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Luigi Gatta. La Chiesa Abbaziale Santa Maria della Luce in Mattinata

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Antonio <strong>La</strong>t<strong>in</strong>o<br />

Palat<strong>in</strong>o <strong>della</strong> Basilica garganica, a don Raffaele Prencipe fu Michele, all’accolito<br />

don Michele R<strong>in</strong>aldi, al padre vocazionista don Giuseppe Bisceglia (soprannom<strong>in</strong>ato<br />

Marasdei), a don Agost<strong>in</strong>o R<strong>in</strong>aldi, vice parroco a Matt<strong>in</strong>ata, poi parroco di<br />

Carp<strong>in</strong>o, a don Pepp<strong>in</strong>o Prencipe, nipote di don Salvatore Prencipe e suo vice parroco,<br />

poi parroco di Macchia, a don Michele Ciccone, poi parroco di San Michele<br />

a Manfredonia, a don Carlo Sansone, già Arciprete di San Giovanni Rotondo, a<br />

don Giuseppe Bisceglia ora parroco <strong>della</strong> Madonna <strong>della</strong> Croce a Foggia, a don<br />

Michele de Salvia, missionario all’estero.<br />

Ma anche ai sacerdoti che nell’ottocento dimorarono a Matt<strong>in</strong>ata da don<br />

V<strong>in</strong>cenzo Lettieri, calabrese, cappellano <strong>della</strong> Villa <strong>La</strong> Cavola <strong>della</strong> famiglia<br />

Giordano, al quasi matt<strong>in</strong>atese don Nicola Mantuano, Deputato al Parlamento<br />

napoletano, Arcidiacono <strong>della</strong> Basilica garganica e proprietario dell’omonimo<br />

palazzo <strong>in</strong> Matt<strong>in</strong>ata, a don Giuseppe Gelm<strong>in</strong>i, a don Giuseppe Azzarone fu<br />

Matteo (diverso dal contemporaneo don Giuseppantonio e citato come Arciprete<br />

di <strong>Santa</strong> <strong>Maria</strong> <strong>della</strong> Bucecchia <strong>in</strong> un documento <strong>della</strong> metà dell’800), questi ultimi<br />

due sacerdoti risultano seppelliti, tra l’altro, a Matt<strong>in</strong>ata.<br />

Tanti i sacerdoti forestieri che si sono avvicendati come vice parroci nel corso<br />

degli anni, da don Gennaro Piccirillo, a don Nazareno Cacace (forse abitava <strong>in</strong> una<br />

casupola nel largo all’<strong>in</strong>izio di via Zuppetta), a don Matteo Capriati, al più recente<br />

don Antonio di Maggio, ora parroco a Manfredonia, ai Padri missionari che da<br />

qualche anno coadiuvano, alternandosi, don Francesco nel m<strong>in</strong>istero parrocchiale.<br />

A partire dagli scritti di Ciro Angelillis, di don Salvatore Prencipe, di<br />

Matteo Giudilli, di Francesco Granatiero, negli ultimi anni stiamo assistendo ad<br />

una straord<strong>in</strong>aria fi oritura di pubblicazioni, <strong>in</strong> diversi generi letterari, di autori<br />

matt<strong>in</strong>atesi o tali per adozione: Michele Tranasi, Angela Ross<strong>in</strong>i e Giovanni<br />

Quitadamo, Michele De Filippo, Matteo Guerra, Pasqu<strong>in</strong>a Basso, Colomba<br />

d’Apolito, <strong>Luigi</strong> Totaro e scusate se mi sfugge qualcuno.<br />

<strong>Luigi</strong> <strong>Gatta</strong>, dopo gli esordi con l’editore Grenzi, con questa opera viene ad<br />

arricchire la scuderia di <strong>Luigi</strong> Basso <strong>in</strong>sieme a Berard<strong>in</strong>o Arena, autore delle belle<br />

pubblicazioni sul calcio e sul c<strong>in</strong>ema a Matt<strong>in</strong>ata.<br />

Per fi nire proprio al nostro comune editore <strong>Luigi</strong> Basso voglio dedicare un<br />

ultimo pensiero riconoscente: forse non tutti sanno che l’idea e la denom<strong>in</strong>azione<br />

altisonante <strong>Luigi</strong> Basso Editore fu partorita dalla fervida mente di mio cug<strong>in</strong>o Michele<br />

Bisceglia che, senz’altro con un pizzico di lungimiranza e presunzione, asseriva che il<br />

bravo e modesto <strong>Luigi</strong> avrebbe dovuto diventare il <strong>La</strong>terza di Matt<strong>in</strong>ata!<br />

Oggi, a soli due anni di distanza dal Natale 2007, il suo catalogo editoriale<br />

vanta ben sei pubblicazioni, niente male per un giovane artigiano con spiccate<br />

attitud<strong>in</strong>i imprenditoriali.<br />

Il mio augurio è che altri matt<strong>in</strong>atesi, soprattutto giovani, si ciment<strong>in</strong>o nella<br />

ricerca storica e <strong>in</strong> altri ambiti letterari perché questa nostra piccola comunità<br />

cittad<strong>in</strong>a ha bisogno di crescere, anche culturalmente.<br />

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