministrazioni<br />
e tra le sezioni alpine presenti.<br />
Intimità vio<strong>la</strong>ta<br />
Sono tanti, troppi, gli episodi di violenza contro<br />
le donne. La vio<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> loro intimità fatta<br />
di soprusi, violenze fisiche, sessuali o psicologiche,<br />
svalorizzazione, eccesso di controllo,<br />
iso<strong>la</strong>mento, intimidazioni, dipendenza economica.<br />
Tra i 6 ed i 7 milioni le donne colpite in<br />
cronaca<br />
un’età che va dai 16 ai 70 anni. E spesso, anche<br />
qui troppo, avviene tra le mura domestiche,<br />
all’interno di quel<strong>la</strong> famiglia che al contrario<br />
dovrebbe essere il luogo più sicuro del mondo.<br />
E le conseguenze, soprattutto quelle psicologiche,<br />
possono essere devastanti. Ne ha par<strong>la</strong>to<br />
lo scorso 24 ottobre il prof. Roberto Cadonati,<br />
psicologo e psicoterapeuta, professore presso<br />
l’Università di Siena e <strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> di Optometria<br />
di Mi<strong>la</strong>no. L’occasione era una serata promossa<br />
da Gruppo Volontari e Pro-Loco con l’Associazione<br />
Donne Padane ed il Comune nell’ambito<br />
del mese dedicato al<strong>la</strong> sicurezza. Dopo il<br />
saluto del presidente del GVG Emanuele Pa<strong>la</strong>giano,<br />
del Sindaco Graziano Pelizzaro e del<strong>la</strong><br />
sen. Irene Aderenti presidente provinciale del<strong>la</strong><br />
Donne Padane, davanti ad un folto pubblico<br />
principalmente femminile il re<strong>la</strong>tore ha iniziato<br />
<strong>la</strong> sua seguitissima re<strong>la</strong>zione. Corredata all’inizio<br />
di indicazioni numeriche sul fenomeno per<br />
passare poi ai diversi aspetti psicologici. A<br />
quel<strong>la</strong> matrice del<strong>la</strong> violenza che origina sin<br />
dall’infanzia, da una partico<strong>la</strong>re evoluzione del<br />
rapporto madre (o figura femminile)-figlio non<br />
sempre favorevole nel creare le condizioni per<br />
una crescita libera. E se viene meno l’indipendenza<br />
questo può trasformarsi poi in esagerata<br />
ricerca di ‘potere’ che si manifesta anche nel<br />
volere il predominio sull’altro. In modo variamente<br />
violento. Non si può barattare il bisogno<br />
di amore con <strong>la</strong> promessa di potere. In forme<br />
di dissociazione del proprio essere che portano<br />
al<strong>la</strong> ricerca di emozioni forti, magari nello sballo<br />
o con le dipendenze. Temi indubbiamente importanti,<br />
molto sentiti e di estrema attualità che<br />
hanno prodotto al<strong>la</strong> fine numerosi interventi da<br />
parte del pubblico.<br />
Gite in dono alle scuole<br />
Ricordate il concorso di una nota marca di caffè<br />
dove si vedevano dei ragazzini accompagnati<br />
in gita grazie proprio all’azienda produttrice<br />
di quel caffè? Il concorso era ‘Tutti in gita con<br />
Lavazza’ sostenuto dal Ministero del<strong>la</strong> pubblica<br />
Istruzione che così ha valorizzato <strong>la</strong> possibilità<br />
di apprendere in un luogo non formale. Un’occasione<br />
di formazione oltre <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>, di ricostruzione<br />
del sapere troppo spesso frazionata<br />
dagli insegnamenti disciplinari; un prezioso<br />
aiuto per modificare <strong>la</strong> didattica, per riposizionarsi<br />
anche rispetto a se stessi, guardandosi<br />
nel mondo, diceva il pieghevole illustrativo<br />
dell’iniziativa. Ebbene, a quel concorso ha<br />
partecipato anche una guidizzolese, <strong>la</strong> sig.ra<br />
Emilia Piadena <strong>la</strong> quale non è nuova a queste<br />
vincite (ha già partecipato ad una crociera, ad<br />
un viaggio in Tunisia, ad un altro a Londra; ha<br />
vinto una macchina fotografica e… e non finisce<br />
qui). Ed anche <strong>la</strong> Lavazza le ha comunicato<br />
di aver vinto: un buono acquisto di E. 3.400,00<br />
da utilizzare entro il prossimo 31 <strong>dicembre</strong> per<br />
gite sco<strong>la</strong>stiche. Prontamente <strong>la</strong> signora ha investito<br />
del<strong>la</strong> cosa il sindaco Graziano Pelizzaro
e l’Assessore alle politiche sco<strong>la</strong>stiche Laura<br />
Toniato che a loro volta hanno girato il buono<br />
all’Istituto Comprensivo di Guidizzolo che porterà<br />
in gita sco<strong>la</strong>stica le c<strong>la</strong>ssi seconde, terze<br />
e quinte del<strong>la</strong> primaria e seconde e terze del<strong>la</strong><br />
secondaria di 1° grado. Ed alcuni giorni fa, in<br />
Comune, presenti il sindaco e l’assessore, <strong>la</strong><br />
signora Emilia ha consegnato <strong>la</strong> vincita.<br />
L’Atletica in gran forma<br />
E’ stata <strong>la</strong> formazione di casa dell’Atletica Guidizzolese<br />
ad aggiudicarsi <strong>la</strong> prima edizione del<br />
‘Trofeo Memorial Alberto Pelizzaro’, torneo di<br />
tamburello intito<strong>la</strong>to all’ex tamburellista scomparso<br />
l’estate scorsa. Al torneo han preso parte<br />
inoltre le compagini del Solferino, Ponti sul<br />
Mincio e Medole c<strong>la</strong>ssificatesi nell’ordine alle<br />
spalle del Guidizzolo e dopo aver dato vita ad<br />
incontri partico<strong>la</strong>rmente interessanti dal punto<br />
di vista agonistico. Ha arbitrato gli incontri<br />
Guidetti di Cavriana. Alle premiazioni, avvenute<br />
sullo sferisterio intito<strong>la</strong>to al Cav. Curzio Bonazzi,<br />
hanno preso parte il sindaco Graziano Pelizzaro,<br />
l’assessore allo sport Cesare Maccari,<br />
il presidente dell’Atletica Guidizzolese Luca<br />
Madel<strong>la</strong> ed il rappresentante del tamburello<br />
provinciale Leonardo Vicari. Era presente anche<br />
Andrea Bonazzi, figlio del Cav. Curzio, che<br />
dette il nome ad una delle formazioni tamburellistiche<br />
tra le più forti degli anni ’70. Andrea<br />
Bonazzi, presenti Cesare Maccari e Giovanni<br />
Bassignani che con Alberto Pelizzaro militarono<br />
nel<strong>la</strong> ‘Litografica Bonazzi’, ha consegnato<br />
una targa di riconoscimento all’arbitro.<br />
Impianti a gas<br />
cronaca<br />
La formazione vincente del Guidizzolo era composta<br />
da Lorenzo Pelizzaro (figlio di Alberto),<br />
Enzo Gallina, Carlo Ogliosi, Giancarlo Saetti,<br />
Angelo Besacchi e Mario Zampolli.<br />
Altra importante vittoria è il titolo provinciale<br />
mantovano di ‘S-ciancol’, vinto dal<strong>la</strong> formazione<br />
dell’Atletica Guidizzolese che ha battuto Ludicamente<br />
Mantova.<br />
Par<strong>la</strong>ndo di s-ciancol, o ‘S-Cianco’, per molti<br />
di coloro che hanno in testa qualche capello<br />
bianco di troppo è sicuramente come tornare<br />
indietro al<strong>la</strong> loro gioventù quando il gioco era<br />
molto diffuso. Oggi anche lo S-Cianco, un po’<br />
come altri giochi quali lippa, pandolo o pirlo,<br />
è ritornato un po’ in auge soprattutto durante<br />
le manifestazioni promozionali nei confronti di<br />
giochi non elettronici. Lo S-Ciancol si gioca, in<br />
pratica, con due pezzi di legno di cui uno più<br />
corto, lo S-Cianco appunto, ed uno più lungo, il<br />
manico. Scopo del gioco è quello di allontanare<br />
il più possibile lo S-Cianco dal punto di battuta<br />
colpendolo con il manico. La manifestazione<br />
di Guidizzolo ha avuto un prologo <strong>la</strong> mattina<br />
quando, è stato possibile per tutti esercitarsi<br />
