N.81 dicembre - la Notizia
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34<br />
Don Camillo<br />
e dintorni<br />
“Ecco il paese, il piccolo mondo di un piccolo<br />
mondo, piantato in qualche parte dell’Italia del<br />
Nord. Là in quel<strong>la</strong> fetta di terra grassa e piatta<br />
che sta tra il fiume Po e l’Appennino. Nebbia<br />
densa e ge<strong>la</strong>ta l’opprime d’inverno, d’estate<br />
un sole spietato picchia martel<strong>la</strong>te furibonde<br />
sui cervelli del<strong>la</strong> gente, e qui tutto si esapera,<br />
qui le passioni politiche esplodono violente e <strong>la</strong><br />
lotta è dura, ma gli uomini rimangono sempre<br />
uomini...”.<br />
Così Giovannino Guareschi aveva descritto il<br />
mondo di Don Camillo e Peppone che in Brescello<br />
(provincia di Reggio Emilia) aveva trovato<br />
l’ambiente ideale, con <strong>la</strong> gente ideale, i luoghi<br />
ed il clima più<br />
caratteristico<br />
del<strong>la</strong> Bassa<br />
Padana.<br />
È comunque<br />
giusto sottolineare<br />
che<br />
Brescello non<br />
è solo il paese<br />
di Don Camillo,<br />
ma anche<br />
e soprattutto<br />
un borgo ricco<br />
di storia e<br />
di arte, che<br />
merita una più<br />
approfondita<br />
visita.<br />
Percorrendo,<br />
infatti, via<br />
Giglioli, tratto<br />
orientale<br />
d e l l ’ a n t i c o<br />
decumano romano,possiamo<br />
osservare<br />
prima l’antico<br />
ospedale e poi<br />
l’edificio del<strong>la</strong><br />
posta, già attivo<br />
in epoca<br />
estense; e proprio<br />
qui è conservata <strong>la</strong> campana utilizzata in<br />
uno dei film del<strong>la</strong> serie.<br />
Proseguiamo fino al termine del<strong>la</strong> via giungendo<br />
nel cuore di Brescello, costituito da Piazza<br />
Matteotti. Immediatamente veniamo catapultati<br />
a ritroso nel tempo: si ha, infatti, <strong>la</strong> percezione<br />
che nul<strong>la</strong>, rispetto <strong>la</strong> realtà raccontata dai<br />
film, sia cambiato. Sul<strong>la</strong> piazza si affacciano rispettivamente<br />
il Municipio e <strong>la</strong> Chiesa di Santa<br />
Maria Nascente, sfondo delle tante avventure<br />
di Francesca Lugoboni<br />
raccontate.<br />
Alle estremità<br />
si possono osservare<br />
le statue<br />
bronzee dei<br />
due personaggi<br />
riprodotti ad altezza<br />
naturale,<br />
inaugurate nel<br />
2001, a ricordo<br />
dei cinquant’anni<br />
dal primo ed<br />
indimenticabile<br />
film del grande<br />
regista francese<br />
Julien Duvivier .<br />
La piazza, cinta<br />
sui due <strong>la</strong>ti da porticati, è di fatto dominata dal<strong>la</strong><br />
chiesa, all’interno del<strong>la</strong> quale, custodito in<br />
una picco<strong>la</strong> cappel<strong>la</strong> <strong>la</strong>terale, si trova il celebre<br />
crocifisso col “Cristo Par<strong>la</strong>nte”.<br />
Da qui ci dirigiamo verso via Cavallotti dove,<br />
pochi metri dopo, raggiungiamo l’antico complesso<br />
di San Benedetto, edificato dagli Este<br />
nel lontano ‘500 per le monache benedettine<br />
che, ancora oggi, conserva parte dell’antica<br />
struttura architettonica con arcate, volti e pi<strong>la</strong>stri<br />
in cotto, tipici del tardo romanico. Oggi è<br />
<strong>la</strong> sede del Centro Culturale di Brescello che<br />
ospita l’imperdibile Museo di Don Camillo e<br />
Peppone: qui sono esposti tutti i curiosi cimeli<br />
utilizzati nei vari film del<strong>la</strong> saga, unitamente ad<br />
un notevole repertorio di foto dal set .<br />
Questa gita “fuori porta” a Brescello, fattibile<br />
comodamente in una giornata, non può prescindere<br />
da un’escursione fino al Grande Fiume,<br />
raggiungibile a piedi dopo una bellissima<br />
camminata, immersi tra querce e pioppi, magari<br />
avvolti anche da una sottile coltre di nebbia<br />
che rende magico il paesaggio.<br />
Brescello fa parte di quel<strong>la</strong> fascia di piccoli e<br />
medi comuni del<strong>la</strong> Bassa reggiana che si affacciano<br />
sul<strong>la</strong> riva destra del Po, tra cui Boretto,<br />
Gualtieri, Guastal<strong>la</strong> e Luzzara. Si tratta<br />
di una zona lunga circa venti km che svolge<br />
un’intensa attività turistico-fluviale e che fa<br />
perno sul caratteristico porto di Boretto dove,<br />
passeggiando, si possono ammirare le tipiche<br />
imbarcazioni da pesca.<br />
Lungo l’argine del Po è piacevole pranzare in<br />
una delle tante trattorie presenti. Qui i prodotti<br />
tipici di certo non mancano: Parmigiano Reggiano,<br />
Lambrusco, sa<strong>la</strong>mi, prosciutti, cu<strong>la</strong>telli e<br />
mostarde aspettano tutti coloro che intendano<br />
assaporare <strong>la</strong> vera cucina del<strong>la</strong> Bassa, tanto<br />
cara a Guareschi.