San Martino di Tours - Associazione culturale amici per la storia

PER UNA LETIURA DELLA COPERTINA
Secondo la tradizione Martino, quando era ancora
un soldato romano, alle porte della città
francese di Amiens (sullo 5!ondo di copertina,
Amiens nel quadro di Simone Martini "San Martino
divide il mantello col povero". Assisi, Basilica Inferiore
di San Francesco), in un rigido mattino di inverno,
con un colpo di spada divide il mantello per soccorrere
un mendicante lacero e scalzo (Primo
piano di copertina:Jacob van Oost der Elder "La carità
di san MaTtino". Bruges, Groeninge Museum).
La notte seguente Cristo gli appare vestito di
quello stesso pezzo di mantello.

Nella pagina precedente:
Vetrata di A. Capelli
presso la Chiesa parrocchiale di Nembro (Bergamo).
TESTI
Michele Aramini
FOTOGRAFIE
Archivio Immagini Elledici
Archivio Velar
CONSUl.ENZA EOlTORIAI .E
Alberto Bassani
GRAFICA
Pier Rocco Gianati
© 2008 Editrice VELAR
24020 Gorle. Bg
www.velar.it
ISBN 978-88-7135-308-1
Escl usiva per la distribuzione in libre ria
ELledici
10098 Cascine Vica, To
www.e lledici.org
ISBN 978-88-01-04055-5
Tutti i diritti di u"acluzion c e riproduzione
del testo e delle inllTlagini,
eseguiti con qualsiasi mezzo,
sono riservati in tutti i Paesi.
I.V.A. assolta dall'Editore ai se nsi dell 'a rt. 74, 10 comma,
lettcra C, D.P.R. 633/ 72 C D.M. 09/ 04 / 93.
Finito di stampare nel mese di aprile 2008

Introduzione
"Dove Cristo è conosciuto Martino è
onorato". Questo detto del poeta
Venanzio Fortunato (VI secolo) ci informa
che la straordinaria diffusione della venerazione
per san Martino di Tours ebbe inizio
subito dopo la sua morte e raggiunse
in poco tempo tutte le terre dell'Europa
cristiana.
Il grande numero di parrocchie dedicate
al Vescovo di Tours attesta che la sua
figura ha ispirato in molte comunità cristiane,
nel corso dei secoli, il desiderio di
mettersi sotto la sua protezione.
Martino è vissuto nel IV secolo, epoca
fecondissima per la vita della Chiesa, perché
la libertà religiosa introdotta dall'imperatore
Costantino portò alla fine dell' epoca
dei martiri e alla costituzione di un
San Martino di Tours 3
Lorenzo
di Bicci,
L'elemosina
di san Martino
(XIV-XV
secolo) .
Firenze,
Galle ria
dell' Accademia.

4 San Martino di Tours
nuovo modello di uomo
cristiano. In particolare,
Martino si qualificherà
pian piano come
predicatore del
Vangelo, un uomo totalmente
preoccupato
dell' evangelizzazione.
Il cambiamento di modello
di discepolo cristiano
avvenne in mezzo
a molte difficoltà e
senza esempi consolidati,
che aiutassero nel
cammino. Fu proprio
Martino a realizzare,
creandolo con la sua vita,
un luminoso esempio
di come vivere il
Vangelo in un tempo
ordinario, che non aveva
più le preoccupazioni
delle persecuzioni,
ma le altrettanto gravi
difficoltà che, in ogni
epoca storica, il mondo
pone all'essere cristiani.
Per questo motivo
crediamo che una migliore
conoscenza della
sua figura possa aiutare
anche noi a vivere
con gioia e coerenza la
nostra fede in Cristo e
a risvegliare in noi il vivo
desiderio di portare
il Vangelo a tutti gli uomlnl.
L'autore

I biografi di san Martino
Conosciamo la vita di san Martino di
Tours, soprattutto grazie alle opere
del suo discepolo Sulpicio Severo (360-
420). Si tratta della Vita di san Martino, apparsa
nel 397 pochi mesi prima della morte
del Santo avvenuta nel novembre di
quell'anno. Poi Sulpicio scrisse tre Lettere
ad amici e ammiratori di Martino per raccontare
i momenti della morte e dei funerali.
Nel 403-404 apparvero i Dialoghi, nei
quali Sulpicio confronta Martino, quale
maestro di vita spirituale cristiana, con alcuni
monaci eremiti della tradizione egiziana.
Infine, nelle Cronache Sulpicio racconta
il ruolo di Martino nella lotta contro
alcune eresie che si erano d iffuse in
Gallia.
Importanti notizie ci vengono anche da
altri due personaggi: Paolina da Nola (nativo
di Bordeaux), anch'egli discepolo di
Martino e amico di Sulpicio, al quale scrisse
alcune Lettere. In esse si evoca lungamente
la figura del loro santo maestro. Il
secondo personaggio è san Gregorio di
Tours, come Martino vescovo della città
francese dal 573 al 594. Il suo contributo
più rilevante è la precisazione della cronologia
della vita di Martino, che Gregorio
trasse dagli archivi della sua chiesa.
La fonte principale resta comunque la
Vita di san Martino (Vita Martini) scritta da
Sulpicio. È un documento storico di grande
rilievo, ma pure da un punto di vista let-
San Martino di Tours 5
Nella pagina
precedente:
Pittore veneto,
San MaTtino
(XVII1 secolo).
Nogaredo
di Prato,
Chiesa di
San Martino.
Vetrata
della Cattedrale
di Tours.
Martino
è ordinato
Vescovo
di Tours.