nel gioco; non sempre con risultati esaltanti.<br />
Ma poco importa; ciò che conta è riscoprire<br />
<strong>la</strong> voglia di stare insieme, lontani dal<strong>la</strong> tecnologia<br />
e dall’anonimato in cui ci sbatte il video<br />
che abbiamo davanti, con giochi spesso invasi<br />
da strane figure con le quali, magari, pensiamo<br />
anche di riuscire ad interagire. S-ciancol invece<br />
è aria aperta, voglia di divertirsi, costi inesistenti<br />
e sempre nuovi amici. In carne ed ossa.<br />
ADOLFO NEGRI<br />
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Ci siamo trasferiti<br />
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29
30<br />
La bellezza è eternità che si contemp<strong>la</strong> allo specchio.<br />
Ma voi siete l’eternità e siete lo specchio.<br />
E un uomo chiese: «Par<strong>la</strong>ci del<strong>la</strong> Conoscenza».<br />
Ed egli rispose, dicendo:<br />
«I vostri cuori conoscono in silenzio i segreti del giorno e del<strong>la</strong> notte.<br />
Ma le vostre orecchie hanno sete di sentir pronunciare ciò che sa il vostro cuore.<br />
Vorreste esprimere a parole ciò che avete sempre saputo nel pensiero.<br />
Vorreste toccare con le dita il corpo nudo dei vostri sogni.<br />
Ed è bene che sia così.<br />
La nascosta sorgente del<strong>la</strong> vostra anima dovrà certo scaturire un giorno<br />
e correre mormorando verso il mare.<br />
E il tesoro del<strong>la</strong> vostra infinita immensità dovrà sve<strong>la</strong>rsi ai vostri occhi.<br />
Ma non <strong>la</strong>sciate che <strong>la</strong> bi<strong>la</strong>ncia pesi questo tesoro ignoto.<br />
E non sondate le profondità del<strong>la</strong> vostra conoscenza con l’asta o lo scandaglio.<br />
Perché l’io è un mare immenso e sconfinato.<br />
Non dite: “Ho trovato <strong>la</strong> verità”, ma piuttosto: “Ho trovato una verità”.<br />
Non dite: “Ho trovato <strong>la</strong> via dell’anima”.<br />
Dite piuttosto: “Ho incontrato l’anima sul mio sentiero”.<br />
Perché l’anima cammina su ogni strada.<br />
L’anima non segue una linea retta, e neppure cresce dritta come una canna.<br />
L’anima si chiude come un fiore di loto dai mille petali».<br />
Auguri Susanna<br />
Kahlil Gibrand<br />
tel. 0376-819798 - Via don Sturzo, 3 - Guidizzolo Mn
- Ciao!<br />
- Come va? Sei contento che ha vinto Obama?<br />
- Una cosa mi è piaciuta: quello che ha perso ha<br />
ammesso <strong>la</strong> sconfitta e ha detto “Obama è il mio<br />
presidente…”<br />
- Cioè?<br />
- Non capisci che lezione di democrazia che ci ha<br />
dato l’America?<br />
- Beh, loro di certo hanno smesso da un po’ di<br />
litigare sul<strong>la</strong> guerra di secessione….<br />
- E poi, non ha mica detto: Adesso faccio il mio<br />
governo ombra…<br />
- Chissà se i telegiornali americani sono abituati<br />
a dire sempre cosa dice il governo e cosa dice il<br />
governo-ombra, su tutti i problemi…<br />
- Bisognerebbe chiederlo a quelli che sono stati a<br />
New York di recente…<br />
- Mah, mi dicevano che non c’erano manifesti<br />
elettorali ad ogni angolo, come succede da<br />
noi…<br />
- Forse erano impegnati nel<strong>la</strong> sfi<strong>la</strong>ta…<br />
- Certo che è stata una bel<strong>la</strong> affermazione per <strong>la</strong><br />
nostra Banda, poter sfi<strong>la</strong>re e suonare a New York,<br />
in una giornata così, poi….<br />
- E’ un vanto per tutto il nostro paese, per il nostro<br />
territorio…<br />
- Sono d’accordo…ma il merito è tutto loro…<br />
- E di chi è riuscito a farceli andare, in America…<br />
- Eh, l’America….<br />
- Sai, pensavo che un’altra cosa ci ha insegnato:<br />
che le minoranze possono arrivare a comandare,<br />
a cambiare le cose, ma prima devono diventare<br />
maggioranza…<br />
- Già, non come da noi che con <strong>la</strong> scusa di non<br />
vio<strong>la</strong>re i diritti delle minoranze, al<strong>la</strong> fine che ci<br />
rimette è sempre <strong>la</strong> solita maggioranza silenziosa…<br />
- Cioè?<br />
- Guarda <strong>la</strong> faccenda Alitalia. E’ mai possibile che<br />
un centinaio di dipendenti blocchino tutto? A me<br />
non sembra giusto…<br />
- Beh, allora… Qualche migliaio di studenti che<br />
impediscono di entrare a scuo<strong>la</strong> o in università a<br />
quelli che vogliono studiare?<br />
- Ma sai… da noi ogni motivo è buono per scioperare…<br />
- Ma è vero che in Italia ci sono più bidelli che<br />
carabinieri?<br />
- Sembra proprio di sì. Però chissà come sono<br />
pulite le scuole…<br />
- Certo, soprattutto quando i ragazzi sono fuori a<br />
fare sciopero…<br />
- E che ci sono corsi universitari che hanno più<br />
docenti che studenti?<br />
- Abbiamo il doppio dei corsi di <strong>la</strong>urea del<strong>la</strong> media<br />
europea…<br />
- Ma allora, quelli che dicono sempre che dobbiamo<br />
allinearci con l’Europa, come fanno a difendere<br />
questo stato di cose?<br />
- Io comunque mi ricordo che ogni progetto di riforma<br />
sco<strong>la</strong>stica ha sempre portato gli studenti a<br />
scioperare…<br />
- E’ che rimane sempre una rego<strong>la</strong>… bisogna studiare!<br />
- Comunque, il cambiamento comporta sempre<br />
qualche sacrificio, per qualcuno…<br />
- Già, siamo sempre d’accordo per cambiare,<br />
purchè i sacrifici li facciano gli altri…<br />
- Mah, qualche novità positiva, ci sarà no?<br />
- Si, <strong>la</strong> benzina è ca<strong>la</strong>ta...<br />
- E poi?<br />
- Finalmente è venuto a piovere…<br />
- E allora…<br />
- Dicevano che i cannoni di Rebecco portavano le<br />
nuvole a piovere da un’altra parte…<br />
- Ma è assurdo…<br />
- Certo, anche perché se bastasse instal<strong>la</strong>re dei<br />
cannoni per decidere dove far piovere e dove no,<br />
sai che cambiamento nel clima mondiale potremmo<br />
organizzare…?<br />
- Meglio di no… ci sarebbe comunque qualcuno<br />
che sciopera…<br />
- Te salude!<br />
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31
32<br />
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Guidizzolo, assiste ad una nuova iniziativa commerciale dove <strong>la</strong> protagonista è una giovane e affermata<br />
parrucchiera, Ange<strong>la</strong> Giacomazzi. che da oltre un anno ha scelto Guidizzolo come sede del<strong>la</strong><br />
sua appassionante attività.<br />
Ange<strong>la</strong> organizza <strong>la</strong> sua giornata <strong>la</strong>vorativa ricevendo le clienti su appuntamento per poter accogliere<br />
e soddisfare al massimo le richieste del<strong>la</strong> donna d’oggi.<br />
Questo modo di <strong>la</strong>vorare senza <strong>la</strong> frenesia, che purtroppo oggi è una costante, le permette di offrire<br />
alle clienti il piacere di sentirsi “cocco<strong>la</strong>te e ascoltate” nel realizzare piccoli ma importanti cambiamenti<br />
del<strong>la</strong> propria immagine.<br />
Il tempo dedicato a far due chiacchiere, gustare un buon caffè, o per un piacevole massaggio è fondamentalie<br />
per dare alle clienti un momento di ri<strong>la</strong>ssante e piacevole comfort che, unito al<strong>la</strong> competenza<br />
professionale, permette di ottenere dalle sedute il massimo.<br />
Oggi è stato ampliato l’angolo per idee regalo di originali prodotti etnici e bigiotteria, anche questo è<br />
un momento importante, per mantenere un rapporto piacevole con questa giovane professionista.
