09.06.2013 Views

Luigi Gatta. La Chiesa Abbaziale Santa Maria della Luce in Mattinata

Luigi Gatta. La Chiesa Abbaziale Santa Maria della Luce in Mattinata

Luigi Gatta. La Chiesa Abbaziale Santa Maria della Luce in Mattinata

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Antonio <strong>La</strong>t<strong>in</strong>o<br />

Nel corso di lavori di sistemazione del cortiletto <strong>della</strong> vecchia sagrestia,<br />

effettuati negli anni ’30 sotto l’amm<strong>in</strong>istrazione del parroco don Salvatore<br />

Prencipe, vennero esumate le ossa di questi primi abitanti del borgo e furono<br />

sistemate <strong>in</strong> una fossa comune nel mezzo <strong>della</strong> navata centrale <strong>della</strong> chiesa, chiusa<br />

da una pietra marmorea su cui di legge ancora EXULTABUNT DOMINO OSSA<br />

HUMILIATA.<br />

Ecco per quali motivi nella chiesa, qu<strong>in</strong>di su questa modesta tomba <strong>in</strong> cui<br />

riposano i nostri penati, possiamo a ragione affermare che poggiano le fondamenta<br />

<strong>della</strong> nostra comunità cittad<strong>in</strong>a.<br />

<strong>Chiesa</strong> nella quale ognuno di noi, credente e non credente, trova<br />

<strong>in</strong>evitabilmente le proprie radici storiche e antropologiche.<br />

In questa <strong>Chiesa</strong> siamo stati battezzati, abbiamo celebrato i nostri matrimoni,<br />

abbiamo dato l’estremo saluto ai nostri cari.<br />

Ecco perché non possiamo non sentirla come nostra!<br />

Intervenendo <strong>in</strong> una recente polemica sulla possibilità di vendere vecchi<br />

edifi ci di culto non più utilizzati, l’architetto tic<strong>in</strong>ese Mario Botta, uno dei più<br />

grandi architetti contemporanei, progettista di chiese e cattedrali, afferma che<br />

una <strong>Chiesa</strong> non è mai un complesso casuale perché è sempre depositaria di una<br />

memoria storica: anche la più vecchia ed abbandonata canonica di campagna può<br />

avere il suo valore.<br />

Ad avvalorare questa tesi l’<strong>in</strong>tervento di Monsignor Thimoty Verdon,<br />

storico dell’arte e consultore <strong>della</strong> Pontifi cia Commissione per i beni culturali <strong>della</strong><br />

<strong>Chiesa</strong> che ribadisce come per i Cristiani la vera chiesa non sono le cattedrali o le<br />

basiliche, ma è la comunità dei credenti <strong>in</strong> Cristo: per questo motivo i Cristiani<br />

devono essere consapevoli che una chiesa può essere trasformata, ma con grande<br />

prudenza, perché si tratta sempre di luoghi che hanno segnato la vita di generazioni<br />

di credenti con battesimi, matrimoni, funerali.<br />

Accennavo ai mutamenti <strong>della</strong> fi sionomia architettonica nel corso di un<br />

millennio ben descritta dall’autore. Solo per restare alle trasformazioni degli ultimi<br />

cento anni, che ha visto <strong>in</strong> primo luogo la sostituzione <strong>della</strong> facciata dalla primitiva<br />

grangia nell’odierna <strong>in</strong> stile neoclassico, molto simile a quella di <strong>Santa</strong> <strong>Maria</strong> al<br />

Priorato <strong>in</strong> Roma opera dell’architetto Giovan Battista Piranesi, è <strong>in</strong>dispensabile<br />

ancora una volta rimarcare come quell’opera fu resa possibile grazie al contributo<br />

fattivo, factis non verbis, dei primi emigranti matt<strong>in</strong>atesi.<br />

Parafrasando Padre Davide <strong>Maria</strong> Turoldo che ricordava spesso che sui<br />

frontoni di molte chiese cristiane la parola Dio è scritta col sangue e le guerre,<br />

possiamo a ragione affermare, non solo metaforicamente, che il frontone <strong>della</strong><br />

<strong>Chiesa</strong> <strong>della</strong> Madonna <strong>della</strong> <strong>Luce</strong> è scritto con la fatica e il sudore degli operai<br />

matt<strong>in</strong>atesi oltreoceano.<br />

Mio nonno Lorenzo fu tra quegli emigranti e <strong>Luigi</strong> ha voluto riportare un<br />

documento dell’epoca che lo attesta e che custodisco gelosamente.<br />

193

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!