San lVIartino
con due
mendicanti
(1490 circa) .
Budapest,
Galleria
Nazionale
Ungherese.
6
terario è un'opera piena di fascino. Anche
per questo ha avuto un'enorme diffusione
per tutto il Medioevo e merita di essere
letta ancor oggi. In questa opera Martino
viene presentato come un cristiano totale,
dapprima come un monaco che si
vuole concentrare nella vita di contemplazione
e di unione a Cristo, poi come il
vescovo che scopre l'urgenza di annunciare
il Vangelo e fa prevalere questa necessità
su ogni altra preoccupazione.
San Martino di Tours

Biografia essenziale
336-337 - Martino nasce sul finire del 336*
o all'inizio del 337 a Sabal-ia, località
della provincia romana della Pannonia,
oggi Szombathely in Ungheria. n nome
Martino è di origine latina ed è uno dei
nomi derivati da Marte, il d io della
guerra.
I suoi genitori sono pagani. Il padre
presta servizio militare, prima come ufficiale
superiore poi come tribuno.
341 ca - Martino viene in Italia, perché il
padre è assegnato alla guarnigio ne di
Pavia. Qui trascorrerà l'infanzia e riceverà
la sua prima educazione scolastica.
347 ca - Martino, nonostante i gen ito ri pagani,
all'età di dieci anni chie de, senza
ottenerlo, di ricevere il battesim o e ben
presto manifesta il desiderio d i vivere
come i monaci del deserto in penitenza
e preghiera.
* La cronologia tradizionale della vita di san
Martino poneva la data della sua nascita nel 316 e la
d urata della sua vita era pensata intorno agli ottanta
anni. Ma studi storici più recenti collocano la data
della sua nascita nel 336. La nuova datazione è
stata fatta sulla base di documenti e testimonianze
rinvenute negli archivi della diocesi d i Tours. Tali
acquisizioni sono state portate a conoscenza durante
il convegno di studi martiniani svoltosi in Francia
nel 1997 XVI centenario della morte del San to. Chi
volesse approfondire veda il volume XV1 centenaire
de la mort de saint J\![artin. Collogue universitaire,
22-25 octobre 1997, Tours 1997.
San Manino di Tours 7

Nella pagina
precedente:
Particolare
del! 'affresco
di Simone
Martini,
L'investitura
a cavaliere
(1315-17).
Assisi,
Basilica
Inferiore di
San Francesco.
351 - Nonostante i suoi desideri è costretto
dal padre e dalla legge imperiale (essa
prevedeva che i figli prestassero lo
stesso servizio del padre) ad arruolarsi
nell'esercito per seguire la carriera militare.
Ma anche da militare cerca di vivere
i precetti del Vangelo.
353 - Alle porte della ci ttà di Amiens, divide
il suo mantello militare con un povero
sofferente per il freddo. La notte
seguente Cristo gli appare vestito di
quello stesso pezzo di mantello e Martino
si impegna maggiormente nel cammino
che lo porterà al battesimo.
354 - Riceve il battesimo. Da questo momento
il suo servizio militare sarà puramente
nominale, perché Martino
non vuole usare più le armi.
8 San Martino di Tours

356 - A 20 anni, mentre si trova a Worms,
Martino può finalmen te lasciare l'esercito.
Prima di essere esentato dal servizio
ha dovuto mostrare tutto il suo coraggio
e la sua fede cristiana all'imperatore
Giuliano l'Apostata, chiedendo
di essere messo in prima fila e senza armi
nell'assalto contro i Barbari. Martino
confidava solo nella "protezione del
segno della Croce".
356 - Si reca da Ilario vescovo di Poitiers,
per iniziare con l ui l'esperienza monastica,
ma proprio allora Ilario viene esiliato
dagli ariani a causa della sua fede
cattolica.
357 - Parte per la Pannonia con il desiderio
di ritrovare e convertire i suoi geni-
San Martino di Tours 9
Francesco
Solimena,
Cristo campaTe
zn sogno
a san MaTtino
(XVII-XVIII
secolo) .
Abbazia
di St. FlOl'ian,
Austria.

Nella pagina
seguf'11/ e:
Simone
Martini,
Il miracolo
del fanciullo
resuscitato
(1315-17).
Assisi,
Basilica
Inferiore di
San Francesco.
Vetrata
della Cattedrale
di Tours.
Un Angelo
appare
a Martino
per lavargli
le piaghe
e cospargere
d'unguento
i suoi lividi.
tori. Sua madre riceverà il battesimo
verso la fine del 357.
357-360 - Martino fa diverse esperienze.
Per 3 anni e mezzo viaggia attraverso i
Balcani e l'Italia. Nel 358-359 fonda un
eremo nei pressi di Milano. Poi trascorre
un periodo di vita eremitica nell'isola
di CalIinara (di fronte ad
Alassio). Tornato i n Francia comincia a
vivere la vita monastica a Ligugè, a 8 km
da Poitiers. Ben presto diversi seguaci
lo raggiungono. In questo momento
comincia a esistere una piccola comunità,
primo nucleo del monachesimo
occidentale. In questo senso si può dire
che Martino è il padre del monachesimo
occidentale, prima ancora di san
Benedetto.
360-370 - Sono anni di studio intenso della
Scrittura, ma anche di preoccupazione
per lo stato di abbandono delle
popolazioni delle campagne che non
conoscono il cristianesimo. Martino inizia
in questo periodo uno straordinario
lavoro di predicazione e di conversione
delle popolazioni rurali. Questo impegno
apostolico diventerà il tratto più
importante del suo ministero. Intanto,
Ilario di Poitiers è tornato dall'esilio e
ha ordinato Martino prima diacono e
poi prete. Prende forma e si diffonde
la fama di Martino come uomo di Dio.
371 - Compie miracoli impressionanti; risuscitando
un catecumeno, un giovane
schiavo, appartenente a una famiglia vicina,
un bambino. Alla fama di santità
si aggiunge anche quella di taumatur-
10 San Martino di Tours

