Settembre - Ex-Alunni dell'Antonianum

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Il gruppo degli Assistenti Universitari, a Convegno Filosofi a Convegno Nei giorni 28, 29, 30 Agosto '69 ebbe luogo presso il Collegio Antonianum il XIV» Congresso di Assistenti Universitari di Filosofìa, organizzato' dal Centro Studi Filosofici di Gallarate. I relatori delle lezioni furono il prof. Luigi Heimann, Ordinario di Glottologia all'Università di Bologna e il prof. Govanni Santinello, Ordinario di Storia della Filosofia all'Università di Padova. I partecipanti furono circa una cinquantina, provenienti dalle diverse Università d'Italia. Parteciparono al Convegno anche i Padri C. Giacon e A. Babolin. Il tema del Convegno riguardò «Strutturalismo e Filosofia». Secondo il prof. Heimann lo Strutturalismo linguistico, come teoria e come metodologia, si svolge in America dall'insegnamento di Eduard Sapir e di Leonard Bloomfìeld, in Europa da quello di Ferdinand De Saussure. Ma spunti, atteggiamenti, affermazioni che si possono ben dire strutturalistici si ritrovano già in diversi autori e studiosi dall'antichità agli inizi del '900. Tra coloro che professano lo strutturalismo si possono osservare divergenze e atteggiamenti differenti, sicché diverse sono le scuole che oggi si fregiano di quell'insegna, tuttavia unitario è 16 — il principio al quale esse concordemente si riconducono: la lingua è un sistema organico nel quale le singole unità che la compongono (unità fonologiche, morfologiche, sintattiche, lessicali) si strutturano in una rete di relazioni che le coordinano nel tutto. Ogni unità, quindi, si definisce non isolatamente in sé (per i suoi caratteri concreti di sostanze), ma relativamente e oppositivamente rispetto a tutte le altre, sul piano dei rapporti formali funzionalizzati che si istituiscono fra loro. «La lingua è, dunque, una forma non una sostanza». Da questo postulato saussuriano emergono le differenze tra una tendenza rigorosamente formalista (quale è rappresentata, ad es., dalla Scuola di Copenaghen), e una che interpreta le parole sopra citate in modo meno letterale, nel senso che la lingua è bensì una forma, ma in quanto' organizza, ai fini comunicativi, una sostanza che per sé è amorfa e non ha valore linguistico. E' questa la tendenza sostanzialista di tradizione praghese che conta tra i suoi rappresentanti più autorevoli Andre Martinet. Il movimento strutturalista ha imposto la revisione di tutti i problemi della lingustica nella nuova dimensione, e ha fatto segnare alla disciplina una svolta assai feconda. I successi conseguiti rapidamente dal nuovo indirizzo di ricerca in campo linguistico' hanno fatto sì che i modelli metodologici proposti venissero assunti dalle altre scienze dell' uomo : antropologia, sociologia, economia, psicologia, e si affermassero, con particolare successo, nella semiologià. Non tutti gli aspetti della vita dell'uomo sono analizza'oili allo stesso modo e con uguali risultati nella dimensione strutturale, né il «sistema» esaurisce tutta la complessità del reale. Ne consegue che i risultati ottenuti dallo strutturalismo non possono essere di eguale portata e uguale rigore in tutte le discipline. Se lo strutturalismo può vantare i suoi molti successi, aprire nuove prospettive di indagine, ha pure i suoi limiti così in linguistica come nelle altre scienze dell'uomo. Il prof. G. Santinello ha in modo particolare sottolineato gli aspetti filosofici del problema. Definizioni negative del termine «strutturalismo» in base agli indirizzi metodici ai quali s'è opposto : in linguistica in opposizione al metodo storico - genetico ; in psicologia, con il gestaltismo, contro 1 l'associazionismo; in antropologia contro l'estensione dell'e-
voluzionismo biologico. Queste opposi- » zoni insistono su due punti comuni: a) un fenomeno' non può essere studiato isolatamente dalla totalità cui esso appartiene; b) le relazioni tra i fenomeni vanno Ìstabilite non nel senso genetico, temporale (diacronia), ma nel senso di relazioni « contemporanee » all'internoi della totalità (diacronia). Definizione di struttura. «Una struttura è un sistema di trasformazioni, che comporta delle leggi in quanto sistema (in opposizione alle proprietà degli elementi), e che si conserva o si arricchisce grazie al gioco stesso delle sue trasformazioni, senza che queste conducano fuori dalle sue frontiere e facciano appello ad elementi esterni. In breve, una struttura comprende così questi tre carat- » gelazione... I