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N.81 dicembre - la Notizia

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16<br />

Anima e cuore<br />

A cura di Sandra Tosi<br />

Per un raggio di sole che si chiama Simone<br />

Sei nato in un freddo giorno d’inverno da una<br />

donna che ti ha amato talmente tanto da donarti<br />

<strong>la</strong> vita. Poteva abortire, <strong>la</strong> legge italiana lo<br />

permette, ma ti ha fatto nascere e ti ha <strong>la</strong>sciato<br />

nel<strong>la</strong> cul<strong>la</strong> termica di un ospedale, certa che<br />

un’altra mamma e un papà ti avrebbero amato<br />

quanto lei.<br />

Tu, Simone, piccolo tesoro,<br />

non sei consapevole di<br />

quanto <strong>la</strong> tua nascita abbia<br />

rega<strong>la</strong>to a chi ti sta intorno.<br />

Ricordo, anni fa, quando ho<br />

conosciuto <strong>la</strong> tua mamma,<br />

in ospedale. Io non giovanissima,<br />

lei bel<strong>la</strong> come il<br />

sole, <strong>la</strong> vita che le sorrideva<br />

e un marito tenerissimo<br />

accanto.<br />

Un intervento e quel<strong>la</strong> diagnosi:<br />

difficilmente avrà<br />

una gravidanza…<br />

Per chi sogna una famiglia<br />

numerosa con tanti bambini,<br />

una sentenza simile<br />

sconvolge: non sei più una<br />

donna sei solo “una pancia<br />

vuota”.<br />

La prima reazione è <strong>la</strong> rabbia,<br />

i medici si sono sbagliati,<br />

poi <strong>la</strong> speranza del miracolo, tutti i mesi.<br />

E il dolore peggiore è quando ti ricoverano per<br />

accertamenti e, per mancanza di posti letto<br />

(??!) ti mettono in stanza con donne ricoverate<br />

per abortire. Stanno buttando via quello che<br />

per te sarebbe il dono più prezioso che Dio può<br />

farti e il tuo dolore si incastra stridendo con il<br />

loro…<br />

Il tempo passa e pensi a tutto l’amore che hai<br />

dentro, che cresce a dismisura quando i media<br />

danno notizie di bambini buttati nei cassonetti<br />

La Pael<strong>la</strong><br />

Menù del<strong>la</strong> casa:<br />

Antipasti di pesce<br />

Pael<strong>la</strong> al pescado<br />

Tel. 0376 818697<br />

via H. Dunant, 46 Guidizzolo (MN)<br />

www.ristorante<strong>la</strong>collinetta.it<br />

dell’immondizia, orfani, affamati o sfruttati.<br />

Io e <strong>la</strong> tua mamma abbiamo condiviso tutto<br />

questo e anche altro…<br />

Posso dire con un pizzico d’orgoglio che anche<br />

le mie esperienze, non tutte negative, hanno<br />

contribuito a portare papà e mamma fino a te,<br />

con l’iter burocratico per l’adozione.<br />

Loro hanno avuto <strong>la</strong> fortuna<br />

di trovare, fin dall’inizio,<br />

operatori stupendi che li<br />

hanno aiutati a crescere,<br />

capire, accettare. E io che<br />

li conoscevo bene, non<br />

avevo dubbi sull’esito finale:<br />

erano meravigliosi<br />

già prima di iniziare questa<br />

“gestazione”. E il tuo<br />

papà non accarezzava il<br />

pancione del<strong>la</strong> tua mamma<br />

perché era una “gravidanza”<br />

diversa <strong>la</strong> loro e<br />

molto più sofferta. Tu non<br />

eri nel<strong>la</strong> pancia, eri nel<br />

cuore, che diventava sempre<br />

più grande, ogni giorno<br />

che passava. E quando<br />

è arrivata <strong>la</strong> telefonata dal<br />

Tribunale dei Minori quel<br />

grande cuore si è aperto e<br />

sei arrivato tu.<br />

Ricordo le parole del tuo papà quando ti ha cul<strong>la</strong>to<br />

<strong>la</strong> prima volta: al<strong>la</strong> vita non posso chiedere<br />

di più! E qui mi fermo perché tu, come un raggio<br />

di sole, sei riuscito a cancel<strong>la</strong>re ricordi troppo<br />

dolorosi, che riemergono ogni tanto, annebbiati.<br />

Di W. Goethe ti regalo: “La felicità non va considerata<br />

una gioia passeggera, è invece una<br />

forza segreta che agisce lungo tutta una vita”.<br />

E-mail: sandratosi@gmail.com

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