go (guaritore). In seguito a queste guarigioni
il popolo di Tours lo elegge vescovo
della città. Martino accetta questo
incarico pastorale e compie una
scelta di grande valore simbolico: sarà
vescovo, ma vivrà come monaco tutto il
tempo che le cure della diocesi gli la-
San Martino di Tours
Nella pagina seguente:
Legendarium
angioino ungherese
(1330-40).
Città del Vaticano,
Biblioteca
Apostolica.
1 1

1 2 San Martino di Tours

Nella pagina
IJrecendente:
Particolare
dell'affresco
di Simone
Martini,
La rinuncia
alle armi
(1315-17) .
Assisi,
Basilica
Inferiore di
San Francesco.
no, uccisione che anche sant'Ambrogio
condannò severamente.
397 - Muore 1'8 novembre presso Candes,
un villaggio nei pressi di Tours, mentre
sta per compiere una missione di pacificazione.
14 San Martino di Tours

vo di molti discepoli si trasformerà
presto in un vero monastero
(Marmoutier). Martino è l'abate
del monastero e sceglie
per se stesso e per j
compagni una regola
molto severa che ha com
e pilastri la povertà,
la penitenza e la preghiera.
In questo luogo
Martino vive alcune
esperienze mistiche
che lo vedono
conversare con gli
angeli e i santi. La
povertà che vive è tale
da provocare episodi
curiosi: una volta
un gruppo di sold
ati lo bastona di
santa ragione perché
essendo vestito
in modo veramente
miserabile, lo hanno
scambiato per un vagabondo
che spaventava
i loro cavalli.
Come farà in seguito
sant'Agostino,
che voleva vivere da
contemplativo e poi
dovette accettare il
servizio episcopale
della chiesa di Ippona,
vivendolo con
grande spirito di servizio,
anche Martino
si impegna fortem
ente nel serV1ZlO
di vescovo. Ciò che
San Martino di TOLTS 17

Vetrata
della Cattedrale
di Tours.
San Martino
offre
il suo mantello
al povero.
rifiuta della carica episcopale è il lusso e
l'apparato di dignitario della Chiesa. Per
inciso dobbiamo dire che nel IV secolo i
vescovi cominciano a somigliare ai funzionari
imperiali, imitandone in qualche modo
lo stile di vita, ed è proprio questo
aspetto che Martino rifiutò.
Martino si reca quotidianamente a
Tours per celebrare l'ufficio divino nella
cattedrale, per ricevere i fedeli, specialmente
i poveri che hanno bisogni materiali.
A uno di questi donò la sua stessa tunica
e tale dono venne rivelato per l'apparizione
di un globo luminoso sopra la
testa del vescovo mentre questi celebrava
la messa. Destinatari della sua azione caritativa
sono anche i prigionieri, i detenuti e
18 San Martino di Tours

i condannati a morte. Tutto il denaro ricevuto
in dono da Martino viene impiegato
per riscattare i prigionieri o liberare i
condannati a morte dal conte Aviziano
perché non in grado di pagare le tasse.
Un campo in cui Martino si impegna
con grande determinazione è la liberazione
dei suoi fedeli più semplici dalle superstizioni,
estremamente diffuse. Sulpicio
ci ricorda a questo proposito lo smascheramento
del monaco Anatolio che si
faceva passare per profeta e proponeva il
culto del corpo di un falso martire. Per sostituire
il culto dell'impostore, Martino si
fa inviare da s. Ambrogio di Milano le reliquie
dei santi Gervasio e Protasio e le
propone alla venerazione dei fedeli.
San Martino di Tours
Lorenzo
di Niccolò
di Martino,
Madonna
col Bambino e
i santi Martino
e Lorenzo
(1402) .
Firenze,
Museo
Diocesano di
Santo Stefano
al Ponte.
19

Nella pagina
seguente:
Jacopo
Bassano,
San Martino
e iljJovero con
san t 'Antonio
abate
(XVI secolo).
Museo Civico
di Bassano
del Grappa.
20
L'evangelizzatore
dei contadini
Dobbiamo ricordare che nei primi secoli
dopo Cristo, la fede cristiana si è
diffusa velocemente in tutto l'impero, ma
i centri di vita cristiana per lungo tempo
rimasero le città. Il fatto che nel 325 al
Concilio di Nicea partecipassero circa trecento
vescovi come pastori delle loro città
non deve ingannare. La popolazione delle
campagne spesso non aveva ancora notizia
della nuova fede. Questo stato di cose
rimarrà anche nei secoli IV-Ve VI e in
alcune regioni anche oltre.
L'intuizione straordinaria di Martino fu
quella di capire la necessità di portare
Cristo a queste popolazioni semplici e di
dedicare il massimo impegno all'annuncio
del Vangelo tra la gente delle campagne.
A questo scopo viaggia infaticabilmente,
percorrendo tutte le contrade della
sua diocesi, anche le più lontane e disagevoli.
Nel corso delle sue visite pastorali
cerca di eliminare i templi e gli idoli pagani.
Per questa ragione dovette affrontare
molte difficoltà, perché non sempre gli
abitanti del luogo erano disposti ad abbandonare
il paganesimo.
A questo proposito i biografi ci dicono
di due modalità di azione di Martino: la
predicazione e gli episodi miracolosi.
Molti sono i miracoli attribuiti a Martino.
Il primo che raccontiamo ha delle somiglianze
con la sfida tra Elia e i profeti di
Gezabele narrata nel primo libro dei Re
(l Re, 18) in un villaggio della Turenna
San Martino di Tours