Il sogno di Camil<strong>la</strong><br />
GRAZIE!<br />
Questa è <strong>la</strong> ricevuta del bonifico a favore<br />
dell’Associazione Aiuta Camil<strong>la</strong> effettuato in<br />
data 28 ottobre 2008, per <strong>la</strong> cifra di 3.365,00<br />
Euro, frutto delle tantissime donazioni raccolte<br />
durante il Mercatino per Camil<strong>la</strong> organizzato<br />
domenica 26 ottobre.<br />
La giornata è stata bellissima e non solo perché<br />
c’era il sole...<br />
Dal mattino e per tutto il giorno è stato un andirivieni<br />
costante di gente che, con fervore e<br />
gioia, ha partecipato all’iniziativa.<br />
La soddisfazione cresceva di ora in ora e <strong>la</strong><br />
sera, al conteggio finale, siamo rimasti senza<br />
parole. I genitori di Camil<strong>la</strong>, in ospedale con <strong>la</strong><br />
bimba, mi hanno risposto commossi e felici al<strong>la</strong><br />
notizia del<strong>la</strong> cifra raccolta in un solo giorno.<br />
Ero talmente contenta che sarei andata in banca<br />
ad effettuare il versamento immediatamente,<br />
se non fossero state le 21 di domenica!<br />
Questo articolo non vuole essere solo <strong>la</strong> doverosa<br />
condivisione del risultato del <strong>la</strong>voro svolto,<br />
ma vuole soprattutto essere un grande e<br />
profondo ringraziamento.<br />
Questo messaggio è per ogni persona che ha<br />
partecipato al mercatino, con il proprio aiuto, il<br />
proprio tempo, il proprio denaro.<br />
Credo che riuscire ad anteporre alle proprie<br />
difficoltà personali, piccole o grandi esse siano,<br />
quelle di qualcun altro anche solo per un<br />
momento, sia davvero un segno di grande<br />
grandissima generosità ed altruismo.<br />
Madre Teresa di Calcutta diceva:<br />
“Non importa quanto si dà, ma quanto amore si<br />
mette nel dare”; se il 26 ottobre fosse stata con<br />
noi, di amore, allegria ed entusiasmo ne avrebbe<br />
visto tanto.<br />
Grazie di cuore a tutti.<br />
Pame<strong>la</strong> Gamba Pizzini<br />
Sabrina, Maura , Laura,<br />
<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> Gaia, Pame<strong>la</strong>,<br />
e Sonia, <strong>la</strong> mamma di<br />
Camil<strong>la</strong><br />
33
34<br />
Don Camillo<br />
e dintorni<br />
“Ecco il paese, il piccolo mondo di un piccolo<br />
mondo, piantato in qualche parte dell’Italia del<br />
Nord. Là in quel<strong>la</strong> fetta di terra grassa e piatta<br />
che sta tra il fiume Po e l’Appennino. Nebbia<br />
densa e ge<strong>la</strong>ta l’opprime d’inverno, d’estate<br />
un sole spietato picchia martel<strong>la</strong>te furibonde<br />
sui cervelli del<strong>la</strong> gente, e qui tutto si esapera,<br />
qui le passioni politiche esplodono violente e <strong>la</strong><br />
lotta è dura, ma gli uomini rimangono sempre<br />
uomini...”.<br />
Così Giovannino Guareschi aveva descritto il<br />
mondo di Don Camillo e Peppone che in Brescello<br />
(provincia di Reggio Emilia) aveva trovato<br />
l’ambiente ideale, con <strong>la</strong> gente ideale, i luoghi<br />
ed il clima più<br />
caratteristico<br />
del<strong>la</strong> Bassa<br />
Padana.<br />
È comunque<br />
giusto sottolineare<br />
che<br />
Brescello non<br />
è solo il paese<br />
di Don Camillo,<br />
ma anche<br />
e soprattutto<br />
un borgo ricco<br />
di storia e<br />
di arte, che<br />
merita una più<br />
approfondita<br />
visita.<br />
Percorrendo,<br />
infatti, via<br />
Giglioli, tratto<br />
orientale<br />
d e l l ’ a n t i c o<br />
decumano romano,possiamo<br />
osservare<br />
prima l’antico<br />
ospedale e poi<br />
l’edificio del<strong>la</strong><br />
posta, già attivo<br />
in epoca<br />
estense; e proprio<br />
qui è conservata <strong>la</strong> campana utilizzata in<br />
uno dei film del<strong>la</strong> serie.<br />
Proseguiamo fino al termine del<strong>la</strong> via giungendo<br />
nel cuore di Brescello, costituito da Piazza<br />
Matteotti. Immediatamente veniamo catapultati<br />
a ritroso nel tempo: si ha, infatti, <strong>la</strong> percezione<br />
che nul<strong>la</strong>, rispetto <strong>la</strong> realtà raccontata dai<br />
film, sia cambiato. Sul<strong>la</strong> piazza si affacciano rispettivamente<br />
il Municipio e <strong>la</strong> Chiesa di Santa<br />
Maria Nascente, sfondo delle tante avventure<br />
di Francesca Lugoboni<br />
raccontate.<br />
Alle estremità<br />
si possono osservare<br />
le statue<br />
bronzee dei<br />
due personaggi<br />
riprodotti ad altezza<br />
naturale,<br />
inaugurate nel<br />
2001, a ricordo<br />
dei cinquant’anni<br />
dal primo ed<br />
indimenticabile<br />
film del grande<br />
regista francese<br />
Julien Duvivier .<br />
La piazza, cinta<br />
sui due <strong>la</strong>ti da porticati, è di fatto dominata dal<strong>la</strong><br />
chiesa, all’interno del<strong>la</strong> quale, custodito in<br />
una picco<strong>la</strong> cappel<strong>la</strong> <strong>la</strong>terale, si trova il celebre<br />
crocifisso col “Cristo Par<strong>la</strong>nte”.<br />
Da qui ci dirigiamo verso via Cavallotti dove,<br />
pochi metri dopo, raggiungiamo l’antico complesso<br />
di San Benedetto, edificato dagli Este<br />
nel lontano ‘500 per le monache benedettine<br />
che, ancora oggi, conserva parte dell’antica<br />
struttura architettonica con arcate, volti e pi<strong>la</strong>stri<br />
in cotto, tipici del tardo romanico. Oggi è<br />
<strong>la</strong> sede del Centro Culturale di Brescello che<br />
ospita l’imperdibile Museo di Don Camillo e<br />
Peppone: qui sono esposti tutti i curiosi cimeli<br />
utilizzati nei vari film del<strong>la</strong> saga, unitamente ad<br />
un notevole repertorio di foto dal set .<br />
Questa gita “fuori porta” a Brescello, fattibile<br />
comodamente in una giornata, non può prescindere<br />
da un’escursione fino al Grande Fiume,<br />
raggiungibile a piedi dopo una bellissima<br />
camminata, immersi tra querce e pioppi, magari<br />
avvolti anche da una sottile coltre di nebbia<br />
che rende magico il paesaggio.<br />
Brescello fa parte di quel<strong>la</strong> fascia di piccoli e<br />
medi comuni del<strong>la</strong> Bassa reggiana che si affacciano<br />
sul<strong>la</strong> riva destra del Po, tra cui Boretto,<br />
Gualtieri, Guastal<strong>la</strong> e Luzzara. Si tratta<br />
di una zona lunga circa venti km che svolge<br />
un’intensa attività turistico-fluviale e che fa<br />
perno sul caratteristico porto di Boretto dove,<br />
passeggiando, si possono ammirare le tipiche<br />
imbarcazioni da pesca.<br />
Lungo l’argine del Po è piacevole pranzare in<br />
una delle tante trattorie presenti. Qui i prodotti<br />
tipici di certo non mancano: Parmigiano Reggiano,<br />
Lambrusco, sa<strong>la</strong>mi, prosciutti, cu<strong>la</strong>telli e<br />
mostarde aspettano tutti coloro che intendano<br />
assaporare <strong>la</strong> vera cucina del<strong>la</strong> Bassa, tanto<br />
cara a Guareschi.
Il sole politico di Guareschi<br />
«Il primo sole che i miei occhi vedono è il sole<br />
del<strong>la</strong> mattina del 1° maggio 1908. Un sole politico».<br />
Giovannino Guareschi nasce il 1° maggio<br />
1908 a Fontanelle di Roccabianca, in provincia<br />
di Parma. Il giorno partico<strong>la</strong>re in cui viene al<strong>la</strong><br />
luce lo mette a contatto diretto con <strong>la</strong> politica e,<br />
in partico<strong>la</strong>re, con le iniziative socialiste. Infatti<br />
nasce in “Casa Balocchi”, esattamente nel<strong>la</strong><br />
stanza adiacente al<strong>la</strong> sede del<strong>la</strong> Cooperativa<br />
Socialista. Per l’occasione del<strong>la</strong> festa dei <strong>la</strong>voratori,<br />
era stato organizzato un comizio e Giovannino,<br />
appena nato, viene preso in braccio<br />
da Giovanni Faraboli, il «capo di quei rossi», e<br />
viene mostrato con orgoglio a tutte le persone<br />
raccolte sotto casa Guareschi come il futuro<br />
del Partito socialista. Narrando l’avvenimento,<br />
l’autore, al<strong>la</strong> luce del suo maturato orientamento<br />
politico, aggiunge col suo consueto umorismo:<br />
«Se il 1° maggio del 1908 avesse potuto<br />
avermi tra le mani qualche capo dei nuovi rossi<br />
nei paraggi di una finestra aperta, non avrebbe<br />
esitato a buttarmi nel cortile…» .<br />
Allora Guareschi è di destra? Ma come <strong>la</strong> mettiamo<br />
con gli attacchi al<strong>la</strong> DC di De Gasperi?<br />
L’equazione Guareschi = uomo di destra, è<br />
troppo semplice, anzi troppo semplicistica.<br />
Sfiora quasi <strong>la</strong> strumentalizzazione.<br />
Nel 1942, Guareschi disse pubblicamente ciò<br />
che pensava del fascismo e lo sfogo gli costò<br />
l’arresto e il richiamo alle armi. Nel ’43, dopo<br />