teri: totalità, trasformazioni e autore- Questa struttura deve poter dar luogo a una formalizzazione» (Piaget, Lo strutturalismo, p. 39). A questa definizione si può aggiungere un elemento su cui tanto insiste Levi-Strauss, e cioè il fatto che la struttura, per quan- to ha riferimento al mondo umano, ha sede nell' inconscio e precede la riflessione (Antropologia strutturale, pp. 35- 36). Esemplificazioni più evidenti in linguistica (Jakobson, Fonetica e fonologia, in Saggi di linguistica generale, pp. 79-124) e in etnologia (Levi-Strauss, La struttura dei miti, in op. cit., pp. 231- 59). Carattere interdisciplinare del metodo strutturale, non soltanto nei suoi principi più generali, ma anche in certe asserzioni di contenuto. Si esemplifica nei risultati d'un incontro fra linguisti e antropologi, visti da un linguista (Jakobson, Antropoligi e linguisti, in op. cit., pp. 5-21) e da un antropologo (Levi-Strauss, Linguistica e antropologia, in op. cit., pp. 83-96): per es. la struttura a opposizioni binarie, il carattere significante della struttura; il modello della teoria dell'informazione, ecc. Ammesso il carattere solo 1 metodico ed operativo dello strutturalismo, quali possono essere i suoi rapporti e significati per una «filosofia» dell'uomo? Possibili maniere di instaurare i rapporti : a) Riduzione del problema filosofico a quello scientifico e sua dissoluzione nella scienza; b) lo strutturalismo da una risposta parziale ai problemi, che richiede l'integrazione con la filosofia per la risposta totale : 1 ) con una ricerca dei presupposti impliciti o espliciti; 2) con la ricerca d'una fondazione mediante altri possibili presupposti o concetti filosofici equivalenti; e) distinzione dei due piani o livelli, quello scientifico (strutturalismo) e quello filosofico. Ma allora quali interrelazioni sono possibili? Di particolare rilievo è stato il ricevimento avvenuto nel Rettorato della Università, durante il quale il prof. P. Giacon ha offerto al Pro-Rettore, senatore prof. L. Carraro, il volume degli Atti dell'ultimo Convegno' di Assistenti Universitari, tenuto nel 1968, che riguardava «I fondamenti del diritto». Spunti Antiateistici NOSTE5R.." Poesia di 'Bruno Nardini PATER NOSTER QUI ES IN CAELIS anch' io vi giungo finalmente, e guardo con occhi stupefatti la mia Terra sorgere dalla notte planetaria (bella, con i suoi fulvi continenti e il bianco delle nubi e azzurra d'acque!). Ora il sangue protendo alla conquista d'altri mondi, mi libro imponderabile in questo cosmo che contiene il tutto e ha un nome inesprimibile, il tuo Nome. SANCTIFICETUR NOMEN TUUM. Dalla vicina e non più ignota Luna all'asteroide ancora indecifrato - quassù dove ogni stella si moltiplica nel dono della luce - è manifesto l'eterno Regno della tua saggezza, esempio al nostro, ADVENIAT REGNUM TUUM. Tu sei fuoco invisibile che accende nel Nome il Regno, l'olocausto sei che traduce l'amore in sacrifìcio. E' la tua Volontà. Così si compia anche tra noi. FIAT VOLUNTAS TUA SICUT IN CABLO ET IN TERRA. 10 sono terra, sono il minerale composito che tu nutrì e sorreggi con l'alterna vicenda di stagioni e di giorni e di notti. Non negarmi 11 pane della terra. PANEM NOSTRUM COTIDIANUM DA NOBIS HODIE. E appartengo alla terra, come il tronco che affonda le radici e innalza al ciclo le foglie i fiori i frutti. Legato alla mia gente, ai luoghi, ai tempi, come ogni stella è avvinta al suo sistema (che non è libertà senza obbedienza) ho debiti d'amore e di rimorso che tu solo puoi sciogliere - ET DIMITTE NOBIS DEBITA NOSTRA -, e anch' io risolverò lo stesso conto con i simili a me che nel tuo nome ancora non chiamo fratelli. SICUT ET NOS DIMITTIMUS DEBITORIBUS NOSTRIS. E vado, sulla terra, pellegrino di me stesso, tra un nascere e un morire come ogni altro animale che alle forze degli astri non resiste. Senza di te la carne mi tradisce, non metterla alla prova. ET NE NOS INDUCAS IN TEMPTATIONEM. Ma sono anche la goccia del tuo mare: risplende in me la tua divina essenza sotto l'opaca terra del mio corpo. Io sono l'Essere che ti assomiglia nella sostanza come figlio a padre, e temo la perenne tentazione che prolunga la via del mio ritorno. All'occulto Avversario, che mi esalta ma per negarti in me, sai che da solo resistere non posso - è mio destino. Non lasciarmi tentare nello Spirito, SED LIBERA NOS A MALO! Ch' io non perda la tua rassomiglianza. (febbraio 1969) (da Epoca, n. 986, 17-8-69)
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