San Martino di Tours 21

Antependium,
Pittura
su tavola
Barcellona,
Museu
Nacional d'Art
de Catalunya.
22
(la regione che circonda Tours) , dove gli
abitanti erano affezionati a un santuario
di Cibele, molto antico e venerato, Martino
chiede di tagliare il pino sacro del tempio
e si fa legare nel punto dove l'albero
dovrà cadere. Ma l'albero non cadde sopra
Martino che invoca il suo Dio e ne dimostra
perciò la superiorità sull'idolo pagano.
In altre occasioni i segni miracolosi
consistono nella potenza di fuoco che esce
da Martino per distruggere un tempio pagano
molto frequentato, oppure un forte
temporale che abbatte un luogo di culto
pagano; un tempio di Levroux vicino alla
regione di Berry fu abbattuto con l'aiuto
di due angeli in armi.
Ma la via ordinaria dell' evangelizzazione
è la predicazione del Vangelo in mezzo
ai pagani. Martino predica il Cristo con
San Martino di Tours

una eloquenza ispirata e affascinante. La
sua cultura non è fatta di arte letteraria, il
suo modo di parlare è perciò semplice,
adatto alla gente a cui si rivolge. Per meglio
farsi comprendere, egli parte dalla vita
quotidiana per svolgere le sue esposizioni,
che hanno quasi la forma della parabola.
Per consolidare il lavoro pastorale di
evangelizzazione, Martino adopera il metodo
di far costruire chiese ed eremitaggi
n ei luoghi dove sorgevano precedentemente
i templi pagani o i luoghi sacri agli
dei. In tal modo si poteva contare su punti
di riferimento pastorali, che permettevano
di sviluppare e mantenere la formazione
spirituale delle popolazioni rurali.
Sono i discepoli (sacerdoti e monaci) form
ati nel monastero di Marmoutier che
forniscono il personale necessario per la
San Marlino di Tours 23
A. Muller,
San Martino
Vescovo.

Vetrate
della Cattedrale
di Tours.
Dopo la morte
il corpo
di Martino
compIe un
lungo viaggio
navigando
sulle acque
della Loira
per essere
trasferito
da Candes
a Tours.
Sotto:
Il Santo
Vescovo,
dopo essere
stato vegliato
tutta la notte,
viene portato
. .
111 processIOne
verso
la sepoltura.
24
cura pastorale che si svolge in questi centri
pastorali.
Si capisce il motivo per cui Martino viene
soprannomi nato "apostolo delle Gallie".
Il titolo non deriva dal fatto che egli
ha evangelizzato tutta la Francia, ma dal
fatto che ha operato direttamente in questa
direzione e inventato un metodo per
svolgere questa grande opera.
San Martino di T ours

Maestro di vita sPirituale
e medico dei corPi
I miracoli
operati da Martino nel corso
della sua lunga vita sono stati veramente
innumerevoli. Le guarigioni ottenute per
suo mezzo sono state un potente strumento
per esprimere la misericordia di Dio verso
i sofferenti. Nello stesso tempo esse ebbero
1'effetto di fargli acquisire prestigio e
lo fecero diventare punto di riferimento
spirituale per molti cristiani del suo tempo.
Sulpicio Severo ricorda molti di questi
episodi di guarigione: nella città di Treviri
guarisce un giovane paralizzato e libera tre
uomini dal potere del maligno. Mentre si
San Martino di Tours 25
Simone
Martini,
La messa
miracolosa
(1315-17).
Assisi,
Basilica
Inferiore di
San Francesco.

Simone
Martini,
Il miracolo
delfuoco
(1315-17).
Assisi,
Basilica
Inferiore di
San Francesco.
26
trova a Parigi bacia un lebbra so, che si ritrova
immediatamente risanato. Guarisce
anche uno dei suoi discepoli più famosi,
Paolina (il futuro vescovo di Nola) che
aveva una macchia bianca che gli velava la
vista. Più volte fa parlare i muti, come a
Chartres, e richiama in vita dei morti.
Sorprendente è la sua capacità di guarire
anche a distanza, solo perché egli eleva
a Dio la sua preghiera o perché manda
un oggetto da lui toccato ai malati che
hanno chiesto il suo aiuto. Anche gli ani-

mali e gli elementi naturali si piegano alla
volontà benefica di Martino. Dopo una
dannosa grandinata intorno alla città di
Sens, il suo intervento riparò le devastazioni
che erano avvenute tra le colture.
Questo potere taumaturgico del vescovo
di Tours, indusse molti fedeli a procurarsi
ampolle di olio da lui benedetto, oppure
pezzetti di abiti o di altri oggetti da
lui usati o solo toccati, per esempio i fili di
paglia dei pagliericci dove aveva dormito.
Ma il risultato più grande del potere di
27