l’armistizio, si rifiutò di col<strong>la</strong>borare con tedeschi<br />
e fascisti e per questo venne deportato<br />
in un <strong>la</strong>ger. In occasione delle elezioni politiche<br />
del ’48 svolse una campagna elettorale<br />
intensissima a favore del<strong>la</strong> DC di De Gasperi<br />
e contro il Fronte Popo<strong>la</strong>re, definendo i comunisti<br />
“trinariciuti” (paro<strong>la</strong> coniata dall’autore<br />
per indicare uomini dotati di una terza narice<br />
da cui fuoriesce <strong>la</strong> materia grigia del cervello<br />
e attraverso cui entrano le direttive del partito).<br />
Lo stesso De Gasperi, però, lo porterà in<br />
tribunale nel ’54. Intanto, nel ’50, l’autore era<br />
stato condannato per vilipendio nei confronti<br />
del Presidente del<strong>la</strong> Repubblica, Luigi Einaudi,<br />
a causa di una vignetta umoristica…<br />
Ma allora, dove possiamo collocare politicamente<br />
Guareschi? Come lo possiamo c<strong>la</strong>ssificare?<br />
Questa “smania da c<strong>la</strong>ssificazione”<br />
talvolta diventa un vizio per <strong>la</strong> nostra società.<br />
Abbiamo bisogno di aggrapparci a c<strong>la</strong>ssificazioni,<br />
di inquadrare tutto entro caselle ben nitide,<br />
altrimenti siamo persi. Guareschi, con <strong>la</strong> testimonianza<br />
del<strong>la</strong> sua vita, è <strong>la</strong> prova che, una<br />
volta scelti con coerenza e fedeltà dei princìpi<br />
e dei valori di riferimento, tutte le altre c<strong>la</strong>ssificazioni<br />
vengono meno. «Non sono ingolfato in<br />
nessuna idea e non appartengo a nessun partito<br />
e a nessuna corrente. Io sono per <strong>la</strong> libertà<br />
e <strong>la</strong> difendo». Un valore, non uno schieramento<br />
partitico. Aggiunge ancora Guareschi: «Il<br />
giorno in cui vedessi che comunismo vuol dire<br />
libertà mi batterei per il comunismo». La sua<br />
opposizione al comunismo, non è, dunque, fine<br />
a se stessa o basata su determinati contenuti.<br />
Si tratta, invece, del rifiuto di una modalità che,<br />
agli occhi del Guareschi, costringeva l’uomo ad<br />
abdicare al<strong>la</strong> propria coscienza individuale per<br />
obbedire alle direttive di partito.<br />
L’uomo perde in libertà se non è messo nel<strong>la</strong><br />
condizione di poter e saper scegliere da solo<br />
il bene per sé e per gli altri. Ma proprio qui potrebbe<br />
inserirsi il ruolo costruttivo del partito,<br />
offrendosi come supporto in questo percorso di<br />
acquisizione di consapevolezza e come luogo di<br />
crescita del senso di responsabilità civile. Dopotutto,<br />
sbaglieremmo (cadendo nell’esasperazione<br />
opposta), pensando di poter annul<strong>la</strong>re<br />
il ruolo dei partiti in una società democratica.<br />
Il 1° maggio 1908, Giovannino viene al<strong>la</strong> luce,<br />
nel<strong>la</strong> luce di un sole politico. E un «sole politico»<br />
illuminerà tutta <strong>la</strong> sua vita, se intendiamo<br />
per politica quel<strong>la</strong> volontà di porsi al servizio<br />
del<strong>la</strong> verità, del<strong>la</strong> dignità e libertà di ogni persona,<br />
ben lungi da qualsiasi tentativo di strumentalizzazione<br />
del<strong>la</strong> coscienza individuale.<br />
A cento anni dal<strong>la</strong> sua nascita, Giovannino fa<br />
dire ancora molte cose di sé e ha ancora molte<br />
cose da dirci.<br />
arte &<br />
dintorni<br />
recensioni<br />
Francesca Pesci<br />
35
arte &<br />
dintorni<br />
36<br />
cinema<br />
Francesca Piazza<br />
Il Neorealismo in Italia<br />
Il termine Neorealismo fu introdotto negli anni<br />
Trenta per designare <strong>la</strong> letteratura e le arti figurative<br />
dell’epoca, ma fu nel 1943 che assunse<br />
grande rilievo con l’uscita del film “Ossessione”<br />
di Luchino Visconti.<br />
Più che una scuo<strong>la</strong> o una corrente cinematografica,<br />
il Neorealismo fu un nuovo modo di vedere<br />
e rappresentare <strong>la</strong> realtà di un paese appena<br />
uscito dal<strong>la</strong> guerra civile e dal<strong>la</strong> resistenza.<br />
I suoi portavoce avevano vissuto<br />
venti anni di regime fascista ed<br />
avevano dunque subito il clima<br />
di tensione e repressione di quei<br />
tempi; dopo <strong>la</strong> liberazione erano<br />
divenuti consapevoli del loro delicato<br />
ruolo all’interno di una società<br />
in profonda trasformazione,<br />
influenzata culturalmente dal verismo<br />
di Verga per <strong>la</strong> sua indagine<br />
sociale. La visione neorealista ,<br />
affermando il primato del “popo<strong>la</strong>re”,<br />
vuole dunque contrapporsi<br />
a quel<strong>la</strong>” piccolo-borghese” del<br />
cinema fascista.<br />
Roberto Rossellini, ritenuto da<br />
molti il padre del Neorealismo, lo<br />
ha definito come uno stato interiore<br />
e un modo di sentire, o più<br />
semplicemente come una rappresentazione<br />
umile del mondo,<br />
un atto di coraggio che aspira ad<br />
accettare l’uomo quale esso è.<br />
Al<strong>la</strong> base del Neorealismo vi sarebbe<br />
dunque un atteggiamento<br />
morale d’umiltà cristiana che porterebbe ad una<br />
rappresentazione del<strong>la</strong> realtà, colta nel suo farsi.<br />
Traspare infatti nelle sue opere un’ansia di verità<br />
e <strong>la</strong> ricerca di un nuovo modo di narrare <strong>la</strong><br />
drammaticità del reale, con una diversa coscienza<br />
politica ed ideale e con un forte desiderio<br />
di cambiamento, che sarà al<strong>la</strong> base dei film di<br />
quegli anni.<br />
Nelle opere di De Santis (“Riso Amaro”,1949),<br />
Lattuada (“Senza pietà”, 1948) e Visconti (“La<br />
terra trema” 1948,“Bellissima” 1951, “Rocco e i<br />
suoi fratelli” 1960) invece l’essenza del Neorealismo<br />
si combinava con elementi spettaco<strong>la</strong>ri,<br />
drammatici o passionali.<br />
Cesare Zavattini fu uno dei maggiori teorici del<br />
movimento, egli insistette sul valore d’agitazione<br />
dei film e sul nesso politica-informazione, era<br />
così forte in lui <strong>la</strong> responsabilità sociale che le<br />
sue sceneggiature si riducevano talvolta ad una<br />
trascrizione del<strong>la</strong> realtà delle c<strong>la</strong>ssi popo<strong>la</strong>ri,<br />
con re<strong>la</strong>tivi limiti dialettali e caricaturali. La sua<br />
prosa, che si avvicina al<strong>la</strong> favo<strong>la</strong> e al<strong>la</strong> poetica<br />
del<strong>la</strong> meraviglia, presenta un’influenza surrealista,<br />
ed il suo umorismo, sottile e raffinato, nasce<br />
dall’amore per l’umanità e dal<strong>la</strong> pietà per i limiti<br />
e le debolezze dell’uomo. Come sceneggiatore<br />
<strong>la</strong>vorò con i grandi registi del cinema italiano ed<br />
internazionale: Visconti, B<strong>la</strong>setti, Antonioni,, Fellini,<br />
Germi, Monicelli, Risi, Rossellini e tanti altri;<br />
ma il sodalizio con Vittorio DeSica fu senz’altro il<br />
più celebre e l’unico che gli permise di esprimere<br />
pienamente e liberamente le proprie capacità<br />
artistiche nei grandi film neorealisti: “Sciuscià”(<br />
1946), “Ladri di Biciclette (1948), “Miracolo a Mi<strong>la</strong>no”<br />
(1951) e “Umberto D.” (1952).<br />
I film del<strong>la</strong> stagione neorealista definirono un<br />
territorio ed una tipologia nazionali in aperto<br />
contrasto con <strong>la</strong> cultura cosmopolita dei film hollywoodiani.<br />
Girati in epoche e da registi diversi<br />
presentarono elementi comuni, come le riprese<br />
in esterni, <strong>la</strong> presenza di attori non professionisti,<br />
l’adozione di uno stile “documentaristico”, <strong>la</strong><br />
narrazione di vicende ispirate al<strong>la</strong> quotidianità o<br />
ai fatti di cronaca, l’attenzione all’universo degli<br />
“umili”, e lo spirito di denuncia.<br />
Negli anni Cinquanta <strong>la</strong> realtà nazionale è mutata,<br />
<strong>la</strong> situazione socio-economica si è stabilizzata,<br />
mentre in politica l’instaurazione di un<br />
regime democristiano filo-americano ed il ritorno<br />
al progressismo da parte delle sinistre fanno sì<br />
che i forti ideali sociali, tanto propugnati precedentemente,<br />
siano trascurati in favore di un forte<br />
individualismo.<br />
Portatore di una precisa quanto utopistica poetica,<br />
che tendeva a rompere gli schemi spettaco<strong>la</strong>ri<br />
del cinema tradizionale per fare dell’immagine<br />
un mezzo espressivo al<strong>la</strong> portata di tutti, Zavattini<br />
dovette amaramente constatare che non si<br />
può fare del cinema neorealista quando <strong>la</strong> vita<br />
nazionale non può più essere Neorealista.
