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N.81 dicembre - la Notizia

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che per introdurre una frase oggettiva, ma non<br />

è possibile frapporli tra verbo e complemento<br />

oggetto, nemmeno nei casi in cui quest’ultimo<br />

è costituito da un elenco. Il punto esc<strong>la</strong>mativo<br />

e il punto interrogativo non necessariamente<br />

devono essere seguiti da un’iniziale maiusco<strong>la</strong>;<br />

in una rapida serie di domande o esc<strong>la</strong>mazioni,<br />

infatti, possono essere seguiti da parole<br />

minuscole per indicare <strong>la</strong> stretta corre<strong>la</strong>zione<br />

tra le stesse frasi. Le interrogative retoriche di<br />

registro familiare ammettono l’uso del punto interrogativo<br />

unito a quello esc<strong>la</strong>mativo, che indica<br />

precisamente stupore misto a sdegno (sei<br />

pazzo?!). I puntini di sospensione si usano canonicamente<br />

nel numero fisso di tre, con moderazione<br />

se non proprio parsimonia, poiché in<br />

generale indicano un’omissione volontaria nel<br />

discorso, rendendolo <strong>la</strong>conico e a volte puerilmente<br />

reticente; sono piuttosto comuni invece<br />

al termine di elenchi incompleti. Un caso<br />

partico<strong>la</strong>re è costituito da […] che è il segno<br />

convenzionale con il quale si indica un’omissione<br />

all’interno di una citazione. Le parentesi<br />

quadre, infatti, indicano un commento dell’autore,<br />

mentre quelle tonde delimitano gli incisi<br />

che ai fini di chiarezza del testo non possono<br />

essere omessi, in tutti gli altri casi evitiamo il<br />

proliferare di interpunzione e frasi secondarie<br />

superflue. Il trattino, da non confondersi con <strong>la</strong><br />

lineetta, oltre a segna<strong>la</strong>re <strong>la</strong> sil<strong>la</strong>bazione di una<br />

paro<strong>la</strong> a fine riga, è assai diffuso nel<strong>la</strong> creazione<br />

di composti e di sintagmi sintetici che indicano<br />

una compresenza non oppositiva (ad es.<br />

vice-cancelliere, ex-moglie; il dialogo governosindacati);<br />

l’idea di un contrasto può essere<br />

resa invece dal<strong>la</strong> barra obliqua (le polemiche<br />

idealisti/marxisti). Le virgolette doppie in genere<br />

delimitano il discorso diretto e le citazioni,<br />

mentre quelle scempie indicano piuttosto una<br />

corrispondenza di significato (ad es. nel<strong>la</strong> definizione<br />

di ortografia: dal greco orthòs ‘retto’<br />

[corretto] e gràpho ‘scrivo’).<br />

E’ pur vero che gli aspetti sopra brevemente<br />

descritti fanno parte delle regole grammaticali<br />

sulle quali è possibile glissare per ottenere<br />

Chiuso il lunedì<br />

Tel. 0376 838249<br />

Volta Mantovana<br />

Strada dei Colli nord, 25<br />

determinati effetti grafici o stilistici. Questo<br />

testo, ad esempio, contiene alcune deroghe<br />

alle sopra citate regole, piccole eccezioni che<br />

tuttavia non devono compromettere <strong>la</strong> chiarezza<br />

del messaggio veico<strong>la</strong>to. L’importante è<br />

esserne consapevoli: una punteggiatura sconclusionata<br />

e un’ortografia sciatta sono in grado<br />

di pregiudicare <strong>la</strong> piacevolezza di testi anche<br />

contenutisticamente rilevanti. Infine, ci sono<br />

almeno due raccomandazioni stilistiche meritevoli<br />

di essere ribadite, in riferimento al<strong>la</strong> semplice<br />

constatazione che un testo noioso probabilmente<br />

è un testo mal scritto, tanto quanto<br />

un testo mal scritto risulta noioso; per questo<br />

sarebbe una buona abitudine cercare di rinnovare<br />

continuamente <strong>la</strong> propria competenza<br />

linguistica. Come? Vincendo <strong>la</strong> pigrizia e diventando<br />

curiosi: acquistiamo familiarità nell’uso<br />

dei sinonimi, anche di quelli quasi scomparsi<br />

dai discorsi che si sentono per strada o in televisione,<br />

ma dei quali i dizionari sono impazienti<br />

di spiegarci il corretto utilizzo, e rispettiamo i<br />

congiuntivi che consentono sfumature di significato<br />

precluse all’inf<strong>la</strong>zionato indicativo.<br />

Poiché ortografia e interpunzione sono state<br />

create allo scopo di indicare <strong>la</strong> cadenza, l’intonazione<br />

del testo, che nel caso di un discorso<br />

orale verrebbe assai naturale osservare,<br />

al pari di una certa attinenza allo scopo delle<br />

nostre parole, in ultima analisi il consiglio per<br />

evitare errori imbarazzanti è sempre lo stesso:<br />

leggere e rileggere il testo, anche ad alta voce,<br />

per saggiarne il ritmo e l’effetto sonoro, sino<br />

a quando esso appaia corrispondente a tutte<br />

le nostre esigenze espressive, sia dal punto di<br />

vista semantico sia per quanto concerne <strong>la</strong> forma<br />

prescelta.<br />

Mariavittoria Spina<br />

Dott. In Lingue e Letterature straniere<br />

Teja.derdunkelritter@gmail.com<br />

arte &<br />

dintorni<br />

<strong>la</strong> nostra lingua<br />

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