Francesco
Fontebasso,
Madonna
con Bambino
in trono
e i santi
Martino
e Carlo
Borromeo
(1762-64) .
Tolmezzo,
Duomo.
guarigione di Martino fu il grande numero
di conversioni che esso generava. J contadini
di Chartres si convertirono di fronte
alla risurrezione di un giovane. Lo stesso
fece il funzionario imperiale Tetradio dopo
la guarigione di uno dei suoi schiavi. Ma
anche molti cristiani furono condotti a una
vita di fede più vera. Lo stesso Paolino, il
discepolo che venne liberato dalla macchia
all'occhio, più profondamente venne liberato
dalla sua tiepidezza nella vita cristiana
e divenne un discepolo fervente.
28 San Martino di Tours

Un modello di santità
J\ ccanto alla capacità di operare guari­
.r1..gioni e all'impegno indefesso di predicare
il Vangelo, Martino offre anche una
testimonianza di ascesi personale. La sua
austerità nei costumi, l'impegno nella preghiera,
la sua povertà estrema e insieme la
cura per i poveri, sono elementi di un modo
di vivere che ha in Dio la sola e vera ricchezza.
Martino incoraggia i suoi figli spirituali
che scelgono la vita eremitica, che
lui stesso avrebbe voluto praticare se non
fosse stato chiamato al servizio episcopale.
Molti più numerosi sono però i discepoli
che si raccolgono direttamente intorno a
lui per vivere la vita cenobitica (il modo
comunitario di vivere da monaco). Il monastero
di Marmoutier si arricchisce sempre
più di nuovi arrivati fino ad arrivare a
ottanta fratelli al tempo della morte di
Martino. Si tratta quasi sempre di giovani
provenienti dall'aristocrazia senatoria, che
hanno ricevuto un'educazione che li avrebbe
lanciati verso le alte cariche dell'amministrazione
imperiale. Essi scelgono invece
di raccogliersi intorno al grande vescovo,
affascinati dalla sua personalità e ammaestrati
dal suo esempio.
Ma la santità di Martino supera di gran
lunga i confini della sua diocesi. Basti pensare
che al suo funerale parteciparono circa
duemila tra monaci e monache, per
comprendere quanto si sia estesa la sua paternità
spirituale.
Anche molti laici, pur restando tali, si
San Martino di Tours 29
Arte francese,
Statua
reliquiario
di san Martino
di Tours
(XV-XVI
secolo) .
Chiesa
Saint-Martin
di Limoux.

ispirarono al suo esempio e si decisero per
uno stile di vita povero e arricchito da una
intensa vita di preghiera. Qui ricordiamo i
suoi due discepoli più noti: Paolino e
Sulpicio, che vendettero i loro beni per dare
il ricavato ai poveri e condurre una vita
semplice e priva di ogni mondanità. Paolino
verrà a Nola, in Campania, sulla tomba
del martire Felice, a cui era devoto.
Mentre Sulpicio si ritirò nella sua tenuta
di Primuliacum (vicino a Tolosa), per consacrarsi
alla preghiera.
San Martino di Tours 31
Nella pagina
precedente:
Jacob van Oost
der Elder,
La carità
di san MaTtino
(1656-57) .
Bruges,
Groeninge
Museum.
Simone Martini,
Il sogno
di san t 'A mbTOgio
(1315-17) .
Assisi,
Basilica
Inferiore di
San Francesco.
Nel sogno
AmbTOgio
mcconta che
il suo amico
MaTtino
eTa mOTto
e che lui aveva
paTtecipato
alle esequie.

ando un poco, dice che Martino "comandava
non soltanto a conti e prefetti,
ma agli stessi sovran i". Certamen te il vescovo
di Tours era accompagnato da una
fama di santità e di potenza che lo rendeva
autorevole e influente sia in mezzo al
popolo sia tra i potenti.
All'inizio del suo episcopato si recò a
Treviri per rivolgere alcune richieste all'imperatore
Valentiniano I. A causa della
scarsa attenzione dell'imperatore, Martino
sfonda le porte del palazzo imperiale e fa
prendere fuoco al trono imperiale, in modo
che l'imperatore è costretto ad alzarsi e
a prestare orecchio alle richieste di Martino.
A Valentiniano successe Graziano, e
poi, il suo uccisore, Massimo, che divenne
imperatore nel 383. Massimo si mostrò più
San Martino di Tours
Antonio Paroli,
La carità
di san Martino
e santa
Notburga
(XVIII secolo).
Gabrje,
parrocchiale
di San Martino.
Nella f](Lgina
seguente:
Bernardino
Blacci,
San Martino
e il povero
(1565-67) .
Remanzacco,
chiesa
rarrocchiale.
33