Pellegrini e pellegrinaggi<br />
In carrozza a cavalli e in treno<br />
Alessandro Todeschini circa “nel mezzo del<br />
cammino di sua vita” si recò a Roma per l’acquisto<br />
dell’indulgenza nell’anno santo 1775.<br />
Farmacista a Guidizzolo (era originario di Medole)<br />
assai esperto nel<strong>la</strong> sua arte fu pure un<br />
benefattore del<strong>la</strong> chiesa. Generoso con il popolo,<br />
con i poveri, prestava senza usura a chi si<br />
trovava nel bisogno.<br />
Il pellegrinaggio a Roma fu per lui un’esperienza<br />
fondamentale e spesso <strong>la</strong> rievocava nel<strong>la</strong><br />
conversazione. Morì a 61 anni, nel 1775 ne aveva<br />
38.<br />
Nell’aprile del 1913 C. M., E.B., E.C., partecipano<br />
a un pellegriaggio con meta Roma, Napoli,<br />
Pompei.<br />
Roma è bellissima, le catacombe sono suggestive,<br />
ma fanno paura.<br />
Il 2 aprile, dopo <strong>la</strong> Comunione generale, visita a<br />
San Pietro e ai musei. Impossibile immaginare<br />
le meraviglie esposte. E i marmi, le sculture e<br />
nel<strong>la</strong> galleria delle Carte geografiche dipinte su<br />
enormi pareti era segnata anche Goticciolo.<br />
Venerdi 4 aprile udienza dal Papa nell’au<strong>la</strong> delle<br />
Benedizioni.<br />
Un sole squil<strong>la</strong>nte nel cielo di un azzurro denso<br />
e uguale.<br />
Le donne vestite di nero col velo fin sul<strong>la</strong> fron-<br />
te. Il Papa è Pio X, Papa Sarto, già Vescovo<br />
di Mantova, ed era l’anno che precedette <strong>la</strong><br />
conf<strong>la</strong>grazione europea. Il Papa, con <strong>la</strong> faccia<br />
rosea e sorridente di amor paterno, cominciò<br />
a passare davanti a ciascuno dei visitatori inginocchiati,<br />
rivolgendo a tutti una paro<strong>la</strong>. C. M.,<br />
emozionatissima, non riuscì ad aprir bocca, ma<br />
a casa racconterà di aver chiesto <strong>la</strong> benedizione<br />
per le figlie e per le persone care, gli amici,<br />
i conoscenti. Perfino per gli animali di casa, il<br />
gatto, le galline, le tortorine.<br />
“L’ho visto proprio bene. Vi dirò tutto al mio ritorno”<br />
scrive alle figlie.<br />
A Roma fa caldo e i gigli sono fioriti come da<br />
noi in giugno.<br />
Lunedi 7 aprile partenza per Napoli, alle ore<br />
7,30. La tabel<strong>la</strong><br />
di marcia prevede una sosta all’Abbazia di<br />
Montecassino, il martedi 8 <strong>la</strong> comitiva raggiunge<br />
Napoli e <strong>la</strong> Valle di Pompei col Santuario<br />
mariano. L’itinerario non specifica una visita<br />
agli scavi archeologici, forse non ancora aperti<br />
al pubblico.<br />
Nel ritorno tappa a Loreto il giorno 11 e per Ancona,<br />
Rimini e Bologna, rientro a Mantova <strong>la</strong><br />
sera del 12. Da Bologna il treno parte alle 18,15<br />
e arriva a Mantova alle 21,22.<br />
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via Carlo Alberto Del<strong>la</strong> Chiesa, 2 - Tel. 0376 847038<br />
arte &<br />
dintorni<br />
<strong>la</strong> nostra storia<br />
Franco Mondadori<br />
37
arte &<br />
dintorni<br />
<strong>la</strong> nostra lingua<br />
Mariavittoria Spina<br />
38<br />
Ortografia e Stile<br />
Giunti al numero conclusivo di quest’anno, oltre<br />
a ringraziare i lettori che hanno voluto contribuire<br />
allo sviluppo di questa rubrica (grazie per<br />
i preziosi suggerimenti e per le gradite segna<strong>la</strong>zioni,<br />
continuate a scrivermi!) sembra opportuno<br />
trarre le fi<strong>la</strong> del nostro discorso linguistico.<br />
L’appropriato uso del linguaggio implica <strong>la</strong> padronanza<br />
sia dei contenuti sia delle forme ad<br />
esso connessi. Al fine di rendere il discorso<br />
scritto efficace quanto il par<strong>la</strong>to, l’ortografia ha<br />
stabilito alcune regole che sarà utile ricordare,<br />
avendo tra l’altro <strong>la</strong> fortuna di poterci cimentare<br />
con una lingua scritta rimasta praticamente<br />
invariata, poiché restia a qualsiasi tipo di riforma<br />
ortografica, salvo <strong>la</strong> divisione delle parole e<br />
<strong>la</strong> distinzione tra u e v imposte nel sistema tipografico<br />
al<strong>la</strong> fine del ‘600 per rendere più leggibile<br />
il testo stampato. La re<strong>la</strong>tiva stabilità delle<br />
regole ortografiche invita all’apprendimento in<br />
un’unica soluzione di quei piccoli accorgimenti<br />
formali che, al di là dello stile personale, rendono<br />
ogni testo scritto piacevole da leggere.<br />
In materia ortografica, una prima utile distinzione<br />
è quel<strong>la</strong> tra elisione e troncamento, poiché<br />
nel primo caso si avrà l’uso dell’apostrofo, che<br />
invece non deve comparire in finale di parole<br />
tronche, ad eccezione di po’ (un po’ di pace),<br />
be’ (be’, vedremo), mo’ (a mo’ di esempio), to’<br />
(to’, prendi, derivato dall’antico significato del<br />
verbo ‘togli’) e degli imperativi tronchi da’ (dai)<br />
e di’ (dici) per non confonderli con i loro omografi<br />
aventi funzione di preposizione. Siamo<br />
sempre in presenza di un troncamento quando<br />
<strong>la</strong> caduta del<strong>la</strong> vocale finale avviene davanti ad<br />
una paro<strong>la</strong> che inizi con una consonante, oppure<br />
nei casi in cui <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> che ha perduto <strong>la</strong><br />
vocale possa essere anteposta, nel<strong>la</strong> sua forma<br />
tronca, ad una paro<strong>la</strong> dello stesso genere<br />
che cominci per consonante; diversamente si<br />
ha un’elisione e quindi deve essere usato l’apostrofo<br />
(un amico, un giovane; l’amica, ma non l’<br />
donna). L’elisione è obbligatoria in alcune formule<br />
fisse (senz’altro, mezz’ora, d’ora in poi…)<br />
e con gli aggettivi bello e santo (bell’amico,<br />
Sant’Agostino…), tuttavia questi ultimi costitu-<br />
iscono un troncamento davanti a parole singo<strong>la</strong>ri<br />
maschili inizianti per consonante (bel gioco,<br />
San Pietro…).<br />
In seconda istanza, teniamo presente l’uso<br />
dell’accento grafico, che si pone sul<strong>la</strong> vocale<br />
del<strong>la</strong> sil<strong>la</strong>ba tonica, obbligatorio in corrispondenza<br />
di parole tronche (perché, altroché, caffè,<br />
mezzodì…), per i monosil<strong>la</strong>bi che altrimenti<br />
si confonderebbero con termini di diverso significato<br />
(là/<strong>la</strong>, sì/si, tè/te…), per altre partico<strong>la</strong>ri<br />
parole brevi (più, può, ciò, già, giù, piè)<br />
e per i composti di tre, re, blu e su (trentatré,<br />
viceré, rossoblù, quassù…). Al fine di rendere<br />
<strong>la</strong> lettura più agevole, l’accento è consigliabile,<br />
sebbene facoltativo, in tutti i casi di omografia<br />
(leggere/leggère, nocciolo/nocciòlo…) e di<br />
pronuncia incerta (ecchìmosi, rubrìca, persuadére,<br />
edìle…), facendo però bene attenzione a<br />
distinguere l’accento grave, assai diffuso, da<br />
quello acuto, il quale si usa solo sulle vocali e<br />
ed o chiuse (perché, ancóra…).<br />
Un altro aspetto formale spesso sottovalutato<br />
nel<strong>la</strong> composizione di testi scritti è l’interpunzione,<br />
procedimento in realtà utilissimo per<br />
scandire il ritmo e le intonazioni espressive del<br />
discorso. Consideriamo alcune norme re<strong>la</strong>tive<br />
ai principali segni di punteggiatura previsti<br />
dall’italiano. La virgo<strong>la</strong> consente <strong>la</strong> più breve<br />
tra le pause, fondamentale nel garantire <strong>la</strong> leggibilità<br />
degli elenchi e per separare <strong>la</strong> proposizione<br />
reggente dalle varie subordinate, non<br />
deve mai separare gli elementi del<strong>la</strong> frase che<br />
dal punto di vista logico sono strettamente interconnessi,<br />
ad es. il verbo e il complemento<br />
oggetto, oppure il soggetto ed il verbo. Il punto<br />
e virgo<strong>la</strong> è una buona soluzione intermedia per<br />
indicare una pausa più marcata del<strong>la</strong> virgo<strong>la</strong><br />
ma non così netta come quel<strong>la</strong> segna<strong>la</strong>ta dal<br />
punto fermo; nelle enumerazioni è utile per separare<br />
gli elementi elencati quando essi sono<br />
accompagnati da apposizioni e espansioni. I<br />
due punti rappresentano una pausa breve e introducono<br />
necessariamente una conseguenza<br />
di quanto si è affermato in precedenza; rappresentano<br />
un’alternativa al<strong>la</strong> ripetizione del solito<br />
Guidizzolo via Salvo d’Acquisto, 2 Tel. 0376 819213 www.tomasiauto.com
che per introdurre una frase oggettiva, ma non<br />
è possibile frapporli tra verbo e complemento<br />
oggetto, nemmeno nei casi in cui quest’ultimo<br />
è costituito da un elenco. Il punto esc<strong>la</strong>mativo<br />
e il punto interrogativo non necessariamente<br />
devono essere seguiti da un’iniziale maiusco<strong>la</strong>;<br />
in una rapida serie di domande o esc<strong>la</strong>mazioni,<br />
infatti, possono essere seguiti da parole<br />
minuscole per indicare <strong>la</strong> stretta corre<strong>la</strong>zione<br />
tra le stesse frasi. Le interrogative retoriche di<br />
registro familiare ammettono l’uso del punto interrogativo<br />
