9. Giardini nell'antichità - Edu.lascuola.it
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• Che legame ha quest’autosufficienza – verrebbe da dire questa<br />
automatic<strong>it</strong>à – della natura dei paradisi con il m<strong>it</strong>o della creazione biblica?<br />
E col m<strong>it</strong>o dell’età dell’oro (di cui puoi leggere sul s<strong>it</strong>o, nel Glossario della<br />
Sezione Strumenti)?<br />
I paradisi persiani<br />
Il termine paradiso in avestico – lingua indoeuropea di ceppo iranico in cui è<br />
redatta l’Avesta, complesso dei libri sacri della religione di Zoroastro – è<br />
costru<strong>it</strong>o da pairi («attorno») e daeza («muro») e significa «giardino protetto,<br />
circondato da un muro». Senofonte è il primo a usare in greco il termine<br />
parádeisos in riferimento ai giardini persiani. Si trattava di parchi reali in cui,<br />
oltre alla coltivazione di varie specie di piante, trovava posto l’allevamento di<br />
svariati tipi di animali, anche i più strani e rari. I paradisi erano riserve di caccia<br />
e luoghi di svago per i vari componenti della famiglia reale.<br />
Senofonte, Economico IV 13; 20-22<br />
«E oltre a ciò», fece Socrate,«in tutte le terre in cui [il re] va a soggiornare, s’impegna<br />
perché diventino giardini i cosiddetti ‘paradisi’, pieni di tutte le cose belle e buone che<br />
la terra è sol<strong>it</strong>a produrre; qui egli stesso passa la maggior parte del tempo quando la<br />
stagione non glielo impedisce».<br />
«Per Zeus,» fece Cr<strong>it</strong>obulo, «è necessario allora, o Socrate, impegnarsi perché, dove<br />
passa il suo tempo, i paradisi siano nel miglior modo forn<strong>it</strong>i di alberi e di tutte le altre<br />
belle cose che la terra produce».<br />
Si dice che Ciro, quando Lisandro venne da lui per portargli i doni degli alleati, tra gli<br />
altri segni di cordial<strong>it</strong>à (come ebbe a spiegare una volta a Megara lo stesso Lisandro a<br />
un osp<strong>it</strong>e) gli abbia mostrato personalmente – a detta sua – anche il «paradiso» di<br />
Sardi. Lisandro ne rimaneva meravigliato: gli alberi erano belli, piantati a distanza<br />
regolare e tutti formavano angoli perfetti; molti e gradevoli erano i profumi che li<br />
accompagnavano nella loro passeggiata. Meravigliandosi di ciò disse: «Sono proprio<br />
meravigliato, o Ciro, per la bellezza di tutto questo, ma molto di più ammiro chi ha<br />
misurato e disposto ogni cosa». Ciro, ascoltato ciò se ne compiacque e disse: «ebbene,<br />
sono io, o Lisandro, che ho misurato e disposto tutto questo, e ci sono degli alberi che<br />
ho anche piantato personalmente».<br />
Trad. F. Roscalla