34 San Martino di Tours
attento alla potenza di
Martino, invitandolo con
tutti gli onori alla sua tavola.
Dopo molti rifiuti
Martino accettò, ma solo
per affermare la superiorità
del sacerdozio sul potere
imperiale.
Martino segue l' esempio
di sant'Ambrogio, il
grande vescovo di Milano,
che rivendica l'autonomia
della Chiesa rispetto al potere
imperiale, e che chiede
all 'imperatore che si
proclama cristiano, di essere
coerente con i valori
cristiani.
Una questione ebbe
particolare rilievo nei rapporti
tra Martino e il potere
imperiale: l'eresia priscillianista.
Priscilliano, vescovo
di Avila in Spagna,
iniziò una setta dalla teologia
scadente e dall 'ascetismo
estremista, che venne
condannata nei concili
di Saragozza (380) e Bordeaux
(384). Priscilliano
si appellò all'imperatore
Massimo contro i suoi accusatori.
Martino non voleva
che una questione religiosa
venisse giudicata
dal potere civile, e già solo
per questo motivo avrebbe
voluto che Priscilliano non
fosse giudicato dall'imperatore
a Treviri. Ma per lo

stesso motivo gli altri vescovi lo accusarono
di essere un sostenitore dell'eresia.
Martino dovette difendersi e riuscì a ottenere
dall'imperatore l'impegno che
non sarebbe stato versato neppure il
sangue dei veri eretici. Invece, una
volta partito Martino alla volta di
Tours, anche per l'insistenza degli altri
vescovi presenti a Treviri, Priscilliano
fu condannato e giustiziato (386). Era la
prima volta che il potere statale versava il
sangue di un eretico. Ciò causò grande
scandalo in Martino e in sant'Ambrogio
che condannò questo fatto con parole
molto severe. Ma l'imperatore voleva far
uccidere anche i seguaci di Priscilliano. A
questo punto Martino dovette scendere a
un compromesso doloroso: per far recedere
l'imperatore dal suo proposito sanguinario,
dovette accettare di rientrare nella
comunione con i vescovi che avevano
contribuito alla condanna di Priscilliano.
Martino fu testimone di quel processo di
mescolamento delle motivazioni politiche
con quelle religiose, che darà origine a
molti capitoli dolorosi nella storia della
Chiesa. Gli imperatori avranno sempre la
tentazione di intromettersi nelle questioni
della Chiesa, con la scusa di assicurare l'ordine
pubblico e la pace. I papi e i vescovi,
avranno anch'essi una tentazione: quella
di chiamare il potere imperiale contro gli
avversari interni o gli eretici. Entrambi
questi modi di impostare le relazioni tra
Chiesa e Stato sono sbagliati e portano di
solito a gravi ingiustizie. Proprio contro
questo modo di fare, Martino diede la sua
testimonianza in favore della separazione
tra questioni religiose e politiche e difese
la sua posizione di non violenza.
San Martino di Tours
Croce astile,
(XVII secolo).
Argento
sbalzato.
Sondrio,
Museo
Valtellinese
di Storia e Arte.
Al centro,
la figura
di san Martino
a cavallo.
35

Simone
Martini,
Le esequie
del santo
(1315-17).
Assisi,
Basilica
Inferiore di
San Francesco.
Il culto di san Martino
Martino morì a Candes 1'8 novembre
397, nel corso di una visita pastorale
per ristabilire la pace tra i chierici di quella
comunità. Sentendo che le sue forze stavano
per abbandonarlo, chiese di essere
posto su di un giaciglio di cenere e affidandosi
alla volontà di Dio, esalò l'ultimo
respiro. Martino fu sepolto nel cimitero di
Tours l'Il novembre accompagnato da
uno stuolo innumerevole di discepoli in
lacrime.
36 San Martino di Tours
•

La venerazione che lo accompagnò in
vita si trasformò subito in culto vero e proprio.
Nella tenuta di Primuliacum, appartenente
a Sulpicio, già prima del 404 furono
costruiti tre piccoli santuari dove si
commemorava il ricordo di Martino. Nel
cimitero di Tours una piccola cappella sulla
tomba di Martino venne costruita solo
qualche decennio dopo, per le resistenze
del vescovo Brizzio che non aveva piacere
di onorarlo, perché molti anni prima da discepolo
di Martino si era trasformato in
suo oppositore. Ma nel 470 al posto della
cappella fu innalzata una grande e bella
basilica per volere del vescovo Perpetuo. In
questa chiesa si celebravano i due anniversari
di Martino: 1'11 novembre giorno della
sua deposizione nel sepolcro e il 4 luglio
giorno della sua elezione all'episcopato.
La tomba di Martino divenne luogo di
numerose guarigioni, che furono fatte conoscere
da Perpetuo e nel secolo successivo
da Gregorio di Tours. Per loro merito il
pellegrinaggio a Tours ebbe un grande impulso
e pian piano il culto di Martino conobbe
una diffusione straordinaria. Alcuni
segni di questa venerazione sono i
seguenti: all'inizio del Medioevo il
nome di Martino è citato nel canone
della Messa subito dopo quello
degli Apostoli. Gli si dedicano uffici
liturgici appositamente composti. La
sua figura è continuamente citata
nella predicazione della Chiesa,
partendo da s. Bernardo per arrivare
ai predicatori più recenti.
Molta importanza nella diffusione
del culto l'hanno avuta i testi della
letteratura martiniana. Accanto alle
importanti opere di Sulpicio, di
San Martino di Tours 37
Giovanni
Martini,
Carità
di san Martino
(1523-26) .
Legno
intagliato,
Mortegliano,
chiesa dei
Santi Pietro
e Paolo.