unito a quello esc<strong>la</strong>mativo, che indica<br />
precisamente stupore misto a sdegno (sei<br />
pazzo?!). I puntini di sospensione si usano canonicamente<br />
nel numero fisso di tre, con moderazione<br />
se non proprio parsimonia, poiché in<br />
generale indicano un’omissione volontaria nel<br />
discorso, rendendolo <strong>la</strong>conico e a volte puerilmente<br />
reticente; sono piuttosto comuni invece<br />
al termine di elenchi incompleti. Un caso<br />
partico<strong>la</strong>re è costituito da […] che è il segno<br />
convenzionale con il quale si indica un’omissione<br />
all’interno di una citazione. Le parentesi<br />
quadre, infatti, indicano un commento dell’autore,<br />
mentre quelle tonde delimitano gli incisi<br />
che ai fini di chiarezza del testo non possono<br />
essere omessi, in tutti gli altri casi evitiamo il<br />
proliferare di interpunzione e frasi secondarie<br />
superflue. Il trattino, da non confondersi con <strong>la</strong><br />
lineetta, oltre a segna<strong>la</strong>re <strong>la</strong> sil<strong>la</strong>bazione di una<br />
paro<strong>la</strong> a fine riga, è assai diffuso nel<strong>la</strong> creazione<br />
di composti e di sintagmi sintetici che indicano<br />
una compresenza non oppositiva (ad es.<br />
vice-cancelliere, ex-moglie; il dialogo governosindacati);<br />
l’idea di un contrasto può essere<br />
resa invece dal<strong>la</strong> barra obliqua (le polemiche<br />
idealisti/marxisti). Le virgolette doppie in genere<br />
delimitano il discorso diretto e le citazioni,<br />
mentre quelle scempie indicano piuttosto una<br />
corrispondenza di significato (ad es. nel<strong>la</strong> definizione<br />
di ortografia: dal greco orthòs ‘retto’<br />
[corretto] e gràpho ‘scrivo’).<br />
E’ pur vero che gli aspetti sopra brevemente<br />
descritti fanno parte delle regole grammaticali<br />
sulle quali è possibile glissare per ottenere<br />
Chiuso il lunedì<br />
Tel. 0376 838249<br />
Volta Mantovana<br />
Strada dei Colli nord, 25<br />
determinati effetti grafici o stilistici. Questo<br />
testo, ad esempio, contiene alcune deroghe<br />
alle sopra citate regole, piccole eccezioni che<br />
tuttavia non devono compromettere <strong>la</strong> chiarezza<br />
del messaggio veico<strong>la</strong>to. L’importante è<br />
esserne consapevoli: una punteggiatura sconclusionata<br />
e un’ortografia sciatta sono in grado<br />
di pregiudicare <strong>la</strong> piacevolezza di testi anche<br />
contenutisticamente rilevanti. Infine, ci sono<br />
almeno due raccomandazioni stilistiche meritevoli<br />
di essere ribadite, in riferimento al<strong>la</strong> semplice<br />
constatazione che un testo noioso probabilmente<br />
è un testo mal scritto, tanto quanto<br />
un testo mal scritto risulta noioso; per questo<br />
sarebbe una buona abitudine cercare di rinnovare<br />
continuamente <strong>la</strong> propria competenza<br />
linguistica. Come? Vincendo <strong>la</strong> pigrizia e diventando<br />
curiosi: acquistiamo familiarità nell’uso<br />
dei sinonimi, anche di quelli quasi scomparsi<br />
dai discorsi che si sentono per strada o in televisione,<br />
ma dei quali i dizionari sono impazienti<br />
di spiegarci il corretto utilizzo, e rispettiamo i<br />
congiuntivi che consentono sfumature di significato<br />
precluse all’inf<strong>la</strong>zionato indicativo.<br />
Poiché ortografia e interpunzione sono state<br />
create allo scopo di indicare <strong>la</strong> cadenza, l’intonazione<br />
del testo, che nel caso di un discorso<br />
orale verrebbe assai naturale osservare,<br />
al pari di una certa attinenza allo scopo delle<br />
nostre parole, in ultima analisi il consiglio per<br />
evitare errori imbarazzanti è sempre lo stesso:<br />
leggere e rileggere il testo, anche ad alta voce,<br />
per saggiarne il ritmo e l’effetto sonoro, sino<br />
a quando esso appaia corrispondente a tutte<br />
le nostre esigenze espressive, sia dal punto di<br />
vista semantico sia per quanto concerne <strong>la</strong> forma<br />
prescelta.<br />
Mariavittoria Spina<br />
Dott. In Lingue e Letterature straniere<br />
Teja.derdunkelritter@gmail.com<br />
arte &<br />
dintorni<br />
<strong>la</strong> nostra lingua<br />
39
arte &<br />
dintorni<br />
recensioni<br />
40<br />
Mariange<strong>la</strong> Cappa<br />
vicino a una sua<br />
opera e il manifesto<br />
dell’ultimo<br />
incontro nazionale<br />
dei Madonnari<br />
Sfumature dipinte<br />
Il 7 Dicembre 2008 sarà inaugurata presso <strong>la</strong> “Trattoria BirBesi” in via Sajore a Birbesi<br />
di Guidizzolo una esposizione personale di opere del<strong>la</strong> Maestra Madonnara Mariange<strong>la</strong><br />
Cappa. Inaugurazione alle ore 10.30 e apertura fino al 10 gennaio 2009.<br />
L’opera pittorica di Mariange<strong>la</strong> Cappa inizia<br />
quando giovinetta scopre <strong>la</strong> magia del<strong>la</strong> comparsa<br />
dell’immagine da semplici segni <strong>la</strong>sciati<br />
sul foglio.<br />
Diplomata presso l’Istituto Statale d’Arte “Alessandro<br />
Dal Prato” di Guidizzolo, si avvicina<br />
successivamente all’arte del gessetto con <strong>la</strong><br />
<br />
<br />
frequentazione del<br />
mondo dei Madonnari<br />
presso Curtatone<br />
(Mn) dove<br />
annualmente si<br />
svolge da 36 anni,<br />
nel<strong>la</strong> splendida<br />
cornice del Santuario<br />
delle Grazie,<br />
<strong>la</strong> manifestazione<br />
– concorso conosciuta<br />
ormai in tutta<br />
Europa.<br />
Consegue il titolo<br />
<br />
di Maestra Madonnara nel concorso del 2006<br />
e ben presto diviene un’ esponente di spicco<br />
vincendo il concorso dei maestri nel 2007.<br />
Mariange<strong>la</strong> pur cosciente del valore irripetibile<br />
dell’opera di strada propone l’opera anche su<br />
supporti che garantiscono durabilità al dipinto<br />
forte del<strong>la</strong> salvaguardia poetica dei soggetti<br />
scelti e del rispetto del<strong>la</strong> tecnica acquisita.<br />
L’esposizione comprende una quindicina di<br />
opere dei concorsi svolti e delle commissioni<br />
private avute.<br />
La tecnica pittorica del gessetto si ottiene per<br />
sfregamento e deposito delle polveri colorate<br />
sul supporto senza aggiunta di col<strong>la</strong>nti e consente<br />
di sfumare con i polpastrelli una miriade<br />
di tonalita’ e tinte illimitate che l’artista riesce<br />
a ottenere nei suoi dipinti con un effetto di<br />
assoluta morbidezza e vivacita’.”E’ questa <strong>la</strong><br />
caratteristica per <strong>la</strong> quale ho adottato questa<br />
tecnica che chiamerei… dello sfumo”dice Mariange<strong>la</strong>.<br />
La sfumatura quindi come elemento cardine<br />
del<strong>la</strong> poetica dell’artista.<br />
La sfumatura in questo caso come superficie<br />
di contemp<strong>la</strong>zione dove perdersi o ritrovarsi,<br />
venire o allontanarsi da una grafia imperante<br />
determinata dal<strong>la</strong> velocità dei media contemporanei.<br />
La sfumatura creata da una materia quasi<br />
impalpabile <strong>la</strong> polvere di gesso colorato che<br />
vo<strong>la</strong> via al primo soffio di vento foriero di nuvole<br />
dense di pioggia che <strong>la</strong>verà quei selciati e<br />
quelle piazze.<br />
Un’arte che ci fa incantare ogni volta <strong>la</strong> si guardi<br />
come <strong>la</strong> meraviglia dei bambini quando <strong>la</strong>sciano<br />
cadere i colori sul foglio bianco.<br />
<br />
<br />
Piero Signori
Agenzia Ghedi<br />
Tel. 030 9031225<br />
Dal Lunedì al Venerdì 8,30 - 12,30 15,30 - 18,30<br />
Sub Agenzia di Guidizzolo<br />
via don Luigi Sturzo, 5<br />
(ex Amico Giò)<br />
Apertura: Lunedì e Mercoledì dalle 9,30 alle 12 - Tel. 0376 1818240<br />
41
42<br />
GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO<br />
“COLLI MORENICI”<br />
<strong>Notizia</strong>rio del Gruppo Micologico Naturalistico “Colli Morenici” - a cura di Giorgio Arienti<br />
Elementi di micotossicologia<br />
Commestibilità ed inquinamento dei funghi commestibili - 2ª parte<br />
E’ inoltre necessario, ovviamente, che il fungo<br />
presenti caratteri organolettici accettabili.<br />
Laccar<strong>la</strong> amethystina nonostante <strong>la</strong> dimostrata<br />
presenza di arsenico, e così via.<br />
Quanto al<strong>la</strong> digeribilità, occorre ricordare che<br />
i miceti contengono chitina (elemento del<strong>la</strong><br />
struttura degli insetti) sostanza che li rende<br />
partico<strong>la</strong>rmente “pesanti”.<br />
Laccaria amethystina<br />
Da qui derivano alcune norme di comportamento<br />
alle quali conviene attenersi:<br />
• Considerare i funghi un alimento di contorno:<br />
evitare pasti copiosi.<br />
• Non darli da mangiare a persone appartenenti<br />
a categorie a rischio: bambini, anziani e persone<br />
con difficoltà digestive.<br />
• È buona norma non darli a donne in gravidanza<br />
anche per un ipotizzabile danno per il feto.<br />
Composizione dei funghi<br />
La percentuale d’acqua è notevole, superiore al<br />
90% del peso totale; c’è poi un 2-5% di proteine<br />
(in gran parte inutilizzabili), 1-2% di zuccheri e<br />
1% di grassi. L’insieme di questi nutrienti porta<br />
