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N.81 dicembre - la Notizia

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Don Libero Zilia<br />

Non dobbiamo avere paura: accanto a noi c’è il Signore<br />

Guidizzolo in festa ha abbracciato il nuovo<br />

parroco, don Libero Zilia, accolto sul sagrato<br />

del<strong>la</strong> chiesa dal sindaco Graziano Pelizzaro,<br />

dal presidente del consiglio Giovanni Zangobbi,<br />

dal<strong>la</strong> giunta comunale, dai comandanti dei<br />

carabinieri e del<strong>la</strong> polizia locale Mario Fierro<br />

e Ramona Tarchini. Era presente il consigliere<br />

regionale Carlo<br />

Maccari. Il corteo,<br />

con sacerdoti e ministranti<br />

e preceduto<br />

dal<strong>la</strong> banda musicale,<br />

si è mosso dal<strong>la</strong><br />

casa canonica ed è<br />

arrivato sul sagrato.<br />

Il sindaco ha presentato<br />

a don Libero un<br />

paese che, insieme<br />

al ringraziamento a<br />

don Adriano Avanzi<br />

per i suoi 37 anni di<br />

servizio, gli dà il benvenuto<br />

assicurando<br />

sempre <strong>la</strong> massima<br />

col<strong>la</strong>borazione, facendogli<br />

dono di una<br />

medaglia del prof.<br />

Dal Prato raffigurante<br />

il Vescovo mons.<br />

Carlo Ferrari. Don<br />

Zilia ha ringraziato;<br />

“…siamo qui sul sagrato,<br />

ha detto, luogo<br />

molto importante in<br />

quanto paradigma<br />

delle differenze che<br />

ci contraddistinguono<br />

ma anche simbolo<br />

di confronto e dialogo.<br />

Oltre quel<strong>la</strong> porta,<br />

come Mosè, tutti<br />

dobbiamo toglierci i<br />

sandali: è luogo sacro”.<br />

Il canto del<strong>la</strong><br />

corale ed un primo<br />

lungo app<strong>la</strong>uso hanno<br />

accolto il parroco<br />

che si è fermato in<br />

preghiera davanti all’altare. Il rito sacro è stato<br />

aperto dal vicario don Giangiacomo Sarzi Sartori<br />

il quale, anche a nome del vescovo mons.<br />

Busti, ha esordito dicendo: “Vi consegniamo<br />

don Libero che viene in mezzo a voi nel nome<br />

del Signore, recando il messaggio del Vangelo.<br />

Guidizzolo vive un anno partico<strong>la</strong>re: don Adriano<br />

che <strong>la</strong>scia <strong>la</strong> parrocchialità, don Giampaolo<br />

chiamato ad un altro incarico ministeriale:<br />

segno che <strong>la</strong> Chiesa vive non sui preti ma sul<br />

Signore.” Danilo Toniato ha quindi portato il<br />

saluto del consiglio pastorale e don Libero, visibilmente<br />

commosso, ha risposto ringraziando<br />

nuovamente ricordando le comunità dove precedentemente<br />

ha servito e <strong>la</strong> sua famiglia che<br />

lo ha sempre aiutato. Poi i saluti: ai giovani, alle<br />

famiglie, agli anziani<br />

ed agli amma<strong>la</strong>ti,<br />

“…ai miei amici sacerdoti”.<br />

“Ora però,<br />

<strong>la</strong>sciamo il posto al<br />

Signore”.<br />

La celebrazione è proseguita<br />

con le letture.<br />

Il vangelo, il passo<br />

del<strong>la</strong> vigna in cui gli<br />

operai ed il figlio vengono<br />

uccisi, è stato<br />

preso da don Libero<br />

nel<strong>la</strong> sua toccante<br />

e profonda omelia:<br />

“Quel<strong>la</strong> che abbiamo<br />

ascoltato è una paro<strong>la</strong><br />

molto forte. Cogliamo<br />

<strong>la</strong> delusione di<br />

Dio di fronte all’agire<br />

dei vignaioli che non<br />

hanno capito il suo<br />

amore. Quell’amore<br />

che lo porterà a piantare<br />

una croce sul<br />

calvario ed a salirvi<br />

per mostrare <strong>la</strong> Sua<br />

vicinanza all’uomo,<br />

in ogni circostanza,<br />

quando soffre, quando<br />

è solo ed anche<br />

quando sbaglia. E <strong>la</strong><br />

resurrezione ci dice<br />

che Lui ha ragione”.<br />

Perdono, amore e<br />

speranza saranno allora<br />

le linee guida del<br />

suo ministero il quale,<br />

nel ricordo di Maria<br />

che Guidizzolo celebrava<br />

come patrona,<br />

sarà vissuto in disparte ma sempre attento alle<br />

necessità del<strong>la</strong> comunità.<br />

Prima di dare il mandato agli operatori parrocchiali<br />

ed impartire dal sagrato <strong>la</strong> benedizione<br />

a tutte le famiglie, don Libero ha confessato:<br />

“Non nascondo che ho un po’ di paura; so quali<br />

sono le attese e le necessità. So anche, però,<br />

che accanto a noi c’è il Signore”.<br />

Sergio Desiderati<br />

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