La Cappella
di San Martino
è la Più bella
della basilica
di Assisi,
per lo slancio
gotico del corpo
architettonico
e per il mirabile
ciclo di affreschi
di Simone
Martini.
Assisi,
Basilica
Infe riore di
San Francesco.
38
Paolino da Nola, di Gregorio di Tours, per
tutto il Medioevo si succedono altre "vite"
di Martino, arricchite di episodi leggendari
come quello relativo al pellegrinaggio
al luogo del martirio di san Maurizio e dei
suoi compagni della legione tebana.
Secondo la leggenda, Martino fece sgorgare
il sangue dei martiri, facendolo raccogliere
in ampolle da distribuire nelle
chiese di Tours.
Molti altri episodi vengono narrati e
contribuiscono ad arricchire la sua figura.
Ma a testimonianza della sua fama, basti
ricordare qui gli affreschi della basilica
inferiore di Assisi. Una chiesa costruita per
la gloria di Dio e di s. Francesco, eppure in
essa si trova un grande spazio per raccontare
visivamente la vita di Martino. È evi-
San Martino di T ours

dente che il Santo aveva un posto speciale
nel cuore degli uomini del XIII secolo.
Martino da santo francese, quindi è diventato
ben presto un santo della Chiesa
universale.
Owiamente la Francia è stata in prima
linea nella venerazione a s. Martino. La
monarchia francese elesse s. Martino come
suo patrono principale. Per molti secoli
si conservò la reliquia del mantello,
chiamato cappella (da qui verrà poi il nome
dei piccoli oratori, che si chiameranno
cappelle) . Essa accompagnava l' esercito
francese in battaglia e serviva come testimone
dei giuramenti solenni. I re di
Francia sono stati sempre abati del capitolo
di Tours e quasi sempre vi si sono reca-
San Martino di Tours 39
Juan Reixach ,
San l\IIar'tino
vescovo
(XV secolo),
Martino viene
eletto vescovo
di Tours
nel 37],
Più di
quattromila
chiese sono
dedicate a lui
in Francia,
e il suo nome
è dato
a migliaia
di paesi
e villaggi;
come anche
in Italia,
i n altre parti
d'Europa e
nelle Americhe.

Gianfranco
del Zotto,
La carità
di san Martino
tra i santi
Sebastiano
e Rocco;
Madonna col
Bambinofm
i santi Michele
e Lorenzo
(1 509-13) .
Socchieve,
chiesa di
San Martino.
ti in pellegrinaggio. Dopo la fine della monarchia,
san Martino rimase patrono principale
della Francia: circa 500 villaggi portano
il suo nome, circa 4000 chiese sono
dedicate a lui. Anche oggi Martin è il cognome
più diffuso in Francia.
Ma la fama di Martino si è diffusa in tutte
le contrade d'Europa. In Italia e in particolare
intorno a Milano le chiese dedicate
a san Martino sono innumerevoli.
40 San Martino di Tours

L'attualità di Martino
per il cristiano di oggi
M artino
è stato un santo molto venerato
nei secoli passati e fino a pochi
decenni fa. Possiamo chiederci se anche
oggi la sua figura può essere ispiratrice per
il cristiano del terzo millennio nell' essenziale
cammino di credere in Gesù Cristo e
di vivere secondo il suo comandamento
dell'amore "amatevi gli uni gli altri come
io ho amato voi" (cf. Gv. 15, 12). Proviamo
a sottolineare alcuni aspetti della fisionomia
spirituale di Martino che possono aiutarci
nel nostro cammino di cristiani.
Essere cristiani in un mondo
che cambia
Tutti noi cristiani dobbiamo confrontarci
con grandi cambiamenti che mettono
a dura prova la nostra fede: basti pensare
alla scristianizzazione della società, alla
difficoltà di educare alla fede le nuove
generazioni, la perdita della concezione
della vita come un dono, e via via altri cambiamenti
consequenziali, come la perdita
di valore della domenica quale giorno del
Signore. Si potrebbe continuare in questo
elenco, ma non servirebbe. Ciò che conta
maggiormente è saper rispondere da cristiani
a queste nuove sfide.
Si potrebbe dire che per Martino i tempi
cambiavano in meglio, dato che nella
sua epoca la società si stava cristianizzando
velocemente. Perciò la sua esperienza
non avrebbe nulla da dirci. In realtà le co-
San Martino di Tours 41
Bartolomeo
Vivarini,
San Martino
e il povero
(XV secolo).
Accademia
Carrara,
Bergamo.

Nella pagina
seguente:
Giovan Pietro
Gnocchi,
Crocifissione
con la Vergine,
san Giovanni,
san Martino
e il povero
(1600 circa).
Sondrio,
Museo Civico.
se stanno diversamente: Martino intuì che
molti salivano sul carro del vincitore, che
diventava conveniente farsi cristiani. La
Chiesa cominciava a contare sempre più
nella società, correndo anche il rischio di
contaminazioni con il potere imperiale.
Martino reagisce in modo semplice e
determinato: cercherà di restare unito a
Gesù Cristo nella preghiera prolungata e
di servire gli uomini con i suoi umili mezzi.
Per tutta la sua vita sarà uomo di preghiera,
quindi uomo di Dio, perché è noto
che con la preghiera si cresce nei pensieri
di Dio. Per tutta la sua vita sarà uomo
di servizio qualunque cosa faccia: guarire
i malati, ammaestrare i discepoli che ascoltano
la sua parola, predicare ai contadini
pagani, invitare l'imperatore alla pace e alla
giustizia. Inoltre, Martino volle vivere secondo
il modo comunitario insieme ai
suoi discepoli, quindi secondo un ideale
di fraternità evangelica.
Per quanto ci riguarda, possiamo dire
che, dovendo rinnovare il modo di vivere
la fede cristiana in un'epoca in cui essa
sembra perdere la sua attrattiva tra gli uomini
del nostro tempo, il modo di vivere
la fede di Martino può aiutare anche noi.
La vita di preghiera, la vita sacramentale,
è essenziale all' essere cristiani e perciò
dobbiamo salvaguardarla. S. Martino non
si lasciava distogliere da questi fondamenti
della sua vita, così dobbiamo fare anche
noi, anche se immersi in un mondo frenetico
e pieno di cose da fare. Nulla deve
separaci dal colloquio intimo con il
Signore, da soli e nella comunità della
Chiesa, perciò la nostra giornata deve avere
un momento profondo di incontro con
il Signore.
42 San Martino di Tours