a raggiungere poco più di 20 Kcal per 100 g. di<br />
sostanza fresca; si tratta quindi di un alimento<br />
a basso contenuto calorico, ricco di fibra e,<br />
come detto sopra, pesante da digerire.<br />
Inquinamento dei funghi commestibili<br />
Dato che i funghi nascono un po’ dappertutto,<br />
<strong>la</strong> raccolta deve tener conto di questo, non<br />
potendosi escludere <strong>la</strong> possibilità di contaminazioni<br />
con sostanze utilizzate in agricoltura,<br />
come anticrittogamici, insetticidi ed erbicidi, e<br />
con inquinanti legati a residui di <strong>la</strong>vorazione o a<br />
traffico veico<strong>la</strong>re, come metalli pesanti (piombo<br />
e mercurio) e non pesanti (cromo, arsenico<br />
e rame). Gli Agaricus arvensis, silvico<strong>la</strong>, augustus<br />
etc. (prataioli) noti come ottime specie<br />
commestibili, sarebbero invece specie da non<br />
raccogliere, perché sono funghi che accumu<strong>la</strong>no<br />
cadmio.<br />
Di sicura utilità per il raccoglitore è una serie<br />
di informazioni riguardanti l’inquinamento radioattivo<br />
dei funghi, da tenere in considerazione<br />
soprattutto per una eventuale tossicità di<br />
tipo cronico. Dopo l’esplosione del<strong>la</strong> centrale<br />
nucleare di Chernobyl (1986) è stata portata<br />
l’attenzione sul problema dell’inquinamento radioattivo,<br />
che tuttavia già preesisteva. La contaminazione<br />
può avvenire.<br />
Segue sul prossimo numero
Istituto Statale d’Arte<br />
Notizie dall’Argentina<br />
Gentile Prof. Dal Prato,<br />
La ringrazio per il cortese invio de La <strong>Notizia</strong>, che ho<br />
fatto vedere qui a tutti.<br />
Anche <strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> Malharro è molto interessata ad<br />
organizzare una mostra di elementi di Mantova,<br />
Guidizzolo e l`Istituto Statale d’Arte.<br />
In allegato, articoli sul giornale locale Diario “La<br />
Capital”, che mostra l´ultima attività del<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong><br />
Martin Malharro, ed annuncia il gemel<strong>la</strong>ggio.<br />
Cordiali saluti.<br />
Fernando Rizzi<br />
Consigliere Comunale di Mar del P<strong>la</strong>ta, Argentina<br />
Presidente dell´Unione Regionale Lombarda di<br />
Mar del P<strong>la</strong>ta<br />
Il sole a scuo<strong>la</strong><br />
La Provincia di Mantova ha coinvolto l’Istituto<br />
Statale d’Arte “Alessandro Dal Prato” di Guidizzolo<br />
in un progetto nazionale di finanziamento<br />
finalizzato all’istal<strong>la</strong>zione di una serie di pannelli<br />
fotovoltaici montati sul<strong>la</strong> pensilina del <strong>la</strong>to sud<br />
del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>. L’Isituto è stato scelto tra una rosa<br />
di pochi altri istituti ed ha ricevuto il compito di<br />
coinvolgere studenti e famiglie nell’analisi del<br />
problema sul fronte energetico. Le c<strong>la</strong>ssi interessate<br />
dovranno produrre un “audit” dell’edificio<br />
sco<strong>la</strong>stico, sarà poi al termine del progetto<br />
che tutti i rilievi raccolti verranno tradotti in un<br />
opuscolo da diffondere e distribuire.<br />
Le c<strong>la</strong>ssi interessate sono già al <strong>la</strong>voro, cominciato<br />
a Settembre con l’inizio del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>.<br />
Il compito a cui sono chiamati è piuttosto artico<strong>la</strong>to<br />
e diviso in varie fasi che culmineranno nel<strong>la</strong><br />
trasformazione informatica dei dati misurati, calco<strong>la</strong>ti<br />
e disegnati. I docenti che col<strong>la</strong>borano al<br />
progetto , e che già dallo scorso maggio sono<br />
impegnati nel<strong>la</strong> corretta realizzazione, sono<br />
A cura del<strong>la</strong> Prof.ssa Fiorenza Travagliati<br />
esperti nell’ambito del<strong>la</strong><br />
problematica e del risparmio<br />
energetico in edilizia.<br />
Il Prof. Baccinetti Italo é<br />
architetto ed è specializzato<br />
in certificazioni energetiche<br />
a livello civile ed<br />
industriale, mentre il Prof.<br />
Coppiardi é un esperto nel<strong>la</strong><br />
conoscenza e nell’uso di<br />
tutte le forme di energia.<br />
Si sono già svolti diversi incontri tra l’ Istituto<br />
e gli esperti del<strong>la</strong> Provincia, per incentivare e<br />
diffondere tra tutti gli allievi questa forma alternativa<br />
e per far conoscere sempre di più<br />
questa cultura che sarà il futuro delle prossime<br />
generazioni.<br />
Ancora una volta l’Istituto d’Arte affronta con<br />
rigore e professionalità le sfide del domani,<br />
con un occhio rivolto al<strong>la</strong> flessibilità dei suoi<br />
programmi.<br />
Autotrasporti<br />
SIMIONI<br />
GIANCARLO<br />
Tel. 0376 819035 - 348397060<br />
via Ceresara, 11<br />
46040 Guidizzolo - MN<br />
43
Il tavolo dei re<strong>la</strong>tori<br />
da sinistra: Paolo Castagna,<br />
Carlo Maccari, Graziano<br />
Pelizzaro e l’Ing. Francesco<br />
Martinelli<br />
44<br />
Notizie<br />
dall’Amministrazione<br />
A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI GUIDIZZOLO<br />
Obiettivo sicurezza<br />
Partico<strong>la</strong>re attenzione alle difficoltà degli anziani<br />
e dei disabili nell’accesso ai sepolcri. E’<br />
l’argomento che è stato affrontato, nel<strong>la</strong> mattinata<br />
di sabato 25 ottobre, presso il teatro comunale<br />
di Guidizzolo, in un incontro promosso<br />
dal Comune, con partner <strong>la</strong> ditta Progif srl e<br />
l’Upa Confartigianato, che aveva come maggior<br />
attrattiva <strong>la</strong> presentazione di una novità<br />
assoluta in campo nazionale: un elevatore cimiteriale<br />
per visitatori (ECV), prodotto appunto<br />
dal<strong>la</strong> Progif.<br />
Dopo il saluto agli intervenuti, provenienti da<br />
diverse provincie, il sindaco Graziano Pelizzaro<br />
ha ricordato<br />
come questa<br />
iniziativa<br />
rientrasse<br />
nell’ambito<br />
del programma<br />
di<br />
i n c o n t r i<br />
dedicati al<br />
tema del<strong>la</strong><br />
sicurezza,<br />
p r o m o s s i<br />
dall’amministrazione<br />
comunale.<br />
S i c u r e z z a<br />
sulle strade,<br />
s i c u r e z z a<br />
domestica,<br />
ma anche sicurezza in quei luoghi tanto partico<strong>la</strong>ri<br />
quanto spesso poco considerati che<br />
sono i cimiteri.<br />
E’ seguito poi l’intervento del consigliere regionale<br />
Carlo Maccari che ha ribadito come<br />
sia significativa l’attenzione posta su un tema<br />
tanto delicato, che tocca <strong>la</strong> sfera degli affetti e<br />
del<strong>la</strong> memoria collettiva e come sia importante<br />
che l’amministrazione comunale si impegni non<br />
solo ad amministrare, ma anche ad offrire al<strong>la</strong><br />
collettività momenti di riflessione e di incontro,<br />
utili al<strong>la</strong> crescita umana e sociale tanto dei singoli<br />
quanto dell’intera comunità.<br />
Occorre quindi che siano posti in essere tutti<br />
quei provvedimenti che possono contribuire ad<br />
assicurare maggior sicurezza, partico<strong>la</strong>rmente<br />
per gli utenti a mobilità ridotta, ovvero gli anziani<br />
ed i disabili in carrozzina.<br />
Più che opportuno, come ha sottolineato Pelizzaro,<br />
che questi provvedimenti siano inseriti<br />
nell’ambito di quel<strong>la</strong> pianificazione cimiteriale<br />
che peraltro è imposta dal<strong>la</strong> normativa regionale<br />
che, tra l’altro, obbliga e richiede ai Comuni<br />
di considerare <strong>la</strong> necessità di ridurre e<br />
abbattere le barriere architettoniche e favorire<br />
<strong>la</strong> sicurezza dei visitatori.<br />
La materia del<strong>la</strong> sicurezza dei visitatori e degli<br />
operatori cimiteriali è stata poi affrontata<br />
nell’esaustivo e app<strong>la</strong>udito contributo dell’ing.<br />
Francesco Peri.<br />
Dopo l’illustrazione di come è nata l’idea e come<br />
si è addivenuti<br />
al<strong>la</strong> realizzazione<br />
di questo<br />
innovativo<br />
strumento<br />
da parte<br />
d e l l ’ i n g .<br />
Francesco<br />
M a r i n e l l i ,<br />
gli intervenuti<br />
si sono<br />
t r a s f e r i t i<br />
presso il<br />
c i m i t e r o<br />
locale, per<br />
vedere in<br />
f u n z i o n e<br />
l’elevatore<br />
e finalmente capire di cosa si trattasse: una<br />
macchina che in assoluta sicurezza si può guidare<br />
e far scorrere lungo <strong>la</strong> campata di loculi,<br />
accessibile anche da un disabile in carrozzina<br />
senza accompagnatore, che con pochi semplici<br />
comandi solleva <strong>la</strong> persona fino all’altezza del<br />
quarto o quinto loculo, consentendogli di accudire<br />
il sepolcro, senza rischi, diversamente da<br />
quello che succede con le tradizionali scale.<br />
“E’ possibile anche richiedere finanziamenti o<br />
contributi regionali, partico<strong>la</strong>rmente in materia<br />
di abbattimento delle barriere architettoniche<br />
– ci ricorda il Sindaco – purchè nell’ambito di<br />
un progetto complessivo, ed è quello che faremo,<br />
dal momento che nel<strong>la</strong> parte vecchia del<br />
cimitero avevamo già in animo di rimediare al<br />
disagio presente nelle zone oggi munite di so<strong>la</strong><br />
ghiaia”.
