Max Aub - Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes
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La poetica <strong>de</strong>l falso : <strong>Max</strong> <strong>Aub</strong> tra gioco ed impegno<br />
55 . Il primitivo e l'arcaico è, dunque, per Campalans il luogo di quel vortice che ci assilla dal di<br />
<strong>de</strong>ntro, <strong>de</strong>lle radici e <strong>de</strong>ll'istinto. Ma anche di qualcosa di diverso, come si affretta a puntualizzare <strong>Max</strong><br />
<strong>Aub</strong> in una nota assai illuminante. «Chiunque conosca i primitivi catalani, in pittura e in scultura»,<br />
osserva <strong>Aub</strong>, «non ha bisogno di cercare altri prece<strong>de</strong>nti alla rivoluzione prodotta dalle Demoiselles<br />
d'Avignon e dalle opere di quel periodo». Così (ed è questa la sua conclusione), il cosid<strong>de</strong>tto periodo<br />
negro , dato che ci si ostina a far uso di certe etichette, bisognerebbe chiamarlo periodo romanico-<br />
catalano » 56 . Dunque, l'arcaico come luogo <strong>de</strong>lle radici e <strong>de</strong>ll'istinto è anche o soprattutto ritorno<br />
alle origini culturali, appunto alla tradizione romanico-catalana, di Campalans come, naturalmente,<br />
di Pablo Picasso.<br />
Nel racconto di Jusep Torres Campalans (e nelle annotazioni più esplicite di <strong>Max</strong> <strong>Aub</strong>) si <strong>de</strong>linea,<br />
attraverso fatti privati e pubblici -artistici, sociali e politici- un quadro d'insieme <strong>de</strong>i primi dieci-<br />
quindici anni <strong>de</strong>l Novecento. Insieme alla nascita e agli svolgimenti <strong>de</strong>l cubismo, da Demoiselles<br />
d'Avignon (ma numerosi e puntuali sono i richiami all'esperienza picassiana prece<strong>de</strong>nte, al periodo<br />
blu in particolare) allo scoppio <strong>de</strong>lla guerra, al 1914, assistiamo all'insorgere di vicen<strong>de</strong> politiche<br />
travagliate e al maturare di passioni anarchiche. Anche da questo punto di vista Campalans è una figura<br />
esemplare, non c'e dubbio. Anarchico per vocazione, non esita a riconoscere che «sì, (...) l'anarchia<br />
è meno scientifica <strong>de</strong>l socialismo, ma e più umana. Non servirà a nulla magari, però è contro tutto, e<br />
questo è un bene. Lottare e morire per un'utopia: mi va» 57 . Così, per Campalans, come per tanti pittori,<br />
musicisti, scrittori <strong>de</strong>lla sua generazione, utopia anarchica e utopia artistica finiscono per coinci<strong>de</strong>re.<br />
Campalans (e con lui <strong>Max</strong> <strong>Aub</strong>, come dimenticarlo?), assumendo, si è ricordato, Picasso come<br />
cifra <strong>de</strong>l cubismo, fa sfiorire nell'ombra il lavoro di Braque, Gris e Delaunay. Ma, al tempo stesso,<br />
radicalizzando certe osservazioni di Apollinaire, dà <strong>de</strong>l futurismo un giudizio assai limitativo se non<br />
proprio negativo («E i futuristi: che Dio, nella sua infinita misericordia, li tenga sempre presenti»).<br />
Ambivalente è, invece, la valutazione che Campalans ci offre <strong>de</strong>lla Gran<strong>de</strong> Astrazione. Sicuramente<br />
e meno vicino ed attento alle ricerche di Kandinskij, ma certamente ha con Mondrian un rapporto<br />
positivo, umano e artistico («Mondrian e un caso a parte. Si ren<strong>de</strong> conto che quel che cerca non e<br />
pittura ma un mondo plastico. È nella proporzione -nelle proporzioni- che troverà pace. Lo invidio.<br />
Mi è accaduto poche volte di ve<strong>de</strong>re un uomo così equilibrato . Questo nonostante la sua teosofia,<br />
55 M. AUB, Jusep Torres Campalans , cit., pp. 192-208.<br />
56 Ivi , pp. 175-176.<br />
57 Ivi , p. 111.<br />
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