Simone
Martini,
San Martino
divide
il mantello
col povero
(1315-17).
Assisi,
Basilica
Inferiore di
San Francesco.
Martino,
in un rigido
mattino
di inverno,
con un colPo
di spada divide
il mantello
per soccorrere
un mendicante
lacero e scalzo.
La vita fraterna, la disponibilità a costruire
le nostre comunità, sono elementi
decisivi per una vera vita cristiana e per
una testimonianza credibile. A tutto ciò
Martino ci sollecita con il suo modo di essere
santo.
L'amore per i poveri
La celebre immagine di Martino che divide
il mantello con il povero, alle porte di
Amiens, è conosciuta da tutti. Il fatto avvenne
nella prima giovinezza del santo.
Ma l'amore di Martino per i poveri è stata
una costante di tutta la sua vita. Il cristianesimo
del IV secolo si doveva confrontare
con una società che non conosceva la
parola e la sostanza della solidarietà. I poveri
non godevano di nessuna protezione
né giuridica né assistenziale. In questa situazione
i grandi Vescovi della Chiesa del
IVe del V secolo si sono distinti anche per
44 San Martino di Tours

la cura dei più bisognosi e hanno spinto
con la loro predicazione gli altri fedeli cristiani
a condividere con i poveri i beni materiali,
considerati come doni di Dio da
amministrare a beneficio di tutti.
Così ha fatto anche il vescovo di Tours,
con la particolarità che egli stesso visse
uno stile di vita assolutamente povero. In
nessun modo interpretò la carica episcopale
come uno status sociale di prestigio,
ma solo come un servizio ecclesiale, per
mezzo del quale custodire il suo popolo e
aver cura di quanti non conoscevano il
Vangelo. Con questo stile, Martino ha testimoniato
una verità cristiana essenziale:
innanzi tutto occorre considerare la persona
di Cristo come la vera ricchezza della
propria vita. Se ciò accade, ci si libera dalle
preoccupazioni mondane, dalla ricerca
affannosa del benessere materiale, si assume
un modo di vivere sobrio e, soprattutto,
si diventa disponibili a condividere.
San Martino di Tours 45
Simone
Martini,
Il sogno
di san Martino
( 1315-17).
Assisi,
Basilica
I nferiore di
San Francesco.
Nel sogno gli
appare Oristo
avvolto
nella metà
del mantello
che MaTtino
aveva donato
al povem.

Nella jJagina
seguente:
El Greco,
San Martino a
cavallo divide
il mantello con
un mendicante
(XVI secolo).
Washington,
National
Gallery.
Maestro di vita per i giovani
Le testimonianze di Sulpicio e degli altri
biografi ci attestano che Martino ebbe
un affetto e una stima straordinari da parte
di molti giovani appartenenti alle classi
alte della società del suo tempo. Questi
giovani spinti dall'esempio e dall'insegnamento
di Martino abbandonarono carriere
brillanti e i beni economici delle loro
agiate famiglie per diventare discepoli di
Gesù Cristo, secondo una via di orazione,
di vita fraterna, di predicazione, di aiuto
ai poveri. Questo fatto sorprendente è ricco
di speranza anche per il nostro tempo,
nel quale sembra che la preoccupazione
per il benessere sia quella principale, al
punto da diventare veramente un idolo.
Se la ricchezza materiale costituisce
una fortissima tentazione per gli uomini e
per i giovani, la testimonianza di uomini
di Dio, come è stato Martino, riesce a far
percepire che esiste una ricchezza infinitamente
più grande a disposizione di noi
uomini: Dio e il suo amore rivelatoci in
Gesù Cristo e riversato nei nostri cuori per
l'azione dello Spirito Santo. Siamo stimolati
da s. Martino a chiederci che cosa traspare
dalla nostra vita, perché solo un vita
da cui appare l'amore per Dio e per gli uomini,
è capace di mettere in crisi modelli
consolidati di vita consumistica.
L'emergenza educativa che ci preoccupa
così tanto, può trovare l'inizio di una
risposta seria soltanto se gli adulti, gli educatori,
i genitori, i sacerdoti accetteranno
di essere persone che hanno fatto scelte
vere di vita cristiana, che appaiano chiaramente
nella vita, dando cosÌ buona testimonianza
al Vangelo di Gesù.
46 San Martino di Tours

Indice
Introduziane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
I biografi di san Martino . . . . . . . . . . . 5
Biografia essenziale ............... 7
Martino, il vescovo-monaco ......... 16
L'evangelizzatore dei contadini. . . . . .. 20
Maestro di vita spirituale
e medico dei corpi ................ 25
Un modello di santità . . . . . . . . . . . . .. 29
Martino e il potere politico imperiale .. 32
Il culto di san Martino . . . . . . . . . . . .. 36
L'attualità di Martino
per il cristiano di oggi ............. 41
-

Frankfurt
o