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Untitled - Il Bandolo della Matassa di Severino Proietti

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e successivo riempimento degli atri. Come si vede alla <strong>di</strong>astole<br />

atriale corrisponde la sistole vestibolare e viceversa: è un vero<br />

moto perpetuo che inizia quando le cellule hanno finito <strong>di</strong><br />

costruire tale pompa meravigliosa e cessa quando l’unità<br />

dell’organismo è spezzata da qualche agente esterno o interno.<br />

Questo ciclo si compie in otto decimi <strong>di</strong> secondo quando il cuore<br />

batte a 75 volte al minuto. I toni car<strong>di</strong>aci sono suoni sor<strong>di</strong> che<br />

danno i due gruppi <strong>di</strong> valvole: più forti le atrioventricolari, meno<br />

forti le semilunari dell’aorta e <strong>della</strong> vena porta.<br />

<strong>Il</strong> lavoro del cuore avviene automaticamente cioè<br />

in<strong>di</strong>pendentemente dalla coscienza e intelligenza generale<br />

dell’organismo che risiede nella corteccia cerebrale, tuttavia viene<br />

influenzato dagli stati <strong>di</strong> tale coscienza, che consistono nelle<br />

variazioni emozionali prodotte o dalla conoscenza emergente o<br />

dalla memoria o dalla comunicazione attuale. Tale lavoro è<br />

regolato continuamente dal potenziale elettrico contenuto in un<br />

centro specializzato denominato “marcapasso” o “nodo senoatriale”<br />

sito nella parete posteriore dell’atrio destro: tale centro<br />

emette un impulso che genera un’onda che si propaga lungo le<br />

pareti dei due atri facendole contrarre, passa a un secondo centro<br />

detto “nodo atrioventricolare” sito in fondo all’atrio destro e <strong>di</strong> lì<br />

si propaga lungo le due ramificazioni <strong>di</strong> questo nodo che scivola<br />

all’interno dei due ventricoli che stimolano a contrarsi dopo che<br />

sono stati riempiti dagli atri. <strong>Il</strong> lavoro del cuore anche se è<br />

in<strong>di</strong>pendente dalla coscienza generale è però controllato da un<br />

gruppo <strong>di</strong> neuroni sito nell’ipotalamo del cervello il quale invia<br />

impulsi a due altri centri siti nel bulbo detti “centro simpatico” e<br />

“centro parasimpatico”, i quali essendo antagonisti, cioè il primo<br />

rilassatore e il secondo eccitatore, equilibrano l’attività in più<br />

intensa e meno intensa secondo gli impulsi che i nervi sensitivi<br />

<strong>di</strong>ffusi nel cuore e in tutto l’organismo inviano all’ipotalamo e al<br />

bulbo. Tutto avviene in centesimi <strong>di</strong> secondo: come si vede la<br />

sensibilità è estrema, per cui in con<strong>di</strong>zioni normali in un minuto<br />

dalla pompa destra viene spinto ai polmoni 5 litri <strong>di</strong> sangue<br />

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