Una rete di attenzione verso le dipendenze<br />
L’idea è quel<strong>la</strong> di creare una “Rete invisibile”,<br />
ma non troppo. Una rete di attenzioni, una rete<br />
protettiva soprattutto nei confronti dei più giovani,<br />
dei sempre più giovani che si <strong>la</strong>sciano attrarre<br />
dai miraggi di una quotidianità effimera.<br />
Se n’è par<strong>la</strong>to alcune sere or sono durante un<br />
approfondito incontro promosso dall’Arca di<br />
Mantova, Centro Mantovano di Solidarietà, con<br />
il patrocinio del Comune di Guidizzolo che ha<br />
ospitato <strong>la</strong> serata. Presenti il sindaco Graziano<br />
Pelizzaro e l’asessore alle politiche sociali Emi<br />
Ghisolfi. In sottofondo un interrogativo che interpel<strong>la</strong><br />
tutte le nostre coscienze: “Sono forse<br />
io il responsabile del<strong>la</strong> sorte di mio fratello?” Ad<br />
introdurre i <strong>la</strong>vori il presidente dell’Arca Maurizio<br />
Mirando<strong>la</strong> il quale ha par<strong>la</strong>to delle molte<br />
trasformazioni subite dal variegato mondo delle<br />
dipendenze e del fatto che orami sempre più<br />
difficilmente “si chiede aiuto” per cui è urgente<br />
essere molto più attenti al territorio: bisogna <strong>la</strong>vorare<br />
insieme. Concetto ampiamente ripreso<br />
dal dr. Maurizio Gobbetto, responsabile Ser. D.<br />
mantovano. Il suo è stato un intervento che ha<br />
preso in esame dati concreti e prospettive. Se<br />
da un <strong>la</strong>to <strong>la</strong> cocaina è oggi <strong>la</strong> forma di droga<br />
tra le più presenti, ed anche tra le più subdole,<br />
le dipendenze sono molteplici: tabacco (al primo<br />
posto a livello generale), seguito da alcol,<br />
psicolfarmaci e droghe per quanto attiene alle<br />
Il consiglio dei ragazzi<br />
Emozionati, come conviene in queste occasioni,<br />
accompagnati dal col<strong>la</strong>boratore vicario<br />
Antonio Lanza ed accolti dal sindaco Graziano<br />
Pelizzaro, dal presidente del consiglio Giovanni<br />
Zangobbi, dall’assessore alle politiche sco<strong>la</strong>stiche<br />
Laura Toniato e dal consigliere Elena<br />
Zaccagni, i giovani eletti nel nuovo consiglio<br />
comunale dei ragazzi hanno fatto per <strong>la</strong> prima<br />
volta il loro ingresso nell’au<strong>la</strong> consiliare. In programma<br />
<strong>la</strong> loro prima riunione durante <strong>la</strong> quale<br />
si doveva definire l’ufficio di presidenza.<br />
Prima di iniziare i <strong>la</strong>vori il sindaco, il presidente<br />
e l’assessore hanno ricordato l’importanza di<br />
questo organismo che abitua all’impegno civile<br />
e dal quale possono arrivare importanti suggerimenti<br />
all’Amministrazione. Nico<strong>la</strong> Gialdini,<br />
c<strong>la</strong>sse 1ª A del<strong>la</strong> media, è stato eletto presidente<br />
mentre Michele Mocellin, 2ª C, sarà il vice.<br />
Segretario e vice segretario, rispettivamente<br />
Andrea Del<strong>la</strong> Fontana e Andrea Tencheni. Eusaurita<br />
questa fase ed indossata <strong>la</strong> fascia di<br />
presidente del consiglio comunale dei ragazzi,<br />
Gialdini ha <strong>la</strong>nciato subito all’amministrazione<br />
alcune proposte. Le richieste principali hanno<br />
riguardato <strong>la</strong> palestra, <strong>la</strong> sicurezza, il tempo libero,<br />
un parco per i cani.<br />
Sindaco e assessore hanno risposto: sul<strong>la</strong> palestra<br />
si interverrà a breve; al parco Barriera<br />
dipendenze da sostanze. Alle quali si affiancano<br />
le cosiddette dipendenze da processo: cibo,<br />
internet, affettive, sessuali, carriera, shopping,<br />
cellu<strong>la</strong>re, e via dicendo. Anche queste necessitano<br />
di attenzione. Perché se tutti, nel settore,<br />
siamo “osservatori”, molti sono “assaggiatori”,<br />
diversi “consumatori” ed infine in quantità<br />
fortunatamente minore “tossicodipendenti”. E’<br />
proprio su queste ultime due categorie dove<br />
serve prestare l’attenzione maggiore. Sul<strong>la</strong><br />
stessa lunghezza d’onda, partrendo dal<strong>la</strong> considerazione<br />
che sta aumentando drammaticamente<br />
l’uso di cocaina, l’intervento di Tiziano<br />
Fassi, responsabile dei colloqui Arca. Quest’ultimo<br />
ha insistito sul<strong>la</strong> necessità di ‘fare rete’ in<br />
quanto forte è <strong>la</strong> preoccupazione nei confronti<br />
di chi non si riesce a raggiungere. Era presente<br />
il consigliere regionale Carlo Maccari il quale,<br />
raccogliendo alcuni interventi del pubblico<br />
preoccupato per l’abbassamento dell’età in cui<br />
si inizia ad esempio a fumare o bere, ha giudicato<br />
estremamente positiva <strong>la</strong> serata invitando<br />
tutti a riprendere questi contatti, ampliandoli<br />
sempre più, a par<strong>la</strong>rne, a sviluppare le attenzioni<br />
(termine emerso più volte), tutti quanti, dai<br />
singoli alle agenzie educative, dal<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> allo<br />
sport al<strong>la</strong> parrocchia, confermando sempre<br />
e comunque <strong>la</strong> presenza dell’Ente pubblico.<br />
All’incontro ne seguiranno altri: per fare rete.<br />
sorgerà una nuova struttura per il tempo libero,<br />
accanto al<strong>la</strong> nuova materna che sarà edificata<br />
molto presto; su viabilità e sicurezza molto<br />
è legato al<strong>la</strong> nuova tangenziale che sposterà<br />
dal centro l’attuale pericolo e consentirà di ridisegnare<br />
il sistema viabilistico; in primavera si<br />
sperimenterà il “pedibus” per dare maggior sicurezza<br />
nel tragitto di andata e ritorno da casa<br />
a scuo<strong>la</strong>; infine per i cani già oggi esistono spazi<br />
verdi dove possono muoversi liberamente: ai<br />
loro proprietari l’onere del<strong>la</strong> pulizia.<br />
Nico<strong>la</strong> Gialdini veste<br />
<strong>la</strong> fascia di presidente<br />
consiglio dei ragazzi<br />
45
46<br />
1° Memorial<br />
Luciano Gazzo<strong>la</strong><br />
Equipaggi e pubblico delle grandi occasioni al “Delta Raduno”<br />
Probabilmente, nemmeno gli organizzatori<br />
si attendevano un simile successo. 80 equipaggi,<br />
equamente distinti tra Delta e Tuning/<br />
estetica, si sono presentati all’appuntamento<br />
del IV Delta Raduno “1° Memorial Luciano<br />
Gazzo<strong>la</strong>”promosso dai giovani del Delta Raduno<br />
con Pro-Loco, Avis, Abeo e Aido Guidizzolo,<br />
Associazioni Ufficiali di Gara mantovani e con<br />
il patrocinio del Comune di Guidizzolo, assessorato<br />
al<strong>la</strong> sicurezza. La zona industriale di<br />
Guidizzolo si è così riempita di un arcobaleno<br />
di vetture attorniate da un numero veramente<br />
inatteso di spettatori, soprattutto giovani probabilmente<br />
venuti per poter ammirare da vicino<br />
questi autentici e rari mezzi sempre più appassionanti;<br />
e non solo per gli addetti ai <strong>la</strong>vori. Accanto<br />
agli equipaggi provenienti da una <strong>la</strong>rga<br />
fetta d’Italia (Sinalunga, Siena, Saint Vincent,<br />
La Spezia, Venezia, Darfo, per citarne alcuni)<br />
c’erano il sindaco Graziano Pelizzaro, l’assessore<br />
al<strong>la</strong> sicurezza C<strong>la</strong>udio Busca, il prof. Aldo<br />
Ferrara dell’Università di Siena coautore di<br />
un interessante volume sui fattori biodinamici<br />
in auto, Margherita Freddi, vedova di Lorenzo<br />
Bandini pilota Ferrari scomparso a Montecarlo<br />
nel 1967, <strong>la</strong> moglie e <strong>la</strong> figlia di Luciano Gazzo<strong>la</strong>,<br />
troppo prematuramente scomparso alcuni<br />
anni fa, appassionato di rally e Delta, autore<br />
di un significativo gesto di generosità nel<strong>la</strong> volontaria<br />
donazione di organi che ha ridato vita<br />
e speranza a diverse persone. Seguitissime le<br />
prove, tutte nel<strong>la</strong> massima sicurezza stradale<br />
per piloti e spettatori grazie al<strong>la</strong> severe misure<br />
di sicurezza ed al<strong>la</strong> presenza del<strong>la</strong> Protezione<br />
Civile. Tra i piloti ricordiamo Guglielmo Scalzotto,<br />
Wilmar Rizzi, Gianfranco Conti, C<strong>la</strong>udio Ferrari.<br />
Dopo le premiazioni un ringraziamento è<br />
andato agli organizzatori Ivan Pellegri, Alessio<br />
Cattabriga, Giuseppe Mazzoleni e Alessandro<br />
Pasquali ai quali è stato richiesto di ripetere<br />
l’evento.<br />
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